mercoledì, novembre 14, 2018

Gil Scott Heron in tour



Ripartono le presentazioni del libro su GIL SCOTT HERON (lettura testi di Rita Lilith Oberti)

MERCOLEDI' 14 NOVEMBRE:
FIRENZE “Ibs + Libraccio” Via de' Cerretani, 16 ore 18
https://www.facebook.com/events/2212783552299117/

GIOVEDI' 15 NOVEMBRE:
PERUGIA “Trane” Borgo XX Giugno, 44 ore 18.30
https://www.facebook.com/events/1229188957205761/

VENERDI' 16 NOVEMBRE:
NAPOLI “Fonoteca” via Raffaele Morghen 31 ore 18
https://www.facebook.com/events/252904152067240/

SABATO 17 NOVEMBRE:
PALERMO "Garibaldi Books and Records, piazza Cattolica n.1 ore 21
https://www.facebook.com/events/266316044228288/

DOMENICA 18 NOVEMBRE:
CATANIA "Teatro Coppola" ore 21
https://www.facebook.com/events/266316044228288/

SABATO 1 DICEMBRE:
Santa Giustina (PERUGIA) "Cinema Astra ore 21
https://www.facebook.com/events/2836288313064144/

SABATO 26 GENNAIO:
MILANO "Cox 18" ore 22 con Fabrizio Frabetti

martedì, novembre 13, 2018

Beatles - White Album Deluxe



Difficile accettare che un capolavoro venga in qualche modo ritoccato e rimaneggiato.
Il figlio di George Martin, Giles, ha rimesso mano al monumentale WHITE ALBUM dei BEATLES, rimixandolo e di fatto cambiando l'opera originale.

Il risultato è indubbiamente valido e migliorativo: incredibile pulizia di suoni, elementi mai sentiti che emergono e si fanno evidenti, passaggi, strumenti rimasti sempre "nascosti", ora sono lì, in tutta la loro bellezza.

Una delizia per i BEATLESIANI incalliti.

Tanto quanto la valanga di altro materiale messo a disposizione e riemerso dagli sterminati archivi ovvero altri SETTANTASETTE brani tra demo, session, alternate takes, basi strumentali.

Bellissimi gli ESHER DEMOS (registrati a casa di George, prima di entrare in studio) con le canzoni in versione primordiale, in acustico, tra cui alcune scartate e poi riapparse sui dischi solisti (da "Child of nature" diventato "Jelaous guy" di Lennon a "Not guilty" e "Sour milk sea" di George) ma anche episodi che ritroveremo poi su "Abbey Road" o altrove ("Mean mr mustard" ,"Polythene Pam", "Hey jude", uno stralcio di improvvisazione su "Let it be", "Lady Madonna", "Across the universe" etc).
Alcune cose erano già stata pubblicate sulle "Anthology", altre da tempo reperibili sui vari bootleg.

E poi decine di prove in studio, bozze, con le voci dei Beatles a commentare, una conturbante "Can you take me back ?" (il frammento finale di "Cry baby cry"), una ipnotica, lenta e quasi psichedelica "Helter skelter" di 13 minuti, una bellissima "Yer blues" acustica.

Una bulìmia di materiale che noi fanatici dei Fab Four sappiamo analizzare, apprezzare, capire, studiare, approfondire, decisamente superfluo per il resto dell'umanità.

lunedì, novembre 12, 2018

Louie Bellson



Luigi Paulino Alfredo Francesco Antonio Balassoni figlio di immigrati napoletani in America scelse lo pseudonimo di LOUIE BELLSON per diventare uno dei BATTERISTI più INFLUENTI nella storia della musica moderna.
Fu infatti l'"inventore" dell'utilizzo della DOPPIA CASSA già nel 1939.

Suonò, tra gli altri, con Duke Ellington (per cui compose anche alcuni brani), Benny Goodman, Count Basie, James Brown (in "Soul of top" del 1969), Tommy Dorsey, Dizzy Gillespie, Sarah Vaughan, Oscar Peterson.
Oltre ad avere una sterminata produzione come band leader.

SUPERLATIVO! 1957
https://www.youtube.com/watch?v=nBQWaCLlK9Y

LOUIE BELLSON vs BUDDY RICH
https://www.youtube.com/watch?v=TCLDX2FzPt4

domenica, novembre 11, 2018

Il lago ex Snia a Roma



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

Nel quartiere Pigneto-Prenestino (fra il Pigneto, via di Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone), a Roma, poco dietro la Stazione Termini, una delle zone a più alta densità abitativa d’Europa, con 124 mila abitanti, sorge un lago.
Con una storia luna e complessa.

Nel 1954, la CISA Viscosa, ubicata nel luogo, produttrice di seta artificiale, chiuse i battenti, passando i terreni alla SNIA che nel 1990 vendette ad un'immobilare che iniziò i lavori per la costruzione di un centro commerciale e grattacieli.
Quando furono iniziati i lavori di scavo evidentemente non si era a conoscenza che sotto c'era il Fosso della Marranella e più in profondità una falda acquifera.

L’acqua, a causa delle perforazioni, sgorgò in superficie allagò tutto e formò un lago.
Ci furono nel frattempo vari accertamenti su imbrogli nella destinazione d'uso e una mobilitazione popolare che coinvolse anche le autorità preposte, che misero fine ad ogni tentativo di mettere mano speculativamente alla zona. Dove nel frattempo, anno dopo anno, si è formata una flora e una fauna selvatica (ben 72 specie).
La mobilitazione di vari attivisti, musicisti, artisti ha definitivamente sancito la salvezza del lago.
Che ora gode di ottima salute ed è accessibile alla cittadinanza, oltre ad essere un polmone indispensabile in una città congestionata come Roma.

Ne parlarono gli Assalti Frontali e il Muro del Canto in un celebre video (in cui si ripercorre la vicenda attraverso immagini del lago e delle manifestazioni):
https://www.youtube.com/watch?v=Dcb_Thrq2P8

https://lagoexsnia.wordpress.com/

https://www.facebook.com/lagoexsnia/

sabato, novembre 10, 2018

"Ti racconto Mina" a Cremona



Il Comune di Cremona celebra l’anniversario dei 60 anni di carriera di MINA raccontandola attraverso il materiale d’archivio del giornale "La Provincia di Cremona".

Mostra allestita all'interno dell'incantevole palazzo comunale ma purtroppo non particolarmente interessante.
Poche memorabilia (un paio di vestiti originali, qualche disco), compensate da una serie di articoli d'epoca e da un esaustivo (con qualche foto rara) racconto su schermo multimediale.
Si poteva fare meglio ma se passate nella bella città lombarda un'occhiata è opportuna.

Gil Scott Heron in tour



Ripartono le presentazioni del libro su GIL SCOTT HERON (lettura testi di Rita Lilith Oberti)

MERCOLEDI' 14 NOVEMBRE:
FIRENZE “Ibs + Libraccio” Via de' Cerretani, 16 ore 18
https://www.facebook.com/events/2212783552299117/

GIOVEDI' 15 NOVEMBRE:
PERUGIA “Trane” Borgo XX Giugno, 44 ore 18.30
https://www.facebook.com/events/1229188957205761/

VENERDI' 16 NOVEMBRE:
NAPOLI “Fonoteca” via Raffaele Morghen 31 ore 18
https://www.facebook.com/events/252904152067240/

SABATO 17 NOVEMBRE:
PALERMO "Garibaldi Books and Records, piazza Cattolica n.1 ore 21
https://www.facebook.com/events/266316044228288/

DOMENICA 18 NOVEMBRE:
CATANIA "Teatro Coppola" ore 21
https://www.facebook.com/events/266316044228288/

SABATO 1 DICEMBRE:
Santa Giustina (PERUGIA) "Cinema Astra ore 21
https://www.facebook.com/events/2836288313064144/

SABATO 26 GENNAIO:
MILANO "Cox 18" ore 22 con Fabrizio Frabetti

venerdì, novembre 09, 2018

L'arrivo dei primi Mod



Attraverso alcuni cenni storici andremo alla ricerca dei semi e delle radici del MODernismo, dal dopo guerra alla metà degli anni 50.
Le precedenti puntate qui:

http://tonyface.blogspot.com/search/label/Le%20radici%20del%20Modernismo

E' negli anni 50 che il jazz si afferma e si radica nella cultura giovanile.
Il ritorno dei jazzisti americani (da anni banditi in Inghilterra) porta a Londra Louis Armstrong, Lionel Hampton, Sidney Bechet.
Ronnie Scott apre nel 1959 il suo jazz club a Gerard Street.

Il trombonista Chris Barber intanto introduce i semi, grazie al suo banjoista Lonnie Donegan di quello che diventerà a breve uno dei suoni più seguiti e praticati dai giovani musicisti inglesi, lo skiffle (futuri Beatles inclusi) ma sarà soprattutto il principale promoter dei migliori nomi del blues americani che da Muddy Waters a Bigg Bill Bronzy fino a Sonny Terry e Brownie Mc Ghee arriveranno in Inghilterra diventando i principali ispiratori per una nuova generazione di musicisti (che di lì a poco si chiaeranno Rolling Stones, Yardbirds, Fleetwood Mac etc).

La fine degli anni 50 sono il momento in cui si forma il primo nucleo “ufficiale” di ragazzi consapevoli della propria identità, di un proprio stile, di una propria etica, radunati intorno all'ascolto della musica jazz.
E non a caso il tutto nasce a Soho da sempre luogo in cui si radunavano artisti, bohemiens, sognatori e avanguardisti.

Il Bar Italia è il luogo in cui si trovano i primi Modernisti. Sono giovani e i pub sono a loro interdetti fino ai 21 anni. L' Italia è un luogo cool, europeo, “esotico” quanto lo può essere una città americana, irraggiungibile all'epoca per chiunque non fosse particolarmente ricco.
Un cappuccino o un caffè espresso da sorseggiare sono infinitamente più eleganti e raffinati di una pinta di birra e sono soprattutto un elemento di distinzione dalla tradizione inglese.
L'ammirazione per lo stile europeo (che porterà ad adottare oltre al taglio di capelli alla francese, l'eleganza degli scooter italiani) è generata da un cosmopolitismo antitetico alla chiusura isolana e isolazionista inglese che si scontra con la mera imitazione dello stile americano caro ai Ted e ai Rocker.

La musica più in voga oltre al rock 'n' roll (ad appannaggio però di una frangia minoritaria di giovani) è il jazz tradizionale, amato anche dagli “adulti” e dalla classe operaia.
Condizione da cui i Mod vogliono fuggire, rifugiandosi in un loro mondo, nuovo e stiloso.

Graham Hughes, uno dei primi mod londinesi puntualizza:
“Noi apparivamo diversi perchè il modern jazz che ascoltavamo aveva più stile e noi ci adattavamo esteticamente a questo. Andavamo agli all nighter vestiti di tutto punto per distinguerci dal resto degli appassionati jazz, in jeans, maglioni, abiti trasandati e con la barba."

George Melly dipinge in poche parole un ritratto perfetto dei primi Mod:
I Boppers non avevano alcun interesse ad usare la loro musica per avere successo nel mondo dei bianchi.
L'asprezza del Be Bop è l'espressione del loro disprezzo per una società che ha offerto loro di vivere solo in cambio del riconocimento della loro inferiorità razziale.
I primi Modernisti basarono le loro vite e la loro arte sulle stesse premesse.
I loro occhiali da sole raffinati e il distacco hip dei loro eroi...essendo bianchi e inglesi erano decisamente lontani dai loro idoli tanto quanto il jazz revivalista e tradizionale. Non c'era alcun dubbio sulla loro sincerità.
Non solo capivano la complessità del Be Bop ma anche lo spirito che lo aveva creato.
Erano quello che Norman Mailer definiva dei White Negroes.
Scelsero di respingere la società che automaticamente però non rifiutava loro.”

giovedì, novembre 08, 2018

Militant A - Conquista il tuo quartiere e conquisterai il mondo. La mia vita con il rap



Assalti Frontali è una delle esperienze musicali, artistiche, sociali, più importanti in circolazione (da tempo) in Italia.

Militant A ci racconta la difficoltà nell'affrontare un nemico terribile, l'acufene, i suoi viaggi all'interno delle scuole con i laboratori Rap per i bambini, quello avventuroso in Libano tra Beirut e Tripoli a pochi km dalla Siria in guerra, la battaglia per il lago ex Snia a Roma e tanto altro.
Storie di passione e passioni, di lotta, di impegno, generosità, speranza in un mondo più giusto ed equo.
Scritto bene e con il giusto trasporto.

mercoledì, novembre 07, 2018

Clifford Coffin



Grandissimo fotografo di moda (soprattutto per "Vogue"), scomparso a 58 anni dopo una vita di eccessi e stravizi.
Quando arrivò al successo abbandonò "Vogue" e il suo studio di New York, non fece mai mostre, nè libri con le sue foto.

"Nella sua ricerca di ciò che voleva riduceva le modelle alle lacrime, gli editori di moda alla disperazione e se stesso fino allo sfinimento.
Dalle macerie dell'emozione emergeva un'immagine perfetta."

martedì, novembre 06, 2018

La lettera di John Lennon a Steve Tilston



STEVE TILSON nel 1971 era un discreto cantautore folk, in bilico tra successo e anonimato.
In un'intervista affermò che la fama e la ricchezza avrebbero potuto avere, nel corso degli anni, un effetto negativo sulla sua arte.

La lesse JOHN LENNON che decise di scrivergli una lettera rassicurandolo che "essere ricchi non fa cambiare le tue esperienze o il modo in cui pensi.Non devi lasciarti preoccupare dai soldi, dal cibo, ma da tutte le altre esperienze: dalle emozioni alle relazioni, e così via".
John lasciava il suo numero di telefono invitando Steve a chiamarlo per potersi incontrare e discuterne.

La lettera però non arrivò mai a destinazione. Pare che la lettera sia stata intercettata da un beatlesiano fanatico che la "prelevò" per la sua collezione (oggi è nelle mani di un collezionista statunitense,con un valore di circa 10.000 eur).
Yoko Ono ha confermato la circostanza: "In quel periodo John rifletteva i suoi stati d'animo nella scrittura; questa lettera è speciale: egli, scrivendola, si stava rivolgendo ad un altro musicista e non voleva avere un atteggiamento predicatorio. E' bello rileggerla dopo tutti questi anni".

Tilston ha dichiarato:
"Ne sono venuto a conoscenza solamente quando un tizio statunitense mi ha contattato dicendomi: 'Sei tu lo Steve Tilston a cui scrisse John Lennon?'.
Sono riuscito a leggere quella lettera solamente a distanza di trentaquattro anni. Se la ricchezza ha ostacolato la mia creatività? Lo affermai in quella intervista: purtroppo, però, non ho mai potuto verificarlo.
Ad ogni modo, Lennon mi ha corretto".


La vicenda ha ispirato il film di Don Fogelman "La canzone della vita - Danny Colins" con Al Pacino

lunedì, novembre 05, 2018

Pasolini e la musica



ARTICOLO PUBBLICATO IERI SUL QUOTIDIANO DI PIACENZA "LIBERTA'"

Il 2 novembre del 1975 Pier Paolo Pasolini viene assassinato all'Idroscalo di Ostia, in circostanze tutt'ora misteriose, tanto quanto le stragi, le morti, i delitti, gli stupri (Franca Rame in primis) di quell'epoca buia e maledetta che ancora ci trasciniamo, dolenti, ai nostri giorni, tra impunità, “poteri forti”, vecchi e nuovi fascismi.
Conseguenza estrema di un'Italia corrotta, decadente, mafiosa e omertosa fino al midollo, quasi compiaciuta del degrado in cui da decenni affonda.

Pier Paolo Pasolini è stato uno dei più lucidi intellettuali del '900, coraggioso, perseguitato, sia per la sua omosessualità che per le sue idee, espresse senza timori né reverenze. Alberto Moravia lo ha descritto al meglio nell'orazione funebre:
“La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui.
Simile perché egli ne aveva già descritto, nei suoi romanzi e nei suoi film, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile”
.

Libri come “Una vita violenta” o “Ragazzi di vita”, saggi come “Scritti corsari” e film come “Accattone” , “Mamma Roma”, “Il Vangelo secondo Matteo”, “Uccellacci e uccellini” rimangono pietre miliari della cultura italiana, ormai ridotta a brandelli, dileggiata e orfana da tempo di menti e giganti simili.

In questa sede andremo però a verificare gli stretti rapporti intercorsi tra Pasolini e la musica, partendo da una lapidaria affermazione che fece a proposito dei miei amatissimi Beatles, quando arrivarono in tour nel 1965 in Italia (che andò a vedere al Teatro Adriano a Roma):
“Non mi so spiegare il successo dei Beatles.
Questi quattro giovani completamente privi di fascino che suonano una musica bellina”
.
Intellettuale curioso e attento a quanto gli accadeva intorno, partiva da un presupposto che esplicitò in un'intervista nel 1960:
“Io credo nella canzone come mezzo verace di espressione, e penso che il genere urlato non sia genuino … i cantanti mi sono simpatici e amo le canzoni. Solo mi piacerebbe che, come mezzo di espressione, fossero portate a un livello più interessante”.

Il suo era un approccio spesso filtrato attraverso un discorso ideologico, come è evidente da un'altra dichiarazione del 1964:
“Non mi dispiace il timbro orgiastico che hanno le musiche trasmesse dai juke boxes. Tutto ciò è vergognoso, lo so: e quindi contemporaneamente devo dire che il mondo delle canzonette è oggi un mondo sciocco e degenerato. Non è popolare, ma piccolo-borghese; e come tale, profondamente corruttore”.

In realtà Pasolini ascoltava poca musica, soprattutto devoto a Bach, Mozart, Vivaldi, Beethoven (le cui arie sono state speso inserite nei suoi film). Possedeva pochi dischi, non seguiva programmi radiofonici o televisivi di carattere musicale ma era molto interessato alla canzone popolare e alla musica etnica (che troviamo, attraverso canti bulgari e rumeni, nei film “Edipo Re” e “Medea” e che cerco' di registrare e preservare durante i suoi numerosi viaggi in Africa e Asia).
Spaventato dall'estinzione della tradizione e della cultura popolare e dalla sparizione dei dialetti, espresse chiaramente il suo disappunto in un'intervista:
“Un popolo avanza al suono di una marcia fatta di cattiva musica, con l’attenzione requisita da una televisione retrograda, incoraggiata da un cinema spesso innominabile, da una sessualità anarchica. Non è musica d’arte o d’amore, questa, ma uno sterile balbettio che obbliga la gioventù a rifugiarsi nella produttività consumistica”.

Ma Pasolini fu anche autore di testi per canzoni. E d'altra parte lo confessò nel suo “poema autobiografico”, “Poeta delle ceneri” :
“Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti, che io vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare, nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e otri, e lì comporre musica l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà.”

Fin dai primi anni Sessanta si cimentò con i testi per musiche di autori di primo piano come Piero Umiliani, Piero Piccioni, Franco Nebbia, che furono poi incise nel 1961 dalla sua amata Laura Betti, come “Macrì Teresa detta Pazzia”, “Cocco di mamma”, “Cristo al Mandrione “ e “Il valzer della toppa”, quest'ultimo ripreso poi da Gabriella Ferri nel suo album “Sempre” del 1973.
Sempre la Ferri cantò “Cristo al Mandrione” nel 1997 nell'album “Ritorno al futuro”.
Risale al 1963 la collaborazione con Sergio Endrigo.
Per lo scanzonato brano “Il soldato di Napoleone” (incluso nel suo primo album) Pasolini utilizzò alcuni versi tratti dalla raccolta “La meglio gioventù”. Nel 1967 scrive le parole di “Che cosa sono le nuvole” per Domenico Modugno che recita nell'episodio omonimo (una trasposizione dell'”Otello” di Shakespeare) diretto da Pasolini del film a episodi “Capriccio all'italiana”. Ricordava Modugno: «Recitai nell'episodio “Cosa sono le nuvole”, e dal titolo del film nacque anche una canzone, che scrivemmo insieme. È una canzone strana: mi ricordo che Pasolini realizzò il testo estrapolando una serie di parole o piccole frasi dell' Otello poi unificando il tutto”.

Il brano è stato ripetutamente ripreso da altri artisti, dal trio Daniele Silvestri, Max Gazzè, Nicolò Fabi a Giancarlo Onorato, agli Avion Travel che lo inseritono nell'album “Vivo di canzoni”, Paolo Benvegnù, Stefano Bollani.
Domenico Modugno aveva già collaborato con Pasolini cantando i titoli di testa e di coda nel film “Uccellacci e uccellini” su musica di Ennio Morricone (con il quale ebbe anche alcuni scontri non volendo accettare musica composta appositamente ma chiedendo invece una riproposizione di temi classici).
Nel 1968 scrisse il testo del brano “Canzone della sera (suite in modo psichedelico” per il gruppo psichedelico Chetro & Co. (gruppo di Ettore De Carolis che divenne poi arrangiatore per Guccini, Claudio Lolli, Gabriella Ferri, Alan Sorrenti), adattandolo ad una sua poesia, “Notturno”.

La figura e l'immaginario pasoliniano hanno ispirato tantissimi musicisti italiani (e, come vedremo, non solo) che gli hanno dedicato canzoni e omaggi.
Forse la migliore è l'accorata, commovente, struggente “A Pa'” di Francesco De Gregori dall'album “Scacchi e tarocchi” del 1985 (Non mi ricordo se c'era la luna / E né che occhi aveva il ragazzo / Ma mi ricordo quel sapore in gola / E l'odore del mare come uno schiaffo / C'era Roma così lontana / E c'era Roma così vicina / E c'era quella luce che ti chiama /Come una stella mattutina / A Pa' / Tutto passa, il resto va”).
Il brano è spesso ripreso dal vivo anche dai Gang.
De Andrè ne canta nel 1980, in “Una storia sbagliata”, coadiuvato da Massimo Bubola. Nel testo ci sono riferimenti anche alla morte di Wilma Morresi, altro caso oscuro di quei tempi (É una storia vestita di nero / É una storia da basso impero / É una storia mica male insabbiata / É una storia sbagliata).
Mauro Ermanno Giovanardi ha cantato “L'alba dei tram” nell'ambito dell'omonimo progetto dedicato a Pasolini volutto da Remo Anzovini, con testo di Giuiano Sangiorgi dei Negramaro.
Pochi giorni dopo la sua morte la grandissima Giovanna Marini compose e incise “Lamento per la morte di Pasolini” ispirata alla “Orazione di San Donato”, canto popolare della tradizione abruzzese.

“Linea gotica” il secondo dei CSI, gli ex CCCP di Giovanni Lindo Ferretti, è uno degli album più importanti del rock italiano degli anni ’90. All’interno del brano conclusivo, “Irata”, troviamo i versi “Oggi è domenica, domani si muore”, tratti da “Le litanie del bel ragazzo”, opera giovanile scritta da Pasolini e contenuta nella raccolta “Poesie a Casarsa”, pubblicata a proprie spese nel 1942 per l’editore bolognese “Libreria Antiquaria”.
“Pasolini, un incontro” è stato uno spettacolo multimediale che assembla la voce di Pier Paolo, la musica dei Tre Allegri Ragazzi Morti e i disegni del leader della band friulana, Davide Toffolo.
Il pianista Stefano Battaglia per la prestigiosa etichetta tedesca ECM incide nel 2007 il doppio “Re: Pasolini” che diventerà anche uno spettacolo rappresentato nelle più prestigiose sale da concerto del mondo e in cui è inclusa la bellissima “Totò e Ninetto”, omaggio ai due protagonisti di “Uccellacci e uccellini”.
E infine l'ex leader degli Smiths, Morrissey, lo cita (insieme al suo film “Accattone” e ad Anna Magnani) nel brano “You have killed me”.
Con Lilith dedicammo l'album "Stracci" del 1997 all'omonimo personaggio dell'episodio "La ricotta" da "RoGoPaG".

domenica, novembre 04, 2018

Terme del Corallo di Livorno



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

Lo stabilimento termale Acque della Salute, noto anche come Terme del Corallo, fu costruito nel 1903 a LIVORNO, poco distante dalla Stazione Centrale della città.

Nel 1854, era stata scoperta una polla d'acqua salata che fu ritenuta idonea alla cura delle malattie dell'apparato digerente. Nel 1856 alcuni cittadini si adoperarono affinché la sorgente fosse chiusa all'interno di un tempietto ottagonale per favorirne lo sfruttamento commerciale.
Il successo fu tanto che nei primi anni del Novecento la polla fu rilevata dalla società Acque della Salute, che decise di costruirvi intorno uno stabilimento vero e proprio. Le terme furono inaugurate nel luglio del 1904 diventando uno dei principali centri di attrazione di Livorno, diventando le "Montecatini a mare", corredat anche da un albergo di lusso.

Nel dopoguerra i padiglioni dello stabilimento furono trasformati in un locale da ballo, mentre fu potenziata l'attività di imbottigliamento.
Nel 1968 un incendio danneggiò gravemente la parte monumentale del complesso, che, dal 1982, si trova all'ombra di uno squallido cavalcavia costruito sulla vicina linea ferroviaria.

Le terme andarono progressivamente in rovina e nell'abbandono.

Nel 2010 furono avviati i lavori per la costruzione di palazzine sul retro dell'ex complesso termale, ancora in rovina, mentre nel 2011 cominciarono le prime operazioni per la pulizia del parco e la messa in sicurezza della zona verde, ripristinando parzialmente l'aspetto originario. Attualmente la struttura è ancora in stato precario nonostante si tenti progressivamente un restauro.

https://www.termedelcorallo.com/

sabato, novembre 03, 2018

Gil Scott Heron, Classic Rock, Libertà e Radiocoop



Ripartono le presentazioni del libro su GIL SCOTT HERON (lettura testi di Rita Lilith Oberti)

MERCOLEDI' 14 NOVEMBRE:
FIRENZE “Ibs + Libraccio” Via de' Cerretani, 16 ore 18
https://www.facebook.com/events/2212783552299117/
GIOVEDI' 15 NOVEMBRE:
PERUGIA “Trane” Borgo XX Giugno, 44 ore 18.30
VENERDI' 16 NOVEMBRE:
NAPOLI “Fonoteca” via Raffaele Morghen 31 ore 18
SABATO 17 NOVEMBRE:
PALERMO "Garibaldi Books and Records, piazza Cattolica n.1 ore 21
DOMENICA 18 NOVEMBRE:
CATANIA "Teatro Coppola" ore 21
SABATO 1 DICEMBRE:
Santa Giustina (PERUGIA) "Cinema Astra ore 21
https://www.facebook.com/events/2836288313064144/
SABATO 26 GENNAIO:
MILANO "Cox 18" ore 22 con Fabrizio Frabetti



Sul nuovo numero di Classic Rock Italia intervisto OMAR PEDRINI (Omar Pedrini) e recensisco la ristampa di "Viaggio senza vento" dei TIMORIA.
Poi i nuovi dei Good Charlotte, Boston Manor, Francesco Marras, Riccardo Andreini & Bramasole, il cofanetto dei STAPLE SINGERS e il libro di KENNEY JONES.
Numero super con interviste a Ray e Dave Davies, Elvis Costello, Donovan, articoli su Hendrix, Paul McCartney, Clash e un sacco di altre cose.



Domani sul quotidiano di Piacenza LIBERTA' nell'inserto "Portfolio" diretto da Maurizio Pilotti nella rubrica "La Musica Ribelle" parlo del rapporto tra PIER PAOLO PASOLINI e la MUSICA
Nella foto il numero precedente.



Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me, Carlo Maffini e Paolo Muzio.

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