martedì, ottobre 30, 2018

Ottobre 2018. Il meglio



Si corre verso la fine del 2018 un bel po' di ottime cose come gli album di Fantastic Negrito, Kamasi Washington, Paul Weller, Paul McCartney, Arctic Monkeys, Gaz Coombes, Spiritualized, Jimi Tenor, Tony Molina, Tenderlonious, Michael Rault, The Sea and cake, Ray Davies, New Mastersounds, Belly, Wilko Johnson, Bellrays, Jack White, Sons of Kermet, Buttshakers, Anderson East, Ray Davies, James Hunter Six, Lewis Express, Orgone, Tracey Thorn, Laissez Fairs, Ruby Rushton, e tra gli italiani Nicola Conte, Calibro 35, Iacampo, New Colour, Savana Funk, Mads, Evil Knievel, Julie's Haircut, Mamuthones, Sick Rose, Guignol, Mina, Blue Giants, Red Lines, Paolo Fresu, Any Other, Plankton Dada Wave.

JOE STRUMMER - Strummer 001
Joe Strummer era un archivista seriale. Dopo la sua morte sono stati ritrovati 20.000 pezzi e un numero sterminato di scritti.
La moglie Lucinda ne ha recuperati un po' ed ora vedono la luce, rimasterizzati in un box di 32 pezzi, tratti dalla carriera solista e dal periodo con i 101ers. Buona parte del materiale è costituita da brani sparsi su varie colonne sonore ma ci sono anche alcuni inediti tratti dal periodo finale dei Clash come il dub "Czecoslovak song", prima versione di "This is England" o "Pouring rain" con Paul Simonon del 1984 (carina...), "London is burning" (non quella del 77 ma del 2002, ultima sua incisione) con i Mescaleros (ottimo brano di gusto Clash), la lunga "US North" del 1986, un discreto funk pop con Mick Jones a fianco.
Per i fan un compendio interessante e quasi indispensabile.

ELVIS COSTELLO & the IMPOSTERS - Look now
Non scopriamo certo ora la sua versatilità. Ma in "Look Now" Costello ci mostra la capacità di spaziare con classe totale tra soul, Beatles, Bacharach (che firma con lui due brani), pop, rock, il Bowie dei 70 e tanto, tanto altro. Brani stupendi, esecuzione perfetta, arrangiamenti d'archi e di fiati sopraffini.
Album bellissimo.

JP BIMENI and BLACK BELTS - Free me
Fuggito dalla guerra civile in Burundi, sopravvissuto a stragi e tentativi di omicidio, approda a Londra nei primi anni 2000 e giunge ora all'esordio discografico con un album di rara bellezza. Vintage soul e rhythm and blues, voce alla Otis Redding con un tocco di Sam Cooke, arrangiamenti da brivido, un groove pazzesco, grandi brani.
Album soul dell'anno !

NENEH CHERRY - Broken politics
Non delude mai.Rigorosa, solenne, autorevole, Neneh Cherry sfodera uno stupendo album di soul jazz gospel. Attenzione ! Il tutto declinato in una visione non solo attuale ma futura, avanguardistica e futuristica. Loop elettronici ma anche strumenti acustici in una sorta di moderno blues tribale. Su tutto la sua voce che con decisa grazia parla di malattia, politica, immigrazione, aborto.
Grande album.

THE CHILLS - Snow bound
I neo zelandesi CHILLS (che poi sono il progetto solista de leader di sempre Martin Phillipps) sono in giro dal 1980 e tornano per l'ennesima volta in una tribolatissima carriera.
"Snow bound" è un gioiellino di power pop e di quel sound che negli anni 80 guardava ai 60's (dalle parti di Julian Cope a volte), un approccio ruvido ma elegante che riporta spesso agli Stranglers (linee melodiche e vocalità).
Che bel disco !!!

THE ACTION - Shadows and reflections
Se c'è un'ingiustizia nella storia del rock è quella di non aver visto gli Action godere di un po' del successo che avrebbero meritato.
Eppure avevano tutto: creatività, la voce “nera” di Reg King, grandi capacità tecniche, ottime canzoni, un look perfetto, la produzione artistica di George Martin (!), il sound giusto al momento giusto.
Non per niente lo stesso produttore dei Beatles, Paul Weller, Steve Marriott, addirittura Phil Collins hanno sempre speso elogi sperticati alla band.
Eppure sono rimasti nel dimenticatoio, incidendo solo sei singoli, non riuscendo a stampare un pur preventivato album e sciogliendosi lasciando poche tracce solo tra gli appassionati dei 60. Il loro beat, perfettamente in equilibrio tra melodia e ritmi pulsanti, abbracciò la miglior black music dell'epoca (con alcune deviazioni psichedeliche poco prima dello scioglimento, nel 1968) facendone un mix esplosivo.
Qui troviamo ben 84 brani tra alternate mix, inediti, live, BBC sessions, a cui le nuove tecnologie sono riuscite a dare un colore, una pulizia, una dinamica, che ci fanno capire lo sconfinato talento di una mod band dimenticata.

SLEAFORD MODS - Ep
Torna la band più PUNK in circolazione. Cinque brani, come sempre aggressivi, ottusi, duri, ipnotici, sguaiati. C'è qualche soluzione "melodica" e qualche "arrangiamento" in più. Ma rimane sempre il solito messaggio iconoclasta: fanculo a tutto e tutti.
Grandi !

16 EYES - Look
Orin Portnoy è uno di quei personaggi che hanno messo a ferro e fuoco la scena garage punk degli 80 con band esplosive come Outta Place e Optic Nerve, tra i tanti.
Uno di quegli “eroi minori” che non pensano sicuramente a mollare il colpo.
Torna ancora una volta affiancato da altri transfughi della scena più recente con un album di quattordici brani che abbraccia tutta la gamma del genere, da momenti vicini ai Fuzztones e Miracle Workers più cattivi ad aperture psichedeliche e jingle jangle.
Un sound che suona datato ma che rimane frizzante, fresco e corroborante.

RICHARD ASHCROFT - Natural rebel
Eccessivamente bastonato dalla critica inglese, l'ex voce dei Verve ci consegna invece un discreto lavoro.
L'aspetto più curioso è l'abbondanza dei più disparati riferimenti (spesso palesi e sfacciati) che troviamo nei 10 brani, da Dylan a Costello, da Springsteen (!) a gli Stones, Lennon e varie influenze dai 70's più easy (da Rod Stewart all'ELO).
Un disco che si lascia ascoltare ma senza essere mai definito.

MUDHONEY - Digital garbage
Picchiano sempre duro, Stooges, punk, grunge e dintorni a scartavetrare il tutto, nonostante i 50 anni per i componenti siano passati da un po'. Abrasione matura ma sempre efficace per un buon disco, più che dignitoso.

GRAHAM PARKER - Cloud symbols
Senza i Rumour, un album discreto, molto roots, tranquillo, gradevole e piacevole.
Il che non guasta ma dalla musica personalmente mi aspetto altro.

MAKAYA MC CRAVEN - Universal Beings
Una serie di live session intorno al drumming di Makaya Mc Craven, circondat oda eccellenze del new jazz, da Shabaka Hutchings a Nubya Garcia.
Non esattamente un disco "facile" ma molto interessante e intenso.

PATRIZIO FARISELLI - 100 ghosts
Unico componente sempre presente in tutte le varie incarnazioni degli Area, il tastierista Patrizio Fariselli si è dedicato a mille esperienze, soliste e non, collaborazioni, progetti (soprattutto nelle colonne sonore e delle pubblicità).
Il nuovo album è frutto di una ricerca nell'ambito delle musiche arcaiche, di cui restano poche tracce e che rivivono a tratti nelle sue rielaborazioni.
C'è anche molto jazz, un uso del pianoforte e delle tastiere come sempre sublime, "omaggi" al tipico sound degli Area (nella title track manca solo la voce di Demetrio...).
Siamo al cospetto di un lavoro non facilmente fruibile ma non era sicuramente questa l'intenzione.
Accogliamo invece (ascoltandolo con attenzione e concentrazione) a braccia aperte cotanta creatività.

PEAWEES - Moving target
Torna alla grande la band spezzina con dieci brani esplosivi come sempre. Il punk rock abbraccia tinte beat, guarda ai Flamin Groovies, ai primi Jam, melodie di sapore 60’s si affiancano alla consueta ruvida energia. L’album gira alla perfezione, la band è più che collaudata e si sente, soprattutto a livello compositivo, maturo e di prima qualità. Lavoro eccellente !

MIMOSA - Hurrah
L'esordio di Mimosa (Campironi), tre anni fa con "La terza guerra", era stato un piccolo capolavoro di originalità, personalità, eclettismo.
La seconda prova conferma le aspettative, con nove brani (oltre ad un' intro e un breve intermezzo) autografi, che mischiano l'impostazione pianistica delle composizioni, con elettronica, un costante sguardo ai Dresden Dolls, un pizzico di Bjork, un po' di trip hop ma soprattutto tanto carattere, una fortissima individualità artistica, supportata da testi particolarmente ficcanti e spesso abrasivi. Eccellente.

VEGAENDURO - Sexster Abbey
Torna la band bresciana, a lungo attiva tra il 1994 e il 2008 con Giovanni Ferrario alla (sapiente) regìa. E conferma la levatura artistica che li ha sempre caratterizzati.
Pescano con estrema competenza e creatività nella migliore musica veramente "alternative", da Velvet Underground a Nick Cave, un tocco dei purtroppo sempre trascurati e dimenticati Modern Lovers e un cuore pop che tesse melodie di gusto 60's a rendere la pietanza saporitissima.
Molto bello.

SINFONICO HONOLULU - Thousand souls of revolution
L'idea di coverizzare brani appartenenti all'ambito punk / new wave in chiave inusuale non è nuova. I francesi Nouvelle Vague, ad esempio, ci hanno costruito una carriera. Ma il tocco di genialità con cui vi si approcciano i Sinfonico Honolulu è pressochè unico, inserendo quella che è la loro peculiarità, l'uso dell'ukelele. Che però non è protagonista invadente ma colora, discreto, le versioni, peraltro molto originali e sentite, arricchite da sapienti arrangiamenti. Scorrono così classici di PIL, Ramones, Cure, Stranglers, Joy Division.
Ed è un gran bel sentire !

THE ACC - Beautiful, at night
Stiv Cantarelli e Ed Abbiati si fanno affiancare da una serie di collaboratori (tra cui spicca l'Hammond di Chris Cacavas già con i Green on Red e Dream Syndicate) per dieci aspri brani, rumorosi, con il blues più sporco e demoniaco a tenere unite le fila. C'è il Neil Young più sonico, l'abrasione di Dream Syndicate, Jon Spencer Blues Explosion, lontani echi di Cramps e l'andamento dolente dei Gun Club.
C'è soprattutto la passione evidente per quella musica che non arriverà mai in classifica ma che continua a pulsare nel cuore e nell'anima.

LOREDANA BERTE' - LiBertè
Torna dopo 13 anni con un disco di inediti, aiutata da una serie di eccellenze (da Fossati a Gaetano Curreri). Tra alti e bassi un disco riuscito, crudo, aggressivo, tra pop, rock, elettronica, reggae, sapori new wave e un brano come "Gira ancora" che profuma di punk rock.
Voce valorizzata al meglio e buon repertorio.

SHEL SHAPIRO / MAURIZIO VANDELLI - Love and peace
Non che ci si aspettasse chissà che ma un guizzo in più delle solite canzoni (ancora bellissime) dell'uno e dell'altro rivisitate in chiave "moderna" sarebbe stato gradito. Sarà per la prossima volta (...?....)

TOM MORELLO - Atlas Underground
Uno dei più grandi chitarristi in circolazione, che ha saputo inventare uno stile personale, riconoscibile, innovativo, imitato ovunque.
E che dopo i RATM si è perso in mille progetti più o meno riusciti. Non lo è il primo album a suo nome. Circondato da vari rapper non riesce ad uscire dall'impressione di una scontata accozzaglia di idee confuse.
Peccato...

ASCOLTATO ANCHE

GERARDO FRISINA (sempre ottimo il suo nu jazz super contaminato e groovy), ANNA CALVI (sempre un buon ascoltare tra old wave, voce e atmosfere Siouxsie e affini. Non male), GLEN MATLOCK (un buon album di rock n roll, energico, un tocco di punk, non male), CHER (rifà gli Abba con voce ritoccata e arrangiamenti da orchestra di provincia...), CHIC (deludente e anonimo), KRISTIN HERSH (aspramente melodica, melodicamente aspra. Bello), MATT BERRY (attore e musicista omaggia vari temi TV per la Acid Jazz. Molto carino), KURT VILE (un moderno Lou Reed /Jonathan Richman senza la loro classe, ovviamente), BUTCHER BROWN (buon funk soul jazz strumentale), MOSES BOYD (ottimo lavoro di new jazz dalle mille influenze), THE EXPANSIONS (buon jazz funk fusion da Londra)

LETTO

AA.VV- Università della strada
Moicana è un centro studi sulle controculture che si propone di tenere viva l’attenzione di studiosi, ricercatori, militanti, così come di semplici appassionati, sulle esperienze dell’underground in Italia e nel mondo tramite la pubblicazione di libri, l’organizzazione di convegni, reading e mostre, ma anche attraverso la raccolta di materiali d’archivio, testimonianze orali e iniziative di strada.
Il termine Moicana ci ricorda come le controculture, in quanto declinate al femminile, non saranno mai le ultime e quindi sempre in grado di generare nuove forme di aggregazione spontanea in contrapposizione al dominante.

"Università della strada" (stampa Agenzia X) raccoglie gli interventi dei relatori durante il convegno svoltosi il 27 ottobre 2017 alla Casa della Cultura a Milano durante il quale si è tracciato il filo rosso che collega le esperienze dei 60's di Mondo Beat per passare a "Re Nudo", alle Feste del Proletariato a Parco Lambro, Virus, Leonka, "Decoder" e il cyberpunk, femminismo, il Ladyfest, occupazioni di luoghi e case, Poetry Slam, rivolte, le Palestre Popolari.
Un patrimonio interessantissimo da conservare, preservare, tramandare per voce dei protagonisti, senza filtri o interpretazioni.

EDOARDO GENZOLINI - The Who. The Who. A little million memories
Difficile trovare ancora qualcosa di nuovo da dire su una band come gli WHO, ampiamente coperta da pubblicazioni e articoli di tutti i tipi.
Ci riesce Edoardo Genzolini, cristallizzando l'attenzione sul periodo più creativo della band, il suo apice assoluto, quello che va dal 1967 al 1974 (per poi arrivare alla morte di Keith Moon nel 1978).
Oltre ad un'analisi molto accurata e precisa delle vicende e degli aspetti tecnici e creativi di quegli anni, si aggiungono decine di testimonianze di chi li vide (e conobbe) in quel periodo e scatti inediti di concerti e backstage.
Il tutto condito da aneddoti particolarissimi (il concerto a Woodstock, la lenta e difficoltosa scalata al pubblico americano, il concerto con i Led Zeppelin e tanto altro).
Da cui emerge anche quanto la band fosse vicina al suo pubblico, sempre disponibili con i fan.
Per ogni amante degli Who un libro imperdibile ma anche una lettura importante per consegnarci uno spaccato di un'epoca mai troppo abbastanza esplorata.

CHRISTIAN CAVACIUTI - Blowjim
Melanie Walcott aveva conosciuto Jim Morrison in un modo un po' "particolare", su un palco di un concerto dei Doors (vedi riferimento nel titolo).
Se lo ritrova venticinque anni dopo a Parigi, mentre è alle prese con l'improvvisa morte del suo amico/assistito ex wrestler Andrè the Giant.
Ne nasce una storia nebulosa, appassionante, intrigante, divertente che si conclude con una (doppia) sorpresa che risolve brillantemente il libro.
Scritto bene, godibile, nonostante qualche caduta di tono che non lascia però tracce, spazzata via da un finale clamoroso.

TOM WOLFE - The Noonday underground
The Noonday Underground" è un breve racconto del saggista e scrittore TOM WOLFE, pubblicato originariamente come articolo e raccolto poi con altri nel 1968 nel libro "The Pump House Gang".
Racconta delle pause pranzo al "Tiles", locale di Oxford Street (numero 79), in cui a metà 60's numerosi gruppi di mods si riunivano per ballare un'oretta con "ragazzi di 15 anni vestiti meglio di chiunque altro nel loro ufficio".
Giovani ragazzi che hanno scelto "The Life":
"Questi giovani hanno scelto un modo per uscire totalmente dal convenzionale sistema lavorativo classista scegliendo un mondo sotto il loro diretto controllo.
Quasi tutti hanno lasciato la scuola a 15 anni, migliaia di questi giovani MODS se ne sono andati da casa, perfino le ragazze, per vivere nei flat a Londra (che dividono in tre o quattro) tra Leicester Square, Charig Cross, Charlotte Street.
Spendono i loro soldi che guadagnano lavorando più o meno precariamente in vestiti, dischi, serate in discoteca, affitto e (scarso) cibo"
.
"Passano tutto il giorno e tutta la notte e tutti possono partecipare alla Total Life è il momento in cui tutti possono davvero vivere completamente, tutto il giorno, in un mondo ddi STILE MOD, intriso di musica, adattato, capovolto, scorticato, infuocato, vivendo un ruolo piuttosto che un lavoro.
L'intera idea di classe operaia o classe o di quella classe sarà irrilevante".




VISTO

A perfect day di Fernando León de Aranoa
Ogni film sulla guerra nella ex Jugoslavia riesce a essere lacerante.
Anche l'apparentemente "leggero" "Perfect day".
Da vedere.

La canzone della vita di Dan Fogelman
Il solito strepitoso Al Pacino in un film lieve (e tanto tanto "americano") e molto divertente, ambientato nel mondo di una rockstar decaduta alle prese con il figlio ritrovato.

Edda in concerto - Coop Infrangibile - Piacenza 29 settembre 2018
EDDA è il miglior "cantautore" (lui si definisce solo "cantante") in circolazione in Italia.
No? Ok, allora diciamo che è il mio preferito.
Originale, personale, subito riconoscibile, UNICO.
Lo ha dimostrato anche ieri sera alla Cooperativa Popolare Infrangibile 1946 a Piacenza.
Chitarra (elettrica) e voce, testi stupendi, (auto)ironia, spiazzante, emozionante.

CUT live a Piacenza 28 ottobre "Chez Art"
Sembrava di essere in un club berlinese o new yorkese nei primi 80's sabato sera.
E invece era il ChezArt (quello che una volta fu "Pluto" e in cui gli elettrici fantasmi del passato continuano a vivere) e c'erano i CUT a spaccare, come sempre, tutto !
Inarrivabili, inimitabili, una delle due/tre migliori band italiane in circolazione.

RITMIA a Piacenza 28 ottobre - Spettacolo "Meditentazione"
Spettacolare esibizione dell’enseble Ritmia nell’happening (musica, teatro, cabaret, narrazione, visuale) nel teatro dei Teatini a Piacenza, tutto esaurito già nei giorni precedenti.
Musica solenne che attinge dal prog (ma anche dagli Who di “Tommy” e addirittura ai Velvet Underground in alcuni passaggi), dal folk, dalle musiche antiche, dal pop, dal rock, unità ad una teatralità raffinata e avvolgente. Musicisti eccellenti, esecuzione sublime, rappresentazione perfetta, applausi a scena aperta.

IN CANTIERE

Presentazioni del libro su GIL SCOTT HERON (con Rita Lilith Oberti)

SABATO 10 NOVEMBRE:
MILANO "Cox 18" ore 22 con Fabrizio Frabetti
MERCOLEDI' 14 NOVEMBRE:
FIRENZE “Ibs + Libraccio” Via de' Cerretani, 16 ore 18
GIOVEDI' 15 NOVEMBRE:
PERUGIA “Trane” Borgo XX Giugno, 44 ore 18.30
VENERDI' 16 NOVEMBRE:
NAPOLI “Fonoteca” via Raffaele Morghen 31 ore 18
SABATO 17 NOVEMBRE:
PALERMO "Garibaldi Books and Records, piazza Cattolica n.1 ore 21
DOMENICA 18 NOVEMBRE:
CATANIA "Teatro Coppola" ore 21
SABATO 1 DICEMBRE:
Santa Giustina (PERUGIA) "Cinema Astra ore 21

SABATO 24 NOVEMBRE:
BERGAMO "Edonè" - SERATA su "Tommy" degli WHO con mia storia del disco + band che esegue l'opera rock.

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