giovedì, dicembre 28, 2017

Libri 2017



Una serie di consigli letterari targati 2017 (e non solo)

1)
KRIS NEEDS - Dream baby dream
Uscita alla fine dello scorso anno "Dream baby dream" è la fedele (grazie anche all'apporto diretto dei protagonisti Alan Vega e Martin Rev) e dettagliatissima storia di una delle più importanti band della scena musicale, in grado di precorrere (spesso con riconoscimenti abbondantemente tardivi) tendenze, generi, sonorità con largo anticipo, grazie ad un approccio creativo ed artistico "totale".
Utilizzavano il termine, la filosofia, l'attitudine PUNK già nei primi 70's ma suonando un elettronica devastante, cruda, apocalittica, cattiva e senza compromessi.
Kris Needs descrive alla perfezione la New York dell'epoca, luogo disastrato, decadente, pericoloso, facendo centinaia di riferimenti ad artisti, musicisti, eventi.
Un viaggio spesso impegnativo ma sempre appassionante.
I SUICIDE non si sono mai ripetuti e fino alla recente morte di Alan Vega hanno sempre guardato avanti, caparbi, sfidando chiunque gli si parasse davanti.
Estremi, da un altro pianeta, fenomenali.
Pubblica Goodfellas, traduce molto bene Caterina Micci.

2)
JOHN DOE / TOM DESAVIA - Storia vissuta del punk a Los Angeles
Non era mai esistito niente di simile al punk di Los Angeles e non sarebbe mai esistito dopo.
Abbiamo vinto.
(Exene Chervenka)
E' un libro commovente, forte, struggente, potente.
Molti dei protagonisti di quegli anni pazzeschi a L.A. si raccontano e raccontano.
Storie di ragazzini, sconvolti non solo da droghe e alcol, ma da qualcosa che non si era mai visto e che non si vedrà mai più.
X, Flesheaters, Go Go's, Black Flag, Minitemen, Bags, Circle Jerks, Germs e decine di altri nomi si susseguono e accavallano nelle storie che ci propongono John De e Exene (X), Mike Watt (Minutemen, Firehose, Stooges), Tom Desavia (giornalista), Jane Wiedlin (Go Go's), Henry Rollins, Chris D. (Flesheaters), Charlotte Caffey (Go Go's), Dave Alvin (Blasters).
Eravamo perfettamente in grado di essere incapaci come tutti gli altri. Non importava che non sapessimo suonare i nostri strumenti - lo VOLEVAMO fare !
(Jane Wiedlin - Go Go's)
Gli inizi incerti, senza prospettive, concerti in locali allucinanti (il "Masque" in particolare) e i nsituazioni assurde, poi i dischi, le etichette, il successo per alcuni, l'oblìo e la morte per altri.
Anche i musicisti delle band erano così.
I concerti consistevano in un continuo scambiarsi i ruoli, passando dal palco al pubblico, non avevo mai visto nulla di simile.
(Mike Watt)
Poi il declino e la trasformazione in qualcosaltro a rendere irripetibile e irripetuto quel momento.
Encomiabile ricordarlo.
Il vecchio punk di fine anni 70, selvaggio, in cui valeva tutto, era stato spazzato via o, comunque, non era iù tollerato, ormai c'erano un sacco di regole da seguire per fare parte del movimento.
(Mike Watt)
Il tutto corredato da 50 fotografie di grande effetto.
Nota negativa nell'edizione italiana la copertina assolutamente impersonale (soprattutto se confrontata all'originale) e il titolo che per quanto più chiaro non può rivaleggiare con "Under the big black sun. A personal story of L.A. Punk"

3)
STEFANO GILARDINO - La storia del punk
Ci vuole una buona dose di follia ad affrontare una fatica immane come quella di riassumere LA STORIA DEL PUNK.
Stefano Gilardino ne ha da vendere per andare a scavare 40 anni (a cui, er non farsi mancare niente ne aggiunge altri dieci di ispiratori, dai Velvet Underground agli Stooges, MC5, New York Dolls etc.) di avvenimenti, gruppi, album.
Ci riesce alla perfezione in questa opera monumentale che mette in fila una dettagliata e precisa storiografia che parte da Patti Smith, Ramones, Sex Pistols, Clash, passa attraverso Crass e l'anarco punk, l'hardcore americano di Black Flag, Bad Brains, Husker Du e soci e quello inglese di Discharge e GBH, non dimentica il garage punk dei Fuzztones, le contaminazioni metal di Sucidal Tendencies e Anthrax, il grind dei Napalm Death, l'imaspettato arrivo ai vertici delle classifiche di Green Day e Offspring etc etc.
E nemmeno quello che il punk ha prodotto a fianco della musica: letteratura, arte, fotografia, film, video, fanzines etc In mezzo decine di dichiarazioni, schede di dischi, cenni a figure marginali ma ugualmente importanti come GG Allin ad esempio.
Ampio spazio alla scena italiana e a quelle europee, australiane e sudamericane.
Opera monumentale che per i più avvezzi alla materia è importante come manuale di consultazione, per i neofiti essenziale per un quadro totale di quanto è ascrivibile alla parola PUNK.

4)
HARLEY FLANAGAN - La mia vita Hard core, Punks, skins e altre storie a New York City
Difficile rendere un'idea della vita vissuta da HARLEY FLANAGAN.
< Padre delinquente, madre hippie sbandata, cresciuto per strada, nei peggiori quartieri della New York degli anni 70 e 80, dove ha incrociato (punk dodicenne) Allen Ginsberg e i Clash, Andy Warhol e i Dead Boys, Johnny Thunders e Debbie Harry.
Fino ad arrivare alla scena Hardcore Core New Yorkese e americana di cui è uno dei riconosciuti fonfdatori.
Prima batterista con gli Stimulators poi bassista dei Cro Mags e infine con gli Harvey's War.
Una vita oltre ogni immaginazione, fatta di ultra violenza, qualsiasi tipo di droga, eccesso, aberrazione, abuso, tra carcere, risse, ferite, pestaggi etc.
In mezzo la musica (e le arti marziali) come tentativo di fuggire dall'abisso.
400 pagine di minuziose descrizioni di un inferno.
Talvolta prolisse e stucchevoli (all'ennesimo fiotto di sangue, faccia spaccata, dose del mix più inimmaginabile di stupefacente si tende a passare oltre).
Una testimonianza unica di come è stata New York in un certo periodo, di come la scena Hardcore non fosse solo musica veloce ed eccitante ma anche tanto altro, meno affascinante e gradevole.
Lettura interessante.

5)
MAURIZIO CAMPISI - Everybody wants to know (La mia vita con i Sick Rose)
Un libro che gronda passione, sincerità e tanta amarezza.
Una storia comune nella sua unicità.
Unica come i SICK ROSE, gruppo tra i più rappresentativi della scena 80's (tutt'ora in attività), di cui si narra la storia attraverso le parole del loro bassista Maurizio Campisi, comune perchè è simile a quella di tanti, tanti altri.
Anni di sacrifici indicibili, un numero incalcolabile di kilometri su e giù per l'Europa, notti insonni, locali allucinanti, il "successo" a portata di mano, l'illusione, la speranza e alla fine la VITA REALE che ti affronta a muso duro, ti stende con un cazzotto e ti rimette in riga.
Maurizio scrive bene, composto, diretto e chiaro, non fa sconti, racconta lucidamente un'epoca che non esiste più.
Una storia che era giusto raccontare.
E farlo in questo modo.

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SEZIONE RISERVATA alla Collana SOUL BOOKS di Volo Libero

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CARLO BORDONE - Curtis Mayfield
La collana Soul Books di VoloLibero, curata da Alberto Castelli, giunge alla sesta puntata con un omaggio al grandissimo CURTIS MAYFIELD.
Non solo c'è la penna di Carlo Bordone, uno dei giornalisti musicali (e non solo) più preparati e competenti in Italia ma c'è la (triste) storia di un GENIO che ha saputo scrivere pagine immaginifiche della black music, prima con gli Impressions, poi come solista (spesso con tematiche dure e coraggiose da un punto di vista politico e sociale), per affrontare successivamente un progressivo declino artistico e commerciale, culminato con un incidente (sul palco) che lo lascerà paralizzato negli ultimi anni di vita, da cui si congederà con il commovente e straziante "New world order".
Curtis fu anche tra i primi artisti neri a fondare una propria etichetta e casa editrice, per gestire autonomamente i propri affari senza dover dipendere dall'esterno.
Una storia avvincente e completa.

EDDY CILIA - James Brown Nero e fiero
Un altro di quei personaggi estremi della Black Music, protagonista in modo del tutto disordinato e incoerente di lotte per i diritti, di rivoluzioni musicali (e non solo) e contemporaneamente perso in mezzo a droghe, eccessi di ogni tipo, galera, paura della mafia etc etc.
James Brown è stato tutto e ha fatto tutto e di tutto.
La sempre brillante penna di Eddy Cilia ci accompagna nel caotico mondo (soprattutto quello discografico) di James Brown, dagli inizi come "sosia" di Little Richard agli ultimi oscuri giorni.
"James Brown era nato per perdere. Ma rifiutò di accettare quel destino" (Cliff White)
Come sempre i volumetti della collana Soul Books per Volo Libero sono perfetti per conoscere e approfondire in modo critico l'immenso operato di certi Artisti che hanno scritto le migliori pagine della Black Music.

GIANNI DEL SAVIO - Nina Simone
Una lettura sofferta.
La vita di NINA SIMONE è una lunga sofferenza, pur tra successi, amori, ribalta, impegno politico ma che ogni volta finisce in lacrime, solitudine, delusioni, tracolli economici, cadute artistiche, abbandoni, fino alle soglie della follia.
Una vita vissuta intensamente e profondamente e che spesso abbiamo ritrovato nei suoi dischi, nelle sue canzoni, così simile ad altre due donne che ha ammirato (Billie Holiday e Janis Joplin).
Gianni Del Savio ne parla accuratamente in questo nuovo capitolo di Soul Books per Volo Libero, approfondendo l'aspetto umano e, con competenza, le vicende artistiche.
Lettura obbligata per chi non conosce il genio di Nina.

ALEX RIGHI - Sam Cooke
Sam Cooke era bello, figo, talentuoso, intelligente, uno dei primi neri a volere (e a riuscire) gestire la propria carriera anche da un punto di vista manageriale (attraverso la sua etichetta, SAR Records che fece incidere parecchie band e artisti di soul e gospel).
Scomparso tragicamente troppo presto, nel 1964, è uno dei tanti nomi che avrebbe potuto dare un enorme contributo artistico alla soul music e al movimento per i diritti per i neri (a cui era parecchio vicino).
Il libro di Alex Righi per Volo Libero, nella collana Soul Books, ci ripropone la sua storia, interessantissima e piena di particolari non sempre conosciuti che ne testimoniano la complessità umana e l'enorme caratura artistica.

INOLTRE (in ordine sparso)

DANIELA AMENTA - Freak Out Freak Antoni psicofisiologia di un genio
"Una biografia complicatissima la sua, perché non c’è percorso artistico che Freak non abbia sperimentato.
E dunque autore, scrittore, comico, animatore, rianimatore, conduttore, attore, musicista, operatore culturale, critico, poeta, punk".
Daniela Amenta (giornalista de L'Unità, Repubblica, Mucchio, Frigidaire, in Rai e tanto altro) ne ripercorre la vulcanica, estrema, esplosiva vita.
Non solo "il leader degli Skiantos" ma decine di altre cose, soprattutto un Artista a 360 gradi, provocatorio, di un'ironia tagliente, sublime, geniale.
Molte le testimonianze di amici e colleghi, molti i particolari inediti, anche intimi.
E' NECESSARIO, tremendamente importante, conoscere, non dimenticare, conservare la memoria dell'operato di certi artisti, così fuori dall'ordinario che vengono spesso depositati nel container dell'OBLIO. Ben vengano libri come questo, ben vengano.
“Con questi applausi voi mi confondete…. con un altro sicuramente”.

GIANLUCA MOROZZi LORENZO ARABIA - Skiantos
La storia DEFINITIVA degli SKIANTOS.
368 pagine di narrazioni, testimonianze dirette di ognuno dei numerosi componenti della band, foto, documenti, ritagli di giornali, copertine e tanto tanto altro. Una storia (sostanzialmente in perfetta linea con la "mission" della band) di INsuccessi.
Spesso ad un passo invece dalla popolarità monetizzabile. Che è talvolta pure arrivata ma la realtà è sempre stata piuttosto diversa, complice anche l'assoluta ingestibilità professionale di Freak e soci.
L'artista unico e insuperabile che era Freak Antoni, il più banale e tipico esempio di genio e sregolatezza, ne ha determinato il raggiungimento del vertice ma allo stesso tempo ne ha spesso causato la caduta.
Gli Skiantos sono un fenomeno assolutamente unico, originale e inimitabile.
Questo libro raccoglie tutto quello che c'è da sapere e ci induce a rimettere mano ai loro dischi e a ricordarne l'assoluto valore.

FRANCESCO GAZZARA - La storia dell'Acid Jazz
Il prezioso volume pubblicato nel 1997 rivede la luce in un'edizione rivisitata, aggiornata e corretta.
L'autore, Francesco Gazzara, è stato protagonista di primo piano della scena Acid Jazz (e non solo) con il suo progetto Gazzara (6 album tra jazz, elettronica, funk e lounge, tour all'estero, brani per “Sex And The City”), con gli Hammond Express oltre ad avere numerose altre attività di compositore per colonne sonore etc.
Il libro ripercorre la storia del genere con cura certosina, decine di nomi, dischi, particolari.
Ci sono preziose interviste a numerosi protagonisti (da Eddie Piller a James Taylor), capitoli sui principali club e negozi di dischi, discografia delle migliori uscite nell'ambito e tanto altro.
La lettura è veloce, semplice e appassionante, essenziale per chi vuole districarsi tra le mille variabili del genere.
La lista dei nomi ascrivibili al genere è lunga e a scorrerla ci si rende conto della qualità espressa: James Taylor Quartet ,Jamiroquai, Brand New Heavies, Incognito, Galliano, US3, Ronny Jordan, Guru, Jazzmatazz Pizzicato Five etc etc

JOYELLO TRIOLO - Intrusi a SanRemo
Joyello Triolo, oltre ad essere musicista, blogger (https://fardrock.wordpress.com/), scrittore e pure un amico, è soprattutto un raffinato e profondo conoscitore di Musica.
Sa spaziare dal punk all'avanguardia, dal jazz alla black music ma ha una grandissima competenza in ambito puramente POP.
Musica Pop(olare), "canzonetta" perfino.
Questo libro è un appassionante, colto e divertente viaggio attraverso gli INTRUSI entrati nel tempio della canzonetta per eccellenza, il Festival di SanRemo.
E non si parla solo delle scontate incursioni del rock (Statuto, Afterhours, Marlene Kuntz, Elio, Equipe 84, Decibel, Finardi, il Banco etc) ma anche e soprattutto di quegli "intrusi" insospettabili, quelli che hanno cambiato lo stile del festival, che lo hanno "disturbato" e reso inevitabilmente più interessante.
Da "Nel blu dipinto di blu" di Modugno a Rino Gaetano e la sua "Gianna", alla Nuova Compagnia di Canto Popolare fino all'unica apparizione di un'orchestra di liscio con Raoul Casadei nel 1974 è un infinito rincorrersi di aneddoti, particolari spesso inediti, curiosità.
Non dimenticando che "Papaveri e papere" di Nilla Pizzi può essere letta in chiave politica con il rimarcare delle differenze tra i potenti (papaveri) e il popolo che subisce (papere).
Un libro curioso e delizioso.

FLAVIO FREZZA - Italia Skins
E' nota e ovvia la complessità nell'addentrarsi nelle cosiddette SOTTOCULTURE senza correre il rischio di peccare di superficialità e approssimazione.
Tanto più se nascono e sviluppano "dal basso" sono infinite le sfumature, gli aspetti indefinibili, le particolarità impossibili da riportare correttamente a chi non ha vissuto o vive l'esperienza in maniera diretta. Ancora di più se parliamo della cultura SKINHEAD, una delle più osteggiate e male interpretate, soprattutto a causa delle note derive nazi/fasciste e della triste fama di violenti, aggressivi e provocatori.
Flavio Frezza, da protagonista, riesce a restituirci invece un quadro attendibile, preciso, cronologico, didascalico, alla stregua di un saggio sociologico. Il tutto in maniera lucida e distaccata.
Non facile quando si deve affrontare la profonda spaccatura tra chi andò a destra e chi a sinistra e chi cercò la "salvezza" nel concetto di "apolitico".
Ma in queste pagine ad esempio si chiarisce una volta per tutte che gli original skins non erano razzisti ma neppure troppo politically correct (come si dice oggi) e morbidi nei confronti dei pakistani ma come, allo stesso modo, certi episodi di violenza non fossero riconducibili ad una collocazione politica ma ad un contesto sociale, di strada, di quartiere.
Un testo essenziale per capire nel migliore dei modi la natura e l'origine di un movimento che ha vissuto fasi alterne, soprattutto in Italia, dove arrivò per la prima volta agli inizi degli anni '80, grazie all'insegnamento di gruppi come Nabat, Rough, Dioxina, Ghetto 84, Rip Off, Klasse Kriminale, SS 20 e tanti altri.
Altrettanto interessante la seconda parte del libro dove a parlare sono una trentina di skins ed ed ex skins italiani (peraltro ritratti in suggestive foto in bianco e nero alla fine del libro), ricordando, in modo schietto e senza peli sulla lingua la loro esperienza e soffermandosi sulle varie scene locali, sulla politica, le droghe etc.
Divertente, talvolta (positivamente) straziante, una testimonianza preziosissima.

NO STRANGE e SOGNI CORRELATI
E' un lungo Viaggio quello intrapreso dai NO STRANGE, una delle poche band veramente PSICHEDELICHE uscite in Italia, i cui primi passi sono addirittura alla fine degli anni 70.
Parte da qui il racconto, dettagliato, ricco di aneddoti e di lucidi sguardi sugli ultimi 40 anni di vita culturale e sociale italiana, della storia della band.
Come sempre, una storia fatta di alti e bassi, arrivi e ripartenze, delusioni e "successi" (sempre relativizzati alle potenzialità di un progetto sempre "contro" e veramente "alternativo").
Un libro coloratissimo (dalla penna di Ursus D'Urso, valente grafico e disegnatore, anima, con Alberto Ezzu, della band) e ricco di decine di interventi di personaggi chiamati a definire il concetto di psichedelia o a lasciare un contributo (ci sono tra i tanti Jutta Taylor Nienhausdegli Analogy, Matteo Guarnaccia,Cosimino Pecere, boss della Psych-Out Records, Twink dei Pink Fairies, Peter Daltrey dei Kaleidoscope, Brian Godding dei Blossom Toes, James Lowe degli Electrc Prunes etc etc.)
Coordina i racconti di Ursus e Ezzo, il giornalista Fabrizio Della Porta, stampa e distribuisce Area Pirata.

BRUNO PISANIELLO - Herbie Goins
Bruno Pisaniello ha raccolto una serie di testimonianze (oltre a foto, una breve biografia e la discografia completa) su HERBIE GOINS.
Personaggio solo apparentemente secondario, suonò con Alexis Korner e con i suoi Nightimer infiammò le platee dei mods londinesi nei primi 60's.
Tra il suo pubblico anche personaggi come Robert Plant, Steve Marriott, il giovane Jimi Hendrix, Mick Jagger o Keith Richards.
Poi l'arrivo in Italia dove si stabilì e continuò a suonare con i Soultimers ed altre band (tra cui un'esperienza proficua con il mai troppo stimato bluesman Guido Toffoletti).
Questo libro lo ricorda come (splendido) uomo e grande talento.
Da annotare l'aneddoto in cui Herbie ricorda che un giovanissimo Jimi Hendrix gli chiedeva spesso cosa fosse necessario per diventare famosi e lui ogni volta gli rispondeva “Experience, experience”.
Il buon Jimi si è ricordato, evidentemente, di quella parola...

DAVID NOWELL - The Story of Northern Soul: A Definitive History of the Dance Scene That Refuses to Die
Interessante, a tratti appassionante, ricco di aneddoti, esaustivo nel raccontare la nascita e la vita della scena NORTHERN SOUL dagli 70 ad oggi (2010...).
Molto accattivanti le numerose playlist dei vari club e DJ's che inducono ad andare a cercare un bel po' di titoli sconosciuti e ammiccanti.
Ci sono le rivalità tra club e DJ, le descrizioni dettagliatamente romantiche delle preparazioni alle serate (un po' stucchevoli le varie testimonianze tutte abbastanza simili), l'ammissione di quanta droga circolasse negli allnighters, l'ossessione per le rarità (c'è una descrizione mozzafiato di un capannone con 250.000 dischi tra cui rovistare...), il cambio della scena "infiltrata" da jazz funk e disco, la fine del Northern Soul originale che secondo alcuni coincide con la chiusura del Wigan Casino, i "soul fascists" (coloro che prendevano in considerazione solo i dischi prima del 31/12/1969...), la rinascita con le 6t's night di Ady Croasdell al 100 Club e tanto tanto altro .
Alla fine la storia diventa un po' ripetitiva e prolissa ma rimane interessante e basilare.
Un libro comunque consigliato per chi vuole avere un quadro abbastanza dettagliato della storia della scena e si vuole divertire con qualche racconto di chi c'era al Wigan Casino, al Torch, al Mecca etc etc.

MARCELLO PIRAS - Dentro le note. Il jazz al microscopio
Marcello Piras scrisse tra il 1983 e il 1995 una serie di articoli per il mensile «Musica Jazz». Articoli innovativi, ironici, graffianti in cui analizzava e scomponeva brani e dischi di jazz con una competenza unica. Articoli persi da tempo tra le pagine della rivista e recentemente (parzialmente, sono 39 più un inedito) ristampati da Arcana grazie a Vincenzo Martorella.
Non è una lettura facile, anzi, al contrario, è spesso molto tecnica e ad appannaggio solo a chi conosce jazz e musica in maniera molto approfondita.
Ma è tale la capacità di Piras di spiegare, pur con un linguaggio complesso, le peculiarità dei brani, aggiungendo una sterminata conoscenza della materia, aneddoti e approfondimenti, che il libro scorre veloce e curioso.
Solo per appassionati ma lettura interessantissima.

JOHN LENNON - Vero amore, i disegni per Sean
John fu, oltre ad una serie di altre cose, un tenero padre per Sean, nato dalla relazione con Yoko Ono.
Per lui disegnò parecchio.
"Vero amore, i disegni per Sean" è una raccolta di una cinquantina di disegni dai colori tenui di animali, prati e alberi, accompagnati da una breve didascalia, spesso surreale e sottilmente ironica.

BRUNO VAGNINI - John Lennon and Yoko Ono. Peace bed-in
Nel 1969 John Lennon e Yoko Ono si inventarono una forma di protesta non-violenta che chiamarono Bed-In.
Convocarono i giornalisti nella loro stanza d’albergo e li accolsero in pigiama per parlare della pace.
Una volta all’Hilton di Amsterdam, l’altra al Queen Elizabeth Hotel di Montreal.
Nella città canadese frequentava un corso di fotografia all’Accademia di Belle Arti un giovane italiano, Bruno Vagnini, che riuscì ad arrivare alla stanza d'albergo, la Suite 1742, di John e Yoko on un solo rullino in bianco e nero da 36 scatti e a fotografare la coppia.
I suoi scatti sono finiti in varie mostre e su un libro (che Gabriele Longoni dei Coys mi ha gentilmente donato nonostante non sia più di facile reperibilità), corredato da racconti e poesie di scrittori reggiani. Un documento importante.

RAY CHARLES - Brother Ray
Rilettura di un classico.
L’autobiografia, sincera e “senza filtri” di Brother Ray, attraverso i successi, le cadute,l’eroina, il sesso sfrenato e tanto altro. Non te l’aspetti dal piacione sorridente ma qui c’è tutto il ver oRay, con pregi e tanti difetti. Sempre ottima lettura.

GIL SCOTT HERON - Last Holyday - A memoir
MARCUS BARAM - Gil Scott Heron: Pieces of a man
Due letture "di lavoro" in preparazione alla riedizione di "The bluesologist" su Gil Scott Heron" in uscita a marzo 2018.

GABRIELE FINOTTI - Orzorock XX - 20 edizioni di musica in Trebbia
Per festeggiare i 20 anni di Orzorock, consolidato e mitico festival piacentino che si svolge sulle rive del fiume Trebbia, il suo ideatore guida Gabriele Finotti ne ripercorre la storia, edizione per edizione con dati, dettagli, aneddoti, testimonianza. Ogni riga trasuda passione totale, assoluta, amore per la musica, attraverso spontaneità e urgenza.
Lunga vita !!!

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LIBRI NON MUSICALI

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1)
COLSON WHITEHHEAD - La ferrovia sotterranea
COLSON WHITEHHEAD è uno scrittore New Yorkese che con il suo (sesto) romanzo "The Underground Railroad" / "La ferrovia sotterranea" ha vinto il National Book Award, il Premio Arthur C. Clarke e il Premio Pulitzer per la narrativa.
Nei ringraziamenti cita David Bowie, Prince e Sonic Youth.
La prosa di "La ferrovia sotterranea" è poderosa, tagliente, diretta come un brano dei Sonic Youth, nera come uno di Prince, cosmopolita e universale come la musica di Bowie.
Si narra dello schiavismo in America nella prima metà dell'800 attraverso la tragica vicenda di Cora che fugge da una piantagione della Georgia in cui avvengono orrori inenarrabili a danno degli schiavi neri e che, dopo mille traversie, troverà la libertà. Il tutto con un crudo realismo a cui affianca il coup de theatre della "ferrovia sotterranea" (metafora dei collegamenti che avevano gli abolizionisti per salvare gli schiavi in fuga), che, scavata sottoterra, porta uomini e donne verso la libertà.
Un romanzo epico e potente, molto cinematografico, appassionante, dove nulla ci è risparmiato.
Libro epocale di rara intensità.
Personaggi credibili e azzeccati, riferimenti storici precisi, un inno contro il razzismo e le ingiustizie che ancora attanagliano America e non solo.

2)
BEN WATT - Un paziente
I libri delle pop/rock star indulgono abitualmente su storie di tour, dischi, studi di registrazione, aneddoti, incontri, eccessi.
BEN WATT, famoso come membro con la moglie Tracey Thorn degli Everything But The Girl, ci parla invece degli inferi in cui è disceso nel 1992 a causa di una malattia rara e spesso letale, la Sindrome di Churg-Strauss. Mesi di ospedale, l'85% dell'intestino asportato, dolori insopportabili, terapie estreme.
Watt non ci risparmia niente. Descrizioni crude e spietate, disagio, frustrazione, dolori, disperazione, abbandono, particolari sgradevolissimi.
Scrittura immediata, scientifica, lucida, nessun fronzolo, nessun auto compiacimento nè auto pietismo.
Ne è uscito. Per noi lettori è invece difficile uscire indifferenti da una lettura del genere, a tratti agghiacciante e poco sopportabile.
Da leggere solo con un approccio consapevole e distaccato alla materia.
Mi accorsi di come il tempo e il mondo esterno avessero smesso di avere un interesse per me. Le condizioni atmosferiche erano qualcosa che riguardavano le altre persone, quelli che andavano nei loro uffici o momolocali, nelle loro casette con giardino o nei caravan.

3)
LEVI HENRIKSEN - Norwegian Blues
Un romanzo delizioso quanto amaro, malinconico ma allo stesso tempo molto divertente, frizzante e intriso di una dolcezza spiazzante.
Vi si narra di un discografico che scopre in un remoto paesino norvegese tre ottantenni che furono piccole star del folk.
Refrattari ad ogni contatto con l'industria discografica (e anche con il mondo) vengono conquistati dalla passione e del protagonista che diventa una sorta di membro della famiglia e li riporta a suonare e incidere. Ma...la vita riserva sorprese (dolci e amare).
Lettura estiva e non solo, consigliatissima.

4)
PAPA FRANCESCO - Terra Casa Lavoro. Discorsi ai movimenti popolari
Ha suscitato scalpore e discussione la decisione del"quotidiano comunista" Il Manifesto di pubblicare tre discorsi di Papa Francesco ai Movimenti popolari.
Ebbene è sufficiente leggerli per comprendere la portata storica e la potenzialità delle sue parole.
Egualitarismo, critica al capitale, una visione sociale lucida, pragmatica, potente, da grande leader di pensiero.
Non è del Vaticano e delle sue storture che si parla in questo caso ma di una concezione del tutto nuova di un mondo che non sta sicuramente riservando momenti di equità e giustizia (sociale e non).

5)
MASSIMO ZAMBONI- Nessuna voce dentro - Un'estate a Berlino Ovest
Massimo Zamboni è stato il chitarrista di CCCP e CSI, poi solista e collaboratore di una lunga serie di progetti, da Nada ad Angela Baraldi.
E' anche valente scrittore di colonne sonore e libri.
Il nuovo lavoro è la riscrittura e l'ampliamento di Il mio primo dopoguerra del 2005.
Vi si racconta di un'estate del 1981 in cui Massimo partì in autostop per Berlino, visse nelle case occupate, mantenendosi facendo il cameriere da un pizzaiolo italiano felliniano (le parti dedicate sono davvero esilaranti: mi sono immischiato in una compagnia di persone ai miei antipodi, quanto a sogni e pratiche quotidiane. Ma ammiro sinceramente quel loro non «pensarsi», ma semplicemente «essere». Storia geografia scienze, cultura generale: nessuna traccia. Ci sono giorni in cui la loro libertà mi appare infinita.).
Intorno Berlino che brucia e si consuma, quella del TUWAT (fai qualcosa).
E IL MURO.
DER MAUER (in tedesco è femminile).
Per chi è passato da quelle parti in quegli anni IL MURO, depauperato dei suoi connotati geo politici, è rimasto "dentro" e se ne conserva una sorta di nostalgia.
Un mondo da non rimpiangere ma che in qualche modo si è ricavato una nicchia nella nostra anima.
Il libro è molto bello.
Molto forte, molto intenso.
E' un libro MOLTO.

5)
EMIDIO CLEMENTI - L'amante imperfetto
EMIDIO CLEMENTI si è sempre diviso, a livelli di eccellenza, tra l'attività di cantante e compositore con i MASSIMO VOLUME e l'essere un valente scrittore.
Il suo nuovo romanzo dai connotati autobiografici (ambigui, mai esplicitamente dichiarati), esplora il crollo psicologico e umano di un ex libertino alle prese con un innocente "tradimento" della moglie.
Il racconto di un lento e progressivo scivolare in un inferno angosciante e opprimente.
Clementi scrive molto bene, asciutto, essenziale, colto, erudito, diretto.
Il libro scorre veloce e incalzante e merita un'attenta lettura.

5)
MASSIMO PIROTTA - Le radici del glicine
In via Correggio 18 a Milano c'era una casa occupata in una ex fabbrica della Mellin.
I primi nuclei di persone e famiglie entrarono nel 1975, fu sgomberata nel 1984.
Era un luogo aperto, fulcro di mille incontri trasversali, una sorta di albergo per girovaghi ma anche e soprattutto un posto in cui si creava, si condivideva, si viveva un 'esperienza nuova.
Un laboratorio sociale che passò dalle esperienze dell'Autonomia a quelle dei primi punk organizzati milanesi.
Un ambiente in cui si mischiavano estremisti di sinistra e anarchici ma anche cattolici (che pensavano fortemente a sinistra).
Anni in cui si poteva ancora cambiare spesso lavoro.
Lì restò attivo per anni il VIRUS ma anche il VIDICON, ci passarono gruppi, artisti (dal Living Theatre a Nico a Basquiat a Keith Harding), si incrociarono migliaia di esperienze.
Molte vengono narrate in questo libro di MASSIMO PIROTTA, giornalista, scrittore, tra i fondatori del "Bloom" di Mezzago, attraverso testimonianze e ricordi di molti degli occupanti e dei protagonisti.
Libro prezioso che documenta una realtà lontana, inimmaginabile oggi.

5)
ENRICO GABRIELLI - Le piscine terminali
Enrico Gabrielli è un musicista, un artista e ora uno scrittore.
Ma è soprattutto un VISIONARIO.
E come tale si accompagna prima ed ora ad altri visionari.
Come Pj Harvey, Capossela, i Winstons, i Calibro 35, Morgan , gli Afterhours e decine di altre esperienze sonore e non.
Sono visionari la sua musica e il suo approccio a qualsiasi del numero infinito di strumenti che suona, il modo in cui si inserisce nel contesto con un flauto, un sax, una delle tante tastiere, con i suoi arrangiamenti con i suoi interventi che ora prendono dal folk, ora dal prog, ora dalla classica, ora dal punk.
Non poteva essere di conseguenza più che visionario il suo primo passo nella scrittura.
"Le piscine terminali" raccoglie una serie di racconti strani, obliqui, sghembi, il più delle volte ambientati in una dimensione spazio temporale parallela o futura, tra astronavi e pianeti sconosciuti, specchi che ti parlano da un altro mondo, piccioni sapiens e ragni che cercano di uscire da uno strano crepaccio siberiano.
La scrittura è colta ma sempre divertente e ironica, pronta a stenderti con un coup de théâtre.

E INOLTRE (in ordine sparso)

PAOLO RUMIZ - Maschere per un massacro
Sono stato personalmente molto coinvolto emotivamente nella sanguinosa guerra che distrusse la Yugoslavia.
Abituati a vedere contendenti lontani, il più delle volte in "paesi esotici" si vivevano le immagini di guerra con distacco, come qualcosa che non ci riguardava direttamente, con scarso coinvolgimento. La Yugoslavia era una nostra vicina, in tanti ci erano stati, le facce erano così simili alle nostre.
Una guerra sporchissima che Paolo Rumiz evidenzia ancora di più, mostrandone le cause e le motivazioni.
Un libro tremendo e spietato che ci mostra una Yugoslavia sull'orlo del baratro economico, distrutta al suo interno da un sistema di tangenti che aveva arricchito e favorito gli altri gradi politici, dell'esercito, del potere economico locale.
Rumiz sostiene la terribile tesi che per non soccombere ad un tracollo economico ci si "inventò" una guerra spacciata per "etnica" che permise di saccheggiare e razziare (legalmente, a causa della guerra di conquista reciproca) le città, le campagne e i cittadini, alle banche di non pagare debiti e di non dare i soldi a chi li aveva a loro affidati, alla delinquenza organizzata di arricchirsi a dismisura grazie alla guerra.
Durante l'assedio di Sarajevo, ad esempio, l'esercito serbo assediante vendeva alla mafia bosniaca, che gestiva gli assediati, i beni di prima necessità che a sua volta girava a prezzi maggiorati ai cittadini allo stremo.
Un affare per entrambi.
Finiti soldi e disponibilità improvvisamente, dopo anni, la Nato bombardò le postazioni serbe e l'assedio finì. Un assedio incomprensibile visto che il serbi avrebbero potuto tranquillamente sfondare quando volevano.
Una guerra di mafia, interessi, ruberie, razzie, massacri di ogni tipo, distruzione e 100.000 morti.

VARLAM Tichonovič SALAMOV - I racconti di Kolyma
Un crudo, lucido, devastante viaggio nei gulag sovietici della Kolyma, inospitale regione siberiana, dove i prigionieri lavoravano nelle miniere fino alla morte per sfinimento, fame, malattie, percosse. Salamov sopravvisse a 15 anni di detenzione estrema, pur uscendone con il fisico distrutto.
Riabilitato proseguì la carriera di giornalista e scrittore.
La sua scrittura è potente per quanto semplice e pacata, pur di fronte ad orrori e sopraffazioni di ogni tipo.
Una delle grandi opere russe del 900.

PAUL AUSTER - Trilogia di New York
Città di vetro (City of Glass), Fantasmi (Ghosts) e La stanza chiusa (The Locked Room) sono tre romanzi di Paul Auster, pubblicati separatamente tra il 1985 e il 1987, che costituiscono la Trilogia di New York.
In Italia uscirono insieme nel 2005.
Pur se indipendenti le tre letture intersecano personaggi, eventi, riferimenti tanto da poter costituire un corpo unico.
Le storie sono complesse nella loro apparente semplicità e staticità (detectives e scrittori che finiscono per immedesimarsi nelle persone spiate e nei soggetti dei loro libri in situazioni surreali, ricche di tensione e di senso di instabilità).
Storie quasi psichedeliche, molto cerebrali, sospese, angoscianti, in cui la costante è l'auto alienazione, la fuga dalle realtà per entrare in una parallela, senza vie d'uscita.
Il tutto in una New York altrettanto surreale.
Un lavoro innovativo, un linguaggio personalissimo, una scrittura veloce e attrattiva.

JENNIFER EGAN - Il tempo è un bastardo
Uscito nel 2010, pubblicato l'anno dopo in Italia da Minimum Fax, permise alla Egan di vincere il Premio Pulitzer nel 2011.
Un romanzo complesso, caratterizzato da intrecci e rimandi continui, una sorta di saga post moderna dalle caratteristiche letterarie "antiche", dove le sliding doors che si aprono e si chiudono sono spesso amare, crudeli, spietate.
Si spazia dalla scena punk di San Francisco dei primi 80's ai vicoli di Napoli, da un'industria discografica soffocata dai suoi eccessi a storie estreme, tra droga, una New York che divora vite e persone, alcool, sesso, tecnologia, artisti disperati, esistenze bruciate.
Il libro è impegnativo ma scritto divinamente.
Un lavoro importante, unico.
Tra quelli comunque da leggere, a prescindere.

JONATHAN FRANZEN - Le correzioni
L'America in disfacimento, claustrofobica e ossessiva (che alla fine si affida Trump) descritta in modo preciso, Carveriano, quasi sadico, da Franzen in questo (lungo) romanzo del 2001.
Franzen è dettagliatissimo (talvolta prolisso) e alla fine riesce a portarti nel mondo terribile di Enid, Alfred, Chip e fratelli da cui fai fatica ad uscire senza un respiro affannoso.

VITTORIO BONGIORNO - Il Duka in Sicilia
Vittorio Bongiorno scrive benissimo, in modo diretto, pulito, solare.
E la storia che ci racconta è coinvolgente, divertente, gradevolissima, ironica, talvolta amara.
Protagonista la Sicilia del 1970 quando al Festival Pop di Palermo (a cui parteciparono nomi come Aretha Franklin, Arthur Brown, Brian Auger, Georgie Fame, Blossom Toes e tanti altri - saltarono i previsti Rolling Stones, Led Zeppelin e Pink Floyd !!!! -) arriva anche DUKE ELLINGTON.
E da qui parte la complicata storia del piccolo paese di Jato che per salvare la chiesa locale briga di portarlo come ospite alla locale festa patronale.
Il tutto assume toni a metà tra il drammatico, il surreale, il comico con personaggi tipicamente siciliani, storie jazz (e blues), un'esplicita evocazione della trama di "Blues Brothers".
Il libro scorre veloce e frizzante, tocca, in modo mai pesante, temi come mafia e degrado sociale, riuscendo ad uscirne, con una piroetta, in modo sempre elegante.
Banale e abusato dirlo ma....:
UN LIBRO JAZZ (e BLUES).

CURZIO MALAPARTE - La pelle
Mi piace periodicamente rileggere i libri che più ho apprezzato. E così ho ripreso tra le mani LA PELLE di CURZIO MALAPARTE, uno dei capolavori della letteratura italiana.
Il controverso (per usare un eufemismo) autore riporta in modo crudo, spietato, al limite dell'efferatezza, i giorni della liberazione di Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale con l'arrivo degli americani, in cui "per salvare la pelle" la popolazione finisce nel degrado più abbietto , chinando il capo ai nuovi vincitori , vendendosi, vendendo i figli, i bambini, le mogli.
Triste metafora dell'Italia che verrà (e che forse è sempre stata).
“non è più la lotta per la libertà, per la dignità umana, per l’onore… oggi si soffre e si fa soffrire, si compiono cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle”.
Il libro fu a lungo bandito, condannato, messo all'indice dalla Chiesa, Malaparte pagò la spietatezza del suo racconto (romanzato ma che attingeva da una tristissima realtà), tacciato di "poetica della crudeltà" e di una vita fatta di continui volta faccia.

IGNAZIO SILONE - Fontamara
Capolavoro della letteratura italiana, stile asciutto e drammatico ma che sa essere ironico e amaramente ilare.
E ci ricorda, in tempi bui in cui qualcuno ha nostalgia di tempi ancora più bui, la vera faccia del fascismo, al servizio dei padroni e dei potenti, a discapito dei poveri e degli ultimi.

IGNAZIO SILONE - Vino e pane
Un libro FEROCE che non lascia nè scampo nè speranze.
L'Italia oppressa dal fascismo, inebriata dall'imminente guerra all'Etiopia e dai sogni di gloria, i poveri sempre più poveri, la disperata e sparuta Resistenza all'orrore che si spegne sui monti abruzzesi o nelle prigioni del regime.
Finale atroce, cupo e durissimo.

LEONARDO SCIASCIA - A ciascuno il suo
Divertente e agro dolce giallo ,scritto nel 1964. Tanta ironia e uno spaccato della Sicilia dei tempi sullo sfondo.

Uno-Due
UNO-DUE è una pubblicazione periodica che racconta STORIE DI CALCIO.
Scritte, in modo colto e competente, da appassionati per appassionati, senza l'enfasi sensazionalista, senza partigianerie, senza menate.
In questi racconti ci sono storie a margine, sguardi a quel calcio che si gioca ogni giorno ma è lontano da qualsiasi riflettore, quello che convoglia passioni, vite, speranze, energie e che raramente concede soddisfazioni o trofei, quello che è ben altro di ciò che ci propinano le TV a pagamento (per usare un'immagine retorica).
E così andiamo a Donetks dove una volta lo Shaktar si batteva per la Champions e ora piovono bombe ucraine sui separatisti filo russi oppure in Libano dove da oltre 10 anni le partite si giocano a porte chiuse per paura di attentati e scontri, a Pietralata dove la Liberi Nantes raccoglie giocatori rifugiati, si parla del Latina e del Meadowbank Thistle, dello Jupiter e del Tanos, di Luciano Vassallo che fu campione etiope, figlio meticcio di italiano e di un'autoctona.
E di tanto altro.
Per chi ama il calcio da avere.

GIAN PAZZI - Anderground
Divertente e agrodolce romanzo sulle (dis)avventure (sentimentali e non) di Arlecchino Banti, ragazzotto di provincia alle prese con la post adolescenza.
Con un linguaggio veramente "di strada", situazioni surreali e paradossali (ma in cui è molto facile riconoscersi...) ci porta in una dimensione allegra ma non troppo.
Ma divertentissima e gradevolissima per il lettore.

7 commenti:

  1. anonimo delle 12:42:

    se posso permettermi, inaspettato e' arrivato come un regalo di natale un libro che vorrei consigliarvi. Sono solo ad un terzo ma mi sta' piacendo molto; sono comunque di parte!!!

    Il tempo brucia le tappe (vicenza underground 90), di massimo fagarazzi, edizioni malombra.

    descrive, mischiando narrazione reale dei posti/fatti/persone con una parte romanzata, la scena punk-rock/alternativa di vicenza degli anni novanta che era vivissima e di primo piano in italia.

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  2. Grazie, molto interessante, me lo procuro

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    1. anonimo delle 12:42

      https://malombraedizioni.wordpress.com

      meglio qui sopra che acquistare sul solito amazon...sono ovviamente di parte perche' ci ero in mezzo fino al collo....e semplicemente mi ha conquistato con la nostalgia

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  3. Pure la bio di Johnny Marr non è affatto male. Piena di aneddoti gustosi del periodo mancuniano 70/80/90

    Charlie

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  4. Me la sono segnata. Ho visto che è piuttosto lunghina ma la voglio leggere

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  5. Ottimo Paul Auster, di cui consiglio a tutti anche il recentissimo "4321". La prima edizione italiana della "Trilogia di New York", comprensiva dei tre racconti, è uscita per Rizzoli nel 1987 ed è stata ripubblicata, a cura di un nuovo traduttore, da Einaudi nel 1996. Wikipedia riporta solo la ristampa del 2004 (forse un tascabile) ma si tratta di un'inesattezza.

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