lunedì, maggio 30, 2016

Get Back. Dischi da (ri)scoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

REG KING - s/t
Sciolti gli Action, una delle più poderose mod band in assoluto, il leader Reg King ci prova in veste solista nel 1970 con un album che è pienamente esemplificativo del sound e del clima dell’epoca.
Tanti amici, musica free, improvvisazione, marchio rock blues, riff chitarristici di sapore hardeggiante non lontani dagli ultimi Small Faces (anche la voce “white soul” di Reggie si avvicina spesso a quella di Steve Marriott).
A dargli una mano gente come Steve Winwood, Mick Taylor, Brian Auger, Doris Troy, Barry Jenkins degli Animals, membri dei Blossom Toes.
Il risultato è però incerto.
E’ evidente che molti brani non sono strutturati ma frutto di sessions in studio e che “girano” in continuazione intorno ad un unico riff.
In ogni caso un ottimo documento di un’epoca e un doveroso omaggio ad un grande che ha avuto poca visibilità.

RON WOOD - I’ve got my own album to do
Nel 1974 Ron Wood ancora in forza con i Faces ma ormai in dirittura d’arrivo per gli Stones se ne esce con il suo primo album solista, registrato praticamente in casa e con l’aiuto di un parterre di amici eccellenti che partecipano qua e là come ospiti (Mick Jagger, David Bowie, Rod Stewart, George Harrison che con lui compone, suona e canta l’eccellente “Far East Man”) e una band che vede schierata Keith Richards alla chitarra e voce (ne canta due), Ian Mc Lagan alle tastiere, Kenney Jones e Willie Weeks (ex Sly and the Family STone) alla batteria, Mick Taylor alla chitarra.
E’ classico rock mid tempo anni ’70, un po’ sporco ma con un gusto blues, soul e funk, quel black sound che trasuda da ogni solco e rende il tutto ancora più saporito.
Un piccolo gioiello da riscoprire.

NEW JAZZ ORCHESTRA - Western reunion 1965
NEW JAZZ ORCHESTRA - Le dejuner sur l’herbe 1968

Il meglio della scena inglese dei 60’s (e che farà faville poco tempo dopo in varie band) riunita per due album (ne uscirà un altro live nel 1970, nel 2008).
Nomi come Jack Bruce dei Cream, Dick Heckstall Smith e Jon Hiseman dei Colosseum, Mike Taylor (compositore di alcuni brani dei Cream), Ian Carr dei Nucleus, affiancati da un lungo elenco di altri personaggi della scena jazz blues britannica danno vita a due album di pregevole fattura dove si destreggiano tra brani autografi e rivisitazioni di Miles Davis (una grande “So what”) e John Coltrane.
Pura classe, energia, eleganza a profusione.

2 commenti:

  1. Ci sono delle gemme assolute nell’album di Reg King, ma non tutto l’album, concordo. Io personalmente l’ho scoperto molto tardi, il vinile era difficilissimo da trovare (relativamente ai tempi) così riuscii ad avere una cassetta registrata da un amico in UK. Da qualche anno è stato ristampato anche in cd

    “Looking for a dream”, uscito solo di recente, ma con inediti antecedenti a questo album, è altrettanto gradevole, più vicino agli Action (che suonano peraltro in entrambi)

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  2. Si sente che molti brani sono improvvisati in studio però è un buon disco

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