venerdì, marzo 20, 2015
Bruno Lauzi
GLI INSOSPETTABILI è una rubrica che scova quei dischi che non avremmo mai pensato che... Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, l'esordio dei Matia Bazar e quello di Renato Zero del 1973, i due album swing di Johnny Dorelli, l'unico dei Luna Pop," I mali del secolo" di Celentano, "Incognito" di Amanda Lear, "Masters" di Rita Pavone, Julian Lennon, Mimmo Cavallo con "Siamo meridionali"e i primi due album dei La Bionda di inizio 70's, il nuovo album dei Bastard Son of Dioniso, "Black and blue" dei Rolling Stones, Maurizio Arcieri e al suo album "prog" del 1973 "Trasparenze", Gianni Morandi e "Il mondo di frutta candita", il terzo album degli Abba, "666"degli Aphrodite's Child, la riscoperta di Gianni Leone in arte Leonero, il secondo album di Gianluca Grignani, Donatella Rettore e il suo "Kamikaze Rock 'n' Roll Suicide", Alex Britti e "It.Pop", le colonne sonore di Nico Fidenco , il primo album solista dell'e Monkees, Davy Jones, Mike McGear (fratello di Paul McCartney), Joe Perrino, il ritorno di Gino Santercole, l'album del 1969 di Johnny Hallyday con gli Small Faces, la svolta pop della PFM, gli esordi degli Earth Wind and Fire e quelli degli UFO, e l'ultimo di Jovanotti, si torna ai 70's con un ottimo lavoro di BRUNO LAUZI....
Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili
Bruno Lauzi è sempre stata una figura particolare nell’ambito dei cantautori italiani.
Appartenente alla scuola genovese ma spesso ostracizzato per le sue esplicite convinzioni politiche (appoggiava il Partito Liberale Italiano, di centro destra, per cui si candidò anche in qualche elezione), ha sempre vagato artisticamente tra canzoni d’autore, uno spirito cabarettistico fino alla “deriva” di “Johnny Bassotto” e “La tartaruga” per poi tornare, in sordina a sonorità più personali a base di album a sfondo jazz.
“Bruno Lauzi” del 1970 è un eccellente lavoro a cui partecipano fior di musicisti, da Lucio Battisti a Franz Di Cioccio alla batteria, Flavio Premoli alle tastiere, Mario Lavezzi alla chitarra, Damiano Dattoli dei Flora, Fauna e Cemento (poi autore di “Io vagabondo” dei Nomadi) poi a lungo collaboratore di Lucio Battisti.
La ballata country rock dalle movenze soul “Mary oh mary” scritta da Lucio Battisti (che suona anche, non accreditato, la chitarra acustica) apre magistralmente l’album.
A cui segue il gospel country di “Lucy l’ortopedica”, il jazz blues di “Quella casa in Lombardia”, il famoso caustico ritratto ne “Le bigotte” in chiave cabaret blues (traduzione di un brano di Jacques Brel), l’intensa ballata pianistica “Ti ruberò” con l’elegante orchestrazione di Claudio Fabi (padre di Niccolò Fabi e che produsse la versione italiana, Ragazzo solo, ragazza sola di Space oddity di David Bowie).
Chiude la celeberrima “E penso a te” (preceduta dalla malinconica “Il bene di luglio” composta da Vecchioni) di Battisti e Mogol, poi ripreso da numerosi artisti tra cui lo stesso Battisti, Mina, Vanoni, Ruggeri, con il sontuoso arrangiamento di Giampiero Reverberi.
PS: la copertina è curiosamente uguale come concept a quella di "Who by numbers" degli Who...
Etichette:
Gli Insospettabili
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
bella la copertina ahaha! Who copioni....
RispondiEliminaL'ho visto da ragazzino in concerto,aveva il suo fido chitarrista soprannominato "la Zia" per via dei capelli lunghi (che ridere..?)
Ma il Lauzi e' quello che ha reso celebre Genova per Noi di Conte e soprattutto e' coautore del capolavoro sanremese di Mimi Martini Almeno Tu nell'Universo..bellissima. E anche di Piccolo Uomo sempre per la Martini.
Battisti/Mogol han scritto per lui Amore caro Amore Bello e L'Aquila.
Capigliatura cult ha ispirato un amico a Carnevale (parrucca riccia bianca,completino che tirava sul davanti.."alla Bruno Lauzi"..perfetto)
C
http://genova.erasuperba.it/wp-content/uploads/2010/05/sergio-alemanno.jpg
RispondiEliminala zia
L'avevo incrociato un paio di volte a Lavagna quando stavamo registrando "Land of nothing" dei Not Moving nel 1984
RispondiEliminadovevate invitarlo per un cameo postpunk!
RispondiEliminaAveva le mani unte di focaccia che mangiava in abbondanza...anche noi in effetti
EliminaUn grande cantautore (i suoi capolavori sono "Il poeta" e "Ritornerai") che, al contrario dei colleghi non disdegnava di fare solo il cantante, in certi casi (come quelli citati, ma anche altri, come "Angeli" di Lucio Dalla o "Argentina" di Paolo Conte, canzoni scritte dai colleghi per lui). E poi grande autore per gli altri, specie per le cantanti: sua è "L'appuntamento" della Vanoni, ma anche il testo di "Ragazzo padre" per l'amico Enzo Jannacci.
RispondiEliminaCredo che lui e Sergio Endrigo siano i due cantautori più sottovalutati tra quelli emersi negli anni '60 ( si parla sempre dei soliti tre, Paoli Tenco & De Andrè).