lunedì, febbraio 15, 2021
Le band con lo stesso nome
Riprendo uno degli articoli che ho firmato ieri per "Libertà" nella rubrica di "Portfolio" a cura di Maurizio Pilotti, "Musica ribelle".
Capita spesso che quando i gruppi si siolgono “volino gli stracci” e gli avvocati si freghino le mani (tanto più se i nomi in causa sono famosi e abbienti).
Il contendere si impernia su divisioni di proventi, diritti d'autore e sui dischi, non di rado sull'utilizzo del nome. Un gruppo affermato, conosciuto da fan, critici, gente comune, verrà sempre seguito, mentre ricominciare da capo una carriera, nonostante un passato di successo, é una nuova impresa da ricostruire.
E' noto cosa sia successo ai Beatles e in molto sanno bene di come i Pink Floyd, abbandonati dalla loro principale mente, Roger Waters, abbiano proseguito per un po' di anni, mantenendo il nome e mietendo il consueto successo. Anche i Clash non furono da meno, continuando, fino all'esaurimento, man mano che perdevano i pezzi.
Ma c'è di peggio.
Può sembrare paradossale, comico, impossibile.
Ma é capitato, nella storia del rock, che al momento della separazione i componenti dei gruppi non abbiano trovato nessun accordo e che le diverse parti abbiano proseguito, divise in diversi tronconi, con lo stesso nome originale.
Talvolta, per evitare problemi legali, con impercettibili cambiamenti, altre proprio con lo stesso marchio di fabbrica. E, ovviamente, per soddisfare i fan, eseguendo più o meno lo stesso repertorio.
Uno dei casi più clamorosi arriva proprio dall'Italia.
I litigiosissimi New Trolls, dopo un notevole successo negli anni 70, con tanto di collaborazione prestigiosa con il conterraneo Fabrizio De Andrè, lo stupendo “Concerto grosso” con Luis Enrquez Bacalov e vari cambi di formazione, arrivarono al 1997, quando un giudice decise che nessuna delle parti poteva più utilizzare il nome senza il consenso dei titolari del marchio (tre dei componenti originali). Si formarono così nel tempo vari gruppi, a cui faceva capo ogni volta un diverso membro della band, accompagnati da altri nuovi musicisti:
Il Mito New Trolls, La Storia dei New Trolls, Il cuore New Trolls, La leggenda New Trolls, UT New Trolls.
Suonando tutti lo stesso repertorio e trovandosi talvolta ad esibirsi l'uno non troppo lontano dall'altro.
Il gruppo inglese degli Sham 69 fu molto seguito e conosciuto alla fine degli anni 70 nella scena punk.
La band perse progressivamente gli elementi originali, di volta in volta sostituiti da nuovi membri.
Recentemente i fondatori del gruppo hanno deciso per una reunion ma si sono trovati a competere con lo stesso nome che nel corso del tempo ha continuato a suonare.
E così due Sham 69 hanno continuato a calcare i palchi di mezzo mondo, suonando gli stessi esatti brani ma con due formazioni diverse. In totale sotto l'insegna sono passati circa una trentina di musicisti.
Alla fine la formazione originale adottò il sottonome “Original 77 line up”, l'altra Sham 69 Tim V, dal nome del nuovo leader.
Che dai fan più accorti é stata soprannominata Shame 69 (“vergogna 69”).
Passando a tutt'altro ambito anche gli Yes, una delle più famose e autorevoli band di prog ha avuto una vicissitudine simile. Separata, alla fine degli anni 80, da varie beghe intern, proseguì in due tronconi, composti da vari membri della band, portando in giro il medesimo repertorio. Nel 1991 la casa discografica riuscì a riportare una pace (apparente) tra gli otto protagonisti delle due vicende e a convincerli a realizzare un album insieme, programmaticamente intitolato “Union”.
Il tour fu un successo, il disco un disastro commerciale e critico, litigarono subito tutti e di nuovo andò tutto in pezzi.
Il gruppo ska dei The Beat (già omonimi di uno americano, guidati da Paul Collins che, per distinguersi, fu costretto a cambiare nome in Paul Collins Beat), si divise tra i due leader Ranking Roger e Dave Wakeling. Per non confondersi con il già citato gruppo americano cambiarono nome in The English Beat che rimasse ad appannaggio di Ranking Roger. L'altro membro, trasferitosi in America proseguì, suonando le stesse canzoni, con il nome di English Beat featuring Dave Wakeling.
Non si contano i casi di grandi nomi del soul come Temptations, Drifters, Platters, Coasters che hanno cambiato decine di volte i componenti riciclandosi in un numero imprecisato di formazioni concomitanti.
Una prassi sinceramente triste, che alla fine danneggia solo noi fan.
Etichette:
Di cosa parliamo quando parliamo di musica
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
...ma c'è ancora di peggio al peggio... pensa che io ho visto la Tony Face Big Roll Band... con Allan Crockford, Bob Manton, Oscar, Apollo ....ed una certa Lilith.. in tour senza che il fondatore ed unico "proprietario del nome lo sapesse... il leader usurpatore Tony Perfect ha giocato anche sugli equivoci fonetici.... :) Che mondo...
RispondiEliminaBuona giornata F
ahaha!!!
RispondiEliminaL'ho ovviamente denunciato
RispondiEliminaE.L.O.
RispondiElimina