giovedì, ottobre 18, 2012

Neo-psichedelia anni novanta



AndBot in arte Andrea Fornasari torna a contribuire al blog con un veloce ma esaustivo quadro riassuntivo sulla neo psichedelia anni'90, non quella a suon di chitarre fuzz e organi 60's ma una forma più evoluta, contaminata e oscura.

Scrivere approfonditamente di rock psichedelico, dalle sue origini fino alle contaminazioni più recenti, sarebbe impresa titanica e non certo alla mia portata.
Fra l' altro, per gli abituali lettori del blog credo non siano necessarie molte spiegazioni riguardo alla materia psichedelica generale, dagli anni sessanta al kraut-rock, passando per revival e neo-psichedelia (Paisley Underground) 80's.
Cercherò quindi di concentrarmi sui miei amati anni novanta, non scevri di ottime band dal forte impatto lisergico, dando così per scontate parecchie cose.
Tuttavia non posso esimermi dall' inevitabile "gancio" fine anni ottanta, citando quelle formazioni dedite al dream-pop (Cocteau Twins), al tardo Paisley (Galaxie 500) e alle prime forme, chiamiamole, proto-shoegaze: i My Bloody Valentine pre-"Loveless", i loro "padrini" Jesus And Mary Chain, gli Spacemen 3, i Dinosaur Jr negli Stati Uniti (che insieme ad un rock alternativo di scuola Sonic Youth proponevano anche un approccio chitarristico non lontano da certo acid-rock) giusto per citare solo alcune fra le più importanti. Nei primi anni novanta è facile trovare band che proseguono in maniera più o meno personale questo percorso: i Mazzy Star di Hope Sandoval, tutta la schiera shoegazer: i già citati My Bloody Valentine, i Ride, i Pale Saints, gli splendidi e diafani Slowdive.

Nomi noti che non rappresentano una grossa novità per chi mastica la materia. Si potrebbe arditamente (ma nemmeno troppo) sottolineare come gli stessi Codeine, padri dello slo-core, tutto sommato, proponessero una forma di rock tanto atmosferico e ambientale da non risultare poi così distante dalla naturale evoluzione del trip-acido: apatia, malinconia, e toni onirico-depressi, prendevano il posto dell' ormai obsoleta miscela anni sessanta e settanta, dello "sballo", dell' eccitazione dopata.
A tal proposito mi sovviene l' hip-hop psichedelico e depresso del primo Beck e i Radiohead di "OK Computer", mentre un ottimo esempio di rock psichedelico "vecchia scuola" ma aggiornato agli umori degli anni novanta potrebbe essere quello (contaminato con pop, tradizone rock- blues rivista e corretta, rumore bianco) degli eccellenti Mercury Rev.

Un nome spesso sconosciuto, ma che invece merita grandissima attenzione, è quello del neozelandese Roy Montgomery, autore di spettacolari dischi solisti e in compagnia degli ottimi Bardo Pond, nonchè impegnato in altri progetti paralleli (Dissolve, Dadamah): una chitarra, la sua, capace di citare Pink Floyd e Popol Vuh, Velvet Underground e stasi shoegaze, jam alla Grateful Dead e momenti ambientali.

Difficile scordare, a cavallo fra 80's e 90's, formazioni come i tribali Savage Republic, i Red Temple Spirits con la loro interessantissima dark-wave-psichedelica, il freak-psych-folk un po' da college dei Camper Van Beethoven e naturalmente i Flaming Lips, così come tutto il sound Madchester-iano (Stone Roses, Primal Scream): tutte validissime realtà sonore che però esulano dal contesto prettamente 90's.
E allora ecco da Boston i veterani (e ottimi) Cul De Sac, così come gli stralunatissimi Supreme Dicks, l' indie-rock fortemente psichedelico dei Built To Spill e gente del calibro di Yo La Tengo e Stereolab, i Beatlesiani/Barrettiani Olivia Tremor Control, il trip totale dei Brian Jonestown Massacre, gli oscuri Sky Cries Mary, i più famosi Motorpsycho, gli "spaziali" Subarachnoid Space.
Considero invece la scena stoner e quella heavy-psych in generale come una questione a parte, ma nomi come Kyuss e Sleep andrebbero almeno menzionati.
Tanta roba quindi, più o meno originale, più o meno interessante, ma che afferma senza dubbio di smentita come il "germe psichedelico" coltivato a partire dai sessanta non abbia mai smesso di propagare i propri effetti, anche nelle stagioni più "dure", come appunto gli anni novanta.
Di seguito, al solito, qualche nome: alcuni noti altri più sotteranei che spero graditi.

Hash Jar Tempo (Roy Montgomery in jam con i Bardo Pond): "Well Oiled" (1997)
Roy Montgomery: "And Now The Rain" (1998)
Dadamah: "This Is Not A Dream" (1993)
Dissolve: "Third Album For The Sun" (1997)
Bardo Pond: "Bufo Alvarius" (1995)
Mercury Rev: "Yerself Is Steam" (1991)
Built To Spill: "Perfect From Now On" (1997)
Brian Jonestown Massacre: "Methodrone" (1995)
Yo La Tengo: "May I Sing With Me" (1992)
Cul De Sac: "China Gate" (1996)
Supreme Dicks: "The Emotional Plague" (1996)

Tanto altro ci sarebbe ancora da dire, ma per questo esistono i commenti.

25 commenti:

  1. Bell'articolo!
    Roy Montgomery lo conosco solo di nome.
    Ho già "trovato" il disco che consigli.
    Gli darò un ascolto.

    Henry Trave

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  2. Roy è una mia "fissa", i suoi dischi mi piacciono praticamente tutti, così come il suo bassissimo profilo. Purtroppo pare si sia ritirato per dedicarsi all' insegnamento.

    L' album che mi impressiona di più è quello a nome Hash Jar Tempo: una jam con i Bardo Pond che riassume 40 anni di rock acido.

    AndBot

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  3. Io invece conosco bene i Supreme Dicks (grande nome peraltro, ah ahah) e ho tutti i loro dischi.
    Credo però che siano un po' ostici per chi frequenta solitamente questo blog.
    Non so se verranno apprezzati.

    Henry Trave

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  4. DA queste parti si amano certi suoni e certe immagini ma si spazia volentieri anche in territori "che voi umani..."

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  5. Si, verissimo: parecchio ostici, però interessanti.

    D' altra parte non è che certo kraut-rock sia proprio 'na passeggiata!

    Anch' io ho le mie preferenze in fatto di sonorità, ma mi piace ascoltare un po' di tutto.

    Se si parla di cinema o letteratura è difficile che uno dica: guardo SOLO film drammatici (per dire) o leggo solo "gialli"...

    Si guarda e si legge un po' di tutto, no? E con la musica credo possa essere la stessa cosa.

    AndBot

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  6. Perfettamente d'accordo!
    Nella mia libreria prima dei Butthole Surfers c'è Lucio Battisti.

    Henry Trave

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  7. Idem! E in mezzo ci stanno i Beatles.

    AndBot

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  8. E davanti ci sono gli Abba, fai un po' tu...

    AndBot

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  9. Ottimo rissunto, per completezza tra i precursori anni '80 citerei la neo-psichedelia di Echo and the Bunnymen/Teardrop Explodes/Julian Cope e, più avanti, un gruppo molto amato in Italia e quasi ignorato in patria come i Breathless.
    Insieme a J&MC e Spacemen 3 citerei i Loop e i primissimi Shamen, e insieme ai Mazzy Star i Rain Parade e gli Opal di David Roback.
    Tra i gruppi minori degli anni '90 citerei i Sundial e gli Swervedriver.

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  10. Assolutamente.

    Ad essere onesto ho un po' trascurato i gruppi inglesi 90's (shoegazer a parte) in quanto li reputo più brit-pop, ma è verissimo che anche la componente (pop)psichedelica era presente in molti di loro.

    Sugli 80's ho cercato di limitarmi ad un accenno e a quelli a cavallo fra ottanta e novanta.

    Meriterebbero un post a parte, in effetti.

    Ho anche tralasciato formazioni come Orb e Autechre in quanto è assente la componente rock. Interessante anche il discorso elettronica-psichedelia: e anche qui un sacco di cose da dire.

    AndBot

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  11. Porcupine Tree e Ozric Tentacles ci sarebbero stati bene.

    Anche i primi Kula Shaker, però li trovo sempre più brit-pop che prettamente psichedelici.

    AndBot

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  12. poterbbero starci (nel passaggio 80/90s) i Died Pretty
    C

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  13. I Sun Dial pazzeschi, quanto mi piaceva Acid Yantra (e anche quasi tutto il resto)...

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  14. Australiani, vero?

    Ricordo poco, mi pare un po' a metà strada fra wave scura, shoegaze e garage-punk.

    Bevis Frond (Nick Saloman) è senz' altro un personaggio di spicco del revival psichedelico inglese, così come Robyn Hitchcock, Andy Partritdge (XTC, Dukes Of Stratosphear) e il già citato Julian Cope, però appartengono più agli anni ottanta.

    AndBot

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  15. Australiani i Died Pretty, intendevo...

    AndBot

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  16. Ecco, dovevo citare alcune jap-band.

    High Rise, Sigh e parecchie formazioni di noise psichedelico.

    Senza contare i veterani Acid Mothers Temple e Fushitsusha: gente che ha attreversato tre decadi.

    AndBot

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  17. E sempre dal Sol Levante i Ghost, probabilmente i migliori e i più 90's, su Drag City come i Royal Trux, che volendo...

    AndBot

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  18. Australiani,velvettiani..feeling psichedelico
    C

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  19. oi oi in uscita Cremonini prepariamoci alla debacle

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  20. Cremonini neo-psichedelico 00's.

    AndBot

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  21. qualcuno riesce a recuperarmi The Emotional Plague dei Supreme Dicks...

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