giovedì, marzo 12, 2015

Il Chacharita Juniors



Il 1° maggio (non a caso), del 1906, su iniziativa di alcuni operai anarchici e socialisti fu fondato il Club Atlético Chacarita Juniors. in un locale di una delle sezioni del Partito Socialista all'angolo tra via Federico Lacroze e Álvarez Thomas, cuore del quartiere di Chacarita a Buenos Aires.


I colori della squadra non furono scelti a caso: il rosso per il socialismo in cui credevano tutti i suoi fondatori; il bianco per la purezza dei suoi componenti, il nero per il cimitero vicino al quale fu fondata la squadra.
Per questo i giocatori sono battezzati Los Funebreros (I Becchini).

Nel 1920 si affiliò all'Associazione di Calcio Argentina e nel 1925 o partecipò per la prima volta alla Primera División arrivando subito al quarto posto.

Dopo un lungo peregrinare tra le varie serie nel 1969 una squadra senza stelle basata esclusivamente sul gioco di squadra (e sulla libertà tattica concessa ai giocatori dall'allenatore Geronazzo, poi sostituito da Pizarro) arrivò al suo unico titolo nazionale nel campionato "Metropolitano", diviso in due gruppi da 11 squadre, dai quali emergevano quattro semifinaliste.

Contro ogni pronostico il Chacarita Junior vinse battendo in finale per 4 a 1 nientemeno che il blasonatissimo River Plate, dopo aver battuto in semifinale l'altrettanto glorioso Racing con un gol a tre minuti dalla fine.

Il titolo non fu una casualità, il Chacharita lottò per lo scudetto anche nelle successive due stagioni e nel 1971 nel torneo Joan Gamper battè 2 a 0 il Bayern Monaco di Beckembauer, Breitner e Muller, perdendo in finale contro i padroni di casa del Barcellona.

Successivamente ha spaziato tra la seconda e terza divisione, è stato protagonista di parecchi episodi di violenza da parte della sua tifoseria, ed ora è in Primera B Nacional ai primi posti dopo le prime giornate.

14 commenti:

  1. Grandissimo club!
    Nella grande tradizione dei polverosi campionati metropolitani del Buenos Aires!
    Fu la squadra del grande Renato Cesarini che ci giocò prima di passare alla Juventus e dopo quando tornò in Argentina, grandissimo attaccante, tanghero, fumatore,frequentatore di locali notturni e donnaiolo e scopritore di Omar Sivori, fu lui a far si che passasse alla Juventus.
    Nella squadra campione del 1969 menzione speciale per la mezzala Recupero che ho beccato nella foto.

    RispondiElimina
  2. Squadra Casula ad honorem!!
    Inclinazione ideologica originaria a dir poco perfetta..e viste queste credenziali ai compagni Muller e Breitner magari non sarà dispiaciuto prenderle!
    Gran post
    C

    RispondiElimina
  3. Una mezzala che si chiama Recupero non poteva che giocare nella squadra di colui che ispirò la zona Cesarini!!!
    Que viva Chacarita y el casulismo obrero....ole'

    Charlie

    RispondiElimina
  4. Magliette bellissime e originalissime. E curva pazzesca (anche se violentissima ma in Argentina è abbastanza ricorrente)

    RispondiElimina
  5. http://actualidadchacaritense.blogspot.it/2013/04/brown-3-chacarita-juniors-1.html


    Que viva Chacarita!
    ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha....solo in Argentina!

    RispondiElimina
  6. Riporto da Facebook il commento dell'amico Martin Ignacio Isolabella:
    "Ricordo nella mia infanzia di essere stato tifoso del Chacarita per un periodo, come anche mio fratello Fernando e molti altri miei coetanei.
    Il motivo non era generazionale: scelgo la squadra del cuore perché è quella più forte e vincente in quel periodo ma semplicemente perché il comico di successo dell'epoca, Carlitos Balà, che conduceva un programma per bambini, era tifoso del Chacarita e faceva proselitismo per la sua squadra del cuore!!!

    RispondiElimina
  7. https://www.facebook.com/CarlitosBalaOficial/photos/a.382793127662.163036.24097362662/10152877050322663/?type=1

    RispondiElimina
  8. Colgo l'occasione comunque per esprimere tutta la mia ammirazione e stima per il movimento calcistico bonaerense che considero da tempo,ormai, il più affascinante nonché prolifico (in sostanza il migliore) a livello mondiale. Se possibile il fascino supera ancora il livello tecnico.
    E i miei gusti calcistico non sono mai stati un mistero.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, è l'unico che mi riporta ai "campi" inglesi del passato. Posti in piedi e marea umana in movimento ad ogni goal segnato.

      Elimina
  9. L'intero campionato di calcio di una nazione può non uscire di confini dell'area metropolitana e con che squadre!
    4/5 grandi stadi e una serie di piccoli, scalcinati stadietti di quartiere in mezzo alle case tutti parecchio gremiti.
    Non mi metto neanche a citare i nomi dei giocatori sfornati da questo formidabile movimento calcistico, mi limito al più grande, il re delle periferie, dalle strade sassose ed impietose di Lanus, a Gavilàn, alla Bombonera fino al magnifico Azteca (via Camp Nou e San Paolo) gremito da oltre 110mila persone che gli tributano il giusto trionfo dopo aver appena avuto ragione dei magnifici e tenaci tedeschi, quasi una questione personale tra lui e quel piccolo, massicio trofeo dorato: la coppa del mondo.
    Grazie Diego Armando Maradona stella del calcio bonaerense e mondiale.

    RispondiElimina
  10. A me comunque il Principe di Bernal basta e avanza, non fosse mai andato via , maledetti bauscia.......

    RispondiElimina
  11. Le 'frane' (le ho battezzate così) delle curve argentine dopo i gol sono qualcosa di incredibile.

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails