domenica, febbraio 07, 2016
Milano città d'acqua
La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo
Nell'immaginario collettivo è difficile accostare MILANO ad una città in qualche modo strettamente connessa al concetto di CITTA' D'ACQUA.
Così non era.
Ce lo ricorda anche una mostra, Milano città d’acqua, allestita fino al 14 febbraio 2016 a Palazzo Morando, dove con circa 150 immagini d'epoca si dimostra come l'acqua sia stato un elemento cardine attorno al quale si è costruita la fisionomia della città, la sua prosperità e la sua fortuna.
Basti pensare al Naviglio della Martesana, il Naviglio Grande, la Fossa interna, le prime conche del mondo, apparse in città verso la metà del ‘400 e poi la presenza di “fonti miracolose”, l’Idroscalo, costruito per ospitare l’atterraggio degli idrovolanti, e la Darsena che, per alcuni decenni, è stato l’ottavo porto italiano per traffico di merci.
O basti ricordare Leonardo che studia due tracciati di canali per completare la navigazione tra Milano e il lago di Como, già possibile da Trezzo sull'Adda a Milano grazie al Naviglio della Martesana ma impraticabile nel tratto vorticoso dell'Adda in corrispondenza della Gola di Paderno.
Opera che non andrà mai a compimento.
Nel tardo medioevo Milano diviene la fucina dei migliori ingegneri idraulici d’Europa, veri e propri maestri nella gestione delle acque.
Infine la Naumachia all'Arena nel 1807 in onore dell'imperatore Napoleone Bonaparte.
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Splendida Milano ogni tanto mi capita qualche lavoro in prossimità delle sue vie d'acqua
RispondiEliminaQuesta mostra é bellissima.
RispondiEliminaAd esempio l'intera via Melchiorre Gioia ricopre la Martesana fino ai bastioni, bellissima l'ultima curva prima di finire interrato con parco su un lato e bar pergolato sull'altro, anche se il mio preferito rimane a Gorla.
RispondiEliminaStrano pensare come il secondo tratto dell'Olona scorra sotto viale Troya, delle Milizie e Piazza Napoli. Fino ai primi '60 scorreva in trincea di fianco alla strada,to.binato per far spazio alla circonvallazione esterna e cercar di combattere le maledtte zanzare
RispondiEliminaAnni fa partecipai ad un intervento di riqualificazione dell'impianto d'irrigazione dell'Arena e scoprii parecchie robe interessanti tra le quali un giro di aiole pensili sull'ultimo giro di gradini e la ex possibilità di allagare l'Arena
RispondiEliminaEsiste tutt'ora una cerchia sotterranea di vie d'acqua sotto la cerchia dei bastioni. Persino sotto via Montenapoleone c'è una roggia tombinata oggi usata come collettore fognario che finisce poi nel Redefossi
RispondiEliminaAnche Piacenza era piena di torrenti che attraversavano la città. Poi ricoperti da strade e tuttora esistenti sotto terra
RispondiEliminaIo sono un frequentatore di vecchiamilano.wordpress.com dove ci sono veramente un sacco di belle storie su Milano comprese le su vie d"acqua
RispondiEliminaAd esempio l'Olona che passa di qua non è lo stesso che nasce dal Sacro Monte. Già i romani ne deviarono il corso nei fossati a difesa della città e poi in epoca rinascimentale fu mandato nella cerchia dei mavigli, finiva nella darsena con una chiusa dove oggi c'è piazza De Angelis, tombinata nel 60/61. Il fiume finisce li quello che noi chiamiamo Olona qui é generato dall'unione di due rogge poco sopra Certosa già in provincia di Pavia
RispondiEliminaL'unico fiume che attraversa il Comune di Milano con continuità di corso e senza interruzioni é il Lambro.Il Seveso altro fiume cittadino finisce nella Martesana e poi esce nel Redefossi
RispondiEliminaLa seconda foto é della conca di via Arena, oggi non più così ma esiste ancora é recintata ed è a due passi da Porta Ticinese (ci ho messo una vedovella nelle vicinanze tre anni fa).
EliminaMolto bella da vedere é anche la diga che devia l'Adda a Trezzo dentro le porte che danno inizio alla Martesana. Nonché appena a valle (Cassano) lo stacco della Muzza che nel primo tratto é larga più del doppio dell'Adda.
RispondiEliminaPerò usti il 14 é oggi.....
RispondiEliminaOggi è il 7 :)
EliminaAh bene ho sbagliato a guardare il calendario, se andrò a Milano in settimana proverò a passarci
EliminaPer non parlare del Porto di Mare, delirante progetto fascio del quale rimane oggi ricordo nel nome di una fermata del M3 vicino a Rogoredo
RispondiEliminaIl consorzio creato ad hoc nel ventennio fu abrogato comunque non molto tempo fa e fino ad allora ebbe regolare consiglio d'amministrazione e dipendenti pagati fior di stipendi.....
RispondiEliminaComunque avevano già cominciato a scavare per rifare uno scalo portuale a Milano. Partiti da Cremona non arrivarono neppure a Pizzighettone, ma c'è ancora ci ho dato un occhiata l'anno scorso e sembra in ordine
RispondiEliminaUn delirio, non completamente attinente le vie d'acqua milanesi ma quasi fu il trasporto del Toti da Venezia a Milano
RispondiEliminaMilano città d'acqua si, retoricamente ormai navigli, darsena bla bla bla ma con le esondazioni del Seveso come la mettiamo
RispondiEliminaCi si vanta di opere al massimo rinascimentali dismesse da più di 60 anni e non si riesce a controllare un fiumiciattolo di collina che fa meno di 2mc al secondo e quando é pieno fa più danni del Nilo. Due anni fa alla stazione Garibaldi le scale sembravano le cascate del Niagara ero quasi davanti al Blue Note con gli stivali di gomma fino al ginocchio e non bastavano quasi!
Tutta sta mania di tombinare, capisco le zanzare e l'ambiente malsano però....
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