sabato, marzo 31, 2012

Due libri




Due autori che si autoproducono e che meritano attenzione e soprattutto supporto.

Giosuè Cremonesi viene dall’hardcore punk (con gli Haulin Ass) e scrive un libro decisamente hardcore nei contenuti, non nel linguaggio, elegante e ironico nel percorrere sentieri estremi, drammatici, intrisi di amarezza e crudezza.
Il libro, agile e intenso, non conosce cedimenti, la trama è credibile, pur nel suo incedere in meandri profondamente oscuri dove la realtà si mischia al Male dell’anima.

Per libro e maggiori dettagli http://www.giocremonesi.altervista.org/?page_id=8

Fabio Bonfante è anche lui un habituè del giro punk e rock estremo e il riflesso immediato è nelle pagine malate di questo libro che sfiora Bukowski e la scapigliatura dei “cannibali” italiani dei mid 90’s (Ammaniti , la Santacroce, Scarpa, Aldo Nove etc).
Anche qui si trasuda crudezza, disagio e astiosa contrapposizione alle regole precostituite.

www.ilmiolibro.kataweb.it/libro.asp?id=694327

venerdì, marzo 30, 2012

Marzo 2012. Il meglio.



Un quarto del 2012 e un po’ di nomi che ritroveremo nella top a fine anno.
Paul Weller, Motorpsycho, Leonard Cohen, Dojo Cuts, Micatone e Mark Lanegan .
Tra gli italiani Infernal Quinlan, Giardini di Mirò, Mike Painter/Viola Road, Redska, Lo.Mo.


ASCOLTATO

PAUL WELLER - Sonik Kicks
Un album transitorio difficile da accettare chi vorrebbe Weller alle prese con la tanto amata “old school”. Weller guarda avanti, sperimenta, prova, forse sbaglia, ma è un artista vivo, curioso, proiettato in avanti, che si rimette in costante discussione. “Sonik Kicks” è comunque un buon album con almeno tre/quattro brani di gran valore, destinati a rimanere nel repertorio del nostro.

MICATONE - Wish I was here
Tedeschi del giro Jazzanova tirano fuori un eccellente lavoro di sweet soul, cool sound, tinto di jazz, funk, pop, melodie 60’s, vari 70‘s grooves.
Elegante e raffinatissimo, pulito e ultracool.

DOJO CUTS featuring ROXIE RAY - Take from me
Il ritorno del soul funkers australiani coincide con uno splendido album (pubblicato dalla RecordKicks) moderno, attualissimo ma con le radici che attingono a piene mani dai migliori 60’s e primi 70’s grooves. La voce di Roxie Ray fa il resto e li porta a rivaleggiare con Sharon Jones ai vertici del genere.

THIRD COAST KINGS - s/t
Arrivano dal Michigan, sono in otto e sembrano i JB’s di James Brown.
Tiro ultra funk, brani ultra ballabili, tecnica ultra. Marchio RecordKicks. Garanzia assoluta.

LEE FIELDS & THE EXPRESSIONS - Faithful Man
Lee Fields è in giro dai 70’s ma al successo è arrivato da poco.
Con un prezioso soul funk a ritmi bassi (Joe Tex, Sam Cooke, l’Otis Redding più quieto, Al Green, i soul blues in 6/4 di James Brown) ma crudo, vintage, sincero.

PLANET MONKEY - The city of green lights
Olandesi, suonano un sapiente mix di ethio jazz, dub, funk, tutto strumentale e con contaminazioni elettroniche. Strano e suggestivo.

NORDGARDEN - You gotta get ready
Norvegese trapiantato in Italia dedito al folk blues rock di stampo americano un po’ Neil Young, un po’ John Martin, un pizzico di Jeff Buckley. Un bel disco.

GIARDINI DI MIRO’ - Good Luck
Ondate wave, accenni post rock, canzoni, oscure, profonde.
Classe, qualità, spessore. Uno dei NOMI italiani.

INFERNAL QUINLAN - Love ballads, hate songs
Tra il primo Lou Reed, Nick Cave, il noir blues dei Tindersticks, il desert sound dei Calexico, l’incedere deep blues di Mark Lanegan, il roots folk dei Walkabouts. Piacentini e un album destinato alla top 2012.

MICHAEL KIWANUKA - Home again
I paragoni con Bill Withers, Marvin Gaye, il Nick Drake nero sono azzeccati.
Il sound è buono, il mood giusto, le canzoni belle, ma in generale suona molto “leccato”,
troppo soft e soporifero, tristanzuolo.

ASCOLTATO ANCHE:
EDDA (Il precedente “Semper biot” aveva sorpreso per il suo minimalismo e l’intensità.Il nuovo è un pugno nello stomaco e un calcio nei coglioni contemporaneamente.Orchestrato, più arrangiato ma durissimo sia nei testi che musicalmente. Pesantissimo, spietato, cattivo), MOJOMATICS (garage rock più solare e meno tirato degli esordi, influenze roots e country, sempre ottimi), MOON (da Udine ottimo brit in chiave Oasis, belle canzoni, buon tiro), LUCA GEMMA (Pop italiano di pregevole fattura, dalle parti di Cremonini, Gazzè, Fabi per l’ex voce di RossoMaltese.Ottime canzoni e arrangiamenti riusciti, un po’ di sporcizia indie qua e là. Ottimo) GIANLUCA DE RUBERTIS (ex Studio Davoli e ora metà de Il Genio all’esordio solista in stile DeAndrè periodo “L’Indiano”), BRUCE SPRINGSTEEN (mai piaciuto il Boss. Neanche questo album, pur migliore delle ultime deludenti prestazioni), SINEAD O CONNOR (un ritorno dignitoso, ben fatto, tra folk irlandese e belle ballate), BANDA BASSOTTI (poderoso combat rock tra punk, reggae e patchanka), ANDRE WILLIAMS (blues, rythm and blues, talvolta affine a John Lee Hooker ma alla fine non particolarmete riuscito. Stanco), FRANKSPARA (sgangherato pop rock cantautorale con sprazzi di Libertines), FRANCESCO PIU (rock blues, southern soul, sincero e sporco al punto giusto), XIU XIU (spesso incensati a me non dicono nulla. Indie wave...), YED DADDY YES (ruvido indie rock italiano, ben fatto), WHITE RABBITS (hanno un bel nome ma la musica no, indie wave trascurabile), HOT GOSSIP (shoegazing all’ennesima potenza), AMERIGO VERARDI/MARCO ANCONA (un buon album tra pop. indie rock, ottimi testi), YUKON BLONDE (canadesi, viaggiano a suon di indie pop alla Kaiser Chiefs. Piacevoli), MEGAFAUN (uniscono atmosfere west coast a blues, psichedelia, rock, jazz e tanto altro. Musica totale), IL DISORDINE DELLE COSE (canzone indie tra Perturbazione e Dente), WHITE HILLS (psych stoner molesto), POND (australiani con alcuni dei Tame Impala. Super psyche primi Floyd e un po’ di garage sporco. Ottimi), DAVIE LAWSON (dylanesco e palloso), PORNORIVISTE (da tempo sulla scena, solito buon punk rock ben fatto e compatto)

LETTO
Giosuè Cremonesi - Mai avuto sentimenti
Noir dalle tinte extreme, ben scritto, crudo e dal finale imprevedibile.Ben fatto.
Hardcore.

Fabio Bonfante - In città a piedi scalzi
Una serie di racconti vissuti, dai contorni Bukowskyani, acidi e ruvidi.
Deep blues.

VISTO

FACING ALI di Pete McCormack
STUPENDO, SPETTACOLARE doc sugli avversari di Alì.
Passano Foreman, Frazier, un inquietante e devastato Leon Spinks, un distrutto Ken Norton e tanti altri. Il tutto con immagini degli incontri dell’epoca.
Emozionante.

MALCOM X La morte di un mito
Interessante, bellissimo, esaustivo doc su Rai Storia sulla vita, la morte, la storia di uno dei nomi decisivi nella storia dell’America Nera.

USA vs John Lennon
Bellissimo documentario sui guai che ebbe per anni John con l’amministrazione Usa che, temendone la capacità “rivoluzionaria” di influenzare la gioventù, fece di tutto per espellerlo e contrastarlo. Alla fine vinse John e a NY trovò la morte.

Il cattivo tenente di W.Herzog
Un noir cattivo, visionario, perfido con un eccellente N.Cage.Da vedere.

Bastardi senza gloria di Q.Tarantino
Il solito Tarantino un po’ splatter, sempre ironico e spietato. Ma alla fine spessore scarso e via senza lasciare troppo il segno.

Soul Kitchen di Fati Akin
Commedia grottesca, leggera e divertente.
Prevedibile ma moto godibile. E colonna sonora piena di groooove.

COSE & SUONI

Esce il 2 aprile l’album di Lilith and the Sinnersaints “A kind of blues”
Dal 7 aprile inizia il tour da Bologna.
www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me

CALCIO
Le italiane spazzate via dall'Europa (resta attaccato ad un filo il Milan..mah..).
Campionato noioso, attendiamo gli Europei.

IN CANTIERE
Lilith and the Sinnersaints live a:
Bologna “Covo” 7 aprile
La Spezia “Skaletta” 14 aprile
Rozzano (MI) “La Svolta” 20 aprile
Presentazione libri su Gil Scott Heron e Neville Staple lunedì 16 aprile a Cremona, “Osteria del Fico”
In giugno invece “This is modern world” su Paul Weller, con Luca Frazzi, per Arcana.
Iniziato il libro sugli Statuto.
Il nuovo album che segna il ritorno degli Assist.

giovedì, marzo 29, 2012

Get back. Album da (ri)scoprire





Consueta rubrica mensile alla riscoperta di qualche album dimenticato e che vale la pena di riascoltare.
Questo mese diamo un'occhiata ad una poco conosciuta mod band americana e ad un po' di BLUES.


THE UNTOUCHABLES - Wild child
Poderosa mod soul band americana con parecchie influenze ska, arrivò ad un discreto successo con i singoli “Free yourself” e la ripresa di “I spy for the FBI” di Jamo Thomas nel 1985, con riscontri anche in Inghilterra ed Europa.
Il loro migliore album (dei cinque incisi) è “Wild child” dello stesso anno.
La band è tuttora in circolazione ma con un solo dei membri originali.

WILLIE DIXON - Hidden charms
Un album del 1988, superbamente suonato da stupendi musicisti (due tra tutti T Bone Burnette al dobro e Sugar Blue (già con gli Stones in “Some girls”) all’armonica.
“I love the life I live I Live the life I love” e la pacifista “Study war no more” sono i migliori brani di un album di blues sofisticato, bene arrangiato. gradevolissimo all’ascolto.
Willie Dixon è uno che ha scritto “Backdoor man”, “Hoochie coochie man”, “I can’t quit you babe”, “Little Red rooster” , “My babe”, “Pretty thing” ,”Spoonful” , “I just wanna make love to you” , tra le altre.

EUGENIO FINARDI - Anima Blues
Nel 2005 Eugenio Finardi, musicista sopraffino, non solo cantautore, tanto meno personaggio sanremese, da sempre innamorato di blues e rock n roll, sforna un album (e un progetto che lo porterà in giro in Italia per oltre 100 concerti) a base di puro blues.
11 brani suoi, una cover di W.Dixon “Spoonful”, il mago dell’Hammond Pippo Guarnera al fianco, un tiro invidiabile, groove e anima da vendere.
Da scoprire.

mercoledì, marzo 28, 2012

Internet e cavalli



Giovanni De Mauro è il direttore di Internazionale (www.internazionale.it) e il 26 gennaio 2012 fa ha scritto una breve cosa che in poche righe ne riassume tante altre.
Su come cambia il mondo.
Ne abbiamo già parlato più volte da queste parti soprattutto in relazione alle nuove tecnologie discografiche e al vinile o al copyright e il download.

Cavalli

Fino all’inizio del novecento c’erano le carrozze con i cavalli.
Poi sono arrivate le automobili e le carrozze sono scomparse.
Oggi le macchine inquinano e il traffico cittadino è un problema, ma nessuno si sognerebbe di tornare alle carrozze con i cavalli.
Per tutto il novecento la Kodak è stata sinonimo di macchine fotografiche e pellicole.
Poi sono arrivati gli apparecchi digitali e gli smartphone.
La Kodak non ha saputo adattarsi, anche se aveva una storia e un marchio che le avrebbero consentito di farlo. E la scorsa settimana ha chiuso.
Oggi nessuno accetterebbe una legge che proibisse le macchine fotografiche digitali per salvare la Kodak e l’industria degli apparecchi analogici.
Prima c’erano i giornali nelle edicole, i film nelle sale cinematografiche, gli album nei negozi di dischi, i libri in libreria.
Oggi c’è internet e le persone scaricano, copiano, condividono e soprattutto producono: parole, immagini, suoni.
Invece di prendere atto del cambiamento, adattarsi e trovare nuovi modi per sfruttare le potenzialità di internet, l’industria dei mezzi di comunicazione – in particolare negli Stati Uniti – usa i suoi soldi per condizionare i governi e spingerli ad approvare delle leggi che limitino l’uso della rete.
Ma non hanno ancora capito che è una battaglia inutile, perché nessuno di noi vuole tornare alle carrozze con i cavalli.

Gil Scott Heron oggi a Milano






Oggi alle 18.30 a MILANO a "SANTERIA" in via Paladini, presentazione del mio book su GIL SCOTT HERON "The Bluesologist" edito da VoloLibero Edizioni.
Con la partecipazione dei giornalisti MARCO DENTI e GIANNI DEL SAVIO.

martedì, marzo 27, 2012

Gli inediti dei Beatles






Dei BEATLES è stato pubblicato di tutto e di più.
Poi il triplo “Anthology” (ovvero 155 brani) degli anni 90 mise definitivo ordine tra inediti, outtakes, versioni diverse etc.
Ci sono ancora registrazioni live, versioni leggermente diverse, abbozzi di brani (soprattutto dalle sessions di “Let it be”) o lontane covers del primo periodo pre “Love me do”.
Eppure una manciata di brani non è mai venuta alla luce, rimane nella leggenda, nascosta o definitivamente perduta.
Probabilmente meglio.
Ma un breve elenco può solleticare la curiosità.

Il 1° giugno del 1964 i Beatles registrarono una session con il loro idolo Carl Perkins con brani come "Blue Suede Shoes," "Honey Don't," "Everybody's Trying to Be My Baby," "Your True Love," "Sawdust Dance Floor" ma di questi nastri si è persa ogni traccia

"It's For You," del 1964 è un brano composto per Cilla Black che ricorda il demo realizzato da Paul alla chitarra.

"Carnival of Light," fu registrata il 5 gennaio 1967 ed è uno dei brani leggendari dei Beatles, di cui nessuno ha mai ascoltato nulla. 14 minuti di sperimentazioni sonore di cui si favoleggia da sempre ma che George rifiutò di inserire in “Anthology”

Il 18 luglio del 1968 i Beatles registrarono una versione di 27 minuti di “Helter Skelter” (oltre ad altre due di 10 e 12 minuti). Versioni disponibili ma mai pubblicati che George Martin ha liquidato come “noiose e che non vedi l’ora che finiscano”

Il 20 agosto del 1968 Paul registra per il “White Album” la ballata “Etcetera” che resta nel dimenticatoio (pare destinata a Marianne Faithful)

Ringo registrò un provino di “Don’t pass me by” già nel 1963 ma ci vollero 5 anni per vedere pubblicato il brano nel “White Album”.

“Hold On I’m coming” è un brano di John, del 1966, destinato a “Revolver” ma mai utilizzato.

“Granny Smith” è la versione embrionale di “Love you to” di George (alla voce e chitarra con Paul ai cori)

Del 22 febbraio 1967 è invece “Anything” destinato a “Sgt, Pepper” , brano sperimentale di 22 minuti e 10 secondi di batteria, con l’aggiunta di tamburello e conga.

"Games People Play" fu registrata il 20 aprile 1969: due minuti la durata, mai pubblicato da nessuna parte.

"Peggy Sue Got Married", 3 gennaio 1970: McCartney, Harrison e Starr registrano I Me Mine che resterà l’ultima loro incisione insieme in studio per più di vent‘anni. Dopo aver terminato la canzone, suonarono questa cover che fu registrata, ma mai pubblicata in seguito.

Ci sono infine brani abbozzati come Commonwealth/White power/Can you dig it medley (Paul and John), How do you tell someone (George), I look out the window (George), I'm going to pay for his ride (Paul), Madman (John), Negro in reserve (John and Paul), Pillow for your head (Paul), Shakin' in the sixties (John), Taking a trip to Carolina (Ringo), There you are Eddie (Paul), Watching rainbows (John)

E brani incisi come demo durante il periodo Beatles e poi utilizzati nelle rispettive carriere soliste
Paul: Another day, Back seat of my car, Every night, Suicide, Teddy boy

John: Child of nature (che diventerà Jealous guy), Give me some truth

George: All things must pass, Let it down, Hear me lord, Isn't it a pity

lunedì, marzo 26, 2012

B Sides. Le facciate B più famose.






Quando una volta uscivano i 45 giri il lato A era la canzone da fare ascoltare mentre la B Side un semplice riempitivo dove il più delle volte finivano scarti, outtakes, brani comunque ritenuti poco significativi.
Ma in alcuni casi furono proprio le B sides a divenatre clamorose hits o a risultare comunque di gran lunga più famose e importanti delle A sides.

Un caso a parte merita il discorso BEATLES che introdussero il concetto di doppia A side con il singolo “We can work it out” /”Day tripper” nel 1965, proseguendo poi la pratica con “yellow Subamrine”/”Eleanor Rigby” (1966), “Strawberry fields forever”/”Penny Lane” (1967), “Come Together”/”Something” (1969).
Un breve, incompleto, elenco di alcuni brani sulle facciate B diventati più o altrettanto famosi di quelli sulla A

ELVIS PRESLEY “Don’t be cruel” / “HOUND DOG” (1956)
GENE VINCENT “Woman” / “BE BOP A LULA” (1956)
HANK WILLIAMS “My bucket got an hole on it” / I’M SO LONESOME I COULD CRY” (1949)
QUEEN “We Are The Champions”/ “WE WILL ROCK YOU” (1977)
BYRDS “All I Really Want To do” / “I'LL FEEL A WHOLE LOT BETTER” (1965)
DOORS - “You Make Me Real”/ “ROAD HOUSE BLUES “ (1970)
XTC - “Grass” / “DEAR GOD” (1987)
GLORIA GAYNOR “Substitute” / “I will survive” (1978)
ROLLING STONES “The Last Time” / “PLAY WITH FIRE” (1965)
ROLLING STONES “Get Off my cloud Stones”/ “I’M FREE” (1965)
POOH “In silenzio”/ “Piccola Katy” (1968)
FABRIZIO De ANDRE’ Valzer per un amore / Canzone di Marinella (1964)
CLASH - “Clapmpdown” / “GUNS OF BRIXTON” (1979)

domenica, marzo 25, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica domenicale di rose e vini a cura della Pani Lilith.

Il Cannonau è il vitigno rosso più diffuso della Sardegna (circa il 28% della produzione viticola) e probabilmente proviene dalla penisola iberica(Alicante).
Rosso rubino…riflessi granata…violacei, dal profumo selvaggio di tutta la sua terra, frutti di bosco, spezie,erbe amare,orgoglio e passione.
Gusto saporito, lungo, secco
L’Ogliastra, il Gennargentu e a scendere verso il mare.
Nei vari giri suonanti fummo nutriti a Cannonau…e soltanto il richiamo del rock n’ roll riusciva a schiodarci da tavola.
Adatto ai formaggi stagionati ,alle carni cotte alla brace,alla pasta con sughi di funghi…
Ritorniamo presto!

Rosa Margaret Merril

Rosa floribunda, molto amata per i suoi fiori soavi semidoppi,di notevoli dimensioni, bianco leggermente rosato, dalla fragranza dolce,persistente, veramente molto accentuata.
Tra le note più evidenti la mirra ,e poi frutti …un vero respiro profondo, l’oriente inglese, l’ora del the a primavera…………molto bello anche il fogliame, verde scuro, abbondante. Rifiorisce .
Creata nel 77 in Inghilterra, è una rosa moderna, adatta ad essere piantata in gruppi dispari……

sabato, marzo 24, 2012

Presentazione "The Bluesologist-Gil Scott Heron" a Rimini



Domani a Rimini alle 18 circa presentazione del mio libro "The Bluesologist - Gil Scott Heron" (insieme a "Rapropos" di Luca Gricinella).
Al "Wada Wada" in via Mirandola a Spadarolo di Rimini.

venerdì, marzo 23, 2012

SIAE 2012



Si parla sempre più spesso di SIAE.
E non con buone parole.
Umberto Palazzo (Santo Niente e tanto altro) lha fatto partire una class action contro la Siae e i suoi metodi di ripartizioni, sul “Corriere” di ieri Gian Antonio Stella ne ha dato un quadro sconcertante, tra denunce, contro-denunce, avvocati, veleni, dossier descrivendola “una società ridotta a un carrozzone sgangherato e traballante sotto i debiti” dove “i dipendenti costano mediamente 64.200 euro ( i dirigenti 157.700)"
“Un'azienda in agonia che nel 2010 ha speso 127 euro ogni 100 incassati" tra nepotismi, assunzioni e promozioni incontrollate svendite di proprietà offerte ai dipendenti, scandali di vario tipo.
Il tutto mentre, nel più classico dei prototipi di SISTEMA ITALIA, per organizzare qualsiasi tipo di spettacoli i costi da pagare per i permessi sono esorbitanti e per chi è iscritto (“grandi” esclusi) le ripartizioni ridicole.

giovedì, marzo 22, 2012

Calcio Punito - The Greatest Foot'n'Ball Swindles : lo scandalo Olympique-Valenciennes





Una nuova rubrica (a cura di Sir Alberto Galletti e consulenza di Mr. Wite)
"Calcio Punìto"
The Greatest Foot'n'Ball Swindles
Scandali e obbrobri vari nella storia del calcio


Nelle foto l'arresto del presidente dell'O.M Bernard Tapie, Glassmann - Jacques Glassmann in azione contro l'OM nella partita incriminata, la formazione dell' OM che vinse la finale di Coppa dei Campioni

L' Olympique de Marseille è la squadra più amata, odiata e titolata di Francia.
Una specie di Napoli travestito da Juventus, con un seguito numerosissimo e passionale,nella sua storia ha alternato parecchi alti e anche qualche catastrofico basso, spesso in balia di gestioni avventurose.
La più avventurosa fu senz'altro quella di Bernard Tapie, indiscusso fuoriclasse degli affari e della politica francese, all'epoca in fase di ascesa irresistibile,che lo raccolse nel '86 appena salito dalla serie B.
Con l'acquisto di una serie incredibile di grandi giocatori e la profusione di un numero di miliardi fantasmagorico, nella primavera 1994 il glorioso OM (come è conosciuto comunemente oltralpe) si avviava alla conquista del suo 5° titolo di Campione di Francia consecutivo (record) e alla sua 2° finale di Coppa dei Campioni, avversario il Milan, avendo perso due anni prima questa era da vincere ad ogni costo.

La settimana prima della finale l' OM batte 1-0 il Valenciennes nell'anticipo della 36 giornata (su 38) e si avvia a preparare al meglio la finale.
Due giorni dopo un giocatore del Valenciennes, tale Glassmann denuncia al suo allenatore un tentativo di corruzione da parte di Jean Eydelie giocatore dell' OM e su ex-compagno di squadra, e dal general manager dei marsigliesi Bernès.
Scopo della corruzione permettere all'OM di vincere facilmente e risparmiarsi per la finale, che fu vinta a Monaco per 1-0, insieme al 5° titolo consecutivo grazie a una netta vittoria 3-1 sul PSG, immediati insegutiori la settimana seguente.

Cominciarono le indagini e subito vennero trovati i soldi (250.000 ff) sotterrati nel giardino di uno degli altri corrotti, che confessò averli avuti da Eydelie che negò tutto, ma dopo l'arresto della moglie che ebbe una parte nella vicenda, crollò e ammise che l'accaduto era tutta colpa sua.
L'Uefa decise subito di escludere l'OM dalla prossima Coppa Campioni e dalla supercoppa europea e la FIFA li escluse anche dalla Coppa Intercontinentale, un tonfo inaudito.

In Francia la federazione privò l'OM del titolo (che la FFF giustamente non assegnò ai secondi arrivati), vennero squalificati a tempo indeterminato Bernès, il giocatore dell'OM e i due del Valenciennes che avevano accettato i soldi , uno dei quali era Burruchaga autore del gol della vittoria nella finale mondiale di Mexico '86.
Vista l'enorme risonanza del caso, Tapie stesso finì sotto accusa e fu trovato colpevole di essere il vero organizzatore della vicenda: la giustzia francese si abbattè su Marsiglia con la mannaia.
OM retrocesso in 2° divisione, Bernès radiato e Tapie squalificato a tempo indeterminato. Ai calciatori vennero mitigate le condanne.

Il conseguente processo penale condannò tutti i protagonisti a pene detentive dai 2 anni a Bernès agli 8 mesi che Bernard Tapie dovette scontare in cella.
Bernès è attualmente l'agente di Didier Deschamps, Laurent Blanc, Sam nasri e Frank Ribèry, tutti con forte passato all' OM.
Droit au bùt

mercoledì, marzo 21, 2012

Lilith and the Sinnersaints: 22 marzo a Piacenza



www.lilithandthesinnersaints.com

Con la data piacentina al "Circolo Baciccia" parte giovedì 22 marzo il tour promozionale di "A Kind Of Blues"-
Di seguito le date confermate (a cui a breve se ne aggiugeranno parecchie altre).

06.07.2012 Masnada@Brugherio (MI)
29.06.2012 Lio Bar @ Brescia
25.05.2012 Bar Dante @ Acqui Terme (AL)
12.05.2012 Lo Fi @ Milano
11.05.2012 Diavolo Rosso @ Asti
05.05.2012 Ligera @ Milano
22.04.2012 Libra @ Monza
20.04.2012 La Svolta @ Rozzano (MI)
14.04.2012 Skaletta @ La Spezia
13.04.2012 Le Mura @ Roma
07.04.2012 Covo @ Bologna
22.03.2012 Baciccia @ Piacenza

Cultura 70's : i soldatini Atlantic






A grande richiesta un post anche sui SOLDATINI DELL'ATLANTIC vero must per chi visse da piccolo gli anni 70.

La Atlantic viene fondata a Milano nel 1966 e ebbe il centro di produzione a Treviglio (BG)
Le prime confezioni di soldatini vengono commercializzate (vendute quasi esclusivamente nei negozi di giocattoli e nei grandi magazzini, praticamente assenti nei negozi di modellismo), tra la fine del 1971 e l'inizio del 1972 e la serie risulta completa nel 1975 affermandosi anche in nord Europa e in nord America. La produzione cessa nel 1978., ma le diverse serie di soldatini vengono commercializzate fino al 1983-1984.

L' Atlantic ha prodotto soldatini nelle scale 1/32 e 1/72.
I soggetti sono stati molto vari: eserciti della seconda guerra mondiale, popoli antichi: egizi, romani, ma verso la fine della produzione anche soggetti fantascientifci e serie ispirate ai cartoni animati giapponesi che esplodevano in quel momento: Capitan Harlock e Goldrake.
L’ Atlantic essò la sua attività alla fine degli anni ’80.

Nel 1990 quasi tutti gli stampi originalidei soldatini Atlantic vennero comprati da una ditta irachena.
L’inizio della Prima Guerra del Golfo e l’embargo ONU bloccarono la spedizione, ma gli stampi giunsero comunque clandestinamente in Iraq attraverso la Giordania dove pare furono distrutti dai bombardamenti.
La Nexus la casa editrice attualmente proprietaria del marchio ha ristampato le edizioni originali con una plastica di un colore diverso per non scontentare i collezionisti.

martedì, marzo 20, 2012

Cultura 60's (e70's) : l'autopista






Per le generazioni cresciute nei 60’s e 70’s l’AUTOPISTA è stata qualcosa di immancabile in ogni famiglia e regalo costante e ambito dei periodi natalizi o dei compleanni del tempo.

La diffusione del fenomeno Slot Cars iniziò Inghilterra dove, dal 1957, cominciò ad affermarsi un'azienda in particolare, la Scalextric.
In Italia fu commercializzata dalla Polistil.
Negli anni sessanta le piste elettriche diventano di moda. Le slot car sono formate da un telaio, da un motore, da un pick up dotato di 'spazzole' che, strisciando sulla pista, trasferiscono la corrente al motore, e da una carrozzeria.

Dopo il successo come gioco per bambini la passione si espande anche ai grandi e si istituzionalizzano campionati, gare con relative elaborizzazioni dei modelli.
Ormai poco diffuso in chiave commerciale l’amore per l’autopista rimane comunque ben presente tra nutrite frange di appassionati e cultori.

Tra gli appassionati celebri delle autopiste John Lennon, Elvis Presley (che aveva montato una grande pista professionale a Graceland), Ross Brawn.

lunedì, marzo 19, 2012

Rugby : Sei Nazioni



Si è chiusa una nuova edizione del Sei Nazioni di Rugby (nato come Home Championship nel 1883 e disputato tra le quattro Nazionali britanniche Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia, divenne Cinque Nazioni nel 1910 con l'ingresso della Francia e infine l’attuale torneo con l’ammissione dell'Italia nel 2000.).

Ha meritatamente vinto il Galles con un grande slam di 5 su 5 davanti ad una giovane Inghilterra, la sempre buona Irlanda, una deludente Francia.
L’Italia ha evitato il cucchiao di legno (per chi arriva ultimo) e il Whitewash (chi le perde tutte) a scapito della solita Scozia, unica squadra con cui ce la possiamo giocare alla pari.
Abbiamo buttato via l’imperdibile occasione di battere l’Inghilterra a causa di errori elementari mentre, COME SEMPRE, nelle altre partite abbiamo tenuto un tempo.
Il rugby italiano è questo.
Da 13 anni nel Sei Nazioni, raccattando sporadiche vittorie, ai margini della top 10 mondiale ma, al momento, senza particolari speranze di miglioramento.

domenica, marzo 18, 2012

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica settimanale, domenicale direi, di vini e rose a cura di дама Lilith

Rosa pimpinellifolia
La rosa pimpinellifolia, assomiglia, per assonanza, nella mia mente, all’erba pinella, dal fogliame fitto, fiorellini rosa , molto adatta a diventare cibo per i conigli……….
E’ una specie europea, denominata anche R. spinosissima.
Ha fogliame piccolo, con aspetto di felce, che caratterizza tutte le rose appartenenti alla sezione Pimpinellifoliae.
Fiori semplici e belli, quasi rari, a cinque petali, di colore bianco crema. In autunno produce frutti quasi neri, piccole bacche allungate, lucide .Adatta alla mezz’ombra e purtroppo non rifiorente….
Ma nella mia testa continua ad essere la rosa dei muri a secco, dei pascoli, delle terre lontane da casa,dietro al Groppo, quelle dove dovevi portarti da mangiare perchè si tornava al tramonto………….

St. Magdalener
Altro vino dell’Alto Adige….sapido miscuglio di uve Pinot Nero, Schiava, Lagrein..,adatto ad un breve invecchiamento (max 3 anni) ….colore rosso rubino, quasi un cardinale pallido, …sapore fresco, leggero con accentuato ricordo di mandorle e fruttato al naso…..leggermente tannico….
Piacevole con piatti aromatici……….speck e formaggi affumicati…ma sublime con caprini morbidi un po’ conditi, carni bianche semplici di rosmarino e limone………………………………………..yes.

sabato, marzo 17, 2012

Soul Time !!






Una secchiata di buon soul, funk, retro rythm and blues, new grooves.
Per tutti i gusti (rigorosamente BLACK anche se a suonare per la maggioranza sono bianchissimi).

DOJO CUTS featuring ROXIE RAY - Take from me
Il ritorno del soul funkers australiani coincide con uno splendido album (pubblicato dalla RecordKicks) moderno, attualissimo ma con le radici che attingono a piene mani dai migliori 60’s e primi 70’s grooves.
La voce di Roxie Ray fa il resto e li porta a rivaleggiare con Sharon Jones ai vertici del genere.

THIRD COAST KINGS - s/t
Arrivano dal Michigan, sono in otto e sembrano i JB’s di James Brown.
Tiro ultra funk, brani ultra ballabili, tecnica ultra.
Ultra Funk !!
Marchio RecordKicks. Garanzia assoluta.

MICATONE - Wish I was here
Tedeschi del giro Jazzanova tirano fuori un eccellente lavoro di sweet soul, cool sound, tinto di jazz, funk, pop, melodie 60’s, vari 70‘s grooves.
Elegante e raffinatissimo, pulito e ultracool.

LEE FIELDS & THE EXPRESSIONS - Faithful Man
Lee Fields è in giro dai 70’s ma al successo è arrivato da poco.
Con un prezioso soul funk a ritmi bassi (Joe Tex, Sam Cooke, l’Otis Redding più quieto, Al Green, i soul blues in 6/4 di James Brown) ma crudo, vintage, sincero.

venerdì, marzo 16, 2012

Calcio e musica: i dischi dei calciatori





Delle (talvolta) strette connessioni tra calcio e musica già abbiamo parlato in precedenza.
Occupiamoci delle (per fortuna rare e sporadiche) escursioni dei calciatori in ambito musciale.

E’ noto che Julio Iglesias, prima di dedicarsi ad una fortunatissima carriera di cantante melodico giocò come portiere di riserva del Real Madrid mentre Cristian Rossi, in arte Christian, fu terzino del Palermo.
Placido Domingo è un altro che giocò a livell osemi professionistico prima di sfondare nel bel canto mentre Zucchero ebbe una breve carriera nelle giovanili della Reggiana.
Ma al canto si dedicò anche Ciccio Graziani con "Che t'ha fatto 'sta Roma" nel 1984, mentre Beppe Savoldi, ai tempi del Napoli ottenne un discreto successo con "Uè", nel 1979, in dialetto partenopeo, e "Tira... goal", nel 1977, in cui elencava nomi di calciatori (Antognoni, Rivera etc.) Giorgio Chinaglia incise nel 1974 "I'm footbal crazy" composta dai fratelli De Angelis, neanche malaccio, mentre Franz Beckenbauer si cimentò nei 70’s in “Seine Songs”.

Sempre a Napoli si segnalano Gianni Improta (primi anni 70) con “Pony Popo / Tracalino Tracalone” e Claudio Garella in coppia con la moglie Laura in “Vola Azzurra” verso fine degli anni 80.
L’americano del Padova Alexi Lalas arrivò in Italia con alle spalle una discreta fama di cantautore e successivamente andò in tour con Hootie and the Blowfish.
Josè Altafini incise nei 60’s la bossa “La rosa” con “Dipingere” sulla Bside nel 1968 mentre Pelè ha lasciato un CD nel 2006 con Gilberto Gil e Rappin Hood e minaccia “dieci nuovi CD” sicuro di poter contare sulla “collaborazione di Bono, Elton John, Rod Stewart e Jagger” (...)
Le "Football stars" (con Gullit, Bruno Conti, Paolo Rossi, Platini e altri) per Natale 1986 con Alleluja, inciso per beneficenza, arrivarono in vetta alle classifiche.
Nel 2004 17 canzoni della storia della musica italiana sono state raccolte in un CD cantato ed interpretato interamente dai calciatori di serie A, una canzone per ogni squadra.
Serafino realizza nel 1999 il brano “Chi m’accompagna” con Roberto Baggio "rapper" per l'occasione, Maradona nel 2002 il CD “SOS Hospital de ninos” con Romero.
Ruud Gullit è special guest della reggae band dei Revelation Time nel singolo "South Africa" del 1988.
Paul Gazza Gascoigne arrivò al numero 2 in Inghilterra con il brano "Fog on the tyne" insieme ai Lindisfarne (e inseguito in tour con gli Iron Maiden), un brano un po' rap, un po' alla Celentano di "Prisencolinelsinalciusol" .
Alex Del Piero si è invece dedicato a due compilation, la prima nel 2004 e la seconda nel 2006, dal titolo "The best of Alessandro Del Piero", con brani di Jamiroquai, Ricky Martin e Anastacia tra i tanti.

giovedì, marzo 15, 2012

Intervista a RAI Radio 2



Domattina alle 5.30 intervista a RAI Radio 2 con John Vignola nel programma "Twilight" sul libro su Gil Scott Heron.
Per chi non si alza all'alba ci sarà comunque sul sito
http://www.twilight.rai.it/dl/Radio2/sito/PublishingBlock-77028a99-76d7-42cf-841d-8bed810890b8.html in podcast per una settimana.

Primavera Beat 2012




Nelle foto il flyer e gli International Jetset al "Primavera Beat" dello scorso anno.

http://www.facebook.com/events/172086106226285/

PRIMAVERA BEAT FESTIVAL Vol. 6
16/17/18 MARZO 2012
Ex Caserma Valfrè - Piazza Valfrè
Alessandria - Italia


VENERDI' 16 MARZO 2012
Ore 18,30 Apertura Porte con Primavera Vintage Market
Ore 19,00 Aperitivo Hop'n'Beat
Concerti:
THE WOGGLES - Usa
GIUDA - Italia
Dj's:
DjHENRY Milano
PIER La Superba ModClub Genova

SABATO 17 MARZO 2012
Ore 18,30 Apertura Porte con Primavera Vintage Market
Ore 19,00 Aperitivo Hop'n'Beat
Concerti:
THE BEAT BARONS & The OMBO Horns - Italia
THE ROOKIES & RONNIE SPLINTER (Outsiders) - Italia/Olanda
THE PRETTY FACE playing The Rolling Stones - Italia

Dj's:
DjHENRY Milano
http://www.facebook.com/djhenrymilano
PIER La Superba ModClub Genova
http://www.facebook.com/groups/201293386619642/

DOMENICA 18 MARZO 2012
PRIMAVERA VINILE
1^ Mostra del Disco - Usato e da Collezione
Dalle ore 10.00 Alle ore 19.00
INGRESSO GRATUITO

mercoledì, marzo 14, 2012

Paul Weller - Sonik Kicks





Da oggi "Sonik Kicks" in streaming su www.paulweller.com

Abbiamo imparato a conoscere Weller.
Artista poliedrico, “changing man” che non ha mai fatto un disco uguale al precedente, rischiando, sperimentando, guardando costantemente avanti.
A volte sbagliando, inciampando, deludendo.
Uno che ha sciolto i Jam all’apice del successo e che ha sempre sdegnosamente rifiutato, per coerenza, pulizia intellettuale e artistica, ogni proposta di reunion a suon di pacchi di soldi e stadi adoranti pieni.
Weller ha attraversato tutti i generi musicali, li ha provati, adattati al suo stile, interpretati.
Come i suoi adorati Beatles
Quanti di noi desidererebbero un album a firma Paul Weller con sezioni fiati soul, cadenze rythm and blues, rabbiosi beat alla Jam, sentieri che ha dimostrato (da “Are you trying to be lonely?” a “From the floorboards up” o al recente “No tears to cry” per citarne tre a caso) di sapere percorrere a livelli di eccellenza.

Ma non sarebbe Paul Weller, quell’ angry old man, ancora curioso, sempre ansioso di guardare in là del cancello del proprio giardino, per scoprire e provare cose nuove, con i piedi ben piantati nella sua cultura, etica, estetica, filosofia MOD.
E allora addentriamoci in “Sonik Kicks” per scoprire quali nuove porte ha aperto Paul.
Un album dove “nuova” psichedelia ed effettistica elettronica (spesso spalmata sui brani come colore aggiunto) si affiancano alla classica scrittura di Weller che attinge dalla tradizione brit dei 60’s (Beatles, Kinks, Small Faces, Who), dai 70’s di Faces e Traffic, fino a citazioni esplicite (frequenti da qualche anno a questa parte) alla new wave tardo 70’s (il Bowie “berlinese”, addirittura echi di Joy Division e rancide pennellate kraut rock che tanto avevano influenzato gli ultimi Blur a cui un paio di brani si avvicinano pericolosamente).
Ma come vedremo ci sono anche profondi echi dal passato.

“Green” e “Attic” riprendono il discorso lasciato da “Wake up the nation”.
Brani serrati, elettrici ma dalla forte componente elettronica con ampio uso di effetti sonori che introducono ad uno dei brani più caratteristci del lavoro, “Kling I Klang” dall’incedere rabbioso che ricorda l’attacco di “Know your rights” dei Clash per concludersi con un breve intermezzo elettronico strumentale intitolato “Sleep of the serene”.
“By the waters” è invece una dolente ballata acustica orchestrata (da Sean O’Hagan degli High Lamas) che riporta immediatamente alle classiche atmosfere di “Wild wood” ma che non lascia il segno.
Il singolo apri pista “That dangerous age” torna ad un godibile e solare classico pop con tanto di divertenti coretti beat doo wop e un incedere ritmico funk soul alla Talking Heads.
La vetta di “Sonik Kicks” è probabilmente la lunghissima “Study in blue” in cui Paul duetta con la moglie Hannah (dalla voce molto simile a quella di DCLee) in un brano reggae dub tinto di bossa nova nella più classica tradizione Style Council, con tanto di Hammond e pianoforte, una melodia accattivante e un intermezzo strumentale e sperimentale avvolgente.
“Dragonfly” riporta i ritmi ad alta velocità con un giro di basso che sembra rubato ai Joy Division, un’atmosfera drammatica, armonizzazioni e arrangiamenti psichedelici.
La voce filtrata di Weller tesse una bella melodia ma l’uso di effetti sonori è eccessivo e finisce per “disturbare” il mood del brano.
In “When you’re garden’s overgrown” (dedicato a Syd Barrett) compare Noel Gallagher al basso e chitarra, il brano eccheggia i synth degli Who di “Who are you”, assorbe influenze psichedeliche e shoegaze, affonda ancora una volta in un mare di effetti elettronici ma conservano forza la melodia e la struttura quasi alla Kinks.
“Around the lake” è stato il primo brano a circolare.
Sulla stessa riga di “Dragonfly” si colloca, con un’interpretazione drammatica, nel solco tra new wave e gli abum “berlinesi” di David Bowie.
Un nuovo breve intermezzo strumentale, “Twilight”, tuffa l’album nell’onirico “Drifters” (firmato con Steve Craddock degli Ocean Colour Scene), tra psichedelia, suoni sintetici, effetti elettronici, un ritmo flamenco, una voce fluttuante.
Tra i brani meno convincenti.
Al contrario della bella ballata mid tempo di “Paperchase” che sembra letteralmente presa da un album degli ultimi Blur. Manca la voce di Damon Albarn !
Ma il brano è buono, incisivo, ben fatto, completo.
Chiude “Be happy children” una stupenda soul ballad in odore di Temptations.
Album composito, difficile da collocare, che riprende dall’immediatezza di “Wake up the nation”, rielaborandola per introdurre nuove strade.
Non tutte riuscite.
“Sonik Kicks” ha il sapore di un lavoro interlocutorio, di passaggio ma ha il pregio di lasciare tre, quattro episodi eccellenti e di confermare l’ecletticità e la freschezza dell’ Artista Weller.
Non è poco in questi tempi grami.

martedì, marzo 13, 2012

On the road - Jack Kerouac






Jack Kerouac avrebbe compiuto 90 anni ieri.
E’ morto alcolizzato nel 1969 dopo aver lasciato alcuni ottimi libri e l’epocale “On the road”, opera che ha segnato una e più generazioni e che contiene una delle frasi più significative di sempre e per sempre:
« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare »


“On the road” fu pubblicato nel 1957 dopo sei anni di rifiuti e narra delle avventure di viaggio (realmente vissute da Jack) di alcuni giovani beatnicks, appassionati di jazz, droghe, alcool, ma soprattutto di una vita non omologata, inquieta, febbrile.
Il tutto condito da un linguaggio nuovo, vero , di strada, appunto.

Fu pubblicato in Italia da Mondadori nel 1959 grazie all’interessamento di Fernanda Pivano che nei suoi “Diari” ricorda come convinse Arnoldo e Alberto Mondadori a pubblicare 'Sulla strada', ad una delle loro feste private: '''Presidente, io ho un titolo che le farebbe guadagnare un mucchio di soldi'.
Arnoldo aveva aggrottato le ciglia e aveva detto senza sorrisi:
'E come mai i miei direttori non l'hanno pubblicato?'.
'Perche' a volte sono un po' distratti'''.

A breve uscirà la trasposizione cinematografica di Walter Salles
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