sabato, dicembre 29, 2018

Dicembre 2018. Il meglio



VAN MORRISON - The prophet speaks
Il Grande Vecchio torna con un ennesimo album dolcemente e caldamente bluesy, soulful, jazzy.
La sua voce su tutto e una grande musica ad accompgnarlo, con classici ("Dimples", "I love the life I live" ad esempio) e una classe e uno stile incomparabili. Grandissimo.

GOSPELBEACH - Another winter alive
Gli stupendi umori 60's tornano a vivere nel nuovo album della grande band californiana. Purtroppo si tratta di scarti del capolavoro "Another summer of love" e alcune versioni live di brani in esso contenuti.
E' sempre un gran sentire anche se un ripiego e un palliativo per noi fan assetati di novità.

NEW MASTERSOUNDS - Nashville sessions
Registrato live in studio, davanti a un piccolo gruppo di amici, un buon album, molto groovy, in classico stile Hammond beat. Gradevolissimo.

DELVON LAMARR ORGAN TRIO - Close but no cigar
DELVON LAMARR ORGAN TRIO - Live at KEXP !

Due album per la band americana, uno in studio e un ottimo live. Il tutto sulle tracce di Booker T & the Mg's, Meters e Jimmy Smith.
Hammond grooves strumentali, funk swing ben fatto e molto curato.
Ascolti piacevolissimi.

BRIAN AUGER PIANO TRIO - Full circle
Piano, basso, batteria, una serie di classici e originali, un cool jazz di raffinatezza e classe eccelsi, tecnica sublime, ascolto delizioso. Tutto live.

ROBERTO VECCHIONI - L'abisso
Roberto Vecchioni torna con un classico, un album "definitivo" ("Farò altri dischi, ma questo per me è una conclusione"), un capolavoro di maturità, una dimostrazione (se ce ne fosse stato bisogno...) di come si scrive, di come si compone, di come si confeziona un'opera.
Un Maestro che insegna.
"L'infinito" è solenne, malinconico e ironico allo stesso tempo, drammatico e leggero, la leggerezza di un uomo che guarda alla vita con saggezza, attento a quello che gli accade intorno, in grado di scrivere musiche e parole di enorme spessore, sia che si rifletta sulle "cose della vita", sia che si parli di Giulio Regeni ("Giulio" è di una bellezza straziante, difficile da ascoltare senza che si laceri il cuore), che della guerra in Siria ("Cappuccio rosso" dilania con la sua storia di una combattente curda sul fronte contro l'Isis, l'Ayse raccontata da Zerocalcare).
Ci sono anche Guccini e Morgan, c'è Lucio Fabbri che suona di ogni e produce.
In tempi in cui il cantautorato spaccia aria fritta per "canzone d'autore" c'è voluto un "Uomo del Novecento" a rimettere le cose in chiaro.
E un po' di gente in riga.
Il disco esce solo in vinile o in cd "perché è un disco che si compera nei negozi".

DIAFRAMMA - L'abisso
Ventesimo album dei Diaframma (a cui si aggiungono quelli solisti di Federico Fiumani e una lunga serie di live, raccolte, ristampe).
E tutto riluce ancora di energia, cose da dire, affermare, definire.
La caratura dell'artista Fiumani continua a crescere, rafforzarsi, a guardare avanti, con la personalità di sempre, inimitabile, orgogliosamente unica, in direzione ostinatamente contraria.
"L'abisso" è un disco crudo e diretto, rieccheggia spesso il mood del primo punk, quello a cavallo tra il 76 e il 77, pur accentuando la cura negli arrangiamenti e nei particolari, le liriche come sempre intense e immediate (pur nella loro, talvolta, apparente modalità criptica).
Per chi è cresciuto parallelamente a queste esperienze artistiche capisce, ci si capisce, senza troppe parole.
E' un percorso unico, un sentiero che in tanti hanno provato a percorrere perdendo l'orientamento, perchè solo chi sa guardare fisso verso una certa parte arriva alla meta.
Come Federico.

THE REACTION - World cup of lies
Il quartetto moscovita esce con un 10 pollici di puro mod sound 79 (dalle parti di Chords, Jam e Purple Hearts) condito da buone dosi di power pop. Sound elettrico, pulsante, canzoni essenziali e tirate. Mod rules !

THE PUTBACKS - s/t
La band australiana si destreggia benino tra funk, blaxploitation, sound da colonne sonore. Alla fine, paradossalmente, un po' troppa varietà. Comunque buono.

JOHN LEGEND - Legendary Christmas
Non sono mai stato un grande fan del Natale e neanche di John Legend.
Neppure dei dischi di Natale !
Ma questo è bellissimo, cool, molto Nat King Cole, arrangiamenti raffinati, soul, bluesy, jazzy.
Con anche Stevie Wonder e Esperanza Spalding.

JEFF TWEEDY - WARM
Sarebbe il suo primo album solista dopo Uncle Tupelo, Wilco e quello con il figlio. Ed è un bel disco. Grandi canzoni di stampo alt folk country rock, tra Neil Young e quel gusto 80's che fu caro a Long Riders, True West e affini.

MARSHMALLOW OVERCOAT - Songs from all you need is fuzz
La band dell'Arizona riceve un doveroso tributo da Area Pirata con una raccolta di 25 brani (inclusi tre nuovi ottimi inediti) che coprono le tre decadi di carriera all'insegna di un garage rock revalentemente tinto di tinte Paisley / psichedeliche.
Sempre un bel sentire.

ELLI DE MON - Songs Of Mercy And Desire
Con il terzo album la one girl band approfondisce ancora di più il legame con le radici più deep blues, venandole talvolta di country ma rimanendo legata alla tradizione primordiale portata avanti nel tempo da personaggi come Junior Kimbrough e più recentemente da Cedric Burnside. C'è anche un piglio iconoclasta e più aspro che porta dalle parti di PJ Harvey e Jon Spencer Blues Explosion. Un sound unico, peculiare per chi continua coerentemente a ricercare in un ambito così particolare. E riesce a trarne un nuovo grande lavoro.

GIARDINI DI MIRO' - Different times
La storica band emiliana torna con un nuovo convincente episodio della lunga carriera. Le istanze post rock, pur sempre presenti, si allargano a suggestioni di sapore quasi psichedelico, in lunghi brani dilatati, malinconici e crepuscolari, con un gusto shoegaze e orchestrazioni solenni a condire alla perfezione il tutto. Non il loro miglior album ma sempre ad altissimi livelli.

ANDRES CALAMARO - Cargar la suerte
Uno dei principali esponenti storici del rock argentino torna con un buon album di grintoso e aspro rock chitarristico. Interessante e incisivo.

LOS INFARTOS - El Narco Ritmo
Grande ep in puro vinile, quattro brani di tiratissimo e ruvidissimo garage punk, contaminato da surf, Tarantino, Fuzztones, Outta Place, Gravedigger V, Creeps, Pretty Things. Spacca e tanto !

SALMO - Playlist
Salmo si conferma come uno dei migliori rapper italiani, sicuramente il più maturo e interessante.
Il nuovo album si avvale di un buon numero di ospiti, testi duri e hardcore, ottimi arrangiamenti.

CAMERA OSCURA - Ieri
Uno di quei gruppi cosiddetti "minori" che hanno affollato, numerosissimi, la scena new wave dei primi anni 80, spesso con talento e tante cose da dire ma che, per mille motivi, sono rimasti nell'ombra. Dopo decenni tornano insieme per mettere su "nastro" quuell oche era rimasto sparso tra sale prove e demo tape. I brani sono stati riregistrati, il suono è pulito, diretto, corposo ma mantiene tutte le caratteristiche di quegli anni, una new wave dalle tinte dark/esistenziali tra Joy Division, primi Litfiba e Sound. Un album fresco e intenso.

ASCOLTATO ANCHE:
THE 1975 (indecente), ANDERSON PAAK (mah...), MY CONFUSE (non male, soul funk pop e tante altre influenze black), STEPHEN STEINBRINK (un buon album di atmsofere tra pop, rock e psichedelia. Interessante), SPINANES (alt rock stile 90 su Sub Pop. Anonimi), DAVID CROSBY (classe etc ma soporifero), STATE CHAMPION (tanto noioso quanto malinconico), SETENTA (afro latin funk fusion, discreto)

LETTO

ROGER DALTREY - Thanks a lot Mr. Kibblewhite
Alla fine anche ROGER DALTREY si è deciso a raccogliere un po' di memorie in un'autobiografia (“credo di essere l'ultima rockstar ad avere scritto di sé stesso”)- purtroppo non ancora tradotta in italiano - “Thanks a lot Mr. Kibblewhite”.
Il signor Kibblewhite è il preside che lo espulse da scuola.
Probabilmente senza questa decisione Roger non avrebbe trovato la determinazione a proseguire in una carriera così incerta come quella musicale, nei primi anni 60, pur affiancandola, nei primi tempi, al lavoro in fabbrica come metalmeccanico.
Attività che ne ha forgiato un carattere spiccio, schietto, duro e ne ha fatto l'uomo d' “ordine” (anche attraverso le maniere forti) in un gruppo in cui il caos è sempre regnato sovrano.
E anche con le parole Daltrey non scherza e non risparmia stoccate sincere e dirette ai compagni di avventura.
In particolare all'amico di sempre Pete Townshend, per il quale manifesta rispetto, amore incondizionato, fraterno ma, proprio per questo, può permettersi di affondare il coltello in varie piaghe (rimarcando che ad esempio che Pete può evitare di andare in tour perchè vive di diritti d'autore milionari ma lui no).
Sottolineandolo però con molta (auto) ironia:
It's expensive living the life of a rockstar when you're not earning rock star money.
"Siamo amici.
Non nel senso che ci telefoniamo e andiamo a mangiare qualcosa insieme.
Le frivolezze sociali non sono il nostro forte. Ma noi abbiamo un legame.
Che non è facile da descrivere ma il punto è questo".
Ma anche a Keith Moon e John Entwistle, scomparsi a causa di una vita di eccessi non perdona anzi stigmatizza (sempre con eleganza e affetto) i comportamenti irresponsabili ed estremi.
In mezzo scorrono la storia del rock degli ultimi 50 anni, da “Tommy” a “Woodstock”, fino al Live Aid, le varie reunion ma anche i lutti e le tragedie, le tribolate vicende famigliari, i successi, i numerosi momenti di difficoltà.
Lo fa con piglio sicuro, fissandoti negli occhi, andando sempre dritto al punto, parlandoti con il cuore in mano, quasi incutendo timore, per quanto è sincero e aperto.
Un libro veloce, completo, efficace, esaustivo.
One minute, I’m on the factory floor in Shepherd’s Bush, the next, I’m headlining Woodstock.

PABLITO EL DRITO - Rave in Italia
La scena RAVE ha fatto irruzione negli anni 90 in modo deflagrante e allo stesso tempo "invisibile", volutamente e sempre fuori dal legale e dall'ufficialità, sfuggente, propaggine "ludica" delle esperienze antagoniste dei centri sociali ed evoluzione dell'estremismo hardcore punk, virato in chiave elettronica.
"Tu potevi fare da solo in una stanza la tua musica, un passaggio inimmaginabile per chi è nato ai tempi dei gruppi e delle sale d'incisione" (Andrea Benedetti)
In mezzo tanta creatività, un approccio anti capitalista, contro l'omologazione e una delle ultime forme (l'ultima?) di lotta contro l'appiattimento odierno.
"Il concetto di creare dal nulla una festa, costruirla, viverla e poi smontare tutto, con il posto che torna come prima" (Shockraver)
Le droghe, dapprima aggreganti e funzionali alla musica e agli eventi, sono poi diventate la piaga che ha inciso in profondità nel tessuto originario, diventando spesso prioritarie e totalmente invasive.
In RAVE IN ITALY sono raccolte le storie, le impressioni, le riflessioni di molti dei protagonisti (delle scene di Roma, Trino, Milano e Bologna) che ne raccontano le fasi, indicando i nomi più importanti tra DJ, tribe, serate, luoghi, eventi, i dischi, le etichette, tra Spiral Tribe, DEA, OLSTAD, le rappresentazioni estreme dei Mutoid Waste Company e mille altri nomi e distinguo.
Un racconto asciutto, diretto, senza filtri, essenziale per capire una realtà "nascosta" e inafferrabile.
"Il rave ha cambiato molto la società e ha prodotto un qualcosa di simile a quello che ha determinato il rock negli anni 60, forse in maniera ancora più radicale, meno recuperabile, più difficile da riportare all'ordine, da ricondurre ad una dimensione funzionale della società. E quindi un qualcosa che non poteva sopravvivere a lungo".(Fire at work)

PIETRUCCIO MONTALBETTI - Io mi fermo qui. Viaggio in solitaria tra i popoli invisibili
Pietruccio Montalbetti è il chitarrista dei Dik Dik.
E sorprende vederlo e leggerlo in tutt'altra veste, quella di esploratore di luoghi estremi, come la foresta amazzonica, tra Ecuador e Perù, alla ricerca di contatti con popoli cosiddetti "primitivi" ma che, come si evince dall'appassionante racconto, ci insegnano profondità e dignità, con la loro storia e i loro gesti.
In mezzo momenti drammatici e decisamente complicati (per usare un eufemismo) e tanti incontri, facce, dettagli.

GIOVANNI BATTISTA MENZANI - Comportati da uomo
Menzani è stato definito il "George Saunders nostrano" e a ragion veduta.
I personaggi dei suoi brevi racconti sono schiacciati da una realtà consumistica spietata, annientati da un mondo che non fa prigionieri, immersi in una realtà "padana" alienata e alienante (l'autore è di Piacenza, terra di nebbie (naturali e artificiali, prodotte dai fumi e dai vapori di auto e fabbriche), poli logistici, svincoli autostradali, ferocia individualista).
In mezzo a una visione quasi "post-atomica" (il nucleare capitalista è già ripetutamente esploso) si fanno largo barlumi di speranza, in persone che hanno conservato, eroicamente, LA DIGNITA' e che, senza slogan o forconi, portano avanti la loro rivoluzione personale, umana, anonima, altrettanto, forse ancora di più, efficace.
C'è anche tanto Carver sparso a piene mani.
Lettura agro dolce, spesso amara, ma pervasa da una giusta dose di sarcasmo e ironia.

COSE VARIE

Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".

Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.



IN CANTIERE

Il sottoscritto, Rita Lilith Oberti e Dome La Muerte (con la chitarra aggiunta di Iride Volpi) torneranno dal vivo per un breve tour con il nome di NOT MOVING L.T.D. (Lilith, Tony, Dome).
Nel repertorio qualche cover di classici, da Stones a Velvet agli Stooges e un po' di originali dal repertorio storico dei Not Moving.

Prossima data: venerdì 18 gennaio:
AOSTA "La Cittadella"
https://www.facebook.com/events/373972473146913/

IL 26 gennaio al COX 18 di Milano, presentazione del libro su GIL SCOTT HERON (con Fabrizio Frabetti alla chitarra, Rita Lilith Oberti alla lettura testi)

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