sabato, dicembre 01, 2012

Pete Townshend - Who I am



PETE TOWNSHEND è uno dei più grandi compositori del 900.

Intendo di musica a 360 gradi senza specifiche “rock” o “pop”.
E’ un’icona della musica pop rock e tra i più intelligenti, acuti, osservatori della società contemporanea con cui ha sempre interagito nel modo più costruttivo attraverso musica, scritti, interviste, eventi di beneficenza, iniziative editoriali, arditi tentativi (spesso riusciti) di cambiare il corso della musica popolare (quale il rock è stato ed è).
La biografia a lungo attesa (iniziata nel 1996 !) “Who I am” (in inglese, pare improbabile la traduzione italiana) parla di tutto questo.
Una lunga (oltre 500 pagine) storia, maniacale nei dettagli, dove scorrono date, nomi, cognomi, amanti, mogli, compagne, sbronze, eccessi, aneddoti, cifre, cachet, nomi, tipologia delle strumentazioni, il triste arresto di qualche anno fa.
Talvolta è fastidioso il frequente ricorrere al Meher Baba (suo guru spirituale di riferimento, importantissimo per lui, un po’ meno per il lettore agnostico), l’insistere sulla storia della sua bisessualità, le infatuazioni per questa o quest’altra con descrizione dettagliata delle notti trascorse insieme, le riunioni contrattuali con declinazione di costi e guadagni, le varie sbronze e fattanze.
Pagine e pagine numericamente alla pari con quelle ben più interessanti sul processo creativo che ha portato alla realizzazione di album basilari per la storia del rock.

Poco spazio, in proporzione, a Roger, John e Keith, che rimangono spesso in sottofondo e comprimari (a cui in realtà riconosce meriti, affetto e amore sconfinati).

Il tono è talvolta “dimesso” quasi se a scrivere non fosse uno dei protagonisti dello star system degli ultimi decenni ma una figura di secondo o terzo piano.
La lettura è in ogni caso molto interessante, soprattutto per chi pone gli Who al top delle proprie preferenze (pur se la quasi totalità della storia e degli episodi sono ben noti e documentati), il tono è veloce e scorrevole ma da Pete Townshend personalmente mi sarei aspettato non di più ma altro.

8 commenti:

  1. Quindi non ne vale la pena ?

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  2. Io sono un fan, gli Who e i Beatles sono stati i primi gruppi rock che ho ascoltato, ho tutto quanto hanno fatto, comprese rarità, dischi solisti etc etc.
    Di conseguenza la stragrande maggioranza dei fatti raccontati mi sono noti e quindi anche se la narrazione è in prima persona non mi dicono nulla di nuovo.
    A tutto questo si aggiungono le pagine con i dettagli delle sbronze prese di qui e prese di là, la tipa che si è portato a letto e quanto era bella...il Meher Baba che gli appare in sogno o sull'aereo...insomma certe volte du palle...
    In generale però è consigliatissimo

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  3. Peccato per la foto di copertina, con taglio strategico a mezza fronte per nascondere la pelata, come un Vasco Rossi qualsiasi...
    :)

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  4. NOn credo che lui sia del tutto "responsabile" nel sensoche avrà sicuramente uno staff che decide come e cosa fare in certe circostanze (vedi copertina libro).
    Libro che è stato decurtato dalle originarie 1.000 pagine a 500 ad esempio

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  5. Pete e'un anima in preda al tormento,almeno lo era fino a un certo punto...dopo aver letto la prima parte della biografia riguardante I primi dieci anni di vita ho capito da dove veniva l'ispirazione di Tommy... Captain Walker,Cousin Kevin & Uncle Ernie...stupendi I passaggi sulla nascita di My Generation,quando abitava a Belgravia,praticamente a fianco all'aristocrazia Londinese ..

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  6. E vorrei aggiungere,mi ha stupito il trattamento riservato a John e Keith...sembrava piu'magnanimo verso Roger.. Paul67

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  7. Forse perchè Roger è ancora vivo e con lui è costretto a fare ancora un po 'di affari

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  8. sara' possibile una versione in italiano?

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