martedì, ottobre 29, 2013

Intervista a LILITH



Dopo FEDERICO FIUMANI dei DIAFRAMMA, al giornalista FEDERICO GUGLIELMI, ad OSKAR GIAMMARINARO, cantante e anima degli STATUTO, al presidente dell'Associazione Audiocoop GIORDANO SANGIORGI, a JOE STRUMMER, a MARINO SEVERINI dei GANG, a UMBERTO PALAZZO dei SANTO NIENTE, LUCA RE dei SICK ROSE, LUCA GIOVANARDI e NICOLA CALEFFI dei JULIE'S HAIRCUT, GIANCARLO ONORATO oggi mi dedico a qualcuno da me particolarmente conosciuto: LILITH, ex voce dei NOT MOVING negli 80's e poi dedita ad una nuova avventura artistica nei 90's fino all'attuale militanza con LILITH AND THE SINNERSAINTS (www.lilithandthesinnersaints.com).

Foto Maurizio Molgora

Le altre interviste le trovate qui: http://tonyface.blogspot.it/search/label/Le%20interviste

In epoca di musica “liquida”, mp3, download etc, tu rimani fermamente ancorata ad un’ottica “tradizionale” e fisica, rifiutando spesso le prime opzioni. Come mai ?

Sono un persona “antica”, mi piacciono i dischi e le loro copertine.
Da ragazza avevo solo le cassette, mai avuto uno stereo, solo un mangianastri portatile e da piccola un mangia dischi arancione.
Quando mi sono sposata e mi sono trovata a casa migliaia di dischi, alla fine non li ascoltavo ma facevo passare le copertine, leggevo le note.
Non sopporto la musica in sottofondo mentre si fanno altre cose. L’ascolto della musica è un rito, non tollero la musica nei supermercati o nei negozi, ad esempio.
Se sono al mare voglio ascoltare il rumore del mare.
Ho un rapporto minimale con la tecnologia e in generale amo il silenzio.
Ho provato a lavorare con un lettore mp3 ma dopo l’entusiasmo iniziale alla fine mi ha rotto i coglioni e sono tornata ai cari dischi da ascoltare con in mano le copertine da guardare e i testi da leggere.

E’ dal 28 dicembre del 1981 che, allora quindicenne, calchi i palchi di tutta Italia e un pezzo d’Europa.
E’ cambiato qualcosa nel tuo approccio con il pubblico, con il rito concertistico ?


Ho meno paura e riesco a guardare le persone negli occhi anzi cerco gli sguardi della gente.
Non ho più nessun tipo di timore neanche davanti ad un pubblico ostico o indifferente che anzi mi stimola a presentarmi e a raccontargli i miei 30 anni di palchi. Prima avevo soggezione del potere delle persone di smontarmi. Ora non più, mi si sciolgono i nervi, sparisce anche l’ansia solita compagna della mia vita.
E’ il mio urlo di Munch ed è un momento di massima espressione interiore e fisica.
In realtà il palcoscenico è uno dei luoghi più intimi che ci siano, il posto dove ti mostri, il posto dove puoi nasconderti, dove devi vincere un sacco di tuoi limiti.
Ed è un momento irripetibile, il qui ed ora, l’ adesso, dove devi tirar fuori il meglio. C’è il piacere della maschera, il travestimento, l’entrare; pezzo dopo pezzo nelle tue mille vite possibili, e volendo, c’è anche lo spazio per scivolare nelle esistenze degli altri.
Fin da piccola ho desiderato un pubblico, l’attenzione della gente.
Il palco mi permette di esprimermi, di presentare l’esagerazione di me stessa.
Adoro dare al tutto una sensazione teatrale; dal dramma alla comicità, espressi come se fossimo in un buio bar al confine……………..dove hai, forse, tutto e niente.

Quanto ti è rimasto del punk, ora che sei mamma e persona adulta.
E’ qualcosa che ancora ti accompagna e influenza la tua quotidianità ora che non giri più con i capelli arancioni o verdi ?


Il punk di cui vado cianciando non è legato allo stereotipo estetico che mi affascinava a 16 anni per distinguermi, per dire “io ci sono”.
Fossi nata negli anni ‘20 avrei frequentato gli ambienti jazz. Per me il punk è stato: tu come sei puoi, non sei un numero nella folla.
Dopo 30 anni sono ancora qua a combattere con i piccoli numeri , con un riscontro limitato ma per me il punk è libertà di provarci.
Il punk non è mai stato qualcosa di rumoroso o fastidioso.
Fastidioso lo era come una macchia rossa in uno sfondo nero ma io sono stata sempre più legata ad aspetti più melodici come Ramones o X, non l’hardcore o le frange più politiche come i Crass, ad esempio.
Il punk è stata un’apertura verso mondi sconosciuti che mi si aprivano per essere conosciuti.
Un punto di partenza per conoscere un sacco di forme di arte, una chiave per aprire nuovi orizzonti.
Non mi sono mai sentita una punk nel senso più banale del termine.
Dal punk ho sempre cercato di distinguermi anche all’interno dello stessa scena, non ho mai voluto essere come gli altri punk. Ognuno ha una propria chiave per aprire nuove strade, ogni cosa è concatenata per aprirne di nuove.
Riscoprire Robert Johnson negli anni ’80 per me era punk.
Quello che io ho raccolto è stato un invito alla libertà………………alla fantasia, al guardare oltre la siepe…………...

L’omaggio al punk di “Stereo Blues vol. 1”: Punk collection” ha, secondo te, qualche connotato nostalgico, anche nel senso buono e positivo della parola?

No.
Concepisco la tristezza, la saudade brasiliana ma non la nostalgia.
Se uno ascolta come abbiamo rifatto i quattro brani del disco capisce bene che non c’è nulla di nostalgico.
E’ semplicemente una materia che ci appartiene, come ritornare nel luogo in cui un è nato e cresciuto e farsi una foto in quei posti.
Mica voglio far passare di essere giovane e carina, sono più vecchia e grigia ma mi posso permettere di cantare “I see no evil “ dei Television senza passare da nostalgica.

La musica è sempre stato il tuo principale mezzo espressivo anche se so (guarda caso...) che hai altri veicoli attraverso i quali ti esprimi artisticamente.

La musica è il mezzo più immediato perché è la modalità attraverso cui posso esprimere la mia urgenza di comunicare.
Poi io disegno, cucio, dipingo……………………………….sono una dilettante assoluta, ma credo sia stato detto da qualcun altro……….

Dopo oltre 32 anni di attività musicale hai raccolto quanto hai seminato ? Spesso hai svolto un ruolo pionieristico (dai Not Moving Crampsiani e punk n roll nel 1981/82 agli esordi acustici con Lilith quando ovunque si suonava grunge, ad esempio).
Sempre out of time, dunque ?


Mio malgrado si, non è assolutamente voluto.
Purtroppo i miei gusti non incontrano il consenso generale. Sono stata macrobiotica tra i carnivori, predicavo la vita agreste nelle metropoli, usavamo le chitarre acustiche e le slide più melodiose in mezzo al grunge-style imperante, amavo il blues prima che diventasse di moda, cantavo in dialetto prima ……………
Tutte cose che ho smesso di fare nel momento in cui le stesse arrivavano al successo.
Si sono fuori tempo, sempre.

La consueta lista dei dischi da portare sull’isola deserta.
Un paio di TUOI dischi che consiglieresti a chi ti vuole conoscere e qualcuno che regaleresti per chi è digiuno in materia rock n roll.


Tra i miei dischi direi “A kind of blues” e “Hello I love me”.
Con “Stereo Blues”siamo invece arrivati alla maturità sonora, non abbiamo mai suonato così bene.
Se ci fosse davvero un’ isola..........forse non dischi interi, ma pezzi………. “Midnight rambler” , “Sympathy for the devil” e “Sweet Virginia” degli Stones, “Little red rooster” di W.Dixon, “Love in vain” di Robert Johnson, “The house of risiong sun” degli Animals, “Me and Bobby McGhee” nella versione di Janis Joplin, “Crown Jane Alley” di Willy De Ville, “Sweet mama fix” di Larry Martin Factory, “Carmelita” di Warren Zevon.
Mi porterei anche “Il Maestro e Margherita” diu Bulgakov, “La trilogia di K” di Agota Kristof, un dizionario su misteri e le leggende del mondo e un po’ di fogli, colori e matite.

47 commenti:

  1. Ho appena finito di leggere l'intervista e sento che la mia giornata sarà più "piena"..e capisco perchè.
    Grazie Lilith
    Deduco che siamo pure coscritti

    C

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  2. Piacevolmente sorpreso da "La trilogia della città di K" il "MIO" libro in assoluto.
    Le cose non sono mai casuali.

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  3. Sull'isola deserta con un Michelizzatore sai che figo?

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  4. si impara ogni forma di resistenza.......alla fatica, al sollievo, all'odio, all'amore...............avevo letto prima Quello che resta...........poi ho fatto i conti.................

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  5. quindi: trilogia,michelizzatore e .....?

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  6. L'aspetto che trovo più interessante (e che mi accomuna) dell'intervista è quello riferito alle emozioni sul palco : è molto difficile descriverle a chi normalmente non le vive in prima persona...ma è fondamentale che queste emozioni crescano e che con l'esperienza si facciano sempre più sentire.
    E' come un antidoto naturale,senza contro-indicazioni... URSUS

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  7. antidoto naturale a cosa?

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  8. volevo scrivere cose ' culturali' about the 'early' punk (avendo studiato muy deeply l'argumént:)),..ma poi arriva again l'anonimo coglione fassista a rompere il c..,..vabeh,inutile incazzarsi,..se siamo il 168° paese meno corrotto al mondo un motivo ci sarà,.....

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  9. per fortuna ogni tanto poi si legge l'Ursus comment o si parla dei Ramones o dei Radio Birdman come vera essenza del 'pank',..altrochè Conflict et similia,...cmq Anonimo et Subdolo ''essere' io ti devo rintracciare,..facile rompere il cazzo anonimamente eh??

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  10. Michele se i tuoi ammiratori li tratti cosi che ne è dei tuoi nemici? (jello biafra 1981)

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  11. antidoto al michelizer?
    maybe

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  12. Nella prima risposta c'è un impressionante concentrato di filosofia casula.
    Hats off alla signora in questione.

    Charlie

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  13. Tony, cambiamo un po' registro però, è il secondo post di fila sul quale non riesco a far intervenire Michelin, basta eh!

    The Real WC

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    1. I prossimi due giorni ti potrai rifare ! Si parla solo di dischi

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  14. well...damn...aussi...jason and the scorchers )) anonimo del cazzo..ti sfido a mduello..merde de diable!!!!!!!!!!!!

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  15. confesso che madame Lilith mi piace un po'...ha fascino e una bella voce, tra l'altro la sua rubrica vini e rose era di piacevole lettura e molto raffinata

    cortez

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  16. Ehi Cortez! andata giù la zuppa di domenica? ehehehehe!
    C

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  17. Antitodo naturale a..........
    quello che ci pare a noi,la scelta è aperta !
    URSUS

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  18. stomaco d'acciao C, poi ho schiacciato un pisolino

    buonissima

    cortez

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    1. ahaha! Albe ma la mia non era solo riferita alla partita ma ad una vera Zuppa di mare che il buon Cortez si stava impostando in tarda mattinata! tutto vero!!
      c

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  19. haha:) ma va a cag...e Anonimo:) (te lo dico in simpatia eh??),...comunque visto che qui ci sono tifosi del Cagliari nche della Ju-Ju(Siouxsie & the banshees)Ventus,..vi segnalo questa intervista su un journal lucàl al Leggendario Cunsitàdin Bonimba Boninsegna,..tra l'altro non sapevo che il soprannome glielo avesse appioppato il Brera,...idem Rombo di Tuono al great Gigi

    http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/10/27/news/il-bobo-compie-70-anni-festa-alla-cartiera-burgo-1.8006531

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    1. Quando era già un calciatore famoso veniva a giocare i tornei notturni estivi nei paesi ed era un tripudio. Ricorda?

      «Certo. Giocavo per il bar Veneri di via Attilio Mori. I miei amici volevano che giocassi a tutti i costi; poi loro si dividevano i premi e a me non davano niente perché dicevano che guadagnavo già abbastanza»
      (Roberto Boninsegna all'apice del successo, vallo a raccontare oggi a un Balotelli Coglioncelli, vada prendersela in culo)

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    2. A Gragnano al Torneo Notturno giocarono Pierino Prati e Anastasi (ai tempi all'apice della carriera)

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  20. tra l'altro nella foto c'è anche il Mitico Benetti haha

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    1. Rarissima foto del trio d'attacco (9, 10 e 11) della Juventus 1977/78: Boninsegna, Benetti e Bettega, reduci da un campionato vinto (51 punti su 60) gol decisivo di Bonimba a Marassi contro i ciclisti sotto i miei occhi (era la prima volta che ci andavo), e vincitori pure dell'annata in corso , 44 punti, 5 in più del LR Vicenza rivelazione e del Torino (secondo anche l'anno prima con 50 punti! avrebbero vinto qualsiasi campionato precedente e futuro a 16 squadre).

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    2. Albe tu ti riferisci a quello del 76 77 pero'..
      e la juve perse il derby dell andata 0 a 2. la mia prima volta allo stadio!

      C

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    3. san dino,cuccu,gheddafi,furia,morgan,gai,barone,schizzo,bonimba,panzer, bobby gol (i capelli non erano ancora bianchi). questa la formazione tipo.
      in panchina il Trap ovviamente.
      e anche la prima coppa europea contro a Bilbao (che botte quella notte)

      c

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    4. Indigo andavi a vedere la juve perche eri un gobbaccio come C

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    5. La foto è del 77/78 (c'è lo scudetto sulle maglie), la partita di Marassi era l'ultima del campionato 76/77, il primo gol lo fece Bettega. I ciclisti finirono in B grazie a quella sconfitta, il Genoa si salvò pur prendendo 5 pappine al Comunale dal Toro..

      Ci andavo perché l'alternativa era stare a casa, poi quando ero lì mi ci appassionavo quasi sempre, dipende chi ci giocava contro.

      La mia prima allo stadio fu l'ultima del campionato 74/75 Juventus 5-0 LR Vicenza, festa scudetto anche lì, la pochezza del Lanerossi mi colpì così come il loro completo blu, fece gol pure Savoldi II

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    6. Antonio Riccardo Luciani - Eclisse lunare

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  21. Certo Madame ascoltare la musica come piace a voi richiede una gran quantità di tempo, invero siete una persona parecchio fortunata.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. e qui sbagli, carino..........io non ascolto tanta musica,ho SPESSO altre cose da fare. ho ascoltato tante cose nel tempo..............infatti non sono così aggiornata su ogni nota che esce......sulla fortuna, avrei da dire un paio di cose, ma ora vado a stirare.......lilliska......

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    3. Ha ha ha ha ha pure io stiro (montagne di roba), ma non riesco a farlo senza il dovuto sottofondo musicale, come tutto il resto delle fottute faccende domestiche.
      The Cabildos - Barrio Bueno

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  22. è vero, allora i calciatori erano indubbiamente tipi più semplici e 'sanguigni',....Carmelita era nel disco del 76 di Zevon, gran bel disco interamente,...allora c'ean tutti quei grandi rocker o autori: Seger, Southside Johnny, Elliott Murphy, Joan Armatrading,..il mitico George Thorogood, graham parker,..Tom Petty, i Mink Deville etc. etc. ,..incredibile il livello che c'era

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  23. nb:"ci andavi" a vedere la juve perche eri un gobbaccio come C

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  24. ok ok precisazioni adeguate Indigo..
    anch'io faccio quasi tutto con la musica!
    C

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  25. Io quando stiro Champions, Europe League o Coppa Italia.

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  26. Ma per stirare intendete il lavoro da donna?

    W

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  27. Si quello lì. L'unico modo da anni per vedere Real Madrid- Copenhagen o Lituania-Israele su SportItalia senza menate in casa

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  28. Ahahahahahahahahah! Con peroni gelata al posto dell'appretto e rutto libero!

    W

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  29. A proposito di Sportitalia, ho letto pessime notizie!

    W

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  30. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/30/chiude-sportitalia-tv-fondata-da-tarek-ben-ammar-giornalisti-in-sciopero/761373/

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  31. Una grande artista. E una bella intervista.

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