martedì, dicembre 11, 2012
I 60's dietro la Cortina di Ferro: Polonia
Credo che in pochi immaginino la presenza di una scena “beat” o vagamente rock nell’Europa dell’est comunista degli anni 60, in cui il controllo sulla società (e la cultura) era particolarmente rigido ed ottuso e le uscite discografiche erano consentite SOLO attraverso le etichette di stato.
Dopo l'UNIONE SOVIETICA
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la BULGARIA
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la GERMANIA EST
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la ROMANIA
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l'UNGHERIA
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Tra le nazioni del blocco comunista la Polonia ha sempre goduto di un minimo di libertà in più e pur sotto un regime altrettanto rigido ha potuto usufruire di maggiori scambi con l’ovest,sia per la vicinanza con la Germania sia grazie all’attività dei porti sul Mar Baltico che consentivano l’arrivo di materiale di tutti i tipi (legalmente o meno) dall’ “altra parte”.
Inclusi dischi di beat e rock n roll contro i quali le autorità non attuarono mai particolari forme di repressione (come accadeva invece altrove).
Basti pensare allo storico concerto dei Rolling Stones a Varsavia il 13 aprile del 1967 che causò duri scontri con la polizia (per i 3.000 posti disponibili si presentarono 8.000 giovani, molti provenienti anche da altri paesi e ben presto gli esclusi , anche a causa di un giro di biglietti falsi, si scontrarono con i 5.000 poliziotti che circondavano la Kongresowa).
La scena beat ( o BIGBIT come veniva definita in Polonia per evitare l’uso della parola rock n roll, ritenuta “sovversiva”)) fu vitale e ricca di talenti a partire dai CZERWONE GITARY , (Le chitarre Rosse, i “Beatles polacchi”…) fondati nel 1965 e con un notevole numero di 45, ep e LP all’attivo.
Il primo album To właśnie my (It's us) del 1966 vendette 160.000 copie mentre I successive Czerwone Gitary 2 del 1967 e Czerwone Gitary 3 del 1968 superarono abbondantemente le 200.000 e nel 1969 ricevettero premi dal Midem di Cannes e da Billboard in Usa oltre che vari e numerosi riconoscimenti in patria.
Con l’album Na fujarce (On the flute) del 1970 la band si sposta verso sonorità folk pop. Sono tuttora in attività dopo vari cambiamenti e scioglimenti.
I CZERWONO CZARNI (attivi dal 1958 con il nome RHYTHM AND BLUES e che assunsero il nuovo nome nel 1960) aprirono per gli Stones nel concerto suddetto, incisero parecchi dischi e andarono in tour perfino in USA e Canada nel 1966.
Nel gruppo, durante i 16 anni di vita hanno suonato circa 70 elementi !). Furono i primi ad incidere un disco, un EP, per l’etichetta di stato Muza, nel 1961 e dopo 14 singoli arrivarono al LP nel 1966 , “Czerwono-Czarni” a cui seguì l’anno successivo 17.000.000 e Zakochani są sami na świecie nel 1968. Il grupposi è sciolto nel 1976.
Voce dei Czerwono Carni fu KARIN STANEK dal 65 al 69 quando lasciò la band per intraprendere la carriera solista (aveva già realizzato un album solista nel 1966 Malowana lala – Najpopularniejsze przeboje śpiewa Karin Stanek). Si trasferì successivamente in Germania dove proseguì una dignitosa carriera nel pop.
I NIEBIESKO CZARNI nacquero nel 1962 (si sciolsero nel 1976) suonarono nel 1963 in Francia e hanno all’attivo otto album tra cui, nei 60’s, “Niebiesko-Czarni; 1966, Alarm; 1967 Mamy dla Was kwiaty; 1968, Twarze; 1969, 24 singoli e oltre 3.000 concerti.
Annotazione di colore : CZERWONO CZARNI in polacco significa nero azzurri, NIEBIESKO CZARNI rosso neri…
I POLANIE si formarono a Lodz nel 1965 con membri dei due gruppi testè citati suonando beat e rhythm and blues, diventando tra i gruppi più famosi dell’epoca , andando in tour con gli Animals e riuscendo ad andare in tour in Danimarca e Germania (dove suonarono quasi 200 concerti in sette mesi,incluso lo Star Club di Amburgo).
All’attivo un album omonimo nel 1967 (con brani di propria composizione e cover di “I’m crying” degli Animals , Ray Charles (''Black Jack''), Kinks (''Sunny Afternoon''), Lovin' Spoonful (''Summer In The City'' e “Cool jerk”) e un Ep “Down in tghe valley” l’anno precedente (con anche “Can you hear me” e “Georgia on my mind”). I BLACKOUT, nascono nel 1968 suonando un mix di rock e blues (i primi ad importare il blues sound in Polonia) incidendo tre album Blackout (1967), Na drugim brzegu tęczy (1969), 70A (1970) prima di quello che viene considerato il loro capolavoro (e uno degli album più importanti del rock polacco), “Blues” del 1971.
Proseguirono finoal 1982 subendo però nei 70’s un pesante ostracismo da parte di media e autorità che gli rimproveravano un’eccessiva aderenza allo stile occidentale.
A legare molti di questi gruppi il “Padre” del rock polacco Franciszek Walicki che suonò nei Rhythm and Blues nei Czerwono-Czarni , nei Niebiesko-Czarni e nei Breakout.
Personaggio particolarissimo della scena polacca fu Czeslaw Niemen che nei primi 60’s incominciò la carriera cantando rock e soul music in polacco con lo pseudonimo di NIEMEN.
Nel 1967 fu il primo a portare capelli lunghi , camicie colorate e a introdurre la psichedelia in Polonia con l’album Dziwny jest ten świat a cui seguirono Sukces nel 1968 e Czy mnie jeszcze pamiętasz? nel 69. Con Enigmatic nel 1970 si spostò verso il prog e successivamente il jazz rock e l’elettronica.
Nel 1964 aprì il concerto di Marlene Dietrich a Varsavia. Marlene si innamorò del suo brano "Czy mnie jeszcze pamiętasz" che reincise cambiando le parole e reintitolandolo "Mutter, Hast du Mir Vergeben".
Nei vari album fu accompagnato da diversi gruppi , Akwarele, Enigmatic, Grupa Niemen Aerolit.
Un suo brano “Sen o Warszawie” (“Sogno di Varsavia”) è diventato l’inno non ufficiale del Legia Varsavia e dal marzo 2004, poco dopo la sua prematura scomparsa, è suonato prima di ogni partita in casa al Warsaw Stadium.
Da ricordare anche, i TRUBADURZY e il loro folk pop ben espresso nell’ep del 1968 Nie Przynoś Mi Kwiatów Dziewczyno, gli SKALDOWIE di Cracovia attivi dal 1965 con un sound molto vicino al folk popolare, i gruppi vocali femminili delle ALIBABKI e delle FILIPINKI.
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Grande Niemen, nella foto sembra il fante di coppe...
RispondiEliminaRimane, almeno per me, la curiosità di immaginare questi gruppi in un contesto meno penalizzante.
RispondiEliminaForse li ricordiamo proprio perchè unici esempi in contesti "difficili" e il giudizio è in qualche modo bonario proprio per quello.
Fossero stati gruppi inglesi o tedeschi forse li avremmo dimenticati più facilmente.
Nel 1929 Rochus Nastula del CZARNI LWOW vinse la classifica di cannonieri del campionato polacco con 27 gol in 24 partite.
RispondiEliminaVoto con Pibio NIEMEN!
RispondiEliminaC
(ache Lato e Deyna)
vogliamo foto delle FILIPINKI!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaGadocha?
RispondiEliminaUna cosa sarebbe bello sapere, ma il circuito musicale di questi paesi a chi era in mano davvero?
RispondiEliminaMINCULPOP vari?
RispondiEliminaAnch'io ho una curiosità fin dalla prima puntata, quali strumenti usavano "dietro la cortina di ferro"?
RispondiEliminaNel senso, arrivavano di là Fender e Gibson (dalle foto non mi sembra) oppure c'era una produzione autoctona di strumenti musicali?
unici esempi in contesti 'difficili'= casula?
RispondiEliminaNella quarta foto dall'alto sembra di vedere una Gretsch e un Jazz Bass...
W
Fante di coppe....fantastico! :-) La Modiano gli chiederà i diritti d'autore?
RispondiEliminaCharlie
Anch'io avevo la stessa curiosità di Alle, e infatti mi ero stupito quando avevo visto degli strumenti Vox oltrecortina nelle puntate precedenti.
RispondiEliminaMa come da noi c'era La Eko e altri marchi (alcuni ottimi davvero, altri meno) anche di là si saranno arrangiati.
Nei miei giri all'Est nei 90 e primi 2000 ho visto che se difettavano un po' nella qualità degli strumenti, avevano degli amplificatori dai nomi allucinanti potentissimi, anche troppo...
Da ricordare la serie Mig (!) della Sovtek.
Oni tanto trovo ancora le valvole Sovtek, che vanno benissimo e costano poco.
io ho avuto (in prestito) una testata Sovtek valvolare..mooolto pooositivaaa come direbbe il Wite
RispondiEliminaC
offtopic vieni a vedere lukas sherfey/the movement sabato a segrate?
RispondiEliminahaha Rochus Nastula? :),..well ma ioho ascoltato un doppio lp del Tbilisi rock festival , c'eran band prog dell'Urss mica male eh?,...ma una insegnante polacca mi inviò un paio di cd,..forse i Lombard?? ma era più sul rock
RispondiEliminatornando al calcio la Polonia 1974 era una squadrona Kasperczak, szarmach, Gadocha , Tomazewski (con la fascia), Gorgon, lato, deyna etc,...ero piccolo ma ancora ricordo Polonia-Italia 2-1 (segnò capello penso) ero da mia nonna in campagna, mi beccai anch un bel paninazzo col miele, ma non quello liquido che vendono,quello fatto in casa,.quelli eran mieli, dannazione :)
RispondiEliminao.t.: R.I.P. Robindro Shaunkor Chowdhury, AKA RAVI SHANKAR.
RispondiEliminaE' andato a suonare il Sitar con George.
Mi sembra che molta della strumentazione fosse Cecoslovacca (un po' come i mitra) ma esistevano molte imitazioni "locali".
RispondiEliminaSabato sarei venuto in ginocchio dai Movement ma suono al Joe STrummer Tribute a Parma...azz !!
Solo una data a Segrate !!!
Da sempre fanatico della Nazionale nel 1974 ero invece diviso tra Polonia e Olanda...due squadre da sogno (che non vinsero giustamente mai un cazzo )
RispondiEliminaMa non c'era anche il temutissimo Big Muff della Sovtek? Mooooooooolto distorsivo!
RispondiEliminaRIP Ravi.
W
Yesss Wite..anche il temibile Big Muff Sovtek!
RispondiEliminaRIP Ravi..salutami George!
C
anch'io manchero sabato ai MOVEMENT ma mi permetto di aggiungere in apertura di serata i validi RUDI del "nostro" Silvio!
RispondiEliminahave fun!
C
Che sfiga chiamarsi Silvio in questi anni: Respect.
RispondiEliminaW
haha, vero Tony..l'Olanda era una grandissima squadra,..il fatto che nel 1974 o '78 non abbia vinto nulla è un'ingiustizia storica ,diciamolo
RispondiEliminainfatti Wite! e non ho aggiunto iniziale del cognome che sarebbe "B"..(scusa Silvio Rude..ci sta!ahah!)
RispondiEliminaC
Ahahah! Massimo Respect!
RispondiEliminaW
è molto peggio ragazzi. mi chiamo Silvio Ber... e abito a Vimodrone. Che confina con Cologno Monzese e Milano 2. Insomma mi manca Arcore e il trio è completo! :)
RispondiEliminail tuo cognome poi ha anche molto a che fare con la attività principale del pedo-venditore di fumo tuo omonimo :)
RispondiEliminagrande silvio ci vediamo sabato (o anche venerdi' al bitte di segrate x shanty con statuto djs & co)
hai ragione capitano... è tutto tremendamente collegato, non potrò mai liberarmi di quell'uomo! anche all'estero quando mi presento e si rendono conto che sono "Silvio from Milano" si fanno tutti delle gran risate...
RispondiEliminaa sabato, e anche a venerdì se riesco a scaricare ai nonni il mini-Rude, spero proprio di si!