martedì, maggio 31, 2011
Maggio 2011. Il meglio
Dopo cinque mesi già un po’ di nomi destinati a combattere nella top 10 di fine anno.
A partire da PJ Harvey, Beady Eye, Meat Puppets, Miles Kane, Anna Calvi, Marianne Faithfull, Nick Pride & the Pimptones, Fitz and the Tantrums, con Wanda Jackson, Booker T, Charles Bradley, REM e Joan As Police Woman come outsiders.
Tra gli italiani Verdena, Smart Cops, Link Quartet, Assalti Frontali, Paolo Benvegnù, Enrico Brizzi e Yuguerra, Daniele Silvestri, Avvoltoi, Forty Winks, Casanovas, Peluqueria Hernandez, Lemeleagre e Pitch
ASCOLTATO
BOOKER T JONES - The road from Memphis
Torna il Maestro, finalmente ai livelli che gli competono, con un album degno del suo nome.
Hammond sound tra funk, soul e blues con la perizia e la classe che sappiamo.
Ospiti come Sharon Jones e Lou Reed impreziosiscono il tutto.
MILES KANE - Colour of the trap
Miles è il leader dei Rascals e la metà del gioiello Last Shadow Puppets, di cui spesso risuona il piacevole fantasma. E a proposito di fantasmi, quello di John Lennon spunta di frequente con anche esplicite citazioni.
Un ottimo album con belle canzoni e stile invidiabile.
ARCTIC MONKEYS - Suck it and see
L’altra metà dei Last Shadow Puppets, o meglio, il leader degli Arctic Monkeys.
Alex Turner compone alla grande e con una maturità invidiabile, mischiando uno splendido gusto per le armonie 60’s a suoni attuali, energia brit pop, durezza quando occorre. L’atmosfera è più rilassata e solare, ottimi i brani, ma la scintilla iniziale sembra essersi un po’ persa.
NICK PRIDE & the PIMPTONES - Midnight feast of jazz
Soul jazz suonato con uno stile, un gusto, una classe comune a pochi.
Brani di eccellenza totale. Album da top 10 dell’anno.
DENNIS COFFEY - Dennis Coffey
Era il chitarrista dei Funk Brothers (gente che ha suonato per i maggior acts Motown da Tempations a Marvin Gaye) e incise il classico “Scorpio” nei 70’s.
Questo nuovo album solista è uno stupendo mix di ultrafunk, soul, rythm and blues con ospiti come Lisa dei Bellrays o Fanny Franklin degli Orgone ad impreziosire il tutto. Cool !!!
vv.aa. - SMOOVE pres MO’ RECORDS ACT 2
Leggi RecordKicks e vai sul sicuro.
18 brani al top del groove da Trio Valore a The Hawk, Dojo Cuts, Link Quartet, Baker Brothers, Liberators etc. Funk soul jazz.SUPER
ENRICO BRIZZI e YUGUERRA - La vita quotidiana in Italia
Brizzi lo conosciamo no ? Non come musicista forse anche se non è la prima esperienza. Un album stupendo, cattivo, lucido, sull’Italia di oggi, dalle parti dei Massimo Volume.Con anche Freak antoni, Giorgio Canali, Steno dei Nabat.
DANIELE SILVESTRI - S.C.O.T.C.H.
A volte trovi esaltzioni di “giovani cantautori” che sembra che...
Poi ascolti il nuovo Daniele SIlvestri (con ospiti i nabbondanza) che cancella tranquillamente tutti per capacità compositive, arrangiamenti, testi, musiche, versatilità, serietà.
Un altro pianeta.
SICK ROSE - Shakin Street + Double Shot
In attesa del nuovo (splendido) “No need for speed” una preziosa ristampa targata Area Pirata dell’eccellente “Shakin street” e dell’Ep “Double shot”.
Power pop/garage/rock n roll all’ennesima potenza per i Maestri del genere.
ASCOLTATO ANCHE:
KITTY DAISY AND LEWIS (gusto retro, un po’ di ska, di swing ma troppa confusione e poco spessore, pur se gradevole) THE CAKE (bello, solito stile sghembo ma sempre tante buone idee), THE JIG (Dall’Olanda un album super funk con l’impronta Dap King e Meters bene impressa.Ottime song e ultra groove !), ELYSIAN FIELDS (Gran bell’ album di jazz blues noir dall’incedere Nick Cave/Tom Waits e tanto altro, con voce femminile), FEELIES (grande classe, ottimo guitar rock, alcuni buoni brani, un po’ di tedio qua e là però), KID CONGO AND THE PINK MONKEY BIRDS (non basta un passato glorioso tra Cramps e Gun Club...album che si può facilmente dimenticare), MICK HARVEY (l’ex Bad Seeds non si stacca dall’universo Nick Cave e bene o male tutte le canzoni vanno a parare lì) CARLOT-TA (tra elettronica, folk, cabaret, un lavoro creativo e interessante) GUILLEMOTS (solite britpopperie. mah), PIGEON DETECTIVES (popwave non lontano dai Duran Duran. bah) RACOON (poppers olandesi, un po’ Coral, un po’ Pearl Jam acustici. Gradevoli), PRIMO & SQUARTA (eccellente lavoro rap di prima qualità. Grandi rime, grandi basi, da ascoltare), WOMBATS (poppettino brit all’acqua di rose), CLEPSYDRA (dalle parti diHendrix e 70’s rock), ART BRUT (noia art rock), THE SADE (tra stoner, hard, rock n roll e un pizzico di Marylin Manson. Potenza !)
LETTO
FULVIO TOMIZZA - La città di Miriam
Romanzo confuso ma suggestivo pur se non particolarmente memorabile del 1972.
Tomizza scriveva bene e con buona forza evocativa.
DAVIDE PEACE - GB84
Un duro ritratto dell’Inghilterra all’epoca della guerra (persa) dei minatori contro la Tatcher. Libro teso, spesso prolisso, a volte zoppicante, ma interessante.
Anche se lo avevo amato di più con “Maledetto United”
Pia Pera - Antonio Perazzi - Contro il giardino
Lieve, un po’ borghese ma interessante visione della natura “libera” dai vincoli del “giardino”.
VISTO
“E’ stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati
La storia della morte di Federico Aldrovandi, assassinato a botte da quattro poliziotti a Ferrara nel 2005.
Tra insabbiamenti e silenzi, i genitori prima, l’opinione pubblica poi hanno permesso di portare un minimo di giustizia e alla condanna di assassini e depistatori.
http://vimeo.com/23499919
Qui c’è il docufilm “Reality 86’d” di David Markey sull’ultimo tour americano dei Black Flag del 1986. Produzione lo-fi, niente di particolare se non un documento prezioso di come era l’Amerika hardcore che noi sognavamo a occhi aperti ma che alla fine non era troppo dissimile da quello che accadeva a noi italiani in giro per la Penisola.
Vedere poi i Black Flag suonae per strada davanti a 3 o 4 persone o in un parco con una ventina....
“Le ali della libertà” di Darabont
Filmone, riuscito, bello e avvincente con il solitamente immenso Morgan Freeman
“La finestra di fronte” di Ozpetek
Ottimo film con un immenso Massimo Girotti alla sua ultima apparizione, una brava Mezzogiorno, un mediocre e poco credibile Raoul Bova.
“Sette anime” di Gabriele Muccino con Will Smith.
Gran bel film, profondo, intenso, spesso.
“L’alba della libertà”
Un buon film in pieno stile Herzog, molto minimale, crudo e cerebrale.
“In questo mondo libero”
Aspro, durissimo, livido e acre come sempre, Ken Loach si addentra nei cambiamenti
del mondo del lavoro tra sfruttamento, precariato, immigrazione.
"Un bacio appassionato"
Ancora Ken Loach, meno riuscito, più prevedibile in una Glasgow che prova a superare le differenze razziali e culturali.
Parecchi brutti film come “L’amore ritrovato” di Mazzacurati o “Un uomo innocente” con Tom Selleck, un polpettone carino come “Mongol” su Gengis Khan.
COSE & SUONI
Nuovo singolo Lilith & the Sinnersaints “La notte”
http://www.bitebay.com/download/i_CD.php?art=989&cat=1&id=31&cat_2=1
www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me
CALCIO e SPORT
Finito il campionato noioso, Champions ai migliori, Piace ai playout e il basket Piacenza fuori ai playoff per salire in A1...annata da dimenticare.
Che non ci sono nè Mondiali, Europei o Olimpiadi.
Un‘estate inutile.
IN CANTIERE
Le registrazioni del nuovo album di Lilith and the Sinnersaints .
Il mini CD dei Within U.
Il libro “La Storia del Rock a Piacenza dal 1960 ad oggi” (in pieno svolgimento e verso l’epilogo).
Un altro libro per Natale su PAUL WELLER (in coppia con Luca Frazzi) per Arcana.
Prima o poi anche quello su Gil Scott Heron.
L’11 giugno gli International Jetset a Trento al “Ciclamino Party”
Il 23 giugno Lilith and the Sinnersaints a Parma e l’8 luglio a Brugherio (MI)
Il 3 luglio Ringo Starr a Milano
Il 3 giugno Jon Spencer Blues Explosion a Parma.
Il 30 luglio la terza edizione del Beatles Fest.
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Il meglio del mese
lunedì, maggio 30, 2011
Gioia e Rivoluzione
Facce nuove e fresche.
Una vittoria che viene dal basso.
E mentre Bersani armeggia con l’UDC per un’alleanza (capisce sempre tutto...) , a Milano vince Pisapia, origini Rifondarole che ha battuto il candidato del Pd alla primarie, a Napoli De Magistris che nel primo turno ha fatto fuori il candidato Pd, a Cagliari un giovane vendoliano.
C’è un’ Italia che cambia, anzi che è già cambiata, ha spento la TV e ha segato il vecchio pedofilo e la sua cricca di fascisti e razzisti.
Un buon inizio, il sole splende.
E che sia dell’Avvenire o meno poco importa
I'll salute the new wave
And I hope nobody escapes
(The Clash - I’m so bored with USA)
Nei tuoi occhi c'è una luce che riscalda la mia mente,
con il suono delle dita si combatte una battaglia,
che ci porta sulle strade della gente che sa amare.
Il mio mitra è il contrabbasso che ti spara sulla faccia,
che ti spara sulla faccia ciò che penso della vita,
con il suono delle dita si combatte una battaglia,
che ci porta sulle strade della gente che sa amare.
(Area - Gioia e rivoluzione)
sabato, maggio 28, 2011
Addio a Gil Scott Heron
Addio a GIL SCOTT HERON uno dei più importanti, veri, puri, sinceri rappresentanti della Black Music.
Lascia alle spalle una vita disastrata e impossibile.
Ma soprattutto una serie di capolavori suggellata dall'ultimo stupendo, immenso "I'm new here".
Mi mancherai molto, Gil.
Small Talk At 125th And Lenox (Flying Dutchman) 1970 8
Un esordio fulminante , crudo, brutale, violento, esplosivo, politicamente scorretto e diretto, fastidioso, urticante.
Strumentazione essenziale, stile minimale, scarno, scheletrico: congas e voce.
Pieces of a man (Flying Dutchman) 1971 9
un lavoro intensissimo, profondo, sincero, crudo, ma allo stesso tempo raffinatissimo, abbraccia un’ampia gamma del black sound, dal proto rap, al soul jazz, jazz blues, pop funk.
Free Will (Flying Dutchman) 1972 6.5
Un album incerto e transitorio, soul jazz e soft soul sulla A side, brani anfetaminici e minimali, duri e diretti, ma a cui mancano freschezza e spontaneità e che sprofondano spesso in un mood molto dark, cattivo e pessimista sula lato B.
Winter in America (Strata East) 1974 9
Un progetto ambizioso che cerca e riesce perfettamente a catturare il mood sociale e musicale di quei giorni, mischiando liriche mature, profonde, accurate con un sound che partendo dal jazz assorbe blues, funk, soul. Capolavoro.
The First Minute of a new day (Arista) 1975 7
Prosegue il mood artistico e sonoro del precedente lavoro, arricchito da una maggiore cura negli arrangiamenti e influenze di più ampio respiro. Una musica sempre più “totale”.
From South Africa to South Carolina (Arista) 1976 6.5
Un album sostanzialmente difficile e che rimane tra gli episodi meno conosciuti e apprezzati della sua carriera, nonostante il traino del singolo “Johannesburg”.
It’s your world (Arista) 1976 6.5
Un doppio album che racchiude in toto il mondo di Gil, un perfetto quanto caoticamente ordinato mix di politica, jazz, fusion, blackness, soul, lirismo, ottimismo, rabbia, funk, blues.
Bridges (Arista) 1977 6.5
Composto “on the road” durante gli ormai interminabili tour con la Midnight Band.
Il livello è comunque alto, c’è voglia di sperimentare qualcosa di nuovo pur mantenendo inalterate le fondamenta del sound tipicamente soul funk jazz.
Secrets (Arista) 1978 6
Introduce pesantemente nel sound l’uso dei sintetizzatori e di ritmiche che abbandonano il funk più scuro e grezzo a favore di un avvicinamento alla disco americana e a certo Philly sound più fruibile.
1980 (Arista) 1980 6
Transitorio dove anche i testi non marchiano a fuoco come di consueto le caustiche strofe o i sarcastici ritornelli.
Appaiono stanchezza e indecisione tra una visione più introspettiva e uno sguardo alla lotta.
Real Eyes (Arista) 1980 6
Consueta, sapiente, anche se talvolta leggermente forzata, miscela di blues, funk e soul.
Reflections (Arista) 1981 6.5
Reggae, funk soul, ottime songs, ma non il meglio di Gil.
Moving Target (Arista) 1982 5
Probabilmente il lavoro meno ispirato della carriera, una prosecuzione del mood funk jazz di “Reflections” con un sapore manieristico che mai era apparso nei suoi precedenti album.
Spirits (TVT Records) 1994 7
Qualitativamente molto buono, le atmosfere dell’album risentono dell’impronta hip hop anche se è il sound jazz fusion a farla da padrone.
I’m new here (XL Recordings) 2010 10
“I’m new here” è uno stupendo album di blues moderno, difficile, duro e crudo, ma di un fascino assolutamente unico.
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Adieu
venerdì, maggio 27, 2011
Mod Heroes: Georgie Fame
GEORGIE FAME (nato in Inghilterra nel 1943 ), fu, giovanissimo, uno degli acts più seguiti dalla scena original mod dei primi 60’s, grazie ad un repertorio fedelmente vicino al rythm and blues più genuino.
Look cool, gusto impeccabile, suoni e grooves perfetti e sinceri, tastierista eccellente, cantante raffinato,
Suonava regolarmente al “The scene” e al “Flamingo” (dove registrò il mitico esordio "Rhythm and Blues at the Flamingo", uno dei primi live della storia del rock)
Con i suoi Blue Flames fu il primo a suonare brani ska e ad incorporare elementi giamaicani nella sua band (come il trombettista Eddie Thornton che qualche anno dopo suonerà in “Got to get you into my life” dei Beatles !).
Fu anche l’unica band bianca a d essere inserita nel tour inglese della Motown nei mid 60’s a fianco di Supremes, Stevie Wonder, Martha & the Vandellas.
La carriera di Georgie Fame conoscerà in seguito numerosi alti e bassi, ma il suo nome tornerà periodicamente ai vertici (vedi il successo di “The ballad of Bonnye and Clyde” del 1967, “Rosetta” del 1971 in coppia con l’ex Animals Alan Price con cui incise il buon album “Together”).
Si muoverà spesso tra jazz e album più leggeri, ma soprattutto come tastierista di Van Morrison, nei Rythm Kings di Bill Wyman e come turnista di Eric Clapton, Count Basie, Muddy Waters, Verve.
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA
Rhythm and Blues at the Flamingo (1964)
Georgie Fame: Mod Classics 1964–1966
Somebody Stole My Thunder: Jazz-Soul Grooves 1967-1971
PS: Il suo “Somebody stole my thunder” è uno dei miei brani preferiti di sempre (tra i famosi 10 da portare su un’isola deserta) tanto da averlo roposto due volte nella mia discografia, prima con il LINK QUARTET , strumentale in “Beat.it”, poi con la TONY FACE BIG ROLL BAND in “Old soul rebel” cantata da Chris Philpott degli Small World.
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Heroes
mercoledì, maggio 25, 2011
Get back. Album da (ri)scoprire
Ritorna come ogni fine mese la rubrica “Get back”, che vuole recuperare alla memoria album il più delle volte sepolti dalla polvere.
Arriva l’estate in anticipo e allora andiamo a cercare qualcosa di veramente FRESCO.
MONKEES - Monkees
E’ del 1966 l’esordio dei Beatles americani.
Ancora freschissimo e contagioso easy beat all’ennesima potenza.
“The last train to Clarksville” e “Theme from the Monkees” i brani più conosciuti, ma ci sono gioielli come “I wanna be free” o “Papa Gene’s blues” che meritano di essere (ri)scoperti e amati.
The BEAT - I just can’t stop it
Uscito per la 2Tone nel maggio del 1980 è l’eccellente esordio della band inglese che mischiava ska e suggestioni più soul.
Brani come l’immortale “Mirror in bathroom”, “Twist and crawl” , “Hands off she’s mine” o le belle covers di “Can’t get used to loving you” di Andrè Williams e di “Rough rider” di Prince Buster ne fanno un album ancora attuale e di enorme spessore artistico.
Dopo tre album i membri del gruppo si divideranno tra Fine Young Cannibals, i Big Audio Dynamite di Mick Jones e gli Special Beat (con membri degli Specials).
MANFRED MANN- Soul of Mann
Uscito nel 1967 raccoglie i brani strumentali della Manfred Mann Band usciti fino ad allora con due inediti.
Stupende versioni di “My generation” (con un arrangiamento con xylofono da paura), “Satsfaction” , “Still I’m sad” degli Yardbirds,”Sack O woe” di Cannonball Adderly e altre delizie a base di modern soul jazz.
Ristampato con una copertina orrenda a fine 90’s in versione mono e stereo.
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Get Back
lunedì, maggio 23, 2011
Campionato di calcio 2010-2011
Si è concluso un campionato mediocre.
Vinto da un Milan mediocre su un’Inter che ha fatto di tutto per esserlo (infortuni a parte).
Dietro, molto indietro, il disastro (finanziario e calcistico) di ex grandi (Juve, Roma, Samp, Fiorentina) e una serie di squadre al limite della sufficienza (Napoli, Udinese, Palermo, Lazio) che in questo contesto sono assurte a paladine del “calcio spettacolo”...
Il resto sono le consuete comparse che fanno un campionato a sè.
Simpatia per Cesena e Chievo, piccole realtà che resistono in A e la tartassata Bologna che ce la fa in una situazione drammatica.
Con il MIO Cagliari che ancora una volta si salva e poi le perde tutte (mah).
Il declino del calcio italiano continua e continuerà.
Ad anni luce da Spagna e Inghilterra, dietro alla Germania e alla pari ormai di quello portoghese, francese e ucraino.
Non ci sono programmi per il futuro, non ci sono più soldi (a parte Milan e Inter), gli stadi sempre più vuoti (il Borussia Dortmund vincitore in Germania ha una MEDIA di 80.000 spettatori a partita. La Bundesliga di 40.000, la Premier League di quasi 40.000, 30.000 in Spagna. In Italia arriviamo a 23.000...)
Tra i singoli luccicano i talenti di Eto o, Zanetti, Sanchez, Hernanes, Cavani.
In prospettiva Krasic e (forse) Pato.
Tra i giovani italiani rimangono incompiuti i vari Macheda, Paloschi, scompare Santon, balbetta Ranocchia, sembra rinascere Giovinco.
Guardando ancora più in là mi piacciono molto El Saarawy del Padova (italianissimo), Giaccherini del Cesena, Ragatzu del Cagliari (e va bè)
E ora via alla favola e alle balle del calcio mercato...
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Calcio e sport
venerdì, maggio 20, 2011
Lilith and the Sinnersaints - La Notte
E' on line in download il nuovo singolo di LILITH AND THE SINNERSAINTS
Per VirtualAlphaSouth Records.
E' la cover del classico di Adamo dei 60's "La notte".
Si scarica qui:
Si può scaricare qui
http://www.bitebay.com/download/i_MP3.php?La%20Notte&art=989&cat=1&id=31&cat_2=1&track=1
Il brano farà parte del prossimo album, per Alphasouth,
distribuito da Audioglobe, in uscita in autunno e in fase di registrazione.
A seguire i credits:
Lilith : voce
Massimo Vercesi : chitarre / basso/ voci
Betty Blue : chitarre / basso/ voci
Tony Face Bacciocchi : batteria / percussioni
Paolo Apollo Negri: piano
Registrato e mixato allo Studio Elfo , Tavernago (PC)
da Paolo Apollo Negri e Alberto Callegari, 16/17 aprile 2011
Foto: Flavio Bricchi
Le prossime date estive:
giovedì 23 giugno: Parma "Fattoria di Vigheffio"
venerdì 8 luglio : Brugherio (MI) "Masnada"
sabato 30 luglio : Castelsangiovanni (PC) "Beatles Fest"
Dal 10 giugno disponibile anche la ristampa dei singoli
dei NOT MOVING "Light/Dark" per Audioglobe.
I dettagli sono tutti qui:
http://www.audioglobe.it/disk.php?code=8016670197041
www.lilithandthesinnersaints.com
http://www.facebook.com/pages/Lilith-and-the-sinnersaints/127996150606128
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Cose mie
mercoledì, maggio 18, 2011
Ben Sherman
BEN SHERMAN (1925 – 1987), stilista, iniziò nel 1963 a confezionare camicie in una bottega di Brighton diventando il re di Carnaby Street nei 60’s.
La camicia Ben Sherman era unica.
Colletto grande, con il caratteristico riporto e con un bottone in più rispetto alle camicie comuni.
Le camicie presentavano delle aperture ed una targhetta con il nome Ben a sinistra della tasca.
Vendute in speciali confezioni nero e arancio, ottennero enorme successo in tutto il Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti.
Divennero uno dei capi principali indossati dai mods prima (dagli original skinheads in seguito)
Ben aprì uno show room a Carnaby Street, cuore della Swinging London degli anni sessanta e, nel 1967, il suo primo negozio a Brighton, nella Duke street.
Seguirono due negozi a Londra e le prime collezioni per donna e bambino.
Nel dicembre 1972 Sherman vendette la sua azienda alla "Northern Ireland Finance Corporation".
Il marchio è tuttora più che attivo.
lunedì, maggio 16, 2011
Il Rock Demenziale
La stagione del cosiddetto ROCK DEMENZIALE (termine inventato da Freak Antoni degli Skiantos e descrittivo di un sound in genere duro o comunque “energico” condito da testri surreali, comici, spesso volgari e senza freni) è circoscrivibile al periodo a cavallo tra la fine dei 70’s e l’inizio degli 80’s e direttamente correlato all’immagine sguaiata, iconoclasta, all’insegna dello sberleffo che arrivò in Italia del punk.
E che contrastava apertamente con la seriosità della canzone politica e del cantautorato dei tempi.
Con uno slogan come “Largo all’avanguardia pubblico di merda” gli SKIANTOS sconvolsero e minarono alle fondamenta un modo monolitico di concepire la musica nell’Italia di allora, diventando i principali e più credibili esponenti dell'ambito (da loro stessi inventato).
Seguirono il loro esempio i SORELLA MALDESTRA di Vercelli e in seconda battuta da Bologna (che divenne capitale del “genere”) i WINDOPEN , i Supercircus di Andrea Mingardi, i Luthi Chroma, i Teobaldi Rock (di Luca Carboni...).
A Milano le KANDEGGINA GANG di Jo Squillo e i Kaos Rock (/legati allo pseudo movimento “Rock 80” anche se distanti dalle istanze “demenziali”).
A Torino i RIGHEIRA e anche i futuri No Strange con il nome di NO STRANI.
Da Pisa lo zappiano Sandro Oliva (con cui suonava il futuro Not Moving Dome La Muerte).
Se in USA Frank Zappa e ancora prima parecchi artisti rock n roll (basti pensare alla “Tutti frutti” di Little Richard) e in Inghilterra la Bonzo Da Dooh Band ad esempio avevano in qualche modo già da tempo aperto la strada, anche in Italia non mancarono i precursori, da CLEM SACCO, ai BRUTOS, attraverso certe canzoni di Gaber, Jannacci o i Gufi, fino a molti gruppi beat (vedi i Cinque Monelli e la loro famosa “Balbettando” o i Pelati, i Balordi e tantissimi altri).
Il rock demenziale è poi diventato un sotto genere piuttosto diffuso in Italia e che ha avuto successivamente in un gruppo come ELIO e LE STORIE TESE una delle migliori evoluzioni, mentre altri nomi come Persiana Jones e le Tapparelle Maledette, Lino e i MIstoterital, i Powerillusi, i Gem Boy, Noi Nati Male, Freatlones, Le Madri della Psicanalisi hanno, con variazioni e personalizzazioni portato avanti il verbo nel corso degli anni.
mercoledì, maggio 11, 2011
Labels logos
Abbiamo parlato il 21 aprile 2011 dell'importanza del logo nel rock.
Ne riparliamo con una breve (personale) scelta di quelli delle etichette.
Quello che ha sempre sintetizzato al meglio il mood delle proposte è probabilemte quello della STAX RECORDS: ritmo, soul, freschezza, immediatezza.
Rigoroso ma bluesy quello della MOTOWN, cool (e come poteva non esserlo?) quello della BLUE NOTE, semplice e iconica la APPLE RECORDS dei Beatles, ridondante la SWAN dei Led Zeppelin, prevedibile quello della ROLLING STONES RECORDS.
Puliti, definiti, monolitici, semplici e immediatamente riconoscibili quelli di ACID JAZZ, SUB POP, 4AD, STIFF RECORDS, ROUGH TRADE e SST.
Aggressivo e ironico come si conviene quello della ALTERNATIVE TENTACLES.
Tra i più immediati e con maggior significato quello della TWO TONE RECORDS, in rigoroso bianco e nero.
In Italia a parte la faccina della mia FACE RECORDS, vale la pena di ricordare quella della CRAMPS RECORDS e quella supercool della IRMA.
lunedì, maggio 09, 2011
Rock Tales: Come si chiamavano prima di diventare famosi
Nelle foto High Numbers, Abdabs e Silver Beatles
Prima di arrivare al nome con cui tutti li conosciamo in molti sono passati attraverso altre denominazioni.
E’ noto quante volte i BEATLES hanno cambiato:
da The Beetles a The Beatals, Johnny And The Moondogs , Long John And The Beetles , The Quarrymen The Silver Beatles.
O gli WHO, da The Detour a The Who a The High Numbers per tornare definitivamente a quelo indimenticabile.
Meno noto è che i BLUR si chiamarono Seymour, gli OASIS Rain (dal brano dei Beatles), i QUEEN Smile, i RADIOHEAD On A friday, i LIBERTINES The Strand e The Albions.
I RED HOT CHILI PEPPERS hanno sempre avuto la mania dei nomi lunghi visto che decisero inizialmente per Tony Flow And The Miraculously Majestic Masters Of Mayhem.
Indecisi i PINK FLOYD che passarono attraverso Sigma 6, The Meggadeaths, The (Screaming) Abdabs, Architectural Abdabs), Leonard's Lodgers, The Spectrum Five and The Tea Set.
Poi Syd Barrett mise insieme i nomi dei bluesmen Pink Anderson and Floyd Council e propose “The Pink Floyd Sound".
I VAN HALEN ci provarono con Mammoth, Rat Salad e Genesis (prima di scoprire che c’era già qualcuno di ababstanza famoso con questo nome), i BLACK SABBATH con The Polka Tulk Blues Band , Polka Tulk e Earth gli U2 con The Larry Mullen Band, Feedback e The Hype, i REM Twisted Kites, Nego Wives e Cans Of Piss (con cui difficilmente avrebbero avuto lo stesso successo), i NIRVANA con Skid Row, Pen Cap Chew, Bliss and Ted Ed Fred, i DOORS passarono per un periodo come Psychedelic Rangers.
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Rock Tales
venerdì, maggio 06, 2011
Il mondo si divide tra chi conosce Robert Johnson e chi non sa chi è
L’8 maggio l’anima nera di ROBERT JOHNSON compie 100 anni.
Il più rivoluzionario musicista blues, rock, pop della storia.
Morì nel 1938 a 27 anni.
Greil Marcus scrisse: "Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera".
La cosa migliore che ci ha lasciato è che ha inciso SOLO 29 brani.
Non ne esistono altri, non esistono live, outtakes, demo.
Solo quei 29 brani, qualche foto, notizie frammentarie e un video in cui appare per 8 secondi (ma non è mai stato confermato).
E’ tutto lì.
Un universo immenso, in costante espansione, da esplorare in continuazione e scoprire sempre cose nuove.
A fine di novembre del '36, all'interno del Blue Bonnet Hotel o del Gunter Hotel incise 16 canzoni tra cui "Kindhearted Woman Blues", "I Believe I'll Dust My Broom", "Sweet Home Chicago", "Rambling On My Mind", "When You Got a Good Friend", "Come On In My Kitchen", "They're Red Hot", "Cross Road Blues", "Preaching Blues (Up Jumped the Devil)", e "If I Had Possession Over Judgment Day".
Nel nel giugno del '37 i restanti pezzi, tra cui "Hellhound On My Trail", "Drunken Hearted Man", "Me And The Devil Blues".
Il mondo si divide tra chi conosce Robert Johnson
e chi non sa chi è.
(Rita Lilith Oberti)
mercoledì, maggio 04, 2011
Mod Heroes: Rod "The Mod" Stewart
I successi di classifica con una brillante carriera solista e quelli dei 70’s con i FACES sono storia nota nella carriera di ROD STEWART.
Più oscuri (e talvolta interessanti) gli esordi, quando Rod “The Mod” era un giovane di belle speranze alla ricerca di successo nell’esplosiva Swinging London.
Gli inizi nel 1963 con i DIMENSIONS (con cui suonò anche con gli Stones) anche se già nella primavera del 1962 era stato brevemente membro del RAY DAVIES QUARTET (di lì a poco i Kinks).
Sempre in quei mesi abbraccia lo stile e l’etica mod
Poi il passaggio agli HOOCHIE COOCHIE MEN di Long John Baldry, il successivo scioglimento e l’inizio della carriera solista con il singolo (del 1964) “Good morning little schoolgirl” con cui appare al “Ready steady go” ma che non gli frutta particolare successo (suona anche qualche data con i SOUL AGENTS).
Nel 1965 è la volta degli STEAMPACKET con Long John Baldry, Brian Auger e Julie Driscoll con cui intraprende un tour inglese con Rolling Stones e Walker Brothers, incide alcuni brani che non vedranno mai ufficialmente la luce (se non in album successivi che raccolgono registrazioni improvvisate in soundcheck, comunque ottime).
Rod appare nella trasmissione "An Easter with Rod" che rafforza ne l’immagine mod, incide un secondo singolo (sempre con scarso successo) e lascia gli Steampacket nel 1966, entra per breve negli SHOTGUN EXPRESS a fianco di Mick Flletwood e Peter Green (futuri Fleetwod Mac) e Peter Bardens (fondatore poi dei Camel) suonando rythm and blues e realizzando un singolo.
Infine il JEFF BECK GROUP, con i due eccellenti album “Truth” e “Beck Ola”, i FACES e l’inizio di una fulgida carriera solista.
Da non dimenticare la breve esperienza con gli ART WOOD’S QUIET MELON con Ron Wood, il fratello Art degli Artwoods, gli ex Small Faces Ian Mac Lagan , Kenny Jones e Ronnie Lane e l’ex Creation Kim Gardner, di cui esistono alcune discrete registrazioni stilisticamente giusto a cavallo tra i tardi Small Faces e i primi rockeggianti Faces
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lunedì, maggio 02, 2011
Cultura 60's e 70's : Le Figurine Panini
Agli inizi del 1960 Benito e Giuseppe Panini, che avevano fondato a Modena l'Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini, trovarono a Milano un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesi "Nannina".
I fratelli lo acquistarono, imbustarono in bustine bianche con cornicette rosse con due figurine ciascuna a 10 lire l'una.
Il successo fu enorme e inaspettato: le bustine vendute toccarono i 3 milioni.
L'anno successivo i Panini decisero di fare tutto con i loro mezzi, stampando le figurine e creando anche il primo album per la loro raccolta (per la copertina scelsero l'attaccante di allora del Milan Nils Liedholm).
Le vendite furono quintuplicate, e i milioni di bustine vendute furono 15.
Era ufficialmente nata la collezione "Calciatori".
La prima figurina stampata fu quella di Bruno "Maciste" Bolchi, il capitano dell'Inter dell'epoca.
Dalla stagione 1961-62 l'album "Calciatori" Panini esce regolarmente ogni anno.
Nei primi dieci anni della raccolta le figurine si attaccavano con la colla.
Ogni squadra di serie A era raffigurata con quattordici giocatori e in molti casi si vede che le figurine non erano altro che fotografie in bianco e nero colorate a mano.
La prima edizione con la serie B fu quella del 1963-64
L'album Calciatori 1982-1983 rese omaggio alla vittoria azzurra ai Mondiali di
Spagna 1982
All'inizio degli anni novanta la Panini cambia proprietà. Ne segue una crisi aziendale che ricade anche sulla produzione dell'album "Calciatori".
Nel 1992-93 viene stampata l'edizione di "Calciatori" con il minor numero di figurine in assoluto con solo da 413 immagini e le squadre sono addirittura già impresse nelle pagine.
Il 7 gennaio 2009 è stata messa la prima figurina autografata, che è di Cassano.
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