martedì, dicembre 22, 2020

I migliori libri del 2020



Vado a proporre 34 titoli letti nel 2020.

TOP OTTO (in ordine sparso)

JOHN PEARSON - Professione criminale. La Londra dei gemelli Kray
Delinquenti, criminali, assassini, sadici, figli di puttana senza pietà, alcolizzati, psicotici.
I gemelli Kray con efferata violenza (e collusioni con politici e polizia) riuscirono ad ammantarsi di un fascino ambiguo e "conquistare" la Londra degli anni 60, diventando icone di un'epoca.
John Pearson li frequentò e fu incaricato dai gemelli di scriverne una biografia.
Dettagliatissima e particolareggiata mette in luce una vicenda dai contenuti rivoltanti ma esaustiva e mai assolutoria.
Tra i migliori "libri criminali" in circolazione.

ANTONIO SCURATI - M L'uomo della provvidenza
Seconda parte della trilogia dedicata a Mussolini.
Un romanzo basato su fatti concreti, storici, con relativi documenti che ne comprovano la veridicità.
Ci eravamo lasciati con il delitto Matteotti, di cui il capo del governo si assunse la responsabilità in Parlamento, trovando tutti proni e taciti.
Qui si va dal 1925 al 1932, l'ascesa al ruolo di Duce autoritario e dittatore che prende in mano in toto le redini del paese, a qualunque costo, violenza dopo violenza e sopraffazioni, in totale spregio a qualsiasi senso di giustizia.
Il paese viene totalmente fascisticizzato.
In parallelo in Libia Graziani, Badoglio, Del Bono compiono efferatezze di ogni tipo massacrando con l'iprite, fucilazioni sommarie, stupri, devastazioni, campi di concentramento in mezzo al deserto decine di migliaia di abitanti, uomini, donne, vecchi, bambini.
Il tutto avvallato dal capo supremo.
Sventra Roma e distrugge preziose vestigia millenarie per costruire la via dell'Impero...il più vasto teatro di demolizioni della storia moderna...
Il fascismo é però un laido verminaio, fatto di fronde interne, approfittatori, assassini, faccendieri.
Mussolini rimane sempre più solo, minato da problemi fisici, subisce attentati da cui scampa a stento, ma diventa una semi divinità, adorato dal popolo, abbracciato dalla chiesa, supportato dagli indstriali.
Per chi ama la storia d'Italia un modo affascinante e intrigante per entrare nei meandri più reconditi di quell'epoca nefasta.

VIRGINIE DESPENTES - La trilogia della città di Parigi
La scrittrice francese (un passato punk e borderline all'ennesima potenza) ci spinge, lungo un migliaio di pagine, in un tunnel claustrofobico di una Parigi "nera" e sotterranea, con quel gusto per l'eccesso quasi gratuito (ma perfettamente aderente al reale) caro a Bret Easton Ellis.
A tenere insieme le vite di un sottobosco inquietante, tra esistenze misere, fallite, drogate, violente, perdute e perdenti, egoiste, spietate, rivoltanti, sempre estreme, una colonna sonora musicale ideale, la stessa che accompagnava le giornate dell'ex venditore di dischi, protagonista del libro, Vernon Subutex, tra hardcore, Clash, Jam e tanti altri nomi cari.
Talvolta il ritmo perde intensità ma tempo qualche pagina e torniamo spediti come un treno.

ALBERTO ANILE - Alberto Sordi
Alberto Anile é un giornalista e storico del cinema che già si era occupato di ALBERTO SORDI in uno splendido numero monografico della rivista "Bianco e nero", dedicato al "Sordi segreto".
Nel nuovo volume dedicato all'Albertone nazionale scava nella sua storia alla ricerca di particolari inediti, semi sconosciuti, attingendo dai documenti (archiviati con cura maniacale dall'attore) del Fondo Sordi. Tra cui foto eccezionali.
Volume rilegato elegantissimo e di rara bellezza che si addentra in vicende e particolari inediti della vita e della carriera di Sordi (dall'incontro con Stanlio e Olio da cui emerge una foto mai vista, al film progettato su Gladio, i rapporti difficili con Totò, gli scontri aspri con Nanni Moretti, la scena tagliata in "Roma" di Fellini). Corretta (e spesso spietata) l'analisi sull'attore e (soprattutto) il regista (in verità mediocre), interessanti gli sguardi sull'impenetrabile vita privata.
Brillante la constatazione storica che Sordi era seguito da un pubblico cittadino, delle "prime visioni" mentre nei cinema di paese e di provincia, di seconda e terza visione a trionfare é sempre Totò.
Grande libro per i fan.
Prefazione (immancabile) di Carlo Verdone.

WOODY ALLEN - A proposito di niente
Un'autobiografia godibilissima, ovviamente ricca delle sue battute spiazzanti, ciniche, spietate, nichiliste e della sua consueta autoironia.
Indulge eccessivamente sul devastante rapporto con Mia Farrow, in una, a volte stucchevole (seppur comprensibile), autodifesa, si auto compiace di farci sapere quante (belle) donne si é portato a letto, divertenti i siparietti sui rapporti con personaggi famosi, ribadisce ogni due pagine il suo sconfinato amore e devozione a Soon Yi e ci si perde spesso in una sfilza di nomi non del tutto (o per niente) noti in Italia.
La lettura è comunque piacevolissima, spesso strappa risate da lacrime, e interessantissima.
Uno dei più importanti registi contemporanei, piacciano o meno i suoi film.

ROTE ZORA - Mutate or die
La Mutoid Waste Company è stata ed é una delle esperienze più innovative, creative, surreali ma altrettanto pragmatiche e inserite nel contesto sociale attuale, degli ultimi decenni.
Artisti di strada, itineranti, alla ricerca di un modello di vita alternativo a quello capitalista/consumistico imperante che la Tatcher (nacquero nei primi 80 in Inghilterra proprio in reazione alle sue modalità politico sociale che smantellarono il welfare in Gran Bretagna) espresse nel peggiore dei modi, aprendo la strada alla devastazione sociale attuale.
Attraverso il riutilizzo di materiale diventato rifiuto costruirono ingegnose e spettacolari macchine ma soprattutto un'identità e un modello di vita nuovo. Viviamo secondo la mutazione per dimostrare ogni giorno che uno stile di vita alternativo è possibile. (Emma)
Alla base il concetto del Do It Yourself e il No Future mutuati dal primo punk, trasportati in una difficile e complessa vita reale.
I Mutoid erano allora all'avanguardia perché avevano posto l'accento sul concetto del DIY, riciclando tutta la merda che la società capitalista buttava via per farla diventare opera d'arte, quando nessuno ci aveva mai pensato.
Il DIY rimane un'idea e un incredibile stimolo per i giovani ma anche per tutti i lavoratori del mondo. (Marco Philopat).
Trovarono "casa" a Sant'Arcangelo di Romagna dove tutt'ora la loro comunità MUTONIA risiede.
Il libro ne descrive alla perfezione e con passione le vicende attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti e un compendio fotografico che ne riassume bene lo spirito.
I MUTOID mettono al bando la neonata cultura dell'usa e getta, in virtù di una cultura che potremmo chiamare dell'usa e riusa.
I rifiuti prendono sembianze zoomorfe e antropomorfe, i veicoli diventano fantasmagorici mezzi di trasporto o bizzarre case su ruote, mentre gli edifici abbandonati vengono occupati per viverci dentro. Se il pezzo di rottame può essere metafora di decadimento umano e isolamento sociale, le sculture di scarti mutanti traducono per contrappasso la condizione di rifiuto umano nell'attitudine alla negazione dei valori veicolati dal capitalismo (come privatizzazione, subordinazione e alienazione) e nel rigetto del sincopatico ritmo di vita ed economico del PRODUCI, CONSUMA, CREPA.
Andai a Mutonia nei primi anni 90 e rimane una delle esperienze più particolari e suggestive che abbia mai fatto...

WILLIAM BOYD - Nat Tate. Un artista americano
Nel 1998 lo scrittore inglese WILLIAM BOYD scrisse un breve libro (pubblicato per la 21 Publishing, casa edistrice di David Bowie) in cui ripercorreva la vita del pittore statunitense NAT TATE, vissuto e diventato famoso negli anni 50 e che prima di suicidarsi decise di recuperare tutti i suoi quadri e bruciarli.
Se ne salvarono pochissimi.
Il libro parte dalla sua infanzia, si avvale di citazioni di Gore Vidal, giornalisti,perfino DAVID BOWIE, suo grande fan, foto (tra cui una rarissima e unica dell'artista), riproduzioni delle poche opere rimaste.
Lo stesso Bowie organizzò il party per il lancio del libro sottolineando che aveva acquistato un suo dipinto alla fine degli anni 60.
Ah la presentazione si svolse il PRIMO APRILE.
Il libro di Boyd era pura invenzione con la complicità di Bowie e altri artisti coinvolti (le foto inserite erano state raccolte dall'autore nel corso degli anni nei mercatini dell'usato e raffiguravano persone sconosciute) ma furono in tantissimi a crederci e a fingere di conoscere l'inesistente Nat Tate (nome derivato da NATional Gallery e TATE Gallery).
In questo libro c'è il racconto originale e la conclusione di Boyd che lamenta il fatto che anche dopo l'ammissione della burla, non sono cessate le richieste di parlarne, di approfondire il discorso, addirittura uno dei disegni inseriti nel libro (opera dello scrittore), provocatoriamente incorniciato e messo all'asta da Sothesby's per beneficienza, fu venduto per 7.500 sterline.

IVICA DIKIC - Metodo Srebrenica
Un'analisi precisa, chirurgica, tecnica e algida di quella che è stata la più grande strage in Europa nel dopoguerra. Oltre ottomila bosgnacchi trucidati nell'arco di tre giorni dopo la conquista (o meglio la consegna da parte delle forze Onu/Unprofor - olandesi in questo caso - alle truppe serbo bosniache di Mladic) di Srebrenica, nel 1995, durante la guerra nell'ex Yugoslavia.
I maschi della città vengono radunati in scuole ed edifici della zona (maltrattati, torturati e talvolta uccisi davanti agli altri per incutere terrore), poi progressivamente portati in luoghi più isolati e massacrati progressivamente da soldati, poliziotti e anche civili e sotterrati in fosse comuni.
A sovraintendere il tutto il colonnello Ljubiša Beara, oscuro ufficiale che si prende la briga di eseguire un lavoro così complesso (come si rivelerà) per compiacere Mladic e i suoi superiori.
L'autore fa tutti i nomi e rivela che a sapere erano in tanti, dai protagonisti agli alti vertici.
Il libro è di una spietatezza raggelante, la famosa banalità del male che investe gli esecutori che, con sadismo e piacere, eseguono lo sporco lavoro, senza alcuna remora, talvolta costringendo anche i civili a sparare sugli inermi, giusto per vedere l'effetto che fa.
Una parte dei responsabili altolocati saranno condannati all'ergastolo o a gravi pene, buona parte degli esecutori non ha scontato alcuna pena.
L'appendice finale con un breve racconto di uno degli (involontari) assassini protagonisti è devastante e drammaticamente indimenticabile.

IL RESTO

NICOLA GARDINI - Il libro é quella cosa
Una celebrazione del libro, le librerie, le pagine fruscianti, il possedere tanti libri, allineati, trama e testimonianza della nostra vita.
L'autore condensa la sua passione in brevi riflessioni, divertenti, acute, spesso malinconiche. Un centinaio di pagine da leggere in un'oretta.

GABRIELE MICALIZZI - In guerra
Io e quelli come me siamo fotogiornalisti, viviamo per raccontare il nostro tempo, lo documentiamo, cerchiamo di divulgare le cose di cui parlano o si interessano pochi.
Non mi aspetto che tutti comprendano questa scelta ma è la mia scelta.
La scelta di chi gira in mezzo alle peggiori guerre (non che ce ne siano di "migliori") dalla Libia alla Siria all'Iraq con pezzi di uomo che ti atterrano davanti dopo un'esplosione, morti, feriti, mutilati, violenza efferata e, alla fine, un razzo dell'Isis che ti ferisce quasi a morte.
Ma di nuovo la voglia di ripartire e andare a vedere cosa succede, in prima linea, a capire e a documentare. Sfidando ogni volta la morte, spesso per portare a casa solo delusioni e frustrazione.
Gabriele Micalizzi, reporter di guerra, racconta una vita pazzesca in mezzo a tutto questo.
Libro avvincente e a tratti durissimo.

DANIELE VECCHI - Federico ovunque
Il 25 settembre del 2005, a Ferrara, FEDERICO ALDROVANDI viene assassinato a manganellate da quattro poliziotti: Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segatto (condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione per "eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi" e al risarcimento alla famiglia ma reintegrati nella polizia di Stato).
Il delitto viene coperto e insabbiato per lungo tempo, grazie anche a una macchina del fango che gettò per anni discredito su Federico e la famiglia.
Il libro ripercorre la vicenda e soprattutto evidenzia il supporto che diedero fin da subito la Curva Ovest della Spal e i Nuf della squadra del Ferrara Basket, impedendone l'oblìo e l'archiviazione.
Progressivamente il volto di Federico incominciò ad apparire in decine di curve (di calcio, basket perfino dell'Ambri Piotta di hockey su ghiaccio svizzero), tenendo in vita la memoria e soprattutto dando impulso alla scoperta della verità.
Federico e la sua famiglia hanno scoperto un mondo di solidarietà, incondizionata e totalmente trasversale, hanno toccato con mano cosa significa essere sostenuti, essere creduti, essere stretti in un unico abbraccio di amore fraterno e di vicinanza d'animo.
A fianco della vicenda di ALDRO viene elencata una lunga serie di altri morti ammazzati o ragazzi violentemente percossi durante scontri con la polizia (o presunti tali) intorno agli stadi.

MELISSA ANNE PETERSON - I ragazzi di Cota Street
Un esordio fulminante e abrasivo, schiaffi di Raymond Carver e Hubert Selby Jr., crudo realismo in un'America abbandonata e allo sfascio, tra le cittadine dimenticate dello stato di Washington nell'estremo nord ovest degli States, con cenni presumbilmente autobiografici.
Mentre, poco distante, Seattle esplode all'insegna del nuovo trend grunge, a Cota Street i giovani si sfasciano di alcol e droghe, senza prospettive future, lasciandosi andare al degrado.
La protagonista, Vera, fuggirà a St.Louis, senza trovare però il paradiso.
Stile secco, frasi brevi, un racconto tanto realistico quanto angosciante.
Per chi ama il genere, una prova di grande stile e maturità.
No Future!

DAVIDE ROMAGNONI - Ma quale vacanza d'Egitto?!
Davide Romagnoni è la storica voce dei Vallanzaska, nonchè autore per programmi televisivi, comici e non.
Nell'autunno del 2015, durante una vacanza a Sharm El Sheik, per un'inconsapevole leggerezza finisce nelle maglie della polizia egiziana.
Imprigionato, maltrattato fisicamente e psicologicamente, abbandonato dalla nostra ambasciata, trascorre alcuni giorni da incubo tra disperazione e isolamento.
Alla fine se la cava, grazie anche a uno spirito che riesce a tenerlo (quasi) sempre su di morale.
Il libro è un minuzioso e appassionante racconto di quanto subito, gli incontri e la solidarietà tra prigionieri, dettagli raccapriccianti e pesanti torture psicologiche, in mezzo a cui spuntano l'innata ironia di Davide ad alleggerire un quadro angosciante.
Poco mesi toccherà a Giulio Regeni e a lui andrà molto peggio.

AUTORI VARI - Cagliari 1970. Tracce oltre la leggenda
Dodici racconti e altrettante illustrazioni, dedicate a QUELLO scudetto, l'unico vinto, 50 anni fa. Gigi Riva e compagni compirono un'impresa unica e irripetibile. Sia a livello calcistico che nel suo significato sociale e culturale.
Attraverso storie varie (a volte divertenti, altre ancora amare) si rivivono quei momenti (sempre accompagnati da un brano significativo dell'epoca).
ORGOGLIOSO di essere l'unico autore non sardo di nascita ma da sempre sardo dentro.

GIANLUCA DI LEO - Unici eredi di un grande impero
Una full immersion nel mondo della ROMA CALCIO. Le storie, gli striscioni, gli inni, le bandiere,i gruppi ultrà, le citazioni, la curva, le sottoculture in curva e tanto altro.

ANDREA RIGANO - #westand
Andrea Rigano ha speso sette anni, dal 2003 al 2010, nelle curve, a cogliere attimi di vita, raffigurando "gli Ultras per quello che sono davvero. Secondo alcuni l'ultima cosa bella, o perlomeno sincera, rimasta nel calcio." Nessun discorso sociologico, nessuna morale.
Immagini.
In queste immagini non ci sono ultras buoni e cattivi, belli e brutti, onesti e disonesti, di destra e di sinistra. Ci sono ultras, e basta.
Che piaccia o meno quella è la realtà Ultras.
E questo un libro che la fotografa per quello che è.
Non è poco.

IAN PLENDERLEITH - The quiet fan. Il tifoso tranquillo
Chi ha apprezzato "Febbre a 90" di Nick Hornby ritroverà molte affinità in questo racconto.
Dove al posto dell'Arsenal c'è la passione per il Lincoln City, terza o quarta divisione inglese, alle prese, sul prato del Sincil Bank, con (poco) epici scontri con Scunthorpe United, Leyton Orient, Wrexham, Exeter City.
Ma il protagonista è soprattutto un amante del calcio e così lo ritroviamo in giro per il mondo a seguire l'Arminia Bielefeld in Germania o in Scozia al derby Celtic-Rangers, in Svizzera con lo Zurigo di fronte al Grasshopers o al San Gallo.
Un racconto divertente, leggero, auto ironico, disincantato, spesso malinconico ma decisamente piacevole.

AUTORI VARI - Cagliari 1970. Tracce oltre la leggenda
Dodici racconti e altrettante illustrazioni, dedicate a QUELLO scudetto, l'unico vinto, 50 anni fa. Gigi Riva e compagni compirono un'impresa unica e irripetibile.
Sia a livello calcistico che nel suo significato sociale e culturale.
Attraverso storie varie (a volte divertenti, altre ancora amare) si rivivono quei momenti (sempre accompagnati da un brano significativo dell'epoca).
ORGOGLIOSO di essere l'unico autore non sardo di nascita ma da sempre sardo dentro.

GIANLUCA DI LEO - Unici eredi di un grande impero
Una full immersion nel mondo della ROMA CALCIO.
Le storie, gli striscioni, gli inni, le bandiere,i gruppi ultrà, le citazioni, la curva, le sottoculture in curva e tanto altro.

GLEZOS - Zenga e i suoi fratelli
Non tragga in inganno il titolo.
NON é una biografia di Walter Zenga, mitico portiere di Inter, Nazionale, attuale allenatore del Cagliari (dopo esperienze in mezzo mondo), dalla polemica facile e dalla favella esplicita.
Anche se la sua figura aleggia costantemente in questo appassionante viaggio a ritroso nella periferia milanese degli anni 70, nel calcio di quartiere, quello più popolare e vero da cui lo stesso Zenga, vicino e amico dell'autore, partì per arrivare all'amata Inter.
Ci sono i vividi ricordi delle domeniche "al campo" (non allo stadio) dove i milanesi andavano ogni volta. Perché si tifava Milan o Inter ma la seconda squadra del cuore era comunque l'altra milanese e di domenica si andava a vederle giocare.
Ci sono squadre come la Macallesi, la Milanese, l'Enotria, l'Ausonia, le partite di quartiere, la passione, gli aneddoti, i bar, lo stadio quando i tifosi si potevano spostare alla fine del primo tempo nell'altra curva dove attaccava la tua squadra.
Racconti di prima mano, sinceri, diretti, divertenti, talvolta acri, altre volte malinconici, sempre sottilmente romantici, scritti bene e coinvolgenti.
Pieno di dettagli, ricordi inediti, particolari preziosi.

FRANCO CAPACCHIONE - Parole intonate
Un'idea geniale e altrettanto interessante quella dell'autore di ricercare e accostare ad album pop rock un'opera letteraria.
E se John Steinbeck e Bruce Springsteen o Jean Genet e Patti Smith possono essere prevedibili, più intrigante e sorprendente accoppiare Charles Bukowsky a Loredana Bertè o Pier Paolo Pasolini a Claudio Baglioni.
Eppure funzionano, grazie anche all'approfondita ricerca e alla capacità di Capacchione di accoppiare il frutto dell'ingegno artistico e culturale.
Completa il libro una grafica molto fresca, moderna e accattivante.

FABIO BONFANTE - Sotto un altro cielo
Un gruppo di italiani a lavorare nell'Argentina degli anni 90, persi in una nuova vita che si fa di giorno in giorno più estrema, libera, aperta, in cui ritrovano se stessi.
E che li sprofonda nella disperazione quando arriva il momento di tornare a casa, nella "prigione" della quotidianità. Tematica quanto mai ricorrente negli spiriti liberi, una volta trovata l'aria fresca e pulita di una nuova prospettiva. Lettura veloce e frizzante, coinvolgente e divertente.

ROBERTO PALPACELLI/FEDERICO FERRERO - Il Palpa. Il più forte di tutti
Una storia devastante, irritante, spaventosa quella di ROBERTO PALPACELLI, tennista dal talento smisurato, auto immolatosi sulla strada dell'autodistruzione tra alcol e droghe di ogni genere.
Una carriera destinata ai grandi palcoscenici mondiali del tennis, polverizzata da una tendenza incontrollabile all'eccesso, in spregio alle mille occasioni capitate e offerte.
Alla fine è sopravvissuto a stento ed é riuscito a rientrare nei binari della "normalità".
In questo libro crudo, secco e spietato non ci risparmia niente delle sue deraglianti vicende (raccolte con perizia e delicatezza dal giornalista Federico Ferrero) e fa crescere ancora di più il rammarico di avere perso una grande campione e non solo.

FRANCO ARMINIO - L'infinito senza farci caso
Personalmente (che di poesia mastico davvero poco) ho eletto Arminio come mio poeta contemporaneo preferito.
Incisivo, profondo come pochi, spiazzante.
In questo nuovo lavoro parla di amore, sentimentale e carnale, di passione, di cuore.
Come sempre toccando vette inviolate.

PIETRUCCIO MONTALBETTI - Bicicletta enigmatica
Un breve racconto, bene orchestrato, che con molto realismo, si svolge nell'immediato Dopoguerra tra fascisti impuniti e corpi speciali impegnati alla loro ricerca.
Sullo sfondo la tragedia appena vissuta e le macerie morali e non solo lasciate.
L'anima dei Dik Dik si conferma un'ottima penna.

ALESSANDRO MONTI - Vedi sopra
Una storia di profonde amicizie, amori, speranze, con il corollario della musica rock ad avvolgere il tutto.
Sarà il Destino (con la D maiuscola) a sparigliare le carte in maniera imprevedibile, riavvolgendo il nastro e riproponendo una nuova visione del tutto.
Un esordio molto piacevole e intrigante.

ALESSANDRO GANDINO - Non ci vorrà molto
Il "Gando"è stato (è) un attivissimo protagonista della scena musicale di Reggio Emilia e dintorni, dagli anni 80 in poi, periodo in cui da quelle parti approdavano fior di gruppi e festival, in cui si lavorava assiduamente come ufficio stampa, si trasmetteva in radio.
Ma c'erano anche il basket e il calcio a fare da faro per la città.
Nel libro si raccontano episodi, avventure, storie, con un gusto auto ironico e un tratto giornalistico serrato, divertente e intenso.
Il tuto con colonna sonora consigliata e una capacità evocativa gustosissima.

TERESA FABOZZI - Il giro
Delizioso breve romanzo (dai probabili, forti, evidenti riferimenti autobiografici) che ci porta in una versione al femminile di un frame di "Quadrophenia" tra oscuri mod club scozzesi, northern soul, modettes e una misteriosa love story. Veloce, avvincente, fresco, mod.

CLAUDIO GALUZZI - La pianura dentro
Preziosa ristampa del libro di poesie del 1993 di Claudio Galuzzi, scrittore, poeta, intellettuale, scomparso troppo presto e sempre rimpianto e nel cuore. Nuova veste e medesimo impatto.

STEFANO ORLANDO PURACCHIO - Io e il signor Oz
Esordio nella narrativa dopo quattro libri dedicati al prog rock, con una serie di racconti esplicitamente riferiti alla mitica opera "Il mago di Oz" con il nuovo personaggio, Joe Sneaky Brown, che rende più intrigante il filo conduttore di quella che è sostanzialmente una lunga fiaba ad episodi. Evocativi e ben scritti.

RILETTURE e VECCHI LIBRI:

NICK HORNBY - Lo stato dell'unione
NICK HORNBY ha scritto "Febbre a 90" e "Alta fedeltà".
E questo è sufficiente per consegnarlo alla storia della letteratura.
Non si è più ripetuto, per quanto "Un ragazzo" e "Non buttiamoci giù" siano comunque ottimi lavori.
Il problema è che le ultime cose sono davvero trascurabili.
Come ad esempio questo breve, insulso, impalpabile "Lo stato dell'unione", sorta di sceneggiatura teatrale che vede protagonista una coppia in crisi con il prevedibilissimo inserto sulla Brexit (il marito ha votato a favore per motivi risibili, la moglie decisamente contro).
I dialoghi (descritti come "acuti" , "esilaranti", "effervescenti") sono in realtà mosci, risaputi, mai incisivi e quasi mai divertenti.
Peccato, dopo il disastroso "Funny girl", nessun miglioramento.

JACK LONDON - Il vagabondo delle stelle
In questi giorni di forzata clausura il libro di JACK LONDON, pubblicato nel 1915, è la perfetta soluzione per capire come vivere in una realtà coercitiva da cui evadere con la mente e lo spirito. Il condannato a morte Darrell Sterling, in attesa della soluzione finale, torturato dai carcerieri con una camicia di forza sempre più stretta e asfissiante, si libera, grazie alla mente e allo SPIRITO e vola nella STORIA, innalzandosi dalla miseria umana, esplorando i luoghi delle sue precedenti incarnazioni, diventando IL VAGABONDO DELLE STELLE. Terribile quanto immenso, nella sua profondità e originalità.
Il mio libro preferito di sempre.
HUBERT SELBY JR. - Ultima fermata a Brooklyn
Uscito nel 1964, ambientato in una devastante e devastata New York di fine anni 50 tra teddy boys crudeli, ribelli senza causa e futuro, prostituzione femminile e maschile, travestiti, droga, violenza oltre ogni limite, degrado umano e sociale, è uno dei romanzi più feroci e disturbanti di sempre.
Non a caso a lungo perseguitato per oscenità (fu censurato in Italia).
I racconti trasudano di una violenza gratuita spesso insopportabile (lo stupro di massa di Tralala è una lettura insostenibile), i contenuti esasperatamente provocatori proprio perché reali, crudi, veritieri e tremendamente attuali. Personaggi sempre miseri e sgradevoli, senza etica, morale, valori, pietà.
Altrettanto interessante la modalità di scrittura, gergale, con una grammatica volutamente anarchica, senza punteggiatura.

JOSEPH CONRAD - Cuore di tenebra
Breve romanzo uscito nel 1899 sulle pagine inglesi del "Blackwood Magazine", pubblicato in volume nel 1902 nella raccolta "Youth".
In Italia la prima edizione fu stampata nel 1924.
Uno scritto aspramente ed esplicitamente anti colonialista (frutto anche di una visita in Congo - luogo della vicenda - dello stesso Conrad qualche anno prima) a cui si aggiunge il degrado dell'essere umano quando vengono a mancare i freni inibitori dell'essere "civili".
Lo sguardo è spietato e realista, crudo e di sicuro effetto, soprattutto in considerazione dell'epoca in cui è stato scritto. Romanzo che ha ampiamente ispirato la sceneggiatura di "Apocalypse now" di Francis Ford Coppola che riprende, oltre al nome di Kurtz anche buona parte della vicenda, trasportandola nella guerra del Vietnam.

JOHANN WOLFGANG GOETHE - Viaggio in Italia
Il grande scrittore, poeta, umanista e tanto altro JOHANN WOLFGANG GOETHE compì tra il 3 settembre 1786 e il 18 giugno 1788 un lunghissimo viaggio in Italia, sotto falso nome.
Ne trasse una lunga serie di annotazioni e un libro interessantissimo, pubblicato in due volumi tra il 1816 e il 1817. Un'Italia rurale, povera, talvolta primitiva ma che riluce di testimonianze storiche di incredibile valore. Che, per suo stupore, vengono lasciate decadere e vengono vissute in quanto elemento del circostante e non come opere d'arte.
Si innamora di Venezia, Roma e Napoli, entra in contatto con la popolazione ma anche con nobili, artisti, intellettuali, scrittori. Descrive spesso la natura che lo circonda e si compiace del clima e del carattere degli italiani, confrontandolo con quello dei suoi conterranei.
Critica (da protestante) in modo altezzoso e distante la Papa e chiesa cattolica.
Un libro molto intrigante, curioso, a tratti appassionante e divertente.

lunedì, dicembre 21, 2020

I migliori libri di musica del 2020



Una quarantina di titoli letti nel 2020 relativi a musica e dintorni.

TOP TEN (in ordine sparso)

HOLLY GEORGE-WARREN - Alex Chilton. Un uomo chiamato distruzione
C'é chi é nato perdere e chi vincente ma ce l'ha messa tutta per perdere tutto.
E' incredibile, a tratti paradossale, la pervicacia di ALEX CHILTON per distruggere ogni tassello del suo successo. E ci è riuscito.
Sempre.
Famosissimo già da adolescente minorenne con i BOX TOPS di "The letter", adorato con i BIG STAR, artista di culto, cercato e riverito da musicisti, fan, produttori, scelse uno stile di vita a dir poco dissoluto che annientò rigorosamente ogni traccia del suo successo.
Scoprì e produsse i primi CRAMPS e i PANTHER BURNS di Tav Falco, poi i Gories, continuò disordinatamente a suonare quando voleva (e come voleva), a incidere dischi solisti a caso, senza senso e continuità, a sopravvivere facendo il taxista o il lavapiatti, frequentò la scena punk new yorkese agli esordi, riprese un po' di soldi con le reunion dei suoi precedenti gruppi.
Ritrovò notorietà (e tranquillità economica) poco prima di andarsene tragicamente nel 2010.
Il libro di Holly George-Warren è una minuziosa e dettagliatissima (forse eccessiva per chi non é pienamente dentro al mondo di Alex) ricostruzione della sua turbolenta vita.
La discografia finale è quanto di più esaustivo ci possa essere, il taglio è avvincente, le 400 pagine comunque veloci.

FERRUCCIO QUERCETTI, ODERSO RUBINI - Bologna 1980 - Il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nell’anno che cambiò l’Italia
Un evento che ha cambiato tante cose, in un'Italia che stava mutando vorticosamente, in un caos socio politico inimmaginabile tra terrorismo (di stato e non), stragi, rivoluzioni implose.
Il concerto bolognese dei CLASH fu un concentrato di significati e significante di portata unica.
Incluso il primo seme della divisione italiana tra l'ala punk più militante (quella "Crassiana", anarco estremista dei Raf Punk che contestarono il concerto) e quella "tradizionale", legata al concetto primigenio del punk.
Il libro (corredato da stupende foto) analizza l'aspetto artistico, anche attraverso moltissime testimonanze dirette, articoli (quello al vetriolo e reazionario di Michele Serra spicca per la clamorosa incapacità di comprensione di ciò che stava accadendo), recensioni, interviste a Joe Strummer e soci.
Ma la parte più importante e profonda è quella che precede e conclude il libro: un'attenta, lucida, colta e perfetta analisi del clima dei tempi, della fine del Movimento, l'eroina, il PCI al massimo splendore elettorale ma che già lasciava intravedere il successivo rovinoso declino, un cambiamento radicale del mondo giovanile, in quella Bologna, laboratorio unico di un potenziale "mondo nuovo", abbattuto due mesi dopo dalle bombe fasciste in stazione.
Un libro bello, curato, attento.

ELISA DE MUNARI - Countin' the blues
"Countin' the blues" (sofisticato doppio senso tipicamente blues) è un pregevole saggio socio politico antropologico sul ruolo delle DONNE nel BLUES, negli anni 20, quelle che precorsero di decenni il concetto più spontaneo e puro di FEMMINISMO e di autodeterminazione.
"In ogni tempo e in ogni società l'ago della bilancia per quanto riguarda le questioni morali é sempre stato il corpo delle donne, costantemente trattato come qualcosa da nascondere e controllare, perché ritenuto pericoloso e ricco di tentazioni"...
Elisa De Munari (musicista tra le più apprezzate in ambito alt blues in Italia ed estero con il nome di ELLI DE MON), analizza in maniera precisa e profonda il significato della musica blues, attualizzandolo con le esperienze personali di blues woman.
Raccontando le difficoltà, ancora oggi, di essere donna in un ambiente che si presupporrebbe libero da certi pregiudizi e che rimane invece spesso pesantemente maschilista.
Il libro, attraverso alcune canzoni di personaggi iconici, spesso sconosciuti ai più, ci porta nelle nicchie più nascoste e profonde del blues primordiale declinato al femminile, nel disperato affrancamento da razzismo, maschilismo, oppressione.
Una lotta durissima, aspra, spesso persa ma che ha marchiato a fuoco il concetto di autodeterminazione. A corredo l'intervento di una serie di artiste e musiciste italiane.
Protagoniste Ma Raney, Bessie Smith, Lucille Bogan, Bertha Chippie Hill, Alberta Hunter, Lottie Kimbrough, Sippie Wallace, Memphis Minnie, Elizabeth Cotten, Victoria Spivey, Geeshie Wiley.
Libro importante ed essenziale.

DEBBIE HARRY - Face it
E' una gran bella autobiografia quella della voce dei BLONDIE.
Personaggio in giro da metà degli anni 60 che prima di diventare (molto faticosamente) una star del pop, si è laureata, trasferita a New York dove vede i primi concerti dei Velvet Underground, una giovane Janis Joplin agli esordi, si trova a Woodstock nell'agosto del 1969, frequenta l'underground artistico della città, viene stuprata, scippata, picchiata, stalkerizzata, filmata di nascosto per un porno clandestino, si affida all'eroina, vive di espedienti, suona per breve tempo con i Wind in the Willows e poi passa alle Stilettoes, lavora come “coniglietta” al Playboy Club e come cameriera al mitico locale Max's dove incrocia Miles Davis o Andy Warhol di cui diventerà ottima amica.
Entra nel giro vizioso dei New York Dolls e poi, a 32 anni, in quello punk.
Diventa famosissima e perde tutto in poco tempo.
Riparte e riconquista il suo mondo.
Un lavoro pieno di racconti spesso crudi e spietati, altre volte solo piccanti (gli aneddoti del tour con Iggy e David Bowie...), sorprendenti (la sua passione per il wrestling), divertenti.
Debbie Harry descrive un mondo incredibile, ormai consunto e consegnato alla storia, con un pizzico di malinconia ma mai nostalgicamente anzi, spesso, risaltandone i tratti più drammatici e oscuri.
Libro godibilissimo con ampio corredo fotografico.

CASEY RAE - William Burroughs e il culto del rock 'n' roll
E' noto il ruolo di WILLIAM S BURROUGHS come "santo patrono degli artisti fuorilegge" e di come i suoi scritti, le sue visioni, la sua attitudine abbiano influenzato i personaggi più disparati, da Bob Dylan ai Beatles (Paul volle la sua immagine su "Sgt Peppers"), fino a Husker Du, Sonic Youth, Kurt Cobain, Patti Smith, Lou Reed, David Bowie, Genesis P-Orridge e decine di altri.
"William sembrava connesso con qualsiasi cosa.
Se guardi un film come "Blade runner" scopri che l'espressione 'blade runner' è farina del suo sacco, come 'heavy metal'...Lui è una specie di BIBBIA ALTERNATIVA"
(Patti Smith).
Senza contare quanto sia stato decisivo per molte delle istanze del punk:
"Il punk rock era influenzato da Burroughs perchè il punk rock era di fatto una rivoluzione ampia, internazionale, antiautoritaria, e culturale.
Credo che Burroughs fosse in tutto e per tutto punk". (V.Vale di "RE/Search")
Ha inoltre definito alla perfezione il concetto di censura, nel 1962:
"La censura, ovviamente, è il presunto diritto da parte delle agenzia governative, di decidere quali parole e immagini i cittadini abbiano il permesso di vedere".
Il libro di Casey Rae è perfetto nel congiungere tutte le linee che hanno legato Burroughs alla musica attraverso dettagli, conversazioni, episodi.
Parlando anche, senza remore, della sua adolescenza tribolata, della tossicodipendenza, dell'omosessualità, della fascinazione per l'occulto e tanto altro.
Essenziale tassello per approfondire ancora di più uno degli aspetti meno noti e più sottovalutati della storia del rock.

CARLO BABANDO - Blackness
Mi piacerebbe scrivere come Carlo Babando.
La mia è sincera ammirazione per chi è stato in grado, con questo testo, di approfondire, come è raro trovare, in modo così lucido e innovativo, il difficile rapporto tra BLACKNESS (in particolare il mondo che gravita, artisticamente e culturalmente, intorno al mondo afroamericano) così come la intendiamo noi "bianchi europei" e come invece è in realtà. Ovvero di una complessità che talvolta sfugge a chi si limita alla classica iconografia "Black Panther/pugno nero chiuso/black is the colour" etc.
"Bisogna stare attenti che il binomio musica nera/lotta per l'uguaglianza non inizi ad apparire prevedibile o troppo ben confezionato per fare riflettere come dovrebbe.
Il rischio è di scorgere qualcuno che alza il pugno semplicemente per essere preso sul serio, per dimostrare che la propria voce merita più attenzione perché affronta certi temi."
La prima parte del libro ci insegna a cosa era l'Africa Subsahariana prima delle deportazioni.
Luogo di imperi, ben governati e amministrati, pieni di cultura e radici.
Non sempre rispondenti al nostro immaginario (spesso gli schiavi venduti per essere portati nelle Americhe erano prede e conquiste di guerra di altri neri, appartenenti ad altre etnìe.
Guerre progressivamente istigate dai mercanti bisognosi di mano d'opera fresca).
E' un saggio di GRANDE IMPORTANZA, un approfondimento chiaro e spietato che toglie di mezzo tante inesattezze, "ribalta" coraggiosamente una visione della storia eurocentrica e "romanzata".
Uno dei testi più lucidi mai letti sul contesto in oggetto.
Anche perchè:
"L'espressione di un musicista afroamericano deve essere ricondotta necessariamente alla propria identità culturale?" In mezzo tanta MUSICA, tanti dischi, una guida competentissima alla Black Music, ragionata, mai banale, precisa, piena di piccole sorprese.
Comprate queso libro senza alcuna esitazione.
Un piccolo, anzi no, un vero e proprio CAPOLAVORO per chi vuole capire meglio la BLACK MUSIC.

DOME LA MUERTE / PABLITO EL DRITO - Dalla parte del torto
Io al domani non ho mai pensato, ho sempre vissuto in un eterno presente, con una tensione diretta alla realizzazione dei miei sogni e alla ricerca di un senso di giustizia, equilibrio e bellezza che ho sviluppato nella mia adolescenza turbolenta e ribelle....
posso dire di avere vissuto le cose fino in fondo, senza compromessi, rifuggendo la notorietà, e non ho nulla da rimpiangere, anche se ora ne pago le conseguenze...
ogni iniziativa che va in direzione della sostenibilità e della giustizia sociale va sostenuta con anima e corpo per far si che questo mondo non sia un parco giochi per pochi ricchi sempre più ricchi, ma un luogo dove tutti quanti abbiano lo spazio per vivere con dignità, nel rispetto delle differenze, della libertà e dei desideri dei singoli.
Basterebbero queste parole che chiudono l'appassionante autobiografia di DOME LA MUERTE per innamorarsi di questo libro. Una corsa ai 200 all'ora, senza freni, nella vita.
Quella che vale la pena di vivere, costi quel che costi.
Sono scelte difficili e definitive, da cui non si torna indietro.
Dome le ha fatte da metà degli anni 70, abbracciando l'etica ed estetica hippie, saltando nel punk e nell'hardcore, virando verso lo space hard rock, tornando al rock 'n' roll, senza dimenticare la techno, i rave, il Djing estremo.
In mezzo impegno politico, sociale, in prima linea, sempre, ovviamente, dalla parte del torto.
Non ci risparmia nulla: botte, droghe, sesso, disastri, cadute, risalite, aneddoti incredibili.
Felice, orgoglioso, appagato, di aver condiviso (e di continuare a farlo) tante strade con DOME.

BRUNO MORELLI / ANTONIO G. D'ERRICO - Alunni del Sole
C'è un'ampia porzione della musica pop italiana dimenticata o inesplorata ma che ha lasciato segni tangibili e riconoscibili nella storia nostrana.
Gli Alunni del Sole sono sempre stati piuttosto lontani dalle mie preferenze, non di meno la loro storia è interessante e intrigante.
Sostanzialmente creatura del compositore e cantante Paolo Morelli, anima e mente del gruppo (diventata una sorta di sigla della sua opera creativa), personaggio introverso, poetico, particolare, profondo, a metà tra musica leggera, pop, canzone d'autore e con una vena prog agli inizi, scomparso nel 2013.
In questo libro il fratello e braccio destro nella band, Bruno Morelli, affiancato da Antonio G.D'Errico, ne raccontano la storia artistica (ricca di successi e notorietà tra i 70 e gli 80) e l'intimo poetico, aprendo anche uno sguardo molto interessante sulle vicende della discografia italiana, sull'amicizia con Fabrizio De Andrè, sulle manovre che stanno dietro alla gestione di un gruppo e tanto altro.

PAUL REES - The Ox
Il giornalista Paul Rees (con l'aiuto e l'approvazione della prima moglie Alison e del figlio Cristopher) scrive la parola definitiva sulla storia del più grande bassista rock di sempre, JOHN ENTWISTLE.
E' un racconto brutale che non risparmia particolari scabrosi, su una vita spesa a dilapidare una fortuna dietro l'altra, tra eccessi e abusi di ogni tipo.
Se la prima parte descrive le imprese goliardiche con il suo "partner in crime" Keith Moon (a cui John teneva tranquillamente testa in quanto a eccessi), dopo la tragica scomparsa del batterista (anche a causa di questo), John sprofonda sempre più negli abusi.
Compra auto, bassi, chitarre, vestiti, in modo compulsivo ma anche case e quantità abnormi di oggetti inutili con cui arredarle.
Va più volte in malora (nonostante certi tour con gli WHO gli fruttino cifre intorno ai 3 milioni di dollari!), viene "salvato" dalle lucrose reunion della band, divorzia due volte e finisce, insieme all'ultima compagna, Lisa, nel delirio più totale, fino alla morte nel 2002.
Amici, collaboratori, ex compagne, concordano sul fatto che avesse almeno due personalità (se non di più). Quella da rockstar, a cui non sapeva rinunciare e da cui non voleva allontanarsi (arrivando anche a pagarsi tour fallimentari, pagati con i suoi soldi, con la John Entwistle Band), per non sprofondare nel suo personale "black hole". Quello in cui vagava nei periodi di pausa, nelle sue tenute, tra un party e l'altro e uno smisurato abuso di alcolici, superlacolici, donne, droghe.
Il 27 giugno 2002, ormai distrutto, il suo fisico cederà.

ANDREA ANGELI BUFALINI / GIOVANNI SAVASTANO - La storia della discomusic
La disco è assolutamente democratica: ragazzi con ragazzi, donne con donne, uomini e donne, bianchi e neri, capitalisti con marxisti, cinesi e via discorrendo. Tutti in un grande miscuglio.
(Truman Capote)v Un libro che più esaustivo non si può.v Ogni dettaglio del vastissimo ambito ascrivibile al mondo DISCO è passato al setaccio, attraverso migliaia di titoli, artisti, eventi, personaggi, dichiarazioni.
Dall'afro funk delle origini, al funk 70, il northern soul, "La febbre del sabato sera", la disco elettronica, la scena italiana, da Raffaella Carrà ad Amanda Lear, i fratelli La Bionda fino a Lucio Battisti e Alan Sorrenti.
E poi l'abbraccio caloroso che le tributò la scena rock: Rolling Stones, David Bowie, Elton John, Rod Stewart, i quattro ex Beatles, i Grateful Dead, Rick Wakeman, Blondie, Aretha Franklin, i Pink Floyd tra i tanti.
Molto interessante il capitolo che approfondisce l'accoglienza che ne diedero in Italia la sinistra e il mondo intellettuale, con gli strali di "Lotta Continua" e del "Manifesto" (con editoriale al veleno di Giaime Pintor), oltre che di Famiglia Cristiana mentre personaggi come Alberto Moravia, Natalia Aspesi, Alberto Arbasino ne compresero meglio il significato e la portata sociale.
Come sempre le pubblicazioni Hoepli sono corredate da una superba grafica con centinaia di stupende foto a colori, dichiarazioni, discografie.

IL RESTO (in ordine sparso) .

STEFANO SPAZZI - Arcipelago Mod
L'approdo della (sotto)cultura MOD in ITALIA.
Siamo nei primi anni 80 e sull'onda di Jam, "Quadrophenia" e della scena inglese, anche da noi mette le radici un movimento di estrazione britannica ma che trova in breve tempo centinaia, poi migliaia, di affascinati adepti. STEFANO SPAZZI è andato pazientemente alla ricerca di quegli anni, scavando tra protagonisti, soprattutto rappresentanti della scena musicale.
Parlando direttamente con loro, cogliendone una visione matura, che, ancora, 40 anni dopo, ha tante cose da dire. Si parla di Statuto, Underground Arrows, Four By Art, F104, Mads, Five Faces e tanti tanti altri.

CLAUDIA ATTIMONELLI - Estetica del malessere. Il nero, il punk, il teschio nei paesaggi mediatici contemporanei
Un saggio particolarmente approfondito sull'uso del "nero", del teschio, dello "scuro".
Da quello della pelle che passa dall'irriverente Josephine Baker al "minaccioso" di Grace Jones all'estetico fatto di vestiario e di apparenza ("Diventare neri" in seguito all'esposizione al sole o all'uso divenuto una tendenza negli anni 90 delle lampade solari, significava prendere le distanze dall'estetica del malessere che prediligeva il pallore e l'assenza di segni esprimenti floridezza e salute.").
Un'analisi colta e filosofica dell'estetica del malessere, che ci porta all'interno di concetti e liguaggi, chiarendone alla perfezione l'uso nella società odierna.
In mezzo transitano le figure di Darby Crash, Crass, Lydia Lunh, David Bowie, Pete Doherty.
Un testo da approfondire, denso di spunti e riflessioni.

IAN PENMAN - Mi porta a casa, questa curva strada
Ian Penman è uno dei migliori critici musicali inglesi, da New Musical Express a The Face, Uncut, The Wire e The Guardian.
In questo libro sono raccolti suoi otto saggi, scritti con pungente ironia, riferimenti colti, un tratto agile e molto fresco.
Talvolta si perdono i rimandi ad aspetti e autori della cultura (musicale e non) inglese ma la lettura é consigliata e avvincente.
Si parla di James Brown e Prince, Charlie Parker, Elvis e Donald Fagen.
Si parla anche della Cultura Mod e leggerne é un vero piacere, con frasi che ne colgono al meglio l'anima.

RAFFAELE M. PETRINO - Amore alzati che passa la cummedia di Cesare Basile
CESARE BASILE è tra i CANTORI (non apprezza il termine cantautore) più rappresentativi della canzone d'autore italiana. Il libro di Petrino ne racconta la storia, dettagliatissima, dalle origini punk, al ritorno alla tradizione folk blues mediterranea della terra natìa, la Sicilia, in cui nasce, fugge e con cui si riappacifica.
Il racconto parte dall'adolescenza, con le sue scelte contraddittorie, passa per le esperienze estreme a Berlino e Milano, fino al ritorno a Catania, dove diventa soggetto attivo della scena musicale e artistica.
In mezzo una trasformazione umana e personale, profonda, colta, matura in cui Basile si fa filosofo di sé stesso e trasporta i sui concetti sul palco e nei dischi.
Un percorso intimo che diventa pubblico, nonostante i contenuti spesso (e volutamente) ostici e senza compromessi. Sullo sfondo una lunga serie di esperienze, personaggi noti e meno noti della nostra scena musicale, tracce di una dimensione che, alla luce di ciò che sta accadendo, sembra un racconto del secolo scorso.

MATTEO GUARNACCIA - Jimi Hendrix
Matteo Guarnaccia è artista, disegnatore, scrittore, un luminare nel campo della moda, musica, arte, cultura, che ha attraversato tutte le epoche più creative dagli anni 60 in poi.
Un grande protagonista della (sotto/contro) cultura italiana contemporanea.
Nel 1980 pubblicò questo fumetto in 47 tavole allegato alla neonata edizione italiana di “Rolling Stone”.
Una gustosa, psichedelica e coloratissima spy story sulla morte di Jimi Hendrix, da allora irreperibile e finalmente ristampata, nel 50° della scomparsa del grande chitarrista e compositore.
Prefazioni di Eugenio Finardi e Omar Pedrini.

GIULIO D'ERRICO - Attitudine riottosa
Uno sguardo molto approfondito e interessante sul periodo Anarcopunk inglese, dall'esplosione dei CRASS e tutto il loro seguito, al progressivo disfacimento di quella scena, musicale ma soprattutto socio politica.
A parlarne, in dodici capitoli, altrettanti protagonisti di quegli anni.
Che ci dicono di quanto vissuto, dalle manifestazioni "Stop the City" (in cui centinaia di anarchici, punk e affini, bloccarono gli affari della City "invadendola", alla deriva tossica di scene pur determinanti come quella di Bristol (Disorder, CHaos UK, Amebix), la situazione, unica, in Irlanda del Nord, l'espressione politica femminista, animalista, pacifista, con tutti i suoi distinguo più profondi e reconditi.
Uno spaccato che aiuta a capire una realtà spesso sfuggita alla comprensione immediata.

UFPT - Trap – Storie distopiche di un futuro assente
La TRAP è il fenomeno più significativo in ambito musicale negli ultimi anni.
Piaccia o meno.
La Trap è l'espressione della youth culture con il maggior bacino di utenza di sempre.
Grazie al digitale e alla tecnologia (con cui è facile produrre canzoni) si è espansa in ogni angolo del mondo. E' musica volatile, destinata ad esaurirsi in pochissimo tempo, in continuo cambiamento, al 100% digitale, che non subirà mai il feticismo del collezionista affamato di ristampe.
E' la testimonianza di un cambiamento epocale che ha modificato per sempre la modalità di fruizione della musica. "La quantità ha distrutto la qualità, l'artigianato è morto".
Questo libro per Agenzia X è importante e basilare per chi vuole cogliere gli aspetti sociali e culturali del fenomeno TRAP.
Contiene spunti essenziali per comprendere ciò che sta accadendo, in ambito strettamente musicale e (sotto) culturale.
Chi ama le sotto culture ed è curioso di comprenderne le evoluzioni e i cambiamenti farebbe bene a provare a capirne di più.

FEDERICO GUGLIELMI - No control. Storie di hardcore punk californiano 1980-2000
FEDERICO GUGLIELMI non ha bisogno di presentazioni.
Se per qualcuno fosse un nome sconosciuto probabilmente ha sbagliato blog.
In ogni caso, sintetizzando: giornalista per Mucchio, Rumore, Rockstar, Bassa Fedeltà, fondatore di Velvet, attualmente con Classic Rock, Blow Up, Audio Review, Vinile.
Ha lavorato in Rai, è stato produttore di parecchi dischi (Not Moving inclusi), scritto una trentina di libri.
Nello specifico ci interessa sottolineare che è stato uno dei primissimi in Italia a parlare e scrivere di PUNK e, in particolare, HARDCORE, quando ancora in pochissimi ne avevano l'esatta percezione della portata storica.
In questo libro raccoglie quanto scritto sull'hardcore californiano dal 1980 al 2000.
Articoli, recensioni, interviste (da Brett Gurevitz a Mike Ness, Rancid, Kevin Wasserman degli Offspring, East Bay Ray dei Dead Kennedys e tanti altri).
Interessanti gli articoli in tempo reale, primi anni 80, su quanto avveniva da quelle parti, con la percezione ancora "naif" di noi italiani (che in realtà eravamo tra quelli "più avanti" nel recepire il nuovo sound). Soprattutto la mancanza di reverenza esterofila (non mancano sonore e feroci stroncature) e la visione di un futuro ormai prossimo già nel 1982: "Inutile negarlo: il movimento hardcore è diventato ormai un businnes di proporzioni relativamente vaste, grazie a quale è fin troppo facile realizzare e vendere porcherie sfruttando ipocritamente presunti desideri di ribellione" - a proposito della "discutibile" compilation della Alternative Tentacles "No so quiet on the Western Front".
Come sottolineato nella prefazione, non è né enciclopedia né saggio ma un testo importante per gli appassionati del genere, da consultare, alla ricerca di un sacco di "musica perduta".
THOSE IMPORTANT YEARS.

EDDY CILIA - Venerato Maestro Oppure
Eddy Cilia è tra i migliori e più autorevoli giornalisti musicali italiani.
La lunga militanza nel "Mucchio", fondatore di "Velvet", attualmente con "Audio Review" e "Blow Up", autore di numerosi libri, consulente a RadioRai3 e presente sul web con il sempre interessantissimo blog.
Il nuovo libro raccoglie quasi 400 pagine di suoi scritti dal 1994 al 2015 ed è un sussidiario perfetto, un abecedario ideale, l'epitome suprema di come si dovrebbe scrivere di musica: in maniera chiara, colta, sempre documentatissima, un pizzico di ironia e la capacità di spaziare da Miles Davis ai Replacements, da Paul Weller a Lee Scratch Perry o ai Beastie Boys. C'è da imparare, divertirsi, prendere nota.
Essenziale.

MAURIZIO BLATTO - Sto ascoltando dei dischi
Maurizio Blatto è una storica firma di "Rumore" nonché proprietario di un altrettanto monumento come il negozio di dischi "Backdoor" di Torino.
E, soprattutto, UNO DI NOI.
Quelli che non riescono (da tempo immemorabile) a scindere la vita reale con quella della musica ascoltata, vissuta nel quotidiano come una componente essenziale della propria esistenza.
Non sono follia o ossessione ma una semplice componente del realtà che viviamo.
In cui ogni gesto, visione, frase, parola, vengono automaticamente associate a una canzone, un gruppo, un concerto, una sensazione legate alla nostra "bolla sonora".
I racconti di Blatto fanno morire dal ridere, esasperando con grandissima ironia le nostre grottesche idiosincrasie in merito. Svela drammaticamente però la nostra malattia, in cui è dolce cullarsi e da cui mai vorremmo guarire...anzi..

ROSSANO LO MELE - Scrivere di musica
CHI SCRIVE DI MUSICA SI ARROGA IL DIRITTO DI SPIEGARE AGLI ALTRI COSA STANNO SENTENDO.
NON E' UNA FACCENDA DA POCO.
Difficile dirlo meglio.
L'autore lo può fare.
Direttore di "Rumore", batterista dei Perturbazione, insegnante di Linguaggi della musica contemporanea presso l'Università Cattolica di Milano.
In questo veloce, agile, chiaro e limpido saggio su ciò che significa "scrivere di musica" non si erge mai a dotto medico e sapiente ma spiega con molta trasparenza, umiltà e immediatezza, cosa vuol dire agire in un ambito così complesso e, altrettanto, abusato (da cani e porci. E io mi metto in prima fila).
Tutto é accuratamente sostenuto dalla lunga e difficile esperienza personale, da annotazioni in cui é facile riconoscersi, citazioni che abbracciano il pur sempre ampio spettro della critica musicale.
Sarebbe importante che fosse letto da tanti improvvisati, pretenziosi e arroganti aspiranti al "giornalismo" musicale ma anche per chi é un tantino più navigato è un testo molto interessante per rimettere in fila un po' di concetti basilari.

CLAUDIO BENASSI - Ragazzi di strada...I Corvi
Il tanto bistrattato BEAT ITALIANO ha saputo, ormai è per fortuna cosa nota e un dato acclarato, creare realtà interessanti e di grande pregio.
I CORVI ad esempio abbracciarono il sound più duro e crudo dei 60's suonando brani di Brogues ("Ain't no miracle worker", diventata la famosa "Ragazzo di strada", più di un milione di copie vendute), Electric Prunes ("Sospesa un filo", versione di "I had too much to dream last night"), James Brown "("I don't mind" diventata "Resterai"), oltre a "Bang bang" e brani di Kinks, Animals, Them, Who dal vivo.
Una carriera fulminante poi protrattasi, dopo i 60, nel corso degli anni, con varie nuove incarnazioni e formazioni. Il batterista Claudio Benassi, purtroppo unico superstite della formazione originaria, racconta al giornalista Pierangelo Pettenati la storia del gruppo, aneddoti e ricordi gustosi.
A corredo numerose foto d'epoca e la discografia.
Per gli appassionati una testimonianza imperdibile.

GEORGE MARSHALL - Skinhead nation
Originariamente pubblicato nel 1997, è un'evoluzione e una rifinitura del precedente lavoro di George Marshall (esponente e studioso della scena skin britannica) "Spirit of 69" (qui recensione e intervista al traduttore Flavio Frezza, in questo nuovo libro affiancato da Letizia Lucangeli: http://tonyface.blogspot.com/2019/05/george-marshall-spirit-of-69.html).
Si parla della scena SKINHEAD britannica con riferimenti specifici a quella americana, tedesca, norvegese ma in generale il focus è sul significato della (sotto)cultura in oggetto.
Ci sono importanti precisazioni e approfondimenti ("Se non fosse stato per gli skin per il movimento del 68/69 non credo che il reggae sarebbe mai finito in classifica. Bob Marley non avrebbe mai avuto tanto successo se non fosse stato per i giovani bianchi della classe operaia" - Toast della fanzine "Tighten Up").
Ad esempio come gli skin fossero in giro già molto prima del fatidico 1969:
"Iniziai a vedere degli skin in giro a metà dei 60, probabilmente nel 1966...le origini degli skinhead risalgono all'epoca mod, si evolse a partire da lì, quando i capelli incominciarono ad essere sempre più corti".
Altrettanto interessante l'osservazione relativa all'uso che i media hanno sempre fatto delle culture giovanili: "Ho visto con i miei occhi giornalisti fare correre gli skin su e giù per la spiaggia - Correte da questa parte, correte da quell'altra - E poi tre giorni dopo sui giornali: "Gli skinhead causano disordini".
E poi la reiterata conferma che lo stile skinhead è una diretta filiazione di quello mod e che come quello ha continuato ad evolversi.
Più controversa e ambigua la posizione nei confronti dell'estrema destra, legata alla scena, che l'autore condanna in quanto posizione politica (che dovrebbe essere aliena dal giro skin) ma che, talvolta arrampicandosi sugli specchi, finisce in qualche modo di tollerare e giustificare:
"I ragazzi della working class sono sempre più alienati. Il sostegno all'estrema destra è decisamente legato a questo senso di alienazione ma inveve di fare i conti con ciò che lo genera - ignoranza, disoccupazione, abitazioni non dignitose,povertà, discriminazione - il potere cerca di aumentare ulteriormente proprio quel senso di alienazione. I ragazzi bianchi sono nelle stesse condizioni dei neri svantaggiati...se sei bianco, vivi con il sussidio in un appartamento pieno di muffa e ti vengono a dire che qualcuno ha ottenuto il lavoro che volevi per nessun'altra ragione se non perché quel qualcuno è nero, la faccenda può essere interpretata come razzismo alla rovescia".
La posizione "apolitica" di George Marshal, a difesa del "culto" skin è più volte ribadita:
"Nessun altro culto giovanile è sottoposto alla stessa quantità di stronzate. L'estrema destra è da biasimare per aver preso di mira il culto skinhead e in questo è stata aiutata e incoraggiata dai mass media che costituiscono il suo strumento di reclutamento numero uno. La sinistra non è da meno, poichè alcuni suo settori preferiscono tenere allegramente il mito dello skin sempre e comunque nazista, piuttosto che affrontare la realtà dei fatti. Infine lo stesso biasimo va ai molti skinhead che hanno incarnato lo stereotipo mediatico e hanno permesso alle proprie convinzioni politiche di violare le tradizioni del culto".
Al di là delle posizioni dell'autore (esplicitate oltre 20 anni fa), il libro è più che interessante ed esaustivo per comprendere l'anima e la sostanza della cultura SKINHEAD, lontani da ogni manipolazione o sensazionalismo.

EZIO GUAITAMACCHI - Amore, morte e rock 'n' roll
Di morti, più o meno eccellenti, nella storia del rock ce ne sono state in abbondanza, incluse quelle misteriose e controverse.
Ezio Guaitamacchi è andato alla ricerca degli ultimi giorni di una serie di rockstar, in un lavoro ben riuscito, in cui l'autore si accosta con delicatezza a un argomento così sensibile e delicato, attingendo da interviste, dichiarazioni, ricordi delle persone più vicine, riuscendo a trovare particolari inediti che vanno a completare il ritratto dell'artista.
Ci sono i grandi nomi che hanno accettato con consapevolezza l'imminente destino, da Bowie a Mercury, Lou Reed, Lemmy dei Motorhead, quelli colti all'improvviso e coloro la cui dipartita era abbondantemente annunciata, a causa dello stile di vita.
Tanti particolari, foto rare e una confezione sempre elegantissima, nel tipico stile delle pubblicazioni Hoepli, completano un libro sicuramente intrigante.

MATTEO TORCINOVICH - Grafika 80!
Gli anni 80 italiani dell'esplosione del primo punk e della new wave, non furono solo musica ma anche tanta GRAFICA. Creativa, geniale, stimolante nella sua capacità di sapere produrre immagini d'avanguardia e sperimentali con pochissimi mezzi (fotocopie o poco più).
"Grafika! 80" raccoglie centinaia (più di 800) di immagini dell'epoca, dalle copertine di dischi e cassette, alle fanzine, volantini, pubblicità, elaborazioni grafiche di ogni tipo, corredati da alcuni scritti esplicativi. Non c'è alcuna pretesa enciclopedica o di completezza, anzi, la modalità di raccolta a 360 gradi è ancora più interessante e vivace.
Uno spaccato di un'epoca unica e finita.
Importante da conservare in memoria e archivio.

MARA SURACE - Inglan is a bitch
LINTON KWESI JOHNSON ha sempre avuto un'inaspettata considerazione in Italia, tra articoli, libri, concerti.
Inusuale per chi ha sempre parlato di una realtà molto specifica (quella inglese in cui è cresciuto), in un linguaggio incomprensibile (un creolo giamaicano broken english).
Ma la fascinazione che ha sempre esercitato il suo profilo ha superato facilmente ogni incomprensione, unita all'apporto musicale di Dennis Bovell.
MARA SURACE ripercorre la sua storia, intransigente e cristallina, attraverso una lunga serie di citazioni da interviste e, soprattutto, i suoi testi. Un libro perfetto per conoscere a fondo un personaggio spesso trascurato e dimenticato ma basilare e seminale nell'economia della musica inglese degli anni 80.

BLOOM FILES
Migliaia di concerti (e che concerti! Dai Nirvana al meglio del garage punk internazionale, Green Day, Hole, Queens of the Stone Age, Motorpsycho, Jon Spencer Blues Explosion e un numero incalcolabile di band italiane) ma anche cinema, teatro, eventi artistici di ogni tipo, corsi etc etc.
Non per nulla il BLOOM di Mezzago è uno dei migliori locali italiani di sempre.
Qui si cerca (faticosamente, nessuno ha mai tenuto un archivio di quanto accaduto tra quelle mura) di ricostruirne la storia, dai profondi anni 80 ad oggi, soprattutto attraverso decine di foto, volantini, articoli, testimonianze. Bello e anche struggente per chi ci ha vissuto così tante serate ad IMPARARE.

LUCA D'AMBROSIO - Musica per cani
Luca D'Ambrosio ha una storia molto intensa con i compagni Harry e Pallino, ai quali ha affidato la selezione di sedici brani rock (e affini) dedicati espressamente ai CANI.
Si va dalle conosciute "Martha my dear" di Paul/Beatles, "Bron Y Aur stomp" dei Led Zeppelin e "Seamus" dei Pink Floyd alle meno note "The day that Lassie went to the moon" dei Camper Van Beethoven o "The Marvin boogaloo" di Giuliano Palma & the Bluebeaters.
Schede veloci, lettura leggera, molto gradevole.

LAURA PESCATORI - Femita
Laura Pescatori ci offre uno spaccato della scena musicale italiana in un'ottica FEMMINILE, andando a parlare, attraverso una quarantina di interviste, con altrettante protagoniste.
Da nomi altisonanti e celebri come Teresa De Sio, Giovanna Marini, Cristina Donà, Jenny Sorrenti, Jula De Palma a personaggi rappresentativi dell'underground da Helena Velena a Rita Lilith Oberti, Eva Poles etc.
Gli spunti che emergono sono tanti e stimolanti, lo spettro artistico ampio, un lavoro interessante e unico.

MATTEO CESCHI - Note per salvare il pianeta
Per lungo la sensibilità nei confronti dell'ambiente è stata trascurata dalla musica.
Con l'eccezione del pericolo nucleare che, dagli anni 50 in poi, ha stimolato non pochi artisti a comporre canzoni per avvisare del pericolo incombente.
E' solo a cavallo dei 60 e dei 70 che inizia la consapevolezza di quanti abusi si compiano sul Pianeta, in nome del profitto. Nascono Greenpeace, concerti come No Nukes e decine di musicisti abbracciano una nuova visione "verde".
Matteo Ceschi ripercorre il cammino della canzone "green" attraverso un riuscito cammino fatto di domande e risposte.
Decine di titoli, episodi, dischi sconosciuti, musicisti insospettabili per un libro interessante, esaustivo e stimolante.
Interessante il ruolo particolarmente attivo di band del circuito punk, hardcore, metal, dai Dead Kennedys, ai Napalm Death, Conflict, Nuclear Assault, Testament.

STEFANO GILARDINO / ROBERTO CASELLI - La storia del Rock in Italia
Armati di una buona dose di incoscienza e coraggio gli autori si cimentano in un'impresa difficile, ampia e insidiosa come la storia del rock in Italia.
Un'avventura che evidenzia come spesso si sia trattato di una realtà prevalentemente derivativa ma che dalla fine degli anni 50 ad oggi non siano poche le eccellenze che hanno saputo distinguersi con una proposta personale e originale. Allo stesso modo sono rari i casi in cui le nostre espressioni sonore in ambito rock sono riuscite ad emergere all'estero dove il verbo italiano rimane relegato al pop più deteriore.
Il libro è totalmente esaustivo, ogni epoca ha una contestualizzazione socio/politica/storica e di costume, c'è una ricca discografia, eccellente cura grafica, foto rare e particolari, curiosità, approfondimenti, interviste.
Dal rock 'n' roll di Peppino di Capri, passando per beat, prog, punk, elettronica, riviste, festival, siti, portandoci fino ai nostri giorni, trovate l'intero scibile del rock italiano.
Prefazione d Manuel Agnelli e Franz Di Cioccio.

DONATO ZOPPO - Something
Proprio all'ultimo momento, un secondo prima dello scioglimento definitivo (già in atto da tempo) dei Beatles, George Harrison piazzò il suo marchio più importante: "la canzone d'amore più bella di tutti i tempi" (come disse Frank Sinatra quando la reinterpretò nel 1971), che però non contiene mai la frase "I love you".
Donato Zoppo traccia un minuzioso resoconto della vita di "Something", apparsa nel mitico "Abbey Road".
Nata durante le session del "White Album", affidata a Joe Cocker ma, alla fine, tra molte titubanze dello stesso autore, inserita nell'atto finale dei Beatles.
Più volte erroneamente attribuita a un omaggio alla moglie Pattie Boyd ma come ha dichiarato (impietosamente) George: "Non l'ho scritta per Pattie. L'ho solo scritta, poi qualcuno ha realizzato un video con immagini di me e Pattie, Paul, Linda, Ringo e Maureen, John e Yoko. Così tutti pensavano che l'avessi dedicata a lei, ma in realtà, mentre la scrivevo, stavo pensando a Ray Charles. Riuscivo a sentirlo cantare nella mia testa".
Un compendio interessante interessante e gustosissimo per ogni Beatles fan che si rispetti.

JOAQUIM PAULO - Funk & Soul Covers
Ponderoso volume di quasi 600 pagine per altrettante copertine di estrazione funk soul.
Da classici senza tempo (Marvin Gaye, Ray Charles, Aretha Franklin) a oscuri dischi, persi nella memoria.
Immagini stupende ed evocative si alternano a quelle tardo 70, sessualmente ammiccanti.
Il tutto corredato da brevi spiegazioni e contestualizzazioni.
Molto cool.

ACHILLE LAURO - Sono io Amleto
Una lettura interessante su uno dei FENOMENI POP più stimolanti e discussi del momento.
Si apprezzi o meno la sua musica, l'aspetto più rilevante è il suo essere DIVISIVO (amore /apprezzamento - odio/disprezzo), difficilmente relegato all'indifferenza.
E questo merita approfondimento.
Un'anima tormentata, una vita devastata fin dall'infanzia da una famiglia divisa, poi le droghe, lo spaccio, le piccole rapine, i rave, gli amici in galera o finiti molto peggio.
La musica come rifugio salvifico.
Un'autobiografia poetico/visionaria (ma anche cruda e diretta) intervallata da racconti e riflessioni degli amici e del fratello oltre a 23 opere di artisti contemporanei street e psichedelici.
ACHILLE LAURO può piacere o meno ma, essendo riferimento per migliaia di giovani(ssimi) ragazzi italiani, può essere interessante capire e conoscere.

GABRIELE MERLINI - No music on weekends
Un lavoro molto particolare e personale in cui l'autore si muove nell'alveo dei primi passi della new wave italiana (ma non solo) attraverso una collocazione socio politica, in una sorta di saggio su nomi, scene, aneddoti, vita vissuta. In cui si intrecciano flashback personali, visioni, ricordi, pensieri.
Un ibrido interessante e innovativo in cui emerge una grande abilità di scrittura e uno stile spedito e accattivante.

ALESSANDRA IZZO - She Rocks
Quindici giornaliste musicali che emergono da un mondo indiscutibilmente in prevalenza maschile e, sottolineano, spesso maschilista e "testosteronico", testimoniano delle loro esperienze nell'ambito, attraverso veloci interviste a cura dell'autrice.
Uno spaccato indicativo di un ambito in cui (anche in questo caso!) il solo fatto di essere donna comporta qualche ostacolo in più.
Brillano i contributi delle "regine" del giornalismo musicale nostrano, Daniela Amenta, Alba Solaro, Marinella Venegoni. Un centinaio di pagine, lettura veloce e frizzante.

ANTONIO G. D'ERRICO- PEPPE PONTI - I suoni del sud. La musica tra i vicoli di Napoli
La scena musicale napoletana è sempre stata un fonte inesauribile di creatività, mescolanza di stili, suoni, influenze. E anche di aneddoti di tutti i tipi.
Come quelli che accompagnano la lunga carriera del produttore Peppe Ponti (creatore dell'etichetta Suoni dal Sud) che in questo godibile e frizzante libro racconta a Antonio G.D'Errico una lunga storia a fianco di nomi come James Senese, Tony Esposito, Osanna, Enzo Gragnaniello, Tullio De Piscopo, Enzo Avitabile, Mia Martini, Pino Daniele e tanti altri. Un modo diretto per conoscere più a fondo e dettagliatamente quella che è stata e rimane un'incredibile miniera di creatività artistica.

GIMMO - My rivers my blues
Un suggestivo viaggio tra parole, immagini, canzoni (riproducibili con lo smartphone attraverso dei codici QR), registrate sulle rive del Mississippi nostrano, il Po e il suo celebre affluente Trebbia. "MyRiversMyBlues é il mio canto alla bellezza della natura. Un inno alla ritrovata libertà".

AA.VV- Inchiostro sprecato
Il progetto INCHIOSTRO SPRECATO prosegue le pubblicazione aggiungendo tre nuovi capitoli.
La produzione è 100 % D.I.Y., ma la volontà è di fare le cose per bene, divulgando controcultura di qualità in stile «MILLELIRE» con libretti in formato A6, stampati professionalmente su carta patinata, ad effetto «rivista».
* ANTONIO BACCIOCCHI - Spara Iuri Spara / ALDONE SANTARELLI / Data di scadenza / Uomini in nero PATH -Nonostante tutto
* MARIO BIANCHI - Bullet bar
* PAOLO MERENDA - Okkupazione / VINCENZO TRAMA - Le barbare d'urso hanno gli occhi
Nel primo caso si tratta di una ristampa della precedente uscita, andata esaurita, con l'aggiunta di una racconto di Santarelli e di uno di Path.
Nuove produzioni le altre due.
Racconti sempre con ampi ed espliciti riferimenti alla musica e scena "alternativa", un forte senso dell'humor e del noir.

Iniziativa da supportare (considerata anche il costo bassissimo dei libretti).

domenica, dicembre 20, 2020

Ian Penman - Mi porta a casa, questa curva strada



Ian Penman è uno dei migliori critici musicali inglesi, da New Musical Express a The Face, Uncut, The Wire e The Guardian.

In questo libro sono raccolti suoi otto saggi, scritti con pungente ironia, riferimenti colti, un tratto agile e molto fresco.
Talvolta si perdono i rimandi ad aspetti e autori della cultura (musicale e non) inglese ma la lettura é consigliata e avvincente.
Si parla di James Brown e Prince, Charlie Parker, Elvis e Donald Fagen.

Si parla anche della Cultura Mod e leggerne é un vero piacere, con frasi che ne colgono al meglio l'anima.

"I Mod provavano un pizzico di oscura agitazione al pensiero di cosa poteva riservare il futuro.
Il jazz americano e i film europei non erano soltanto dei compendi su come portare i mocassini o la cravatta, ma piuttosto autorizzazioni formali a fermarsi a riflettere."

"I primi Mod erano dei navigatori, dei Magellano nel campo post bellico del tempo libero, che ancora doveva essere immaginato, plasmato in questa o quella forma."


A proposito della demonizzazione dei Mod da parte della stampa e della società inglese a metà dei 60:
"A parte i discorsi sulla "feccia" a cavallo degli scooter, forse il vero timore era legato non tanto al teppismo quanto invece alla difficoltà di incasellare con precisione i Mod in un particolare ceto sociale o genealogia della sottocultura."

A proposito del Mod oggi é invece impietoso:
"Come i cantieri navali vuoti ospitano musei "a tema" - Immergiti nell'esperienza virtuale della manovalanza - così le ambizioni folli e assurde del pop e del rock di metà anni Sessanta sono stae riconfezionate e tirate a lucido sotto forma di ganzo patrimonio storico"

Ian Penman
Mi porta a casa, questa curva strada
Atlantide
euro 24

sabato, dicembre 19, 2020

William Boyd - Nat Tate. Un artista americano


David Bowie alla presentazione del libro.

Nel 1998 lo scrittore inglese WILLIAM BOYD scrisse un breve libro (pubblicato per la 21 Publishing, casa edistrice di David Bowie) in cui ripercorreva la vita del pittore statunitense NAT TATE, vissuto e diventato famoso negli anni 50 e che prima di suicidarsi decise di recuperare tutti i suoi quadri e bruciarli.
Se ne salvarono pochissimi.
Il libro parte dalla sua infanzia, si avvale di citazioni di Gore Vidal, giornalisti,perfino DAVID BOWIE, suo grande fan, foto (tra cui una rarissima e unica dell'artista), riproduzioni delle poche opere rimaste.
Lo stesso Bowie organizzò il party per il lancio del libro sottolineando che aveva acquistato un suo dipinto alla fine degli anni 60.
Ah la presentazione si svolse il PRIMO APRILE.

Il libro di Boyd era pura invenzione con la complicità di Bowie e altri artisti coinvolti (le foto inserite erano state raccolte dall'autore nel corso degli anni nei mercatini dell'usato e raffiguravano persone sconosciute) ma furono in tantissimi a crederci e a fingere di conoscere l'inesistente Nat Tate (nome derivato da NATional Gallery e TATE Gallery).

In questo libro c'è il racconto originale e la conclusione di Boyd che lamenta il fatto che anche dopo l'ammissione della burla, non sono cessate le richieste di parlarne, di approfondire il discorso, addirittura uno dei disegni inseriti nel libro (opera dello scrittore), provocatoriamente incorniciato e messo all'asta da Sothesby's per beneficienza, fu venduto per 7.500 sterline.

Qui un breve video con la storia e belle immagini:
https://www.youtube.com/watch?v=YURNRY28N3E

E così la storia non smette di perpetuarsi e io ho rinunciato a ogni tentativo di fermarla.
Il libriccino é stato ristampato tre volte e tradotto in quattro lingue.
Ho prestato i disegni di Nat Tate per diverse mostre e ricevo regolarmengte richieste di curare una sua retrospettiva...rassegnato al mio destino rimiro Nat Tate, il mostro che ho creato, e devo ammettere che provo un senso di sconcertata soddisfazione.
Non mi sarei mai aspettato che sopravvivesse così a lungo. Qualcosa mi fa pensare che potrebbe essere immortale.


William Boyd
Nat Tate. Un artista americano 1928-1960
Neri Pozza Editore
19 euro

venerdì, dicembre 18, 2020

I migliori dischi black e soul del 2020



In ordine più o meno sparso i migliori album del 2020 gravitanti intorno al BLACK SOUND (soul, funk, rhythm and blues, new jazz). 37 titoli.

TOP 10

GIL SCOTT HERON / MAKAYA MC CRAVEN - We're new again
Richard Russell della XL fu l'artefice del ritorno di Gil Scott Heron in studio, nel 2010, con "I'm new here". Mentre Gil era in prigione gli preparò le basi e ne uscì un capolavoro.
Nel decennale dell'uscita Russell ha messo a disposizione le registrazioni della voce e del piano di Gil al jazzista Makaya McCraven per una rivisitazione dell'opera. Lo stesso Gil ammise "Questo è un album di Richard...lo desiderava troppo e a me non avrebbe certo danneggiato. Così: perchè no?".
Non ho mai amato questo tipo di operazioni ma il risultato finale è talmente interessante, creativo, intrigante e stimolante che non si può che plaudire l'iniziativa.
Jazz, spiritual jazz, elettronica, funk, l'universo black.
E la voce di Gil è sempre commovente e TROPPO intensa.

SAULT - Untitled (Black Is)
La nuova opera del misterioso collettivo inglese è la perfetta colonna sonora di quanto sta accadendo nelle strade americane e non solo.
Il sound del BLACK LIVES MATTER (e non solo). La rivoluzione è qui ed è ora e, anche se sarà trasmessa alla televisione, è troppo tardi per fermarla. E le parole di questo disco sono sempre chiare e senza particolari metafore.
E poi la musica: e che musica! Hip hop, soul, afro beat , trip hop, drum n bass, jazz, funk, gospel.
Lo scibile della BLACK MUSIC in un solo album di 20 brani.
Accade ora!

THE SOUL MOTIVATORS - Do the damn thing
Spettacolare album della band canadese, nove membri ma con la voce incredibile di Shahi Teruko a condurre una carovana di vintage funk potentissimo. La tradizione del groove di James Brown che si mischia alla modernità di marchio Daptone. Travolgenti.

MARTHA HIGH AND THE ITALIAN ROYAL FAMILY - Nothing's going wrong
Un piccolo grande capolavoro, con un'abbondante dose di condimento italiano. Grazie alla backing band tutta tricolore, guidata da Luca Sapio che produce anche artisticamente l'album.
Classic soul in tutte le sue principali accezioni e sfumature, cantato divinamente, suonato alla perfezione con ogni suono al punto giusto. E in più una spolverata di tipico groove caro alle colonne sonore dei 60's italiani. A corollario i testi che guardano al sociale e alla situazione politica attuale come insegnarono i maestri Gil Scott Heron, Curtis Mayfield e Marvin Gaye nei primi 70.
Pura eccellenza.

THE TIBBS - Another shot fired
La band olandese si conferma tra le regine della scena new vintage soul mondiale con un nuovo eccellente album, targato RecordKicks.
Funk, soul, rhythm and blues, ska, blues, grandi arrangiamenti, voce di primissima qualità, un lavoro di grandissimo livello.

THE DEVONNS - s/t
La band americana all'esordio con un avvolgente e sinuoso mix di soft soul di sapore vintage, tra Impressions, Curtis Mayfield, il Marvin Gaye dei 70, un gusto Northern soul ma soprattutto canzoni di primissima qualità. Produce la nostra Record Kicks, album gradevolissimo.

MAUSIKI SCALES - West West Africa
Dal Common Ground Collective di Atlanta esce il talento di Scales in una specie di concept dedicato alle origini dei primi (forzati) abitanti neri dell'America, gli schiavi in arrivo dall'Africa Occidentale.
Uno stupendo album di jazz, funk, soul, blues, spiritual jazz, afro funk, che rimanda a una lunga lista di eccelsi nomi (da Hugh Masekela a Gil Scott Heron, Eagle Eye Cherry, il soul dei 70, il rhythm and blues dei 60). Una coralità e una spiritualità di rara intensità. Molto bello!

LIGHTNING ORCHESTRA - Source And Deliver
Impressionante esordio su Acid Jazz per una band che mette insieme afro funk alla Fela Kuti, jazz alla Archie Sheep, Sly and the Family Stone, funk psichedelico di varia estrazione, Temptations, i Talking Heads, Blaxploitation, soul e un sacco di altre cose tutte da scoprire. Potentissimi e super groovy!

SHABAKA AND THE ANCHESTORS - We Are Sent Here by History
Registrato in Sud Africa con musicisti locali, concept sul declino della vita sulla Terra, spettacolare album in cui si mischiano spiritual jazz, afro funk, suggestioni africane, avanguardia, ritmi caraibici, rimandi continui allo scibile jazz. Il NEW JAZZ ha trovato un altro RE da affiancare a Kamasi Washington.

CHRISTIAN McBRIDE - The Movement Revisited: A musical portrait of four icons
Monumentale opera del contrabbassista jazz statunitense (vincitore di due Grammy con "The Good Feeling" nel 2011 e "Bringin 'It" nel 2017.
Partendo dalle parole di quattro figure iconiche dei diritti civili, Martin Luther King, Malcolm X, Rosa Parks e Muhammad Ali, McBride rende omaggio a quella stagione degli anni 60 in cui le istanze del popolo afroamericano incominciarono ad avere risonanza nazionale e a ottenere riscontri pratici, chiudendo con un ossequio all'elezione di Obama a presidente nel 2008.
L'album si muove in un contesto teatrale con quattro attori che riportano stralci dei discorsi dei protagonisti e un sound incredibilmente efficace che assembla jazz, be bop, gospel, soul, funk, spiritual.
Arrangiamenti spettacolari, musicisti di caratura eccelsa, con una sezione fiati da brividi.
Album SPETTACOLARE!

IL RESTO

CROWD COMPANY - Lowdown
La band londinese firma il terzo album della carriera. compiendo un favoloso salto in alto e in avanti.
La migliore soul music si sposa con un groove funk che permea tutto l'album, schegge Northern Soul, rhythm and blues, un prevalente gusto 60's, grande sezione fiati e un eccellente lavoro dell'Hammond.
Il tutto ad accompagnare deliziose melodie vocali.
C'è un retaggio che riporta ai primi Dexy's Midnight Runners e al timbro Daptone (dalle parti di Sharon Jones) ma il sound è attuale, fresco, moderno.

THE HEMPOLICS - Kiss, cuddle and torture vol. 2
La band londinese sforna un secondo album con i fiocchi mischiando reggae, dub, funk, hip hop e una vena melodica strepitosa. Lavoro di grande spessore e interessantissimo.

JEFF PARKER - Suite for Max Brown
L'ex chitarra dei Tortoise in un album in cui jazz (c'è anche una riuscita cover di "After the rain" di Coltrane), funk, afro, rock, elettronica si mischiano, guardando avanti.
Molto interessante, groovy, prospettico.

HAGGIS HORNS -Stand up for love
Al quinto album la band inglese spara il colpo grosso con un perfetto lavoro di funk che guarda ai classici, ai KC and Sunshine Band, inserisce un grande brano reggae e tanto soul. Ottimo album.

KELLY FINNIGAN - A Joyful Sound
Splendido album natalizio dal leader dei Monophonics. Niente campanellini e renne da un torrido soul/rhythm and blues con l'aiuto di una lunga serie di ospiti dai Durand Jones & The Indications, The Dap-Kings, Ghost Funk Orchestra, Monophonics, Orgone, The Harlem Gospel Travelers e decine di altri. Fighissimo.

RUBY TURNER - Love was here
Corista per nomi altisonanti ( Bryan Ferry, UB40, Steel Pulse, Steve Winwood, Mick Jagger) ma con una discreta carriera solista di una ventina di album). Il nuovo lavoro è davvero ben fatto. Classic soul, ottima voce, tanto groove.

SUNDAY SERVICE CHOIR - Jesus is born
Affascinante progetto del discusso Kanye West che approda al gospel, non come cantante ma solo come produttore.
Risultato particolarmente intrigante in cui la matrice classica si mischia, talvolta, ad arrangiamenti moderni, sonorità sintetiche, grooves funk attuali.
Potente e affascinante, registrato incredibilmente bene.

BOOGALOO COMMUNICATORS - Carpe diem
Se amate il classico soul jazz strumentale di ispirazione 60's, tra Jimmy Smith e Brian Auger, con l'Hammond in gran spolvero e tanto groove, questo è un album consigliatissimo. Peraltro suonato con grande tecnica e perizia.

THE YOUNG SINCLAIRS - Out of the box
Affascinante e avvolgente viaggio nelle migliori melodie e atmosfere 60's per la band americana che a un folk rock d'annata unisce uno sguardo al Madchester sound (dalle parti dei Charlatans). Album super cool.

RITA RAY - Old love will rust
Arriva dall'Estonia, canta con voce ferma e blue eyed soul, si muove tra rhythm and blues, funk, disco, blues un gusto 50's e propone un album gustoso e molto piacevole.

THE PARK AVENUE EXPERIENCE - Life span
Il nuovo progetto di Fabio Puglisi dei Soul Basement è un elegante, raffinato e colto viaggio internazionalista in un'intrigante miscela strumentale di funk, jazz, urban sound, elettronica, lounge. Un lavoro permeato da un mellow groove avvolgente e sinuoso, liquido e ricercato. Riuscitissimo.

JAMES HUNTER SIX - Nick of time
James Hunter continua a mietere album di pura delizia con quel sound a metà tra Sam Cooke e Arthur Alexander, tra rhythm and blues, soul e un retaggio di sapore latino.
Voce come sempre superba, brani originali ma che sembrano arrivare direttamente dalla fine dei 50's e inizio dei 60's.

JAZZ DEFENDERS - Scheming
Ottimo disco di puro be bop per la band inglese che arriva da una costole dei profeti del funk Haggis Horns. Grande groove e ascolto piacevolissimo nel suo classicismo accademico e impeccabile.

SORCERERS - In Search Of The Lost City Of The Monkey God
La band di Leeds insegue sogni Blaxploitation, colonne sonore anni 70, butta lì un po' di Ethio Jazz, il tutto strumentale e ricco di sonorità inconsuete.
Divertente e gustoso pur nel risaputo e prevedibile.

TOWER OF POWER - Step up
Esordio live nel 1968, primo album nel 1970, 60 musicisti cambiati in carriera.
"Step up" è il loro 27simo album. La band californiana suona sempre da paura un POP SOUL FUNK raffinatissimo che rade al suolo chiunque pensi di avvicinarsi alla loro CLASSE. Divertente e ultra grooooovy.

MONOPHONICS - It's only us
La band dei Kelly Finnigan (un ottimo album solista lo scorso anno) torna con un eccellente (quarto)album di sofisticato e solare 70's soul tra Curtis Mayfield, Gimmicks, Chi Lites, un retro gusto vagamente psichedelico e un paio di visite al magico mondo Northern Soul. Gustosissimo ed elegante.

BEAT BRONCO ORGAN TRIO - Road trip
La band spagnola offre un ottimo album in classico stile funk soul strumentale con Hammond in bella vista e buoni brani di gran gusto e tanto groove.

DON BRYANT - You make me feel
La vecchia roccia del rhythm and blues torna con un album caldo e solido di southern soul, intense ballate, grandi e saltellanti brani mid tempo. Per gli amanti del genere c'è di che divertirsi.

SWAMP DOGG - Sorry You Couldn’t Make It
Estroso e vulcanico soul funk man, alle soglie degli 80 anni se ne esce con un nuovo ispirato album tra un old school southern soul, influenze country, i consueti irresistibili groove funk. Ottime canzoni, tanto mestiere e un album a suo modo perfetto.

EPHEMERALS - The third eye
Lavoro particolare e originale tra soul, funk, spiritual jazz, una costante attenzione al groove, melodie avvolgenti, sperimentazione, elettronica.
Personale e molto gradevole.

LETTUCE - Resonate
La band di Boston ci delizia con un album funk jazz di primissima qualità in cui si sbizzarriscono con un irresistibile groove, grande livello tecnico, brani poderosi e deliziosi.

IDRIS ACKAMOOR & The PYRAMIDS - Shaman!
Ottimo lavoro di spiritual jazz che on di rado guarda a funk, blues e occhieggia a Gil Scott Heron. Molto interessante.

NUBYA GARCIA - Source
Brillante esordio per la saxofonista, punta di diamante della scena Nu Jazz britannica.
Si passa dal jazz tradizionale, all'improvvisazione, a suggestioni reggae/dub, alla cumbia.
Sulla stessa onda di Kamasi Washington.

OSCAR JEROME - Breathe deep
Dalla scena nu jazz inglese l'esordio del chitarrista e cantante londinese (già con Yussef Dayes, Shabaka Hutchings e Moses Boyd, Kokoroko, ora aiutato dagli amici degli Ezra Collective) con un ottimo album in cui convergono le consuete influenze jazz, fun, elettroniche, spiritual, hip hop e un substrato sociale politico con i versi del poeta e rapper Brother Portrait.

LOREN ODEN - My Heart My Love
Adrian Younge dei Delfonics ci introduce al mellow soul di Loren Oden. Ballate di estrema raffinatezza, voce in falsetto, gran dispendi di archi e ritmi rilassati.
Per gli estimatori del "genere" un ottimo lavoro.

BUDOS BAND - Long in the tooth
Al sesto album la band americana prosegue il suo percorso strumentale tra funk, afro, jazz, la consueta imponente sezione fiati. Alla fine un po' ripetitivo e noioso ma sound immediatamente riconoscibile.

JERSEY STREET - Love rising up
La band di Manchester è in giro da 20 anni ma è solo al terzo album. Un raffinato connubio di soul jazz, funk, un po' di Incognito, un pizzico di Working Week.
Groovy and soulful!

SURPRISE CHEF - Daylight savings
Da Melbourne un buon album di funk soul strumentale, molto essenziale e minimale, con un pizzico di ethio jazz. Godibile.

LEE FIELDS AND THE EXPRESSIONS - Big Crown Vaults Vol. 1
Una serie di outtakes rimaste fuori dagli ultimi album del grande soulman. Puro Otis Redding con pennellate del James Brown 70. Da ascoltare!
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