venerdì, aprile 29, 2011

Aprile 2011. Il meglio



Dopo quattro mesi già un po’ di nomi destinati a combattere nella top 10 di fine anno.
A partire da PJ Harvey, Beady Eye, Meat Puppets, Anna Calvi, Marianne Faithfull, Fitz and the Tantrums, con Wanda Jackson, Charles Bradley, REM e Joan As Police Woman come outsiders.
Tra gli italiani Verdena, Smart Cops, Link Quartet, Assalti Frontali, Paolo Benvegnù, Avvoltoi, Forty Winks, Casanovas, Peluqueria Hernandez, Lemeleagre e Pitch


ASCOLTATO

MEAT PUPPETS - Lollipop
Abbandonato da tempo il furore degli inizi, tornano dopo una lunga pausa con un equilibrato e stupendo di mix di country, REM, American Sound, melodie avvolgenti di stampo Byrds. Bello, grandi !

RAFAEL SAADIQ - Stone rollin’
Con incredibile abilità Saadiq rivisita l’universo del black sound, passando da Sly Stone a Stevie Wonder, dal funk al (northern) soul.
Brani splendidamente costruiti, pieni di groove 60’s/70’s. Un gran bel disco, forse non genuino al 100%, ma da ascoltare in loop.

CASANOVAS - Hot star
Diletta e Giacomo Casanovas ci picchiano dentro a dovere incrorciando White Stripes e Kandeggina Gang, punk e pop, Stranglers e B52’s, suggestioni 60’s.
Effetto glam e top 10 italiano dell’anno assicurato. E poi in un pezzo ci suono io, quindi...)

BILL CALLAHAN - Apocalypse
Già conosciuto con il nome di Smog, al terzo album “solista”, Callahan inanella una serie di suggestivi brani tra folk, blues, Johnny Cash, Dylan. Minimali, scarni, epici. Un ottimo disco silenzioso.

JAMES TAYLOR QUARTET - The template
Uno che ho sempre amato molto.
Ma qui, anche se coverizza un brano di Gil Scott Heron (in chiave strumentale), non va al di là del solito piacevole, raffinato e quantaltro, manierismo soul jazz funk fusion.

FORTY WINKS - Bow wow
Mettono insieme (piuttosto bene) Supergrass, Presidents of Usa, Smash Mouth e un po’ di pop punk. Divertenti, convincenti, ultra poppers.

GANG - La rossa primavera
E’ sempre un piacere segnalare un nuovo lavoro dei GANG.
“La rossa primavera” è una commovente e stupenda raccolta di canti partigiani, di lotta, con brani degli stessi Gang, di Guccini, Priviero e De Gregori.

THE SECRET TAPE - Archive 1
Dalle parti di Parma, dopo lo splendore dei June, tira aria ottima aria 60’s.
I Secret Tape la virano in chiave più attuale respirando anche Libertines e Arctic Monkeys ma l’effetto è sempre ottimo e salutare.
Da scoprire e ascoltare.

BANDA PUTIFERIO - Il paradiso delle trottole
Progetto ambizioso (e riuscito) in cui un CD di musica severa ma autorevole tra canzone d’autore e combat folk si affianca ad un libro di fumetti.
Collaboratori di rango (da Freak Antoni a Mauro Giovanardi) e lavoro di sicura eccellenza.

45 giri
I FENOMENI “Ora”

Quattro brani di beat “contaminato” tardo 60’s a cura di quel Pier Rizzo che già ci fece, in passato, dono di eccellenti lavori con i Backwards. Da cercare.

ASCOLTATO ANCHE:
BEASTIE BOYS (ultra hip hop funk. sempre ai vertici !) MARCO PARENTE (uno degli artisti ai vertici della canzone d’autore italiana tra De Andrè e Fossati con un’aggiunta esplicita di Beatles, Stones e Dylan) MISS CHAIN & the BROKEN HEELS (Ottimo beat rock di chiaro stampo 60’s, in odore di Makin Time, da Brescia), SONNY & the SUNSETS (garage beat grezzo e minimale un po’ Kinks. Non male.) UNKLE (un progetto sempre interessante e personale. Da ascoltare), PAUL SIMON (album di classe, bluesy e con reminiscenze afro. Da attento ascolto, c’è da imparare), TAO (tra Who 70‘s, Jesus Christ Superstar, 60‘s, Ligabue, Nomadi, rock italiano, con alcuni spunti interessanti), SMITH WESTERNS (tra Beatles, La’s e Beach Boys, molto piacevoli), ANTWERP GISPY SKA ORKESTRA ( di sicuro originali a mischiare suoni gitani con ska, ragamuffin e rocksteady. Divertente), FOO FIGHTERS (Dave Ghrol chiama Bob Mould e Kris ex Nirvana Novoselic, ma il risultato è lo stesso FF sound che conosciamo, carino ma senza lode nè infamia), THE DEAF (dall’Olanda un furibondo garage beat mid 60’s di eccellente fattura), VIVIAN GIRLS (pop garage psichedelico con un po’ di Velvet U., ma di scarsa consistenza), THE HEAD AND THE HEART (acoustic 60’s, un po’ psych, carini-carini), GLASVEGAS (veramente noiosi), ARBE GARBE (folk punk free jazz balkan. Un po’ peso a tratti ma notevoli), KRIKKA REGGAE (reggae puro, semplice e ben fatto dalla Basilicata), FLEET FOXES (spesso incensati dalla critica. Un po’ statici tra i Byrds country, CSN&Y..mah..). HIGH LLAMAS (la vita si fa lieve con questo pop leggero e orchestrale, zuccheroso e raffinato)

LETTO

CARLO BONINI - ACAB. All cops are bastards
Un gran libro di storie (vere) aspre, crude e crudeli, di sbirri e ultras, botte e violenza, dal G8 di Genova all’assassinio di Gabriele Sandri.

TEO TEOCOLI - Io ballo da solo
Scritto maluccio e con incomprensibili ripetizioni da un capitolo all’altro (ma nessuno lo ha riletto prima di stamparlo ?) è comunque un’ interessante e importante testimonianza su un certo mondo milanese dei 60’s e 70’s mai troppo conosciuto (da I Quelli, pre PFM al Derby, alle serate con Dalì, la Bardot, Francis Turatello...) godibilissimo.

FRANCESCO GUCCINI - LORIANO MACCHIAVELLI - Malastagione
Discreto thriller appennino padano, un po’ lungo, talvolta scontato e risaputo (i personaggi prevedibili o poco credibili, la prosopopea sulla natura pura di montagna alla mercè dei cattivi) ma alla fine gradevole e di buona presa.

MARK E. SMITH - Renegade
Mark è il leader dei Fall, uno dei gruppi più “storti” della scena inglese, da 30 anni sulla breccia. E’ un tipino acido, insopportabile e stronzetto ma senza peli sulla lingua, cattivo al punto giusto e che non ne risparmia a nessuno.
Un bel libro (solo in inglese) al di fuori dalle solite agiografie rock n roll.

IMPACT - Realtà mutabili
Un riuscito e interessante “sguardo realtà” alla difficile, amara, abrasiva storia degli Impact, uno dei più devastanti gruppi hardcore italiani degli 80’s.
Autoprodotto. Per averlo contattare: janz64@gmail.com

VISTO
“Basilicata coast to coast” - Leggero e lieve, piacevole e divertente
“The windtalkers”- Carino
“Funeral party” - Uno dei film più divertenti che abbia mai visto !!!
"Angeli e demoni" - Uno dei film più inverosimili e paccosi che abbia mai visto




COSE & SUONI

Registrazione nuovo singolo Lilith & the Sinnersaints in uscita a fine maggio.
www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me
Meglio del mese su www.piacenzasera.it

CALCIO e SPORT
Prosegue il triste declino del calcio italiano tra figuracce in Europa e un campionato mediocre.
Discreta la stagione del Cagliari, sempre sul filo quella del Piace.
Vola il Copra Basket, si salva al pelo il Piacenza Volley.

IN CANTIERE
Le registrazioni del nuovo album di Lilith and the Sinnersaints .
Il mini CD dei Within U.
Il libro “La Storia del Rock a Piacenza dal 1960 ad oggi” (in pieno svolgimento).
Un altro libro per Natale su “uno dei nostri” per Arcana.
Prima o poi anche quello su Gil Scott Heron.
Il 15 maggio a Milano per "Milano Brucia", dibattito, all'interno di 4 giorni di musica, teatro, film sui Clash
L’11 giugno gli International Jetset a Trento al “Ciclamino Party”
Il 3 luglio Ringo Starr a Milano
Il 30 luglio la terza edizione del Beatles Fest.

giovedì, aprile 28, 2011

Get back. Album da (ri)scoprire





Ritorna come ogni fine mese la rubrica “Get back” che vuole recuperare alla memoria album, il più delle volte sepolti dalla polvere e dalla storia, ma meritevoli di nuovi ascolti.
Per chi ama il blues...


JEFF BECK GROUP - Truth
JEFF BECK GROUP - Beck Ola

Due gioielli 60’s di rara (e dimenticata) bellezza.
Rock blues ruvido, semplice e sincero, con una delle migliori (e sottovalutate) chitarre della storia del rock.
Jeff Beck in “Truth” è accompagnato dalla splendida voce di Rod Stewart, dal basso di Ron Wood, dalla batteria di Mick Waller e da uno stuolo di ospiti da brivido, da Keith Moon ai futuri Led Zeppelin Jimmy Page e John Paul Jones e dal piano di Nicky Hopkins.
Da una cover spettacolare di "Shapes of things" degli Yardbirds allo stupendo "Beck's Bolero" (con Moon alla batteria) è un album di qualità eccelsa, perfetta transizione tra tardo beat, blues e proto hard rock.
Nel successivo “Beck Ola” del 1969 il tutto diventa più prevedibile, meno incisivo, il sound si indurisce e assimila (anticipa) palesemente gli element del 70's hard blues.
Il gruppo si sciolse all’immediata vigilia del Festival di Woodstock (a cui avrebbero dovuto partecipare).

JOHN LEE HOOKER - Free beer and chicken
Per chi ha sempre pensato a John Lee Hooker come ad un “normale” bluesman (quello di “Boom boom”) si vada a riprendere questo album del 1974 dove (con anche Joe Cocker in qualche brano) si addentra in un funk blues sperimentale, denso, crudo, scarno, primordiale, primitivo, cattivo, minaccioso.
Punk.

martedì, aprile 26, 2011

Rock Tales: The Who "Quads" - The First Rock Opera






Si è spesso dibattuto sulla prima Opera Rock.
“Tommy” degli Who, “SF Sorrow” dei Pretty Things o anche lo pseudo concept di ”Sgt Peppers”.

Pete Townshend, uno che di rock opera se ne intende, aveva anticipato tutti con “A quick on while he’s away” da “A quick one” del 1966, un brano di oltre nove minuti (che includeva "Her Man's Gone", “The "Crying Town", "We Have a Remedy", "Ivor the Engine Driver", "Soon Be Home" e "You Are Forgiven", brani diversi uniti a formare una storia con un senso compiuto), replicando poi in “Sell out” del 1967 con la meno definita “Rael” (in cui compaiono i primi germi di “Tommy”).

In realtà Townshend concepì un’opera rock alla metà del 1966 intitolata QUADS.
Una storia ambientata in un futuro (1999) in cui i genitori avrebbero potuto determinare il sesso dei nascituri (fantascientifico ai tempi, molto realistico oggi).

Lo stesso Pete dichiarò ”Era una storia su tre sorelle e un fratello, la cui madre aveva l’ossessione di far diventare il ragazzo una femmina.
La storia sarebbe proseguita con le tre ragazze che diventavano un gruppo vocale e avevo davanti l’immagine di me, John e Keith che impersonavamo le Beverly Sisters.
C’era un sacco di commedia, ma allo stesso tempo era una cosa terribilmente seria, con vari flashback nell’infanzia, una cosa in cui ero molto dentro all’epoca"
(e che ritornò poi in ”Tommy”).

La cosa non andò in porto e si sintetizzò nel singolo “I’m a boy” che uscì il 26 agosto 1966 e arrivò al numero 2 delle classifiche inglesi.

lunedì, aprile 25, 2011

25 aprile 2011. Grazie di (R)ESISTERE




Quando ho ricevuto il nuovo album dei GANG "La Rossa Primavera" l'ho guardato con un po' di sospetto.
Ho temuto un esercizio di retorica, ho pensato "al solito omaggio alla Resistenza".

Poi la voce di Marino Severini, le chitarre del fratello Sandro, gli strumenti del resto della GANG, mi hanno preso il cuore, le 15 canzoni mi hanno inondato l'anima.
"Fischia il vento", "La brigata Garibaldi" , "Quei briganti neri", brani dei Gang, Guccini, De Gregori.

Ho apero le finestre e messo il volume alto e le note de "La Rossa Primavera" si sono sparse per tutto il paese.
E voglio sperare abbiano raggiunto anche i tanti luoghi qui vicino dove sono caduti tanti PARTIGIANI.
E che per un attimo abbia alleviato il peso del loro sacrificio.
Fatto per noi.

Fischia il vento, infuria la bufera,
scarpe rotte eppur bisogna andar,
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.

Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle
forte il cuore e il braccio nel colpir.

Se ci coglie la crudele morte,
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile traditor.

Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian,
sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e alfin liberi siam.

giovedì, aprile 21, 2011

Rock Logos







A volte possono più il nome o il logo del gruppo della musica stessa e non sono pochi gli esempi di chi, tramite una grafica riuscita, ha attirato l’attenzione di pubblico e media, al pari della propria musica.
Spesso il logo è diventato un status che da solo ha raccontato tutto un mondo retrostante.
Basti pensare al target mod degli WHO per i mods o quello ”elettrico” degli AC/DC per i metallari.

Tra i più efficaci la storica lingua dei ROLLING STONES, l’aquila dei RAMONES, l’inconfondibile sagoma dei JAMIROQUAI, il bersaglio dei PUBLIC ENEMY, la “pillola” dei P.I.L. , i già citati Who e AC/DC, la bandiera nera dei BLACK FLAG.

Semplice e minimale quello dei BEATLES (ma lì c’era la musica e tutto il resto che venivano prima...).
Semplicissimi anche quelli di OASIS e BLUR, bruttino quello dei JAM, caratteristico quello dei CRAMPS, banalotto ma sempre amato quello degli SMALL FACES, adatto (ben studiato ?) quello dei SEX PISTOLS, stiloso pur nella sua banalità quello degli ABBA, perfetto per l’epoca quello degli AREA (come quello dei CCCP).

Infine usatissimo quello della punk band dei 999, il più delle volte sconosciuta a chi ne portava badge o tshirt, ma che alla fine, in epoca punk, non mancava a nessuno (come poco tempo dopo capitò per i DEAD KENNEDYS)

mercoledì, aprile 20, 2011

Governo Nucleare



Nella decisione del governo di mettere una pietra tombale sul nucleare pesano molti fattori.

Berlusconi ha in mano un sondaggio che parla di un’affluenza alle urne pari al 60%.
Ma il punto è che questo 60% di italiani andrebbe a votare anche per gli altri due referendum in pista: quello sulla gestione privata dell’acqua e quello sul legittimo impedimento.
Quel legittimo impedimento che il premier ha voluto per non essere obbligato a presentarsi alle udienze dei suoi processi.

La campagna referendaria, con le urne aperte a giugno, si sarebbe sovrapposta a quella per le amministrative di maggio. Quindi il vento anti-nucleare avrebbe potuto condizionare l’esito (già incerto per il centrodestra) delle elezioni comunali di Milano.

Per questo la cosa migliore è disinnescare la bomba.
Non è un caso che sia stato Palazzo Chigi a premere per la presentazione dell’emendamento che ha chiuso la nuova era atomica in Italia.

fonte lastampa.it

Casula Rules



A cura di Alberto Galletti

Per chi non pratica abitualmente il blog, questo post risulterà perlomeno "oscuro".
Leggetevi i commenti al precedente per capirne di più.
Una risata vi seppellirà.

lunedì, aprile 18, 2011

Cultura 70's : Amanda Lear






IL PERSONAGGIO per antonomasia, icona, persona colta, intelligente, furba.

Artista a 360 gradi, che ha attraversato le epoche d’oro dell ostar system sempre a fianco dei grandi, diventando in qualche modo un’icona, AMANDA LEAR, nome d'arte di Amanda Tapp, nasce ad Hong Kong, il 18 novembre 1939.
Non ha mai svelato le origini di padre e madre, nè informazioni sulla sua infanzia o sull’attività, svolta da giovane con il nome di Peki D’Oslo, in locali di strip a Berlino, Parigi e Milano (di cui sono però note parecchie foto).

Incomincia come modella all'inizio degli anni sessanta, diventa la musa di Salvador Dalí, posando per alcune sue opere come "Venus to the Fur"s e "Vogué", frequenta il music biz dei 60‘s, è nel 1973 sulla copertina dell'album "For Your Pleasure" dei Roxy Music, appare in alcuni film minori .
Parte invece nel 1975 la carriera discografica (anche se nel 74 registrò il brano “Star” con Bowie, mai pubblicato), che la porterà al successo, anche grazie ad un’abile campagna mediatica sull’ambiguità del suo sesso.
Passò anche attraverso sonorità new wave e più avanguardiste e registrò anche con i CCCP un remake della sua “Tomorrow” (nel 1988)

Ha in seguito iniziato a prendere parte a programmi televisivi d'intrattenimento in Italia, Francia e Germania, continuando a dipingere, a scrivere e a dedicarsi alla carriera di attrice, soprattutto a teatro.

Durante la sua carriera Amanda Lear ha registrato 15 album di studio, ha
pubblicato più di 50 singoli e ha venduto circa 15 milioni di album e 25–30
milioni di singoli nel mondo.

venerdì, aprile 15, 2011

Cena Blog



Appello a tutti i seguaci di questo infame blog.
Tra maggio e giugno ci si trova in provincia di Alessandria per il Primo Raduno Tony Face Blog.
Decidiamo una data e si va.

Record Store Day



Si terranno sabato 16 aprile le celebrazioni per la quarta edizione del Record Store Day, manifestazione nata negli Stati Uniti atta a supportare i negozi di dischi indipendenti e non appartenenti alle catene di grande distribuzione: come di consueto, per l'occasione in tutti i punti vendita aderenti all'iniziativa si terranno eventi speciali come concerti, incontri e dibatti. Non mancheranno, poi, pubblicazioni speciali firmate da artisti solidali alla causa.

Nel corso dell'ultima edizione ad aderire alla manifestazione furono oltre 1400 negozi in tutto il mondo, facendo registrare - nel corso della giornata di celebrazioni - un incremento di vendite di oltre il 40% rispetto alla media annuale. Tra i beneficiari dell'evento del 2010 ci fu anche il leggendario negozio della Rough Trade Records di Londra, che raddoppiò le vendite rispetto all'edizione precedente facendo segnare incassi da record.

Qui
http://www.recordstoreday.com/Venues?country=Italy è possibile consultare la lista dei negozi italiani che aderiranno al Record Store Day 2011.

mercoledì, aprile 13, 2011

Cultura 70's: Subbuteo





Gioco da tavolo già esistente dagli anni trenta, il New Footy, creato da W.L. Keelings.
Ha avuto un grande successo negli anni 70 e 80, perdendo poi interesse e popolarità, tanto che la produzione del gioco fu sospesa.
Ripresa poi negli ultimi tempi grazie ad un numeroso stuolo di nuovi appassionati che si affianca ad uno zoccolo duro che non ha mai abbandonato il fascino di questo gioco.

Da parte mia ho avuto sempre poche squadre.
Oltre (ovviamente) al Cagliari, il Real Madrid, il Celtic e mi sembra l’Aston Villa.
Il gioco andò distrutto dall’umidità in una cassapanca in cantina insieme agli album Panini dei 70’s.

martedì, aprile 12, 2011

Leghisti negri, terroni e marocchini !





In Canton Ticino il partito più votato è la LEGA dei TICINESI che si è beccata oltre il 28% per cento con una campagna elettorale improntata al respingimento degli italiani (lombardi di Como, Varese e dintorni) che vanno a "rubare il lavoro" ai ticinesi.

Italiani raffigurati come topi, slogan come "Via gli italiani dalla Svizzera", progetti di un muro tra Canton Ticino e Lombardia.

Insomma Bossi negro, Borghezio terrone, Maroni marocchino.
Se lo meritano. Qualche volta dioesiste.

lunedì, aprile 11, 2011

Yuri Gagarin





50 anni fa Yuri Gagarin fu il primo uomo a volare nello spazio.

Era partito alle 9.07 del mattino sulla navicella Vostok (Oriente) da una base allora segretissima, Baykonur.
Radio Mosca aspettò 25 minuti dopo il lancio per leggere uno dei tre comunicati già preparati dal Kgb: gli altri due erano per un eventuale disastro.
Compì un giro intorno alla Terra in 108 minuti e al rientro sfiorò davvero la tragedia perché dalla capsula sferica che lo ospitava non si staccò il modulo con i razzi usati in orbita.
Dopo essersi eiettato dalla capsula a 7 mila metri, durante la discesa in paracadute, accidentalmente si aprì il paracadute di riserva e Juri temette che le corde si aggrovigliassero facendolo precipitare come un sasso.
Atterrò nel colcos Léninski Put.
Gli si avvicinarono Anna Takhtarova e la sua bambina
Juri si tolse il casco e con un sorriso disse: «Sono uno di voi, un sovietico, e sono il primo uomo dello spazio.
Avete un telefono, devo comunicare che sono arrivato sano e salvo».

Aveva 27 anni ed era stato scelto assieme ad altri 19 piloti tra 3.461 candidati.


Gagarin fu trasformato nell'ambasciatore del comunismo spedito nei continenti per raccontarne le glorie.
Il 27 marzo 1968 si schiantava al suolo durante un banale volo d'addestramento.

venerdì, aprile 08, 2011

Cricket






NON DI SOLO CALCIO E MUSICA SI VIVE.
Anche di CRICKET .
Ce ne parla in dettaglio il nostro esperto sul campo. ALBERTO GALLETTI.


Il cricket è un gioco che si svolge tra due squadre di 11 giocatori, su un campo all’aperto.
Consiste di due fasi : lancio e battuta. Le due squadre si alternano al lancio e in battuta in fasi che vengono chiamate innings. I punti, chiamati runs, vengono segnati dalla squadra in battuta. Scopo del gioco è segnare un run in più degli avversari.

Breve Storia
Il gioco fu portato in Inghilterra dai Normanni dopo la conquista del 1066 col nome di criquet (identificativo di bastone derivato dal fiammingo krick) e si sviluppò nell’ambiente bucolico della campagna dell’Inghilterra meridionale, in particolare delle contee del Sussex, del Kent e in maniera minore del Surrey. Rimase confinato nell’anonimato e giocato nei paesini di campagna in molteplici forme, fino agli inizio del sec. XVII.
La restaurazione di Carlo II, mise fine alla repressione puritana per ogni forma di divertimento e il cricket ritornò ad essere il gioco praticato nelle campagne, ma soprattutto divenne molto popolare tra l’aristocrazia del tempo, questo interesse spostò il centro dell’attività a Londra dove venne formato il White Conduit Club che ebbe vita breve, rimpiazzato dal Marylebone Cricket Club (MCC) nel 1787 che diventò l’organo dominante del gioco, scrisse le regole, e ne preservò l’osservanza fino al 1993, quando la formazione dell’International Cricket Council gli tolse di fatto il controllo del gioco.
Sono i proprietari del Lord’s Cricket Ground a St. John’s Woods , Londra (letteralmente due passi dagli studi di Abbey Road), considerato il tempio mondiale del cricket.
E’ praticato in tutto il mondo ma ad alto livello solo tra le nazioni che fecero parte dell’Impero Britannico, portatovi dagli inglesi che vi si stabilirono, ma attecchì anche presso la popolazioni locali, non appena ebbero la possibilità di praticarlo.

Spirito del gioco
E’ il preambolo obbligatorio a qualsiasi copia del regolamento in circolazione:
“Il cricket è un gioco che deve molto della sua unicità al fatto che deve essere giocato non soltanto secondo le relative leggi, ma anche secondo lo “spirito del gioco”. Qualsiasi azione che è vista come contraria a questo Spirito causa danno al gioco stesso. La responsabilità di assicurarsi che ci si attenga a tale fair play, ricade sui capitani della squadre. Ad indicare tali situazioni è la frase “it’s not cricket” nella quale è meglio non incappare.

Partite
Attualmente il gioco del cricket è praticabile in tre forme:
First Class Cricket: durata della partita dettata dall’eliminazione di ogni battitore per due volte, su una lunghezza massima di cinque giorni.
One-day Cricket: Durata della partita stabilita dal numero di lanci da effettuarsi (50 overs per squadra).
T20 Cricket: 20 overs per squadra.
Il campo da gioco può avere qualsiasi forma (quelli professionali sono ovali), al centro è posto il pitch, e il boundary (linea che delimita il campo di gioco) deve essere tracciato in modo chiaro, di solito con una corda, se la pallina tocca la corda è fuori.

La partita inizia con il lancio della moneta comunemente chiamato toss (of the coin) tra i due capitani che “eleggono” se entrare prima al lancio o in battuta.
I lanci sono suddivisi in overs da 6 lanci, lo stesso lanciatore non può lanciare due overs consecutivi.
Per poter segnare un run, il battitore deve battere la balla con la mazza a una distanza che gli permetta di correre dall’altra parte del pitch (area di 22 metri all’interno del quale avvengono lanci e battute, posta al centro del campo) all’interno del return crease (base all’interno della quale il battitore è salvo), scambiandosi di posto col compagno.
Se la palla colpita dal battitore esce dal campo senza toccare per terra, verranno assegnati al battitore a alla sua squadra 6 runs , se esce toccando per terra 4.
Chi segna più runs al termine di tutti i lanci (o quando tutti i battitori sono stati eliminati) vince la partita.
I modi per eliminare i battitori sono 10, ma le situazioni ricorrenti in partita sono:

1.Bowled: La palla lanciata, mancata dal battitore, colpisce il wicket (porta formata da tre legni piantati per terra e sormontata da due traversine chiamati bails) e fa cadere almeno uno dei due bails.
2.Caught: La palla toccata (anche appena appena sfiorata) dal battitore viene presa al volo da un componente della squadra avversaria (fielder).
3.Leg Before Wicket (lbw): la palla lanciata dal lanciatore colpisce la gamba del battitore, ma la sua traiettoria è tale che avrebbe colpito il wicket. Oppure colpisce la gamba del battitore senza che l’eventuale traiettoria colpisse il wicket, ma il rimbalzo è avvenuto all’interno dell’ideale proiezione di ingombro del wicket sul pitch.
E’ la regola più controversa del gioco, quella che da adito alle più furiose polemiche, che però non possono esser confutate in campo, se l’umpire alza il dito (segno di eliminazione) te ne devi andare senza discutere, anche un esitazione di 10 secondi è vista (giustamente) come una profonda offesa. Enormi ingiustizie sono state perpetrate nei secoli, ma sempre nello spirito del gioco. La cosa più divertente è che l’umpire non darà mai nessuno fuori lbw se il lanciatore non fa appeal, cioè non gli rivolge (di solito urlando) la famosa frase “How’s thaaat?”, a quel punto se l’umpire ha visto che c’è eliminazione alza lentamente il braccio destro con l’indice puntato al cielo e senza profferir parola, tra gli ululati di giubilo della squadra fielding.

4.Stumped: La palla mancata dal battitore che nel frattempo è uscito dal crease viene catturata dal wicket-keeper che lesto lesto con la palla in mano gli butta giù i legni.
5.Run-out: la palla colpita dal battitore viene raccolta dalla squadra avversaria che riesce con essa a colpire i legni prima che il battitore stesso (fuori dal crease per segnare il run) riesca a rientrarvi.

Squadre:
Le squadre migliori sono Inghilterra e Australia, India, West Indies, Pakistan, Nuova Zelanda, Sud Africa e Sri Lanka, le uniche ad avere il Test Status oltre a Zimbabwe e Bangladesh che però valgono molto meno.

Il più prestigioso contesto (e spesso quello di maggior spessore tecnico) di cricket è la disputa degli Ashes che si svolge ogni anno tra Inghilterra e Australia.
Le sfide sono sempre state (e sono tutt’ora) caratterizzate da parecchia acrimonia da entrambe le parti e raggiunse il suo apice durante il Tour inglese dell’Australia del 1932-33 che portò alla rottura dei rapporti diplomatici tra le due Nazioni.

Gli incontri di più alto livello sono i Test Match disputati tra le 10 nazionali aventi diritto.
Di alto livello anche lo Sheffield Shield (Australia) e il County Championship (Inghilterra), oltre alla nuova Indian Premier League (che si gioca però su 20 overs)
La coppa del mondo venne istitutita nel 1975 come torneo One-Day sulla distanza di 60 overs, ora ridotti a cinquanta.

In Italia a parte la sporadica apparizione del gioco nell’ultimo decennio del XIX secolo testimoniato dalla fondazione di Genoa e Milan club passati dopo brevissimo tempo integralmente al calcio, e il precedente di Napoli a fine settecento ,dobbiamo aspettare fino al 1971 per la formazione dal Milan Cricket Club (nessuna attinenza col precedente) formato da espatriati inglesi e tutt’ora in attività.
Tra i club di più antica formazione e ancora in attività, troviamo anche Euratom Ispra (1981), vincitori dei primi 4 scudetti, anch’esso formato da espatriati impiegati al centro ricerche di Ispra (VA), Cesena CC (1983) 3 scudetti; Capannelle CC (1980) 4 scudetti; Lazio CC (1983): 2 scudetti una Coppa Italia; Pianoro CC (1989) 14 scudetti 5 Coppa Italia, mattatori degli ultimi tre lustri, e il glorioso Idle CC Lodi (1989) :1 Coppa Italia.

In Italia oggi abbiamo tre campionati nazionali, Serie A (7 squadre) , Serie B e Serie C, oltre alla Coppa Italia, le partite si svolgono nel formato One Day Cricket su distanza di 50 overs.
Le squadre affiliate alla federazione sono 21, ma ci sono squadre un po ovunque, tutte formate da emigrati dal sub-continente indiano, che sono giunti numerosi nel nostro paese nel corso degli ultimi anni e che svolgono attività, spesso saltuaria causa mancanza di un campo sul quale giocare.

Da ricordare senz’altro per noi casula che nel film “How I won the war” di Richard Lester, la missione del plotone di John Lennon, era quella di costruire un campo da cricket in territorio nemico.

mercoledì, aprile 06, 2011

Il Calcio Biscotto



Ogni anno, da aprile in avanti, l'ultimo mese e mezzo di campionato (Serie A e B ma non si contano i casi nelle serie minori) è teatro di trucchi, accomodamenti, interessi convergenti, scambi strani, baratti che magari troveranno spiegazione sul mercato, antichi favori da rendere o da reclamare.

Non sempre è illecito: spesso le scommesse non c'entrano e si entra nella logicadel "tacito accordo"anche se è noto non pochi calciatori si sono purtroppo messi a scommettere
Il meccanismo perverso è quasi impossibile da smascherare, a meno di fatti clamorosi, o denunce da parte degli atleti. Tutti fanno finta di non vedere, e nessuno si sogna di parlare.
Basta controllare la classifica prima di ogni turno, per intuire dove potrebbe esserci il trucco, oppure l'accordo.

Non solo in Italia, la pratica è diffusa ovunque, soprattutto nei campionati “minori” (est europeo in particolare) anche se si ricordano casi clamorosi perfino ai Mondiali (il 6-0 dell’Argentina al Perù nel 1978 o il pareggio tra Austria e Germania per eliminare l’Algeria nel 1982) o agli Europei (il 2-2 di Danimarca-Svezia per buttare fuori gli Azzurri nel 2004)

lunedì, aprile 04, 2011

Mod Heroes: Steve Marriott






Nato nel 1947 e tragicamente scomparso nel 1991, ormai dimenticato e ai margini del music biz, STEVE MARRIOTT è da sempre una delle principali icone dell’immaginario MOD.

Estetica perfetta, voce sublime, canzoni incredibili, carattere nervoso e difficile, animale da palcoscenico.
Una breve ma intensa carriera teatrale da bambino prodigio, l’esordio con i Frantiks, poi diventati MOMENTS nei primi 60’s e, dal 1964 al Capodanno 1968 (giorno in cui lasciò il gruppo), il magico viaggio con gli SMALL FACES e la loro musica indimenticabile (vedi http://tonyface.blogspot.com/2009/02/small-faces.html).

La nuova avventura con gli HUMBLE PIE avrà una discreta fortuna commerciale pur se artisticamente modesta, tra rock blues e 70’s rock di maniera, ma condurrà Steve in un inferno di alcool, droga e schizofrenia , che lo porterà al divorzio, allo scioglimento della band nel 1975 e al suo declino fisico e mentale.
Registrò un album solo, formò gli Steve Marriott All Stars, ma visse a lungo ai limiti dell’indigenza.
Keith Richards lo scelse come sostituto di Mick Taylor negli Stones, ma fu bloccato da Mick Jagger e alla fine toccò a Ron Wood.

Sempre più oberato da debiti e pesanti problemi personali riformò gli Small Faces (senza Lane) nel 1977 (due album mediocri) e successivamente gli Humble Pie, ma, in entrambi i casi, con scarsi riscontri.

Registra nel 1981 l’album con i Majik Mijits (ovvero con Lane e un po’ di amici, buon lavoro che vedrà però la luce 19 anni dopo).
Forma i Three Trojans girando piccoli clubs, riproponendo brani di Small Faces e Humble Pie e successivamente i Packet of Three e una serie di altri gruppi con cui suona il più possibile, alternando lunghi periodi di stop anche a causa di una salute resa sempre più precaria dai consueti abusi ed eccessi.
Morirà il 20 aprile del 1991 in un incendio a casa sua mentre è sotto effetto di stupefacenti e alcool, alla vigilia di un nuovo album e tour con gli Humble Pie.
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