mercoledì, febbraio 29, 2012

Lilith and the Sinnersaints : "A Kind Of Blues"



Da oggi in formato esclusivamente digitale al prezzo simbolico di 2.00 Euro il nuovo album di LILITH AND THE SINNERSAINTS "A Kind Of Blues" (Alpha South Records / distribuzione Audioglobe / Bitebay.com) qui:

http://www.bitebay.com/download/i_CD.php?art=989&cat=1&id=58&cat_2=1

VI CHIEDIAMO DI SCARICARLO, ASCOLTARLO E DARCI UNA VOSTRA OPINIONE: SINCERA, SPASSIONATA, APPASSIONATA.
La pubblicheremo sul sito.

11 brani e la collaborazione, sia a livello compositivo che esecutivo, di vari ospiti (Luca Giovanardi dei Julie's Haircut, Ferruccio Quercetti dei Cut, Pier Adduce dei Guignol, Paolo Apollo Negri del Link Quartet, Nicola Faimali della band di Dente).

Al momento dell'acquisto sarà rilasciato un codice identificativo che permetterà di acquistare la copia "fisica" direttamente dai siti del seller, dell'etichetta e del gruppo con uno sconto pari all'importo pagato.

In uscita a Aprile il CD
http://www.audioglobe.it/disk.php?code=8016670140047

Tracklist:

1 Lo Faccio Per Te
Brano composto appositamente da Nicola Faimali, autore e componente dei piacentini Flyin Dolly e Buddy and the Cocos, attualmente nel gruppo di Dente.

2 Jimmy il portento
Composto per la band da Pier Adduce leader e anima dei milanesi Guignol.

3 Mr. Know it all
Composto ed eseguito con la band da Luca Giovanardi dei Julie's Haircut e Ferruccio Quercetti dei Cut.
Con citazione finale di "Blank generation" di Richard Hell and the Voivods.

4 Baron Samedi
Il primo brano cantato da Lilith con i Not Moving nel 1981 (ed anche il primo pubblicato in assoluto dalla band nella compilation "Gathered" nello stesso anno), riarrangiato 30 anni dopo.

5 La notte
Personale versione del classico realizzato nel 1965 dal cantante italo-belga Adamo.

6 Lazy
Brano originariamente nel primo album del 1980 della punk band The Nuns di San Francisco. La cantante Jennifer Miro aveva accettato di duettare con Lilith sul brano ma è scomparsa tragicamente prima di poterlo registrare.

7 Ghetto
Un personale omaggio ad uno dei gruppi italiani più amati da sempre, gli Statuto, di cui viene ripreso, in chiave acustica, il secondo singolo del 1987.

8 My babe looks like a stranger
Ancora Giovanardi dei Julie's Haircut e Quercetti dei Cut a comporre e registrare con la band un brano che voleva essere "a metà tra Lee Hazelwood e un singolo della Motown".

9 Wake up and go
10 E' qui

Due brani, l'uno in dialetto l'altro in italiano, completamente riarrangiati, precedentemente pubblicati nell'album di Lilith "Stracci" del 1998.

11 Love in vain
Robert Johnson la incise su un 78 giri nel 1937, gli Stones la fecero conoscere al mondo nel 1969 nell'album "Let it bleed".
Da sempre nei concerti di Lilith.

IN TOUR
gio 22 marzo : Piacenza Baciccia
sab 07 aprile : Bologna "Covo"
ven 13 aprile : Roma "Le Mura"
sab 14 aprile : La Spezia "Skaletta"
ven 20 aprile : Rozzano (MI) "La Svolta"
dom 22 aprile : Monza "Libra"
sab 05 maggio : Milano "Ligera"
ven 11 maggio: Asti "Diavolo Rosso"
sab 12 maggio : Milano "Lo Fi"
ven 25 maggio : Acqui Terme (AL) "Bar Dante"
ven 22 giugno: Brescia "Lio Bar"


www.lilithandthesinnersaints.com
http://it-it.facebook.com/pages/Lilith-and-the-sinnersaints/127996150606128
www.alphasouth.it

martedì, febbraio 28, 2012

29 febbraio 2012: presentazione Gil and Neville a Piacenza




Domani MERCOLEDI' 29 FEBBRAIO alle 21 al Caffè Letterario BACICCIA in via Dionigi Carli a PIACENZA presentazione
dei libri "Gil Scott Heron -The Bluesologist"(VoloLibero Edizioni) e "Original Rude Boy" (Shake Edizioni) , autobiografia di Neville Staple degli Specials.
Modera Luca Frazzi.
Alla fine dj set northern soul, black music, ska a cura di Matteo Manini.

Alle 11 di mattina, sempre domani, intervista al sottoscritto a CONTRORADIO FIRENZE.

Locandina rubata a www.robelan.deviantart.com

lunedì, febbraio 27, 2012

Febbraio 2012. Il meglio.



Due mesi del 2012 e già qualche nome che ritroveremo nella top a fine anno.
A partire da Motorpsycho, Leonard Cohen e Mark Lanegan (mentre Paul e Ringo non ci saranno, purtroppo).
Tra gli italiani Mike Painter/Viola Road, Redska e i Lo.Mo.
In arrivo Paul Weller (album sorprendente) e Giardini di Mirò (eccellente)


ASCOLTATO

MARK LANEGAN - Blues Funeral
Torna con un grande album dopo anni di assenza da solista e la lunga e fortunata parentesi con Isobel Campbell.
Un blues moderno, contaminato, come sempre tenebroso e solenne.
A dare una mano uno stuolo di eccellenti compari, da Josh Homme a Jack Irons dei Pearl Jam, A Joahnnes dei QOTSA, Greg Dulli.

MOTORPSYCHO & STALE STORLOKKEN - The death defying unicorn
Un doppio album concept. Monumentale, amiziosissimo, epico, impressionante per forza musicale, contenuti e gamma di influenze. C’è tanta classica, jazz, doom (!), prog, ci sono gli Yes che jammano con i QOTSA, progressioni alla King Crimson prima era. E’ musica NUOVA, raramente sentita.
Il lavoro è pesante, duro, difficile, avanguardistico, sperimentale ma importante, molto importante.

MIKE PAINTER QUINTET & VIOLA ROAD - Hammond voice
Un gran bel lavoro tra soul, hammond sound, raffinati tocchi di jazz sound.
Eccellente la band ancora di più la voce di Viola e l’Hammond di Mike.

LO.MO - Il tre nel segno
Un album difficile ma bellissimo.
Difficile perchè naviga su un sottile filo che collega DeAndrè, DeGregori, la “nuova” canzone italiana (Giorgio Canali, Benvegnù), il deep blues, echi wave. Da cercare e ascoltare.

REDSKA - La rivolta
Un mix di ska, punk, reggae, testi antifa e antirazzisti.
Il tutto ben suonato, ottime songs, tanta energia ed allegria (inclusa una travolgente versione ska di “White riot” dei Clash).

ADRIAN YOUNGE - Something about april
Riprende il soul e il mood di Otis Redding e Joe Tex, inserisce loop alla Portished, suoni marcatamente 60’s e chitarre fuzz prese paro paro dalle colonne sonore western di Morricone. Mix molto gradevole a tratti un po’ forzato ma si ascolta molto bene.

CACAO - 1&2
Band che visse dai primi anni 80, un LP all’attivo e un paio di brani di discreta notorietà. Ora quell’album viene ristampato con aggiunta di un secondo CD di inediti per riscoprire un sound che mischia il primo Joe Jackson, Police, XTC, la PFM più pop. Suonavano benissimo e con una serie di brani all’attivo niente male.

GREGORY PORTER - Be Good
Nuova voce jazz si diletta in poderosi hard bop, scat, gospel blues e modern jazz.
Un talento e l’album fila via alla grande !

PAUL MC CARTNEY - Kisses on the botttom
Raccolta di standard jazz minori degli anni che furono e un paio di ottimi inediti.Tutto bello, tutto perfetto, piacevole e raffinato quanto inutile esercizio di stile.Ma Paul se lo può permettere.

RINGO STARR - Ringo 2012
A Ringo si perdona tutto.
Anche questo brevissimo (una mezzoretta scarsa) nuovo, mediocre, anonimo, album. Non che gli si chieda granchè ma qui siamo davvero al minimo sindacale.
Rockettino sciapo leggermente ritmato, brani riciclati....peccato.

45 GIRI
SUNSPOTS - Change
Da Lodi due brani in rigoroso vinile all’insegna di un robusto garage di stampo inglese, ben fatto e rozzo al punto giusto.

ASCOLTATO ANCHE:
DIRTY THREE (sperimentazione blues orchestrale, sporcizia e creatività. Pesante ma interessante), ASTEROIDS GALAXY TOUR (quelli del brano della pubblicità Heineken. Tanto pop, un po’ di 60‘s soul, leggerissimi, piacevoli), THERAPY? (claustrofobico alt punk pure un po’ scontato), BARRY ADAMSON (L’ex Bad Seeds sfodera un album di intenso funk blues, una certa aggressività, un gran gusto jazz noir. Ottimo) CALIBRO 35 (sempre ottimi i Calibro35 alle prese con ipotetiche colonne sonore poliziesche anni 70. Bell opur se ormai risaputo e scontato),BLACK BANANAS (ex Royal Trux alle prese con un sound un po’ punkeggiante, un po’ electro, solite schitarrate Stooges ma ricordano più i Sigue Sigue Sputnik. Mah), AIR (musiche per un film, elettronica e suggestioni pink floydiane e kraut rock. Accattivante)
LINDI ORTEGA (dal Messico country e hillybilly con gran classe, ma sempre quella roba lì è), ERRORS (strumentali, pesissimi), BOY & BEAR (indie pop australiano da latte alle ginocchia), SHEARWATER (indie contaminato pesantissimo), LO STATO SOCIALE (tra Offlaga, Battiato, Rino Gaetano, testi pseudo provocatori...mah), EMELI SANDE’ (leggi che fa soul e r&b, ascolti ed è una palla da classifica sciapa e leggera stile Pausini), SINGERS (da Roma mischiano Franz Ferdinand e Arctic Monkeys e piuttosto bene. Buon gruppo), TINDERSTICKS (al nono album, molto apprezzati. Li trovo noiosi, trascurabili e di scarso spessore), TENNIS (pop molto gradevole quanto inconsistente), KING SIZE (guitar garage rock bello nervoso !), ILENIA VOLPE (grunge, alt rock punk al femminile con qualche ruvida ballata acustica. Produce Giorgio Canali. Promettente)

LETTO
Massimo Carlotto - Il giorno in cui Gabriel scoprì di chiamarsi Miguel Angel
Carlotto è un personaggio di cui è opportuno leggere l’incredibile storia di vita.
In questo libretto riesce a condensare in poche pagine tutto il dramma dei desparecidos nella dittatura argentina. Bello.

Marco Malvaldi - Il re dei giochi
Una fortunata serie di brevi e divertenti gialli risolti da una simpatica banda di vecchietti da bar nella Toscana profonda.
"Il re dei giochi" è uno dei tanti episodi. Piacevole, leggero, gustoso. Niente di che ma una lettura veloce e facile.

VISTO
The Wrestler
The Millionaire
I giorni di Sanremo ofrono alla Rai l’opportunità di trasmettere buoni film neanche troppo datati.
Eccone due: un grande M.Rourke rende stupendo un film dignitoso ma niente de che. Bello Millionaire con tutti i limiti della location e del melò in sottofondo.
Il cliente
Un discreto thriller che finisce in americanata. Mah.
Il Postino
Jackie Brown

CLASSICS

COSE & SUONI
Esce mercoledì 29 febbraio in download l’album di Lilith and the Sinnersaints: “A kind of blues” con 11 brani
Usciti il libro su Neville Staple e quello su Gil Scott Heron

www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me

CALCIO e SPORT
Campionato anonimo, squadre indecenti, solite polemiche da cortile. Che palle.
Nel Sei Nazioni rimediamo le solite figure di merda.
Ma possibile che si riesca a giocare sempre e solo il primo tempo ?

IN CANTIERE
29 febbraio: Piacenza “Baciccia”: presentazione libri di Neville Staple e su Gil Scott Heron. Modera Luca Frazzi.
A fine marzo dovrebbe uscire “This is modern world” su Paul Weller, con Luca Frazzi, per Arcana.
Il 29 febbraio l’album di Lilith and the Sinnersaints “A kind of blues” per Alphasouth e da marzo di nuovo dal vivo.

domenica, febbraio 26, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica settimanale di vini e rose a cura di Mwanamke Lilith.

BANKSIAE Alba Plena……
Introdotta in Europa nel 1807, è probabilmente un ibrido della rosa banksiae normalis incrociata (forse spontaneamente) con una rosa cinese.
Ha fiori piccoli con una particolare forma a pon-pon.
Tra le rose banksiae è quella dotata di maggior profumo unito alla generosità della fioritura primaverile (precoce e purtroppo unica) e di una notevole resistenza al freddo.
Ha lunghi rami lianacei privi di spine e con caparbia riesce a raggiungere anche una decina di metri in altezza.
Possiede un bel fogliame molto robusto, fitto che può ricordare quello del ligustro.
Adatta a ricoprire pergolati , archi, passaggi …molto decorativi sono i rami recisi …adoperati anche per formare ghirlande…………..…..

Chianti ……
A casa mia era il vino delle feste………..lo strappo alla regola…nel fiasco .Colore rosso rubino nelle varie sfumature anche molto intense profonde e cariche., profumo della tarda primavera toscana fiorita di iris e viole…….
Ottenuto per rigido regolamento dall’80% minimo di uva Sangiovese e il restante a piacere tra vitigni autoctoni (Canaiolo e Colorino ) oppure Merlot e Cabernet Sauvignon….Buon sapore asciutto, tannico, pieno, che si irrobustisce col tempo.
Esiste una leggenda legata al simbolo del gallo nero.

Molti secoli fa, mentre fiorentini e senesi combattevano per delineare i loro confini, decisero di fissare il termine dei rispettivi territori là dove si fossero incontrati due cavalieri partiti al primo canto del gallo, l'uno da Siena e l'altro da Firenze.
I fiorentini si servirono di un galletto nero cui era stato impedito di cibarsi per giorni e giorni e che perciò, affamato com'era, cantò assai prima dell'alba, avvantaggiando così il cavaliere fiorentino che si incontrò col senese dopo aver fatto tanta strada in più, arrivando nei pressi di Fonterutoli, in territorio di Castellina.
Così, stando alla tradizione, "in potere di Fiorenza" pervenne "del Chianti la contrada".
Quanto al gallo nero lo scelse il Consorzio del Chianti classico al suo nascere, nel 1924 come proprio marchio di tutela
.

sabato, febbraio 25, 2012

Get back. Album da (ri)scoprire





Consueta rubrica mensile alla riscoperta di qualche album dimenticato e che vale la pena di riascoltare. Questo mese viaggiamo di pop contaminato.

BLONDIE - Blondie
Debbie Harry è una delle icone del primo punk che ha attraversato a fianco di Ramones, Talking Heads, giro del CBGB’s con la sua incredibile sensualità ma soprattutto con una personalità musicale comune a pochi.
I Blondie avevano l’approccio urgente ed elettrico del punk ma i piedi ben piantati nei 60’s, 50’s e nel pop da classifica.
Il primo album, del 1976, ne è uno splendido manifesto dove a grintosi brani pop punk come “In the sun” o “Rip her to shreds” si affiancano deliziosi garage beat (sentire la tastiera di “Little girl lies” o l’incedere di “Rifle Range”), pop soul travolgenti (“Xoffender” ), escursioni doo wop nei 50’s ((“In the flesh” dove i cori li fa Ellie Greenwich, nota ai cultori del rare soul), brani proto new wave (“Kung fu girls”).
Un album ancora oggi delizioso.
Venne poi il successo planetario di “Heart of glass” , lo scioglimento, la carriera solista di Debbie, reunion etc.

CACAO - 1&2
Band che visse dai primi anni 80 a Milano, un LP all’attivo e un paio di brani di discreta notorietà.
Ora quell’album viene ristampato dalla VoloLibero con l’aggiunta di un secondo CD di inediti per riscoprire un sound che mischia il primo Joe Jackson, Police, XTC, la PFM più pop.
Suonavano benissimo e con una serie di brani niente male.
Da (ri)scoprire

PRIMITIVES - Pure
Band inglese a cavallo tra gli 80’s e i 90’s, tre album all’attivo e un sound non troppo lontano dai primi Blondie a livello ispirativo.
“Pure” è il secondo album del 1989 e comprende alcune cose interessanti dal singolo “Sick of it” ad una riuscita cover dei Velvet Underground “I’ll be your mirror”..

venerdì, febbraio 24, 2012

John Peel e i dischi





La collezione di dischi di John Peel (25.000 LP, migliaia di CD e circa 40.000 singoli) diventerà un museo online interattivo grazie alla BBC e all'Arts Council

Peel che iniziò nella radio pirata Radio London entrò nella neonata Radio 1 della BBC nel 1967 dove rimase per quasi quarant'anni, diventando uno dei personaggi più influenti del rock.
Scomparso nel 2004 il suo lascito diventerà un progetto denominato Space con i dischi disponibili a tutti.

Mi chiedo spesso che fine faranno le tonnellate di dischi, cd, singoli, libri, nastri, volantini, fanzines, riviste che ho accumulato in ogni angolo della casa e che al mio erede non sembrano interessare per nulla.

A chi interesseranno gli album degli Yardbirds, quelli solisti di Roger Daltrey, le compilation di garage o punk o mod da ogni parte del mondo, le pile di modzines degli anni 80, i bootleg dei Jam, i singoli dei Sonic Yuth o dei Meat Puppets, quell idei Secret Affair e dei Makin Time ?.............

giovedì, febbraio 23, 2012

Mod Heroes: Lambretta






La LAMBRETTA era uno scooter prodotto dalla industria meccanica Innocenti di Milano, nel quartiere Lambrate, dal 1947 al 1972.
Il nome deriva dal fiume Lambro, che scorre nella zona in cui sorgevano gli stabilimenti di produzione

Innocenti affidò il design a due ingegneri aeronautici: Pier Luigi Torre e Cesare Pallavicino e nel 1947 la Lambretta viene lanciata sul mercato.
Il successo la portò anche in Argentina, Brasile, Cile, India e Spagna.
Il governo indiano comprò la catena di montaggio della Lambretta nel 1972, continuando la costruzione della Lambretta originale sino al 1997.
Come la Vespa, anche la Lambretta aveva un motore a 2 tempi funzionante a miscela di benzina e olio, 3 o 4 marce, con una cilindrata che variava dai 39 ai 198 cm³.

I modelli degli anni 60, TV (Turismo Veloce) e SX (Special X) sono generalmente i più richiesti e desiderati, un successo dovuto alle loro prestazioni maggiorate e al look raffinato.
Il modello TV fu il primo scooter al mondo a montare i freni a disco anteriori.

La Lambretta diventò, come la Vespa, uno dei principali oggetti del desiderio dei primi Mods subendo, allo stesso modo, puntuali modifiche e personalizzazioni.

mercoledì, febbraio 22, 2012

Mod Heroes: Vespa







Nelle foto alcune celebrità (ehm...) in Vespa

La VESPA è uno scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio.

Il nome pare frutto di un'esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò: "Sembra una vespa!",

La particolarità che la rese popolare era la presenza di una carrozzeria portante che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con il risultato di una protezione efficace dalle intemperie e del poter utilizzare finalmente una due ruote con l'abbigliamento di tutti i giorni senza pericolo di sporcarsi con l’olio degli ingranaggi o il fango come accadeva con le motociclette.

Questi motivi, uniti all’eleganza e alla raffinatezza del mezzo, alla maneggevolezza, soprattutto in contesti cittadini, all’affidabilità e alla robustezza per i lunghi tragitti, invogliò i primi MODS a farne il loro mezzo di trasporto ufficiale.
Furono i MODS inglesi dei primi 60’s ad introdurre il concetto di personalizzazione del mezzo, aggiungendo componenti (specchietti, fanali), modificandone parti (le selle, schienali, paracolpi etc), ridipingendone (in parte o totalmente) la carrozzeria o togliendone alcune componenti.


La prima Vespa aveva una cilindrata di 98 cm3, motore a due tempi, tre marce,
potenza massima di 3,2 cavalli a 4500 giri al minuto, velocità massima di 60 km/h.
Di un primo lotto di 2.500 esemplari 2.181 furono venduti nel 1946 che divennero oltre 10.00 l'anno successivo
Il prezzo di 68.000 lire equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato,

La Vespa rimane uno degli esempi di design industriale più riuscito al mondo e nonostante i recenti modelli abbiano abbondantemente perso fascino rispetto agli originali, talvolta snaturandone l’immagine e omologandosi alle linee degli scooter giapponesi, rimane comunque ben riconoscibile e dall appeal inimitalbile.

martedì, febbraio 21, 2012

Black Power: Stevie Wonder






Soul, rhythm and blues, pop, funk, reggae e jazz.
Voce inconfondibile, capacità compositive eccelse, tecnica sopraffina come tastierista e armonicista, gusto e personalità uniche.
L'apporto di STEVIE WONDER all’evoluzione della black music, soprattutto negli anni 70 è importantissimo.
Già sull’onda del successo da giovanissimo con il nome di LITTLE STEVIE WONDER con cui, a 12 anni, incide nel 1962 “A tribute to Uncle Ray” (splendida raccolta di covers dell’idolo Ray Charles) e il jazzato “The jazz soul of Little Stevie” a cui fa seguito il fortunato live "The 12 Year Old Genius".

Dopo una breve pausa torna con il nome STEVIE WONDER e inanella una serie di successi a base di torrido rythm and blues come “Uptight” o “Nothing’s good to my baby”, di delicato soul come la bellissima “My cherie Amour” del 1966 o di sapiente riproposizione di un classico dei Beatles come “Wa can work it out”.
Slegatosi dalla Motown fonda una propria etichetta la Black Bull Music e sfrutta la label di Detroit per la distribuzione, incominciando a gestire in toto la propria musica e carriera.

Dal 1972 al 1980 sforna un capolavoro dietro l’altro, riscrivendo la black music (al pari di personaggi come Marvin Gaye con il suo “What’s goin on” o Curtis Mayfield e Sly and the Family Stone.
Stevie produce, compone e suona quasi tutto, introducendo elementi folk, blues, jazz, reggae, rock, gospel, sapienti arrangiamenti orchestrali, affiancati a funk, soul e rythm and blues.
“Music of my mind” (1972), “Talking book” (1972), “Innervisions” (1973), “Songs in the key of life” (1976) sono i capolavori dell’epoca ma anche "Fulfillingness' First Finale" (1974), "Looking Back" (1977) e lo strumentale, ambizioso e quasi sinfonico "Journey Through The Secret Life Of Plants" (1979) sono lavori di altissimo livello.
“Hotter than July” (1980) con la fortunatissima “Master Blaster” sancisce il ritorno a sonorità più pop e meno sperimentali e di fatto chiude l’epoca delle opere più significative di Wonder che d’ora in poi diraderà le uscite, spesso limitate ad eleganti opere di maniera, nonostante il successo planetario.
Wonder non ha mai lesinato il suo impegno a livello sociale battendosi per i diritti dei neri, contro il razzismo, contro le ingiustizie.

Dischi consigliati

UPTIGHT
Perfettamente rappresentativo del primo periodo con brani R&B d’eccellenza (da “Uptight” a “Love a gogo, “Nothing’s good for muy baby”) e la riuscita cover di Dylan “Blowin in the wind”.

TALKING BOOK
Basterebbero la super funky hit di “Superstition” o la celebre soul ballad “You’re the sunshine of my life” ma c’è anche tanto altro a partire dall’incantevole “Big brother”

INNERVISIONS
Brani come la celebre “Golden Lady”, il funk solare di “Living in the city” e quello anfetaminico di “Higher ground”. Groovy !


SONGS IN THE KEY OF LIFE
L’indiscutibile capolavoro di Wonder e tra i migliori esempi di black music e non solo.
Si sperimenta a tutto campo e da “Sir Duke” alla celebre “Isn’t she lovely?” sono quattro facciate a cinque stelle.

HOTTER THAN JULY
Forse non uno dei suoi migliori ma rappresentativo della fine di un’epoca di progressione artistica e l’inizio di un periodo apertamente commerciale e pop. A partire dalla super hit reggae “Master Blaster”

THE DEFINITIVE COLLECTION
Per chi non si vuole troppo addentrare nel Wonder mondo ci sono sempre fior di compilations che ne restituiscono comunque ampi lampi di genio pur senza la continuità di un album concepito ad hoc.

lunedì, febbraio 20, 2012

Gil Scott Heron - The Bluesologist



Esce in libreria (reperibile altrimenti online presso il sito dell'editore) il mio libro su GIL SCOTT HERON, poeta, musicista, cantante, autore, scrittore, cantore dell'America del Vietnam, dei diritti negati ai neri e delle loro lotte, ma anche dei meandri più oscuri e maledetti dell'animo umano, quello minato da disperazione, povertà, alcolismo, droga, emarginazione.
Lo ha sempre saputo fare con estrema lucidità, linguaggio crudo ma sempre ironico e pungente, accompagnato da una miscela musicale originale e personale che ha saputo pescare dalle radici della black music, rinnovandola e modernizzandola, rimettendosi costantemente in gioco, contro ogni ostacolo, anche quelli più alti.
Scomparso il 27 Maggio 2011 all’età di 62 anni, lascia un insegnamento preziosissimo e ancora attuale.

Il libro sarà presentato a Piacenza al "Baciccia" il 29 febbraio, a Milano a "Santeria" il 13 marzo e Cremona, "Osteria del Fico" il 16 aprile.

www.vololiberoedizioni.it
Distr. NdA
www.ndanet.it

Collana “I LIBERINI” – I tascabili Vololibero
Formato: 11,5x16,7
112 pagine b/n;
Prezzo: Euro 10

domenica, febbraio 19, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica di rose e vini a cura di Wraig Lilith

Jeio Colmei Bisol
Un bianco , un prosecco ….nel variegato dialetto veneto COLMEI significa
piccoli colli……..
Jeio da Desiderio patron della famiglia Bisol .
Giallo come un sole settembrino con finissime perline, profumo di campi, di fiori e di frutti…
da aperitivo e lenta chiacchiera o anche da pasti non troppo carichi……
formaggi di media stagionatura, pesci al cartoccio, verdure alla griglia…da servire giovane e freddo…..

ZEPHIRINE DROUHIN
Fiore semidoppio, abbastanza grande, rosa pieno vicino al carminio, di lunghissimo e persistente dolce fruttato profumo, ibridata in Francia da Bizot nel 1868, fiorisce più volte anche in mazzetti riuniti di 5 …….
tollera la coltivazione in grandi vasi se proprio non se ne può fare a meno,
sale fino a 3 metri con tralci flessuosi adatti a ricoprire alberi secchi, pollai, ma anche sculture ferrose costruite dal tempo e dalla dimenticanza umana.
regalando una visione molto stimolante………

sabato, febbraio 18, 2012

Vinicio Capossela e la Solidarietà




VINICIO CAPOSSELA può, artisticamente, non piacere.
A me piace ed ora mi piace ancora di più. Molto di più. Comunque.

A dicembre Trenitalia ha annunciato di sopprimere i treni notturni.
Scelta che ha portato al licenziamento dei dipendenti di Wagon Lits, che lavoravano su quei convogli.
Due di loro hanno deciso una forma estrema di protesta, salendo sulla torre faro della Stazione Centrale di Milano dove sono da più di due mesi.
Tra gli attestati di solidarietà anche quello di Vinicio Capossela, che l'11 febbraio ha tenuto un concerto per loro insieme ad Alessandro Asso Stefana, sul binario 21, vicino alla torre dove Oliviero di Pontedell’Olio (Piacenza) e Stanislao (di Voghera) RESISTONO per il loro lavoro e le loro famiglie.

Un concerto sottozero, molto sottozero, dove Vinicio suona Dylan, Enzo Del Re, Matteo Salvatore, Tom Waits e cose sue.
Un’ora e mezza di concerto non un’apparizione “simbolica”

E alla fine lui ringrazia Stanislao e Oliviero
«Grazie a voi, ci state facendo capire che prima di migliorare quel che abbiamo dobbiamo lottare per quello che ci hanno tolto».

venerdì, febbraio 17, 2012

Cultura 70's : Gulp Fumetti in Tv





SuperGulp! Fumetti in TV era un programma televisivo dedicato al mondo dei fumetti trasmesso sul Secondo Canale della RAI, creato da Guido De Maria e Giancarlo Governi.

Gulp! fu un programma trasmesso dal 14 settembre al 7 dicembre 1972 in 12 puntate, per cui Bonvi, insieme al regista De Maria, creò il personaggio dell'ispettore Nick Carter.
"Gulp!" chiude i battenti il 7 dicembre 1972 con la 12ª puntata, protagonista Corto Maltese.

Dal marzo 1977 al 1981, il programma ritornò come SuperGulp!, arricchito da nuovi fumetti e soprattutto a colori.
Divenne subito un cult, raggiungendo l'83% di indice di gradimento e fece conoscere al grande pubblico il mondo dei fumetti.

A Supergulp! collaborarono alcuni grandi nomi del fumetto e del cartone animato italiano, tra cui Bonvi, Bruno Bozzetto, Hugo Pratt, Silver, Sergio Bonelli .
La serie, all'apice del successo, venne interrotta per decisione degli autori.

Protagonisti della serie sono Nick Carter, Tintin, Alan Ford, Sturmtruppen, Corto Maltese, i Fantastici Quattro, l'Uomo Ragno, Jak Mandolino, Jonny Logan.
La prima serie di "SuperGulp! Fumetti in TV" si chiude il 21 luglio 1977 per un totale di 15 puntate e viene replicato nella stagione successiva.
La seconda serie inizia il 4 maggio 1978.
Ai protagonisti si aggiungono: Cocco Bill, Mandrake il mago, Cino e Franco, Lupo Alberto, Thor, Uomo mascherato, Rip Kirby. La serie comprende 16 puntate fino al 28 settembre 1978.

Buonasera con... Supergulp!
La terza serie cambia il titolo in "Buonasera con... Supergulp!: Girandola di 15 eroi di carta" e viene trasmessa su Rai Uno in 20 puntate quotidiane a partire dal 12 febbraio 1979 con altri protagonisti: Asterix, Tex Willer, Marzolino Tarantola.
Quarta serie nuovamente di 20 puntate dal 16 marzo 1981 con altri nuovi personaggi: Beetle Bailey, Barney Google, Krazy Cat, Charlie Brown, Sturmtruppen.

giovedì, febbraio 16, 2012

Il fallimento del calcio italiano



Recentemente su “Sette” del Corriere Mario Sconcerti (personaggio che poco sopporto) ha messo il dito su un aspetto poco conosciuto del calcio italiano ma che denota in modo chiaro e palese quanto sia malato ma quanto la cura, volendo, sia a portata di mano, perlomeno da un punto di vista economico.

Ipotizzando una rosa di 20 giocatori per squadra (i titolari più un sostituto per ognuno) si arriva ad un numero di 400 giocatori.
Rosa “ristretta” ma tranquillamente gestibile per almeno 15 squadre su 20 (eccetto le “grandi” che fanno anche le coppe europee)

In serie A attualmente “giocano” 800 calciatori.

Ogni squadra ha in media una rosa di 40 giocatori, la metà dei quali non giocherà mai o quasi mai.

Con uno stipendio medio di 500.000 euro l’anno per giocatore si arriva ad un totale di 400 milioni di euro.
Vuol dire che le società di serie A pagano in media 200 milioni di euro a dipendenti che non utilizzano.
200 milioni di euro è la perdita annua delle società italiane di serie A.

Ci sono giocatori per 40 squadre ma ne giocano solo 20 in A.
Se la matematica non è un’opinione il fallimento è dietro l’angolo.
Non a caso da anni fior di squadre (spesso di blasone e con una grande storia alle spalle) saltano per aria e finiscono nelle categorie più infime (Pisa, Ancona, Mantova, Rimini, Ravenna, Venezia tra le tante. In dirittura d'arrivo il PIACENZA)

mercoledì, febbraio 15, 2012

Presentazione "Original Rude Boy" a Milano





Domani GIOVEDI' 16 FEBBRAIO a MILANO, "SANTERIA" , via via Ettore Paladini, 8 Milano (est)
ORE 18.30.

Presentazione del libro "Original Rude Boy" di Neville Staple.
Con il sottoscritto, il giornalista di Rockit Michele Wad Caporosso e Alioscia dei Casino Royale
A seguire Alioscia from Casino Royale dj set

Il libro, insieme a quello su Gil Scott Heron "The bluesologist" verrà presentato a Piacenza al Circolo Baciccia mercoledì 29 febbraio, con Luca Frazzi e (forse) uno special guest

Roma 2020



Il Governo Monti per cui non nutro alcuna simpatia ha detto NO alle Olimpiadi di Roma nel 2020.
E lo applaudo.
La bava alla bocca, i palazzinari, sindaci indecenti, affaristi, mafiosi, politici che già si preparavano ad una cascata di tangenti se la ricaccino in gola.

Siamo con le pezze al culo, sull'orlo del baratro e questi pensano alle Olimpiadi.
Si parlava di spese per otto/dieci miliardi di euro.

Per i Mondiali di calcio nel 1990 abbiamo speso l'equivalente di un miliardo e 160 milioni di euro attuali, ovvero l' 84% in più del previsto.
Ai mondiali di nuoto del 2009 le piscine non erano pronte, sommerse (è il caso di dirlo) da inchieste giudiziarie.


Sicuro che con Roma 2020 sarebbe andata meglio !!!
Pare che una parte della crisi greca derivi dalle perdite folli per le Olimpiadi di Atene del 2004.
Per una volta: bravo Monti.

martedì, febbraio 14, 2012

Il Genio Italico






Spernacchiati da mezzo mondo ci attacchiamo spesso a Leonardo, Michelangelo, Dante o agli Antichi Romani e le loro opere per esaltare il Genio Italico.

Un breve elenco (tra le invenzioni più recenti e meno “tecniche”) per tirarci un po’ su di morale e dimostrare che oltre a Quattro Mondiali sappiamo fare ben altro.


La Vespa (realizzata nel 1948 dalla Piaggio su progetto di Corrado D’Ascanio), la caffettiera Moka, inventata da Alfonso Bialetti nel 1933 , la Fiat 500 (ovvero il concetto di utilitaria), la lampada Parentesi di Castiglioni e Manzù (1971), la macchina da scrivere Olivetti, fino a personaggi come Fermi, Marconi, Meucci che hanno lasciato ben altre testimonianze in fatto di creatività.

La particolarità è che il genio spesso arriva non solo da premi Nobel o studiosi di primo rango ma da operai, ingegneri, gente del popolo

L’inventore dell’ombrello automatico fu Giovanni Gilardini, artigiano piemontese che a metà del ‘800 realizzò un prototipo poi brevettato nel 1885 in Usa.


Enrico Forlanini nel 1912 inventò l’«idrottero», base dei moderni aliscafi.
Salvatore Ferragamo un calzolaio avellinese inventò l’elemento irrigidente per le scarpe da donne, nel ‘23 si spostò a Hollywood, aprì il «Boot Shop» e diventò il calzolaio delle stelle.
Ma ci sono anche i cappelli da uomo in feltro (Giuseppe Borsalino nel 1857), il cambio per bicicletta (Arturo Campagnolo nel 1935) mentre il pantelegrafo di Giovanni Caselli anticipava nel 1861 il moderno fax.

Un libro di Vittorio Marchis per la Codice Edizioni “150 (anni di) invenzioni italiane” ci ragguaglia meglio nel dettaglio.

lunedì, febbraio 13, 2012

Mod Heroes: The Steampacket







Più volte definito il primo super gruppo, gli STEAMPACKET raggrupparono per breve tempo alcuni dei migliori talenti usciti dalla scena mod incline al rythm and blues e al blues bianco dei 60’s.
A guidarlo le voci di ROD“The Mod” STEWART appena arrivato dagli Hoochie Coochie Men e quella di LONG JOHN BALDRY (anche lui in arrivo dai disciolti Hoochie Coochie Men) già con Alexis Korner prima e Cyril Davies poi con cui aveva diviso la compagnia di future star come Jimmy Page e qualche Rolling Stones sparso.
Terza voce della band la formidabile e giovanissima JULIE DRISCOLL.
All’organo il grandissimo BRIAN AUGER.
Alla chitarra VIC BRIGGS che prima di perdersi in meandri religiosi suonò con Animals e Johnny Hallyday.
Batterista era MICK WALLER che arrivava anche lui dalla band du Cyril Davies, da un paio di tour con Little Richard e da un brve periodo con Georgie Fame.
Completava l’organico il bassista Richard Brown.
Prodotti da Giorgio Gomelsky suonarono parecchio nei clubs inglesi, incisero una serie di brani (nove) pubblicati solo successivamente in una raccolta dalla Charly Records.

Registrati in due ore come demo per un tour in USA testimoniano di una predilezione per l’Hammond jazz, il classico rythm and blues e un colore gospel molto personale e mettono in luce una tecnica invidiabile da parte di tutti.
Tre gli strumentali in classico stile hammond jazz, l’indiavolata “Holy smoke”, “Back at the chicken shack” e una consueta per i tempi versione di “The In Crowd”. Il brano migliore è una ballata soul jazz dal groove accattivante, la classica “Cry me a river” (portata al successo da Julie London e Ella Firzgerald e che poi fu successivamente interpretata anche da Joe Cocker, Aerosmith e più recentemente da M.Bublè) cantata da Long John Baldry.
“Baby don’t do it” di Marvin Gaye vede un buon duetto tra Long John e Rod mentre il gospel di “Lord remember me” si scatena poi in un travolgente R&B jazz.
“Baby take me” ha un sapore di un proto Northern soul e vede uno spettacolare sovrapporsi delle voci di Julie e Rod, in “Baby baby la solista è Julie con i cori dei due maschietti e “Can I get a witness” sempre di Gaye (ripresa anche dagli Stones e da Lulu) vede all’opera tutte e tre le voci.


Fecero circa 180 concerti dal luglio 1965 al febbraio 1966.
Si sciolsero dopo l’ultimo concerto al “Flamingo” di Londra il 27 maggio 1966.
Rod Stewart raggiunse Jeff Beck, la carriera solista e i Faces, Long John Baldry proseguì da solista, intraprese una fortunata carriera da attore, collaborò con Elton John.
Julie Driscoll e Brian Auger proseguirono insieme nei Trinity. Julie sposò Keith Tippet dei King Crimson assumendone il cognome e proseguendo nell’ambito jazz e prog. Mick Waller suonò poi con Trinity, Jeff Beck, John Mayall, ancora con Rod Stewart e Long John Baldry oltre che con Clapton, McCartney ed altri.

domenica, febbraio 12, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica settimanale di vini e rose a cura di Babae Lilith

Really……Black Gold
Di Meilland……..perfetta forma di 10 cm…ibrido di rosa tea…
La pianta cresce in modo ordinato creando un cespuglio di altezza sui 50/70 cm…adatta ad essere coltivata a gruppi di almeno tre.
Si rimarrà colpiti da cotanta beltà sfacciata e misteriosa nello stesso tempo. Velluto rosso cupissimo, tendente al nero( sotto la luce migliore)all’interno dei petali e giallo oro all’esterno.
Il fogliame scuro e coriaceo mette in risalto l’incanto dei fiori profumati del tipico the al gelsomino.
Fiorisce continuamente.

Bonarda dei Colli Piacentini D.O.C.
Di norma non amo i vini dolciastri.
Ma ho avuto modo di bere un Bonarda accompagnato ad una minestra di fagioli con pane al rosmarino sul fondo del piatto..e …buono.
Colore rubino, tingente…..sfumatura ciclamino.
Corposo, amabile ma non stucchevole, leggermente tannico con un gradevole profumo di mandorla …da gustare vicino ad un fuoco alla temperatura di circa 18 gradi……….
and turn off your phones …………….

sabato, febbraio 11, 2012

Stanotte a RAI Stereo Notte



Questa notte alle 2.30 a RAI STEREONOTTE si parla con me e Barbara Tomasino di "Original Rude Boy" autobiografia di Neville Staple degli Specials, tradotto dal sottoscritto.

Stereonotte e' il programma in onda dalle 00.30, nella notte tra sabato e domenica su Rai Radio 1. Rock, nuove tendenze, cantautorato alternativo,pop d'autore novita' discografiche, speciali ed interviste, interazione in tempo reale (stereonotte@rai.it) ed sms 335/6992949.

Beatles 2012






Questo blog non ha mai fatto mistero dell’amore incondizionato per i Beatles e se ne è parlato molto spesso.
Quindi spazio speciale alla contemporanea doppia uscita dei restanti Paul e Ringo che con tutto l’amore sopracitato, questa volta non lasciano certo un segno indelebile.


PAUL MCCARTNEY - Kisses in the bottom
L’amore di Paul per gli standards jazz è noto e non di rado quelle modalità compositive sono entrate prepotentemente nei suoi brani (“Honey pie” dall’Album Bianco su tutte fino alla recente “Two magpies”).
Alla soglia dei 70 il nostro decide di ripescare un po’ di brani minori degli anni ‘20,’30,’40, suonarli supportato dalla band di Diana Krall e tirare fuori un elegante, piacevole, raffinato e indolore album, eccellente esercizio di stile (e ci mancherebbe) ma che ascoltato una volta si ripone tranquillamente nel dimenticatoio.
Molto bello l’inedito “My valentine” con Clapton, buono quello con Stevie Wonder, il resto è sottofondo per una cena con bicchieri in cristallo, champagne, lume di candela.

RINGO STARR - Ringo 2012
A Ringo si perdona tutto.
Anche questo brevissimo (una mezzoretta scarsa) nuovo, mediocre, anonimo, album.
Non che gli si chieda granchè ma qui siamo davvero al minimo sindacale.
Rockettino sciapo leggermente ritmato, brani riciclati da suoi vecchi dischi, reinterpretati maluccio, scarsa verve, poca convinzione.
Perchè ?
Ben vengano allora i live con i soliti classici o magari cercare, come tanto spesso ha fatto, qualche collaborazione compositiva che regali qualche brano decente.
Piuttosto un album di covers ma in casi come questi non si riesce ad andare oltre il secondo ascolto.
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