venerdì, marzo 13, 2009
The Clash
Ho già parlato di Small Faces (6 feb 2009) , Rolling Stones (23 genn 2009) De Andrè (8 genn 09) Beatles (9 dic 08), Graham Day (27 ott 08), Oasis (7 ott 08), Paul Weller (27 mag 08) Prisoners (6 giu 06), , Ruts (23 sett 06), Who (22 mag 06), Monkees (28 giu 06).
Ma nella mia top list delle bands preferite non sono mai mancati i CLASH
Band dalle capacità compositive ed espressive eccelse, travolta “ideologicamente” dal suo stesso approccio naif a tematiche troppo grandi e affrontate spesso in modo dispersivo e superficiale pur se, ne sono convinto, assolutamente sincero e non speculativo.
E in qualche modo penalizzata proprio da questa patina “movimentista” che ha spesso fatto passare in secondo piano la qualità epocale della loro arte.
Musicalmente sono riusciti in 5 anni, dal 1977 al 1982 (escludendo l’ultimo improponibile periodo seguito alla fuoriuscita di Mick Jones ) a produrre 5 album (di cui uno doppio e uno triplo, cioè 8 album !!) e un mini LP di assoluta eccellenza, passando dal punk primigenio ad una sorta di musica “totale” che ancora oggi continua ad influenzare gran parte di chi fa musica.
Senza dimenticare che “London calling” (a parer mio il MIGLIOR ALBUM DELLA STORIA DEL ROCK) è unanimemente considerato un classico.
The Clash (1977) 8
L’esordio fulminante, tra i migliori in assoluto.
La lista dei classici è lunga ed emerge immediatamente la capacità di andare oltre gli schemi punk dei tre accordi (pur in una dimensione di estrema immediatezza). Nei brani c’è già melodia, riferimenti 60’s, testi duri ma densi di poesia di strada ( i fantasmi di Woody Guthrie e Bob Dylan che compaiono qua e là) e poi la stupenda commistione da punk e reggae nelle irranggiungibili “White man..” e nella cover di “Police and thieves”.
Subito un classico
Give ‘em enough rope (1978) 7
Poteva essere un capolavoro, e lo spessore delle canzoni lo testimonia, ma purtroppo rimane il rammarico di un suono che snatura (o almeno al tempo sembrava) lo spirito della band. In effetti con il senno di poi “Give ‘em..” appare come un transitorio passo evolutivo verso altri lidi sonori, con il punk ancora ben presente nell’anima e nel “tiro”, ma con una maturità espressiva ormai già ben sviluppata, a cui non basta più il semplice assalto sonoro.
La struggente “Stay free” di Mick, la corposa “English civil war”, la stupenda “Tommygun” e l’ispiratisisma “All the young punks” ne sono un esempio.
London Calling (1979) 10
Il CAPOLAVORO
In due album i Clash raccolgono la storia della musica rock, dalle origini alla fine dei 70’s. In “London calling” c’è tutto, dal rythm and blues al punk, dal reggae al folk, dallo ska al rock, dl rockabilly al jazz.
Il tutto con una personalità e un marchio di fabbrica inconfondibili ma soprattutto con un’identità e un’integrità senza pari
Aggiungiamo un suono (in particolare della batteria) che ha pochi eguali in altri album rock.
Sandinista ! (1980) 7,5
Difficile valutarlo.
I Clash esagerano, tre album (con 36 brani) sono troppi ed è spesso evidente che alcuni brani sono riempitivi ed inutili, ma è il contesto generale ad essere superlativo, anticipando (al pari dall’altra parte dell’oceano dei Talking Heads con “Remain in light”) il concetto di world music o patchanka (come la chiameranno i Mano Negra). Se “London calling” riassumeva la storia del rock qui si va oltre, esplorando mille altri rivoli musicali, soprattutto di sapore “black” (funk, reggae, dub, calypso, gospel).
E a distanza di 30 anni continua a stupire per inventiva e coraggio.
Un altro classico....ah, se fosse stato un doppio....
Combat Rock (1982) 7
Nato come doppio poi ridotto a singolo è l’ultimo lavoro prima dell’usicta di Mick Jones e Topper Headon
Meno sperimentale, più classico, rappresenta al meglio la nuova (e ultima) strada dei Clash, ormai assurti a stars (e che i successi “Should I stay should I go” e “Rock the casbah” contribuiranno ancora di più a farli volare nelle charts), dilaniati da conflitti interni.
I brani e il sound sono più prevedibili e “rassicuranti”, il tutto è più “impacchettato”.
Rimane comunque un eccellente album ma che perde il confronto con quanto è stato fatto finora
Cut the crap (1985) s.v.
Difficile considerarlo un album dei Clash. Senza Mick Jones e topper Headon, con lo stesso Paul Simonon che suona in un solo brano è una specie di raccolta di provini di Strummer con l’aggiunta di altri musicisti sotto la nomea di Clash.
Con l’esclusione dell’ottima “This is England” e, con molta difficoltà, un paio di altri episodi, è uno dei peggiori album della storia del “buon” rock.
ALTRO
Oltre alle solite raccolte da segnalare il 12” “Black Market clash” del 1980 con 9 brani (di cui 4 covers)tra reggae e rythm and blues, tra cui la stupenda “Bankrobber”, diventata un classico dei concerti e l’EP “Cost of living” (con 4 brani, uscito nel 1979)
Entrambi i lavori raccolti nell’album “Super Black Market Clash” ricco di Bsides e rarità varie
Ottimi i live “From here to eternity” e “Live at the Shea Stadium”
DOPO I CLASH
Purtroppo poco da segnalare.
Discrete (ma nulla più) le prove di JOE STRUMMER sia solista (spesso in colonne sonore) che con i Latino Roackabilly War e Mescaleros.
Spesso mediocri quelle di MICK JONES con le sue varie incarnazioni (tra funk , hip hop e sperimentazioni) da Big Audio Dynamite ai recenti Carbon/Silicon.
Meglio come produttore dei Libertines
Trascurabili le carriere di PAUL SIMONON dapprima con i mediocri Havana 3 AM e con la recente collaborazione con Damon Albarn in The Good The Bad and The Queen, che, pur interessante, non ha prodotto grandi risultati artistici e TOPPER HEADON (assillato da problemi di dipendenza e salute) che pure pubblicò un ottimo album di soul e rythm and blues nel 1986 “Waking Up”
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eccolo!....altra band che mi mette in difficoltà se voglio scrivere qualcosa di succinto... per me rappresentano un po il passaggio di generazione musicale, nel senso che prima ascoltavo gli stones, gli who, poi è arrivato il punk ed i clash sono stati la prima band "della mia generazione" (anche se con qualche anno piu' di me) a darmi la botta. prima ancora di weller ed i jam. per quanto riguarda i tuoi giudizi/voti mi trovo ancora d'accordo su quasi tutto, preso 'oggettivamente'.
RispondiEliminamagari soggettivamente darei un punto in più a "rope" (un album per quanto sopra detto x me epocale) ma concordo sul problema del suono. concordo sulla batteria di london calling (da 11!) in un capolavoro da 10... sandinista non sono mai riuscito a godermelo, ma, come forse già accennato in passato qui, c'è un promo americano dell'epoca, singolo album con 12/13 canzoni (devo andare a vedere) chiamato "sandinista now!") che ti fa capire cose sarebbe stato almeno da 9 un album ridotto. (ma qua la discussione potrebbe andare avanti all'infinito, perchè il senso di sandinista è proprio nel triplo album..)
"combat" proprio non mi piace. "cost of living ep" è un 10 e lode. molti singoli sono da 10.
anche il primo album versione americana (snaturato con inserimento di singoli ed il bonus 7") sarebbe da "quasi 10".
chiudo con un nanetto che ho anche questo forse già citato.... ai tempi della luna, la discoteca pseudo-mod che frequentavamo nel periodo 80/82, si ballava "the magnificent 7" ed era tradizione fare i cori su "you lot! what?" cambiati in "we are! mods!", lo so non era molto cool, ma noi ci divertivamo così.....
buona giornata F
bello, bello, bello... Tony giusto stamattina stavo ascoltando Give 'em e pensavo che un post sui Clash mancava...
RispondiEliminaAccostati al detto "the only band that matters", che forse tanto esagerato non e'...
Give 'em secondo me e' si' di transizione ma e' un gran disco. Stay Free e' da pelle d'oca (bella anche la cover acustica di Giuliano Palma su Gran Premio) ma soprattutto (per me) Julie's in the drug squad e Last gang in Town. London Calling e' uno di quei dischi che se non conosci non meriti di vivere, e se non ami fai meglio a donare le orecchie alla caritas che tanto non ti servono. E' uno di quei dischi che puoi ascoltare in loop senza "saltare" un pezzo che sia uno. The CArd Cheat secondo me e' un capolavoro. Sandinista e' esagerato, dicono che con gli estratti di Sandinista ne nasceva un grandissimo album singolo, difficile non essere d'accordo. Combat Rock secondo me purtroppo ha quest'etichetta di "vendersi" che non si togliera' mai, ma e' un buon disco (niente di piu' ma un buon disco).
Nel complesso immensi, forse impareggiabili.
grazie alla "wayback machine" ho recuperato la mia recensione/tracklist di "sandinista now!" dal defunto sito di milanomods...
RispondiEliminahttp://web.archive.org/web/20051227152316/www.milanomods.itgo.com/about.html
Disco Del Mese
Cosa gira sui piatti di MilanoMods.
The CLASH "Sandinista Now!" (Epic AS913 Promo, 1981)
Certo che passare, come disco del mese, da una raccolta mod Motown ai Clash di Sandinista, e' la cosa piu' uncool mai capitata a milanomods dai tempi di....erm....dai tempi degli Stooges suonati al Sakhalin... ;o) Ma chissenefrega poi. Questa musica in realta' ha molto a che vedere con la nascita della seconda generazione mod, quella del "settantanove", specialmente qui a Milano, dove nell'81, tra uno Specials, un Jam ed un B52, si ballava tranquillamente The Magnificent Seven (chi si ricorda i cori sul dancefloor con il ritornello "You lot!What?" che diventava "We are!Mods!" ?) . Poi "Somebody Got Murdered" sigla della "Rubrica Giovani" di Radio Popolare, "Police On My Back" colonna sonora di scazzi vari, ecc.ecc. Per quanto mi riguarda personalmente, i Clash sono stati "il mio gruppo" all'inizio del punk, scalzati dai Jam solo dopo aver sentito "All Mod Cons".
Certo e' che dopo il capolavoro "London Calling", gia' con l'uscita, difficoltosa e difficile da digerire, del singolo "Bankrobber" io persi un po dei miei legami affettivi con Strummer/Jones, e quando usci' Sandinista lo comprai subito, ma per farne, solo pochi giorni dopo, una bella C60 con il meglio dalle pallose 6 facciate, per poi rivendere il disco a qualche amico.
E allora perche' promuoverlo disco del mese dopo 25 anni? Innanzitutto perche' quello che vedete e' un singolo album con 12 brani (dai 36! originali). La Epic in America pubblico' infatti questo promo chiamato "Sandinista Now!" destinato alle radio, ed effettivamente se il vero Sandinista fosse stato pubblicato cosi', ora saremmo tutti piu' concordi a parlarne come un grande seguito di London Calling. In pratica e' stato messo su vinile dalla etichetta americana quello che molti fans avrebbero voluto sentire, senza fronzoli dub, cantanti bambini ed altri fillers. (per la cronaca esiste un altro promo della Epic Canadese, sempre con 12 brani, ma con tracklisting e disposizione diversa). L'occasione di questi ripescaggio e' anche dovuta alla lettura (sul wc) dell'ultimo "Mojo Classics" dedicato proprio ai Clash che non raccomando, visto il costo assurdo (13.30 euri!)
Per concludere la mia personale Clash legacy, dopo Sandinista comprai il singolo "Radio Clash" e niente piu', per quanto mi riguarda i Clash si fermano a London Calling, con la eccezione del promo album qui recensito. Molto difficile da trovare ora, completo con la copertina che vedete, ben "piu' facile" con la copertina bianca col classico buco centrale. Buona caccia.
Cpt.Stax
side one
Police on My Back
Somebody Got Murdered
The Call Up
Washington Bullets
Ivan Meets G.I. Joe
Hitsville UK
side two
Up in Heaven (Not Only Here)
The Magnificent Seven
The Leader
Junco Partner
One More Time
The Sound of the Sinners
Abbastanza d'accordo su "Sandinista" anche se in questa lista ci manca BROADWAY, uno dei brani dei Clash che amo di più....
RispondiEliminami sa che forse ho già fatto un post sui Clash...adesso vado a cercarlo...
mi sa anche a me... e mi sa che avevo già risposto piu o meno uguale...o è un dejavù?...haha alzheimer to...alzheimer...come ti chiami poi?
RispondiEliminaciao mi chiamo cristiano e ho trovato questo blog..i clash? chi erano gia? che pezzo facevano? chi sono io?
RispondiEliminascherzi a parte..
RispondiEliminae version city?
e living in fame?
e lose this skin?
insomma..a me sandinista piace e convengo con Flav circa il "senso" triplo di questo monumentale lavoro ( a 10000 lire prezzo imposto!!!!!), cosi come mi trovo d'accordo sul "quasi 10" (io darei 10,vah..) al Primo VERSIONE AMERICANA!
Iniziare con l'attacco di Clash City Rockers e' definitivo!!
C
Eh, il primo versione Usa è stata la prima cosa che ascoltai dei Clash, nel 1979 a casa dell'illuminato zio e fu amore al primo ascolto. Concordo anch'io che sia da 10.
RispondiEliminaSpezzo una lancia a favore di Sandinista, all'epoca mi ricordo che ascoltavo quasi solo il primo disco, poi negli anni l'ho studiato a fondo e mi piace un po' tutto, anche i cosiddetti riempitivi non sono tali, hanno un senso nell'insieme e nella logica del triplo album.
Per me è appena sotto London Calling, e quindi 9...
Poi mi piacciono molto "Super Black Market Clash" ed il singolo "Radio Clash".
Mario
Muriggno si nasconde dietro le panchine. il posto giusto x lui.
RispondiEliminasilence is golden
RispondiEliminaa proposito di clash e di alzhemer.... stavo leggendo un articolo di massarini su rolling stone dove si menziona il concerto al palalido (milano) del 1980....ma sapete che proprio non me lo ricordo? ricordo benissimo quello del 81 al vigorelli (c'ero) ma non ricordo la data milanese dell'anno prima.... possibile? non me lo sarei perso per nulla al mondo, i clash al loro apice, ...toni aiuto, mi sto agitando... :)
RispondiEliminaInfatti nel 1980 NON suonarono al Palalido ma solo a Bologna e Torino
RispondiEliminaPer i CLASH fans questo è un sito IMPERDIBILE
http://homepage.mac.com/blackmarketclash/
per non parlare di classic rock n. 1 versione italiana dove una fotografa asserisce di averli fotografati al vigorelli nel 1978....... Ma la macchina del tempo chi la invento'?
Eliminagrazie tony, fuck massarini, pensa che ha persino descritto come fecero "police and thieves" al palalido..haha..ha lui l'alzheimer..!
RispondiEliminafigata il sito me lo bucomarco...
f
Massarini cazzaro..
RispondiEliminaIo invece non ricodavo affatto la data Totinese dell'80 (ma chi ci e' andato???), mentre ricordo la cronaca dl concerto in Piazza Maggiore con volantino contestatorio dei RAF PUNX..
E poi quello al Palasport a Milano dove i Clash aprirono per i Not Moving.
C
mi e' arrivato un sms che dice: Oasis 4/7 venaria reale (TORINO)..
RispondiEliminaC
Sul sito di cui sopra c'è un dettagliatissimo report del concerto di Torino con anche i ricordi di tali Ezio Fara e Ferruccio Martinotti
RispondiEliminaOasis il 4 luglio pare confermato mentre potrebber ovedersi altri gruppi simili sempre da quelle parti qualche giorno dopo ma è tutto da vedere....
vado subito a leggere allora!!
RispondiEliminapero',come Flavio, recuperai,a 15 anni, nell'81 al Vigorelli!!
C
Riguardo i 4 horsemen sono obiettivo come Fede quando parla del nano del circo. Lester Bangs(mica Red Ronnie) li definì l'unica band che conta...sono d'accordo.
RispondiEliminaLondon Calling su tutti quanto a discografia.
Charlie
A me CUT THE CRAP piace. Ero appena 13enne e lo comprai perchè in un negozio di dischi a Grosseto avevano solo quello e per me il punk era quello! Apparte la ottima THIS IS ENGLAND che ina lcuni bootleg la troviamo senza sovraincisioni e quindi più "punk", secondo em ci sono altre 4-5 buone prove come DIRTY PUNK e DICTATOR, oltre a THRE CARD TRICK, WE ARE THE CLASH e MOVERS AND SHAKERS. Che ti devo dì Tony, per me i CLASH sono i CLASH, dal 77 all'85. E mi piace tutto.
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