venerdì, ottobre 28, 2022

Ottobre 2022. Il meglio.



A due mesi dalla fine dell'anno buone cose con:
Fantastic Negrito, Ben Harper, Lazy Eyes, Graham Day, Miles Kane, Hoodoo Gurus, Liam Gallagher, Harlem Gospel Travellers, Jonathan Jeremiah, Martin Courtney, Viagra Boys, Suede Razors, Tambles, Black Midi, Spiritualized, Yard Act, Elvis Costello, JP Bimeni and the Black Belts, Godfathers, Shirley Davis and the Silverbcaks, Dungen, Dedicated Men of Zion, Electric Stars, St.Paul and the Broken Bones, Abiodun Oyewole, York, PM Warson, Joe Tatton Trio, Jamie T.

Mentre tra gli italiani:
Bebaloncar, Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Sacromud, Assalti Frontali, Temporary Lie-Cesare Malfatti e Georgeanne Kalweit, Bastard Sons of Dioniso, Verdena, Organ Squad, The Cleopatras, Vera Di Lecce, Dear, White Seed, Tin Woodman, Alternative Station, Massimo Zamboni, Dear, Agape, Almamegretta, Ossi, Kicca, Manuel Agnelli, Confusonal Quartet, Verdena e Path.



SUEDE RAZORS - No mess, no fuss, just rock 'n' roll
Spettacolare album per il quartetto di bootboys di San Francisco, tra punk rock, glam, pub rock, primi AC/DC, Oi! e 79 mod sound.
Hanno una potenza assoluta, sono sfacciati, aggressivi, cool, clean and hard. Strepitosi!

HARLEM GOSPEL TRAVELERS - Look up!
Prodotto da Eli Paperboy Reed per la Colemine Records è una BOMBA soul, gospel, rhythm and blues, blues.
Impronta vintage ma attitudine moderna, energia, freschezza, grande "spinta", voci stupende.
Aaron Frazer degli Indications di Durand Jones tra gli ospiti.

GLORIA SCOTT - So wonderful
Elegante e raffinato soul da una voce di pura eccellenza (scoperta da Sly Stone, membro delle Ikettes di Ike and Tina Turner, collaboratrice di Supremes e Barry White), torna, dopo 48 anni di silenzio con un album firmato dalla Acid Jazz. Versatile (da intensi soul blues, ad avvolgenti funk orchestrali fino a una spettacolare verisone di "Promised land" di Joe Smooth - che fu anche degli Style Council). Davvero bello!!

DUNGEN - En Är For Mycket Och Tusen Aldrig Nog
Torna la favolosa band svedese dopo sette anni di silenzio, con un lavoro che ne conferma l'indubbio valore, tra psichedelia, acid rock, folk, sperimentazione, jazz rock. Un grande album che trasuda creatività e classe.

THE GOAT - Oh Death
Dall'estremo nord della Svezia torna il misterioso collettivo con la sua affascinante miscela di psichedelia, tribalismo, sperimentazione, afflati sciamanici di ispirazione "world music". Una strana commistione di influenze che ha sempre caratterizzato la loro originalissima musica, che ancora una volta stupisce e cattura.

KING GIZZARD AND THE WIZARD LIZARD - Ice, Death, Planets, Lungs, Mushrooms and Lava
KING GIZZARD AND THE WIZARD LIZARD - Laminated Denim
KING GIZZARD AND THE WIZARD LIZARD - Changes


Siamo al 23esimo album in dieci anni (con questi tre fanno cinque solo nel 2022) e la band australiana non finisce di stupire per quanta creatività riesca ad esprimere ogni volta, continuando a cambiare, sperimentare, senza (quasi) mai ripetersi. I tre album sono diversi, pur muovendosi sulle consuete coordinate acid rock, psichedeliche, kraut. band unica e incredibile.

ARCTIC MONKEYS - The car
La band di Alex Turner prosegue con quello che sembrava un anomalo sentiero intrapreso con il precedente "Tranquility Base Hotel & Casino".
Ballate lente, intense, soul/funkeggianti a tratti.
Un lavoro da approfondire anche se, personalmente, ho avvertito momenti statici e sinceramente un po' noiosi.

GABRIELS - Angels & Queens – Part I
Prosegue la sempre stimolante carriera dei GABRIELS con il loro groovin new soul dalle tinte gospel e anni 80 (talvolta dalle parti dei Simply Red) ma proposto con grande senso di modernità, ricco di sensualità, eleganza, raffinatezza.
Ci daranno grandi soddisfazioni.

THE COMET IS COMING - Hyper-Dimensional Extension Beam
Prosegue l'avventura di una delle tante creature del saxofonista Shabaka Hutchings. Questo nuovo album conferma l'approccio "spaziale" del jazz contaminato da elettronica, funk, spiritual jazz e mille altre influenza del sound della Nu British Jazz Scene.

PAUL WELLER - Whoosh
Interessante ep con quattro inediti tratti dall'album di rarità, remix, bsides "Will Of The People".
Molto bella "Birth of an accidental hipster", scritta e suonata con Noel Gallagher e detsinata all'ultimo album dei Monkees, tra pischedelia e pop beat. "Room 309" è un classico Weller sound tirato e ritmato. Completano il demo acustico di "Be happy children" (poi su "Sonik Kicks" in versione soul) e quello di "Woo sé mama" (da "A kind of revolution"), qui intitolato "Whoosh".

LEAH WELLER - Freedom
Una delle figlie di Paul, bellissima (la madre è DC Lee) e vocalmente bravissima, all'esordio con l'aiuto di papà (che compone e suona in un brano e le presta lo studio) e di Steve Cradock della Weller band. Pop soul elegante e raffinato in odore di Style Council, davvero gradevole e ben fatto, pur se di maniera.

THE CHELSEA CURVE - All the things
Band americana mod oriented con entrate a gamba tesa in sonorità più punk. Un giusto equilibrio tra Buzzcocks, Jam, Clash, il primo Costello, le Go Go's, con tanto gusto power pop. L'album è divertente e ben fatto e merita attenzione.

BRIAN ENO - ForeverAndEverNoMore
Eno torna con un album cantato e ascrivibile al contesto "pop" dopo 17 anni. I dieci brani, dedicati al dramma del cambiamento climatico, sono solenni, rigorosi, quasi "gregoriani", attingendo dalla sua esperienza ambient ma anche dalla post wave, dalla sperimentazione, dal mood dei Velvet Underground ("Garden of stars" potrebbe essere un brano di Lou e Cale del 2022, cantato da Nico). Ovviamente non è un album facile, molto intenso e cerebrale, affascinante.

CONFUSIONAL QUARTET - s/t
La band bolognese conferma il suo status di gruppo tra i più geniali della scena italiana, dai tempi degli Area. Al cui approccio si sono sempre avvicinati (non per niente gli hanno dedicato l'album "Plays Demetrio Stratos" utilizzando una sua traccia vocale, registrata poco prima della sua tragica scomparsa), pur in un contesto artistico diverso, mischiando, senza paura e problemi, le influenze più disparate.
Anche in questo nuovo lavoro sono un groove funk di base, unito a inserti elettronici, fusion, new wave, post wave, jazz, modalità prog, un tiro punk.
Una pioggia di creatività, tecnica esecutiva sopraffina, tante idee e voglia, intatta, di osare. Abitualmente solo strumentali fanno un'eccezione con il funk punk di "Prohibido", cantato da Gabro Da Silva e alcuni inserti vocali tra cui uno emozionante di Pier Paolo Pasolini in "Ostia Lido".

MANUEL AGNELLI - Ama il prossimo tuo come te stesso
Manuel Agnelli lascia la sua rinomata e glorificata comfort zone degli Afterhours per un esordio solista in cui si sfida stilisticamente e compositivamente.
E' naturale che la matrice rimanga legata al lavoro con la band ma il taglio dell'album si muove in altre direzioni, più intimiste e liriche, spesso arricchite da sapienti orchestrazioni pur non mancando rimandi a grunge, post punk, momenti quasi noise. Eccellente lavoro sui testi, disco molto curato in fase di arrangiamento, una nuova ottima testimonianza di un artista in salute.

MARLENE KUNTZ - Karma clima
Un ritorno anomalo dopo un lungo periodo di silenzio durato sei anni (intervallato dall'esordio solista di Cristiano Godano).
L'abituale sound piuttosto abrasivo lascia spazio ad atmosfere più intimiste e riflessive, tanto quanto il concept che accompagna il disco, incentrato sui problemi climatici che attanagliano il mondo.
I brani sono più avvolgenti e dal piglio cantautorale pur non rinunciando alla classica matrice rock. Nella dolente e drammatica ballata "Laica preghiera" ospitano l'evocativa voce di Elisa a suggello di un lavoro maturo e convincente che segna un ulteriore passo avanti della storica band piemontese.

VERA DI LECCE - Altar of Love
L'aspetto peculiare del lavoro della sperimentatrice pugliese è l'inclassificabilità della sua proposta. Che spazia, con attitudine audace e avanguardista, tra elettronica, atmosfere glaciali e sintetiche e un'anima folk che attinge tanto dalla tradizione salentina, quanto da suggestioni popolari orientali.
Vocalità che emergono da un infinito passato ("The truth") convergono armonicamente in tribalismi elettronici ("Jenome") che riportano allo sciamanesimo sonoro dei Goat, lasciando sempre inalterato uno stato di tensione che può preludere a una pericolosa e improvvisa esplosione di suoni, un mood minaccioso dai tratti esoterici. Eccellente.

The STRANGE FLOWERS - Crossing A Wasteland
La band toscana firma il nono album della sua lunga e proficua carriera discografica e ci regala un lavoro denso e maturo. Composto e registrato durante il lockdown, mette in risalto il loro classico sound che attinge dal rock psichedelico di matrice anni Sessanta ma che guarda in modo più ampio a numerose altre influenze tra cui spicca una predilezione per le atmosfere che furono care ai R.E.M. Ottimo album, consigliatissimo.

PIAGGIO SOUL COMBINATION – Space Diary / Dimmelo
La band toscana abbandona (solo parzialmente) le vibrazioni soul per abbracciare in questo splendido singolo la psichedelia tardo 60’s, tra i Beatles di “Revolver”, gli Stones di “Their satanic…”, i Pink Floyd Barrettiani. I due brani sono deliziosi (il primo prodotto da Andy Lewis con la chitarra di Dome La Muerte), in pieno (e curatissimo) stile freakbeat. Stampa la label californiana Hypnotic Bridge.

BRADIPOS IV - s/t
Quinto album, nell'ormai ultra ventennale attività, per la band casertana, questa volta per la prestigiosa Hi-Tide Records, label americana specializzata in pubblicazioni in ambito surf e lounge. La ricetta non cambia e rimane fedele alle loro consuete radici e matrici, a base di surf strumentale, atmosfere di conseguenza immancabilmente "Tarantiniane", totale e assoluta padronanza della materia, con raffinatezza e cura di suoni di eccelsa fattura. Una garanzia.

MAMUD BAND - The Monkey tapes
Venticinque anni di attività all’insegna di un afro funk dalle mille tinte e influenze sono il preludio a un nuovo travolgente album in cui al classico sound accoppiano anche influenze elettroniche, care alla scena Nu British Jazz. Tutto suonato impeccabilmente, immenso groove, arrangiamenti deliziosi e perfettamente riusciti.Un piccolo gioiello.

NADA – La paura va via da sé se i pensieri brillano
Nada prosegue il suo cammino come una delle interpreti e autrici più originali e distintive in Italia. Anche il nuovo album non fa eccezione. Con l’aiuto di John Parish (già a fianco di PJ Harvey, Eels, Giant Sand, Tracy Chapman, Afterhours, Cesare Basile) che suona e produce, ci regala un lavoro come sempre intenso, profondo, scarno, che arriva dritto all’anima e al cuore, tra intrecci blues, la migliore canzone d’autore, una forma di post wave personale e immediatamente riconoscibile. Ennesima conferma di un talento unico.

BEBAWINIGI - Stupor
Uno dei principali pregi del secondo album di Virginia Quaranta, alias Bebawinigi (cantante, attrice, compositrice, polistrumentista) è che sfugge a qualsiasi ipotesi di classificazione o inserimento in un “genere”. Qui si spazia tra mille influenze, riferimenti, tra sperimentazione, ballate intrise di dolcezza, esplosioni di furore sonico, una voce che ci porta ora alle soglie della vocalità di Diamanda Galas, ora dalle parti di Yoko Ono. I 70 minuti dell’album sono una sorpresa continua e pongono “Stupor” tra le migliori uscite del 2022.

DAGGER MOTH – The Sun is a Violent Place
Al terzo album con il nome d’arte di Dagger Moth, Sara Ardizzoni, valente chitarrista e compositrice (anche con Cesare Basile e i Massimo Volume), alza l’asticella qualitativa della sua proposta artistica, continuando ad esplorare tra elettronica e atmosfere sperimentali, solenni, avvolgenti. C’è un substrato compositivo che attinge dalla post wave classica (da Radiohead a Bjork) e dal trip hop ma l’aspetto più rilevante è la capacità di addentrarsi in un sound innovativo, cerebrale, che assume tratti quasi psichedelici e ambient. Interessante e ricco di personalità.
Ad affiancarla Victor Van Vugt (già collaboratore in studio di Nick Cave, PJ Harvey, Beth Orton e molti altri) con cui l’artista ha finalizzato il mixaggio a distanza fra Ferrara e Berlino; Fabrizio Baioni (già batterista per Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Leda, Cirro, Circo El Grito) con i suoi imprevedibili additional beats su tre degli otto brani presenti nella tracklist del disco; Alessandro Gengy di Guglielmo che ha curato il mastering a Milano.

SOLIS STRING QUARTET & SARAH JANE MORRIS - All you need is love
Una delle imprese più complesse in ambito musicale è rifare i Beatles in modo originale e credibile.
Probabilmente il gruppo più coverizzato di sempre (in ogni forma musicale immaginabile) viene questa volta sottoposto a una elegantissima e raffinata cura di maquillage in chiave orchestrale dal Solis String Quartet, accompagnato dalla potente voce soul di Sarah Jane Morris.
Le versioni sono sempre riuscitissime, sorprendenti (vedi "Come together" e "Strawberry fields forever" in particolare), la scelta dei brani intrigante, l'esecuzione sapiente e competente.
Un gran bel disco!

SAVANA FUNK – Ghibli
Ancora una prova di grande forza e potenza. Il loro afro funk contaminato e che guarda in diverse direzioni (vedi “Ghanaba” che potremmo trovare tranquillamente in un album del primo Carlos Santana), abbraccia sempre di più il sound che soffia dai deserti del nord Africa, tra Tinariwen e Mdou Moctar. La padronanza della materia, la raffinatezza esecutiva, l’eleganza e la veemenza compositiva ci offrono un lavoro di alto livello, originale, personale, pieno di groove e sentimento.

THE CROOKS - Mediacracy
Torna la storica band milanese per festeggiare il venticinquesimo anno di attività con il quinto album (preceduto anche da una lunga serie di 45 giri ed EP), un concept sull'influenza che media e social hanno avuto in questi anni sullo stile di vita delle persone e sulla cultura. Quindici brani che scorrono freschi, veloci e diretti tra power pop e punk rock, tanti prestigiosi ospiti e una grande capacità compositiva ed esecutiva. Album tirato, divertente, spontaneo, urgente.

DICK DASTARDLY'S - s/t
Torna la band marchigiana on un e di cinque brani, come sempre travolgente, sguaiato, tirato, devastante. Punk rock duro e puro che esonda in territori hardcore (dalle parti dei DOA, Dils, primi Vandals) e grunge (gli esordi dei Mudhoney). Violenza gratuita, suono abrasivo, voce costantemente all'estremo. Perfetti!

ASCOLTATO ANCHE:
THE CULT (bruttino davvero, scontato e pomposo), YEAHS YEAHS YEAHS (noioso e band irriconoscibile), PIXIES (buono ma senza particolari impennate), CAMILLA GEORGE (ottimo album di funk jazz), RED HOT CHILI PEPPERS (consueto funk pop tra alti e bassi, senza lode né infamia).

LIBRI

Mauro Pagani - Nove vite e dieci blues
Uno dei musicisti, produttori, arrangiatori, compositori più importanti di sempre nella musica italiana, si racconta.
Perché potrebbe farne altri dieci o cento di libri come queste, tante sono le avventure che ha vissuto.
Dalla PFM e il loro successo in Inghilterra, Giappone e USA, gli anni Settanta, decade d'oro della musica italiana e momento tragico e drammatiuco per la nostra traballante democrazia e società, le mille collaborazioni, il rapporto intensissimo con Fabrizio De Andrè, culminato nel capolavoro Creuza de ma, i mille impegni, frenetici, incalzanti, responsabilità, alti e bassi, creatività e genio.
Un libro che si legge tutto d'un fiato, testimonianza preziosa di una nostra eccellenza artistica.

U.Net - Original London Style
Il 6 dicembre 1982 il videoclip di "Buffalo Gal"s di Malcolm McLaren, trasmesso a "Top of the Pop", sconvolge la scena musicale e sottoculturale inglese.
L' HIP HOP irrompe in Inghilterra e cambia le coordinate sonore, (sotto) culturali e artistiche di migliaia di giovani, soprattutto in quella che è la Black British Culture.
il libro di U.NET approfondisce in modo capillare l'arrivo e l'evoluzione della nuova tendenza in Inghilterra, con testimonianze dirette dei protagonisti, le contaminazioni e l'importanza dei sound systems del giro reggae.
Pubblicazione interessantissima, basilare, indispensabile per comprendere certi passaggi e peculiarità di come si è mossa la black culture in Gran Bretagna.

E' opportuno sottolineare l'importanza di pubblicazioni come queste, che salvaguardano la memoria di scene, tendenze, avvenimenti, luoghi, gruppi, flussi artistici e culturali, che spesso hanno vissuto in un lampo di tempo, lasciando scarse e confuse tracce. STEFANO GHITTONI, agitatore culturale, musicista (Dining Rooms), produttore e tanto altro, ha raccolto le testimonianze di una lunga serie di protagonisti (con relative breve autobiografie) della scena "alternativa" milanese dei primi anni 80, corredando il tutto di foto, dati e date. "...un percorso febbrile, spesso notturno, a tratti onirico, un girovagare nei luoghi di una Milano che sembra un luna park..." Sono frammenti di esperienze, racconti, ricordi. Un ennesimo tassello per ricostruire una grande storia, quella dei movimenti "sotto culturali" italiani degli anni 80, così intensi, così imperfetti, così travolgenti. Francesco Nunziata - Type O Negative. Slow, Deep And Hard
Coraggioso e impegnativo addentrarsi nell'opera di una delle band più estreme e controverse di sempre, i TYPE O NEGATIVE di Peter Steele.
Sound in bilico tra thrash metal, doom di ispirazione Black Sabbath, gothic, testi oscuri (che procurarono a Steele e alla band accuse di nazismo, sempre smentite: "Sono uno specista, odio la razza umana").
Il libro è molto interessante grazie anche alla contestualizzazione artistica che ne fa Nunziata, riportandoci a Throbbing Gristle o Einsturzende Neubaten, alla situazione del metal negli anni di attività della band ma soprattutto alle connessioni filosofiche e letterarie dei testi e del vissuto di Steele, citando Heiddeger o Nietzsche con estrema precisione e pertinenza.
Gli adepti al personaggio di Peter Steele (scomparso nel 2010) troveranno infiniti e approfonditi dettagli, i neofiti (come il sottoscritto), saranno travolti dalla curiosità di conoscere la musica descritta.
E ne trarranno spunti interessantissimi.

VISTO

Stiv (No compromise, no regrets) di Danny Garcia
La documentaristica sui personaggi più oscuri della "nostra" musica ci concede abbondanza (bulimìa...) di tributi, talvolta interessanti, altre volte scontati.
Tocca ora a STIV BATORS, ("Stiv. No compromise, no regrets" di Danny Garcia su Netlix) che "oscuro" proprio non è, soprattutto per chi frequenta certe "wild sides" ma che, allo stesso tempo, non è mai stato un faro luminoso nella storia del rock, pur se importante in quella del punk.
Il canovaccio è il solito: un serie di conoscenti e personaggi che ne ricordano la breve vita, con varie immagini più o meno rare, spezzoni di concerti, interviste, con tanto di macabro finale con la confessione degli amici di averne sniffato le ceneri.
Mancano le parole dello stesso STIV e anche le sue canzoni.
Dai Dead Boys, ai Wanderers, le prove soliste, i Lords of the New Church pochi frammenti.
Comunque godibile, un giusto e doveroso omaggio a uno dei più grandi e oltraggiosi frontman del punk.



COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà"
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Sulla rivista "GIMME DANGER"
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".

IN CANTIERE

E' uscito per Agenzia X "Northern Soul. Il culto dei giovani ribelli soul" un viaggio di stampo storico sociologico nel difficile e non sempre agilmente esplorabile mondo del Northern Soul.

La ricerca si è incentrata sulle radici del fenomeno, partendo dal Dopoguerra inglese per arrivare ai nostri giorni, sulle ragioni che hanno spinto giovani della working class del nord inglese ad abbracciare una musica di nicchia, riuscendo a costruire una sorta di sottocultura nata e costruita dal basso.

Per approfondire al meglio ho fatto affidamento su numerose testimonianze e articoli dell'epoca (primi anni Settanta) a cui sono stati aggiunti contributi di DJ, ballerini, frequentatori, protagonisti italiani della scena dagli anni Ottanta in poi:
Enrico Camanzi, Carlo Campaiola, Fabio Conti, Marco Dall’Asta, Geno De Angelis, Alberto Folpo Zanini, Flavio Frezza, Filippo Frumento, Francesco Fulci Corsagni, Oskar Giammarinaro, Enrico Lazzeri, Clelia Lucchitta, Leo Mastropierro, Andrea Mattioni, Francesco Nucci, Stefano Oggiano, Marco Piaggesi, Niccolò Pozzoli, Soulful Jules, Renato Traffano, Paolo Zironi.

PRESENTAZIONI

Venerdì 28 ottobre: Bologna "Circolo della pace" ore 18.30
Giovedì 17 novembre: Mezzago “Bloom”
Domenica 20 novembre: Pedersano (Trento) "Bar Sport"
Sabato 26 novembre: Genova “La Claque”
Sabato 10 dicembre: Ales (Or) "Associazione Gramsci"
Sabato 17 dicembre: Reggio Emilia “ Centro Sociale Gatto Azzurro”
Domenica 18: Lodi “BarZaghi”

E' uscito il nuovo album dei NOT MOVING LTD "Love Beat" per Area Pirata con otto inediti e una cover
Si trova nei negozi, ai nostri concerti e qui:
http://www.areapirata.com/dettaglio.php?cod=5490

Prossimi concerti NOT MOVING LTD

Venerdì 4 novembre: Vicenza "Lucky Brews"
Sabato 5 novembre: Como "Joshua Club"
Sabato 12 novembre: Viareggio "Gob"
Sabato 3 dicembre: Monterotondo Il cantiere" + The Cleopatras
Venerdì 16 dicembre: Milano "Cox 18"



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