sabato, dicembre 27, 2014
Get back. Dischi da (ri)scoprire
Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back
RAM JAM - Ram Jam (1977)
RAM JAM - Portrait of the Artist as a young ram (1978)
Dici Ram Jam e l’unica cosa che salta in mente è quella versione ultra hard di “Black Betty” di Leadbelly che nel 1977 scalò le classifiche ovunque (poi ripresa in varie altre versioni nel corso degli anni).
In realtà la band americana incise un album di ottima caratura. l’esordio del 1977: classico rock tinto di hard mid 70‘s (Bachman Turner Overdrive, Grand Funk railroad, Deep Purple, T Rex) con qualche riferimento agli Stones, uno strumentale come “High steppin” che esalta il virtuosismo della band e brani comunque azzeccati per gli amanti del genere.
Da evitare il successivo all’insegna di un hard rock vuoto e senza fantasia.
DORIS Troy - s/t (1969)
Quando Doris Troy fu invitata dalla collega Madeline Bell a collaborare con lei ai cori di That’s the way God planned it (uscito a metà del 1969) di Billy Preston, in uscita per la Apple Records, non avrebbe immaginato di incontrare per caso George Harrison e scoprire che lui era un suo grande fan, grazie a brani come il classico Just one look e una voce cristallina che mischiava soul e blues. George non perse tempo e propose a Doris di firmare per la Apple Records e pianificare un album.
E per fare un lavoro con i fiocchi George chiese aiuto ad un po’ di amici, a partire da Ringo e lo stesso Billy Preston, ma anche Stephen Stills, Eric Clapton, Delaney and Bonnie, Leon Russell, il giovanissimo Peter Frampton (in procinto di formare con l’ex Small Faces Steve Marriott, gli Humble Pie), Klaus Voorman.
George firma lo stupendo gospel rock di apertura Ain’t that cute mentre di Stills è Special care (già nel repertorio dei suoi Buffalo Springfield) con un grande e riconoscibilissimo lavoro alla batteria di Ringo.
Da annotare due ottime soul songs come Gonna get my baby back e You give me joy joy firmate dall’inedito e irripetibile quartetto Harrison, Starkey, Stills, Troy.
Non dimenticando una versione gospel/soul tiratissima di Get back, apparsa solo sulla B side del singolo promozionale.
L’album non ebbe particolare successo anche a causa di una scarsa promozione da parte della Apple Records e risente di un approccio a tratti eccessivamente rock ma conserva ancora un grande fascino soprattutto grazie alla qualità dei brani e alle capacità vocali di Doris.
DOBIE GRAY - Drift away (1973)
A qualcuno piace Paul Weller ?
“Drift away” potrebbe essere tranquillamente spacciato come l’album perduto di metà 90‘s di Weller.
In realtà è del 1973 e coglie Dobie Gray, dopo aver assaporato il grande successo a metà 60’s con “The In crowd” , alla ricerca di nuova visibilità.
Al suo fianco session men di prima classe (già a fianco di Elvis, George Harrison, Johnny Cash etc) e un produttore, Mentor Williams, che gli confeziona un ottimo lavoro dove si mischiano funk, soul, influenze country soul, il vecchio caro rhythm and blues su cui Dobie spadroneggia con una voce al vetriolo che ricorda quella di Richie Havens.
Ma è incredibile come il tutto suoni palesemente Welleriano...ascoltare per credere.
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belllissime scoperte Doris e Dobie. Ram Jam lasciamo perdere
RispondiEliminaDobie Gray che tra l'altro fece 'Out on the floor' forse il miglior pezzo Northern Soul di sempre, dove lo becco?
RispondiEliminaSui primi due concordo debacle natalizia
RispondiEliminaL'album c'è su youtube. Weller lo ha preso e copiato paro paro, come suoni,atmosfere,mood, per fare dischi tipo Wild wood o Stanley Road
RispondiEliminaI miei due preferiti tra l' altro....
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