giovedì, novembre 03, 2016

Gianni Miraglia - Ritornello al futuro e intervista



Gianni Miraglia - Ritornello al futuro

Gianni Miraglia è tante cose, uomo dai mille talenti e dal grande seguito mediatico.
In questa sede lo apprezziamo come scrittore, con un lavoro dove satira e grottesco si intersecano con vicende divertenti ma non troppo, per scoprire, tra le righe, che ciò che viene narrato non è troppo lontano da una realtà sempre più decadente che ci circonda.
Qui si parla di zombies ma zombies di alto livello, da Kurt Cobain a Johnny Thunders, Sid Vicious, Lucio Dalla, con protagonista quello di Luigi Tenco che cerca un riscatto con i Dead Pertinis che si trasformano in SanRemones per vincere il Festival di San Remo battendo gli odiati Dire Straits Italia.
Il racconto è divertente, la scrittura incalzante, il tono agrodolce, talvolta esilarante, altre malinconico.
Ma è un libro unico e particolarissimo, originale.
E non è un pregio da poco.


A seguire un'intervista all'autore:



Performer, attore, giornalista, scrittore, qual’è il ruolo in cui ti ritrovi di più ?

Attrattore di attenzione tramite narrazione fatta a parole, gesta e palchi.
Mi considero un musicista di culto ma che suona altro.

Tu ti definisci “un prodotto della cultura pop”.

Assolutamente.
Le volte che mi sono staccato dalla massa imbrogliavo me stesso.
Tutti vogliamo un angolo di mondo migliore chi ci possa dare spazio.
In una intervista il Velvet Underground dimenticato, Doug Yule, raccontava di come quella band ultraterrena in realtà cercasse spasmodicamente il successo.
E di come fossero amareggiato che la sorte si accanì imponendo con scellerato tempismo l'album dei Mother of Invention a preceder e oscurare il disco della banana.

“Ritornello al futuro” è un racconto grottesco ma che ad un certo punto diventa sempre più inquietante quando ci si rende conto che il mondo di zombies è pieno di affinità con la realtà (che talvolta è ancora più grottesca del racconto).

Zombies che altro non sono che i fragili e talentuosi che si sono fatti travolgere e nel modo più tragico.
Ho dato loro una seconda chance.
Ma stavolta consapevoli dei retroscena e della realtà e soprattutto liberi di non morire male come nel loro primo tempo da ex comuni mortali: se sei zombie non puoi morire.
Lo zombie di Johnny Thunders si fa le flebo di eroina.

Nel libro ci sono personaggi che sono simboli di una certa cultura (da Johnny Thunders a Freak Antoni), ormai dimenticati e probabilmente destinati all’oblìo.
Cosa pensi della progressiva scomparsa di un mondo per noi così importante e che ormai è appannaggio di una cerchia sempre più ristretta ?


Credo che l'Atlantide del rock'n'roll sia iniziata a scomparire con l'avvento delle TV musicali e del web: la tecnologia ha reso fruibile il mito, l'ha reso umano.
Video interviste e foto.
Mi ricordo che nel 1980 avevo inciso una cassetta da una radio libera e che avevo scritto i titoli in base alla pronuncia del dj: This order (ndr Disorder) era un pezzo dei Joe Division.

Vedi, da osservatore, viaggiatore, giornalista la possibilità di un “nuovo punk” ?
Magari c’è già stato o c’è attualmente ma io non me ne sono accorto.


Il punk ci sarà sempre, ma come attitudine.
Ultimamente ho ripreso ad ascoltare band giovani grazie alla mia nuova dipendenza che sono i Fat White Family: sono diventato amico di Simon, il padre di Saul Adamczewski, il chitarrista visionario.
E appunto il padre è uno che a 19 anni vedeva Sex Pistols e Sham 69.
Tanta passione musicale soprattutto per Van Morrison e attitudine che ha comunicato al figlio. Conta l'attitudine, non il citazionismo che produce band vestite come sulla copertina di Funhouse.
Attraverso i Fat White Family ho colto dei nuovi giovani che suonano vestiti alla cazzo, senza il parka, i caschetti e tutto quel travestimento modism che ha impelagato tante band inglesi nella claustrofobia del brit sound. W Paul Weller, ma quello vero, non i cloni estetici. (Se vuoi ti faccio anche i nomi;-).

Mi fai un elenco dei 10 dischi che ti porteresti su un’isola deserta ?

Funhouse (complete, l'opera di 7 cd)
Stooges omonimo
Song for our mothers dei Fat White Family
The idiot di Iggy Pop
Sandinista dei Clash
More fun in The new World degli X
It's you di Jonathan Richman
Exile on main street degli Stones
Hurt me di Johnny Thunders
Screamadelica dei Primal Scream
Nothing's shocking dei Jane's Addiction

6 commenti:

  1. A me interesserebbero i nomi, son curioso 😁😁😁

    RispondiElimina
  2. Forte la storia delle cassette registrate dalla radio, lo facevo anch'io. Inclusi gli errori nella trascrizione di titoli e interpreti

    RispondiElimina
  3. I nomi, fuori i nomi...(cit del mio Prof di Ragioneria quando si incazzava come una iena alla nostra ennesima malefatta).
    Libretto interessante, mo me lo segno.

    Charlie

    RispondiElimina
  4. Preso nota..
    e Sandinista sull'isola!
    C

    RispondiElimina
  5. Su FB Miraglia risponde così :
    artic monkeys oasis ... Ma ci metto kaiser chief e poi altri ... Come se le band uk avessero un marchio anche solo estetico ... Alla fine i Clash erano liberi da ciò e anche i sex pistols anello di congiunzione tra pub rock e Stooges cochran..

    RispondiElimina
  6. Beh, dovrebbe andarsi a riguardare come erano vestiti gli Oasis ai tempi del primo disco.

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails