domenica, febbraio 24, 2013
La storia dei NOT MOVING: 1982 (primo semestre)
Nelle foto:
Concerto di Pavia "Celebrità" 12/2/1982
Articolo "Rockerilla" febbraio 1982
Volantino concerto Pavia
Lilith 1982
Il 1982 è l’anno dell’”esplosione” dei Not Moving.
Appena nati, pochi brani a disposizione, una sala prove allestita solo a metà gennaio e il 12 febbraio l’esordio fuori città (ai tempi uscire dalla propria provincia era impresa ardua e improbabile), non lontano, a Pavia, nella discoteca “Celebrità” con Aus Decline, Banhof e Chelsea Hotel con i quali ancora una volta condivido il palco.
Il concerto entra nel mito (oltre per la presenza di un giovane e punkettaro Max Pezzali) a causa (grazie) alla lamettata che Dany si infligge in un braccio schizzando sangue ovunque (alla fine saranno 14 i punti di sutura) e portando il “vero volto del punk” nella profonda provincia.
Da “Uscito vivo dagli anni 80” (Nda press) la descrizione della serata.
Il locale era pieno , ci furono problemi con la polizia , c¹era la consueta tensione delle serate punk , c¹era gente di Milano piuttosto incazzosa , e dalle prime istanze politicizzate , che distribuiva volantini , alcuni punks furono portati in caserma , ci fu qualche scontro.
Il tutto nella cornice di una tipica discoteca anni 70 riconvertita per la serata a tempio punk della bassa pavese. Avevamo appena visto a Bologna i filmati del Target Video , che un tizio americano portava in giro per il mondo , con le immagini di concerti di Cramps , Dead Boys , della prima scena californiana e rimanemmo estasiati da Lux Interior dei Cramps che sul palco si tagliava con una lametta e lasciava colare il sangue sul petto.
Tanto estasiati che il nostro bassista , Dany , a metà concerto si lasciò andare un fendente con una lametta affilatissima sul braccio destro , aprendo una ferita (poi suturata con 14 punti !) che iniziò a zampillare sangue mentre proseguivamo imperterriti il concerto. La gente in delirio , noi si faceva sul serio , nessuna posa , nessun inganno.
Dany, nel frattempo, impallidiva progressivamente , il sangue colava implacabile dal braccio , cadeva sul palco , sul basso , sul pubblico . Si asciugò il sudore in faccia e restò una scia rossa sul mento , mentre continuavamo a martellare isterici brani psychobilly e le candele nere sulla tastiera di Severine e la faccia bianca di Lilith (per quanto mi riguarda bastava il mio semplice aspetto per essere a tono) conferivano al tutto un¹aura ancora più cupa , inquietante , sabbatica , violenta , truce e pericolosa.
Si , pericolosa , tutto poteva succedere , il pubblico assolutamente impreparato era una miscela di eccitazione e paura , preoccupazione e violenza.
In molti urlavano , si buttavano contro il palco , altri alzavano i pugni, alcuni minacciosi, altri come gesto di approvazione.
Nel frattempo incominciammo a preoccuparci seriamente per Dany , la ferita era profonda e ormai il braccio era rosso di sangue , ma non ne volle sapere di smettere.
Per fortuna eravamo alla fine e resistette incrollabile e stoicamente fino all'ultimo brano. Deposto il basso fu portato urgentemente all¹ospedale a ricucire il danno di fronte ad un medico che trovandosi a sistemare il braccio ferito ad un giovane ragazzo con una collana di ossa (di gallina , sia chiaro , ma facevano comunque un bell'effetto) , vestito di nero e con ciuffi di capelli che scendevano fino al mento , disse qualcosa del tipo "non voglio sapere nulla di quello che è successo , non lo voglio proprio sapere , ma perbacco ragazzi , state attenti , non si scherza con queste cose"...
Tornammo a Pavia in un minuscolo studio ad incidere il nostro primo demo tape a fine febbraio.
Sette brani (più due bozze scartate).
In una decina di ore si fa tutto, mixaggio incluso (in mezzo anche una data ad Arcore......con gli sperimentali Die Form) con un fonico abituato al liscio che non si capacitava dei nostri suoni, vestiti e modalità di registrazione !
Il demo aprirà le porte ad ulteriori contatti, concerti, interviste radiofoniche, aprirà un mondo insperato e insperabile.
Come arrivare il 19 marzo a suonare al già mitico “Slego” di Rimini e avere da Massimo Buda un’intervista a Radio San Marino.
Situazioni abituali e scontate al giorno d’oggi, riservate ai “famosi” ai tempi (soprattutto quando ancora non sei maggiorenne o lo sei appena diventato).
Da “banda giovanile” inseguita da fasci e compagni, derisa ed emarginata da (ex) amici e parenti, scansata per strada, a gruppo che finisce sulle pagine dei giornali “seri”, da quello locale a “Repubblica” alle riviste specializzate che incominciano a parlare di questa nuova strana band.
E’ forse questo che monta la testa a qualcuno, che ci fa pensare di essere “arrivati” da qualche parte. Si acuiscono le tensioni e in aprile Paolo lascia il gruppo alle prese con vari ripensamenti.
Tentiamo una patetica e avventurosa prosecuzione in quattro, senza chitarra, spostandoci verso suoni meno rock n roll e più new wave ma i risultati sono disastrosi, soprattutto quando ci presentiamo in sala prove di fronte ad uno smarrito Claudio Sorge, costretto anche ad annullare una data già programmata a Napoli.
Decretiamo la fine del gruppo che, inaspettatamente rinasce una quindicina di giorni dopo con Paolo che torna sui suoi passi e con un concerto a Torino, allo 011, con Dark Tales e Hiroshima, da dove torniamo con anche un “fan club” istituito da Ursus, futuro No Strange e da un inconsueto mattinee (alle 10 di mattina in una festa liceale) a Cesano Boscone (MI).
Nel frattempo il demo tape ha attirato l’attenzione di un altro giovane giornalista da poco sulle pagine de Il Mucchio Selvaggio.
Federico Guglielmi ne parla sulla rivista (“si ispirano prevalentemente al rockabilly stravolto dei Cramps...dai testi oscuri e dalle atmosfere tenebrose, primi capolavori di un complesso che farà parlare di sè e sicuramente in termini entusiastici”) e ci convoca (a Bologna) per un’intervista che apparirà in estate.
“Rockerilla” in febbraio, per mano di Sorge, ci dedica una pagina (...sono convinto che arriveranno molto in alto perchè la loro musica e la loro immagine non hanno eguali nel panorama new wave italiano così inflazionato di punk bands e gruppi stile Joy Division) e a marzo una recensione del concerto piacentino del 1981 (..assoli di chitarra neo psichedelici con il marchio di Ivy Rorschach e basi di felbile organo Farfisa stile Velvet, Lilith ha cantato con voce forte e chiara, sembrava di udire Exene degli X...), mentre su “Repubblica” un’altra intervista di Massimo Buda si affianca a vari articoli e segnalazioni che aumentano su varie fanzines.
Tra cui un’ esilarante recensione , negativa, di un concerto a Roma...che non avevamo mai fatto.
Contattai il responsabile che balbettando si scusò profondamente adducendo come scusa che non aveva materiale di cui scrivere...
Intanto con somma emozione possiamo vedere il nostro primo brano stampato su vinile.
E’ “Baron Samedi” del demo tape che finisce sulla compilation “Gathered” curata da “Rockerilla” e con alcuni dei nomi della neo nata “nuova scena rock”, dai Pankow ai Death SS, Victrola, Dirty Actions tra gli altri.
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L'incontro allo 011 è stato fortuito,perchè io non conoscevo nessuno dei tre gruppi in programma,ma solo il cantante degli Hiroshima,da poco transfuga dagli Ivan Siberia (una band post-punk locale,dal corso travagliato)...ai tempi i gruppi si formavano e si sfasciavano nel giro di pochi mesi o addirittura giorni. Come No-Strani eravamo in una situazione ambigua,perchè spaziavamo senza regole da uno stile all'altro (considerato punk da alcuni o industrial da altri),ma quella volta indossavo una maglietta dei CRAMPS fatta a mano,sopra una giacca anni 50 molto rockabilly (!),per cui durante l'ingresso in sala venni subito addocchiato con una espressione meravigliata da Rita e Dany...mi chiesero in modo agitato (credo che Dany stesse sudando freddo) dove avevo trovato la T-shirt ed io,rispondendogli che era opera mia me la tolsi di dosso e glie la regalai.
RispondiEliminaDovetti poi farne un altra molto simile (forse di colore diverso) per entrambi,spedita pochi giorni dopo...
well but ricordo bene quegli articoli,ho quei rockerilla etc..o gli Aus Decline ,...e un nostro conoscente aveva Gathered lp(copertina bianco/nera purtroppo CALCISTICAMENTE parlando:) ,.. e me lo prestò 2-3 volte,..in effetti Baron samedi e quella dei death SS (Terror) erano le mie preferite,.
RispondiElimina... ahhh ... "Baron Somedi" nella versione "ruspante" di "Gathered" ...
RispondiElimina... unica ed irraggiungibile "Sacra Reliquia Italica" ... Tony
("Sacra" l'ho proprio già scritto io ... stavolta ...già!).
e gia che se leggi storie cosi ti viene voglia di suonare..!
RispondiEliminaback in the garage..garageland zio Joe
C
(Ursus avevo una cassetta con gli ivan Siberia..non mia purtroppo. qual'era? un po di storia?)
Ricordo che gli Ivan Siberia registrarono un demo,infatti...lo aveva pubblicizzato Nasty (loro amico e sostenitore accanito) , so che comparirono anche loro nel nastro "Torinoise" allegato alla punkzine ANSIA del 1981 (insieme a No-Strani,Rough,Blue Vomit ed altri),ma li conoscevo solo per via del batterista Maurizio Rubinetti (che fondò poi i Sick Rose con Luca Re) e perchè con i primi Double Deck Five dividevamo il locale per le prove,che era una enorme fabbrica in disuso dalle parti di Chieri...erano sul genere Joy Division-Bauhaus-PIL , ma finirono lì come tanti altri...c'è chi resiste e chi si perde,come in tutte le cose.
RispondiEliminacazzo Torinoise guys ma io c'ho infatti una tape (k7 come si diceva nel 1983
RispondiElimina,...ai tempi di Preben Elkjaer e i La Bionda,...e Blondie ) con un paio di tracks degli IVAN SIBERIA
Ho sia quei numeri di Rockerilla e del Mucchio (all'epoca Bibbie musicali inrrinunciabili) sia "Gathered", disco comprato appena uscito (da Zabriskie Point a Milano, chi se ne ricorda?)
RispondiEliminaPosso fregiarmi del titolo di "Fan Anziano dei Not Moving"?
:)
Zabriskie Point era un riferimento per tutti i new waver del nord Italia...Come si chiamava già il tipo?
EliminaOk, accordato il titolo !
RispondiEliminaAnche se la tessera numero Uno spetta ad Ursus
Si dice in giro che in mezzo al pubblico durante quella famosa data di Arcore ci fosse un signore attempato, non molto alto e travestito da Punk (i capelli finto colorati erano già una sua specialità) che era al concerto per cuccare giovani punkettine minorenni per cene eleganti....
RispondiEliminaCharlie
eheh, lascio senz'altro il numero uno a Ursus, se del caso gli si può pure assegnare come titolo "Fan Vecchio dei Not Moving", io mi accontento dell'"Anziano"...
RispondiElimina:)
gran resoconto, la storia della lametta è spaziale... Tony non l'hai tenuta la recensione al concerto mai avvenuto? è una chicca...
RispondiEliminaSi si ce l'ho, ovviamente :)
Eliminami piacerebbe leggerla, puoi fare una scansione e postarla nella prossima puntata della storia dei NM? te ne sarei molto grato!
Eliminaa Milano c'era anche quel negozio di dischi usati sui Navigli,..grandioso,...non ricordo il nome ma beccavi grandi dischi tipo Long Ryders etc.
RispondiEliminaSi... ci andavo anch'io. Aveva tutto e tutta roba speciale. Neanch'io ricordo il nome...
EliminaIl Discomane, per fortuna è sempre lì :)
RispondiEliminaWow...il Discomane... è vero ed è ancora aperto!
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