giovedì, settembre 30, 2021

Settembre 2021. Il meglio del mese



Ci avviamo all'ultima parte dell'anno con tante buone cose da segnalare: Sleaford Mods, Bobby Gillespie & Jenny Beth, Paul Weller, Dewolff, Jon Batiste, Sault, Specials, Damon Locks Monument Ensemble, The Coral, Sons Of Kemet, Mdou Moctar, Little Simz, Specials, Teenage Fanclub,Tom Jones, Chrissie Hynde, Adrian Younge, Flyte, Jay Nemor Electrified, Myles Sanko, Billy Nomates, Alan Vega, Django Django, Aaron Frazer, Bamboos, Arlo Parks, Shame , Vaudou Game, Les Filles De Illighadad, Steve Gunn.
In Italia: Radio Days, Nicola Conte/Gianluca Petrella, A/lpaca, Casino Royale, Gang, SLWJM, Homesick Suni, Bachi da Pietra, Joe Perrino, Amerigo Verardi, Les Flaneurs, The Smoke Orchestra, Homesick Suni, Wendy?!.


STRANGLERS - Dark matters
Dopo dieci anni di silenzio discografico torna una delle band più rappresentative degli ultimi 40 anni. Disco epocale, il primo senza il batterista Jet Black, ritiratosi da qualche anno, l'ultimo con il tastierista Dave Greenfield, scomparso per Covid durante le registrazioni (e a cui è dedicata la struggente e stupenda ballata "And If you should see, Dave").
Album eclettico in cui si va dal classico loro sound a momenti quasi prog. Classe, potenza, alto livello compositivo.

LITTLE SIMZ - Sometimes I Might Be Introvert
«I’m a black woman and a proud one»
Il quarto album della rapper inglese è un lavoro ambizioso, riuscito, stimolante, in cui salta da brani rap a nu soul melodici, aperture quasi sinfoniche, suoni da colonna sonora fino a uno stupefacente afro calypso funk ("Fear no man"), synth pop, funk, hip hop.

GORILLAZ - Meanwhile
Breve ep di tre brani con il coinvolgimento dei rapper AJ Tracer, Jelani Blackman, Alicai Harley). Se la title track indugia nella classica forma rap, gli altri due brani "Jimmy Jimmy" e "Deja Vu" sembrano outtake reggae ska e calypso di "Sandinista!" dei Clash. Da brividi.

CHUBBY AND THE GANG - The Mutt's Nuts
Nostalgia di quel punk rock stradaiolo sguaiato che metteva insieme Angelic Upstarts, primi Motorhead, Slaughter and the Dogs, l'Oi! sound (Infa Riot, 4Skins) e gli AC/DC degli esordi? La band londinese ci regala un secondo album all'insegna di quel mood ma con un'ottima personalità e tanta varietà di riferimenti. Bravissimi e con il tiro giusto!

AMYL AND THE SNIFFERS - Comfort to me
Secondo album per la tanto idolatrata band australiana. Punk rock tirato, un tocco hardcore, un po' di glam, molte similitudini con i Plasmatics e ottima energia. Ma niente di eclatante.

MARIANNE FAITHFULL - The Montreux Years
Una selezione dalle cinque esibizioni, in una quindicina di anni, al Montreux Festival, dal 1995 al 2009. Spettacolari, suonate e cantate divinamente, con i classici riarrangiati alla perfezione. Grande album.

LADY BLACKBIRD - Black Acid Soul
Intensissimo album di soffici, minimali (piano e voce soprattutto), caustiche e malinconiche ballate jazz blues che riportano spesso alla mente Billie Holiday e Nina Simone. Grande voce, atmosfere avvolgenti e talvolta inquietanti (ascoltare "Collage").

COMMON - A beautiful revolution part.2
Ottimo lavoro per il rapper americano che in realtà inserisce abbondanza di riferimenti funk e soul, eccellenti brani e tanto groove. Notevole.

YORK - The soul jazz experience vol.1
Saxofonista e flautista già a fiaco di Randy Crawford, Phil Collins, Mousse T., all'esordio solista. Soul jazz di altissimo livello, gusto 60's, groove e raffinatezza.

SUPERSTATE - Superstate
Graham Coxon, affiancato da varie voci femminili, alle prese con una strana colonna sonora di un suo libro di fumetti di ispirazione sci-fi. 15 lunghi brani vicini a sonorità disco pop/new wave (a volte un po' Talking Heads, altre Pulp). Alla fine strappa la sufficienza ma per poco.

THE FONTANAS - The luxury of times
Molto godibile e fresco l'album della band inglese tra funk, latin soul, infuenze Brasil e grandi voci femminili.

LET YOUR HAIR DOWN - Waiting Room
La band di Melbourne ci porta in un torrido clima funk strumentale, con influenze cinematiche e soul, in chiave piuttosto cruda e immediata. Non male.

LORDE - Solar power
Album introspettivo, ballate sospese, intimiste, con un gusto retrò.
Non un capolavoro ma un buon ascolto.

AA.VV. - I'll be your mirror
E' ovvio e inevitabile che ogni album tributo segua la prevedibile linea di alti e bassi. Alcune eccellenti gemme e tanta mediocrità che fa rimpiangere gli originali.
Poi al cospetto dei Velvet Underground il cimento si fa ancora più difficile. Ma il risultato è lo stesso: sbiadite cover fedeli all'originale, voluti stravolgimenti senza particolare logica, una manciata di episodi più che riusciti: Michael Stipe riprende "Sunday morning" in modo originale, sospeso, con interventi elettronici, Iggy Pop e Matt Sweeney fanno a pezzi "European Son" in versione selvaggissima, bene Thurston Moore e Bobby Gillespie in "Heroin" e anche Andrew Bird e Lucius in una versione da camera, quasi "medievale", di "Venus in furs".
Come sempre non ne resterà traccia.

LOW - Hey What
Il 14° album del duo è un viaggio alt folk noise, come sempre personalissimo, tra solennità, distorsioni, momenti dall'anima gospel. Disco particolare, originale, da riascoltare a lungo per scoprirne ogni anfratto.

MANIC STREET PREACHERS - Ultra Vivid Lament
Il 14° album della band gallese li coglie in discreta forma. Buone pop ballad seppure spesso eccessivamente pompose ed enfatiche. La scrittura rimane di qualità ma il disco scorre un po' troppo anonimo.

LURK - Around The Sun
Dall'Illinois un ottimo debutto tra punk rock, voce alla Jello Biafra, sferzate hardcore, momenti più lenti e wave. Gruppo da seguire.

JERUSAFUNK - JFunk
Dall'Arizona un collage di soul funk declinato in mille differenti linguaggi e contaminazioni. Disco strano ma molto coinvolgente.

HARARI - Beaters
Ristampato dopo decenni di oblìo questo album del 1975 di una grandissima band di Soweto, Sud Africa. Funk soul jazz, Hammond urlante, tribalismo afro, un groove pazzesco che riporta al Santana degli esordi.
Un grande disco.

MAGGOTT MADNESS - Still alive
Simone Mura all'esordio su cassetta con il nickname di Maggott Madness. Quattordici brevi brani lo-fi minimali in cui riesce a mettere insieme Syd Barrett, Gary Numan, gli Sparks, un approccio psichedelico e un'attitudine punk.
Molto personale e cool.

VANVERA & GOLDEN BIRDS - Gloom Age Plumage
Dalla Sardegna un album di notevole caratura stilistica e compositiva che attinge da svariate influenze, dal blues più torrido al rock 'n' roll venato di punk e senza compromessi. Johnny Cash, Nick Cave, Gun Club si affollano a chiedere la precedenza nell'elenco delle citazioni ma il tratto è sempre personale e originale. Album eccellente.
https://vanvera.bandcamp.com/album/gloom-age-plumage

THE DEVIL TOWN - Zoomy Stuff (live 14​/​08​/​21)
La band sarda picchia forte, è grezza, mischia il rock 'n' roll più primitivo con il punk e melodie di sapore 60's, guarda con molta attenzione alla lezione di X, Cramps e Gun Club. Dopo l'album "Devil Town" e l'ep "Come to daddy" torna con un furibondo live in cui esprime al meglio la carica del suo sound. Assalto punk 'n' roll di primissima qualità, grande band.
https://thedeviltown.bandcamp.com/

AMORE PSICHE - Scoprire
Il trio milanese scrive un eccellente album, in cui vanno a braccetto dream pop, un approccio molto psichedelico, tinte folk, e composizioni talvolta vicine alle ballate della prima Cristina Donà.
Qualità artistica a livelli molto alti e una personalità che spicca immediatamente e si fa largo nella marea di nuove uscite, uscendone alla grande, grazie a tanta originalità, freschezza, convinzione. Bravissimi.

LUCIANO MACCHIA CROONER - L'estate che va
Il trombonista e cantante lucano, milanese d’adozione, stupisce con un album fresco e frizzante che indulge spesso in ritmi ska e in generico levare ma in cui confluiscono anche influenze balcaniche, jazz, funk e folk mediterraneo. Le canzoni sono sempre molto godibili, eseguite con grade gusto e padronanza della materia. Ottimo lavoro.

ASCOLTATO ANCHE:
MAISIE PETERS (cantautoratio pop zuccheroso e stucchevole), NITE JEWEL (una lagna), HALSEY (boh), CHVRCHES (noia e orrore), KANYE WEST (due ore del nuovo album. Ma poco da annotare. Suona vecchio), SYSSI MANANGA (pop folk soul dall'Africa, gradevole), JAKE BREAKS (un buon album strumentale tra funk e influenze elettroniche)

LETTO

ANTONIO SCURATI - La fuga d Enea. Salvare la città in fiamme
Antonio Scurati, dopo i due ponderosi volumi dedicati a Mussolini, raccoglie una serie di recenti articoli pubblicati su "La Stampa", in cui ci lascia una (triste) rappresentazione dell'Italia di oggi che la pandemia ha (definitivamente?) affossato nella palude marcescente e putrida che purtroppo ben conosciamo.
Le sue parole sono molto lucide e sferzanti, l'immagine che ci restituisce demoralizzante. Libro molto veloce e di agile lettura.

MAX CAVEZZALI - Comic Submarine
Divertente e gustosissimo libro dove sono raccolte 150 tavole in bianco e nero disegnate da Massimo Cavezzali e che hanno come protagonisti John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr. La storia fumetti dei Beatles dagli esordi al post scioglimento.
Il giornalista Franco Zanetti, che di Beatles se ne intende più di ogni altro, cura la prefazione e contestualizza il fenomeno.
Peraltro i Beatles furono già protagonisti di vari fumetti e di una serie di cartoni animati in Usa dal 1965 al 1967, in 39 episodi che, sottolinea Zanetti, oltre a non essere apprezzati dai protagonisti erano piuttosto rozz e banali. Ben altra cosa fu, poco dopo, il film "Yellow Submarine".
Compendio essenziale per ogni Beatlesiano che si rispetti.

VITTORIO DE SCALZI - Una volta suonavo nei New Trolls
Trovo molto appassionanti e intteressanti libri come questo (che allo scritto unisce due CD live e un DVD, con l'aggiunta di tre brani inediti dell'autore) che raccontano storie e pezzi della musica italiana.
Non smetterei mai di leggerne, con racconti gustosissimi, interessanti e spesso mai sentiti, raccontati da uno dei principali rappresentanti del rock italiano, Vittorio De Scalzi, membro dei New Trolls a un valido giornalista come Massimo Cotto.
Gli esordi beat, le collaborazioni con Fabrizio De Andrè, lo storico Concerto Grosso, gli scioglimenti e le reunion in mezzo ai clamorosi litigi e profonde fratture che hanno sempre caratterizzato la storia della band che si frammentata in mille schegge.
Pagine importanti della storia della nostra musica e del nostro costume raccontate con piglio divertente, (auto)ironico, appassionante.

VISTO

MCCARTNEY 3,2,1
Paul McCartney racconta le canzoni dei Beatles, affiancato da un adorante Rick Rubin, in sei episodi di mezzora l'uno in onda su Disney+.
In rigoroso bianco e nero.
Ascoltano i brani davanti a un mixer, alzano e abbassano i canali, evidenziano parti, ne tolgono altre, in un affascinante gioco arricchito ovviamente da mille aneddoti.
I Beatlesiani li hanno sentiti ripetutamente ma fa sempre piacere sentirseli raccontare da Paul in persona.
Rick Rubin fa qualche domanda e poi si limita a dire "Wow" e "Fantastico" ma è il suo ruolo ed è quello che faremmo tutti.
Paul "svela" che la parte di basso di "Maxwell's Silver hammer" è la sua (a quanto fare tolse quella suonata da George), che in molte canzoni lasciavano deliberatamente gli errori ("se non se ne accorgeva George Martin non se ne sarebbe accorto nessun altro"), di come il loro obiettivo fosse di andare costantemente avanti e come fossero spinti dall'entusiasmo e dalla voglia di sperimentare qualsiasi cosa gli capitasse a tiro in studio, della basilare influenza di James Jamerson dei Funk Brothers sul suo modo di suonare.
Dimostra quanto le sue linee di basso fossero basilari allo sviluppo dei brani dei Beatles, spesso quasi uno strumento solista.
E che finalmente è diventato un fan dei Beatles:
"Col tempo sono diventato un fan dei Beatles.
All’epoca ero solo un Beatle. Ora che l’intera opera del gruppo è alle spalle, la riascolto e penso: aspetta un attimo, com’è quella linea di basso?".
Niente di indispensabile ma per chi continua a credere che i Beatles siano la più importante opera d'arte, cultura e spettacolo del '900, la visione è ovviamente imprescindibile.

A SOUL JOURNEY di Marco Della Fonte
“A Soul Journey” di Marco Della Fonte, è un gradevolissimo film che racconta il Festival Soul di Porretta Terme (che quest'anno raggiunge la 33° edizione e si svolgerà dal 27 al 29 dicembre: https://www.porrettasoulfestival.it/) attraverso le interviste a molti dei protagonisti.
Un film che trasuda passione e anche commozione.
Graziano Uliani in tutti questi anni ha portato star di prima grandezza (da Solomon Burke a Rufus Thomas) ma anche tanti nomi dimenticati, che hanno avuto successo e popolarità negli anni 60 e 70 e poi sono finiti nell'oblio.
E che ora non si capacitano della calorosa accoglienza ed entusiasmo che trovano in questa piccola cittadina emiliana, quando invece in patria nessuno se ne ricorda più.
Da vedere, un documento importante.
Che ha, tra l'altro, vinto recentemente il premio come miglior documentario al London Independent Film Festival.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".

IN CANTIERE
Imminenti altre due uscite letterarie.

NOT MOVING LTD live a PARMA "Il rumore del Lutto", domenica 3 ottobre ore 17 + Frigidaire Tango - Abbazia di Val Serena (CSAC)



Il terzo titolo di COMETA ROSSA EDIZIONI è la prima BIOGRAFIA di GRAHAM DAY.
Esce il 16 settembre, 58° compleanno del cantante, chitarrista, compositore di Prisoners, Gift Horses, Prime Movers, Planet, Solarflares, Graham Day and the Gaolers, Graham Day and the Forefathers, The Senior Service.

Il libro ripercorre in dettaglio la storia di Graham Day, dagli esordi ad oggi attraverso un'INTERVISTA di OTTANTA DOMANDE a cui ha pazientemente e dettagliatamente risposto.

Inoltre:
° la discografia completa di ogni sua uscita discografica, le collaborazioni, le produzioni.
° tutte le date italiane.
° decine di recensioni italiane di dischi e concerti.

Il libro si trova in CENTO COPIE NUMERATE e AUTOGRAFATE dagli autori, ESCLUSIVAMENTE presso la distribuzione di HellNation.

hellnation64@gmail.com

https://www.facebook.com/roberto.gagliardi.9828

1 commento:

  1. Lorde pensavo fosse un titolo alcolico!
    JJ BURNEL unico survivor

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