mercoledì, ottobre 05, 2022

Il rock italiano all'esame di maturità


Una curiosa coincidenza ha portato alla contemporaneità di quattro uscite discografiche di altrettanti personaggi tra i più significativi della scena rock (alt/rock se preferiamo) italiana.
Piaccia o meno.

Nomi dalla lunga carriera, giunti alla maturità e anche al successo, alle prese con nuovi capitoli discografici, che arrivano dopo lunghi periodi di silenzio (Edda a parte).
Che ne dimostrano la caratura artistica, la scrittura personale, la capacità artistica e compositiva.
Sono il manifesto più evidente e alla ribalta di una scena nostrana che pur continuando a faticare a portare talenti a livello mondiale produce buone cose.
Aspettiamo ora i più giovani.

MANUEL AGNELLI lascia la sua rinomata e glorificata comfort zone degli Afterhours per un esordio solista, "Ama il prossimo tuo come te stesso", in cui si sfida stilisticamente e compositivamente.
E' naturale che la matrice rimanga legata al lavoro con la band ma il taglio dell'album si muove in altre direzioni, più intimiste e liriche, spesso arricchite da sapienti orchestrazioni pur non mancando rimandi a grunge, post punk, momenti quasi noise. Eccellente lavoro sui testi, disco molto curato in fase di arrangiamento, una nuova ottima testimonianza di un artista in salute.

Un ritorno anomalo per i MARLENE KUNTZ con "Karma clima", dopo un lungo periodo di silenzio durato sei anni (intervallato dall'esordio solista di Cristiano Godano). L'abituale sound piuttosto abrasivo lascia spazio ad atmosfere più intimiste e riflessive, tanto quanto il concept che accompagna il disco, incentrato sui problemi climatici che attanagliano il mondo. I brani sono più avvolgenti e dal piglio cantautorale pur non rinunciando alla classica matrice rock.
Nella dolente e drammatica ballata "Laica preghiera" ospitano l'evocativa voce di Elisa a suggello di un lavoro maturo e convincente che segna un ulteriore passo avanti della storica band piemontese.

Al sesto album EDDA con "Illusion" conferma il suo passo artistico atipico, sempre sorprendente, non solo personale ma unico e inimitabile. Una sorta di Syd Barrett nostrano a braccetto con Rino Gaetano, più semplicemente Edda. Nel nuovo lavoro è affiancato da Gianni Maroccolo alla produzione che dona un nuovo carattere e tratto artistico alla sua scrittura.
Canzone d'autore, un'impronta jazzy in molti brani ma anche impennate rock/post wave, a cui si uniscono le consuete criptiche liriche malinconico/romantiche e una voce inconfondibile. Un nuovo album che si pone tra i migliori dell'anno in corso.

Tornano dopo un lungo silenzio discografico i VERDENA una delle migliori band del panorama nostrano, raro esempio di immediata riconoscibilità e personalità, con "Volevo magia".
Dal piccolo capolavoro di "Wow" del 2011, prova di assoluta e totale maturità, a cui seguirono i due ottimi volumi di "Enkadenz", si arriva al nuovo atteso album che conferma le qualità compositive della band, la capacità di spaziare tra diverse influenze (dalla psichedelia, allo stoner in chiave noise, a evoluzioni ritmiche quasi prog, rock, post wave e tanto altro) con grande versatilità e competenza. Non il migliore episodio della lunga carriera ma pur sempre un ottimo lavoro.

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