martedì, giugno 03, 2014

Intervista ai VALLANZASKA

Dopo FEDERICO FIUMANI dei DIAFRAMMA, al giornalista FEDERICO GUGLIELMI, ad OSKAR GIAMMARINARO, cantante e anima degli STATUTO, al presidente dell'Associazione Audiocoop GIORDANO SANGIORGI, a JOE STRUMMER, a MARINO SEVERINI dei GANG, a UMBERTO PALAZZO dei SANTO NIENTE, LUCA RE dei SICK ROSE, LUCA GIOVANARDI e NICOLA CALEFFI dei JULIE'S HAIRCUT, GIANCARLO ONORATO, LILITH di LILITH AND THE SINNERSAINTS, a Lorenzo Moretti, chitarrista e compositore dei GIUDA, il giornalista MASSIMO COTTO, a FAY HALLAM, SALVATORE URSUS D'URSO dei NO STRANGE, CESARE BASILE, MORENO SPIROGI degli AVVOLTOI, FERRUCCIO QUERCETTI dei CUT, RAPHAEL GUALAZZI, NADA, PAOLO APOLLO NEGRI, DOME LA MUERTE, STEVE WHITE, batterista eccelso già con Style Council, Paul Weller, Oasis, Who, Jon Lord, Trio Valore, il bassista DAMON MINCHELLA, già con Paul Weller e Ocean Colour Scene, di nuovo alla corte di Paul Weller con STEVE CRADOCK, fedele chitarrista di Paul, STEFANO GIACCONE, oggi è la volta di amici di lunga data, i VALLANZASKA, il cui nuovo album "Thegenerazione" è tra i più interessanti tra quelli usciti nel 2014.

Le precedenti interviste sono qua:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Le%20interviste

1
Una delle caratteristiche dei Vallanzaska che mi è sempre saltata all’orecchio è che , nonostante il vostro sound sia totalmente cosmopolita, il gruppo conservi sempre una forte identità “milanese”. Quanto siete o vi sentite vicini alla vostra città ? C’è amore o odio per Milano?

Lucio:
Caro Tony, hai colto perfettamente nel segno.
Le nostre "radici" sono molto più radicate a Milano che non in Jamaica, come è giusto che sia.
Da bambini noi ascoltavamo le canzoni di Enzo Jannacci, di Dario Fo e di Cochi e Renato (insieme ai Beatles, ai Sex Pistoles e ai Police) e quel tipo di ironia e di scrittura tipicamente "Milanese" c'è rimasta dentro.
Ne abbiamo fatto un nostro stile "personale", ed è stato un processo naturale, ma in realtà non ci siamo inventati niente.
Noi da li arriviamo e proviamo ad andare avanti mettendo del nostro.

Dava:
Siamo molto legati a Milano.
I Vallanzaska sono di Milano.
Non siamo però ossessionati dalla città, ci piace raccontarla quando c’è qualcosa da dire (vedi la chiusura dei luoghi dove un tempo si faceva musica in “Milano sings”) o quando abbiamo voglia di farle un omaggio. Non si ama e non si odia una città che senti tua, ci vivi e cerchi le cose belle.

2
Altra particolarità peculiare è la capacità, comune a pochi, di riuscire a conciliare una musica ballabile, solare con testi che all’ironia mischiano profonde tematiche sociali e non solo o, come in “Lettera” dal nuovo “Thegenerazione”, il tema dell’Olocausto.

Dava:
“Lettera” è uno dei pochi casi, forse l’unico, in cui non abbiamo messo ironia in una nostra canzone.
Giusto Benigni riesce a parlare di Olocausto facendo anche sorridere.
Mi ha sempre interessato la storia della Shoah. Ho letto molto sull’argomento, dalla Arendt a Levi.
Immaginavo che nessun gruppo alternativo avrebbe mai avuto il coraggio di presentare una canzone per il Giorno della Memoria, dedicata alle vittime dei nazisti.
Argomento delicato. Poi ho pensato che eravamo i primi e mi sono chiesto se la scena alternativa avrebbe appoggiato o sottolineato questa nostra intuizione.
Infine mi sono reso conto che nessuno, a parte credo Alfredo Cappello, e Ketty Passa, si è esposto a sostenere l’importanza del ricordo storico. Il motivo del mancato supporto è da ricercare nell’ignoranza, dove ricordare chi è stato gasato in un campo di concentramento, ebreo, zingaro che fosse, diventa immediatamente essere sionisti, filo israeliani, filo americani e antipalestinesi.
Vorrei ricordare che gli ebrei erano anche italiani.
E Primo Levi non era israeliano. Insomma, si confonde la guerra in Medio Oriente con le vittime del Nazismo.

Lucio:
Mi riallaccio alla domanda di prima per farti notare come sia proprio una peculiarità della comicità "alla Milanese" quella di utilizzare le armi dell'ironia e del sorriso proprio per raccontare "storie di disagio sociale", a volte struggenti. E' quello che facciamo.
Ma prova a riascoltare le canzoni di Fo o di Jannacci e troverai le stesse denunce sociali, espresse con l'ironia e con il sorriso.
Se ascolti canzoni come "Ho visto un Re", o "El purtava i Scarp de Tenis" trovi lo stesso spirito, un anima ironica che allo stesso tempo è operazione di denuncia.
E se pensi a certe nostre canzoni come "La Massaia", o "Generazione di Fenomeni", ma anche "Paperoga" (che racconta di Paperopoli ma in realtà ti sta parlando di Ferrara e di Federico Aldovrandi), o della stessa "Cheope" che ben conosci, tutte queste canzoni sono canzoni di "denuncia" ma che utilizzano sempre lo strumento dell'ironia e della "satira".
Musica e canzoni "leggere" per raccontare storie importanti.

3
Cosa pensi del fatto che in una situazione sociale così precaria come la nostra siano così pochi i gruppi e artisti nuovi a parlarne, in un paese in un cui la canzone “politica” ha sempre avuto terreno fertile (da Guccini a Lolli, da Area e Stormy Six all’HC e hip hop a MCR, Statuto, Assalti Frontali etc)?

Lucio:
Penso che un po tutti si adeguino al "mercato".
Cantare "contro il sistema" oggi non "paga", lo fanno in pochi, Caparezza e pochi altri, perché tutti "teniamo famiglia" ed evidentemente essere "contro" non va più di moda (o semplicemente non porta soldi nelle tasche….).
Nei 90 tutti gli artisti indipendenti erano "contro il sistema", oggi sono lì pronti a prostrarsi per l'ennesima marchetta della settimana… Bah!

4
Vivere di musica in Italia è praticamente impossibile se non scendi a pesanti compromessi. Nonostante ci sia comunque interesse e un potenziale pubblico. Cosa manca, soprattutto cosa è mancato in questi anni? Voi sembrate rappresentare un caso particolare. Mai arrivati sui palcoscenici mediatici di primo piano (SanRemo etc) ma con una lunga lista di concerti ogni anno, dischi che si muovono sempre piuttosto bene e un grande supporto di fan.


Lucio:
Vivere di solo Musica rimane sempre un utopia in Italia.
Forse puoi sopravvivere, mangiando esclusivamente "Patate e Cipolle" Quello che ci distrugge è la burocrazia e la mancanza di "agevolazioni fiscali" per un "lavoro" che fondamentalmente culturale.
Mi chiedo sempre come mai un "Libro" di Bruno Vespa possa essere considerato un "prodotto culturale", con l'IVA al 4%, mentre un disco dei Beatles (IVA al 20, 21%, ho perso il conto…)

5
Credi che l’industria discografica intesa in senso tradizionale sia definitivamente tramontata e che il concetto di produrre musica per venderla (in qualsivoglia formato, vinile o mp3 che sia) sia ormai surclassato dall’impossibilità di fermare il download illegale?
Stiamo andando verso una nuova forma di inevitabile fruizione gratuita della musica da ascoltare ?


Skandi:
L'industria discografica (come noi la conosciamo) non è definitivamente tramontata ma siamo sulla buona strada, credo si stia in realtà lentamente trasformando in qualcos'altro.
E' il supporto che è in crisi, la musica sta benissimo e ci accompagna in qualsiasi momento della giornata, ovunque c'è la musica. Ultimamente alcune compagnie come Spotify prevedono delle soluzioni di abbonamento con possibilità di streaming legale di qualsiasi contenuto musicale.
Se le compagnie come Spotify garantissero una equa ridistribuzione delle royalties (in base al numero di streaming) basterebbero 100€ l'anno a testa per creare un circolo virtuoso che possa in qualche modo diventare una valida alternativa al vecchio mercato discografico come noi lo conosciamo, con molti meno passaggi e di conseguenza meno sprechi e quindi più economico per l'ascoltatore finale.
La soluzione è inoltre più sostenibile perchè si evita di utilizzare quantità industriali di plastica e migliaia di camion inquinanti.
Il Download illegale ha sicuramente danneggiato maggiormente le multinazionali, dall'altra parte invece ha contribuito alla promozione di band e dischi che comunque nessuno avrebbe mai comprato o conosciuto.

6
Voi contaminate spesso il vostro sound con le più svariate influenze ma alla fine lo ska rimane il costante filo conduttore e il principale riferimento sonoro.
Sono previsti cambiamenti in futuro ?


Dava:
Finchè saremo i Vallanzaska è difficile che faremo metal.
Chi ci segue da sempre ci dice che ogni disco è differente dal precedente, anche se sono tutti dischi ska.
A volte non capisco perché un genere come l’indie si pensa che abbia un mare di combinazioni mentre sempre un altro genere, lo ska, sia pensato come riduttivo.
“Giro di Do the Ska”, “Hanno ucciso Paperoga” e tanti altri sono nostre canzoni più rock che ska.
Suoniamo swing, reggae, reggaemuffin, anche hip hop, blues e dance.

7
Una domanda banale che vi avranno fatto mille volte. Avete avuto mai problemi per il vostro nome ? E Renato Vallanzasca sa o ha saputo della vostra esistenza ?

Dava:
Ai tempi dell’uscita di “Cheope” dovevamo andare da Red Ronnie il quale, alla fine, si è rifiutato di invitarci per il nostro nome.
Renato sa di noi, ha tutti i dischi e ha partecipato ad una nostra canzone, “Expo 2015”.
Insomma, è successo che qualche volta ci siamo fatti una bevuta.

8
La consueta lista dei dischi da portare sull’isola deserta e un disco dei Vallanzaska che consiglieresti a chi non vi conosce.

Dava:
“One step beyond” dei Madness e una compilation dei Beatles.
Disco vallanza? L’ultimo perché è l’ultimo arrivato e la nostra raccolta “The Best Spaghetti Ska”.

15 commenti:

  1. E' con piacere (soddisfazione e onore) che voglio rimarcare come nel vecchio post :
    http://tonyface.blogspot.it/2008/06/il-costo-della-benzina.html ci siano un paio di interventi di TONI SANTAGATA in persona (tirato in ballo per il brano "Austerity") molto , molto graditi.

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  2. visto cazz!! che onore TONY SANTAGATA!
    C

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  3. dai che citiamo Austerity e ci risponde LUI!

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  4. Santagata era sempre gettonatissimo a radio Blackout (quando partecipavo al programma "Soundtrack") in special modo per l'inno generazionale "I love the punk" !
    Popartx dobrebbe dedicargli un intero capitolo,secondo me...

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  5. yeh Ursus, ce l'ho quel 45 ( me l'han registrato tanti anni fa quando facevo recherches sulla nw peminsulare) , grande Toni Santagata:)

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  6. peninsulare , sorry, ho digitato non guardando,...stavo guardando vecchie foto di Joyce DeWitt:)

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  7. nel 'genere' c'era anche il 45 del Mingardi Supercircus :)

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  8. Ursus ma quelle vecchie bobine di programmi radio early anni 80's mica le avete?? le potresti 'streammare' online,...sempre meglio che certa propaganda che vedi in tv ora,...come notava giustamente un commentatore online l'altro giorno (e anche il Crozza 2 giorni dopo in tv ieri sera nel suo intervento ora presentano il Fonzie come ai tempi dll'Istituto Lucce,..lol , inredibile

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    1. No,negli anni 80 non ho fatto programmi demenziali...quelli erano in TV ma verso fine 70.
      Come C ricorderà bene conducevo PIPER CLUB a radio popolare,ma tutto concentrato sul beat italiano.
      Poi su televox,ancora in veste di presentatore QUASI serio...
      ma Il programma di Blackout a cui mi riferivo è degli anni 90 ed era decisamente trash cabarettistico,con la maga Fathma ed altri personaggi,poi ripresi ad RTP insieme al Dr. Lo Sapio e Silvio Puzzolu.
      Ho delle cassette di allora,ma al momento non saprei come riversarle...dovrei chiedere consulenza tecnica a qualcuno capace,magari.

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    2. Piper Club! ho varie puntate!
      C

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  9. Arancia, limone, mandarino, fragola, banane, mirtillo e pera.......grandi Vallanzaska.
    Red Ronnie sucks

    Charlie

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  10. sì, ricordo che mi dicevate di Piper Club ,...secondo me, se fosse possibile, dovreste renderlo disponibile/ascoltabile online così anche noi 'agricoltori ' delle lowlands o chi non era a Turìn al'epoca ,potrebbe ascoltare,..se riuscite a 'convertire i files' sarebbe una gran roba,...altrochè le radio di oggi:)

    E' La Musica Ribelle:)

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  11. ps: ho 'firmato' 'Musica Ribelle' perchè l'altro giorno riascoltavo quel disco 1976 del Finàrd ( a proposito di Milanés, El Purtava J scarp de Tennis etc. ) dove c'era appunto anche quella song sulla 'radio libera veramente' dell'epoca... se riusciste a recuperare alcune di quelle 'radio live transmission ' sarebbe veramente grandioso

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