venerdì, marzo 13, 2015
Stone Flower Records
Nelle foto: Sly e Kapralik, alla firma del contratto, le Little Sister.
All’apice della carriera, nel momento di maggiore visibilità, nel 1970 SLY STONE diede vita (affiancato dal suo manager David Kapralik) ad una sua etichetta discografica, destinata, purtroppo, ad una veloce fine ma che ha lasciato poche ma preziose testimonianze che anticipano in alcuni brani seminali l’arrivo dell’elettro funk con l’uso di una delle primissime batterie elettroniche (la Maestro Rhythm King poi utilizzata nei primi dischi dei Kraftwerk) al servizio della black music.
Ogni brano uscita della STONE FLOWER portava ben chiara la dicitura “Written by Sylvester Stewart/Produced and arranged by Sly Stone” a testimonianza della volontà di imprimere a fuoco il proprio stile compositivo e produttivo.
Distribuita dall’Atlantic Records la Stone Flower inaugurò le uscite nel febbraio 1970 con il singolo di LITTLE SISTER (ovvero Vanetta Stewart, sorella minore di Sly, accompagnata da Mary McCreary e Elva Mouton) “You’re the One (part 1)” / “I’m te one (part two)” che toccò il 22° posto nelle charts (il miglior risultato dell’etichetta) e che entrò in seguito nel live act di Sly, a cui la stessa fece seguire poco dopo un altro 45, “Stanga” (con la B side occupata da una cover di Sly & the Family Stone, “Somebody’s Watching You.”.
La band multi razziale dei 6IX fu protagonista del terzo, con una lentissima versione di “Dynamite” dei Family Stone (con “I’m Just like You sul retro) mentre l’elettronico “Life an death in G&A” di JOE HICKS fu l’ultima pubblicazione della breve serie, dopo aver stampato anche un altro singolo per l’etichetta, “Home sweet home”.
I brani son ostati recentemente raccolti in una compilation basilare "I'm just like you", ricca anche di demo, alternate takes e inediti di Sly, in pieno mood sperimentale.
Etichette:
Black Power
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Con S&tFS vado a memoria ma della Stone Flower ci vuole la compilation!
RispondiEliminaC
Morto intanto David Allen dei Gong....
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