martedì, dicembre 31, 2019

Il meglio del mese. Dicembre 2019



THE WHO - Who
Atteso con molto timore dai fan, corredato da una tipica copertina di Peter Blake (spesso protagonista nella musica rock, da Sgt Peppers a Stanley Road di Paul Weller a Face Dances degli stessi Who), "WHO" è un sospiro di sollievo per chi paventava una triste decadenza di una delle più grandi rock band di sempre.
Ottimi brani, approccio rude ma con quella raffinatezza che ha sempre contraddistinto i loro lavori da "Tommy" in poi.
La voce di Daltrey in splendida forma, arrangiamenti orchestrali che qua e là citano "Quadrophenia" e "Who's next", un brano come "Detour" che occhieggia ai 60's, una bella ballata cantata da Townshend come "I'll be back", la spagnoleggiante "She rocks my world" e tanti ottime rock songs.
Interessanti le tre bonus tracks con un "Got nothing to prove" registrata nel 1966 da Pete e arricchita ora da un'orchestrazione di sapore cinematografico.
Dissento sull'affermazione di Roger che sia il loro migliore da "Quadrophenia" ma è comunque consigliato.

ROBYN HITCHCOCK / ANDY PARTRIDGE - Planet England
Ci hanno messo una decina di anni per completare questi quattro brani.
Il risultato è un delizioso viaggio psichedelico che assimila XTC e Soft Boys, 60's, una ballata puro McCartney/Beatles e una classe infinita.

SULU AND EXCELSIOR - The AntiMatter suite
Il nuovo album dell'one man band Steve "Sulu" Mallorca stupisce ancora per raffinatezza, ampiezza di contenuti, i più svariati riferimenti, dal soul, al funk, lounge, inserti hip hop. Chi lo ha definito un mix tra James Brown e B52's ci ha visto giusto.

THE TAMBLES - Don't you want to know
La giovane band olandese spazia tra 60's beat e Dr. Feelgood con classe, stile, belle canzoni e tanta energia. Molto cool e divertente.

VANISHING TWINS - The age of immunology
Il combo londinese affascina con un melting pot di suoni attuali e futuristi in cui convergono un pervadente gusto 60's, una visione modernista, kraut rock, atmosfere fluttuanti quasi psichedeliche, tribalismo elettronico. Strani e originali.

THE MADS - The Mads to the pub
Inaspettato quanto gradito regalo natalizio del quartetto milanese con un ep (solo in digitale) con quattro classiche cover, registrate dal vivo in studio con la classic urgenza e immediatezza proprio del pub rock. Dal "Somethin else" di Eddie Cochran, via "Around and around" di Chuck Berry/Stones, fino a "I'm a hog for you" e la conclusiva "You can't do that" dei Beatles, una godibilissima parentesi in attesa del nuovo album calanderizzato per il 2020.

SENZABENZA - Godzilla Kiss
I Senzabenza sono sulla scena dagli inizi degli anni 90, hanno inciso sei album (uno dei quali prodotto da Joey Ramone), creato un sound dai contorni originalissimi, quasi unici, che loro stessi hanno chiamato in maniera più che opportuna “flower punk” ovvero un power pop ben radicato nel migliore e più puro punk rock (Ramones e Buzzcocks per intenderci), screziato di pennellate 60 beat e psichedeliche, melodie irresistibili e un tiro invidiabile.
Il nuovo album, peraltro esaltato da un suono di eccelsa qualità (grazie alle mani del veterano Ale Sportelli), conferma tutte le caratteristiche che hanno dato lustro alla storia della band. Più che ottimo !

LU SILVER STRING BAND - Rock 'n' roll is here to stay
Il rocker romagnolo torna in studio di registrazione regalandoci una nuova e consueta valigia di puro rock 'n' roll / southern rock con un occhio ai Fee e l'altro ai Grand Funk Railroad, in mezzo gli Stones dei 70's, i Faces e un sottofondo power pop / garage a condire il tutto. Album fighissimo.

AA.VV. - Caos in Italia
Sedici brani di altrettante band riconducibili all'area skinhead / street punk italiana con molti inediti e nomi altisonanti e storici. Tutti bravi, incisivi, diretti, sinceri. Spiccano i sempre verdi Nabat e Ghetto 84, i grandi Dalton, i durissimi Unborn, i Razzaparte. Essenziale!

THE UNBORN - Slasher / Street punk anthems
Il quartetto viterbese, attivo dal 2015, confeziona un album dal concept originalissimo in cui unisce uno street punk serrato che attinge da Oi!, metal, punk rock ma fa riferimento alla cinematografia slasher e gialla. All'interno numerose metafore che riportano alla critica sociale e politica. Suonato benissimo, suoni perfettamente consoni al soud proposto. Potente, duro, grezzo, efficace. Notevole!

RADIO ZERO - Onda agnetica
E' una lunga storia quella della band toscana, con molti concerti alle spalle e tanti ottimi dischi in vario formato. Il nuovo album è un altro eccellente lavoro che attinge dal punk, dal rock 'n' roll stradaiolo, dagli Husker Du (di cui viene ripreso in italiano un favoloso brano come "Never talking to you again", facendo il paio con una riuscita cover di "Carry on" di CSN&Y). In particolare il trio americano è il referente principale (e anche i loro epigoni italiani, i Kina) e il risultato finale di altissimo livello.

APOLLO BEAT - Sfera
Il collettivo sardo firma un secondo album, propaggine artistica di un progetto più ampio che include anche colonne sonore e derivazioni in ambito visuale.
Musicalmente il sound si sviluppa tra funk, lounge, umori prog, sapori cinematici. Il tutto pervaso da un costante groove black che si irradia anche nell'afro e nella blaxploitation. Originale e molto personale.

MONOS - Peep show
Il duo fiorentino torna in studio di registrazione per regalarci il primo album. Tredici brani di selvaggio, sporco, unto, deragliante rock n roll primitivo tra Cramps, Mummies, le compilation "Peebles" e "Back form the grave". Strutture semplici, accordi ridotti al minimo indispensabile (Quanto Basta), garage punk essenziale. Ma bisogna essere capaci di farlo. E qui abbiamo dei maestri.

ASCOLTATO ANCHE:
TINDERSTICKS (noioso, prolisso, letargico), SLOWTHAI (brit rap duro e puro), PURPLE MOUNTAINS (ai posti alti in molte charts di fine anno. Per me anonimo),

LETTO

ALBERTO CASTELLI - Soul to Soul
I griot non sono solo cantastorie ma quelli che, nella tradizione dell'Africa Occidentale, hanno il potere della parola.
Hanno la saggezza e sanno come trasmetterla, con le parole giuste, appunto.
Alberto Castelli è il nostro GRIOT del SOUL e della BLACK MUSIC.
Quando leggi le sue parole su Bob Marley, Prince, Quincy Jones o Gil Scott Heron, CAPISCI, se hai un'anima (QUELLA anima) e un cuore (QUEL cuore).
Capisci cosa vuol dire avere speso decenni, una vita, ad assorbire, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, quei suoni, quelle vibrazioni, quell'esperienza mistica che è ascoltare soul, ska, reggae, black sound. Il suo racconto ha ora i ritmi cadenzati del reggae, ora quelli pulsanti del funk o ancora quelli divertenti dello ska, l'imprevedibilità e la velocità di un canestro di Kareem Abdul Jabbar o di Lebron James, il pungente e devastante colpo di Muhammad Alì.
Salta da un nome all'altro, incrocia e sovrappone fatti e persone.
E alla fine tutto torna.
Alberto maneggia le parole come pochi altri.
E' un'arte.
Un'arte antichissima.
Il nostro moderno Griot del Soul sa come usarla e leggere un libro come questo è un piacere immenso, soprattutto quando ad ogni pagina, aggiungi in sottofondo le musiche, i grooves, di cui sta parlando.
Anzi.
E' essenziale farlo.
Prendetevi il tempo necessario, spegnete i cellulari e ogni cosa che squilla o sbatte o fa rumore o fischia, sbarazzatevi ti tutte le distrazioni( perfino una lei o un lui), mettetevi comodi (cit. Gil Scott Heron) e leggete questo libro, con la musica adeguata ad accompagnarlo.

BOOKER T. JONES - Time Is Tight: My Life, Note by Note
Booker T Jones con i suoi MG's ha scritto brani epocali come Green Onions ed è stato la colonna portante di una lunghissima serie di dischi soul e rhythm and blues di qualità eccelsa a fianco di Otis Redding (con cui suonò al Monterey Festival del 1967), Sam&Dave, Wilson Pickett ma lo troviamo anche con Bob Dylan, Neil Young, Santana, Barbara Streisand tra i tanti.
Questo appassionante libro è una serrata serie di ricordi e aneddoti, dalle problematiche razziste dell'America degli anni 60 e 70, soprattutto per un gruppo multirazziale,- uno dei primi - come il suo, delle incessanti session in studio (con la Stax che lo sfruttava "come uno schiavo"), tour massacranti, di come ai tempi per un nero fosse estremamente difficile avere gli stessi diritti dei bianchi anche nell'industria discografica.
Curioso il dettaglio di un concerto in Texas in cui il palco era protetto da una rete per impedire che gli oggetti tirati dal pubblico colpissero i musicisti (vedi, qualche anno dopo, il film Blues Brothers) e inaspettata la rivalità con Steve Cropper (sempre, spesso pubblicamente, molto astioso nei suoi confronti)
Bello, interessante, essenziale per gli appassionati di soul, soprattutto per i numerosi “dietro le quinte” di cui il Nostro ci rende partecipi.

LUCA D'AMBROSIO - Musica migrante
C'è una bellissima idea dietro a questo libro.
Luca D'Ambrosio è andato di persona a raccogliere le testimonianze di una serie di migranti africani, cercando di approfondire i loro gusti musicali, alla scoperta di nuovi nomi, dischi, suoni.
E' stato un percorso doloroso e drammatico, tra storie di cui ben conosciamo (di riflesso) la tragicità ma che ha ridato, per qualche minuto, una "normalità" alla vita di chi ha sofferto così tanto, restituendo loro la quotidianità, per noi quasi insignificante, di un normale ascolto della musica preferita.
Segue poi un approfondimento sui principali strumenti, generi e artisti africani che permette di avere un primo quadro della musica che sta arrivando, accompagnata dagli sfortunati fruitori.

Come dice Valerio Corzani nella prefazione (un'altra è scritta niente meno che da Angelique Kidjo):
"Non esiste la musica africana, esistono le musiche dall'Africa."
Più preciso Ryszard Kapuscinsky :
L’Africa è un continente troppo grande per poterlo descrivere.
È un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo.
È solo per semplificare e per pura comodità che lo chiamiamo Africa.
A parte la sua denominazione geografica, in realtà l’Africa non esiste”.


Centro Sociale Leoncavallo, quarant'anni di cultura a Milano
Una testimonianza importante che riassume l'incredibile e mai troppo lodato dato dalle ragazze e ragazze, donne e uomini del CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO alla (contro) cultura italiana e non solo.
Dall'assassinio di Fausto e Iaio allo sgombero di Formentini all'occupazione di via Watteau, i concerti all'Helter Skelter (Henry Rollins, DOA, Sonic Youth...) e tanto, tanto altro.
Corredato da un importante e ampio supporto fotografico, contiene importanti e sentiti interventi di Primo Moroni, Mauro Decortes, Danilo De Biasio, Daniele Farina, Ermanno Gomma Guarneri, Vandalo, Marco Teatro, Melina Miele, Bruna Orlandi.
"Nessuno sgombero fermerà mai la nostra rabbia e la nostra gioia di lottare".

DON LETTS - Punk & Dread
La testimonianza diretta di chi c'era e ha fatto la STORIA.
DON LETTS ha vissuto e conosciuto tutto il contesto delle sottoculture dalla fine dei 60 in poi, marchiato a fuoco la scena punk inglese (con i Clash in particolare), diventando il principale collettore tra i giovani bianchi arrabbiati e la comunità caraibica, ancora di più incazzata, unendole in una sola voce ribelle.
Ha filmato quello che accadeva, "da dentro", "dal basso", a fianco dei protagonisti.
E ha proseguito, negli anni, a crescere come videomaker, DJ, narratore.
In questo libro, tradotto in italiano da Shake nel 2015, ci sono valanghe di aneddoti, curiosità, approfondimenti (sotto) culturali, titoli di dischi, film, video.
Il tutto trattato con un'ironia gustosissima.
Da leggere!

ARRIGO BERNARDI - Jugo Rock. La vita e l'amore al tempo della guerra
Un romanzo di fantasia ma quanto mai fedele alla realtà di migliaia di giovani che si trovarono improvvisamente, senza preavviso, travolti dalla più grande tragedia in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale: la guerra nella ex Yugoslavia.
Dalle giornate tutti insieme su una panchina ad ascoltare punk alle città bombardate, le stragi, il terrore, la devastazione.
Arrigo Bernardi inserisce la sua esperienza musicale con decine di citazioni di nomi e dischi punk, rendendo il racconto ancora più vicino alla nostra sensibilità. Libro da divorare, attanagliati dall'angoscia di rivivere quei giorni.
Chiude una preziosa appendice che ci guida all'interno della scena alternativa Yugoslava, dai Pankrti ai Laibach.

domenica, dicembre 29, 2019

Il mio 2019



Un anno d'oro per i NOT MOVING LTD 26 date in 14 regioni, sempre ottime e affollate.
Oltre alla pubblicazione del nuovo 45 giri per Area Pirata "Lady Wine".

E' felicemente proseguita la collaborazione settimanale con il quotidiano di Piacenza LIBERTA', quella mensile con CLASSIC ROCK, quella quotidiana con il portale RADIOCOOP.it e quella con IL MANIFESTO.
Con molto piacere continuo a fare parte delle giurie del PREMIO TENCO e dei ROCKOL AWARDS.

Nel corso dell'anno ho intervistato per blog e riviste: Ezio Bosso, Henry Rollins, Joe Jackson, Kenney Jones, Suzi Quatro, Exene Cervenka, John Doe, Don Letts, Massimo Volume, Giuda, Fay Hallam, Hannah Williams, Davide Sapienza, Federico Guglielmi, Cesare Basile, Julie's Haircut, Gianni Leone, Edda, Kina, I Rudi, Giulio Casale, Mon, La batteria, Virginiana Miller, Doctor of Madness, Aldi dallo Spazio.



Tra i momenti salienti la partecipazione al BIOGRAFILM di Bologna con il doc "Stili RibellI" di Lara Rongoni e Kinè, docu film a breve su Sky Arte in cui sono affiancato a nomi come Kenney Jones, Suzi Quatro, Glen Matlock, tra gli altri.

E ancora il ritorno di Lilith and the Sinnersaints e le date con "Mods" e "Quadrophenia" con Alex Loggia.

Prosegue il lungo cammino del progetto "PARADISO/INFERNO", tra Sicilia e Pianura Padana.

INTO 2020

Un nuovo libro per una delle case editrici top in Italia (autunno).
Un altro nuovo libro in collaborazione su una scena a me affine e cara.
La ristampa aggiornata di "Mod generations".
Una serie di nuovi concerti e progetti con i NOT MOVING LTD.
Un progetto "speciale" about PAUL WELLER e il suo tour italiano.

sabato, dicembre 28, 2019

Classic Rock



Nel nuovo numero di CLASSIC ROCK intervisto JOHN DOE degli X.

Poi recensisco gli album di AGNOSTIC FRONT, CALIBRO 35, MICHAEL KIWANUKA, SWANS, SENZABENZA, Metzingers, JULIANA HATFIELD, Prefects, MONOCHROME SET, Acid Brew, Matt Maltese, Criminal Chaos, Reverend and the Makers oltre al libro "Attaverso le terre del suono" di Davide Sapienza.

Inoltre trovate interviste a Who, Robbie Robertson, Donovan, Robert Plant e le classifiche di fine anno.

venerdì, dicembre 27, 2019

Calciolandia. Il meglio del 2019



ALBERTO GALLETTI ci porta, come ogni anno, nel MEGLIO del CALCIO del 2019.

Sta per chiudersi l’anno solare 2019 con la stagione calcistica nel pieno dell’attività.

La pausa natalizia è alle porte e quasi tutti i grandi campionati si penderanno una vacanza a parte i forsennati britannici, seppur meno di un tempo.
Il Boxing Day del calcio italiano, sbandierato l’anno scorso dalla tv a pagamento è abortito dopo la prima edizione, buffoni e rovina del calcio.
Questo prova che:
uno, il calendario del calcio lo fa la tv a pagamento, non solo ma ovviamente influenza anche il pubblico su cosa è rilevante e cosa no nel calcio oggi;
2 il calcio non appartiene più ai tifosi ed appassionati da stadio assurti ormai al ruolo di suppellettili televisive in quanto con gli stadi pieni le partite in tv vengono meglio, arredi nulla più, che però pagano per entrare;
3 non c’è più nessuna differenza tra calcio, McDonald, Coca Cola, Apple o chi volete, è solamente commercio, puro e semplice.

Comunque, ancora una volta ho messo in fila, divertendomi sempre meno, un po' della roba che ho visto quest’anno e che sono riuscito a ricordare.
Questa volta me ne impippo di essere credibile, non conforme sempre e al solito non molto serio.
Questo calcio non merita serie attenzioni.

MIGLIOR GIOCATORE 2019
Ignorato dai premi internazionali, probabilmente perché non dotato di appeal massmediatico, né lui né la squadra in cui gioca, mi tolgo il cappello davanti a questo fenomenale attaccante sudcoreano.
Ambidestro, pur se destro in partenza, SON è dotato di un controllo palla in corsa come se ne vedono pochi.
Scatto bruciante, accelerazione impressionante e controllo del dribbing eccellente. Ha una disciplina, che si ripercuote sul livello delle prestazioni, rara.
Propositivo, la capacità di superare l’avversario nell’uno contro uno lo rende in grado di creare occasioni gol in quantità.
La grande tecnica individuale fa di lui anche un notevole realizzatore.
Protagonista nel cammino del Tottenham verso la finale di CL 2019, ha iniziato la stagione ancora da trascinatore nonostante le difficoltà incontrate fin qui dagli speroni per colpe comunque non sue. Altissimo il numero di grandi partite giocate e spesso decisivo.
Da guardare uno spettacolo.

Gabigol!
Rinato, in effetti basta star lontani da Milano: 40 gol in 54 partite.
Capocannoniere in campionato e in Copa Libertadores.
Segna anche i due gol della rimonta nella finale, poi si fa buttar fuori, grandissimo.
Sudamerica vecchia scuola.
Vince entrambi i trofei col suo Flamengo.

Jamie Vardy è tornato.
Ha chiuso la passata stagione a suon di gol e ricominciato questa nella stessa maniera: 16 gol in 16 partite in PL e capocannoniere.
Voglia, dedizione, fiuto del gol: un bomber di grande livello.

Alfredo Morelos è il protagonista, insieme al suo allenatore, della rinascita dei Rangers.
Gol a grappoli ed espulsioni a grappoli.
30 gol in 48 partite la passata stagione.
In questo primo scorcio di stagione ha già piazzato 24 centri in 28 partite, in tutte le competizioni.
Duro e irascibile ha fatto incetta anche di cartellini rossi.
Per me già un idolo assoluto.

Kevin De Bruyne lo riconfermo, acuti non ne ha avuti, ma la partita la fa sempre e quando comincia a macinare fa mezza squadra da solo, e come tratta la palla!
Il mio centrocampista preferito.

1 Son Heung-min (Tottenham Hotspur)
2 Gabriel Barbosa (Flamengo)
3 Jamie Vardy (Leicester City)
4 Alfredo Morelos (Rangers FC)
5 Kevin De Bruyne (Manchester City)

MIGLIOR SQUADRA DI CLUB
Grande, grandissima stagione, o anno, ancora non riesco a capire come gira la stagione in Sudamerica ultimamente o meglio, non ho più voglia di star li a occuparmene.
Comunque, il glorioso Club de Regatas do Flamengo ha vinto la Copa Libertadores dopo 38 anni con una rimonta in extremis nella finale di Lima che ha ricordato quella dello United a Barcellona nel ’99.
Inarrestabili anche in campionato, a una giornata dal termine si sono già laureati campeões do Brasil per il 2019 con 20 punti di vantaggio sul Santos.

L’Ajax è stata la miglior sorpresa stagionale.
Dopo decenni di delusioni internazionali e campagne europee terminate a fine agosto, quest’anno ha sbaragliato due tra le favoritissime surclassandole entrambe nel gioco e nel punteggio.
Giovani di produzione propria scovati un po ovunque guidati in campo da veterani di grande classe ed esperienza alla base del successo.
Meriterebbero il primo posto ma si son fermati sul più bello.
Un po deludenti in questo 2019/20 ma le cessioni di De Light e De Jong pesano.

Leicester.
Sembravano destinati ad un rapido ritorno nei ranghi dopo la tragica scomparsa del proprietario ma Brendan Rodgers dal suo arrivo ha restituito vitalità ad una squadra con ottime individualità smarrita per strada.
Vardy è rinato.
Secondi in campionato con parecchia sicurezza. E’ la squadra che ho visto giocare meglio quest’anno.

Finalmente i Rangers.
Un lungo tormentato cammino da quel catastrofico 2012 e dalla IV serie.
Trascinati dal bomber Morelos e guidati da un sorprendente Gerrard in panchina sono tornati protagonisti in campionato, non male neanche in Europa.
Ci siamo quasi.
Non li posso ignorare.
Han vinto la CL e probabilmente vinceranno anche la PL.
Non li nomino neanche perché li detesto; tutti, e tutto compresi.

1 Flamengo
2 Ajax
3 Leicester City
4 Rangers FC
5 Liverpool

MIGLIOR SQUADRA NAZIONALE
Me ne occupo pochissimo e non vedo praticamente partite se non in casi che reputo personalmente eccezionali in qualche modo.
Una sola volta quest’anno.
Comunque, a braccio:

1 Brasile
2 Italia
3 Perù
4 Finlandia
5 Inghilterra

MIGLIOR GOL 2019
Mi spiace per il ragazzo ungherese che fa il gol vittoria allo scadere avendo debuttato qualche minuto prima, ma il gol di Ronaldo va dritto nell’olimpo dei migliori di ogni tempo insieme a quello di Pelè all’ Azteca.
Inoltre il gol di testa è il mio preferito, ne ho fatto qualcuno ai miei tempi.
Ci va brama di farlo, piazzamento, tempismo, elevazione, coordinazione e tecnica nonché coraggio.

1 Cristiano Ronaldo (Juventus) in Sampdoria 1-2 Juventus del 18 dicembre
1 Daniel Zsori (Debrecen VSC), in DVSC 2-1 Ferencvárosi TC del 16 febbraio
2 Lasse Schöne (Ajax) in Real Madrid 1-4 Ajax del 5 marzo
3 Stijepan Kukuruzovic (Lausanne Sports) in Lausanne Sports 6-0 Neuchatel Xamax del 31 ottobre
4 Sergej Milinkovic-Savic (Lazio) in Lazio 3-1 Juventus del 8 dicembre

MIGLIOR PARTITA 2019 Personalissima, anche qui.
Son partite che ho visto avendo scelto di farlo, sulle quali avevo aspettative e, che per un motivo o l’altro mi hanno lasciato in qualche modo a bocca aperta alla fine.
Fondamentali anche qui le preferenze personali e il risultato finale.

1 Real Madrid 1-4 Ajax, UCL del 5 marzo
2 Slavia Praga 4-3 (dts) Sevilla FC, UEL del 14 marzo
3 Ajax 2-3 Tottenham Hotspur, UCL del 8 maggio
4 Sheffield United 3-3 Manchester United, PL del 24 novembre
5 Celtic 3-4 CFR Cluj, UCL del 13 agosto

SORPRESE 2019
Il Tottenham è da qualche anno ai vertici del calcio inglese.
Di tutto mi sarei aspettato da quando li seguo, parecchio, tranne che vederli giocare in una finale di Coppa dei Campioni cui sono arrivati a suon di partite mirabolanti e rocambolesche.
Riconoscimento cumulativo per le scimitarre di Chris Wilder passati in poco più di un paio d’anni dalla terza serie ai primi posti in PL.
Il tutto cambiando pochi giocatori e senza stravolgere l’identità di un club ancora tradizionale sia nella conduzione che nel seguito a dispetto dell’ isterismo che si è impadronito ultimamente del calcio inglese sotto la spinta di una quantità di soldi oscena.
Il Perù ha giocato una grande Copa America.
Bella squadra, finalmente, sorretta da un grande pubblico.
Bello rivederli ai vertici a 45 anni dall’ultima finale disputata e sempre con indosso le loro sfavillanti e tradizionali divise da gioco.
L’effetto prodotto dallo scorrere la classifica del campionato tedesco e trovarci il Borussia Mönchengladbach primo in classifica è qualcosa che non credo di ricordare e che solo chi si occupa di classifiche da un bel po' può capire.
Bella squadra, rinnovata, a me pareva addirittura indebolita non conoscendo i nuovi arrivati.
Invece eccoli la davanti, giocano anche bene.
Il nuovo allenatore, Marco Rose, mi pare un evoluzione di Klopp e del suo gegenpressing.
La difesa infatti non sembra insuperabile ma la rapidità con cui ribaltano l’azione, due/tre tocchi li rende micidiali.
Spero riescano.
Storica prima promozione in Serie B per il piccolo club friulano del Pordenone.
Sfruttano un settore giovanile di buon livello e qualche professionista navigato.
Al momento sarebbero anche piazzati per la promozione in Serie A!
Al timone Attilio Tesser al quale il salto triplo dalla C alla A era già riuscito a Novara.
Questo sarebbe addirittura clamoroso.
Unico appunto, giocano a Udine.

1 Tottenham Hotspur finalista in UCL 2018/19
2 Sheffield United promosso e ora 5° in PL
3 Perù finalista in Copa America 2019
4 Borussia Mönchengladbach primo in Bundesliga 2019/20
5 Pordenone promosso in Serie B 208/19

MIGLIOR ALLENATORE 2019
Della sua squadra ho parlato sopra non menzionando però il timoniere, questo Erik ten Hag che ha plasmato una compagine in grado di stupire l’intera Europa per qualità di gioco espresso e risultati ottenuti.
Com’è finita sappiamo, pazienza. Erik si è fatto apprezzare per la sua capacità di starsene al suo posto nonché,molto più importante, per essere riuscito a costruire una squadra del genere con i mezzi limitati dell’Ajax del giorno d’oggi.
Mai stato un fan di Brendan Rodgers, sarà per via di dove allenava prima. Ha raccolto una squadra smarrita da insensati avvicendamenti in panchina ridandole identità, gioco e sicurezza. La migliore vista da inizio stagione.
L’artefice del primato in classifica del Borussia.
Brillante profeta del gegenpressing e incarnazione del nuovo modo di fare calcio in Austria e Germania.
Spero gli riesca il colpo.
Marcelo Bielsa è un genio del calcio, nonché un mezzo incompreso e nella realtà squallida, ma anche demenziale del calcio di alto livello di oggi, forse anche un emarginato.
Il motivo principale è che poi alla fine fallisce sempre gli obiettivi, come la scorsa stagione quando, dopo un campionato quasi sempre in testa a suon di partitoni, i suoi ragazzi hanno finito la benzina e smarrito le convinzioni al momento del rush finale.
Ci sta riprovando e sta ancora davanti.
Ce la farà stavolta?
Pinato l’ho visto all’opera di persona frequentemente negli ultimi mesi: un drago.
Se gli allenatori e i dirigenti fossero tutti come lui, il calcio sarebbe molto ma molto migliore.

1 Erik ten Hag (Ajax)
2 Brendan Rodgers (Leicester City)
3 Marco Rose (Borussia Mönchengladbach)
4 Marcelo Bielsa (Leeds United)
5 Davide Pinato (Milan – Portieri giovanili)

MIGLIOR DIVISA 2019
Il giudizio è basato sui miei personalissimi criteri, di stampo tradizionalista e ispirati alla conservazione del patrimonio delle divise per giocare a calcio che considero da sempre importantissimo e motivo di distinzione.
Per giocare a calcio bisogna presentarsi vestiti come si deve.
Menzione d’onore per il Lille OSC, peccato l’abbiano usata una volta sola.

1 Lille OSC 75mo anniversario
2 Universidad de Chile 2019/20
3 Cowdenbeath FC 2019/20
4 Perù 2019/20
5 Millwall FC 2019/20

MIGLIOR DIVISA DA TRASFERTA 2019
1 Bologna 2019/20
2 Sporting Clube de Portugal 2019/20, non ho ben capito se è la seconda o una variante della prima.
3 Lazio 2019/20
4 Aston Villa 2019/20
5 Celta de Vigo 2019/20

I miei complimenti vanno a tutti coloro che ho menzionato e anche a tutti quelli che, pur meritevoli, ho volutamente tralasciato e dimenticato.
Infine una menzione per il VAR e tutti i suoi sostenitori: fate cagare.
L’importante è divertirsi, ma lo è ancora?
A tutti buone feste.

giovedì, dicembre 26, 2019

Not Moving LTD



Si è chiusa la prima stagione dei NOT MOVING LTD.

26 concerti in 14 regioni, migliaia e migliaia di kilometri tra autostrade e stradine, due viaggi in aereo, vincendo acciacchi, malanni, guasti alle auto, stanchezza, problematiche logistiche e lavorative.
E' uscito anche un nuovo 45 giri, "Lady Wine" per Area Pirata.

Grazie per il calore, l'accoglienza, l'affetto che abbiamo trovato ovunque.
Ripartiamo il 29 febbraio.

https://www.facebook.com/Not-Moving-L-T-D-302470280600832

martedì, dicembre 24, 2019

I migliori libri del 2019



In ordine più o meno casuale, 28 libri letti quest'anno.



IAN SVENONIUS - Censura subito!
Siamo più che mai circondati da contenuti idioti.
E quindi più, più, più censura!
Proibire, bruciare, abolire!
Incendiario cantante di Nation Of Ulysses e Make-Up, ironico provocatore, fine sociologo, profondo conoscitore di storia e attualità, IAN SVENONIUS prende d'assalto la società moderna con teorie da terrorista della parola, in un interessantissimo saggio edito da "Nero/Not Edizioni" con la traduzione di Veronica Raimo.
Le sue teorie paiono azzardate (anche se sempre formulate sul filo che divide la provocazione dalla convinta affermazione), spesso paradossali ma contengono elementi di profonda riflessione:
* Censurate internet.
Internet, una chimera andata fuori controllo.
Una dipendenza pervasiva e malata – peggio delle metanfetamine, l’eroina o il crack – che ha reso un’intera popolazione passiva, fascista e del tutto cerebrolesa.
Serve una riabilitazione da internet in tutto il mondo.
Censurate internet subito!
Oltre che con internet e i suoi colossi (da Apple a Wikipedia) se la prende con Ikea, la gentrificazione, lo stato dell'arte e delle comunità nere.
Un fiume in piena, abrasivo e cruento.
Spesso condivisibile.

ANTONIO SCURATI - M. Il figlio del secolo
Un maratona storico romanzesca di 820 pagine (primo capitolo di una trilogia) in cui Scurati ripercorre passo per passo, quasi giorno per giorno, l'ascesa al potere di Mussolini, dalla Fondazione dei fasci da combattimento nel marzo 1919 fino al delitto Matteotti nel giugno del 1924 di cui il "Duce" rivendica sostanzialmente la paternità, senza alcuna decisa opposizione ma tanta accondiscendenza.
Fatti e personaggi di questo romanzo documentario NON sono frutto della fantasia dell'autore.
Il percorso è dettagliatissimo, appassionante e coinvolgente (e passi, come in molti gli hanno fatto notare, se ci sono imprecisioni o una modalità descrittiva che rende Mussolini quasi "simpatico" - in realtà non gli risparmia minimamente la responsabilità delle malefatte, uccisioni, bastonature mortali e invalidanti che i suoi accoliti impunemente spargevano nella Penisola, Emilia, Lombardia e Toscana in particolare).
Il Mussolini saprofita, abile e astuto stratega, che divora la "sinistra" che si divide progressivamente in quattro parti, trova l'astensione e spesso l'appoggio di popolari e liberali, un Re incapace e connivente, l'appoggio di agrari, industriali, intellettuali (da Pirandello a Benedetto Croce) ricorda tragicamente (se non fosse farsa) certe esperienza attuali.

PABLITO EL DRITO - Diversamente pusher
Un libro che affronta nel modo migliore un argomento particolarissimo: lo spaccio di sostanze curato dai "battitori liberi", lontani dal circuito mafioso, indipendenti, con un'etica personale non esclusivamente utilitaristica.
I pusher (anonimamente, ovviamente) raccontano le tecniche, le modalità, le particolarità di un mondo di cui si parla il più delle volte a vanvera e per "sentito dire". "Sono racconti di donne e uomini che hanno vissuto o vivono tuttora nel milieu della droga, consumandola ma soprattutto vendendola, cercando di hackerare o aggirare le regole del sistema mafioso".
"Testimonianze che palesano odio per la gerarchia, per le ipocrisie dei benpensanti, per il comando, lo sfruttamento, la violenza".
Il tutto contestualizzato ad una SOCIETA' DROGATA che cerca disperatamente di "aumentare le proprie performance, in uno scenario turbocapitalistico che impone di essere sempre "preso bene", attivo, positivo", "sul pezzo".
Dove è necessario essere sempre connesso e iperveloce dove tutto funziona sette giorni su sette, 24 ore su 24 e dove è indispensabile riuscire a stare dietro ai tempi delle macchine".

ROSSELLA CATANESE - Futurist Cinema: Studies on Italian Avant-garde Film
Libro recentemente curato da Rossella Catanese, pubblicato da Amsterdam Press, ricerca scientifica (in inglese) che diffonde la conoscenza ad un pubblico internazionale delle relazioni tra avanguardia e Futurismo nell'ambito della cinematografia.
Un testo molto approfondito, curato e tecnico, ricco di dettagli accuratissimi su un periodo di incredibile creatività, in questo caso incentrato sulla allora nascente cinematografia, dapprima vista scetticamente, poi abbracciata dai Futuristi come elemento espressivo di primaria importanza.
"Il cinema è lui stesso Futurista"
Si parla di "Vita futurista" (1916) il film dei futuristi purtroppo andato perduto, di "Velocità", sceneggiatura cinematografica di Marinetti fino a "Thais" di Anton Giulio Bragaglia.
Interessantissimo e unico.

MIRKO CAPOZZOLI - Gian Maria Volontè
Un lavoro necessario quello di Mirko Capozzoli per ridare luce alla figura di quello che possiamo senza troppi dubbi definire come il MIGLIOR ATTORE ITALIANO di TUTTI i TEMPI.
Il meticoloso, ombroso, scostante, indecifrabile uomo GIAN MARIA VOLONTE', l'immenso interprete GIAN MARIA VOLONTE', capace di entrare come nessun altro nel personaggio scelto/assegnato, spesso artefice in qualità di "aiuto regista" della riuscita del film.
Vincitore di mille premi, uomo tormentato fin dall'infanzia (il padre fascista a lungo imprigionato per crimini di guerra), la figura del fratello, "recuperato" dall'estremismo di destra, anch'esso attore, morto suicida in carcere dopo aver ucciso accidentalmente l'attore di "Anna" di Alberto Grifi), l'impegno politico nel PCI, a fianco delle lotte dei lavoratori, protagonista CULTURALE di un'epoca turbolenta come i 70 e gli 80 italiani, i difficili rapporti con le compagne.
E poi i film: "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Petri, "Il caso Moro" di Ferrara, "Cristo si è fermato a Eboli" e "Il caso Mattei"di Rosi, "Uomini contro", !Il sospetto", "Quien sabe?", "Per un pugno di dollari".
Un libro da avere, perfetto ritratto di uno dei maggiori esponenti della cultura italiana del '900.

IRVINE WELSH - Morto che cammina
Irvine Welsh rimette ancora una volta mano alla fortunata (e ormai un po' abusata) saga di "Trainspotting", riportando in pista le disperate ed estreme vicende di Renton, Begbie, Sick Boy e Spud, sempre più inguaiati e alla deriva.
Stavolta si lascia però prendere un po' troppo la mano, esagera, esonda e trasforma tutto in farsa davvero eccessiva e poco credibile.
Vero è che se l'Hibernian (squadra del cuore dei nostri) rivince la Coppa di Scozia dopo 114 anni, tutto può succedere ma qui tra trapianti di organi, l'immnancabile droga a fiumi, sesso estremo, ultra violenza e la chirurgica cura di evitare ogni forma di politically correct, si va un po' troppo oltre e il racconto finisce per perdere forza.
Però per chi (come il sottoscritto) ama Welsh, il suo linguaggio e il suo stile non mancherà di divertirsi e appassionarsi come sempre e riporrà il libro contento e soddisfatto.

PETE TOWNSHEND - The age of anxiety
L'autobiografia di Pete Townshend, "Who I Am", uscita nel 2012 aveva deluso parecchio.
Un'occasione persa.
Ora Pete torna con un nuovo sforzo letterario che sviluppa un'opera (la più volte annunciata ma mai del tutto terminata "Floss") che contempla anche una trasposizione musicale e teatrale (a tempo indefinito, visti i prossimi impegni degli Who tra nuovo album e tour nel 2020).
"The age of anxiety" è un romanzo complesso, una storia torbida e concettuale in cui si dipanano trame familiari, tradimenti, intrecci sentimentali e sessuali, raccontati in prima persona da Louis Doxtader, alter ego dell'autore.
Ampi e frequenti i riferimenti autobiografici con elementi riconducibili a TOMMY, QUADROPHENIA, e LIFEHOUSE e altri momenti nella vita artistica di Pete e Who che il fan più accanito saprà riconoscere.
Interessante, intrigante, scritto bene, pur se talvolta prolisso e perso in meandri poco coinvolgenti. E' un'opera di PETE TOWNSHEND e come tale oggetto di fascinazione per chi ama la sua musica e la sua arte ma oggettivamente non irresistibile.

TATTI SANGUNETI - Il cervello di Alberto Sordi
Rodolfo Sonego è stato uno sceneggiatore, in particolare ha curato buona parte dei film più importanti di ALBERTO SORDI (in totale hanno collaborato in quarantaquattro pellicole).
Ma anche con Totò, Gassman, Dino Risi, Vittorio De Sica, Luigi Zampa etc.
Nel libro centinaia di testimonianze, racconti di Sonego, aneddoti, particolari inediti e curiosi.
Sonego era un ARTIGIANO INTELLETTUALE che ha rappresentato al meglio quell'Italia che cambiava alla velocità della luce, tra il dopoguerra e i 70, un'Italia viva, febbrile, dinamica.
Un libro prezioso e interessantissimo.

BIANCO E NERO - Sordi segreto
Bianco e Nero è un periodico di cinema, quadrimestrale, pubblicato a partire dal 1937.
Il nuovo numero, il 592, dedica quasi 200 pagine (sostanzialmente un libro) all'ALBERTO SORDI segreto.
Ovvero ad aneddoti, episodi, film messi in cantiere ma mai realizzati, rimasti sconosciuti.
Il tutto attingendo dal materiale (buona parte dall'archivio personale dell'attore, meticoloso collezionista di sé stesso) in dotazione alla Fondazione Museo Albero Sordi, presieduta da Walter Veltroni.
Scopriamo così i progetti relativi alla vita privata di Mussolini (a cui rinunciò per le numerose polemiche - e minacce - nate immediatamente dopo all'annuncio), il Don Chisciotte e Sancho Panza con Gassman, "Il trombettiere del generale Custer" (dedicato al romano Giovanni Martini/John Martin, unico superstite della battaglia del Little Big Horn), quello su Kissinger (di cui era praticamente sosia), lasciato perdere per "motivi politici", gli amori, la preparazione alla morte.
Foto, documenti, dettagli certosini, completano il tutto.
Per gli appassionati: ESSENZIALE.

ARRIGO BERNARDI - Jugo Rock. La vita e l'amore al tempo della guerra
Un romanzo di fantasia ma quanto mai fedele alla realtà di migliaia di giovani che si trovarono improvvisamente, senza preavviso, travolti dalla più grande tragedia in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale: la guerra nella ex Yugoslavia.
Dalle giornate tutti insieme su una panchina ad ascoltare punk alle città bombardate, le stragi, il terrore, la devastazione.
Arrigo Bernardi inserisce la sua esperienza musicale con decine di citazioni di nomi e dischi punk, rendendo il racconto ancora più vicino alla nostra sensibilità.
Libro da divorare, attanagliati dall'angoscia di rivivere quei giorni.
Chiude una preziosa appendice che ci guida all'interno della scena alternativa Yugoslava, dai Pankrti ai Laibach.

PAOLO MARCACCI - Muhammad Alì. Il pugno di Dio
E' noto come MUHAMMAD ALI' sia stata una figura andata ben al di là del semplice campione di pugilato (all'interno del quale ha rappresentato uno dei momenti più alti e completi di atleta).
Personaggio contraddittorio, non sempre limpido (al di là del mito), uno dei primi esempi di auto gestione della propria immagine in funzione del marketing ma anche faro per i diritti civili degli afro americani e la lotta alla guerra in Vietnam.
In questo libro, agile e veloce, c'è la sua storia, pugilistica e umana, fino al triste declino e alla malattia.
Ci sono le contraddizioni (lui, figlio della borghesia nera si erse a "voce del ghetto", insultando avversari come Sonny Liston e Joe Frazier che veramente da lì venivano o volle umiliare Ernie Terrell massacrandolo per 15 riprese, reo di averlo chiamato ancora Cassius Clay) ma c'è, naturalmente, lo spessore umano di un uomo che seppe sfidare l'America benpensante, razzista e retrogada e dare ai neri ancora oppressi una speranza di rivalsa.
Un libro che rimette in equilibrio la figura di ALI' tra luci ed ombre.

CARLO ROVELLI - Sette brevi lezioni di fisica
In fisica ho sempre avuto 4 o 5 e sono stato rimandato parecchie volte al Liceo Scientifico (dove avevo ottimi voti nelle materie letterarie), indirizzo scelto con evidente grande acume strategico.
Ho cercato di rimediare alla mia più totale ignoranza con questo breve libretto del luminare fisico teorico Rovelli che con parole semplici, efficaci, immediate ci spiega come funzionano il mondo e l'universo attraverso la fisica quantistica, le particelle, l'architettura del mondo, la teoria della relatività.
Carlo Rovelli è stato inserito dalla rivista "Foreign Policy" tra i cento migliori pensatori globali dell'anno, unico italiano.

CARLO ROVELLI - Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro
ANASSIMANDRO è colui che più o meno nel 600 a.c. teorizzò, per primo, che la Terra, contrariamente alla concezione comune che ci fosse una terra e sopra un cielo, fosse semplicemente un sasso che galleggiava nell'Universo ("inventa lo spazio aperto del cosmo").
Carlo Rovelli parte da questo presupposto per portarci all'interno di un viaggio storico/scientifico semplice e appassionante in cui affronta tematiche attualissime, in tempi di oscurantismo e revisionismo.
Per la prima volta Anassimando descrive fenomeni naturali non legandoli alla volontà degli dèi ma tentando di ricondurli ad una semplice manifestazione della natura stessa. Anassimandro introduce anche il concetto che i "maestri" non devono essere solamente idolatrati ma anche, se necessario contraddetti, trovare gli errori del loro pensiero, correggerli e in questo modo capire meglio il mondo.

Centro Sociale Leoncavallo, quarant'anni di cultura a Milano
Una testimonianza importante che riassume l'incredibile e mai troppo lodato dato dalle ragazze e ragazze, donne e uomini del CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO alla (contro) cultura italiana e non solo.
Dall'assassinio di Fausto e Iaio allo sgombero di Formentini all'occupazione di via Watteau, i concerti all'Helter Skelter (Henry Rollins, DOA, Sonic Youth...) e tanto, tanto altro.
Corredato da un importante e ampio supporto fotografico, contiene importanti e sentiti interventi di Primo Moroni, Mauro Decortes, Danilo De Biasio, Daniele Farina, Ermanno Gomma Guarneri, Vandalo, Marco Teatro, Melina Miele, Bruna Orlandi.
"Nessuno sgombero fermerà mai la nostra rabbia e la nostra gioia di lottare".

ZERO CALCARE - La scuola di pizze in faccia del professor Calcare
Confesso di non avere mai avuto troppa dimestichezza con il mondo del fumetto, di cui so poco o nulla.
Solo di striscio con quello di ZERO CALCARE di cui apprezzo militanza, idee e impegno.
Il nuovo libro raccoglie storie, racconti, recensioni a fumetti già usciti su vari siti, sul suo blog e sulla carta stampata più alcuni inediti.
Digiuno di questo ambito mi sono divertito tantissimo (talvolta letteralmente alle lacrime), apprezzando, con il profondo del cuore, le modalità con cui affronta una serie di problematiche contingenti, dal nostro neo fascismo alla guerra dei Curdi per avere un luogo in cui vivere liberamente.
In mezzo il suo visionario, irridente, INTELLIGENTE approccio alla REALTA'.
Credo che seguire Zero Calcare sia propedeutico alla conoscenza di un certo tipo di questioni, affrontate con profonda cognizione di causa e con il sorriso (caustico) sulle labbra.

MICHAEL TAUSSIG - Il mio museo della cocaina
Un tragitto spietato quello percorso dall'antropologo Michael Taussig, nelle spire violente della Colombia da tempi antichi dello sfruttamento dell'oro, attraverso schiavi, terrore, impensabile degrado, alla cocaina, lentamente espansa in tutto il mondo a un costo di una crudeltà disumana e inenarrabile.
In mezzo morte, sudore, devastazione umana, un sistema di sfruttamento economico e sociale, narcos, contadini, lavoratori, miseri villaggi, alcol, morte.
Scritto con un afflato poetico e senza mezze misure, con stile, definito in maniera appropriata, Burroughsiano.
Più che interessante.

BRET EASTON ELLIS - Bianco
L'autore di capolavori come "Meno di Zero" e "American Psycho" (senza dimenticare "Glamorama") approda al primo lavoro autobiografico, riguardando alla sua infanzia e adolescenza e sublimando il suo amore per il cinema, facendo diventare "Bianco" anche una sorta di saggio sulle sue pellicole preferite.
Ellis si toglie parecchi sassolini dalle scarpe, restituendo in cambio macigni verbali lanciati con sprezzante ferocia.
Che sia l'ostentata superiorità morale della sinistra americana o la comunità gay "istituzionale" ("Il Gay come Elfo magico"), i millenials (la "Generazione Inetti"), lo strapotere dei social, l'isteria anti Trump (a cui dedica parecchie considerazioni - molto interessanti - di cui sarebbe opportuno fare tesoro anche qui da noi).
Pervade il libro un nostalgico (e reiterato) rimpianto per un'età perduta, in cui "crescere" non era esclusiva pertinenza di asfissianti genitori, tra censure e divieti. Il tutto in un profluvio di accidiose parole, giudizi sprezzanti e tranchant, felicemente, volutamente, "politicamente scorretto".
I fan di Easton Ellis si divertiranno e apprezzeranno, per gli altri meglio dedicarsi ai suoi gioielli precedenti.

FABRIZIO BARALE - Chiama tua madre
Fabrizio Barale è il chitarrista di Ivano Fossati con cui ha suonato per ben 12 anni sui palchi di tutta Italia.
Il suo esordio letterario lo coglie in una dimensione che poco concede alla sua storia professionale.
Il racconto intreccia vite diverse che alla fine si ritrovano intorno ad alcune domande su come vivere la vita.
Quanto quello che ci sforziamo di immagazzinare e conservare è veramente utile e importante, quanto può essere "facile" chiudere definitivamente la porta su parti della nostra vita, senza paura di rimpianti per avere perso qualcosa?
Romanzo ritmato, divertente e allo stesso tempo amaro e inquietante.

ALESSANDRO PAGANI - 500 chicche
Come dice il titolo ci troviamo al cospetto di 500 freddure, aforismi, doppi sensi, giochi di parole.
Intelligenti, sarcastici, divertenti.
Una boccata d'aria fresca.

QUIQUE PEINADO - All'arrembaggio
ANDREA GENOVALI - Fare come in Russia

Hellnation Libri prosegue la pubblicazione di testi sempre interessantissimi, particolari e unici su storie di calcio "militanti" e lontane dalle frivolezze moderne.
"All'arrembaggio" di Quique Peinado è un atto d''amore per una squadra speciale, il RAYO VALLECANO, espressione di un barrio povero e difficile, il Vallecas, alla periferia di Madrid. La fede dei suoi tifosi i Bukaneros, storicamente di sinistra, è qualcosa che acquisisci da bambino e ti porti appresso tutta la vita. Aneddoti, ricordi, passione. Un libro veloce e pieno di anima.
"Il calcio è uno spazio necessario e parlando della sua condizione di sporta alla portata di tutti, è un elemento aggregante: siamo tutti uguali quando giochiamo a calcio."
"Fare come in Russia" di Andrea Genovali torna invece al 2 maggio 1920 quando dopo un incandescente derby Viareggio-Lucchese i carabinieri uccisero senza una ragione un guardialinee della partita. Scoppiò una rivolta popolare, la città occupata per alcuni giorni da frange rosso/anarchiche.
Furono giorni di passione e speranza, nella speranza di una società più giusta ed equa "come in Russia" in quei tempi. Ricostruzione accurata e coinvolgente.

TERESA FABOZZI - Here, there and everywhere
Teresa Fabozzi all'esordio letterario con un lavoro che non manca di intrigare subito, a partire dai titoli dei capitoli che vanno da "Acrosss the universe" a "I'll be your mirror", passando per "The real me", "Tomorrow never knows" e "Blackstar".
Poi quando tra i personaggi troviamo Blowie, Icycoo, i signori Moon, Reed, Harrison diventa palese il background dell'autrice.
Che ci porta in un viaggio fantastico diviso in tre parti principali, sogno, incubo e allucinazione, in cui i due protagonisti, George e Emily, scelgono di fuggire dalla realtà circostante ed intraprendere un “viaggio” particolare all’interno del loro inconscio.
Originale, coraggioso e molto ben fatto.

GIORGIO OLDRINI - C'era una volta in America Latina
Un bellissimo libro per vecchi.
Per quelli che si si ricordano perfettamente non solo del Che ma anche del Frente Farabundo Martì, di Videla e Massera, dei Tupamaros, delle dittature che seminarono morte (per conto della "democrazia" statunitense di Kissinger e soci) ovunque in America Latina.
Giorgio Oldrini c’è stato come inviato e corrispondente da Cuba per "L’Unità" negli anni lontani del socialismo reale.
E ci riporta racconti strani, curiosi, drammatici, a volte assurdi (ma non per quel luogo magico, misterioso e apparentemente irrazionale) ma sempre fantastici, appassionanti, pieni di una profondità arcaica che da queste parti abbiamo da tempo dimenticato.
Bello, agile, denso.

CARLO CANNELLA - Antologia dei vivi
Prima pubblicazione per la casa editrice di Inchiostro Sprecato, con una collana di tascabili in stile Millelire Stampa Alternativa, che nasce dalla collaborazione tra Paolo Merenda, Marco Ciavoliello e Fabio DjFlass.
Cinque racconti spietati e hardcore ma con un sottofondo talvolta ironico e sarcastico.

FABIO MEINI - I vivi e i morti
I vivi e i morti è un libro di canzoni senza musica di Fabio Meini.
I vivi e i morti è un’ esposizione di quadri di Andrea Pioli.
I vivi e i morti è uno spettacolo semi-teatrale del Teatro Cantiere.

GILDA DI NARDO – La danza dei randagi
C’è un grande fermento nel piazzale della Danza, dove vite estreme si incontrano, portando con sè storie randagie e cupe, solitudine e disperazione. Un fatto inaspettato le metterà insieme e a confronto per poco tempo, separandole poi inesorabilmente, ancora una volta, mescolando e sparigliando le carte. Il libro di Gilda Di Nardo è un mix di disperazione e flebile speranza, ben scritto e dai contorni cinematografici (Pasoliniani, in bianco e nero).

LUCA MASTRANGELO - Una vita da Mastrangelo
Noto youtuber calcistico di fede interista, particolarmente benvoluto da mio figlio che mi ha passato questo veloce e divertente autobiografia che ci introduce tra episodi gustosi e divertenti nella vita di chi sta dietro ad una webcam e spesso sugli spalti a seguire la squadra.

CLAUDIO SOTTOCORNOLA - Coffee break
Un mini book veloce ma estremamente intenso e di spessore, un piccolo trattato filosofico sulla necessità di confrontarsi con la lettura e con il libro, oasi in cui si concentrano cultura, informazione, emozioni, riflessioni.
Il paradosso è però nell'introduzione che cita Ermanno Olmi che fa dire al personaggio interpretato da Raz Degan nel suo "Centochiodi":
“Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico”

lunedì, dicembre 23, 2019

I migliori libri musicali del 2019



Segnalo, in ordine più o meno casuale, 31 libri musicali letti nel 2019.

ALESSIO LEGA - La nave dei folli
Un testo essenziale per ricostruire e consegnare alla storia e al giusto merito, la vita e l'opera di uno dei cantautori più significativi della musica popolare italiana, IVAN DELLA MEA.
Un'infanzia e un'adolescenza terribili, una vita vagabonda e sempre precaria, anche e soprattutto a causa di scelte estreme, mai scese a patto con alcun compromesso. Utopie politiche, ideali rivoluzionari, militanza quotidiana, la nascita di una scena etno musicale con a fianco Giovanna Marini, Giovanna Daffini, il ruolo giudicato ambiguo (e molto criticato) di Dario Fo.
Canzoni di lotta, parole dure, esplicite ("Ballata per l'Ardizzone"), dolenti ("El me gatt"), rabbiose.
Un libro che non è solo normale biografia ma la storia di un'epoca.

PATTIE BOYD - La mia vita con George Harrison e Eric Clapton
E' ormai incalcolabile il numero di libri dedicato agli agli 60, la Swinging London, i Beatles etc.
Il nuovo capitolo, scritto da PATTIE BOYD, protagonista di primo piano dell'epoca, modella, fotografa, moglie di GEORGE HARRISON dal 1966, poi di ERIC CLAPTON dal 1974, testimone di un periodo cruciale per la storia della musica rock, non aggiunge granchè di nuovo, ma rimane, per noi inguaribili appassionati di quegli anni, una lettura gradevolissima, piena di curiosità, episodi pruriginosi e "scandalosi".
Le feste nei 60's, gli acidi, i BEATLES, poi l'eroina, l'alcool a fiumi, il degrado, i tradimenti, la solitudine, il disagio, lo sballo, seppelliti da una disponibilità economica illimitata che porta ad una bolla irreale, all'isolamento, al vivere senza contatti concreti con la realtà.
George ed Eric non ne escono tanto bene, il secondo in particolare.
Alla fine la serenità ritrovata con grandi difficoltà.

GIORGIO SENESI - Dritti contro il muro
Giorgio Senesi ci ha messo SEDICI ANNI.
Spesi a raccogliere dati, foto, volantini, informazioni, interviste, dichiarazioni.
Alla fine ha assemblato 140 protagonisti della scena HARDCORE (e PUNK) ITALIANA degli anni 80 e li ha inseriti un volume di 500 pagine, corredato da centinaia di foto spesso inedite (ho trovato immagini dei "miei" Chelsea Hotel mai viste prima).
Qui c'è la storia di una scena unica, che è vissuta un attimo, si è bruciata, è esplosa (spesso dilaniata da contraddizioni, rivalità, estremismi, eccessi), così come era giusto che fosse.
Ma ha lasciato un'impronta indelebile, ancora oggi interessantissima da studiare e soprattutto da capire.
Dagli Indigesti ai Raw Power, dai Wretched ai Kina, Negazione, CCM, dalle scene locali, alle fanzine, i centri sociali occupati, le distribuzioni, gli aspetti politici e apolitici, le autogestioni, le autoproduzioni, la violenza, la droga, l'apice e il declino.
C'è tutto.
OPERA DEFINITIVA.
TOTALE.

FRANCO MUSSIDA - Il Pianeta della musica
Un libro che ogni musicista e appassionato di musica dovrebbe avere.
Un trattato tecnico e scientifico ma che sa essere allo stesso tempo un veloce e scorrevole viaggio nel "Pianeta Musica", colloquiale, semplice, facile.
Un testo, in un mondo giusto e normale, da inserire nelle scuole.
"Considero questo libro una sintesi professionale di cinquant’anni di lavoro e ricerche sulla Musica".
E si vede.
C'è un oceano di passione, competenza, capacità espressiva e creativa nelle pagine che entrano progressivamente nell'essenza delle Musica, analizzandone la storia, le emozioni, le percezioni dell'ascoltatore.
"Il Pianeta della Musica è regolato da principi evocativi che funzionano allo stesso modo su ogni persona di qualsiasi nazionalità e provenienza etnica".
Si parla della percezione della Musica attraverso timbro, ritmo, identità del suono, intervalli, armonia, di come le droghe possano o meno influenzare la creatività.
E la conclusione è da incisione sul marmo:
"Se la Musica cambia le persone, ci aiuterà anche a cambiare il mondo".

ALBERTO CASTELLI - Soul to Soul
I griot non sono solo cantastorie ma quelli che, nella tradizione dell'Africa Occidentale, hanno il potere della parola.
Hanno la saggezza e sanno come trasmetterla, con le parole giuste, appunto.
Alberto Castelli è il nostro GRIOT del SOUL e della BLACK MUSIC.
Quando leggi le sue parole su Bob Marley, Prince, Quincy Jones o Gil Scott Heron, CAPISCI, se hai un'anima (QUELLA anima) e un cuore (QUEL cuore).
Capisci cosa vuol dire avere speso decenni, una vita, ad assorbire, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, quei suoni, quelle vibrazioni, quell'esperienza mistica che è ascoltare soul, ska, reggae, black sound. Il suo racconto ha ora i ritmi cadenzati del reggae, ora quelli pulsanti del funk o ancora quelli divertenti dello ska, l'imprevedibilità e la velocità di un canestro di Kareem Abdul Jabbar o di Lebron James, il pungente e devastante colpo di Muhammad Alì.
Salta da un nome all'altro, incrocia e sovrappone fatti e persone.
E alla fine tutto torna.
Alberto maneggia le parole come pochi altri.
E' un'arte.
Un'arte antichissima.
Il nostro moderno Griot del Soul sa come usarla e leggere un libro come questo è un piacere immenso, soprattutto quando ad ogni pagina, aggiungi in sottofondo le musiche, i grooves, di cui sta parlando.
Anzi.
E' essenziale farlo.
Prendetevi il tempo necessario, spegnete i cellulari e ogni cosa che squilla o sbatte o fa rumore o fischia, sbarazzatevi ti tutte le distrazioni( perfino una lei o un lui), mettetevi comodi (cit. Gil Scott Heron) e leggete questo libro, con la musica adeguata ad accompagnarlo.

JOE JACKSON - Gravità Zero
Un libro divertentissimo.
Joe Jackson, con sagacia, tanta ironia e precisione, racconta gli anni che precedono successo e notorietà, tra improbabili tentativi artistici, il passaggio dalla musica classica all'attività nei pub, con gruppi d'intrattenimento, fino all'esordio con "Look sharp!" nel 1979.
In mezzo il consueto corollario di aneddoti, la miseria più nera, i numerosi fallimenti, rinunce, sconfitte, eccessi.
In molti si riconosceranno sicuramente nelle vicende del giovane Joe e ne condivideranno i "dolori".
Perfetto libro estivo, leggero ma con approfondimenti sulla musica e ciò che significa, molto interessanti e condivisibili.

ROGER MIRET - My Riot - Agnostic Front. La mia vita hardcore
Il cantante degli Agnostic Front, uno dei gruppi più devastanti, controversi (spesso al centro di ingiusticate accuse di fascismo), amati/odiati della scena HARDCORE, si confessa in una delle sempre più frequenti autobiografie di chi è sopravvissuto a quel delirio.
Gli ingredienti sono i soliti: infanzia di abusi, violenze di ogni tipo, adolescenza di eccessi, degrado, al limite della sopravvivenza fisica.
La band come ancòra di salvezza ma che non lo strapperà da due anni di prigione (drammaticamente descritti con minuzia di particolari).
In mezzo racconti incredibili di violenza estrema, a tratti insopportabile.
Alla fine la "redenzione", avvenuta attraverso un lento e difficilissimo cammino.
UNA VITA HARDCORE di quelle vere, vissute fino in fondo.
Terribile.
"Noi vivevamo nel tumulto della musica, impantanati nella sporcizia, nella melma e nel sangue delle strade, non seduti in un ufficio sterile tirandocela da duri solo alzando il volume di dischi avuti in regalo."

REVERENDO LYS - Born Losers
Un libro destinato ai BORN LOSERS.
Quei pochi impazziti per quei suoni ruvidi, penetranti, ammalianti, stordenti, travolgenti che, dai Sonics sono passati attraverso Fuzztones, Chesterfield Kings, Creeps e sempre più flebili sono arrivati ai nostri giorni.
Ma come dice Lys: "Il rock 'n' roll non ha bisogno di prove, ma di racconti memorabili".
Il Reverendo raccoglie con il suo personalissimo stile di scrittura, pieno di voluta esagerata enfasi e metafore (spesso, come è giusto che sia, senza limiti) una storia mirabile, quella del garage punk rock e di tutti quei perdenti che ancora gli sono appresso.
Decine di schede dedicate dai nomi apparsi come una meteora a quelli che hanno invece lasciato scritto un pezzo di storia.
A corredo una serie di preziose interviste esclusive a molti dei protagonisti.
Se siete Born Losers un testo imperdibile.
Se non lo siete, diventatelo, vivrete una vita inimitabile.

DAVIDE SAPIENZA - Attraverso le terre del suono
Abbandonato temporaneamente l'ambito strettamente musicale, vi ritorna con un nuovo libro, “Attraverso le terre del suono” (Edizioni Underground?), in cui traccia un percorso immaginario, raccogliendo articoli, preziose interviste, approfondimenti e altri scritti dal suo passato.
Mettendo in fila una serie di calibri di enorme portata, dal concerto a Zurigo di Bruce Springsteen del 1980 (del quale non leggiamo una banale recensione ma un romantico quanto divertente e appassionante resoconto del viaggio di due 17enni a uno dei loro primi grandi concerti), a Pete Townshend, Syd Barrett, i Beatles di “Abbey Road”, le parole di Daniel Lanois e ancora Brian Eno, Robert Wyatt, gli U2.
Davide Sapienza è uno che cammina e pure tanto. Ora ci ospita in questo suo viaggio, pieno di sorprese, di passione, di anima, di cuore.

EDDIE PILLER - STEVE ROWLAND - Modzines
Encomiabile il lavoro di Eddie Piller e Steve Rowland che hanno raccolto in un elegante ed essenziale volume la storia delle principali FANZINE MOD, dal 1979 in poi, in Gran Bretagna, Europa, Australia e States, corredando i ltutto da decine di foto che ci restituiscono alla perfezione il clima culturale dell'epoca. Da "Jamming" e "Maximun Speed" a "Direction, Reaction, Creation" e "Extraordinary sensations" (dello stesso Piller) fino a "In the crowd", "Shadows and reflections" e "Heavy Soul" e le newsletter mensili (inaugurate dalla "Phoenix list" e arrivate in Italia cn "Sweetest feeling").
Spazio anche alla "mia" "Faces".
Ci sono cifre, dettagli, aneddoti, i ricordi degli inizi carbonari con fotocopie e poche decine di copie, diventate centinaia e migliaia (le 12.000 di "Extraordinary sensations"!) dopo il film "Quadrophenia".
Il lento/veloce declino, l'arrivo di internet e la relativa obsolescenza di un mezzo di comunicazione fuori tempo.
Le fanzine furono la palestra per giornalisti, scrittori, grafici, per un'imprenditorialità embrionale (la gestione della redazione, la stampa, la distribuzione, gli abbonamenti, la contabilità).
Nessuno si sognava di guadagnarci un centesimo ma di dare il meglio di sé stessi a beneficio esclusivo della scena.
Altri tempi, altre modalità.

GEORGE MARSHALL - Spirit of '69
Lo skinhead scozzese George Marshall nel 1991 pubblicò il libro "Spirit of ’69: A Skinhead Bible", da sempre considerato un testo basilare e attendibile sulla cultura skinhead.
Grazie alla traduzione di Flavio Frezza e alla stampa di HellNation arriva finalmente la traduzione in italiano.
Essenziale per capire fino in fondo i particolari talvolta nascosti di una cultura molto spesso valutata solo in base alle consuete superficialità e contraddizioni. «Esistono tre generi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le bugie sugli skinhead» (George Marshall).
Marshall non si tira indietro di fronte alla deriva fascista e affronta tematiche (come ad esempio la violenza spesso presente a concerti e raduni) senza remore e peli sulla lingua.
Si approfondisce a dovere la scena musicale e nonostante alcune imprecisioni (che rendono il racconto ancora più attendibile, essendo frutto della vita reale vissuta da Marshall e non notizie da Wikipedia), "Spirit 69" risulta essere un testo fondamentale per chi vuole conoscere al meglio gli aspetti salienti di una cultura iniziata a metà degli anni 60 e tutt'ora viva e vegeta.

BOOKER T. JONES - Time Is Tight: My Life, Note by Note
Booker T Jones con i suoi MG's ha scritto brani epocali come Green Onions ed è stato la colonna portante di una lunghissima serie di dischi soul e rhythm and blues di qualità eccelsa a fianco di Otis Redding (con cui suonò al Monterey Festival del 1967), Sam&Dave, Wilson Pickett ma lo troviamo anche con Bob Dylan, Neil Young, Santana, Barbara Streisand tra i tanti.
Questo appassionante libro è una serrata serie di ricordi e aneddoti, dalle problematiche razziste dell'America degli anni 60 e 70, soprattutto per un gruppo multirazziale,- uno dei primi - come il suo, delle incessanti session in studio (con la Stax che lo sfruttava "come uno schiavo"), tour massacranti, di come ai tempi per un nero fosse estremamente difficile avere gli stessi diritti dei bianchi anche nell'industria discografica.
Curioso il dettaglio di un concerto in Texas in cui il palco era protetto da una rete per impedire che gli oggetti tirati dal pubblico colpissero i musicisti (vedi, qualche anno dopo, il film Blues Brothers) e inaspettata la rivalità con Steve Cropper (sempre, spesso pubblicamente, molto astioso nei suoi confronti)
Bello, interessante, essenziale per gli appassionati di soul, soprattutto per i numerosi “dietro le quinte” di cui il Nostro ci rende partecipi.

JOHN DOE / TOM DESAVIA- More Fun in the New World: The Unmaking and Legacy of L.A. Punk
John Doe (bassista degli X) e il giornalista Tom DeSavia danno seguito all'ottimo "Under the big black sun. A personal story of L.A. Punk" (tradotto anche in Italia come Storia vissuta del punk a Los Angeles).
In quelle pagine si parlava degli albori pionieristici della scena punk di Los Angeles, in questo nuovo capitolo del suo seguito.
Con effetti drammatici e devastanti per buona parte dei protagonisti che ne narrano in queste pagine.
Droghe a fiumi, eccessi, abusi, cliniche di riabilitazione, scioglimenti, litigi, morte, decadenza.
Un quadro sconfortante (i racconti delle Go Go's, le ragazzine "beat" acqua e sapone, sono semplicemente deliranti).
A parlarci oltre a John e Tom, ci sono, tra i tanti Henry Rollins, Billy Zoom, Mike Ness, Jane Weidlin, Keith Morris, Dave Alvin, Charlotte Caffey, Peter Case, il regista e attore Tim Robbins (grande fan della scena hardcore).

ANTONIA TRICARICO - Frame of Mind: Punk Photos and Essays from Washington, DC, and Beyond, 1997–2017
Antonia Tricarico (originaria di Potenza ma che fa la spola tra Roma e gli States, collaboratrice di realtà storiche come la Dischord Records, Kill rock stars, Tolotta records, Youth Action Research Group) racconta 20 anni della scena (punk) rock di Washington DC con una serie di istantanee che colgono una lunga lista di artisti e artiste sui palchi della città. Scorrono tra i tanti i Fugazi, Bad Brains, Make Up, Joan Jett, Melvins, Alice Bag.
A corredo le parole di numerose protagoniste, Joan Jett, Amy Farina, Tara Jane O’Neil, Alice Bag, Allison Wolfe, Donita Sparks, la nostra Giovanna Cacciola degli Uzeda e tante altre.
Particolari le riprese in contesti più "intimi", con i musicisti non su un palco ma in un backstage o con i loro figli, a casa, ad una festa.

ANTHONY DAVIE - This is Joe Public speaking
Sono uscite decine e decine di libri sui CLASH e sul loro indimenticato e indimenticabile leader Joe Strummer.
Biografie, il più delle volte agiografiche, riassunti della discografia o dei concerti, collezioni fotografiche e chi più ne ha più ne metta.
Anthony Davie, fan di lunga data (e già autore di "Joe Strummer and the Mescaleros: Vision of a Homeland") ha invece pensato di andare ancora più in profondità, raccogliendo impressioni, pareri e testimonianze inedite dei fan o di chi ha in qualche modo avuto occasione di vederli e incontrarli.
Ci sono anche nomi eccellenti come Chris Saliewicz (autore dello stupendo "Redemption Song" sulla vita di Joe), vari biografi della band, un ex roadie e alcuni nomi nostrani (tra cui il sottoscritto).
Un lungo e paziente lavoro di raccolta, durato anni, e che ora culmina in un libro in cui (ex) ragazzi europei, canadesi, neo zelandesi, americani ricordano quella volta che arrivarono a scambiare due chiacchiere con i loro idoli, a vederli in concerto, incontrarli per strada, suonare prima di loro.
Il tutto corredato da qualche foto, dove non è la qualità a farla da padrona ma la spontaneità e l'urgenza che furono il tratto distintivo dei Clash.
Emerge sempre l'estrema disponibilità della band ad incontrare i suoi fan e condividere lunghi momenti, invitandoli spesso nel backstage.
The Clash, l'unica band che conta.
I proventi del libro saranno devoluti al Great Ormond Street Hospital for Children, London. Nessuno guadagnerà un soldo dalle vendite.

LUCA D'AMBROSIO - Musica migrante
C'è una bellissima idea dietro a questo libro.
Luca D'Ambrosio è andato di persona a raccogliere le testimonianze di una serie di migranti africani, cercando di approfondire i loro gusti musicali, alla scoperta di nuovi nomi, dischi, suoni.
E' stato un percorso doloroso e drammatico, tra storie di cui ben conosciamo (di riflesso) la tragicità ma che ha ridato, per qualche minuto, una "normalità" alla vita di chi ha sofferto così tanto, restituendo loro la quotidianità, per noi quasi insignificante, di un normale ascolto della musica preferita.
Segue poi un approfondimento sui principali strumenti, generi e artisti africani che permette di avere un primo quadro della musica che sta arrivando, accompagnata dagli sfortunati fruitori.

FEDERICO GUGLIELMI - Roma Brucia
Federico Guglielmi è tra i più autorevoli e longevi conoscitori di musica "rock" in Italia.
Da 40 anni ne parla e la vive in prima persona, dal "Mucchio", alla RAI, a mille altre esperienze.
Chi meglio di lui per dedicarsi al primo libro riservato agli ultimi 40 anni di rock nella sua città natale, Roma?
E così eccoci al cospetto di un monolitico tomo con oltre duecento artisti trattati, centinaia di recensioni di dischi e concerti, interviste e fotografie esclusive.
Scorrono i nomi di Kim Squad, Bloody Riot, Giuda, Bud Spencer Blues Explosion, Mannarino, Tiromancino, Max Gazzè, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Others, Assalti Frontali, Fasten Belt, Banda Bassotti, The Niro, fino a quelli più oscuri ormai dimenticati ma non di meno importanti.
Il tutto dettagliato e approfondito.
Un lavorone, completo, definitivo.

EZIO GUAITAMACCHI, LEONARDO FOLLIERI, GIULIO CROTTI - Rock & arte
Il rock è arte, è cosa da lungo tempo appurata e acclarata.
Ma con l'arte cosiddetta ufficiale il rock si è intrecciato in continuazione, dalle copertine ai video, dai musicisti appassionati o essi stessi pittori, registi, attori, fotografi.
"Rock & Arte", in un volume ricchissimo di aneddoti e foto di altissima qualità (caratteristica rara nell'editoria), spazia in questo ambito infinito, cogliendone gli episodi più importanti ma anche tantissime curiosità.
Lettura divertente, godibile, fresca, veloce.

FRANKIE HI NRG - Faccio la mia cosa
Uno dei pionieri del rap italiano ripercorre, con leggerezza e molto senso dell'humor la sua infanzia, l'adolescenza, fino all'arrivo al successo con il celebre singolo "Fight da faida".
Un po' come nel libro di Joe Jackson "Gravità zero", la storia si ferma lì.
L'aspetto più interessante è seguire la nascita del rap e dell'hip hop, affiancato alla vicenda personale.
L'arrivo dei primi semi in Italia, le prime crew, serate, concerti, i Run DMC e i Public Enemy in Italia etc etc .
Lettura gradevole e veloce.

DANIELE FOLLERO - DONATO ZOPPO - Opera rock. La storia del concept album
Dettagliatissimo e ponderoso viaggio nelle opere rock e nei dischi concept.
Dai primi tentativi (i concept di "Sell Out" degli Who, "Sgt Peppers", "SF Sorrow" dei Pretty Things, "The Story of Simon Simopath" dei Nirvana inglesi del 1967) alle opere rock per eccellenza come "Tommy", "Quadrophenia" e soprattutto "The wall" dei Pink Floyd (a cui è dedicato un ampio capitolo che copre la multimedialità del progetto - disco, live, film).
In mezzo tutto il mondo prog dei 70 che non ha risparmiato energie in tal senso e quello metal/rock anch'esso particolarmente prodigo.
Gli Husker Du di "Zen Arcade" tra i pochi tentativi in ambito punk.
Serge Gainsbourg dedicò il concept di "Vu de l'extérieur" del 1973 al tema dell'ano...(vedi i brani "Panpan cucul", "Des vents des pets des poums","Titicaca","Pamela Popo"). In Italia da De Andrè a Tito Schipa Jr., Osanna e PFM, Rovescio della Medaglia, Giganti, Dik Dik (dimenticando purtroppo "Amore di classe" degli Statuto). Aneddoti a profusione, molto interessate e completo.

MAURIZIO GALLI / ALDO PEDRON - Born in the bayou - La storia dei Creedence Clearwater Revival
La storia dei CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL in tutti i suoi dettagli, tra discografie, dichiarazioni, foto, ricostruzioni accurate di concerti, registrazioni e tanto altro. La band avrebbe voluto nascere nelle paludi della Louisiana o sul fiume Mississippi e con la cultura della musica e del rock’n’roll del sud (Elvis Presley, Little Richard, Jerry Lee Lewis, Fats Domino, ecc.).
Una vita intensa, partita con i Golliwogs e che in breve tempo scalò le classifiche americane (quasi trenta milioni di copie vendute) e conquistò l'Europa (perfino nella "remota" Italia dei 70, la band ebbe notevole seguito).
La dipartita di Tom Fogerty, la "dittatura" di John Fogerty e lo scioglimento, tra contratti capestro e sfruttamento discografico.
Il solo John ha avuto un proseguio di carriera solista con riscontri commerciali e di critica.
Per chi vuole approfondire la conoscenza sulla band di "Proud Mary", "Have You Ever Seen The Rain?", "Suzie Q", in questo libro c'è tutto.

MARCO GROMPI - David Crosby Ultimo eroe dell`Era dell`Acquario
Testimone di un'epoca irripetibile (i 60's in tutta la loro completezza, sociale, artistica, di costume, di cambiamenti), vittima di dipendenze estreme, tra cadute rovinosissime e rinascite insperate.
David Crosby è un'icona della musica "rock" nell'accezione più ampia.
Dai Byrds a CSN&Y, le avventure soliste e le collaborazioni.
Una storia avvincente e, perlomeno, in Italia poco conosciuta, avendo avuto dalle nostre parti un ruolo e una visibilità non sempre di primo piano.
Il libro di Grompi è una biografia come dovrebbe sempre essere: precisa, competente, approfondita, appassionata.
L'appendice finale con la discografia completa, anche degli episodi più sconosciuti è esemplare.

CARLO BONOMI - Agorà Underground
Quella degli AGORA' è stata una meteora, per quanto luminosa e di ricco spessore artistico, nel caotico mondo del rock italiano dei primi anni 70.
Ai confini tra jazz rock e prog, un album registrato live al Montreux Jazz Festival come esordio, mille occasioni e opportunità, tanto seminato ma scarsa raccolta di frutti. Spesso snobbati dalla critica, guardati con sospetto dal giro"politico" per non essersi mai esplicitamente schierati, vissero quegli anni turbolenti sempre in seconda fila. Interessante la storia, raccontata nei minimi dettagli, che li porta dagli anni beat (Les Garcons, i Cancelli Aperti) ai 70 (OZ Master Magnus Ltd, un album in odore beatlesiano) per poi sfumare nei più edonisti 80, fino a una recente reunion.
Libro veloce e pieno di rimandi a nomi, situazioni, eventi (parteciparono al concerto al Parco Lambro poi documentato sull'omonimo disco ad esempio), considerazioni.

CLARICE TROMBELLA - Sacerdotesse, imperatrici e regine della musica
Clarice Trombella, musicista, dj e speaker radiofonica, dipinge venti veloci ma esaustivi ritratti di altrettante artiste che hanno segnato l'emancipazione della figura femminile nella cultura e nella società. Il tutto corredato da una breve "colonna sonora" e da illustrazioni firmate da diversi disegnatori.
Si va da Bessie Smith e Billie Holiday a Nina Simone e Joan Baez, passando attraverso nomi molto meno conosciuti ma altrettanto significativi come quelli delle rappers Rebeca Lane e Sonita Alizadeh, la trombonista e arrangiatrice Melba Liston, la scrittrice e critica letteraria Dorothy Parker.
Una lettura agile, sempre precisa e che sinytetizza nel migliore dei modi lo spirito delle protagoniste.

DON LETTS - Punk & Dread
La testimonianza diretta di chi c'era e ha fatto la STORIA.
DON LETTS ha vissuto e conosciuto tutto il contesto delle sottoculture dalla fine dei 60 in poi, marchiato a fuoco la scena punk inglese (con i Clash in particolare), diventando il principale collettore tra i giovani bianchi arrabbiati e la comunità caraibica, ancora di più incazzata, unendole in una sola voce ribelle.
Ha filmato quello che accadeva, "da dentro", "dal basso", a fianco dei protagonisti.
E ha proseguito, negli anni, a crescere come videomaker, DJ, narratore.
In questo libro, tradotto in italiano da Shake nel 2015, ci sono valanghe di aneddoti, curiosità, approfondimenti (sotto) culturali, titoli di dischi, film, video.
Il tutto trattato con un'ironia gustosissima.
Da leggere!

PETER ERSKINE - No Beethoven. La mia vita dentro e fuori i Weather Report
Peter Erskine è un signore che ha suonato la batteria più o meno in 600 album!!!
Dai Weather Report agli Steps Ahead, da Jaco Pastorius a Joni Mitchell. E poi Kate Bush, Al Di Meola, Pino Daniele, Rickie Lee Jones, Diana Krall, Linda Ronstadt, Steely Dan, Rod Stewart oltre ad inciderne una ventina di solisti.
In questo libro si diverte a ripercorrere la sua storia di musicista attraverso brevi capitoli, spesso molto divertenti e (auto) ironici.
Istruttivo e consigliato per batteristi e musicisti ma molto piacevole anche per chi la musica la ama "soltanto".

FERDINANDO MOLTENI - Banana Republic 1979
Un libro molto interessante che scandaglia il famoso tour di "Banana Republic" del 1979 (16 giugno al 30 luglio) di LUCIO DALLA e FRANCESCO DE GREGORI.
Il primo sulla cresta dell'onda dopo il successo di "Com'è profondo il mare" e di "Lucio Dalla" - 1.000.000 di copie vendute - e in cui c'era il duetto con De Gregori "Cosa sarà"), il secondo ancora titubante dopo il ritiro seguto al "processo" subito dagli autonomi al Palalido di Milano nel 1976.
Insieme incisero il singolo di ottimo successo "Ma come fanno i marinai" che sublimava, con il suo disimpegno canzonettistico, il passaggio dal periodo "politico a tutti i costi" a una dimensione più "leggera".
Il tour fu un TRIONFO di pubblico con numeri impressionanti e nessun incidente (cosa rara di quei tempi) - anche grazie al servizio d'ordine affidato agli operai legati al PCI che non lesinavano maniere "brusche" in caso di contestazioni.
Uscì un live durante il tour (piuttosto deludente a livello qualitativo con gli applausi fastidiosamente finti e alcuni brani presi dalle prove) e un film (altrettanto minimale e di puro valore documentaristico).
Il libro edito da Vololibero ripercorre, in modo snello ed efficace, l'evento nei dettagli, con stralci di interviste, dati, impressioni, ricordi.

MARIO GAZZOLA / ERNESTO ASSANTE - Fantarock
Enciclopedico, dettagliatissimo viaggio (fantastico, ovviamente) tra le infinite connessioni tra immaginario fiction e il pop rock.
Ovvio grande spazio, ad esempio, a David Bowie, il cui percorso, dalle avventure di Major Tom all'epilogo di "Blackstar", via "Ziggy Stardust", è una sorta di opera completa dedicata alla fantascienza.
Ma ci sono i concept del prog, i numerosi riferimenti in ambito metal, il "Lifehouse" di Pete Townshend/Who (che preconizzava in qualche modo il concetto di Web), l'alieno Sun Ra, il kraut rock e la saga di Radio Gnome dei Gong.
Anche il nostro Lucio Dalla si è spesso speso in riferimenti fantascientifici.
Spazio anche al punk/new wave, dai Devo ai B52, Cramps, Misfits, Gary Numan fino agli Stranglers di "The meninblack" e alla space disco music (Rockets su tutti ma anche i francesi Space).
Il tutto corredato da riferimenti precisi all'ambito letterario e fumettistico.
Libro corposo (450 pagine), curioso, interessante.

DONATO ZOPPO - Il nostro caro Lucio
Un libro perfetto, nella sua essenzialità, per conoscere al meglio l'aspetto artistico e umano di LUCIO BATTISTI che, piaccia o meno, rimane una delle migliori espressioni di sempre della musica italiana del '900.
Qui si rifuggono i pettegolezzi pruriginosi, le dicerie, la superficialità.
Si approfondisce al contrario il Battisti artista che, a fianco di tanti brani "facili", ha messo in fila una serie di album, di progetti, coraggiose proposte, talvolta ermetiche o poco comprese, sempre seguendo un spirito libero, di sperimentatore ("IO SONO OLTRE"), incurante di pubblico o critica ("Lucio Battisti non si vendeva per soldi. Non lo ha mai fatto" - Mogol).
Decine di testimonianze, spezzoni di interviste, di recensioni completano il racconto.
Dagli anni nelle balere con i Campioni, al successo, i (pochi) concerti, fino all'auto esilio e agli album elettronici finali.
Qui c'è tutto, senza retorica o agiografia.

FRANCO BATTAFARANO - Quando Taranto era la Firenze del sud
Storie di provincia, quella che negli anni 80 fremeva guardando alle città guida del "nuovo rock", Bologna, Milano, Torino, soprattutto Firenze.
E che poi è cresciuta, ha reso il sogno reale, grazie a poche persone che hanno imbracciato strumenti, stampato fanzine, inventato trasmissioni radio militanti, organizzato concerti e rassegne, "con ogni mezzo necessario".
Incappando in fallimenti, problemi a non finire ma creando un movimento, formando menti, stimolando nuove idee, tendenze, cambiando la vita se stessi e a tante altre persone. Franco Battafarano (con parecchi contributi esterni) ci racconta Taranto di quegli anni tra concerti di Litfiba, Diaframma, CCCP, Died Pretty, Thin White Rope, Gang, Timria, Sick Rose, Not Moving, Soundgarden e decine di altri.
Testimonianze, aneddoti, ricordi.
Un pezzetto di storia rock nostrana.

STEFANO SPAZZI - Diamond on my side. I Via Verdi
Una storia speciale ma paradossalmente come tante.
I VIA VERDI trovano un incredibile successo (con il brano "Diamond"), il contratto con Cecchetto e WEA, sbancano le classifiche, anni frenetici da una trasmissione all'altra, le copertine delle riviste etc.
E la caduta rovinosa tra imposizioni contrattuali, defezioni, scioglimento.
Una storia speciale...come tante.
Spazzi ne racconta i dettagli, affiancato da uno dei componenti storici.

ANTONIO PELLEGRINI - Italian Rhapsody
Antonio Pellegrini aveva già dedicato un volume con le stesse caratteristiche agli Who.
Replica ora con i QUEEN di cui descrive con minuzia di particolari le apparizioni, le recensioni, concerti etc, in Italia, incluse testimonianze di spettatori e fan.
Un lavoro filologico e preciso per estimatori di Freddie and co.

MAURO CODELUPPI - La pantera di New York
Mauro Codeluppi è il mitico cantante dei Raw Power che in tre brevi racconti ci porta al cospetto di veloci "avventure" new yorkesi, al cospetto di Phil Anselmo dei Pantera, del CBGB's e dintorni.
Stampa Inchiostro Sprecato, nel classico mini formato.
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