domenica, gennaio 12, 2014
Beat = Punk ?
Un interessante articolo uscito in tempo reale (aprile 1978) sulle similitudini tra punk e beat. Lungimirante, preciso e competente coglie, pur con qualche ingenuità, molti aspetti di cui si parlò diffusamente solo in seguito e che dimostra come comunque anche da noi l'attenzione al "nuova ondata" fosse comunque piuttosto presente.
Negli ultimi tempi abbiamo avuto diverse occasioni di parlare con giovanissimi punkies che, a causa della loro età, ammettevano candidamente di non conoscere altri tipi di musica all’infuori di quella che i mass media ci propinano al giorno d’oggi (rockin tutte le salse, punk, cantautori, un po’ di west coast e di rock jazz).
In particolare il sottoscritto si è sentito porre più volte una domanda diventata ormai tradizionale: “Tutti parlano di certi rapporti esistenti tra il punk e il vecchio beat: secondo te queste “somiglianze” esistono veramente o sono frutto della fertile mente di qualche “addetto ai lavori”particolarmente ricco di fantasia”? Ovviamente il quesito era posto in termini un tantino meno eleganti ma il senso era questo.
Dovendo realizzare un intero inserto sul beat inglese, abbiamo perciò ritenuto opportuno cogliere l’occasione per cercare di chiarire sia pure a grandi linee, il rapporto beat-punk, sottolineando le similitudini più clamorose esistenti tra i due generi musicali (ma sia l’uno che l’altro devono essere considerati soprattutto espressioni di un “movimento” molto più vasto e fondamentalmente extramusicale).
Cominciamo con la musica vera e propria: chiunque conosca, sia pure superficialmente, i maggiori successi dell’era beat (63/67) avrà senz’altro notato che molti brani di gruppi punk come Ramones, Talking Heads, Jam etc non possono essere considerati del tutto originali.
I Jam in particolare devono molto agli Who: basta ascoltare i loro due LP (“In the city” e “This is a modern world”) per rendersene conto.
Eddie & the Hot Rods (che non sono punk ma che comunque fanno parte della new wave) sono andati addirittura oltre, inserendo nel loro repertorio brani dei sopraccitati Who (“Kids are alright”).
Stesso discorso vale per gli americani Flamin Groovies (altra band assolutamente non punkma sempre facente parte della nuova ondata) che , soprattutto con il loro LP più recente “Shake some action”, dimostrano di dovere moltissimo al “caro vecchio beat”, alternando vecchi hit dell’epoca (“Misery” ad esempio) a composizioni originali ma chiaramente legate ai classici dei Beatles e degli altri gruppi di Manchester, Liverpool etc.
Tralasciando ora l’aspetto strettamente musicale, non si può fare a meno di notare come, a distanza di oltre dieci anni, ricomincino a spuntare un po’ ovunque nuovi gruppi formati da giovani di belle speranze (anche se non preparatissimi dal punto di vista tecnico); il punk rock , così come a suo tempo il beat, raccoglie numerosi proseliti tra le migliaia di “strumentisti in erba” che , chiusi nella propria cameretta, alternano lo studio delle materie scolastiche a lunghe “strimpellate” generalmente poco gradite ai vicini di casa. In ogni città, addirittura in ogni quartiere, agiscono ormai almeno due o tre gruppi formati da adolescenti forniti di chitarre elettriche e batterie da pochi soldi ma, nel contempo, dotati di entusiasmo autentico, ragazzini che vogliono suonare la propria musica, sfogarsi, scaricare la tensione che, in una società come la nostra, si può accumulare anche all’età di 14/15anni, pur non avendo “sulle spalle” il peso di una famiglia da mantenere o il pensiero del’affitto da pagare.
Né più né meno come succedeva 10/12 anni fa, solo che allora i giovani BEAT portavano, come segno distintivo, capelli lunghi e stivaletti mentre oggi i “punkies” ostentano capigliature”normali” (?) e scarpe da tennis.
Ma torniamo al profilo tecnico del…problema: gran parte dei gruppi punk presenta la tipica formazione beat: chitarra, basso e batteria. La chitarra ritmica è stata finalmente rivalutata (molte bands infatti sono tornate alle due chitarre, una solista e una d’accompagnamento), sono persino tornate di moda le Rickenbacker (marca di chitarre e bassi particolarmente cara ai primi Beatles e ai Byrds) e l’elenco potrebbe continuare.
Si dirà che, in fondo, si tratta di sfumature ma secondo noi non è così ricordiamoci che per costruire un grande palazzo occorrono tanti piccoli mattoni.
Mauro Eusebi
BEST aprile 1978
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per la serie 'Lenny Kaye was innocent',..tra l'altro , se non ricordo male, i Flamin' Groovies si formarono nel 1966
RispondiEliminal'Eusebi c'aveva un pò ragggione:)
RispondiEliminaKENNY & THE KASUALS the best punk band of all times,..grande Kenny:)
RispondiEliminaMai letto una simile sequela di puttanate.
RispondiEliminaTalking Heads punk band? The Jam punk band? Chi è questo apostolo delle teorie scoreggione che vuole evangelizzare gli ascoltatori o i musicisti in erba?
La tale bandd (nome) non una vera punk band ma appartenente alla stessa ondata? Quindi essendo usciti contemporaneamente sono uguali? Il look non ha rilevanza? E' invece fondamentale nell'etichettatura di una band, forse prim'ancora di quello che suonano (anzi, senz'altro prima).
Basso chitarra batteria? Di che cazzo altro sono composte le rock bands? Clavicembali, ottoni, quartetti d'archi? Per piacere tornatene a occuparti di poltica, lotta armata, chiesa, stato e tutte queste belle merdate che rovinano il mondo
sir ti assicuro che all'epoca talkin heads jam stranglers hot rods e persino i flamin groovies erano considerati punk... rileggere questo articolo mi ha proprio riportato ad allora, era cosi, erano le discussioni che noi 15/17enni facevamo in quanto provenienti da un amore per il suono beat, ma colpiti pesantemente da quello che i nostri quasi coetanei stavano facendo a londra..
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Eliminaquesto qui non aveva la benchè minima idea di che c...o stesse parlando
da Joyello
Eliminahttp://fardrock.wordpress.com/2008/01/24/fard-rock-classic-punk-collection-2/
sono "seminali" specialmente la prima. nel 77 così era... se vi piace :)
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RispondiEliminaEra punk anche Graham Parker
RispondiEliminahan ragione Cpt. Stax e Popsylon, all'epoca Hot rods(persino Mink de Ville) o Joe Jackson) erano considerati 'punk' da molta critica,....il ritorno alla 'semplicità' del beat o del garage'punk' Usa 1965/66(contro gli eccessi virtuosistici di Yes, Led zeppelin etc.) era parte della primissima' estetica punk rock,...vedi anche i ramones coi Beach Boys,..era un ritorno al 'rn'r originario, al 45 giri, alla canzone di 2-3 minuti, i Clash 'coverizzavano' Bobby Fuller etc.
RispondiEliminaCritica esatto. Gente che giudica gli altri in base a nonsisabenecosa, oppure si sa benissimo: la presunzione di sapere tutto e spiegarlo agli altri che vengono consideraqti dal medesimo come una massa di inferiori ignoranti.
EliminaSe è per questo anche Police, DIRE STRAITS, Mink De Ville e tanti altri erano "punk" ai tempi
RispondiEliminaInfatti questo accadeva soprattutto in Italia,ma non solo...ci sono molti punti su cui è bene riflettere,per capire il senso di questo articolo che col senno del poi appare così tanto assurdo (ma che,al contrario,non lo è affatto) :
RispondiEliminaanzitutto va ricordato che il "punk rock" americano era decisamente più "retrò" di quello britannico,che invece tendeva a distruggere i vecchi miti del rock originario (a parole,perchè poi nei fatti il discorso era molto meno drastico) e che tra i "padrini" ispiratori del punk erano indicati personaggi come Lou Reed e David Bowie,che non erano proprio estranei al periodo beat (ma che proprio da lì arrivavano).
In Italia la situazione era MOLTO differente,perchè dopo questi primi tentativi di far digerire alle vecchie generazioni di rockettari la "nuova ondata" (evitando molto spesso di definirla PUNK ),l'industria si accorse che non era un buon business neppure per i giovanissimi,i quali in massa si stavano gettando sulle discoteche e sulla febbre del sabato sera...
la nuova ondata (che fosse punk o power pop,se non proprio rock'n'roll nudo e crudo) non attecchì sul grande pubblico nostrano,se non in minima parte ed in casi semi-isolati.
Maurizio Arceri,anche dopo la svolta con i Chrisma,continuava ad essere considerato "Maurizio dei New Dada" e addirittura indicato dai suoi vecchi fans come un degenerato e venduto (!?!?)... il clima si calmò abbastanza dopo alcuni anni,ma di fatto il "punk" entrò nel linguaggio comune solo nei primi anni 80,con l'ondata hard-core...ma già era una storia ben diversa.
Ci sarebbe poi voluta una svolta ulteriore,con l'arrivo dell'ondata garage-punk,paisley underground ecc... per ristabilire i contatti tra le due epoche,ma a livelli ancor più underground (se possibile) e tutt'altro che indirizzati alla massa.
URSUS
esattamente,..all'epoca addirittura anche i Dire Straits o i Police venivano definiti 'punk',...mi ricordo una di quelle compilations dell'epoca con l'etichetta 'punk' scritta sul disco dove c'erano anche i Police,....era un'esigenza di 'etichettatura' che avevano i giornalisti all'epoca,...e come giustamente dice Ursus ancor più in Italia dove il punk e il r'n'r erano qualcosa di molto 'alieno' all'epoca e venivano considerati 'punk' gli Incesti(??) (1978),....e PER FORTUNA che c'era stato il beat che aveva portato nuovi suoni più r'n'r una dozzina d'anni prima anche qui
RispondiEliminaLa differenza sostanziale : il BEAT fu un vero e proprio movimento culturale e di costume,con cui l'industria ha fatto grandi passi avanti (anche in campo tecnologico,basti pensare al passaggio dal mono allo stereo) e li ha fatti,però,partendo dalla base popolare. Nel punk (perlomeno in Italia) ci fu solo il tentativo di importare un modello che poco c'entrava con la nostra quotidianità.
EliminaBasta confrontare I TESTI dei 2 diversi periodi,per rendersi conto di quanto ci fosse lontana (per noi che vivevamo i famigerati anni di piombo) una cultura che tendeva al nichilismo ed alla rottura con le illusioni "pacifiste" del passato...per chi era cresciuto con "All you need is love" non era semplice accettare "No future" o "White riot",visti anche i risultati sociali di quella rabbia fuori da ogni controllo.
Che poi tutto ciò sia servito a sviluppare altra musica di qualità,è fuori discussione...ma giudicare le cose in maniera obiettiva,a distanza di oltre 30 anni,non è così semplice come appare per alcuni : si va incontro a fraintendimenti,polemiche assurde e altre questioni abbastanza pesanti (soprattutto parlando di giornalismo e di carta stampata) URSUS
ho quel numero di BEST..!
RispondiEliminaconcordo..giusto Cpt Stax
C
yehh Ursus but stavo pensando ora,..il beat (in Italia intendo) produsse centinaia e centinaia di bands locali, mentre il punk fu un fenomeno elitario qui,..quindi (MATEMATICAMENTE,..per le leggi matematiche) ,..il beat ha avuto una rilevanza molto maggiore qui nel'rivoluzionare' il modo di pensare della gente,...poi vabbeh sono arrivati gli 80s-90s etc.,..ma questo non è colpa del beat
RispondiEliminaCi credo che fosse così, mi ricordo di striscio, ciò non toglie che si tratti di uno scritto e di considerazioni ridicole.
RispondiEliminaPoi mi dice gi Jam devono molto agli Who e per forza Mods eran quelli e mods eran questi, ma lasciamo stare dai....vi concedo che possiate essere affezionati ai temoi, questo si ma per il resto total rubbish!
Io vengo spesso considerato un "detrattore" del punk (soprattutto su facebook),perciò figurati se sono affezionato a quei tempi,ci mancherebbe ! Il primo sono io,che li ho vissuti da vicino,a distinguere tra elementi postivi e negativi...mi limitavo a considerazioni a posteriori,che non sono mai troppo semplici da fare,proprio perchè penso che sia venuto il momento di voltare pagina e maturare (in quale direzione è soggettivo,ognuno sceglie la sua) e personalmente trovo che il revival del revival sia una roba deprimente,da cui mi tengo sempre a distanza,a costo di sembrare uno snob o un saputello...il modo giusto di affrontare le cose è lo spirito disincantato ed ironico con cui lo fa Tony in questo blog,cosa non molto comune... :-)))) URSUS
Eliminayeh Sir, ma all'epoca i 'giornalisti musicali' classificavano punk tutto il 'nuovo che avanza' ,..era così,...in Italia ancora di più,...però il buon Eusebi quando diceva che le bands 'pank' ritornavano alla formazione del beat , o quando scriveva:' il 'pank rock',..così come a suo tempo il beat, raccoglie numerosi proseliti tra le migliaia di “strumentisti in erba” c'aveva ragione:),....ricordo un'intervista su una fanza USA 1977 dove una band adolescenziale punx di LA esaltava Sky Saxon dei Seeds perchè ogni tanto lo vedevano in giro a LA 'scoppiato' ,...per loro Saxon era l'anti-rock star per eccellenza,....il 'perdente',...non uno dei Kiss o di una band di successo dell'epoca con le pailettes o i raggi laser sul palco,...
RispondiEliminaquello era il pank all'inizio,..una rivolta adolescenziale contro i 'glitterati' del 'coliseum rock' :)
RispondiElimina'glitterati' del rock sinfonico etc. cito da Jello Biafra,..quello era l'humous dell'epoca
RispondiEliminadoveva essere interessante anche l'articolo su COS'E' LA DROGA...
RispondiEliminaPheega se è scritto in questi termini aiuto...chiamare Celentano
RispondiElimina:) volevo invitare sir indigo a prenderla meno seriamente: o forse veramente non hai le "coordinate spazio-temporali" dell'epoca ma sul serio gruppi come i police o gli xtc o gli ultravox ma anche joan jett erano condiderati "pank"
RispondiEliminaLe coordinate spazio-temporali le ho ben chiare. E anche quelle geografico-temporale che il profeta del verbo Mauro Eusebi non mi pare avesse invece all'epoca.
EliminaIo infatti non la prendo per niente sul serio e 'sta gente la prendo a pernacchie perché quello merita, anche si in realtà è una perdita di tempo perfino occuparsene di uno così.
Poi a proposito di coordinate spazio temporali ti va bene che non c'è più la possibilità di andare ad un concerto pank nei sobborghi di Londra vestito come Paul Weller sulla copertina di 'This is the modern world' , altrimenti ti ci avrei portato io.
All'epoca si provava a parlare di droga o omosessualità ad esempio sui giornali "per giovani" (Ciao 2001 in particolare aveva anche la rubrica dello psicologo che rispondeva ai giovani e alle loro problematiche)
RispondiEliminaErano argomenti di cui no nsi parlava da nessuna parte, era la fine dei 70's e per quanto l'approccio fosse spesso approssimativo, ingenuo, superficiale era per noi 15/16enni comunque un riferimento e un termine di confronto con quell oche poi trovavamo nella realtà e sulla strada.
Cmq mi leggo "Cos'è la droga" per curiosità :)
In effetti questa era una rivista di secondo livello (rispetto a ciao 2001,che stampava centinaia di migliaia di copie) ma ancora molto ancorata a livelli commerciali.
RispondiEliminaUn po' più nell'underground agivano GONG e MUZAK,mensili,che si rivolgevano soprattutto ad un pubblico molto politicizzato a sinistra (in special modo "Muzak" dopo la scissione)...il panorama alternativo e libertario,invece,era ricco di fogli ciclostilati,proto-fanzine,giornaletti di controcultura dove ci stava dentro di tutto : dalla macrobiotica alle molotov,passando per lo spinello libero.
Da questo sottobosco vennero fuori solo due realtà di una certa consistenza,ossia RE NUDO e STAMPA ALTERNATIVA...da cui il "punk" era chiaramente escluso a priori e recuperato solo in un secondo tempo,con la stagione hard-core anarco-oltranzista.
In definitiva un calderone da cui è meglio riprendere solo determinati aspetti,tuttora interessanti,ma metterne da parte altri (da consegnare alla storia e niente di più...) :-)))) URSUS
Oh ragazzi io non ce l'ho con voi, sia chiaro, anzi siete dei punti di riferimento; ma non difendiamo l'indifendibile.
RispondiEliminaO.T. (ma non troppo)
RispondiEliminaStasera,per chi ha voglia di ascoltarmi,sono in diretta dalle 21 circa fino alle 22,30 su RADIO LIBERA BISIGNANO,trasmissione diretta da Eliseno Sposato
ascoltabile anche in streaming su
www.rlb.it
URSUS
La Rickenbacker non è una moda, bensì una FEDE.
RispondiElimina