giovedì, febbraio 18, 2016

Riccardo Cocciante - Mu



GLI INSOSPETTABILI è una rubrica che scova quei dischi che non avremmo mai pensato che... Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, l'esordio dei Matia Bazar e quello di Renato Zero del 1973, i due album swing di Johnny Dorelli, l'unico dei Luna Pop," I mali del secolo" di Celentano, "Incognito" di Amanda Lear, "Masters" di Rita Pavone, Julian Lennon, Mimmo Cavallo con "Siamo meridionali"e i primi due album dei La Bionda di inizio 70's, il nuovo album dei Bastard Son of Dioniso, "Black and blue" dei Rolling Stones, Maurizio Arcieri e al suo album "prog" del 1973 "Trasparenze", Gianni Morandi e "Il mondo di frutta candita", il terzo album degli Abba, "666"degli Aphrodite's Child, la riscoperta di Gianni Leone in arte Leonero, il secondo album di Gianluca Grignani, Donatella Rettore e il suo "Kamikaze Rock 'n' Roll Suicide", Alex Britti e "It.Pop", le colonne sonore di Nico Fidenco , il primo album solista dell'e Monkees, Davy Jones, Mike McGear (fratello di Paul McCartney), Joe Perrino, il ritorno di Gino Santercole, l'album del 1969 di Johnny Hallyday con gli Small Faces, la svolta pop della PFM, gli esordi degli Earth Wind and Fire e quelli degli UFO, e l'ultimo di Jovanotti, uno dei primi lavori di Bruno Lauzi, l'album prog del 1972 dei Dik Dik, Riccardo Fogli e la sua opera prog rock del 1979 "Matteo", del nuovo di Massimo Ranieri "Malìa", la dimenticata opera rock dei Giganti "Terra in bocca", oggi arriviamo all'esordio di RICCARDO COCCIANTE del 1972 con l'opera prog rock "Mu".

Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili

Difficile immaginare Riccardo Cocciante alle prese con qualsivoglia affinità alla musica ROCK. Eppure il suo esordio del 1972 è una sorprendente e ancora valida (seppur nei suoni e nell'approccio decisamente datati) opera rock dalle sonorità tipicamente prog con accenni anche a certo psych rock di fine 60's.

Al suo fianco tra i tanti anche Joel Vandroogenbroeck, tastierista, flautista e sitarista, leader dei Brainticket, il tastierista Paolo Rustichelli e il jazzista Maurizio Giammarco.
Il tema di fondo dell'opera è basato sul mitico continente scomparso Mu, pretesto per addentrarsi anche in riferimenti filosofici/religiosi.
Non mancano ovviamente quelle particolarità che caratterizzeranno la fortunata carriera successiva, ovvero pop mieloso e melodico ma il risultato finale è dignitoso e interessante.

Da sottolineare la copertina, curatissima come spesso accadeva in epoca prog, con quattro pagine traforate con vari disegni che formano il volto di Cocciante.

11 commenti:

  1. credo di averlo ascoltato il secolo scorso..
    negli ultimi tempi Cocciante preferisce farsi chiamare Richard (alla francese)
    C

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  2. Come agli inizi. Era Richard Cocciante (però alla inglese)

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  3. il suo viraggio sul francese e' stato protesta contro il mondo discografico italiano colpevole di averlo "dimenticato" (scaricato) come un debuttante di Amici qualunque..Cocciante e' quindi andato a lavorare in Francia con ottimi responsi..
    C

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  4. Nato a Saigon tra l'altro (mi pare).
    Avrà mai usato il Malaguti?

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  5. Vero, è italo vietnamita.
    In Francia è un idolo che riempie teatri su teatri.

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  6. Coincidenza..ne parlavamo ieri di Vietnam.
    Uno dei mitici QDISC vedeva in trio RGaetano/RCocciante e il New Perigeo..
    mi piaceva questa cover dell'indimenticabile Gaetano di A mano a mano
    C

    https://www.youtube.com/watch?v=E4tz68hyT8s

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  7. Ho questo disco, interessante. Un appunto: non è il suo debutto, che risale invece al 1968 con un 45 giri per l'RCA con lo pseudonimo Riccardo Conte. Richard è comunque il suo vero nome, italianizzato poi in Riccardo.

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  8. Debutto su album che, mi segnalano, fu anche per l'album come RICHARD Cocciante

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