domenica, marzo 12, 2017

Il muro marocchino



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.

I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

Abbiamo parlato la scorsa settimana del muro tra Messico e Stati Uniti.
Torniamo a ridosso di un muro.
Resiste da tempo, ha una struttura anomala e nasconde un problema insolubile.

E' un "muro" (costituito prevalentemente da sabbia e pareti in pietra o terrapieni alti circa tre metri) di oltre 2.700 km di lunghezza (il muro più grande del mondo dopo la muraglia cinese), costruito, in diverse fasi a partire dal 1982, dal Marocco nel Sahara Occidentale per difendersi dal Fronte Polisario che chiede da anni l'indipendenza per la propria terra.
A ridosso del muro sorge una zona militare con bunker, fossati, reticolati di filo spinato, campi minati, presidiato da 120.000 soldati.

Il campo minato che corre lungo il muro il più grande al mondo, formato da circa 6.000 mine anti-uomo.
Il muro si estende per diversi chilometri anche nel territorio della Mauritania.

Il Marocco giustifica lo status quo per motivi politici e strategici quando è invece appurato che si tratta semplicemente di ragioni economiche: la parte controllata dal Marocco include le miniere di fosfati del Sahara Occidentale e la costa sull'oceano Atlantico, una delle più pescose al mondo.
La zona controllata dalla Repubblica Democratica Araba dei Sahraui non ha invece alcuna risorsa economica.

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