martedì, marzo 19, 2013

Dean Reed, l'Elvis Rosso



La singolare storia di un cantante e attore americano che lasciò gli Usa per vivere e lavorare in Germania Est abbracciando l'ideolologia del Socialismo Reale.

Nato a Denver, Colorado DEAN REED, cantante, vicino allo stile di Elvis (con un buon successo in SudAmerica, attore (anche a fianco di Yul Brinner e con esperienze a Cinecittà), affascinato dagli ideali socialisti si trasferì prima in URSS e poi in Germania Est, diventando l’”Elvis Rosso”, molto ben voluto dal regim (che ne apprezzò l’insolita collaborazione) e dal pubblico (anche grazie alla bella presenza e al fascino “occidentale”).

Nei primi 60’s cerca di imporsi in USA sulla scia di Elvis ma con scarso successo.
Ci riesce invece in SudAmerica, soprattutto in Cile ed Argentina dove riempie gli stadi e vende milioni di dischi. Una progressiva consapevolezza politica («non basta cantare qualche bella canzone, occorre partecipare attivamente alla lotta per la pace mondiale e la liberazione nazionale»)lo porta ad abbracciare l’ideale socialista, va in tour in Urss, appoggia Salvador Allende e la lotta dell’Olp di Arafat, si fa fotografare in Libano con chitarra e Kalashnikov, si fa arrestare a Santiago in una manifestazione anti Usa.

Nel 1973 si trasferisce definitivamente in Germania Est dove viene accolto a braccia aperte e dove riscuote un successo enorme con 13 album, 20 film e concerti che lo portano in 32 nazioni in giro per il mondo.
Difende l’invasione sovietica dell’Afghanistan e la costruzione del Muro di Berlino, paragona Reagan a Stalin Lentamente però la sua fede comunista vacilla sempre di più e le incongruenze che riscontra nella vita della DDR lo portano ad un atteggiamento critico verso la nuova patria.
Nel 1986 decide di tornare in patria ma viene trovato morto suicida a Berlino.
Lascia un biglietto in cui si scusa con il presidente della DDR Honecker per la cattiva immagine che il suo gesto avrebbe procurato alla nazione.
Pare acclarato che si trattò di suicidio anche se ci sono sospetti che sia stato eliminato (dalla Stasi o dalla CIA a seconda delle fonti).
Si è spesso speculato sul suo ruolo come spia o informatore (anche in questo caso ci si divide tra Stasi, KGB e CIA) ma anche questo particolare non è mai stato chiarito.
Musicalmente ha continuato a muoversi nella sfera “elvisiana” anche se si ricorda una sua versione di “Bella ciao” in italiano o “Venceremos” in spagnolo

domenica, marzo 17, 2013

La storia dei NOT MOVING: secondo semestre 1983



Alcuni scatti dai concerti dell'anno (Perugia, Piacenza e Ivrea in particolare), una foto promo in riva al Po a Calendasco (Piacenza).

Ripartito il gruppo (insperatamente), un nuovo EP appena uscito ma ancora tanta strada da fare per ritrovare la giusta carreggiata.
Il sound (indurito e più veloce e con sempre meno influenze rockabilly e sempre più palesemente rock n roll, tra Gun Club, New York Dolls, Stooges, MC5) si definisce meglio, l’amalgama diventa esplosivo.
Si lavoro sodo con le prove, nonostante la distanza abitativa (noi 4 di Piacenza, Dome di Pisa) ci costringa a prove serrate concentrate in weekend ogni 15 giorni, in una città o nell’altra, il più delle volte in “sale prove” improvvisate: a Pisa nel ripostiglio della madre di Dome, tra lavatrice e scopettoni, da noi qualche volta raccattando ospitalità qua e là, altre volte in campagna in un ex pollaio della sorella di Dany in condizioni quantomeno precarie.

Suoniamo poco: un concerto in riva al Po in provincia di Piacenza in luglio (con i Pedago Party) immortalato dal solito Claudio Sorge con una lunga intervista di corredo su “Rockerilla” di settembre mentre in autunno si va ad Ivrea, Perugia e di nuovo in provincia di Piacenza, a Castelsangiovanni.
Giungono segnali da lontano: c’è un interessamento addirittura della IRS Records (Cramps, Police, Wall of Voodoo per dire…), arrivano lettere da Usa e Inghilterra, ci scrive Jello Biafra per recensire poi “Movin over” su “Maximum Rock n roll” (“The second ep is less experimental and more 60’s pronounced qualità…melodies, chord progressions and some vocal emphasis add to it…evocative”).
Lo scambio di lettere proseguirà a lungo con Jello, persona vera, appassionata e sincera.

Anche il New Musical Express con Cynthia Rose cita il disco in un articolo dedicato a Cramps, Stingrays e Gun Club In Italia “Movin over” trova spazio sul “Mucchio” con Guglielmi che conferma le impressioni stilistiche “un rock demoniaco infarcito di suggestioni dark ed influenzato dal punk come da certe forme di 60’s sound”…”un sound valido, maturo ed interessante che potrebbe risultare ancora  più soddisfacente se il complesso curasse con maggiore attenzione il lavoro in sala d’incisione anche qui ancora un po’ trascurato” (neanche due anni dopo sarà lo stesso Federico a dividere con noi lo studio di registrazione in veste di produttore).
Marco Reina firma la recensione su “Rockerilla” citando 45 Grave, Cramps, Meteors e sottolineando l’acquisizione di “forza e affiatamento” oltre ad una “dimensione di gruppo in cui ognuno immette e/o riceve”.
Recensioni, sempre positive, appaiono poi su “Ciao 2001”, “Komakino”, “Rockstar”, “Frigidaire” e varie fanzine italiane.

La classifica dei lettori (attesissima e di grande importanza, unico strumento di “democrazia diretta” della nuova scena italiana e basilare termometro del “valore” delle bands in campo) di “Rockerilla” sancisce lo strapotere della Firenze wave piazzando nell’ordine Neon, Diaframma e Litfiba ai primi tre posti, i dark metal Death SS al quarto e i Not Moving al quinto, ancora ai vertici pur in un anno tribolato e poco presenti sul palco.
Dietro i Vanadium, una lunga serie di gruppi hard/metal, Frigidaire Tango, Undeground Life, Bisca, Blind Alley, Deafear etc etc

sabato, marzo 16, 2013

Giancarlo Onorato - Ex



“Ex” di Giancarlo Onorato

Il grande talento compositivo (musicale, lirico e letterario) di Onorato non si scopre ora e questa nuova fatica ne è l’ennesima conferma.
Ma in “Ex” riesce a fare di più, rileggendo la storia personale (dai primi passi nel punk all’esperienza degli Underground Life) con un tratto personalissimo, parlando in seconda persona, con accenti costantemente poetici e allo stesso tempo crudamente spietati e disincantati con un corredo di conoscenza artistica e musicale che si palesa in ogni riga.

Giancarlo ha attraversato decenni di (contro) cultura ed arte.
E’ musicista, compositore, scrittore, pittore, organizzatore.
E da quel balcone privilegiato che ha l’Artista ha saputo osservare gli anni che trascorrevano davanti ai suoi occhi e dentro la sua anima e ad assimilarne l’essenza.
Ora, come un saggio a cui, anticamente, ogni comunità si rivolgeva, riesce a scrivere di una realtà che è cambiata nel tempo ma alla quale è riuscito a stare al passo (spesso precedendo i tempi o semplicemente affiancandoli) con coerenza e personalità.
Da tutto ciò nascono alcune preziose considerazioni (soprattutto nelle pagine finali) sull’arte , la musica (con l’assioma vita=arte che emerge frequentemente) e il suo stato attuale.
Libro appassionante, sentito, intenso, lucido, onesto, che sbaraglia il lettore.
Consigliatissimo.

venerdì, marzo 15, 2013

Merda d'artista



Il 12 agosto 1961, in occasione di una mostra alla Galleria Pescetto di Albisola Marina, PIERO MANZONI presenta per la prima volta in pubblico le scatolette di Merda d’artista ("contenuto netto gr.30, conservata al naturale, prodotta ed inscatolata nel maggio 1961").
Il prezzo fissato dall’artista per le 90 scatolette (rigorosamente numerate e alle quali applicò un'etichetta con la scritta «merda d'artista» in inglese (Artist's shit), francese (Merde d'Artiste), tedesco (Künstlerscheiße) e italiano.) corrispondeva al valore corrente dell’oro

Agostino Bonalumi, amico di Piero Manzoni, ha dichiarato che in realtà all'interno delle scatole vi sia contenuto nient'altro che gesso.
« Posso tranquillamente asserire che si tratta di solo gesso. Qualcuno vuole constatarlo? Faccia pure. Non sarò certo io a rompere le scatole".
Esistono i nrealtà fotografia della scatola aperta che smentirebbero questa ipotesi.

L’intento di Manzoni è di realizzare un lavoro che parli dell’arte e del suo consumo, portando alle estreme conseguenze le premesse poste l’anno prima con la performance Consumazione dell'arte, ovvero la consuetudine del pubblico di divorare l'arte, in cui invitava il pubblico stesso a mangiare sul posto le uova firmate con l'impronta del suo pollice.

Recentemente una di queste scatole è stata venduta all’asta per 124.000 euro.
La sua famiglia, i Manzoni di Chiosca, discende dalla stessa del celebre Alessandro Manzoni.
Una "leggenda" della quale non ho ritrovato sicuri riscontri accredita l’opera Merda d’Artista ad un riferimento polemico alla sua famiglia (con la quale aveva rotto i rapporti) proprietaria del marchio Manzotin, famoso per la carne in scatola.

giovedì, marzo 14, 2013

Guerrilla gigs



I guerrilla gigs sono, semplicemente, quei concerti improvvisati e non annunciati preferibilmente in luoghi non deputati alla musica live (dalle metropolitane ai parcheggi a varie location su palazzi ad esempio).
Il primo caso clamoroso in tal senso fu quello dei JEFFERSON AIRPLANE che nel novembre 1968, ripresi dalle camere di Jean Luc Godard (che voleva realizzare il doc politico, “One american movie”), suonarono un brano "House At Poone Corners" (prima di venire interrotti dalla polizia) sul tetto di un palazzo a Manhattan, a New York.
Il video è ben documentato su Youtube e ha un grandissimo fascino.
I BEATLES arrivarono qualche mese dopo, il 30 gennaio 1969 con il famoso concerto sul tetto della Apple a Savile Row, pluri documentato.

L’usanza è stata poi ripresa tantissime altre volte dai gruppi più disparati (in particolare gli U2 a Los Angeles e successivamente alla BBC a Londra, Paul McCartney sul tetto dell’ingresso del teatro in cui si tiene il David Letterman Show o i White Stripes nel loro tour canadese del 2007 con il “famoso” concerto di una sola nota...salirono sul palco, fecero una nota e scesero...).
I Libertines aggiornarono le modalità del Guerrilla Gig annunciando sul web solo qualche ora prima il luogo del concerto.

mercoledì, marzo 13, 2013

Targa MEI Musicletter.it | Indie Blog Award 2013



Il MEI e Musicletter.it hanno istituto la Targa Mei Musicletter , un premio per il miglior blog a tematica musicale.
La caratteristica dei blog in nomination deve essere principalmente quella dell’indipendenza, slegata da qualsiasi regione sociale o testata giornalistica.
Tanto per il gusto di partecipare potete segnalare il vostro blog preferito.

www.facebook.com/IndieBlogAward

Scrivete il nome del blog oppure cliccate “Mi piace” sul ink che ho già messo nei commenti....anche se Facebook continua a ritenere questo blog OFFENSIVO....

Sweet Soul Music: Val McKenna



Alla scoperta di una voce soul “bianca” conosciuta solo ai soul connoisseurs.

A cura di Fabio Tintore
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Val McKenna è una delle migliori cantanti soul/pop bianche affacciatesi sulla scena Brit di metà degli anni Sessanta.
Con la sua chioma ossigenata, gli impenetrabili occhiali da soli neri e un cappellino in PVC calcato in testa, la teenager Val incarna alla perfezione il look delle sue coetanee inglesi dell’epoca.
Come cantautrice, può vantare una carriera di tutto rispetto, iniziata appunto nel 1965 e protrattasi sino agli anni Settanta.

Ad appena sedici anni firma con la casa discografica Southern Music e realizza il suo primo singolo “Baby do it”, connotato dall’uso intenso dell’organo elettrico, che esce su etichetta Piccadilly in aprile.
La canzone porta la firma di John Carter e Ken Lewis, vale a dire i due terzi degli Ivy League, e diventa presto uno dei pezzi più gettonati tra i Mods. Il singolo successivo, “Mixed up, shook up girl”, uscito in luglio, è una ben riuscita cover di un hit del gruppo femminile USA Patty & The Emblems.
Ma è la stupefacente la B-side del singolo,forse la sua song più significativa, “Now that you’ve made your mind”, che ne testimonia le buone doti compositive e che diventa popolarissima tra i Mods.
Pare che in entrambi i pezzi i taglienti assoli di chitarra siano attribuibili a Jimmy Page.
Spiazzando un po’ tutti, per il suo terzo singolo, uscito nell’autunno del 1965, Val sceglie una cover, “I can’t believe what you say”, dal repertorio di Ike & Tina Turner.
Il lato B del singolo, “Don’t hesitate”, è invece una composizione originale.

Quando nel 1966 John Carter forma il gruppo Ministry Of Sound, chiede alla sua protetta di cantare in alcuni pezzi della nuova band, tra i quali vanno ricordati “You’ve gotta tell me”in quell’anno e nel 1967 “(Your mama said) Roll on”.
Val McKenna continua a scrivere per sé e per altri artisti, componendo ad esempio“Leave my baby alone” per il cantante scandinavo Britt.
Il suo ultimo successo è datato 1970, “Love feeling”, che da lì a qualche anno diventerà uno dei pezzi più suonati nei templi del Northern Soul.
Poi, negli anni Settanta e Ottanta, l’impegno come corista, l’oblio e il successivo ripescaggio da parte degli appassionati del Mod sound, pur nella difficoltà di reperire le sue canzoni sulle numerose raccolte dedicate alle cantanti inglesi dei Sixties.
Pare non esista infatti un suo “Best of” su cd o vinile.

Note: informazioni reperite sul sito www.readysteadygirls.com e sul sito AMG.

martedì, marzo 12, 2013

Caterina Caselli



Oggi spazio dedicato a CATERINA CASELLI, a cura di Salvatore URSUS D'Urso.

Parlare del fenomeno BEAT in Italia senza citarla è praticamente impossibile, sebbene molto sia gi‡ stato detto.
La celebre "casco d'oro" riserba ancora molte sorprese,per chi si addentra nella sua passata carriera,una delle più rappresentative di tutti gli anni 60.
Il beat per lei comincia nella provincia modenese,all'incirca nel 1964,con il gruppo musicale de GLI AMICI,al cui fianco rimarrrà negli anni di maggior successo...la botta avviene al Cantagiro 1965 con "Sono qui con voi" (già cavallo di battaglia dei Them con il titolo "Baby please don't go"),ma ancor più l'anno dopo con "Nessuno mi può giudicare" (Sanremo 1966) che oltre ad essere l'enorme hit che tutti han canticchiato, è anche uno dei primi film veramente beat girato in Italia, con attori protagonisti come Laura Efrikian (la signora Morandi), Nino Taranto, Gino Bramieri ecc...annata 1966 : una valanga di successi con "L'uomo d'oro" al Disco per L'estate, "Perdono" al Festivalbar e la già citata "Nessuno mi può giudicare" che spopola a Sanremo in coppia alla versione di Gene Pitney (che resta penalizzata nel confronto).

Poi ancora "Cento giorni", brano delicatissimo abbinato alla cover di "Paint it black" (Rolling Stones) denominata "Tutto nero", che ben figurano nel secondo film "Perdono", seguito della trama precedente.
Il 1967 è l'anno di "Sono Bugiarda" : il pezzo è scritto da Neil Diamond, ma chi lo lancia in tutto il mondo sono gli americani Monkees.

La Caselli ne fa un inno nazionale, malgrado che nel frattempo un brutto incidente stradale la blocchi per qualche mese, giusto per rifarsi con un altro musicarello : "Io non protesto, io amo" al fianco di Mario Girotti (pre-Terence Hill) e con le partecipazioni ad altri film musicali del periodo (tra cui "L'immensità" al fianco di Don Backy).
Al seguito di quei primi anni d'oro, sottolineati dall'incisione di 3 album e di svariati singoli, sopraggiungono i tentennamenti del grande pubblico, pur se la popolarità di Caterina resta rilevante fino ai primi anni 70.
Il look caratteristico e unisex, direi proto-femminista, degli esordi resta quello che più ha colpito l'immaginario collettivo degli italiani, tanto che ancora oggi i più aficionados continuano a chiamarla CASCO D'ORO.

Decide di ritirarsi dalle scene musicali nel 1975 e lo fa con un nuovo 33 giri e un programma tutto suo intitolati Una grande emozione.
Inizia a lanciare nuovi talenti: Pierangelo Bertoli, Faust'O, Area e Mauro Pagani tra i tanti. Successivamente entra a far parte del management della casa discografica del gruppo Sugar, la Sugar Music con cui lancia Giuni Russo, Paolo Vallesi, Andrea Bocelli, Avion Travel, Elisa, Gazosa, Gerardina Trovato, Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi.
All’attivo 9 album, una quarantina di singoli e la partecipazione ad una decina di film.

lunedì, marzo 11, 2013

Facebook, la musica nuova e quella vecchia



Negli ultimi mesi ho fatto un piccolo esperimento (che lascia il tempo che trova ma che mi ha incuriosito) sul mio profilo Facebook.
Ho provato a postare alternativamente video di nuovi gruppi, spesso interessanti, curiosi, in linea con i miei gusti (e con quelli di molti che mi seguono quotidianamente) e classici 60's o dell'epoca punk (dai Jam ai Clash etc).
Con l'aggiunta di brevi introduzioni che esaltavano il nuovo o ricordavano con piacevole nostalgia il vecchio.

Premesso che buona parte dei miei "amici" di Facebook viaggiano oltre i 40 anni e che ovviamente i Beatles o i Clash hanno più appeal dell'ultima band uscita da poco, il risultato è che una foto o un video di Jam, Weller, Area, Clash, Dead Kennedys (anche Not Moving) si beccano puntualmente decine e decine di "Like" e commenti.
Qualsiasi novità viene bellamente snobbata e raramente considerata (tanto più se sono italiani).
Dunque non c'è alcun interesse al nuovo ?
Solo il "classico", il "rassicurante vecchio" attirano l'attenzione ?
Il retro, i "vecchi tempi" battono senza pietà il presente e il futuro ?

domenica, marzo 10, 2013

La storia dei NOT MOVING: primo semestre 1983



Nelle foto: l'ep "Movin Over", i Not Moving in quattro a Rimini, inediti dalle foto session di "Movin Over", in concerto, un articolo dalla fanzine "FuoriModa", in copertina sulla zine "Komakino".

Il 1982 aveva segnato l’”esplosione” dei NOT MOVING a livello mediatico grazie ad una serie di concerti, numerosi articoli e l’esordio discografico con il primo singolo/EP “Strange Dolls” per l’Electric Eye, ma aveva fatto anche emergere varie frizioni all’interno del gruppo.
Che esplodono definitivamente a gennaio 1983 con aspre discussioni e il conclusivo abbandono di Paolo che si trasferisce, armi, chitarre e bagagli, in Danimarca.
Facciamo in tempo per un ultimo concerto nella nostra “piazza” preferita, Torino, il 5 febbraio (con i Politburo) all’”Off Limits” e a declinare l’invito ad un Festival a Parigi (...). Restiamo a leccarci le ferite per un po’.

Personalmente non rimpiango troppo la fine del gruppo: l’attività con i Chelsea Hotel, la mod zine “Faces” e l’attività di organizzazione di feste, serate e raduni mod, alternata alle serate (la domenica pomeriggio) in cui porto all’”Osteria di Sacc” di Piacenza il meglio dell’hardcore punk italiano, l’apertura dello studio di registrazione Audiar, l’Università, riempiono a sufficienza giornate e nottate.

Proviamo comunque ad andare avanti.
Un “provino” con Valter Bonetti (chitarrista dei punk wavers Pedago Party), il 10 marzo, non ci soddisfa e decretiamo ufficialmente che è finita e che i Not Moving rivivranno solo se troveremo un “sosia di Keith Richards con la maglietta dei Cramps”.
Il 13 marzo porto all’”Osteria di Sacc” gli Indigesti e i Cheetah Chrome Motherfuckers (CCM) due tra i migliori gruppi hardcore (mondiali) di sempre.
E non crediamo ai nostri occhi quando sul palco sale un giovane Keith Richards con un giubbotto di pelle con la scritta Cramps dietro !!!
Lo aggrediamo letteralmente.
Domenico Petrosino (in arte Dome La Muerte) nicchia un po’, è interessato, anche lui ama Stones, blues e Johnny Thunders, viene dal 60’s rock, si è buttato nel punk e nell’hardcore ma è uno dei pochi del giro che, come noi, ha uno stretto legame artistico con il passato e, come noi, alterna i Black Flag a Jefferson Airplane, Who, Kinks e Love.
Si riserva una veloce risposta.
Lo incontro qualche settimana dopo al Raduno Mod di Viareggio mentre balla alcuni brani di rhythm and blues.
Alla fine accetta la proposta e sabato e domenica 17 aprile li dedichiamo alle prime prove della nuova formazione.

Dome arriva in moto con il Chopper e la chitarra a tracolla.
In due giorni rispolveriamo il repertorio, componiamo un paio di cose nuove, più dure, più punk, crude, tirate. Seguirà un’altra prova e il 5, 6 e 7 maggio siamo già in studio (nel mio, da poco inaugurato) ad incidere il secondo EP, “Movin’ over”, sempre per l’Electric Eye di Sorge.
Registriamo alcuni brani “vecchi” come “Double mind” (sul demo presente come “Devil’s rattle”), “Psycho ghoul” e “Behind your pale face” e la nuova, in odore di Dead Kennedys, “Everything ends here”.
Poche ore per registrare, mixare, fare una session forografica, riascoltare e pianificare il primo concerto in quel di Bologna, il 5 giugno al “Parco ex Manifatture Tabacchi” con i giovani Unknown Scream del futuro Carnival of Fools e La Crus, Mauro Ermanno Giovanardi.
Solo otto brani, tiratissimi, caotici, con errori e violenza ma poco importa, siamo tornati !

Il 29 giugno saliamo tutti insieme a Vimercate alla “Microwatt”, la fabbrica che stampa e ci consegna il nuovo disco. E trascorriamo la giornata tra i macchinari ad inserire in ognuna delle mille copie un foglietto fotocopiato (e ritagliato a mano...) con i testi.
Poi con Sorge si va dal distributore, il “Discotto”, a Sesto San Giovanni, a consegnarne 600 copie.

Giusto per capire come funzionava la “discografia” ai tempi e quanto fossero improprie e ridicole le accuse delle ali più oltranziste della “scena” che ci bollavano come rockstars vendute alla mercificazione discografica (e che mettevano il timbro Siae sui dischi, orrore !!!).

In pochi giorni dalla fine del sogno alla rinascita e ad una nuova vita che da qua in poi sarà sempre più vorticosa, frenetica, elettrica, travolgente, senza freni.

sabato, marzo 09, 2013

Soul Time !



JESSE DEE - On my mind / In my heart
Da Boston Jesse Dee compone, canta, suona la chitarra, arrangia un delizioso album di puro rhythm and blues revivalista e fedelissimo alle origini.
Gli 11 brani scorrono via tra espliciti riferimenti alle ballate di Otis Redding, Sam Cooke e Joe Tex o ai brani più spediti debitori a Wilson Pickett e Jackie Wilson.
Qua e là un po’ di tocchi crooner alla Bublè e Cullum a raffinare il tutto.
Lavoro piacevolissimo, leggero, fresco e fedele alla linea.

AA.VV. - RecordKicks 10th
La “nostra” Record Kicks festeggia 10 anni di attività (ovvero 109 realizzazioni di cui 90 in vinile per 51 artisti) con una doverosa e STUPENDA compilation in cui raccoglie il meglio della sterminata produzione.
E siamo all’eccellenza pura da Hanna Williams a i Dojo Cuts, Baker Brothers, Nick Pride, Trio Valore, Link Quartet, Doss per un totale di 21 brani che spaziano nel mondo RK tra funk, soul, Hammondbeat, afrobeat, rocksteady e tanto altro.
Buona parte editi ma anche alcuni appositamente offerti all’evento.

AA.VV. - Soul Spectrum vol. 1
Dai 70’s e primi 80’s una serie di rare grovves selzionati da Jazzman e Euan Fryer Sono 21 brani che spaziano dal funk alla soul disco con gioielli veri e propri (il Curtis Mayfield disco funk di Gold in “What about the child” o l’irresistibile funk di Billy Byrd in “Lost in the crowd” sono magistrali).
Il mood generale è molto raffinato, ballabile ed elegante anche se decisamente “facile” (se questo può essere inteso come un limite).

venerdì, marzo 08, 2013

Support !



Tre iniziative da supportare !

Rudeness nasce nel 2004, tra le basse mura di Grosseto in Toscana.
In quasi dieci anni di vita, si è dimostrato essere qualcosa di più di un record shop e molto più che un negozio di vestiti.
Se siete skinheads, mods, football fan, scooter boys, casuals, punx o hardcore kids o se siete appassionati di una cosa qualsiasi tra punk rock, sottoculture inglesi, northern soul, musica jamaicana delle origini, hardcore e posthardcore o scooterismo, avrete sicuramente sentito parlare di questa piccola bottega al centro dell’Italia. Ma Rudeness è anche qualcosa di più che un punto di riferimento per le sottoculture.
Rudeness rappresenta un modo di lavorare che parte dalla passione e dalla conoscenza, da una storia, da un intero stile di vita, molto prima che da un interesse commerciale.
La crisi che in questi anni sta devastando l’Italia a livello economico ha colpito anche Rudeness.
Questo nostro negozio rischia di chiudere, colpito da un severissimo blocco dei consumi e dal cinismo delle banche e di un sistema politico e amministrativo che non riconosce valore alla piccola e media impresa andando a colpire quei commercianti che hanno piccole attività da cui spesso dipendono intere famiglie. E Rudeness è davvero il nostro negozio.
È nostro perché molti di noi a Grosseto, in Italia ma anche in Europa, si sono trovati a prendere parte a un evento organizzato con il suo aiuto: un concerto, un raduno, un all-nighter, un semplice aperitivo, una lezione in una scuola, un intervento alla radio. In questi anni, Rudeness ha dato tantissimo a molti di noi.
E non ha mai chiesto nulla in cambio.
In questo momento di crisi, mostrare solidarietà può solo renderci più uniti.
Aiutateci a salvare Rudeness.

www.indiegogo.com/projects/long-live-rudeness"

La Superba Mod Club è orgogliosa di presentarvi il 15° Maximum Weekend, l'apice del modernismo a Genova!
Tre giorni di musica, cultura, mercatini, cibo e tanta bella gente... il tutto ispirato dalla nostra genovesità!


www.facebook.com/events/468512466532285

Segnali 2006 - Intrattenimenti ed Eventi PRESENTA
PRIMAVERA BEAT FESTIVAL Vol. 7 15/16/17 MARZO 2013
Ex Caserma Valfrè - Corso Cento Cannoni 27 - Alessandria - Italia

www.facebook.com/events/413592325390429

8 marzo



Un doveroso omaggio fotografico alle DONNE.
Con la prima donna a suonare ROCK n ROLL, WANDA JACKSON (nella foto con Elvis), la raffinatezza di DIANA ROSS and the SUPREMES, la risoluta dolcezza di ARETHA FRANKLIN, la forza senza compromessi di NINA SIMONE, la sensualità estrema di TINA TURNER e le IKETTES, il magnetismo essenziale di PATTI SMITH, lo sguardo verso un futuro di cambiamenti di GRACE SLICK e JANIS JOPLIN.
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