Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:
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Speciale STIV BATORS
DEAD BOYS - We Have Come for Your Children (1978)
Riconosciuto all'unanimità lo status di capolavoro all'esordio "Young, loud and snotty" è sempre altrettanto snobbato e sminuito il disco seguente. La produzione di Felix Pappalardi (ex Mountain e a fianco dei Cream) sicuramente ha leggermente levigato il sound, rendendolo più "rock 'n' roll" e mano disperato e violento ma le 10 canzoni non perdono certo impatto ed energia, "normalizzandolo" un po'.
Ma a distanza rimane un grande album con brani come la drammatica "Ain't fun" o il punk n roll di "Catholic Boy" (con il guest di Johnny e Dee Dee dei Ramones), l'apertura devastante di "3d generation nation" a risplendere nell'universo punk rock.
STIV BATORS - Disconnected (1980)
Scioltisi da poco i Dead Boys tornarono in tour alla fine del 1979 per sei mesi con la line up originale che nel corso del tempo perse tutti i pezzi, lasciando il solo Stiv con i sostituti Frank Secich, George Cabaniss e David Quinton con cui entrò in studio per il suo primo (e unico) album solista.
Un gioiello di punk rock e ruvido power pop ("Make up you mind" e "Evil boy" sono potenziali hit senza tempo del genere).
A suggello una stupenda (e inaspettata) cover di "Too Much to Dream" degli Electric Prunes. Imperdibile!
THE WANDERERS - Only Lovers Left Alive (1981)
Super punk punk band con Stiv alla voce e i superstiti dello split degli Sham 69, Dave Parsons (chitarra), Dave Tregunna (basso) e Ricky "Rock" Goldstein (batteria). L'album è un concept su agenti della CIA e una strana spy story basata sull'omonimo romanzo di Dave Wallis.
C'è tanta energia e il tentatico (riuscito) di passare oltre il recente passato punk, pur mantenendone le radici.
Ne esce una sorta di punk rock talvolta "arrangiato" ma potente e convincente, con ottime canzoni e un buon approccio. I Dead 69' o Sham Boys come li liquidò impietosamente la stampa inglese non ebbero fortuna e la band si sciolse senza lasciare particolari tracce.
THE LORDS OF THE NEW CHURCH - s/t (1982)
Esordio fulminante con la nuova creazione a fianco di Brian James (ex Damnes), Dave Tregunna (Sham 69), Nicky Turner (e barracudas) in cui convergono punk, sporco rock 'n' roll, i 60's ("A question of temperature" dei Baloon Farm) un esplicito omaggio ai "padri" New York Dolls con "Li'l Boys Play with Dolls", glam rock, un'impronta dark goth. Grandi canzoni e un tiro incredibile.
Non sapranno ripetersi nei pur ottimi album successivi in cui proveranno a indirizzare il sound verso suoni più ricercati.
mercoledì, dicembre 01, 2021
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I Lords che coverizzano i Rokes!
RispondiEliminaLive for today/Piangi con me
Bellissima, quando l'ascoltai la prima volta non riuscivo a crederci.
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