lunedì, marzo 12, 2012

Lo ska in Italia







Nelle foto un paio di 45 italiani influenzati dallo ska, gli Statuto con Buster Bloodvessel dei Bad Manners, i Bluebeaters e un manifesto che utilizzammo per il video "Cheope" dei Vallanzaska.

Come già fatto in ambito jazz (nel post dell'8 febbraio 2012) alcune brevi note per un riassunto sintetico (e sicuramente incompleto) di quanto accaduto in ambito SKA in Italia dagli anni 60 ad oggi.

Le prime note ska in Italia arrivano nel 1964 con "Tu sei pallido", inciso da Margherita (Margherita Cappellazzi di Parma) come retro di "Comme", la canzone con cui aveva gareggiato al Festival di Napoli dello stesso anno.
Il brano è una cover di "My boy lollipop", il successo di Millie Small a sua volta cover di una canzone del 1956 incisa da Barbie Gaye (ne rifecero poi nuove versioni anche Lulu, Bad Manners e Seleceter, tra gli altri).
Nel 1965 Les Surf, gruppo del Madagascar di stanza in Italia incidono “Un grosso scandalo”, cover di “Shame and Scandal”, di Lance Percival originariamente di Sir Lancelot, inciso anche da Peter Tosh con Skatalites e successivamente dai Madness, con il testo in italiano scritto da Luciano Beretta .
Nel 1966 "Scrivi ti prego" di Silvano Silvi e "Operazione sole" di Peppino Di Capri sono i primi brani di ispirazione ska composti in Italia.
Quest'ultima cita anche lo ska nel testo, nei versi "Da lontano questo ballo giamaicano / lontano è arrivato / da una terra cotta dal sole bruciata / li la gente lo chiama ska / qui nessuno lo sa".

Dopo un lungo tempo nell'oblìo lo ska torna da noi negli anni '80, prima con Alberto Camerini con "Skatenati" e "Non Rompermi le Skatole" (1980), Edoardo Bennato con "Canta appress'a nuje", addirittura Claudio Cecchetto con "Ska-chou-chou" (1980) poi con Donatella Rettore con "Donatella" (1981).
Sempre Edoardo Bennato include nel 1983 un brano ska nel suo album È arrivato un bastimento, "Assuefazione".

Gli Statuto prima , i Casino Royale poi saranno i primi invece, sempre nei primi 80’s, a riprendere lo ska in chiave rispettosa e affine al messaggio originale, senza inclinazioni prettamente commerciali come nei precedenti casi.
I Casino Royale abbandoneranno poi lo stile per strade contaminate da varie influenze sonore ma il cantante Giuliano Palma con i suoi Bluebeaters tornerà successivamente allo ska e al rocksteady con una fortunata carriera a base di cover di canzoni famose riarrangiate in chiave giamaicana.
Gli Statuto manterranno sempre fino ad oggi una forte componente ska nel loro più ampio mod sound.
Il sound cattura dagli anni 90 in poi sempre più bands e la lista di nomi più o meno fedeli al genere diventa lunga e complessa, soprattutto perchè in molti casi la componente ska è spesso mischiata ad altre influenze più o meno prevalenti (dal reggae al punk allo swing).
Dai Pitura Freska (comunque particolarmente reggae oriented) ai Vallanzaska, ai Persiana Jones, Roy Paci and Aretuska, i primi Meganoidi, Ska-J, Strike, Arpioni, Matrioska, Shandon, Fahrenheit 451, Rimozionekoatta, Harddiskaunt, Bassistinti, Stiliti, Franziska, Après la classe, RedSka, Solidamòr, Easy Skankers , RioTown, Orobians, Fratelli di Soledad, Spy Eye, RudiMentali.

domenica, marzo 11, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica settimanale, domenicale in particolare, di vini e rose a cura della Señora Lilith

Rosa Laevigata…………..
Sarmentosa, sempreverde, fiorisce da aprile a giugno ed è alta circa 7 metri.Viene dalla Cina.
Produce fiori bianchi, semplici, profumati, più o meno di 10 cm…..in autunno si arricchisce di lucide bacche o meglio frutti rossi ed ovali.
Diffusa lungo la Riviera Ligure, e vicino ai laghi ,è infatti un’avida amante delle temperature miti.
E’molto vigorosa, dotata di robuste foglie coriacee, lucide di un bel verde vivace.
Dalla Cina all’America sul finire dell’800 dove si propagò ampiamente con il nome Cherokee rose…arrivo’ in Europa nel 1803…ne esiste una versione in rosa………

Amarone
L’Amarone e'un vino corposo, elegante, vellutato.
Colore rosso rubino profondamente intenso.
Ha un profumo quasi antico, caldo di spezie ed odori di legni, unito ad un sapore pieno con ricordi di frutti appassiti dal sole.
L'Amarone e' un vino simbolo della Valpolicella.
Arrivava a casa mia in omaggio con i colli dell’olio della Riviera del Garda e si metteva in un posto d’onore della credenza in sala…destinandolo a pranzi speciali.
Molto buono accostato a piatti di carne e verdure alla brace, formaggi di pecora ben stagionati, ratatuille al curry.

sabato, marzo 10, 2012

Stasera a Radio Fujiko



RADIO CITTA' FUJIKO BOLOGNA 103,1
sabato 10 marzo - ore 21.30 discoparty/mishmash radio presentano:

“ORIGINAL RUDE BOY”
Dalla Giamaica agli Specials l'autobiografia dello Ska ingelese di Neville Stapletradotta & introdotta da Tony Face Bacciocchi

Conducono in studio Patrizia Bottura e Cesare Ferioli special guest: Tony Face Bacciocchi.

Il concetto Mishmash Radio rappresenta un approfondimento musicale
storico/stilisco per capire la black music e i suoi derivati contemporanei
attraverso il suo sviluppo temporale.
Le trasmissioni finora condotte hanno trattato le labels storiche partendo
dalla musica giamaicana, passando dalla soul music per risalire fino al blues.
Il nostro è un viaggio attravesto le terre, le genti e le culture che hanno
permesso lo svilupparsi dei suoni contemporanei.
Obiettivo della trasmissione è di storicizzare i percorsi di sviluppo del
suono e di coinvolgere il pubblico nei labirinti della storia della musica

Infernal Quinlan "Love ballads, hate songs"



INFERNAL QUINLAN - Love ballads, hate songs

E’ frequente la ricerca, talvolta spasmodica, di nuovi nomi, da parte di noi ammalati di musica, spesso verso lidi e luoghi sperduti.
Invece a volte l’eccellenza ce l’hai dietro casa.
E’ il caso dei miei conterranei piacentini INFERNAL QUINLAN, nati nel 2004, alle spalle tanta storia, tante storie e un solo album nel 2005 “Cast Iron Songs”.
Ad un nome così affascinante accostano, per il secondo lavoro, un titolo altrettanto intrigante che cita il miglior Leonard Cohen, artista a cui non sono aliene alcune loro influenze artistiche.
Influenze che poi si allargano a macchia di leopardo al primo Lou Reed, a Nick Cave, al noir blues dei Tindersticks, il desert sound dei Calexico, il gusto deep blues di Mark Lanegan, il folk rock dei Walkabouts.

Le voci, maschile e femminile, si alternano e si intrecciano alla perfezione su ballate dall’incedere severo dal piglio prevalentemente semiacustico, spesso colorate dai suoni di pianoforte, banjo, tromba.
Gli Infernal Quinlan compongono tutto, peraltro impeccabilmente registrato, e candidano il loro “Love ballads, hate songs” tra i dischi italiani più convincenti del 2012.
Per avere il disco cercateli su Facebook it-it.facebook.com/infernalquinlan

venerdì, marzo 09, 2012

Heroes: Carlos Monzon






Argentino di sangue indio, CARLOS MONZON, nacque nel 1942, ed è scomparso in un incidente stradale nel 1995.
Alle spalle un’infanzia e un’adolescenza difficilissime, arrestato più volte dalla polizia, trovò la salvezza nella boxe.
Debuttò fra i dilettanti a 16 anni, esordì tra i professionisti il 6 febbraio del 1963.

Nel 1966 Monzon diventa campione argentino dei pesi medi, nel ‘69 campione sudamericano e a Roma nel novembre dello stesso anno conquistò il titolo mondiale spazzando via Nino Benvenuti con l’unico ko subito in carriera dal pugile italiano, che nel 1971 a Montecarlo, nella rivincita, si arrese per getto della spugna dopo soli tre round.

Successivamente Monzon difese con successo il titolo contro emile Griffith, Dennis Moyer, Jean Claude Bouttier, Tom Bogs, Benny Briscoe, Josè Napoles.
Nel frattempo si prese una pallottola dalla moglie Beatriz Mercedes Garcia, che non tollerava le sue infedeltà Si salvò per miracolo, ma la pallottola gli rimase per sempre nella schiena.


Nel ‘74 la WBC privò Monzon della corona, perché l’argentino si era rifiutato di battersi con il colombiano Rodrigo Valdes ma rimase campione per la WBA per la quale liquidò Tony Mundine in sette riprese, Tony Licata in dieci e il picchiatore francese Gratien Tonna in 5 round.
Monzon–Valdes per la riunificazione del titolo si disputò a Montecarlo il 26 giugno del 1976 e l’argentino la spuntò come anche nella rivincita del 1977 sempre a Montecarlo. Prima dell’ultimo match con Valdes,  Monzon aveva giurato che si sarebbe ritirato dal ring.
Appese i guantoni al chiodo da campione ed entrò nella leggenda.

Il 14 giugno 1988, Monzon uccise la compagna Alicia Muniz, venne condannato a 11 anni di carcere ma ne scontò solo cinque ottenendo la libertà condizionata.
Morì in un incidente stradale l’8 dicembre 1995, proprio mentre tornava dal carcere di Las Flores. 
Ha dominato per sette anni,  e difeso il titolo per 14 volte, disputato 102 incontri con  89 vittorie (69 per KO), 9 pareggi, 3 sconfitte, 1 no contest

giovedì, marzo 08, 2012

8 marzo: Mod Girls






In occasione dell’8 marzo un veloce sguardo alla presenza femminile nell’ambito della mod music.
E’ risaputo come il movimento mod sia sempre stato prevalentemente maschile e la componente femminile decisamente minoritaria.
Caratteristica evidente anche all’interno della scena musicale.

Nei 60’s, eccettuate le icone soul e rythm and blues (dalle Supremes a Gloria Jones, da Aretha Franklin ai numerosi gruppi vocali di scuola Motown come ad esempio Martha reeves and the Vandellas, Marvelettes, Ikettes, Tina Turner etc) i punti di riferimento si possono individuare in Cathy McGowan, mitica presentatrice del “Ready Steady Go”, marginalmente in Lulu sia come solista che con i suoi Luvvers ebbe un minimo di seguito anche all’interno della scena (seppur giudicata troppo mainstream) con brani come “Shout”, “Here comes the night” (ripresa poi dai Them), “Surprise surprise”.
Ma il nome più vicino alla scena mod è probabilmente quello di P.P.ARNOLD proveniente dalle IKETTES (coriste di Ike and Tina Turner) e approdata alla corte di Steve Marriott e degli Small Faces con cui collaborò in “Tin Soldier” e per la quale Marriott e Lane composero “(If you think you’re ) groovy” (suonando come backing band in numerosi altri suoi brani).
Un album prodotto da Mick Jagger e Steve Marriott "The First Lady Of Immediate" e successivamente una lunga serie di collaborazioni (anche prestigiose) anche in ambito cinematografico e nel musical.
Nel 1985 apparve anche in “Mod Aid” (con Steve Marriott, Chris Farlowe, e varie mod star post 79) in una riedizione di “All or nothing” per aiutare Ronnie Lane degli Small Faces, colpito da scelrosi multipla.
Negli STEAMPACKET, molto apprezzati dalla scena mod, di Rod Stewart, Brian Auger e Long John Baldry spicca la voce di JULIE DRISCOLL ma è un’esperienza che dura poco.

Altrettanto scarsa la componente femminile nelle bands post 79 (esclusi nomi minori).
Nomi come TRACIE, DEE WALKER, l’improbabile ELEONOR RIGBY o la DC LEE alla corte di Paul Weller, sono esperienze marginali mentre è da ricordare la presenza alle tastiere di Elena Iglesias Sastre alle tastiere dei LOS FLECHAZOS, band spagnola attiva tra gli e i 90’s e tra le migliori in ambito mod.
Il nome più rilevante è invece quelli di FAY HALLAM.
Tastierista dei MAKIN TIME negli 80’s. protagonisti di uno dei migliori album mod di sempre, dal significativo titolo di “Rythm and Soul”, poi approdata con il marito Graham Day, ex Prisoners, nei Prime Movers, potentissimo combo che mischiava 60’s sound ad influenze psichedeliche e hendrixiane (alcuni ottimi album all’attivo) e infine ai Phaze.
Dopo un lungo periodo di silenzio è tornata alle origini Hammond Beat con il Fay Hallam Trinity (a breve in tour in Italia).

martedì, marzo 06, 2012

Il dito medio






Uno dei gesti più ripetuti e consueti dell’iconografia rock.
Esempi e foto sono infiniti.
L’origine del gesto è controversa ma pare risalire a millenni fa (addirittura si citano Diogene o Aristofane che ne Le nuvole fariferimento al dito medio alzato come gesto di offesa).

Ovvio il riferimento sessuale anche se alcuni ne datano l'origine con le guerre tra Romani e le tribù barbare germaniche ai cui componenti i romani amputavano il dito medio per impedirgli di tirare in futuro con l’arco.
Da qui il gesto di scherno di mostrare il dito medio integro agli avversari.

In ogni caso un insulto (che in Inghilterra viene “raddoppiato” con l’uso dell’indice)...

lunedì, marzo 05, 2012

John Belushi






Il 5 marzo di 30 anni fa uno speedball in un bungalow di Los Angeles stroncò a 33 anni la vita di JOHN BELUSHI.
In sette anni carriera John attraversò con la grazia di un mammuth in una cristalleria la scena cinematografica, televisiva e musicale.
Dal “Saturday Night Live” ai Blues Brothers con il fido Dan Akroyd a fianco, ossessionato dalla NOSTRA MUSICA, dal soul, dal rythm and blues, dal rock n roll e dal punk (Fear e Black Flag tra i suoi preferiti)

Bill Murray lo ricordò con questo elogio funebre:
“Era uno sciattone, l’avete mai visto mangiare? Dei bambini affamati avrebbero potuto saziarsi solo col cibo che gli restava attaccato sulla barba e sui vestiti. I cani si riunivano per guardarlo mangiare. Non ho mai capito l’ingordigia, ma la detesto. Era una cosa che odiavo di te. Gli piaceva disgustare la gente, essere disgustoso, offendere le persone e metterle a disagio. Non ci mancherai”.

La Società Mod che fondai nel 1984 con altri si chiamava Delta Tau Kay dal film con Belushi “Animal House”

domenica, marzo 04, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Settimanale, domenicale, rubrica di vini e rose a cura di mara Lilith

La rosa Chinensis Mutabilis, apparsa sul mercato negli ultimi anni dell’800, di origine non ben definita, è di superba bellezza…….semplice ed accattivante.Appaiono sulla stessa pianta corolle leggere di diversi colori a seconda dell’età del fiore…..rosso scuro in bocciolo, arancio tendente al rame appena aperti, rosa carico alla massima apertura…lasciando vedere un cuore di grandi stami dorati………il tutto contemporaneamente e continuamente da maggio al freddo autunno…Dispettose farfalle che si rincorrono sul fogliame persistente,mutevole dal rossastro dei germogli al verde lucido e scuro del pieno sviluppo……Cinque soli petali lievemente profumati……..portamento eretto, che si ingentilisce con il tempo…spine robuste…adatta a siepi speciali….
Affascinante recisa…non ama il gelo …ma resiste bene al freddo e alle piu’ comuni malattie………non va potata granchè….solo una frivola toelettatura per eliminare i rami secchi………………………

Sangiovese
Capita,suonando in giro ,di essere trattati bene………a Rimini ad esempio…Matteo del Neon Bar; che per tutto il tempo mi sono ostinata a chiamare Max…..; ci ha abbeverato con un superlativo Sangiovese di Romagna.
Vino rosso rubino, fermo ,sanguigno, con una gradazione alcolica sui 14 gradi………servito in panciuti bicchieri dal lungo gambo….
Profumo intenso di ciliegie ed amarene…dei frutti dei boschi delle colline romagnole………vellutato ,piacevole , leggermente legnoso………prelibato con piade calde, salumi ,formaggi ben stagionati, carni rosse semplici di brace oppure risultato di lenta preparazione…………ave.

sabato, marzo 03, 2012

Combat Rockers





A volte certi dischi, con certi argomenti rompono le palle.
E basta, si dice.
Ancora slogan di lotta, racconti della Resistenza, inni per la giustizia, la solidarietà, l’equità sociale, contro le prevaricazioni classiste, il razzismo, la precarietà sociale etc etc.
PER FORTUNA, ANCORA, E SPERO PER SEMPRE ci sono gruppi come Gang, Redska e Banda Bassotti che a fianco di tanti altri tengono alta l’attenzione e viva la speranza per una SOCIETA’ MIGLIORE.

GANG / MASSIMO PRIVIERO / DANIELE BIACCHESSI - Storie dall’altra Italia
I Gang, da una vita sulle scene a cantare “altre” storie, uniscono le forze con Massimo Priviero e Daniele Bianchessi per uno spettacolo di teatro musicale, raccolto in due cd da Latlantide, in cui si raccontano storie di Resistenza, di giovani uccisi per le loro idee, di contadini mandati a morire in guerra.
Bianchessi racconta, i fratelli Severini e Priviero suonano e cantano e alla fine l’emozione è tanta. Grazie.

REDSKA - La rivolta
Un mix di ska, punk, reggae, testi antifa e antirazzisti.
Il tutto ben suonato, ottime songs, tanta energia ed allegria (inclusa una travolgente versione ska di “White riot” dei Clash)

BANDA BASSOTTI - Siamo guerriglia
Poderoso combat rock tra punk, reggae e patchanka, con l’anima dei Negu Gorriak e Kortatu (non a caso mixa uno dei membri delle mitiche bands basche, Kaki Arkarazo).

venerdì, marzo 02, 2012

Oggi Gil Scott Heron su Rai Tre



Oggi ALLE 18 su RADIO RAI TRE Valerio Corzani nella trasmissione "Sei Gradi" parlerà di "Gil Scott heron - The Bluesologist" libro scritto da moi per VoloLibero Edizioni.
Ascoltate e compratevi il libro. Costa una miseria (10 e) e vale la pena....

giovedì, marzo 01, 2012

Modfathers : Pete Townshend & Paul Weller






Nel 1980 Paolo Hewitt del Melody Maker pianificò un “storico” incontro da Pete Townshend e Paul Weller, il Maestro e l’Allievo.
L’uno in fase creativa discendente, l’altro assurto a nuova stella del firmamento Brit Rock.
Precedentemente ci avevano già provato quelli del NME a portare Weller direttamente a casa di Pete non trovandolo.
Paul lasciò una copia di “Sound Affects”, Pete rispose con una lettera di cortesia apprezzando il gesto e l’album.

L’incontro negli uffici di Wardour Street fu poi riassunto in un articolo dal titolo “The Punk and the Godfather” (classico brano da “Quadrophenia”).
I due parlarono per un paio d’ore di musica, politica e di come sfondare in America ma la visione dogmatica e piuttosto rude di Paul si scontrò con quella di un Townshend più maturo, tranquillo e aperto.
Paul rinfaccio in particolare a Pete che “se avessero intenzione di andare avanti come Who avrebbe dovuto cambiare il set”, escludendo i classici e i successi.
Pete rispose sarcastico “Sei uno molto più duro di come ero io”.
Paul rimarcò in seguito che “non sono d’accordo con lui su un sacco di cose. Lo trovo strano, ho sempre pensato ci fossero un sacco di affinità tra di noi”.

I due si ritrovarono sul palco insieme nel 2000 alla Royal Albert Hall per il Teenage Cancer Trust per suonare insieme durante un concerto degli Who la loro “So sad about us” (da "A quick one") in acustico (brano già coverizzato dai Jam nel 1978 sul retro del singolo "Down in the tube station at midnight" in omaggio alla recente scomparsa di Keith Moon )

mercoledì, febbraio 29, 2012

Lilith and the Sinnersaints : "A Kind Of Blues"



Da oggi in formato esclusivamente digitale al prezzo simbolico di 2.00 Euro il nuovo album di LILITH AND THE SINNERSAINTS "A Kind Of Blues" (Alpha South Records / distribuzione Audioglobe / Bitebay.com) qui:

http://www.bitebay.com/download/i_CD.php?art=989&cat=1&id=58&cat_2=1

VI CHIEDIAMO DI SCARICARLO, ASCOLTARLO E DARCI UNA VOSTRA OPINIONE: SINCERA, SPASSIONATA, APPASSIONATA.
La pubblicheremo sul sito.

11 brani e la collaborazione, sia a livello compositivo che esecutivo, di vari ospiti (Luca Giovanardi dei Julie's Haircut, Ferruccio Quercetti dei Cut, Pier Adduce dei Guignol, Paolo Apollo Negri del Link Quartet, Nicola Faimali della band di Dente).

Al momento dell'acquisto sarà rilasciato un codice identificativo che permetterà di acquistare la copia "fisica" direttamente dai siti del seller, dell'etichetta e del gruppo con uno sconto pari all'importo pagato.

In uscita a Aprile il CD
http://www.audioglobe.it/disk.php?code=8016670140047

Tracklist:

1 Lo Faccio Per Te
Brano composto appositamente da Nicola Faimali, autore e componente dei piacentini Flyin Dolly e Buddy and the Cocos, attualmente nel gruppo di Dente.

2 Jimmy il portento
Composto per la band da Pier Adduce leader e anima dei milanesi Guignol.

3 Mr. Know it all
Composto ed eseguito con la band da Luca Giovanardi dei Julie's Haircut e Ferruccio Quercetti dei Cut.
Con citazione finale di "Blank generation" di Richard Hell and the Voivods.

4 Baron Samedi
Il primo brano cantato da Lilith con i Not Moving nel 1981 (ed anche il primo pubblicato in assoluto dalla band nella compilation "Gathered" nello stesso anno), riarrangiato 30 anni dopo.

5 La notte
Personale versione del classico realizzato nel 1965 dal cantante italo-belga Adamo.

6 Lazy
Brano originariamente nel primo album del 1980 della punk band The Nuns di San Francisco. La cantante Jennifer Miro aveva accettato di duettare con Lilith sul brano ma è scomparsa tragicamente prima di poterlo registrare.

7 Ghetto
Un personale omaggio ad uno dei gruppi italiani più amati da sempre, gli Statuto, di cui viene ripreso, in chiave acustica, il secondo singolo del 1987.

8 My babe looks like a stranger
Ancora Giovanardi dei Julie's Haircut e Quercetti dei Cut a comporre e registrare con la band un brano che voleva essere "a metà tra Lee Hazelwood e un singolo della Motown".

9 Wake up and go
10 E' qui

Due brani, l'uno in dialetto l'altro in italiano, completamente riarrangiati, precedentemente pubblicati nell'album di Lilith "Stracci" del 1998.

11 Love in vain
Robert Johnson la incise su un 78 giri nel 1937, gli Stones la fecero conoscere al mondo nel 1969 nell'album "Let it bleed".
Da sempre nei concerti di Lilith.

IN TOUR
gio 22 marzo : Piacenza Baciccia
sab 07 aprile : Bologna "Covo"
ven 13 aprile : Roma "Le Mura"
sab 14 aprile : La Spezia "Skaletta"
ven 20 aprile : Rozzano (MI) "La Svolta"
dom 22 aprile : Monza "Libra"
sab 05 maggio : Milano "Ligera"
ven 11 maggio: Asti "Diavolo Rosso"
sab 12 maggio : Milano "Lo Fi"
ven 25 maggio : Acqui Terme (AL) "Bar Dante"
ven 22 giugno: Brescia "Lio Bar"


www.lilithandthesinnersaints.com
http://it-it.facebook.com/pages/Lilith-and-the-sinnersaints/127996150606128
www.alphasouth.it

martedì, febbraio 28, 2012

29 febbraio 2012: presentazione Gil and Neville a Piacenza




Domani MERCOLEDI' 29 FEBBRAIO alle 21 al Caffè Letterario BACICCIA in via Dionigi Carli a PIACENZA presentazione
dei libri "Gil Scott Heron -The Bluesologist"(VoloLibero Edizioni) e "Original Rude Boy" (Shake Edizioni) , autobiografia di Neville Staple degli Specials.
Modera Luca Frazzi.
Alla fine dj set northern soul, black music, ska a cura di Matteo Manini.

Alle 11 di mattina, sempre domani, intervista al sottoscritto a CONTRORADIO FIRENZE.

Locandina rubata a www.robelan.deviantart.com

lunedì, febbraio 27, 2012

Febbraio 2012. Il meglio.



Due mesi del 2012 e già qualche nome che ritroveremo nella top a fine anno.
A partire da Motorpsycho, Leonard Cohen e Mark Lanegan (mentre Paul e Ringo non ci saranno, purtroppo).
Tra gli italiani Mike Painter/Viola Road, Redska e i Lo.Mo.
In arrivo Paul Weller (album sorprendente) e Giardini di Mirò (eccellente)


ASCOLTATO

MARK LANEGAN - Blues Funeral
Torna con un grande album dopo anni di assenza da solista e la lunga e fortunata parentesi con Isobel Campbell.
Un blues moderno, contaminato, come sempre tenebroso e solenne.
A dare una mano uno stuolo di eccellenti compari, da Josh Homme a Jack Irons dei Pearl Jam, A Joahnnes dei QOTSA, Greg Dulli.

MOTORPSYCHO & STALE STORLOKKEN - The death defying unicorn
Un doppio album concept. Monumentale, amiziosissimo, epico, impressionante per forza musicale, contenuti e gamma di influenze. C’è tanta classica, jazz, doom (!), prog, ci sono gli Yes che jammano con i QOTSA, progressioni alla King Crimson prima era. E’ musica NUOVA, raramente sentita.
Il lavoro è pesante, duro, difficile, avanguardistico, sperimentale ma importante, molto importante.

MIKE PAINTER QUINTET & VIOLA ROAD - Hammond voice
Un gran bel lavoro tra soul, hammond sound, raffinati tocchi di jazz sound.
Eccellente la band ancora di più la voce di Viola e l’Hammond di Mike.

LO.MO - Il tre nel segno
Un album difficile ma bellissimo.
Difficile perchè naviga su un sottile filo che collega DeAndrè, DeGregori, la “nuova” canzone italiana (Giorgio Canali, Benvegnù), il deep blues, echi wave. Da cercare e ascoltare.

REDSKA - La rivolta
Un mix di ska, punk, reggae, testi antifa e antirazzisti.
Il tutto ben suonato, ottime songs, tanta energia ed allegria (inclusa una travolgente versione ska di “White riot” dei Clash).

ADRIAN YOUNGE - Something about april
Riprende il soul e il mood di Otis Redding e Joe Tex, inserisce loop alla Portished, suoni marcatamente 60’s e chitarre fuzz prese paro paro dalle colonne sonore western di Morricone. Mix molto gradevole a tratti un po’ forzato ma si ascolta molto bene.

CACAO - 1&2
Band che visse dai primi anni 80, un LP all’attivo e un paio di brani di discreta notorietà. Ora quell’album viene ristampato con aggiunta di un secondo CD di inediti per riscoprire un sound che mischia il primo Joe Jackson, Police, XTC, la PFM più pop. Suonavano benissimo e con una serie di brani all’attivo niente male.

GREGORY PORTER - Be Good
Nuova voce jazz si diletta in poderosi hard bop, scat, gospel blues e modern jazz.
Un talento e l’album fila via alla grande !

PAUL MC CARTNEY - Kisses on the botttom
Raccolta di standard jazz minori degli anni che furono e un paio di ottimi inediti.Tutto bello, tutto perfetto, piacevole e raffinato quanto inutile esercizio di stile.Ma Paul se lo può permettere.

RINGO STARR - Ringo 2012
A Ringo si perdona tutto.
Anche questo brevissimo (una mezzoretta scarsa) nuovo, mediocre, anonimo, album. Non che gli si chieda granchè ma qui siamo davvero al minimo sindacale.
Rockettino sciapo leggermente ritmato, brani riciclati....peccato.

45 GIRI
SUNSPOTS - Change
Da Lodi due brani in rigoroso vinile all’insegna di un robusto garage di stampo inglese, ben fatto e rozzo al punto giusto.

ASCOLTATO ANCHE:
DIRTY THREE (sperimentazione blues orchestrale, sporcizia e creatività. Pesante ma interessante), ASTEROIDS GALAXY TOUR (quelli del brano della pubblicità Heineken. Tanto pop, un po’ di 60‘s soul, leggerissimi, piacevoli), THERAPY? (claustrofobico alt punk pure un po’ scontato), BARRY ADAMSON (L’ex Bad Seeds sfodera un album di intenso funk blues, una certa aggressività, un gran gusto jazz noir. Ottimo) CALIBRO 35 (sempre ottimi i Calibro35 alle prese con ipotetiche colonne sonore poliziesche anni 70. Bell opur se ormai risaputo e scontato),BLACK BANANAS (ex Royal Trux alle prese con un sound un po’ punkeggiante, un po’ electro, solite schitarrate Stooges ma ricordano più i Sigue Sigue Sputnik. Mah), AIR (musiche per un film, elettronica e suggestioni pink floydiane e kraut rock. Accattivante)
LINDI ORTEGA (dal Messico country e hillybilly con gran classe, ma sempre quella roba lì è), ERRORS (strumentali, pesissimi), BOY & BEAR (indie pop australiano da latte alle ginocchia), SHEARWATER (indie contaminato pesantissimo), LO STATO SOCIALE (tra Offlaga, Battiato, Rino Gaetano, testi pseudo provocatori...mah), EMELI SANDE’ (leggi che fa soul e r&b, ascolti ed è una palla da classifica sciapa e leggera stile Pausini), SINGERS (da Roma mischiano Franz Ferdinand e Arctic Monkeys e piuttosto bene. Buon gruppo), TINDERSTICKS (al nono album, molto apprezzati. Li trovo noiosi, trascurabili e di scarso spessore), TENNIS (pop molto gradevole quanto inconsistente), KING SIZE (guitar garage rock bello nervoso !), ILENIA VOLPE (grunge, alt rock punk al femminile con qualche ruvida ballata acustica. Produce Giorgio Canali. Promettente)

LETTO
Massimo Carlotto - Il giorno in cui Gabriel scoprì di chiamarsi Miguel Angel
Carlotto è un personaggio di cui è opportuno leggere l’incredibile storia di vita.
In questo libretto riesce a condensare in poche pagine tutto il dramma dei desparecidos nella dittatura argentina. Bello.

Marco Malvaldi - Il re dei giochi
Una fortunata serie di brevi e divertenti gialli risolti da una simpatica banda di vecchietti da bar nella Toscana profonda.
"Il re dei giochi" è uno dei tanti episodi. Piacevole, leggero, gustoso. Niente di che ma una lettura veloce e facile.

VISTO
The Wrestler
The Millionaire
I giorni di Sanremo ofrono alla Rai l’opportunità di trasmettere buoni film neanche troppo datati.
Eccone due: un grande M.Rourke rende stupendo un film dignitoso ma niente de che. Bello Millionaire con tutti i limiti della location e del melò in sottofondo.
Il cliente
Un discreto thriller che finisce in americanata. Mah.
Il Postino
Jackie Brown

CLASSICS

COSE & SUONI
Esce mercoledì 29 febbraio in download l’album di Lilith and the Sinnersaints: “A kind of blues” con 11 brani
Usciti il libro su Neville Staple e quello su Gil Scott Heron

www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me

CALCIO e SPORT
Campionato anonimo, squadre indecenti, solite polemiche da cortile. Che palle.
Nel Sei Nazioni rimediamo le solite figure di merda.
Ma possibile che si riesca a giocare sempre e solo il primo tempo ?

IN CANTIERE
29 febbraio: Piacenza “Baciccia”: presentazione libri di Neville Staple e su Gil Scott Heron. Modera Luca Frazzi.
A fine marzo dovrebbe uscire “This is modern world” su Paul Weller, con Luca Frazzi, per Arcana.
Il 29 febbraio l’album di Lilith and the Sinnersaints “A kind of blues” per Alphasouth e da marzo di nuovo dal vivo.

domenica, febbraio 26, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica settimanale di vini e rose a cura di Mwanamke Lilith.

BANKSIAE Alba Plena……
Introdotta in Europa nel 1807, è probabilmente un ibrido della rosa banksiae normalis incrociata (forse spontaneamente) con una rosa cinese.
Ha fiori piccoli con una particolare forma a pon-pon.
Tra le rose banksiae è quella dotata di maggior profumo unito alla generosità della fioritura primaverile (precoce e purtroppo unica) e di una notevole resistenza al freddo.
Ha lunghi rami lianacei privi di spine e con caparbia riesce a raggiungere anche una decina di metri in altezza.
Possiede un bel fogliame molto robusto, fitto che può ricordare quello del ligustro.
Adatta a ricoprire pergolati , archi, passaggi …molto decorativi sono i rami recisi …adoperati anche per formare ghirlande…………..…..

Chianti ……
A casa mia era il vino delle feste………..lo strappo alla regola…nel fiasco .Colore rosso rubino nelle varie sfumature anche molto intense profonde e cariche., profumo della tarda primavera toscana fiorita di iris e viole…….
Ottenuto per rigido regolamento dall’80% minimo di uva Sangiovese e il restante a piacere tra vitigni autoctoni (Canaiolo e Colorino ) oppure Merlot e Cabernet Sauvignon….Buon sapore asciutto, tannico, pieno, che si irrobustisce col tempo.
Esiste una leggenda legata al simbolo del gallo nero.

Molti secoli fa, mentre fiorentini e senesi combattevano per delineare i loro confini, decisero di fissare il termine dei rispettivi territori là dove si fossero incontrati due cavalieri partiti al primo canto del gallo, l'uno da Siena e l'altro da Firenze.
I fiorentini si servirono di un galletto nero cui era stato impedito di cibarsi per giorni e giorni e che perciò, affamato com'era, cantò assai prima dell'alba, avvantaggiando così il cavaliere fiorentino che si incontrò col senese dopo aver fatto tanta strada in più, arrivando nei pressi di Fonterutoli, in territorio di Castellina.
Così, stando alla tradizione, "in potere di Fiorenza" pervenne "del Chianti la contrada".
Quanto al gallo nero lo scelse il Consorzio del Chianti classico al suo nascere, nel 1924 come proprio marchio di tutela
.

sabato, febbraio 25, 2012

Get back. Album da (ri)scoprire





Consueta rubrica mensile alla riscoperta di qualche album dimenticato e che vale la pena di riascoltare. Questo mese viaggiamo di pop contaminato.

BLONDIE - Blondie
Debbie Harry è una delle icone del primo punk che ha attraversato a fianco di Ramones, Talking Heads, giro del CBGB’s con la sua incredibile sensualità ma soprattutto con una personalità musicale comune a pochi.
I Blondie avevano l’approccio urgente ed elettrico del punk ma i piedi ben piantati nei 60’s, 50’s e nel pop da classifica.
Il primo album, del 1976, ne è uno splendido manifesto dove a grintosi brani pop punk come “In the sun” o “Rip her to shreds” si affiancano deliziosi garage beat (sentire la tastiera di “Little girl lies” o l’incedere di “Rifle Range”), pop soul travolgenti (“Xoffender” ), escursioni doo wop nei 50’s ((“In the flesh” dove i cori li fa Ellie Greenwich, nota ai cultori del rare soul), brani proto new wave (“Kung fu girls”).
Un album ancora oggi delizioso.
Venne poi il successo planetario di “Heart of glass” , lo scioglimento, la carriera solista di Debbie, reunion etc.

CACAO - 1&2
Band che visse dai primi anni 80 a Milano, un LP all’attivo e un paio di brani di discreta notorietà.
Ora quell’album viene ristampato dalla VoloLibero con l’aggiunta di un secondo CD di inediti per riscoprire un sound che mischia il primo Joe Jackson, Police, XTC, la PFM più pop.
Suonavano benissimo e con una serie di brani niente male.
Da (ri)scoprire

PRIMITIVES - Pure
Band inglese a cavallo tra gli 80’s e i 90’s, tre album all’attivo e un sound non troppo lontano dai primi Blondie a livello ispirativo.
“Pure” è il secondo album del 1989 e comprende alcune cose interessanti dal singolo “Sick of it” ad una riuscita cover dei Velvet Underground “I’ll be your mirror”..

venerdì, febbraio 24, 2012

John Peel e i dischi





La collezione di dischi di John Peel (25.000 LP, migliaia di CD e circa 40.000 singoli) diventerà un museo online interattivo grazie alla BBC e all'Arts Council

Peel che iniziò nella radio pirata Radio London entrò nella neonata Radio 1 della BBC nel 1967 dove rimase per quasi quarant'anni, diventando uno dei personaggi più influenti del rock.
Scomparso nel 2004 il suo lascito diventerà un progetto denominato Space con i dischi disponibili a tutti.

Mi chiedo spesso che fine faranno le tonnellate di dischi, cd, singoli, libri, nastri, volantini, fanzines, riviste che ho accumulato in ogni angolo della casa e che al mio erede non sembrano interessare per nulla.

A chi interesseranno gli album degli Yardbirds, quelli solisti di Roger Daltrey, le compilation di garage o punk o mod da ogni parte del mondo, le pile di modzines degli anni 80, i bootleg dei Jam, i singoli dei Sonic Yuth o dei Meat Puppets, quell idei Secret Affair e dei Makin Time ?.............

giovedì, febbraio 23, 2012

Mod Heroes: Lambretta






La LAMBRETTA era uno scooter prodotto dalla industria meccanica Innocenti di Milano, nel quartiere Lambrate, dal 1947 al 1972.
Il nome deriva dal fiume Lambro, che scorre nella zona in cui sorgevano gli stabilimenti di produzione

Innocenti affidò il design a due ingegneri aeronautici: Pier Luigi Torre e Cesare Pallavicino e nel 1947 la Lambretta viene lanciata sul mercato.
Il successo la portò anche in Argentina, Brasile, Cile, India e Spagna.
Il governo indiano comprò la catena di montaggio della Lambretta nel 1972, continuando la costruzione della Lambretta originale sino al 1997.
Come la Vespa, anche la Lambretta aveva un motore a 2 tempi funzionante a miscela di benzina e olio, 3 o 4 marce, con una cilindrata che variava dai 39 ai 198 cm³.

I modelli degli anni 60, TV (Turismo Veloce) e SX (Special X) sono generalmente i più richiesti e desiderati, un successo dovuto alle loro prestazioni maggiorate e al look raffinato.
Il modello TV fu il primo scooter al mondo a montare i freni a disco anteriori.

La Lambretta diventò, come la Vespa, uno dei principali oggetti del desiderio dei primi Mods subendo, allo stesso modo, puntuali modifiche e personalizzazioni.

mercoledì, febbraio 22, 2012

Mod Heroes: Vespa







Nelle foto alcune celebrità (ehm...) in Vespa

La VESPA è uno scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio.

Il nome pare frutto di un'esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò: "Sembra una vespa!",

La particolarità che la rese popolare era la presenza di una carrozzeria portante che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con il risultato di una protezione efficace dalle intemperie e del poter utilizzare finalmente una due ruote con l'abbigliamento di tutti i giorni senza pericolo di sporcarsi con l’olio degli ingranaggi o il fango come accadeva con le motociclette.

Questi motivi, uniti all’eleganza e alla raffinatezza del mezzo, alla maneggevolezza, soprattutto in contesti cittadini, all’affidabilità e alla robustezza per i lunghi tragitti, invogliò i primi MODS a farne il loro mezzo di trasporto ufficiale.
Furono i MODS inglesi dei primi 60’s ad introdurre il concetto di personalizzazione del mezzo, aggiungendo componenti (specchietti, fanali), modificandone parti (le selle, schienali, paracolpi etc), ridipingendone (in parte o totalmente) la carrozzeria o togliendone alcune componenti.


La prima Vespa aveva una cilindrata di 98 cm3, motore a due tempi, tre marce,
potenza massima di 3,2 cavalli a 4500 giri al minuto, velocità massima di 60 km/h.
Di un primo lotto di 2.500 esemplari 2.181 furono venduti nel 1946 che divennero oltre 10.00 l'anno successivo
Il prezzo di 68.000 lire equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato,

La Vespa rimane uno degli esempi di design industriale più riuscito al mondo e nonostante i recenti modelli abbiano abbondantemente perso fascino rispetto agli originali, talvolta snaturandone l’immagine e omologandosi alle linee degli scooter giapponesi, rimane comunque ben riconoscibile e dall appeal inimitalbile.
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