venerdì, febbraio 23, 2024

The Lambrettas

La band siforma a Brighton a fine anni Settanta con il nome di Shakedowns, suonando nei pub, cover e qualche originale, soprattutto quando al chitarrista Doug Sanders si unisce il cantante e chitarrista Jez Bird.
Con l'arrivo del bassista Mark Ellis e del batterista Paul Wincer cambiano nome in The Lambrettas, accodandosi all'esplosione del cosiddetto Mod Revival del 1979.

I puristi della scena li considerano dei "plastic mods" anche se musicalmente si inseriscono alla perfezione stilisticamente, con un sound molto personale e una scrittura compositiva di primo livello.

Terry Rawlings li irride nel libro "Mod, vita pulita in circostanze difficili":
I Lambrettas spuntarono dal nulla rivendicando il secondo 45 giri mod mai pubblicato, il rifacimento di "Poison Ivy".
Ciò produsse la nuova apparizione di un gruppo Mod a Top of the Pops, il che implicava che le parole parka e Lambretta a quel punto si fossero impresse a fuoco nella coscenza del pubblico.
Nessuna finezza in questo caso. Non ricordo un gruppo punk che si chiamasse Safety Pins (spille da balia) o Pogos, e voi?"


Trovano un contratto con la Rocket Records di Elton John e il 9 novembre 1979 pubblicano il 45 d'esordio "Go Steady" (un beat tirato e molto orecchiabile).
Sul lato B l'ottima "Cortinas" (poi ripresa nel primo album in un nuova versione con il titolo di "Cortina MK II") e "Listen listen listen" di sapore Jam.

"Abbiamo trovato un'etichetta abbastanza velocemente. Abbiamo fatto qualche concerto a Brighton e poi a Londra, dove i club erano pieni quando suonavamo. Ogni casa discografica voleva ingaggiare la propria piccola band Mod e noi abbiamo optato per la Rocket. Abbiamo fatto un singolo chiamato "Go Steady" che è arrivato all'80° o 90° posto in classifica e a quel punto pensavamo di essere i Beatles."
(Doug Sanders)

Con il secondo 45 giri fanno centro.
Una versione in chiave ska del classico "Poison Ivy" dei Coasters, prodotto da Pete Waterman (che ai tempi aveva lavorato con Specials e Peter Tosh e produrrà una serie di hit con Dead or Alive, Kylie Minogue, Rick Astley, Bananarama, Mel and Kim, Donna Summer, Cliff Richard e membro el trio di compositori Stock Aitken Waterman) production) che arriva al settimo posto nelle chart inglesi, vendendo 250.000 copie (sul retro una rocciosa canzone che guarda ai 60's e ai Jam, "Runaround").
La copertina riprende quelle della 2Tone con un mod in parka al posto del classico simbolo della label ska.

Una delle persone dietro la nostra versione di "Poison Ivy" era Pete Waterman perché lavorava nel reparto A&R della Rocket Records, quello fu uno dei suoi primi lavori nel mondo della musica.
In realtà, il primo disco d'argento che Pete ha ottenuto tra i miliardi che ha avuto siamo stati noi.
"Poison Ivy" era stata coverizzata parecchio tempo prima nello stesso filone, molto vicino all'originale e non vedevamo il motivo di farlo in quel modo quindi l'abbiamo lavorato come una cosa Ska.
Era in linea con il tempo e piuttosto ballabile e venne trasmesso fino alla morte alla radio e andò abbastanza bene.

(Doug Sanders)

"Beat boys in the Jet age" (uno splendido titolo in pieno stile mod) è l'album che esce nel 1980, zeppo di ottime canzoni, dalla title track a due brani ska ("Poison Ivy" e "Watch out I'm back"), a una serie di episodi dai ritmi serrati ed eccellenti melodie ("Da-a-a-nce", uscita come singolo va al 12° posto delle chart).
"Page Three" faceva invece riferimento alla terza pagina del The Sun che aveva sempre una foto di una donna discinta.
La rivista fece causa e il brano fu pubblicato come singolo con il titolo diverso di "Another Day, Another Girl", arrivando al 49° posto.

L'album, che rimane un piccolo classico della scena Mod, ancora oggi molto fresco e attuale vendette discretamente con buone recensioni e un dignitoso 28° posto in classifica.

Nell'autunno del 1980 arrivano in concerto anche in Italia, aprendo per i Madness.
Il 9 ottobre al Palalido di Milano dimostrano di essere una band solida e preparata con un set efficace e coinvolgente, molto tirato e più aggressivo rispetto all'album, suonando anche una cover riuscitissima di "Come on" di Chuck Berry, oltre ai loro successi.

"C'era un vuoto a quel tempo nel mondo della musica. C'erano le grandi band, il punk aveva fatto il suo tempo e c'era questo divario. Furono le Moddy band, tipo power-pop, a riempirlo.
Siamo stati davvero fortunati, perché con il nome Lambrettas abbiamo portato un sacco di gente ai nostri concerti."

(Jez Bird)

La band cerca di andare avanti, lascia il mondo mod, nel momento in cui sta declinando, ne sveste gli abiti (assumendo un look casual) e per il secondo album "Ambience" del 1981 tenta un salto in alto verso il successo.

Purtroppo sarà un fallimento anche perché il sound cerca di avvicinarsi a quello dei Police e a un pop iperprodotto, dalla direzione incerta e poco definita.
Le canzoni non sono compositivamente male ma spesso piuttosto anonime (nonostante una discreta versione di "I want to tell you" dei Beatles).
Cambiano due volte batterista e ci provano un'ultima volta con un'imbarazzante cover funk dance di "Somebody to love" dei Jefferson Airplane nel 1982 (anche il lato B autografo non è meglio).

La band si scioglie per riformarsi successivamente, suonando in piccoli club e in eventi mod.

Jez Bird incide alcuni demo, una nuova versione di "Da a a ance" e il tema di "Starsky and Hutch" per la compilation "Cult Themes from the 70s Vol.1" ( https://www.youtube.com/watch?v=6shIVn7EXso).

Jez muore a 50 anni nel 2008.
"Sono ancora un Mod nel cuore. Ho ancora i vestiti, gli Harrington, i Doc Martens.
In un certo senso ti vizia per la vita reale avere così tanto successo da così giovane, ma non lo cambierei per nulla al mondo"

(Jez Bird)

Doug Sanders e Paul Wincer dal 2009 rimettono in piedi la band con altri elementi, incidendo nel 2017 il discreto ep "Go 4 it" con quattro brani senza lode né infamia inclusa la cover dei Kinks "All day and all the night" con arrangiamento di fiati.

Nel 2021 Amanda Sanders, ex moglie di Doug Sanders, ha pubblicato la biografia della band Beyond The Jet Age: The Story of The Lambrettas con contributi di Pete Waterman, Neville Staple, Toyah, Mike Read, Chris Waddle e Dave Davies.
Reperibile qui: https://www.waterstones.com/book/beyond-the-jet-age/amanda-sanders/9781910489819

The Lambrettas - Go steady
https://www.youtube.com/watch?v=0_gYhX9oGPA

The Lambrettas - Poison Ivy
https://www.youtube.com/watch?v=NHV87pdzFIc

The Lambrettas - "Da-a-a-ance" TOTP 1980
https://www.youtube.com/watch?v=5us3XIyLqRA

The Lambrettas - Decent Town
https://www.youtube.com/watch?v=69ylyCnZSBw

The Lambrettas - Somebody to love
https://www.youtube.com/watch?v=P7Sza4iGTjc

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