martedì, aprile 16, 2013

Seamus, il cane più rock



Nelle foto: Steve Marriott con Seamus, Syd Barrett con Seamus durante una visita nella casa di Marriott nell'Essex nel 1970 e i Pink Floyd con Nobs.

Se Martha (a cui Paul Mc Cartney dedicò “Martha my dear” sull’ Album Bianco dei Beatles) è forse quello più conosciuto SEAMUS è sicuramente il cane più protagonista della storia del rock.
Seamus era uno dei (numerosi) cani di STEVE MARRIOTT e il suo abbaio apparve nel 45 “The universal” dal chiaro mood country del 1968 (di cui è uscito poi anche un recente in cui il cane è ben visibile).
Ma la carriera vocale di Seamus non si ferma qui e lo ritroviamo niente meno che su “Meddle” dei Pink Floyd del 1971 ad ululare nell’omonimo brano (a lui dedicato) blues di un paio di minuti che chiude la prima facciata (spesso definito come il peggior brano della band dai fans....).
Il brano venne riproposto dalla band una sola volta nel film “Live at Pompei” dove però Seamus venne sostituito da Nobs e il brano, giustamente, reintitolato “Mademoiselle Nobs”.
Molto curiosamente esiste una foto del 1970 con l’ex Pink Floyd Syd Barrett (buon amico di Marriott) proprio con Seamus.

lunedì, aprile 15, 2013

Il Mucchio Selvaggio



Probabilmente la rivista musicale più longeva in Italia (il primo numero è datato ottobre 1977), sicuramente tra le più autorevoli e attente, grazie a redattori e collaboratori competenti, al rinnovamento della musica (furono tra i primissimi ad occuparsi di punk, new wave, nuova musica italiana ad esempio), IL MUCCHIO SELVAGGIO è sprofondato in una rumorosissima crisi che da qualche tempo ha portato alle dimissioni del direttore e fondatore storico, (Max Stefani passato all'esperienza "Suono", a quanto pare altrettanto problematica) e ad una sequenza di dipartite storiche in seguito, ultima delle quali quella di Federico Guglielmi (perfettamente stigmatizzata da Federico Fiumani "E' come se io lasciassi i Diaframma").

L'aspetto più sconfortante è l'incredibile finale caratterizzato da velenosissime diatribe incrociate di cui si è riempito il web a cura degli stessi protagonisti che (non tutti) non si sono risparmiati insulti, invettive, colpi bassi di ogni genere.

Se si dice che i panni sporchi è meglio lavarli in famiglia in questo caso sono stati esposti in piazza amplificandone ogni dettaglio e svelando aspetti davvero poco edificanti.

Restano alcuni particolari sconcertanti soprattutto sulle cifre di finanziamento pubblico ricevute (nel 2003 516.456 euro, nel 2007 541.179 euro, dimezzati successivamente ma sempre di centinaia di migliaia di euro annui si parla...) di fronte alle quali magari ingenuamente e prosaicamente è lecito chiedersi come possano essere state impiegate alla luce dei recenti appelli al "salvataggio" del Mucchio.

Il futuro si presenta dunque molto incerto, resta l'amaro stupore di uno psicodramma pubblico che, da lettore più o meno affezionato, non mi sarei mai aspettato di vedere.

domenica, aprile 14, 2013

La storia dei Not Moving - Secondo semestre 1985



Il primo semestre 1985 aveva decretato il passaggio ad un'attività ormai professionistica.
Ovvero si riusciva a campare (seppur a stento) suonando punk n roll in Italia.


Continuiamo a suonare parecchio, sempre meglio pagati, con impianti sempre di maggior livello e di fronte a platee sempre più numerose. Ad esempio in luglio suoniamo in una rassegna a Novellara (Reggio Emilia) dove tra gli organizzatori c'è un giovane appassionato di rock, tale Luciano Ligabue o a Lodi (Mi) dove veniamo ospitati a cena in un ristorante di lusso, serviti da camerieri attoniti di fronte all'abbigliamento di alcuni della band, circondati da clienti danarosi a bocca aperta (presente la scena al ristorante dei Blues Brothers ??).

Ma il momento più importante (e decisivo)è la firma del contratto per la neo nata SPITLLE RECORDS di Fringuelli e Currò che ci spedisce subito (dall'11 al 14 luglio) in studio di registrazione a Castelfranco Emilia al TMB di Tiziano Bellucci insieme a Federico Guglielmi in qualità di produttore.
Saranno quattro giorni indimenticabili trascorsi in un clima goliardico (al limite del teppismo, soprattutto nei confronti dello sfortunato albergo che ci ospitava dal quale rischiamo più volte l'espulsione), indotto anche dal fatto che lo studio sorge all'interno di un'azienda vitivinicola...
Si registra "Black and Wild" quello che rimane, a mio parere, il miglior lavoro in assoluto dei NOT MOVING.
I quattro brani inclusi (oltre all'aggiunta finale di un frammento di uno spiritual di Nina Simone, "Sinnerman") rappresentano al meglio il mondo sonoro della band, dal punk n roll tra X e Gun Club di "Goin' down" , il garage punk di "The crawling", il voodoo n roll Crampsiano della versione di "I just wanna make love to you" di Willie Dixon, la dark ballad di "Eternal door".

L'aiuto di Guglielmi è essenziale e decisivo, noi suoniamo compatti, precisi e spediti come non mai, ci sono un entusiasmo, un'unità, una comunità di intenti che non ritroveremo mai più.
La copertina è un disegno iconico di Dany, una veloce session fotografica a Firenze il giorno dopo chiude felicemnete il progetto.
Il 12 pollici esce il 1° ottobre, trova accoglienze positive da ogni parte e alla fine del mese siamo di nuovo in studio a registrare i provini per l'album previsto per il 1986.
Nel frattempo selezioniamo con cura le nuove date che ci portano in novembre al Sud (Bari, Napoli e Salerno), poi Firenze , Arezzo, due volte a Piacenza e trionfale chiusura dell'anno a Cagliari in un Teatro Tenda.

A dicembre con Fabio Ragionieri e il nostro nuovo fonico Ale Ovi Sportelli (futura anima del mitico West Link Studio) faccio un "viaggio della speranza" a Londra, ci facciamo ricevere da ROUGH TRADE che accetta di distribuire in Inghilterra un centinaio di copie di "Black & Wild".
Tra i momenti più emozionanti della nostra carriera.

sabato, aprile 13, 2013

Teen Sounds



Quattro nuovi stupendi gioielli targati TEEN SOUNDS (www.mistylane.it) allietano da giorni le mura di casa e le cuffie sul lavoro.
E' puro nettare 60's declinato in zucchero MODernista e sorprendente per qualità, immediatezza e freschezza.

A partire dal ritorno dei mai dimenticati trentini ELECTRIC SHIELDS, protagonisti di una fulminante e breve carriera, tra la metà degli 80's e gli inizi dei 90's, a base di garage e successivamente di atmosfere più folk rock.
Un ritorno con i fiocchi che fa di "Save our souls " uno dei lavori più interessanti dell'inizio 2013, sulle tracce di Prisoners e Prime Movers (non a caso in tre brani c'è la tastiera di Fay Hallam). Il sound è genuino e duro, con basi aggressive e crude su cui si innestano grandi melodie figlie di Small Faces e Kinks.
Grandissimo.

Allo stesso modo dell'album dei THUNDERBEATS, direttamente da Mosca, registrato con strumenti e apparecchiature rigorosamente vintage e con un gusto 60's pressochè unico, dove si concentrano Animals e Pretty Things, via Chesterfield Kings (i primi...) e Stones pre 66, per esplodere con riferimenti fuzz a Outta Place e Fuzztones.
Canzoni molto belle e attitudine totale.

Tito (quello dei Brainsuckers) abbraccia con il nuovo progetto degli ELECTRIC FLASHBACKS il mondo delle party bands tuffandosi in 12 covers scelte con estrema cura nell'universo infinito dei 60's e spaziando, con energia travolgente e contagiosa tra "Biff bang Pow!" dei Creation, "Have love will travel" di Richard Berry, senza dimenticare John Mayall, Five Canadians, Grains of Sand e Sir Douglas Quintet.
Divertente e godibilissimo dal primo all'ultimo brano.

Torniamo in Russia, dove la scena ribolle ed esplode anche grazie ai THE VICE e il loro 4 track EP dove si accavallano garage, beat ed espliciti riferimenti Motown.
L'approccio è ancora grezzo ma molto efficace, meritano tantissima attenzione e supporto.

venerdì, aprile 12, 2013

La nascita del ROCK n ROLL in Italia: Guidone



Tra i personaggi più singolari nella storia della musica pop italiana GUIDONE (nome d’arte di Guido Crapanzano, nato a Brescia nel 1938) ha un psoto di primo piano.
Tra i primi ad abbracciare il rock n roll in Italia tra la fine degli anni 50 e gli anni 60, esordisce nel 1957 nel giro milanese, a fianco dei vari Celentano, Jannacci, Gaber, Gianco.
Il primo 45 è del 1959, “Ciao ti dirò” (di Gaber) a cui fa seguito una dozzina di 45 giri (tra cui una versione di “Il tuo bacio è come un rock di Celentano, brani di Buscaglione grazie ai quali partecipa a varie trasmissioni televisive, film (con Gino Bramieri e “Coccinella” di Ghigo), interpreta “Nerone 71” di cu iscrive anche la colonna sonora) e festival, imponendosi all’attenzione, oltre che per la possente voce e una caratteristica R pronunciata, anche in virtù di un fisico “importante” (120 kili).

Entra nel Clan di Celentano, suona il basso con Ghigo e i Goghi, partecipa nel 1963 al festival del Twist di Milano insieme a Anna Poli, Ricky Gianco, Riz Samaritano, Betty Curtis, Clem Sacco, Ghigo e molti altri , incide il beat Ciao di Ghigo (clone di Shout degli Isley Brothers) , poi con l’orchestra Guidone e i Suoi Amici gira mezzo mondo, dal Libano al Giappone, Persia, India, fino ad approdare in Grecia dove decide di fermarsi, trovando un grande successo e da cui tornerà solo nel 1965 per aprire per i BEATLES nel tour italiano (facendo amicizia, in virtù del suo buon inglese tanto che nell’autunno del 1965 andranno a trovarlo nel suo locale di Atene).

Nel frattempo il suo album “Guidone For Shake” (con versioni di “House of the rising sun”/”La casa del sole” degli Animals, di “For your love”, “Peppermint twist”, “Coccinella”), sarà uno dei long playing più venduti in Grecia.
Nel 1967 Guidone e i Suoi Amici aprono il concerto dei ROLLING STONES allo Stadio Panatinaikos di Atene.
Guidone abbandona definitivamente poco dopo la musica per tornare in Italia dove dopo aver aperto una agenzia di pubblicità, si dedica a varie attività imprenditoriali, riprende gli studi e si dedica alla ricerca scientifica e alla numismatica, diventando consulente numismatico della Banca d’Italia, viene poi scelto per rappresentare l’Italia nella commissione della BCE che sceglie i bozzetti delle eurobanconote.
Ha inciso una trentina di 45 giri, 7 EP, un LP e partecipato a tre film.

giovedì, aprile 11, 2013

Funeral Songs



E' arrivata la primavera, sbocciano i fiori e la natura risorge a nuova VITA.
Parliamo quindi di FUNERAL SONGS ovvero le canzoni più gettonate ai funerali.
La classifica viene redatta periodicamente dall'agenzia inglese Funeral Care.

Ai vertici si mantengono solide "My Way" di Frank Sinatra , "Angels" di Robbie Williams, la scontata "Time To Say Goodbye" di Sarah Brightman e Andrea Bocelli, "Wind Beneath My Wings" di Bette Midler, 
"Over the Rainbow" di Eva Cassidy
, "You Raise Me Up" dei Westlife
, la classica "You’ll Never Walk Alone" di Gerry & the Pacemakers
, la illusoria "We’ll Meet Again" di Vera Lynn
, la memefregista "My Heart Will Go On" di Celine Dion
, la bugiarda "Unforgettable" di Nat King Cole.

Ma hanno un buon seguito anche la strappalacrime (...) "Tears in Heaven" di Eric Clapton, la beneaugurante per il futuro "What a Wonderful World" di Louis Armstrong, "Forever Young" di Bob Dylan, "Candle in the Wind" di Elton John "Knockin' On Heaven's Door" dei Guns N'Roses, "Imagine" di John Lennon, "Stairway to Heaven" dei Led Zeppelin, "Wish You Were Here" dei Pink Floyd.

Al mio funerale io non vorrei niente e nessuno, ma visto che non potrò più decidere per conto mio "We can work it out" dei Beatles, in particolare i versi:
Life is very short, and there's no time
For fussing and fighting, my friend.
I have always thought that it's a crime,

mercoledì, aprile 10, 2013

Il fascista Paolo Di Canio



Sul sito http://www.laprivatarepubblica.com/ Luca Pisapia analizza con dovizia di particolari il CASO DI CANIO, recentemente tornato alla ribalta nel momento in cui, diventato allenatore della squadra di Premier League del Sunderland, ha “indotto” alle dimissioni l’ex ministro laburista Milliband dal consiglio direttivo della squadra in segno di protesta contro le esplicite tendenze fasciste dell’ex calciatore oltre a scatenare una serie di proteste da parte di tifosi e vari personaggi (incluso Billy Bragg che gli ha esplicitamente inviato da un palco il messaggio: ”voi fascisti perderete”).

Paolo Di Canio è stato un discreto giocatore di Lazio, Juve, Napoli, Milan e varie squadre inglesi in particolare del West Ham oltre che allenatore dello Swindon.
Più famoso per varie intemperanze in campo e per aver evitato, sportivamente, con il West Ham, di segnare un gol per soccorrere il portiere avversario infortunato che per le doti calcistiche.

Non ha mai nascosto simpatie per il fascismo (tra i suoi tatuaggi tatuaggi sul braccio la parola Dux e sulla schiena un’effige di Mussolini in elmetto incastonata sotto un’aquila), rese pubbliche negli anni del ritorno alla Lazio (2005) in cui si è esibito in vari saluti a braccio teso in campo e rivendicate successivamente (nonostante qualche vaga e confusa smentita).

Il polverone sollevato ADESSO dalla stampa inglese stride con il fatto che, in Inghilterra e Scozia, Di Canio ha già giocato ed allenato per parecchi anni senza che nessuno, a quanto pare, avesse alcun tipo di problema (pur se precedentemente alle esibizioni del 2005. Ma lo Swindon lo allenava da due anni).
L’articolo di cui sopra sottolinea la differenza di approccio tra una stampa italiana (anche di “sinistra”) che ha prevalentemente tenuto un profilo assolutorio (quasi “negazionista”) e quella inglese (anche quella di “destra” e popolare come il “Sun”) che ha invece sparato a zero sulla sua collocazione politica “inaccettabile”.

Tanto polverone per nulla ?

Rock n Goal oggi a Milano

martedì, aprile 09, 2013

Omaggio a Margaret Thatcher



In pochi rimpiangeranno Margaret Thatcher, passata ieri a miglior vita, sul cui macello sociale è meglio stendere una pietra tombale.
Ma la perfida Maggie è stata inconsapevole stimolo artistico per decine di musicisti che le hanno dedicato fior di omaggi in musica.

A partire dalla scena ska beat "Stand down Margaret" dei Beat, “Ghost town” degli Specials che replicarono anche con una versione del classico “Maggie’s Farm” (che fu già di Dylan e ripresa anche dalla Blues Band) mentre gli UB40 ne parlarono in “Madame Medusa”.
Il poeta anglo giamaicano Linton Kwesi Johnson ne canta già nel 1978 in “Dread Inna Inglan” ("Maggi Tatcha on di go wid a racist show,").

Joe Strummer aveva pensato alla copertina di “Cost of loving” dei Clash con una foto della Tatcher corredata da una svastica.
Billy Bragg si spese tantissimo contro Maggie e la sua politica (vedi “Between the wars” o "Thatcherites" allo stesso modo di Paul Weller e i suoi Style Council con il progetto Soul Collective e numerosi brani più o meno esplicitamente anti Tatcher.
Ma anche Elvis Costello in “Tramp the dirt down”, i Tears for Fears in “Mad world” mentre Morrisey fu piuttosto esplicito in “Margaret on guillotine”.
In “The final cut” dei Pink Floyd "The Fletcher Memorial Home for Incurable Tyrants and Kings" è un accorato appello contro l’entrata in guerra contro l’Argentina per la questione Falklands, fortemente voluta dalla Tatcher.
Robert Wyatt cantò la stupenda “Shipbuilding” nel 1982.
Sting dedicò ai minatori in lotta contro le politiche tatcheriane "We work the black seam" mentre l’eccentrico waver Klaus Nomi ne parlò nel 1982 in “The witch is dead”.
In ambito punk si sono sbizzarriti in molti, dai Crass con "How Does It Feel To Be The Mother Of A Thousand Dead?", gli Exploited (“Maggie”), gli Anti Pasti con “No government”, i Chumbawamba ( “Fitzwilliam”), i Not Sensibles con “I’m in love with Maragret Tatcher” del 1979, i Poison Girls con “Another hero”, i Newtown Neurotics, "Kick Out The Tories" (nel 1982), i Varukers, "Thatcher's Fortress" (nel 1984), i Larks, "Maggie Maggie Maggie (Out Out Out)", 1985, gli Angelic Upstarts con "Woman In Disguise".

Meglio fecero i Tatcher on Acid citandola perfino nel proprio nome.
Pete Wylie, ex Mighty Wah! qualche anno fa scrisse la "The day that Margaret Thatcher dies" preconizzando un sentimento che accomuna molti (“Accendete un falò, colorate il cielo! Risparmiate la tristezza per la gente che ha calpestato per anni. Perciò quando Margaret Thatcher morirà, facciamo una festa”).
Anche gli Hefner hanno intitolato un brano “The Day That Thatcher Dies”.
I Blow Monkeys scrissero qualcosa di simile con “(Celebrate) the day after you”.
Frank Turner, cantautore folk punk, nel 2006 pubblicò "Thatcher Fucked the Kids".

Grazie a Paul Musu per la dritta.

lunedì, aprile 08, 2013

Fenomenologia di Morgan



Pare che Morgan sia stato ricoverato in ospedale per abuso di farmaci, “aggressivo confuso”, ennesimo episodio di vita ”turbolenta” del nostro.

Morgan è un artista talentuoso, è (stato) un autore raffinato, protagonista negli anni 90 con i BlueVertigo di un’apprezzabile pop wave e successivamente approdato ad una promettente carriera solista (risoltasi però con soli due album oltre alla coverizzazione del classico di De Andrè "Non al denaro, non all'amore né al cielo" e a due discutibili omaggi alla musica italiana con i due volumi di "Italian Songbook".
Il resto è stato tanto gossip e talent show con apparizioni di dubbio gusto.

Un buffone in salsa spaghetti o un artista maudit che altrove avrebbe percorso le orme di un Nick Cave o un Serge Gainsbourg ?

domenica, aprile 07, 2013

La storia dei NOT MOVING. Primo semestre 1985



Il convulso 1984 pieno di alti e bassi ci proietta nel nuovo anno con rabbia, una ferrea volontà , al limite della missione religiosa, di farcela, a tutti i costi.
E quanto seminato per lungo tempo finalmente fa sbocciare i primi frutti.


Il nuovo manager Fabio Ragionieri ci trova concerti in un lungo e in largo nella penisola, troviamo una nuova etichetta, diventiamo, senza rendercene conto, “professionisti” ovvero viviamo , grazie anche a cachet sempre più dignitosi (si parla di cifre che viaggiano dalle 600.000 lire al milione e oltre. Lo stipendio medio all’epoca era di 600.000 lire al mese, un caffè costava 400 lire un giornale 600) conseguenza di locali sempre più affollati), della nostra musica.
E considerando che suoniamo un punk rock dalle mille influenze ma pur sempre punk, in inglese, nell’Italia del 1985, è un risultato pressoché miracoloso.
La logistica del circuito underground è migliorata, l’improvvisazione pionieristica di qualche anno prima cede il posto a situazioni decenti, talvolta ottime, anche se non ci facciamo mancare avventurosi ritorni notturni da centinaia di kilometri da casa o pernottamenti che definire improbabili è un eufemismo.
Suoniamo sempre più precisi, sicuri, spavaldi, il live act è maturo e travolgente, il repertorio di una trentina di brani.

Da gennaio a giugno infiliamo una ventina di date, da Piacenza ("Pluto" e"Maracanà") al “Casalone” di Bologna, Firenze ("Red&Black","Backdoors","Discipline", "Salt Peanuts"), Livorno ("Topsy"), Roma ("Much More"), Genova ("Sala Carignano"), Napoli ("Diamond dogs"), Pisa, Ravenna ("Bysantium"), Trieste ("Fashion"), Modena ("Pane Nero"), Vicenza ("La Grotta"), Padova ("Il gabbiano") , Empoli (in un festival dell’Unità che annovera il giorno prima Paolo Conte e quello dopo Lucio Dalla…noi siamo la “nuova canzone italiana”).
Prima o con noi dividono il palco i Gang, Nabat, Crushers, Crapping Dogs, Genocidi, Sect tra gli altri.
Al “Victor Charlie” di Pisa dopo due brani irrompe la polizia , con carabinieri e Digos. Una quarantina di rappresentanti delle forze dell’ “ordine” blinda locale e concerto e manda tutti a casa.
A Bolzano il responsabile dell’Auditorium da musica classica in legno raffinatissimo (il concerto prevede noi e un gruppo acustico di samba…!?!?!) dopo i primi venti secondi del primo brano del sound check ci caccia a male parole dal palco, ci mette in mano i soldi previsti dal cachet e ci butta fuori. Qualcuno di noi ringrazia prelevando, in prestito per lunghi anni, alcuni sofisticati microfoni dell’amplificazione.
A Trieste la stanchezza (arrivavamo da Napoli !!!) e l’eccessivo conforto di vino locale fissano in quello del “Fashion” uno dei concerti più disastrosi e deraglianti della storia del rock.
Nel frattempo si palesa all’orizzonte (grazie al solito Fabio Ragionieri) una nuova etichetta discografica, disposta ad investire con noi e su di noi, la Spittle Records.

venerdì, aprile 05, 2013

La nascita del ROCK n ROLL in Italia



Da anni è aperto il dibattito sul “primo brano di rock n roll”.
C’è chi lo attribuisce a “Roll em Pete “ di Big Joe Turner (1939) chi a Sister Rosetta Thorpe con “Rock me” del 1938, chi più “ufficialmente” ha decretato che è stato “That’s all right” di Arthur Big Boy Crudup del 1946 anche se per antonomasia l’inizio sarebbe del solito “Rock around the clock” di Bill Haley and the Comets del 1954.


In Italia il rock n roll arriva poco dopo con l’insospettabile QUARTETTO CETRA che nel nel 1956 incide in italiano una versione di "Rock Around the Clock", con il testo scritto da Tata Giacobetti, intitolata "L'orologio matto" a cui replicarono nel 1959 con "Colombo rock", composto da Giacobetti e da Virgilio Savona.
Nel 1959 ci sono anche i DUE CORSARI (ovvero GIORGIO GABER e ENZO JANNACCI) che suonano rock n roll in italiano con 4 45 giri e un EP.
Ma Gaber era già attivo da alcuni anni con GHIGO (Agosti) e gli ARRABBIATI che, partiti da jive, swing e jazz avevano toccato anche gli ambiti del primo rock n roll già nel 1955 con “La stazione del rock” che uscirà solo nel 1959 nel 45 con la famosissima “Coccinella” (brano su un transessuale).

Tra il 1955 e il 1956 operano gli uni a Milano, gli altri a Roma (e in Inghilterra) anche i ROCK BOYS di ADRIANO CELENTANO e i LITTLE TONY and his BROTHERS.
Celentano inciderà alcuni 45 giri con brani come Rip it up, Jailhouse rock, Tutti frutti e Blueberry hill per poi passare a brani di propria composizione come “Il tuo baci oè come un rock” , “Teddy girl”, “Il ribelle”. Anche Little Tony incide parecchi singoli tra il 1958 e il 1960 come Lucille, Johnny B.Good, Shake rattle and roll per passare poi a brani più melodici.
Tra i precursori, attivi alla fine degli anni 50, ma con brani e un’attitudine marginali ci sono anche Tony Renis, Ricky Sanna (che cambierà poi nome in RICKY GIANCO), la meteora Roby Milioni (e la sua “Rock Staana” del 1960), gli ERRANTI di Silvano Silvi, Guidone (del giro di Celentano).
Da annotare anche CLEM SACCO antesignano del rock demenziale che anche lui muove i primi passi alla fine dei 50’s (anche s e il successo arriverà solo qualche anno dopo).
Nel 1959 ci sono anche i 45 d’esordio di BRUNETTA (“Baby rock” , “Teddy rock”, “Tutti frutti”), Babette ma c’è anche l’esordio, il 14 settembre 1958 (in provincia di Piacenza) degli HAPPY BOYS guidati dalla voce di MINA (dapprima nota come Mina Georgi, poi BABY GATE) che tra il 1958 e il 1960 incise una serie di 45 con alcuni brani esplicitamente rock n roll come “Be bop a lula” , “Splish splash” o “Nessuno” e “Tintarella di luna” più sullo shake.

Il via ufficiale al rock n roll in Italia è probabilmente datato 18 maggio 1957 quando a Milano al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi si tenne il Primo Festival del Rock n Roll con la partecipazione dei Rock Boys di Celentano (che vinsero il festival), Tony Renis, Little Tony, Betty Curtis, Tony Dallara, Clem Sacco, Ghigo.

Lilith and the Sinnersaints stasera a Vittorio Veneto (TV)



www.lilithandthesinnersaints.com

https://www.facebook.com/pages/Lilith-and-the-sinnersaints/127996150606128

giovedì, aprile 04, 2013

Max Gazzè legge "Rock n Goal"



Anche MAx Gazzè legge "Rock n Goal" con the Boss and Galletti.
E se lo fa lui, cosa aspettate ??

mercoledì, aprile 03, 2013

Retro: Style Council a Milano 24.10.1984



Dall'infinito passato una testimonianza di Cristiano C da Torino su una visita italica degli STYLE COUNCIL nel 1984.

Mi fa piacere che anche Cpt Stax descriva quell'evento con "We were totally mad for it"..
Il ritorno in scena di Paul Weller col suo nuovo gruppo aveva eccitato tutti noi dopo l'elaborazione del lutto-Jam.
Introducing e soprattutto i primi singoli ci facevano molto ben sperare,l'attesa live era tanta,ci si aspettava un ritorno bomba in chiave soul-jazz, verbo che in quel momento si stava diffondendo in UK ed anche qui da noi.
Un evento.
E quello fu.
Un must per tutti,mods,curiosi ed affamati di concerti,discotecari ignari che forse avevano ballato gli Style Council,radiofonici da classifica per via di quel paio di pezzi spesso trasmessi..
Sono partito con mia sorella e tre amici ,caricatissimo,in completo nero,camicia bianca,cravattino nero,mocassini College (altro must..viste anche ai piedi di Paolino..sai le scarpe italiane),calza bianca (e qui ci sarebbe molto da lanacaprineggiare), impermeabile army green

Il completo, pensa, era il vestito da sposo di mio padre neanche troppo riadattato visto che il taglio e la taglia di entrambi erano piuttosto slim-fit.
Rottamato nei mesi a seguire dopo che mi ero versato addosso una media di non so di quanti malti visto che al mattino il "davanti" (nel senso dei pantaloni,che pensi..) si era irrigidito talmente che nessun lavaggio riusci' piu' a salvarli.
Insomma..In The City a tutti gli effetti!
C'era un sacco di gente e la piazza mod di Milano era all'epoca numerosissima..All'inizio vicino a me c'era Elvis dei 4FBArt che seguiva partita dell'Inter alla radiolina e scandiva in tempo reale i nomi delle formazioni.

Parte il dj set e si comincia ovviamente a ballare.
.Entrano loro ed impossibile stare seduti contrariamente alla maggior parte del pubblico che,come succedeva spesso,stava seduto..
Partono i primi mugugni.
.Qualcuno si siede qualcun altro si alza..
I pezzi van via uno dopo l'altro in grande foga ed ancora qualcuno fischia e protesta,sempre piu' spazientito..
Poi partono i lanci..
Di tutto lattine palle di qualsiasi cosa accendini monete..
Dopo le danze di Mick's Up , 21'00, comincia il coro "seduti seduti" e rumori vari..Paolino disturbato nella presentazione di It Just Came to Pieces in My Hands tuona "silence please!" 21'30..
Io sono abbastanza davanti sento un colpo in testa e vedo schizzare qualcosa,non ci faccio molto caso finche un mod vicino a me mi dice che sto sanguinando..
Tocco e mano piena di sangue che esce copioso..Bottiglia di Dreher 66 in terra..
Mia sorella si avvicina spaventata e mi vuole portare fuori dalla bolgia ma quel posto sarebbe stato troppo difficile da raggiungere dopo,mica pensavo che stavo sbiancando..

Mi allontanano da li per uscire verso le ambulanze,la sicurezza mi guarda malissimo e i poliziotti partono subito a vedere se c'era qualcuno che faceva casino davanti..
Ma vuoi mica perderti gli SC per qualche punto sulla testa..
Gira tutto ma boccata d'aria fazzoletti ben premuti sulla testa e via di nuovo dentro,stavolta piu' dietro,a ballare..sulle sedie.
Impermeabile chiazzato per terra camicia bianca e rossa i capelli mascheravano abbastanza..
Tutto a posto,non un gran problema.
Concerto strepitoso.

martedì, aprile 02, 2013

Facebook, internet e l'utopia della privacy



Riporta il Corriere per mano della giornalista Olga Mascolo che recentemente un utente americano di Facebook, dopo che aveva mandato dei messaggi ad un amico, anticipandogli che voleva fare coming out e dichiararsi gay (cosa ancora segreta per tutti), si è ritrovato il giorno successivo uno spot sulla sua pagina Facebook:
“Coming out? Bisogno di aiuto?”.

Personalmente trovo spesso indirizzi di siti che pubblicizzano vestiti vintage, dischi in vinile, possibilità di avere badanti (...ehmmm...presumo , spero, riferito al fatto che per un 50enne si ipotizzano genitori molto anziani...).
Il tutto a causa di un algoritmo, che caratterizza anche Gmail, che scansiona i testi delle nostre email (textmining) o dei siti di acquisti (come Amazon, Ebay, Yoox, per esempio) che tengono traccia delle nostre ricerche, dei nostri “cookies”, in modo da confezionare una pubblicità personalizzata.

Facebook ha da poco annunciato una partnership con due grandi collettori di dati di consumatori, Acxiom e Datalogix, due delle nove compagnie sotto inchiesta da parte della commissione federale dei consumatori (Federal Trade Commission) per verificare in che modo sono ottenuti i dati sui consumatori.
Sostanzialmente la notizia “rivela” una cosa che presumo sia nota ai più. La privacy sul web è pura utopia, ogni browser tiene traccia del nostro “passaggio”, le nostre “preferenze”, gusti, contatti, indirizzi (anche ideologici) sono archiviati, usati e venduti.

lunedì, aprile 01, 2013

Rock n Goal a Novanta Minuti



Mercoledì 3 aprile Antonio Bacciocchi e Alberto Galletti saranno ospiti in studio durante la trasmissione "Novanta Minuti" condotta da Enrico Varriale, dalle 17 alle 19 su RAI 2, per presentare il libro "Rock n Goal".

domenica, marzo 31, 2013

La storia dei NOT MOVING: secondo semestre 1984



Nelle foto:
in pausa con Johnny Thunders, un paio di concerti e foto in camerino
.

Il 1984 prosegue tra alti e bassi.
La consapevolezza di aver raggiunto un livello tecnico e artistico comunque alto, la qualità dei brani sempre migliore, unita ad una personalità creativa sempre più definita ed originale, ci fa scalpitare e ringhiare di rabbia di fronte alla mancata uscita del mini LP “Land of Nothing” che la TNT ci aveva fatto registrare (pagando lo studio…), aveva promosso in anteprima sulle riviste (molte delle quali avevano già recensito con ampie lodi), per il quale avevamo stampato i manifesti con la copertina e che non ne voleva sapere di stampare.
Il che comportò anche il rimandare eventuali concerti promozionali (che pure ci venivano richiesti) in occasione dell’uscita.

Alla fine ci limitiamo a qualche uscita a Piacenza e a Pisa al “Victor Charlie”, riuscendo però ad infilare un mitico (seppur breve) tour italiano con JOHNNY THUNDERS.
Il 19 novembre al “Big” di Torino, il 20 al Palazzetto di Due Ville (VI), il 21 al “Manila” di Firenze. Date non affollatissime (2/300 persone) ma decisamente “calde” in cui talvolta rubiamo (un po’ a malincuore, soprattutto a Vicenza dove il nostro , particolarmente sbarellato, se ne esce, dopo mezzora di concerto a dir poco approssimativo, un po’ mogio,  tra i fischi) la scena ad un Johnny in scarsa forma, spesso stonato, fuori tempo, spompato.

Johnny con noi è gentile, disponibile, affabile, quieto, arrendevole, soprattutto per chi si attendeva il punk rocker spietato e cattivo.
Ma fisicamente è provato, spesso assente e per quanto apparentemente “pulito” non rinuncia in un paio di occasioni al “vecchio vizio”.
Si beve e si scherza con lui ma soprattutto con la band di giamaicani costantemente fumati e allegri.
Non dimenticando a fine agosto uno “speciale” sulla band a cura del regista Carlo Di Carlo per RAI 3 registrato a Bologna tra una discarica e una demolizione auto con quattro brani del nuovo mini LP trasformati in video, spartani ed essenziali ma molto efficaci e soprattutto tra i rari esempi all’epoca.
Purtroppo andati persi e mai più rintracciati.

Alla fine dell’anno, delusi, stanchi e irritati dal comportamento della TNT abbandoniamo etichetta (?) e management per affidarci a “uno di noi”, Fabio “Picchio” Ragionieri, un vulcanico toscano, innamorato dei Birthday Party (che aveva portato in Italia ancora da perfetti sconosciuti), ex voce della band hardcore Stazione Suicida ed ora con un progetto a duo chiamato The Sect che incrocia Nick Cave e Suicide (e che aprirà spesso i nostri concerti).
Fabio si getta e ci getta nella mischia, incominciando a battere a tappeto ogni angolo d’Italia per farci suonare...e il 1985 gli darà ragione proiettandoci in un vortice di concerti e facendoci diventare professionisti !
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