venerdì, novembre 30, 2012
Novembre 2012. Il meglio
Manca un mese alla fine del 2012 e i nomi che ritroveremo nella top a fine anno sono ormai abbastanza delineati:
Secret Affair, Martha High, Slim Moore and the Mar Kays, Patti Smith, Garland Jeffreys, Jack White, Paul Weller, Motorpsycho, JImmy Cliff, Quantic+Alice Russell, Leonard Cohen, Dojo Cuts, Micatone , Mark Lanegan, Fay Hallam, Off! , Neneh Cherry and the Thing, Men of north country, Movement, Jon Spencer Blues Explosion, Jessica Lauren Four, Hiromi, Galileo 7, Macy Gray, Madness
Tra gli italiani Julie’s Haircut, Mr.T-Bone & Young Lions, Infernal Quinlan, Giardini di Mirò, Mike Painter/Viola Road, Redska, Lo.Mo, Sir Frankie Crisp, Glincolti, Rookies, Guignol, Liars, B.E.S.T., Umberto Maria Giardini, Xabier Iriondo, Deaf Players, Kaams, An Apple Day, Assist, Barbicans
ASCOLTATO
MACY GRAY - Talking book
Rifare un album per intero è rischioso.
Tanto più se parliamo di “Talking book” uno dei migliori lavori dell’immenso Stevie Wonder.
Macy Gray il rischio se lo prende tutto e ne esce vincitrice con un lavoro eccellente che gronda soul, classe, eleganza, stile ma anche funk, blues e credibilità. Su tutte una versione jazzy di “Superstition”, la bossa di “You’re the sunshine”, il bellissimo modern soul “You’ve got it bad girl” e una grande interpretazione di “Big Brother”.
Gioiello ! Tra i top 2012
MADNESS - Oui oui, si si, ja ja , da da
Nuovo lavoro per la storica band inglese e, di nuovo, le attese non sono tradite. Grande qualità, maturità, brani divertenti che si alternano a momenti riflessivi. Reggae, soul, pop di sapore 100% brit, ironia, riferimenti a valanga alle mille influenze che permeano tutto l’album.
Lo trovo inferiore al precedente capolavoro “The liberty...” ma rimane ugualmente un Signor Album.
ASSIST - Stereobeat
Sono passati gli anni ma il nuovo album del quartetto torinese non ha perso un grammo di quella freschezza, della particolare energica spontaneità, quasi naif che ha sempre caratterizzato il loro sound: brillante, potente, pulito che non ha smesso di attingere dai maestri John,Paul,George,Ringo, dagli Oasis, dai Supergrass, Ordinary Boys, Stone Roses in tutte le loro evoluzioni, da quel 60’s beat che intrecciava melodia e ruvidezza (Kinks, Small Faces, Who).
Ma che suona stupendamente moderno, abbracciando quell’ala pop italianacon uno sguardo ai 60 che hanno saputo mettere a buon frutto gruppi come Velvet, Luna Pop, il Cremonini, gli stessi Statuto in alcuni momenti della loro fulgida carriera.
Un album maturo per il grande salto, senza tradire le radici di sempre.
BARBACANS - No hits for the kids
Non c’è niente di nuovo in questo nuovo, secondo, album dei Barbacans. Solito garage a marca Fuzztones, con sferzate di british beat mid 60’s alla Yardbirds, e poi Morlocks, Gravedigger V, Miracle Workers.
Una miscela PAZZESCA !
Un album grondante elettricità, energia, aggressività adolescenziale, suonato benissimo con brani stupendi incarnati nei 60’s ma attualissimi.
Uno degli album italiani dell’anno.
Ah già non c’è nulla di nuovo in questo album. QUEL solito sound che ci fa impazzire sempre e per sempre.
AA.VV. - The World of Daptone Records
Se qualcuno non è avvezzo ai suoni Daptone questi 20 brani gli apriranno un mondo multicolore dove quello prevalente è però il black.
Si viaggia ai 100 all’ora in mezzo a funk, soul, rhythm and blues, con nomi come Sharon Jones, Sugarmen Three, Menahan Strett Band, Budo’s Band e tanti altri.
Qualità elevatissima, groove spaventosi, Hammond urlanti, ritmiche JB’s.
Aria freschissima !
BORDERLINE SYMPHONY - Ragazze con pistole
Duo italo-svizzero che regala un sorprendente ottimo album in cui convergono pop e suggestioni 60’s psichedeliche che riportano ai Lombroso e Dellera, per restare in Italia, ai Charlatans guardando Oltremanica.
Bello.
CHARLESTONES - Off the beat
Da Udine con un ottimo album carico di influenze 60’s da Beatles, a distorsioni garage, buone dosi di brit pop (dagli Oasis ai Beady Eye), e Arctic Monkeys a profusione.
Le canzoni sono belle e fresche e il risultato finale di alto livello.
FLORA - s/t
Piacentini, attivi dal 1998, protagonisti di un post rock dalle tinte jazz molto particolare, giungono al terzo album, dove apportano coloriture avanguardiste, tracce di prog 70‘s evoluto, basi indie wave.
Il tutto valorizzato da un buon uso della voce (femminile) e da discreti interventi di sax.
THE GROOVE - "Groove Ep"
I GROOVE arrivano, dopo due anni di attività, all’esordio con un EP digitale dove funk, Hammond beat, soul e un approccio melodico debitore allo swinging beat inglese dei mid 60’s si accostano alla perfezione.
Ideale party band, ha il pregio di non assomigliare a nessuno in particolare pur muovendosi in campi sonori dai riferimenti ben definiti e precisi.
NUMERO 6 - Dio c’è
Quarto album della band genovese sempre alle prese con un pop sghembo (a tratti memore di certi XTC, perfino Ivan Graziani qua e là) dall’inconfondibile personalità. Album interessante, pieno di spunti e di sprazzi di genialità.
ASCOLTATO ANCHE:
AMPARO SANCHEZ (texmex sound, ballate che odorano di latino e Sud America, piglio alla Manu Chao. Ottimo lavoro), THE GAMES (puro power pop in stile Big Star, Romantics, Shoes, Barracudas, Flamin Groovies. Album cristallino, energico e piacevolissimo) TIMO LASSY (Saxofonista finlandese con un album di splendido cool jazz tra be bop, latin jazz, viaggi nelle atmosfere del primo Herbie Hancock. Splendido ascolto), JOSEPHINE (gospel soul di buona fattura anche se non senpre convincente), RACE HORSES (gallesi alle rese con fantasmi di primi Blur e Suede. Gradevoli),VIV ALBERTINE (ex Slits con un nuovo lavoro electro pop wave, a tratti accattivante ma mai convincente), PAWS (trio scozzese che rieccheggia i Dinosaurs Jr degli esordi con un po’ di punk sparso. Un ascolto lo meritano), BLACKIE and the OHOOS (semi psichedelia orinetata al pop e ai Cocteau Twins), IL CARICO DEI SUONI SOSPESI (funk metal che occhieggia a tratti i Ratm), SEA CAHOONE (cantautorato Usa un po’ troppo risaputo. Bella voce, canzoni anonime), TYVEK (garage and roll ruvido e lo fi. Un po’ sempre la solita roba), LIANNE LA HAVAS (soft soul, tinte cantautorali, qualche buon brano ma l’album non lascia grandi segni), THE BABIES (guitar lo fi rock a tinte garage senza lode nè infamia), ALICIA KEYS (alcune belle cose, molto manierismo, black sound stinto e commerciale ma con spunti di classe), KING OF THE OPERA (in molti ne parleranno come disco italiano dell’anno..mah...), GUIDED VOICES (spaziano come sempre tra indie lofi, psichedelia, Dinosaurs Jr e tanta altra roba. Buoni) MICHAEL KIWANUKA & METROPOL ORKEST (l’esordio “Home again” riarrangiato con Orchestra..zzzzzzzz...)
LETTO
PETE TOWNSHEND - Who I am
La lungamente attesa autobiografia di uno dei più grandi compositori musicali del ‘900 non delude le aspettative.
Una lunga e dettagliatissima storia, assolutamente unica anche se si perde troppo spesso in dettagli quasi maniacali, date, elenco di sbronze, amanti, strumentazioni, budget, cachet, progetti etc.
Forse troppo.
ERRI DE LUCA - Non ora non qui
L’esordio letterario di De Luca tra ricordi d’infanzia, eccessiva enfasi, una certa cripticità anche se è già evidente la grande capacità evocativa e la qualità di una delle migliori penne italiane.
SERGIO MILANI - Battaglione Aosta. 1942 destinazione Montenegro
Un esaustivo libro di Sergio (quello dei Kina per intenderci) su alcuni sconosciuti e drammatici avvenimenti della seconda guerra mondiale. Sempre istruttivo leggere e ricordare.
VISTO
“My name is Joe”
Durissimo come sempre, Loach narra una triste e spietata storia di sobborghi working class inglese, di perdenti, senza futuro, passato da dimenticare e scarso presente. E il finale non rassicura, anai...Ken Loach rimane un maestro e uno dei miei registi preferiti.
“Paul Mick e gli altri”
Sempre Loach e le sue storie di disoccupazione, emarginazione lavorativa, difficoltà periferiche. Con ironia anche nel dramma.
COSE & SUONI
Continua l’attività di Lilith and the Sinnersaints dopo una quindicina di date promozionali del nuovo album “A kind of blues”.
In dicembre si suona a Parma al "Joe Strummer Tribute" (con Gang, Raw Power, Klasse Kriminale e tanti altri) il 15, il 18 a Brescia e i l20 a Piacenza.
www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me
Recensioni di musica piacentina su www.piacenzasera.it nella rubrica PCTunes
IN CANTIERE
“Rock n goal” di Antonio Bacciocchi e Alberto Galletti in libreria a marzo 2013 per Volo Libero Edizioni
Si chiude il 2012 di Lilith and the Sinnersaints.
Libro su Weller per Arcana a fine gennaio: “This is the modern world”.
Viaggia spedito il libro sugli Statuto.
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Un ottimo mese insomma..
RispondiEliminaNon sapevo del remake di Macy Gray. Adoro l'album e macy gray..curiosissimo!
My Name Is Joe,un amarissimo capolavoro del mio regista preferito.Tra gli elementi della storia che non citi,Tony,e'importante il ruolo dell'alcool nel passato e nel triste presente,chissa nel futuro di Joe.
Da vedere per capire a cosa mi riferisco.
Cosa leggo?!?!?? Un libro in cantiere per Boss e Premier Casula Galletti????? una BOMBA e che sorpresa!!!!
C
In effetti il nuovo dei Madness è veramente ben fatto mentre confermo che i Charlestones sono da seguire con attenzione. Li ho visti il mese scorso a supporto dei The Crookes e mi son veramente piaciuti. Su Loach c'è poco altro da aggiungere se non che Paul Mick e gli Altri non è un film ma un vero è proprio vademecum su come si smonta una cosa pubblica con l'illusione che poi finisca per funzionare meglio sotto privato. E' la storia del massacro delle ferrovie inglesi ed è quanto è capitato alla nostra ferrovia con 15 anni di ritardo rispetto al UK.
RispondiEliminaIl Gallo ed il Boss che fanno un libro? Uhm suona interessante...
Charlie
A me Ken Loach piace tantissimo.
RispondiEliminaMa ogni suo film è una mazzata tremenda che non lascia speranze.
Insomma troppo REALE.
Nuovo Madness bello ma preferivo quello prima.
Si è UFFICIALE: "Rock and goal" è il risultato (che si leggerà a marzo) della collaborazione tra la più perversa mente calcistica in circolazione e quella musicale del sottoscritto. Con cose imprevedibili.
Davvero! Chissà che presentazioni fotoniche per 'Rock & goal' che si faranno!!!
RispondiEliminaMadness, Assist , Barbicans e Groove sono giá messi nella wishing list da dare a Babbo Natale...cribbio Rock 'n Goal che.esce fuori tempo massimo. Beh, provvederó da sola.
RispondiEliminaIn fervente attesa dei libri su Paolino e gli Statuto: non mi resta che augurarti buon lavoro :-)
Bella Pibio, se ne potrebbe fare una con compresa esibizione dei Temponauts e finalone modello matrimonio di Robin Friday, ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha
RispondiEliminaPer le presentazioni ci inventiamo qualcosa.
RispondiEliminaMagari portando Vinnie Jones uno spezza caviglie gallese (del Wimbledon) con all'attivo un album di cover di soul e rhythm and blues con scelte raffinatissime
Ho il suo autografo con dedica: " To Albe, be good, Vinnie Jones", ha ha ha ha ha ha ha ha grandissimo!
RispondiEliminaRock'n'Goal prenotatissimo! Evvai!
RispondiEliminaCasula 1 - Logorio della vita moderna 0
W
Per il tour di presentazione vogliamo date casula in ogni angolo del paese..e tutti presenti,sempre tutti,sempre a fare al Boss e albe le stesse domande!!!
RispondiEliminaW Rock&Goal!
C
carciofo -logorio della vita moderna 2-0
RispondiEliminaDirei che i luoghi migliori per le presentazioni siano le osterie con tele accesa con partita di Lega Pro o campionato locale di Eccellenza in sottofondo.
RispondiEliminaOppure Premier League (meglio Championship)
Vinnie Jones ha fatto un disco cover di soul??? Ma fantastico! Da teenager era uno dei miei calciatori (ehm calcianti) preferiti, una delle teste matte della Crazy Gang del Wimbledon, un vero maverick ma col piede lievemente marmato. Esiste sul "tubo" un video che illustri il meeting tra il Gallo e Vinnie? Scontro tra titani.
RispondiEliminaAssist e Barbicans(son forse di Fano? xèanni fa ho visto una band che mi pare si chiamasse così al Mod Hot Summer on the Lake) mi interessano, spero che abbiano una distribuzione che copra anche lo Stato Pontificio.
Charlie
OT: ho letto su Repubblica il pezzo sul ritorno dei Monty Phyton, ho visto pure il trailer del film che verrà presentato a Torino in queste giorni. Pare bello.
RispondiEliminaCharlie
Vinnie Jones - Respect del 2002
RispondiEliminaTracklist
1.Everybody Needs Somebody
2. Dance To The Music
3. Bad, Bad Leroy Brown
4. Land Of 1,000 Dances
5. Do You Love Me?
6. (Sittin' On) The Dock Of The Bay
7. Hi Ho Silver Lining
8. Shake A Tail Feather
9. Mustang Sally
10. Gimme Some Lovin'
11. Boom Boom
12. I Got You (I Feel Good)
13. Minnie The Moocher
14. In The Midnight Hour
Immagino che la traccia 4 e quella 11 (specie quella 11) siano quelle che gli son venuto meglio!
RispondiEliminaTu chiamale se vuoi affinità elettive.....
Charlie
ooops volevo dire la 3 e la 11
RispondiEliminaCharlie
Ken Loach un grande, per me Riff Raff resta il suo miglior film
RispondiEliminaEvento 2013 sicuramente "Rock & Goal"...lo sapevo che prima o poi il boss e il gallo avrebbero spaccato, grandi!
Vi invito ufficialmente in quel di Cogoleto, città dei matti (un ex manicomio che ospitava 2000 pazienti), tifo assicurato!
W Vinnie Jones
Tony
RispondiEliminati volevo segnalare Back In The Room di Bruce Foxton, che non mi pare tu abbia recensito.
l'ho comprato piu' per devozione che per particolare interesse per Foxton che ormai si era dato anima e corpo al patetico progetto From The Jam e invece ne sono rimasto piacevolmente colpito. Back In The Room e' un disco piacevolissimo, che pesca a piene mani nei 60 e in un certo power pop. la cosa che comunque piu' mi ha sorpreso sono le collaborazioni che fanno di questo disco un progetto corale. ci sono Paul Weller in tre brani (ancora una collaborazioe tra i due), Steve Cropper (Booker T. & the M.G.'s, Blues Brothers), Steve Norman (Spandau Ballet), Mark Brzezicki (Big Country, From The Jam) e Russell Hastings (from The Jam). lo consiglio decisamente, non sara' un capolavoro ma sicuramente fila liscio e mette di buon umore.
Gianluca
Hai ragione ma non l'ho ancora ascoltato, nel senso che l'ho propri osnobbato nonostante il singolo non sia per niente male.
RispondiEliminaRimedierò al più presto
Flora avevano mica suonato alla prima edizione del Beatles Day?
RispondiElimina