lunedì, settembre 16, 2019
La musica delle Brigate Rosse
La stagione delle BRIGATE ROSSE è stata studiata, esaminata e sezionata per anni e anni, in centinaia di libri, dibattiti, tra verità, mezze verità, segreti (o presunti tali).
Chi l'ha vissuta è andato oltre, lasciando ai posteri l'arduo compito di approfondire i perchè e i percome.
In questo post, giusto per alleggerire, invece un breve excursus su un aspetto ancora "misterioso" della vicenda.
Che musica ascoltavano le BR?
Quando agli inizi del 1982 fu liberato, dopo 42 giorni di prigionia, il generale Dozier, rapito da un commando delle BR, dichiarò di essere stato tenuto con delle cuffie in testa da cui veniva sparata musica assordante e pesante, per impedirgli di sentire discorsi e rumori circostanti.
I Brigatisti gli fecero in realtà ascoltare un disco dei DNA di Arto Lindsay, massimo esponente della No Wave new yorkese dei tempi, come testimoniò lo stesso membro della band in una successiva intervista.
Una correlazione che porta a scenari piuttosto particolari, visto che DNA e No Wave erano, ai tempi, ad appannaggio ad una ristrettissima cerchia di conoscitori.
Nel covo brigatista di via Gradoli, dove venne tenuto prigioniero Aldo Moro fu invece recuperata una serie di cassette più "tradizionali" come Inti Illimani, Francesco Guccini, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber ma anche una raccolta di Fausto Papetti.
Fonti: Valerio Mattioli da Vice.com e Giuliano Santoro da suduepiedi.net
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