giovedì, ottobre 03, 2013
Dai protomoderni ai pragmatisti
ANDREA FORNASARI torna ad illuminarci con pillole filosofiche che vi consiglio di leggere ed assimilare.
Poca roba, semplice e diretta e vediamo se, nelle previsioni mie e di Andrea, oggi il blog registrerà il minimo di accessi in assoluto (con un titolo del genere).
Cercherò nel modo più sintetico che mi è concesso - e augurandomi di essere sufficientemente chiaro ed esaustivo senza annoiare più di tanto - di tratteggiare una linea guida che partendo dai primi filosofi moderni arriva fino al pragmatismo americano: impresa ai limiti dell' impossibile e chiaramente superiore alle mie forze.
E per questo affascinante.
I protomoderni.
I primi filosofi moderni, vissuti nel diciassettesimo secolo, sono coloro che sostanzialmente hanno decretato la fine del Medioevo e della Scolastica medievale: grazie alla rivoluzione di pensiero fomentata da Francis Bacon, Thomas Hobbes, Renè Descartes (Cartesio), Galileo e altri, il mondo non sarebbe più stato lo stesso.
Affermando che "la conoscenza è potere", Bacon indicò una terza via oltre alla fede e alla spada: la scienza fondata sullo studio empirico e la possibilità di ricorrere a ipotesi da convalidare.
Egli sosteneva che sia l' esperienza che la ragione sono di vitale importanza ai fini conoscitivi.
Thomas Hobbes, uno degli scribi di Bacon, finì in qualche modo per superare il maestro proponendosi di osservare le azioni degli esseri umani e deducendone il fatto che il controllo esercitato dalla civiltà e dall' autorità ha il compito di mitigare il naturale egoismo dell' uomo: in un certo senso egli fu il primo scienziato della politica e il primo psicologo empirico.
Renè Descartes maturò l' interpretazione della coesistenza fra mente e materia ma soprattutto, da buon scettico, si propose "di non accettare mai una cosa per vera finchè tale cosa non la sapessi senza il minimo dubbio": sottoponeva tutto a indagine critica e il suo famoso "cogito ergo sum" va forse inteso nel senso della responsabilità personale di scoprire ciò che è vero e giusto.
Galileo faceva propria la convinzione che, se i fatti non sono conformi alla teoria, allora a essere errata è quest' ultima: come sappiamo ciò gli procurò una serie di problemi inerenti alla "perfezione" aristotelica supportata dalla Chiesa.
Gli empiristi.
Gli empiristi inglesi quali Hume, Berkley e Locke, convinti anch' essi che la percezione e l' esperienza fossero la chiave per la comprensione del mondo, rifiutavano saldamente la concezione platonica della conoscenza innata, agendo in senso diametralmente opposto: Locke sosteneva che la mente del neonato è una tabula rasa e che ogni conoscenza provenga dall' esterno, ma sono in molti a divergere da questo criterio.
David Hume portò l' empirismo ai suoi limiti estremi e la sua idea rivoluzionaria fu quella di mettere in dubbio la causa necessaria: non possiamo stabilire un nesso causale tra due eventi qualsiasi, supponendo connessioni che si basano solo sulle nostre esperienze precedenti.
Ciò equivale a dire che non c'è predestinazione, ed è una chiave che spalanca le porte al cambiamento delle credenze.
I razionalisti.
In un certo senso i razionalisti del diciottesimo secolo, come Immanuel Kant, moltiplicarono - come si dice - le note a piè di pagina di Platone, tornando a porre l' accento sulla ragione.
Tuttavia Kant stabilì che la ragione ha dei limiti e nella sua celebre "Critica alla ragion pura" espose la teoria che il mondo è divisio in ambito fenomenico (come ci appare attraverso i sensi) e noumenico (come è realmente).
Potremmo dilungarci per giorni sulla filosofia kantiana ma preferisco ricordare uno dei suoi principi etici per decidere la validità morale riguardo ad una azione: "potrei desiderare che chiunque altro si trovi nella mia situazione faccia lo stesso?"
Se la risposta è si, siamo sulla buona strada; se è no, forse è il caso di rivedere qualcosa.
La nuova-vecchia scuola americana.
L' Europa continuava a essere il vivaio del pensiero filosofico e la giovane America ne subiva in larga misura l' influenza: Benjiamin Franklin e Thomas Jefferson erano anch' essi filosofi sperimentali, forse un po' rozzi, ma comunque orientati al razionalismo pratico di John Adams e Thomas Paine così come all' umanesimo e all' importanza dell' uguaglianza e del successo individuale.
I romantici. Nella rivoluzione scientifica e industriale i romantici non videro solo il progresso ma anche i risvolti peggiori dell' empirismo e del razionalismo: si accorgevano che spesso le nobili aspirazioni finivano presto per smarrirsi. Rosseau è il prototipo del romantico, nonostante sia vissuto nel diciottesimo secolo: non sono un suo ammiratore, anzi. Il motivo è che le sue idee sono ingenue e lui stesso non viveva in conformità ad esse.
Tuttavia ebbe una profonda influenza. In Germania il romanticismo partorì la filosofia di Hegel e di tutti i suoi affini, in Inghilterra soprattutto poeti: e credo sia senz' altro meglio.
Come avrete capito non fa per me, ma riconosco il suo valore storico.
Gli utilitaristi.
L' utilitarismo del diciannovesimo secolo fu il figlio della convinzione che la rivoluzione industriale fosse fallita: lo slogan utilitarista si può riassumere in "La massima felicità per tutti", una frase che appartiene a Jeremy Bentham, il fondatore dell' University College London, la prima università inglese alla quale fossero ammesse donne, ebrei, cattolici e altri indesiderabili dell' epoca.
John Stuart Mill, vero faro dell' utilitarismo, studiò con Bentham e finì per superarlo con i propri contributi.
Mill, libero pensatore e fautore della libertà, era anche un egualitario al quale si deve un saggio che contesta la sottomissione delle donne: in questo era senz' altro in anticipo sui tempi sebbene la sua opera ricalcava parecchio la "Vindication of the rights of women" di Mary Wollstonecraft.
I pragmatisti.
Unica scuola di filosofia moderna unicamente americana, il pragmatismo si è sviluppato come reazione allo snobismo del razionalismo e alla ingenuità del romanticismo: i suoi tre fondatori sono stati Charles Sanders Peirce, William James e John Dewey, sebbene differissero l' uno dall' altro sotto molti aspetti.
Condividevano però l' idea che la verità di una teoria, la rettitudine di un' azione o il valore di una prassi siano comprovati dalla sua utilità, cioè se l' opera va a compimento.
Concezione prettamente americana: solidità, scarso ingombro, praticità.
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Nietsche che dice? Boh!
RispondiEliminaImpresa affatto superiore alle tue forze, sei riuscito a sintetizzare velocemente qualche secolo.di storia della filosofia.
RispondiEliminaHo (piacevolmente) notato che abbiamo lo stesso pensiero su Rousseau.
"affatto" significa "del tutto, completamente".
Eliminanon un gran complimento, eh...
The Real WC
Grazie di avermi fatto notare il tremendo refuso. Il digitare da un telefono in una rubata pausa e una incipiente presbiopia non sono valide giustificazioni.
EliminaScusa Andrea, so per certo che tu hai inteso il senso della mia affermazione, che qui ripeto corretta: "l` impresa non è affatto superiore alle tue forze bensí perfettamente nelle tue corde"
C.
non è un tremendo refuso, ma un errore.
Eliminascusami se mi sono permesso di correggerlo, ma è come "qual è" con l'apostrofo o "gli" usato al femminile, mi da fastidio.
The Real WC
Anche a me da fastidio leggere errori di italiano.
EliminaEssendo impegnata nella stesura di un documento in un'altra lingua, permettimi di ribadire l'espressione "refuso". Il mio errore è stato quello di inviare il commento e chiudere la pagina senza rileggere.
Nietzsche fondamentalmente ricalca il pensiero degli idealisti tedeschi e in particolare quello di Fichte: ci sono però diverse differenze fra Hegel, Marx, Schelling e Schopenauer.
RispondiEliminaCiò che accumuna il loro pensiero è tuttavia più importante di ciò che li divide: si tratta in fondo di un grande sentimentalismo che sfocia spesso nell' irrazionalità e inficia le loro idee.
Schopenauer era un pessimista in quanto possedeva un carattere terribile e una cattiva salute, Fichte non sopportava di essere stato umiliato da Napoleone, Hegel utilizzò tutta la sua influenza per spandere la sua metafisica nelle università della Germania, Nietzsche era malato e cercava rifugio in un mondo immaginario e idealizzato.
Chiedo venia per la rapidità e la superficialità ma, ad un esame più attento, sono comunque questi i motivi che balzano all' occhio: spesso la psicologia del carattere ha un peso enorme sulle idee e non è difficile smascherare una cattiva indole se ci atteniamo ai fatti senza farci confondere da termini ricercati e volutamente oscuri.
AndBot
Di Rosseau si può salvare il discorso sul "patto sociale", questione interessante.
RispondiEliminaMa il "mito del buon selvaggio" è appunto un mito senza costrutto.
Tuttavia possiamo dargli merito per aver posto, pur esagerando, il problema dell' eccessiva fiducia nel progresso scientifico e materiale e quindi riequilibrando un po' le parti in causa.
Marx, ad esempio, si affidò troppo al materialismo scientifico arrivando a credere di poter studiare la storia dell' uomo in maniera analitica, senza tener conto della psicologia umana e degli imprevisti, dell' imponderabile, eccetera.
AndBot
direi che si scrive Rousseau (con la u dopo la o),.però:),..fa anche rimò,..o rembò??,...Nietzsche (anche se poi è stato 'strumentalizzato' a loro fini politici da certa gente),...rimane un grandissimo poeta-filosofo e libertario',..molto più affascinante e talentuoso come scrittore dell'illibertario RoUsseau
RispondiEliminaVerissimo, ho sbagliato io a scrivere il nome del filosofo francese.
RispondiEliminaL' "Ecce homo" di Nietzsche è godibilissimo, l' opera di un grande commediante, di un poeta, di uno scrittore. La sua filosofia è invece debole e falsa, e senza dubbio è stata male interpretata e strumentalizzatta.
E' difficile affrontare questioni storiche così complesse in poche righe, ci si prova... :)
AndBot
concordo con Andrea sulla grande intuizione di Descartes di sottoporre tutte le 'costruzioni ideali' a 'indagine critica',...però anche le costruzioni ideal-mitiche di un Platone hanno un loro fascino se non strumentalizzare 'a posteriori' come fecero nel medioevo ,...
RispondiEliminaperò non concordo con Andy Banana,...Nietzsche è reputato da molti come un inarrivabile poeta e gramdissimo scrittore (basterebbe aver letto 6-7 suoi libri).---capisco che certe 'menti' non possano arrivare a capire ,...vabeh c'è sempre l'ultimo best seller di Moccia, volendo:)
"Strumentalizzatta" è quasi bello, potrei adottarlo.
RispondiEliminaAndBot
Moccia sarà il prossimo filosofo post-moderno che affronteremo, non anticipare nulla caro Michele :)
RispondiEliminaAndBot o Andy Banana (non male)
Chiaramente una impresa ardua,ma affascinante...
RispondiEliminail difficile,più che altro,sta nello storicizzare le varie forme di pensiero ed adattarle al presente...ma in linea generale molti problemi esistenziali dell'uomo restano immutati nei secoli ed è molto utile conoscerne le radici. URSUS
Nietzsche era un grandissimo scrittore,stiam scherzando?..poi , molti anni dopo i suoi scritti , l'hanno strumentalizzato,..ma lui non aveva colpa,..
RispondiEliminaSi, ma ricordiamoci che la filosofia si occupava di problemi anche molto pratici, non solo inerenti all' esistenza, all' essere, eccetera.
RispondiEliminaDiciamo che dove si pone una domanda, riguardo a qualsiasi tematica, e si cerca una risposta plausibile che soddisfi la ragione e la prassi, lì c'è filosofia.
Ovviamente oggi molte questioni sono diventate di ambito scientifico (una volta la scienza non esisteva) proprio grazie al progresso del pensiero filosofico, che comunque deve ancora esprimersi, ad esempio, sui modi di utilizzare tale scienza: l' etica, i problemi morali, eccetera.
AndBot
Sono d' accordo con te, Michele.
RispondiEliminaSu questo non c'è dubbio.
AndBot
Il discorso di URSUS sulla necessità di storicizzare il pensiero filosofico è invece fondamentale.
RispondiEliminaSe non lo facessi non riuscirei ad affrontare, sotto molti aspetti, nemmeno filosofi del passato che apprezzo: ad esempio io non credo minimamente ad una divisione spirito-materia, in questo sono molto materialista, ma capisco che le nostre conoscenze sono ovviamente diverse e più avanzate.
Ma questo non toglie nulla a molti altri aspetti che invece condivido, per dire, con Spinoza o Kant o le stesso Platone.
E' un percorso e a volte bisogna avere il coraggio di dire NO, questo non è più valido, pur mantenendo sempre aperta la possibilità di cambiare idea.
AndBot
Infatti...anche io penso che la divisione tra spirito e materia sia stata una tragedia epocale,che tuttora perdura (in molti casi).
RispondiEliminaDa questo mi piace far affiorare,sempre,delle considerazioni pratiche o ipotetiche verso un superamento delle stesse definizioni formali di "esistere" o "non esistere"...per me esiste la conoscenza,ma non può essere scissa dalla personalità umana di ogni singolo individuo,per cui ritengo che anche il pensiero materialista e politico (o pragmatista in genere) abbia scoperto molti limiti,da cui ci si deve liberare,prima o poi...la filosofia può fare molto di più che interpretare e condizionare il mondo,a mio parere,perchè ognuno di noi è un mondo a se stante,pur se collegato con il respiro unico dell'universo (come ho anche cercato di spiegare in musica,tra l'altro) :-))))) URSUS
sì, Andy, ma da 'storico' e antico studioso di filosofia penso che tutti i filosofi citati ( e tantissimi altri,..i Cinici greci etc.) vadano rispettati,...but volevo 'spezzare una lancia' a favore del povero Nietzsche che troppo spesso è stato 'vilificato' e 'strumentalizzato',...ma che era veramente un grande scrittore/pensatore,...mi ricordo molti anni fa un libro sulle poesie /abbozzi di Jim Morrison,..citava in continuazione Nietzche per fare un esempio,..
RispondiEliminaNietzsche è stato travisato essenzialmente dalle ideologie politiche degli ultimi 50 anni (di destra o di sinistra) perchè Nietzsche stesso era molto confuso nei confronti di qualunque ideologia...diventava automaticamente pericoloso per chiunque volesse imporre il proprio pensiero alla massa,perchè negava principi che fino a pochi decenni fa erano considerati immutabili. Per cui andrebbe riletta ogni forma filosofica nei termini attuali,compreso il pensiero di Nietzsche,per discernere le interpretazioni errate da quelle sostanzialmente corrette. URSUS
RispondiEliminaNice si scrive NICE e Russò si scrive RUSSO' e io non ci ho capito un cazzo come al solito
RispondiEliminaThe Real Me
(Michele non attaccar briga come sempre,pliiiis)
forti sospetti che The Real WC e/o The Real Me siano l'innominabile polemista AxxExmO
RispondiElimina8==========)
Forse la mia posizione riguardo la scissione spirito-materia è risultata poco chiara, lo dico perchè mi sembra che il pensiero di Ursus sia differente dal mio, mentre forse poteva sembrare simile.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda esiste solo la materia e il nostro pensiero è materia pensante, in grado di pensare per una particolare combinazione di atomi (casuale, quasi un errore, se consideriamo l' universo) che forma il cervello umano: la materia che indaga sè stessa.
Non credo in ciò che potremmo chiamare anima o spirito se lo intendiamo separato dalla materia. In breve: se la materia si dissolve, si dissolve anche lo spirito.
La mia convinzione nasce dalla semplice osservazione dei fatti naturali, ad esempio la crescita graduale da bambino a uomo adulto:non potremmo dire che la nostra anima resta immutata, bensì che segue il percorso e lo sviluppo del nostro cervello (la materia), così come un incidente (cambiamento di materia) al cervello può rendere stupida una persona intelligente, eccetera.
Detto questo resta tutto da scoprire il potenziale e la complessità del cervello umano, questo si.
AndBot
Real WC: invece TU dai fastidio a me. e lascia stare Cristina. Non rivolgergli più la parola
RispondiEliminarivolgerLE, 'gnurant!
EliminaThe Real WC
AndBot: sei ottimista ma il cervello bisognerebbe averlo (parlo di WC)
RispondiEliminaesatto.
Eliminamai sostenuto di averne uno.
The Real WC
Sì...in questo ci sono delle differenze di pensiero : il mio vecchio materialismo si è dissolto negli ultimi 10 anni,dopo una serie di eventi che mi hanno fatto ricredere su tutto,ma che di fatto hanno rafforzato altre prospettive che già avevo (ma di cui dubitavo spesso). Adesso vivo molto meglio di quando avevo più certezze materiali,ma non sapevo apprezzarle...anche se può sembrare un paradosso.
RispondiEliminaTutta la musica che ho ripreso a suonare da alcuni anni è frutto di questa mutazione,materiale o metafisica che sia (quello lo deciderò tra altri 50 anni,magari) :-)))) URSUS
Ciò che conta, materialismo o metafisica, ragione o altro, è sempre questo: "L' importante è restare umani" (Feuerbach, se non ricordo male: ovvero un grande pensatore con un bagaglio scientifico che però non disdegnava del tutto la metafisica, perchè lo sfogo irrazionale è necessario e perchè la sua epistemologia lo aveva portato a dire, con ragione, che nella scienza c'è un sacco di metafisica).
RispondiEliminaUn' ultima parola sui pericoli del travisamento: "La Repubblica" di Platone rivela uno Stato ideale totalitario e ben poco umano, da prendere come modello teorico e non da applicare, come invece è stato fatto da alcuni despoti della storia.
Attenzione sempre!
AndBot
No, ma che Feuerbach! Niente, mi sfugge...
RispondiEliminaAndBot
WC:stiamo scherzando,of course ehehe
RispondiEliminaFeyerabend!
RispondiEliminaMaledetto... :)
AndBot
ohhh grande Ursus,..in poche righe ha sintetizzato il travisamento ultradecennale che il povero Nietzsche ha dovuto subire decenni fa,...(per fortuna critici recenti l'hanno riabilitato),...N. era assolutamente 'non catalogabile',..hors catégorie,...era un libertario al massimo grado ,...mente estremamente raffinata,...ma scherziamo?? ,..per i detrattori,..leggetevi un discorso della Gelmins in alternative (TV) :)
RispondiEliminae poi tirate le somme
RispondiEliminaNietzsche era un mod,
RispondiEliminaahòò Andy Cazz(lol) ..leggete mejo er Nietzsche:),..
RispondiElimina.
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RispondiElimina(Scusate, si è bloccato il pc e ha riportato il commento 3 volte)
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RispondiEliminaPibio vuol fare alzare le quotazioni dei comments
RispondiEliminac'mon Andy,...qui nessuno voleva attaccar briga,...sei te che hai sminuito il Povero Nietzsche (uo dei più grandi pensatori di sempre) , volevo simply difenderlo(mica ci guadagno un c***o)...un pò di respect (aretha Franklin) per gli autentici ribelli /great minds della Storia dell'Occidente ,...sennò diventiamo tutti cicchettis
RispondiEliminaMichele ammonito
RispondiElimina