sabato, marzo 13, 2021

Raoul Casadei e Ray Charles


In ricordo di Raoul Casadei scomparso oggi a causa del Covid, riprendo un episodio curioso della sua carriera.

Tra i tanti concerti italiani di Ray Charles, nel 1978 incappò addirittura nella Cà Del Liscio di Raoul Casadei che nel suo libro "Bastava un grillo (per farci sognare)" ricorda in modo come sempre simpatico e spontaneo quell'inusuale incontro:
"Ero abituato a stare in mezzo a gente importante.
Ray Charles però...Era un grande, un mito! Anche se non conoscevo l'inglese sapevo che le parole delle sue canzoni erano all'altezza della sua musica. Era colui che aveva portato al successo una canzone come "Georgia on my mind" a cui ero molto legato.
Con le dovute proporzioni mi ricordava la storia di "Romagna Mia".
Se la prima era l'inno ufficiale dello stato americano, l'altra lo era della mia terra, la Romagna.
"In qualche modo - pensai - c'é qualcosa che ci accomuna".

Poi però mi resi conto che mi stavo paragonando a Ray Charles.

Porca miseria, é la volta che ho definitivamente perso il contatto con la realtà e mi sono gonfiato a dismisura?
Che sono diventato un "pataca"?
Quando infine Ray entrò nella stanza il cuore mi saltò in gola.
Ci sedemmo, io, lui e il manager che faceva da interprete.
Chiacchierammo del più e del meno, restando in superficie. Non so per quanto tempo parlammo".

Qui invece un articolo sul LISCIO e il suo significato:
http://tonyface.blogspot.com/2020/11/il-liscio.html

4 commenti:

  1. Invecchiano.....Ai tempi, cianciare di casadei, del liscio non era nelle nostre corde, diciamo la verità. Poi passano gli anni e, nascendo incendiari e diventando pompieri, vai a riscoprire radici e altro. E arrivi a casadei roul, passi per lo zio Secondo e cerchi di capire qualcosa anche di zaclen righi. E poi vai anche in pensione.

    RispondiElimina
  2. Credo sia giusto così. Da giovane rifiuti il passato, le radici, cerchi il nuovo, l'originale, l'inconsueto, il brivido, l'avventura. Ora non é che ascolti il liscio, anzi. Ma lo riconosco per quello che é: non il nemico ma una forma di espressione lontana dalle mie corde che però ha avuto e ha un suo valore. E un grande significato sociale per migliaia e migliaia di persone. E' cultura popolare. Ora torno al nuovo album di Myles Sanko :)

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails