lunedì, dicembre 03, 2012
Di cosa parliamo quando parliamo di musica: la musica liquida
Intendendo per MUSICA LIQUIDA quella musica fruibile senza alcun supporto fisico fonografico (ovvero l’ascolto via web) il post di oggi si pone la domanda (e si risponde) su quanto questa nuova e vera rivoluzione nell’ambito musicale abbia cambiato in meglio o in peggio la vita dell’ascoltatore (inteso come persona competente e particolarmente propensa a seguire la musica non certo l’ascoltatore occasionale e distratto).
Nato (da 51enne) con vinili e cassette sono cresciuto ascoltando (gioco forza) i dischi seduto davanti ad un giradischi o da una scomoda cassetta da un registratore o da un’autoradio.
Il passaggio al CD cambiò le cose ampliando le possibilità di duplicazione fedele all’originale ma è solo, quasi contestualmente, con l’ “apertura del web” che la possibilità di accedere alla pressochè totalità della musica prodotta attualmente e nel passato (con percentuali risibili di irreperibilità) è diventata assoluta.
In pratica ora si può ascoltare (scaricare) tutto dai demo di Elvis al nuovo album del gruppo garage canadese in uscita a breve.
Che fare ?
Ascoltare il più possibile per scoprire il meglio ?
Cercare quante più cose ci sia consentito dal tempo a disposizione ?
Fregarsene rischiando di perdere gemme di inestimabile valore che aspettano solo noi ?
Era meglio quando si stava peggio ?
Qualche disco al mese da analizzare ripetutamente, qualche cassetta in supporto.
Oppure ora ?
Alla fine meglio adesso.
Meglio poter aver un costante sottofondo di mille cose nuove (o mai ascoltate) tra cui scegliere, tra cui selezionare, da elencare alla fine dell’anno potendo pescare tra 500 titoli.
Evviva la musica liquida !
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Di cosa parliamo quando parliamo di musica
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Allelimo in arrivo al terzo binario....
RispondiEliminaDifficile dare una risposta. Spesso ascolto da you tube vecchi album che posseggo già in vinile visto che i vecchi 33 li tengo ancora da mia madre perché nella nuova casetta bilocale lo spazio è poco (risvolto sociale: le nuove case costano un casino ma offrono spazi minimi). Però è piacevole poter ascoltare vecchi 45 giri introvabili, lati b mai ascoltati e vinili che sul mercato del collezionismo costano uno stonfo.
RispondiEliminaEvviva!
RispondiEliminaIo ovviamente non ho rinunciato a giradischi, lettore CD e perfino la piastra per le cassette e nei week end lasciare in sottofondo qualche vecchio disco in vinole di jazz, blues o punk è sempre un piacere.
RispondiEliminaMa l'ascolto abituale lo faccio lavorando, pescando le migliaia di streaming che trovi sul web , che alla fine sono spesso ascolti superficiali e veloci ma che ti permettono di scoprire cose inaspetati, sound imprevedibili e gruppi che mai sarsti andato a comprati in un negozio.
il senso di 'possesso' è decaduto totalmente con lo streaming ed il download. bisogna farsene una ragione, sarà ancora più evidente tra non molto quando non avremo neanche più bisogno di 'stoccare' i files su hard disk, perchè tutto, tutto-di-tutti, sarà disponibile su una nuvola o sugli streaming servers. lo stesso itunes avrà poco senso di esistere come servizio 'vendita' files (anche se già ora, e se ne è discusso qui) loro ci noleggiano i files, non ce li vendono!).
RispondiEliminaio personalmente come già vi ho detto, ho fatto il grave errore di passare ai cd a metà anni 80 (svendendo gran parte dei miei vinili per farmi il gruzzoletto e ricomprare il meglio in cd) allora per me non c'era alcuna incertezza di turning back, il cd era il presente ed il futuro e basta. adesso non ho alcuna affezione verso il cd, potrei disfarmene senza soffrire troppo. se avessi soldi mi ricomprerei tutti i vinili!
Dissento "lievemente" da Cpt. Stax rispetto al "senso di possesso". Forse perchè poco poco più giovane di voi (giusto quel lustro che basta..), non ho vissuto il passaggio dal vinile al cd come punto di non ritorno. Fra i miei amici coetanei, solo i più "infervorati" con la tecnologia, si sono sbarazzati dei vinili. La maggior parte (me compresa)li ha conservati e, crescendo, ha incrementato l'acquisto degli stessi (almeno per quella musica che si ritiene maggiormente speciale).
EliminaLo stesso dibattito si può aprire fra carta e e-books: è tutta una questione di tatto.
Sentire la musica anche avendo la copertina tra le mani, stando (più o meno comodamente) seduti, ascoltando e leggendo, titoli, autori, musicisti e poi, in ultimo, i testi..
Un piacere della vita. Che, come tutti i piaceri, richiede tempo. Allora, io continuo, ostinatamente, a comprare vinili (e libri di carta...) ma poi mi lascio fare compagnia (in qualsiasi momento della giornata sia possibile) dalla musica liquida...
Ora, scusatemi, ma scappo. Sono nei pressi del terzo binario..
ho segato l'ultima parte...
RispondiEliminaalmeno l 80% di quanto ascolto ora è su file, o su streaming. il resto 10% vinile, 10% cd, ma solo per cercare brani da suonare e digitalizzare, e talvolta in macchina, dove però ho una cinesata che mi legge la chiavetta che in gran parte sostituisce il lettore cd
tirate le somme forse preferisco adesso... ma non so... sono pochissimi i dischi che ascolto più di 10 volte. 30/20 fa me li mangiavo a suon di ripetizioni. i testi dei jam li so a memoria, quelli di weller solo no...
Il territorio e' minacciosamente Allelimico ma il nostro "eroe" ancora tace (un abbraccio fraterno all'autore del primo commento. siamo tanti vedo)
RispondiElimina"30/20 anni fa"
RispondiEliminaSimpaticissimo anonimo, non preoccuparti, visto che ti fa star meglio, rinuncio a intervenire qui: hai visto mai che un parere diverso dal tuo possa avere diritto di cittadinanza.
RispondiEliminaCerto che lasciare commenti anonimi e far finta di essere più di uno, che squallore.
Alle, lascia perdere, ignora et labora (cioè commenta ma non faceva rima)
Eliminatony, grazie ma basta.
EliminaNon ho nessun bisogno di farmi prendere per il culo da uno che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi.
Oltretutto non ho nulla da dire questa volta, il post o i commenti di Cpt. Stax potrei averli scritti io tanto sono uguali a quello che penso dell'argomento...
:)
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaQuesto qui sopra è il più classico dei CVD.
RispondiEliminaBah...io il vinile l'ho smesso quando sono passato ai cd a fine anni 80, ora mi piacerebbe tornarci ma avrebbe poco senso in quanto ascolto musica prevalentemente in auto nel tragitto casa/lavoro e viceversa.
RispondiEliminaQuello che non mi piace della musica liquida è la mancanza delle note di copertina, tipiche dell'lp e in qualche modo surrogate e talvolta amplificate dai booklets dei cd.
Io voglio sapere quando è stato inciso quel brano, chi ci ha suonato, chi è il produttore etc etc.
Fondamentali i credits poi: se un gruppo cita tra i nomi da ringraziare poniamo Booker T & The MGs, allora comprendo subito i suoi riferimenti...se poi non so chi sono i B.T. & The MGs, magari mi viene voglia di scoprire di saperne di più...E' così che nel tempo uno si fa quel minimo di cultura musicale che può consentirgli di non essere un mero fruitore casuale di musica...
Per la cronaca, se nel 1987, scartabellando tra gli lp nel reparto dischi della Standa di Ferrara, non fossi rimasto colpito dal mod look dei 4 componenti dei Makin Time ritratti sulla copertina del loro primo disco, non sarei qui ora a tediarvi con Fay Hallam. Questo è accaduto perchè avevo già avuto l'imprinting mod, partendo dalla 2 Tone e dal mod 79 e dalle sleeve notes presenti su quei dischi.
Certo oggi c'è Internet e tutti possiamo sapere tutto di ciascun gruppo/canzone in tempo reale, però....
Fabio T.
D'accordo con Tony, viva la musica liquida! Adesso ci sono molte piu' possibilita' di prima, ed alla portata della quasi totalità delle persone.
RispondiEliminaE' sufficiente un supporto qualsiasi da portarsi appresso e le occasioni di ascolto si moltiplicano.
oltretutto non avevo idea di quanta roba ci potesse stare su di un semplice Ipod...
Certo, il piacere del contatto fisico e "rituale" con il vinile e' impagabile e ci riporta ai tempi della nostra gioventu', ma francamente non tornerei indietro.
GMV
Infatti lo stesso diciamo anche noi visto che rispondi ahahaha! uminicchio
RispondiEliminaCome Irriverent Escapade (forse perchè ad occhio potremmo avere la stessa età) pure io ho vissuto di striscio il passaggio dal vinile al cd quindi il mio approccio alla musica è passato dalle cassette (con qualità non sempre eccelsa e con un valore di "possesso" meno affascinante rispetto al vinile) ai cd che erano un bel One Step Beyond. Sinceramente se fossi uno sveglio con le tecnologie mi butterei a capofitto sulla musica liquida ma siccome non riesco ad andare oltre qualche sporadico disco scaricato sul Mulo ancora mi diletto a comprare cd e leggere in maniera approfondita il libretto per scoprire testi e dettagli. L'ascolto della musica è una parte piacevole della mia giornata e mi va di dedicargli il tempo necessario.
RispondiEliminaCharlie
Senza la rete e di conseguenza la musica liquida, probabilmente non avrei mai scoperto almeno una decina di gruppi che amo e che essendo al di fuori dei soliti circuiti avrebbero avuto zero possibilità di farsi conoscere. Avrò in casa un migliaio fra vinili e cd, ma un po' alla volta ci si distacca, è irreversibile.
RispondiEliminaMio figlio, ventenne e musicista non ha comprato un cd da quando è nato. Lo so che a certi fa tristezza, ma alla fine il contenuto è un milione di volte più importante del contenitore. E lo dice uno che ha una passione maniacale per le copertine degli LP a cui ho dedicato parecchi post: ma ormai stiamo parlando di Storia dell'arte.
Io (da ultra50enne) sono attaccato alle "cose dell'adolescenza". Ogni vinile mi ricorda un periodo, un momento etc etc.
RispondiEliminaE li riascolto volentierissimo sapendo (per quelli storici) che c'è il tal brano che salta sul ritornello e bla bla bla via di nostalgia e aneddoti.
PERO' la possibilità con un clic di andarmi a trovare inediti pazzeschi dei miei gruppi preferiti o cose nuovissime impensabili non ha prezzo.
Non ci credo!
RispondiEliminaHo appena scritto (o meglio, riesumato) un post usando la stessa espressione (liquida) e anche la stessa immagine!! (cercando broken vinyl su google!!)...almeno cambierò l'immagine!!
Bell'argomento!
ahahah anch'io ho cercato broken vinyl su google e la prima (anche la più bella) che mi è venuta è stata quella !
RispondiEliminaio continuo a comprare i cd perche' al di la' del fatto che quello che conta e' il contenuto e non il contenitore (sacrosanto!)non ho ancora superato la dipendenza un po' infantile per "l'oggetto" e per il possesso dello stesso. concetto un po' avvilente lo ammetto , ma finche' lo si limita ai cd dormo bene lo stesso.
RispondiEliminaio non ho 20 anni ne ho di piu' . internet offre una overdose di musica ,non si puo' sentire tutto con attenzione perche se non ti piace al primo ascolto viene accantonata..tanto mica paghi!!con i dischi prima di dire che un disco ti faceva schifo minimo lo sentivi 20 volte.ha i suoi pro e i suoi contro:)
RispondiEliminaE' un argomento insensato, non dispiacerti Tony.
RispondiEliminaDue epoche diverse.
Il "disco", o "Long Playing", appartiene ad un tempo di mistero (lo dice Robert Plant!): le immagini ed i testi erano struttura dei mondi immaginifici e delle sensazioni che i suoni del solco creavano.
NIENTE ALTRO AVEVAMO, se non quelle poche informazioni lette su riviste "underground" (io leggevo Ciao 2001) od ascoltate alla radio ("ma libera veramente", cantava Finardi); e tutto ciò montava nelle discussioni tra amici, riuniti a casa di chi aveva comprato l'ultimo disco "uscito".
Questo NON E' più, facciamocene una ragione.
Oggi non è peggio né meglio: è diverso.
Abbiamo accesso a tutta la musica che abbiamo sempre desiderato, anche a quella che non sapevamo di desiderare ed oggi scopriamo affascinarci: pensate a tutta la musica dal vivo che per decenni abbiamo vagheggiato.
Il tutto condito da una mole ubriacante di informazioni storiche e di notizie di cronaca.
Chi lo avrebbe "immaginato"!
Un abbraccio a tutti.
Infatti era inimmaginabile.
EliminaIn realtà non è "insensato" perchè ricorre spesso (non solo qui) la diatriba sulla fruizione attuale (veloce, schizofrenica, superficiale) e quella di "allora" ponderata, soppesata, ascoltata profondamente
ao! Finardi ha scritto sul blog!!!!!!!!!
RispondiEliminaAnche io sono d'accordo che l'arrivo della musica liquida è stata un bene.
RispondiEliminaAnche sul fronte delle note di copertina ed info aggiuntive, di cui si parlava qualche commento più su, con la rete abbiamo fatto un enorme passo avanti (ancora negli anni novanta conoscere la discografia di un gruppo era un'impresa, e spesso gli album erano molto poveri di note).
Paradossalmente la sfida per gli appassionati di musica è passata dal riuscire a reperire musica introvabile a riuscire ad ignorare quintali di musica inutile.