giovedì, maggio 19, 2016

Small Faces - Playmates e 78 in the Shade



GLI INSOSPETTABILI è una rubrica che scova quei dischi che non avremmo mai pensato che... Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, l'esordio dei Matia Bazar e quello di Renato Zero del 1973, i due album swing di Johnny Dorelli, l'unico dei Luna Pop," I mali del secolo" di Celentano, "Incognito" di Amanda Lear, "Masters" di Rita Pavone, Julian Lennon, Mimmo Cavallo con "Siamo meridionali"e i primi due album dei La Bionda di inizio 70's, il nuovo album dei Bastard Son of Dioniso, "Black and blue" dei Rolling Stones, Maurizio Arcieri e al suo album "prog" del 1973 "Trasparenze", Gianni Morandi e "Il mondo di frutta candita", il terzo album degli Abba, "666"degli Aphrodite's Child, la riscoperta di Gianni Leone in arte Leonero, il secondo album di Gianluca Grignani, Donatella Rettore e il suo "Kamikaze Rock 'n' Roll Suicide", Alex Britti e "It.Pop", le colonne sonore di Nico Fidenco , il primo album solista dell'e Monkees, Davy Jones, Mike McGear (fratello di Paul McCartney), Joe Perrino, il ritorno di Gino Santercole, l'album del 1969 di Johnny Hallyday con gli Small Faces, la svolta pop della PFM, gli esordi degli Earth Wind and Fire e quelli degli UFO, e l'ultimo di Jovanotti, uno dei primi lavori di Bruno Lauzi, l'album prog del 1972 dei Dik Dik, Riccardo Fogli e la sua opera prog rock del 1979 "Matteo", del nuovo di Massimo Ranieri "Malìa", la dimenticata opera rock dei Giganti "Terra in bocca", l'esordio di Riccardo Cocciante del 1972 con l'opera prog rock "Mu", Pohh (già citati con "Parsifal") con il primo "Per quelli come noi" del 1966, oggi andiamo agli ultimi SMALL FACES, riuniti nei 70's.

Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili

La breve (e triste) storia degli SMALL FACES rimane circoscritta gli splendori dei 60's, dal 1965 al 1969: pochi album e una serie di indimenticabili singoli e brani, uniti ad uno stile (sonoro ed estetico) assolutamente unici.
Nel 1975 la band si ritrova per registrare un video promozionale di "Itchycoo Park", tornato nelle classifiche, e decide per una reunion.
Il tutto naufraga dopo qualche prova.
Ronnie Lane litiga con il resto della band che lo accusa di essere poco concentrato e di suonare male
a causa dell'abuso di alcool.
In realtà sono all'oscuro del fatto che Ronnie sta incominciando a combattere con la sclerosi multipla che lo porterà via nel 1997. Viene chiamato al suo posto Rick Wills (già con Peter Frampton e Roxy Music, successivamente con i Foreigner) e nel 1977 registra un nuovo album che vedrà la luce in agosto.

Unanimemente stroncato quando non ignorato, in un periodo in cui ovunque spadroneggiano punk e new wave e ad una band di "vecchie glorie" sono interessati in pochi, PLAYMATES, ascoltato con il senno di poi e decontestualizzato dal periodo, è un album comunque buono e con momenti di valore.
La voce di Steve Marriott non ha perso smalto, roca, soul, riconoscibile come sempre, i brani vagano tra un solido rock anni 70, funk, rhythm and blues (davvero bella l'introduttiva "High and happy" o la cover di "Lookin for a love" dei Valentinos di Bobby Womack) con gusto gospel, molte influenze Rolling Stones (vedi "Find it").
Marriott compone gran parte dei brani, talvolta aiutato o alternato da Ian Mc Lagan.

Il secondo tentativo vede la luce un anno dopo nel settembre del 1978. 78 IN THE SHADE ripercorre le tracce del precedente, conta della partecipazione in un paio di brani dell'ex Wings Jimmy Mc Culloch ma suona decisamente più debole del precedente.
Anche compositivamente si avverte stanchezza e gli arrangiamenti sembrano spesso improvvisati in studio e poco lucidi.
La band intraprenderà un tour frustrante a causa di molti locali semi vuoti, l'assenza di promozione sia per i concerti che per il disco, che spesso sfogherà nel solito modo, a base di alcool e droghe varie, con conseguenti disastri successivi (dal palco agli alberghi e viceversa).
Mc Lagan se ne va in tour con gli Stones, la band si disperde, Marriott non si riprenderà più...

4 commenti:

  1. Marriott con i baffi,va beh,sembra un venditore da mercato dell'East End circa 1970... :) su youtube ci sono uno o due video (unplugged) di Steve Marriot e Alexis Korner ,cover di "Slow Down" e "For your love" degli Yardbyrds,niente male. Penso siano piu'o meno di quel periodo,1975 o giu' di li'. Questi due album li cerco.. Paul67

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  2. Non sono eccezionali, anzi, ma riascoltati ora, senza i paraocchi, anzi paraorecchie, di allora, hanno un bel po' di brani interessanti.
    Se avessero "tirato" un po' di più e sporcato qualche chitarra potevano inserirsi nel filone Dr Feelgood, Eddie and the Hot Rods etc.
    Insomma meno alcool e più anfetamine

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  3. Concordo su una certa riabilitazione di questi due lavori,forse meglio il primo..
    Triste storia quella di marriott e SF.
    In quel bel negozietto di dischi che e' Out on the Floor records a Camden, anni fa presi un cd che conteneva un'intervista al telefono di Marriott..Non semplice la comprensione vista la favella cockey del Nostro ma interessante comunque..Il tipo del negozio me la sponsorizzò parecchio ma la sua spiegazione fu quasi incomprensibile come la parlata dell'intervistato ahah!
    C


    https://www.discogs.com/it/Steve-Marriott-1976-Interview/release/6966344

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  4. Quando non sai cosa scegliere... compra il meglio e non te ne pentirai. Scopri paraorecchie. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ3NDQ0MTk3NSwwMTAwMDA0MixwYXJhb3JlY2NoaWUtOTMwNi5odG1sLDIwMTYxMDE5LG9r

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