giovedì, febbraio 16, 2023

Pete Townshend - Gratis Amatis


Per il trentunesimo compleanno di Kit Lambert, l’11 maggio 1966, Pete Townshend e il suo amico giornalista Ray Tolliday registrano su un nastro un “regalo” musicale al manager, una specie di parodia di un’opera, intitolata “Gratis Amatis” (rimasta inedita).

Kit apprezzò ma trascinò subito Pete da una parte, illuminato dall’idea e lo pregò di lavorare in quella direzione: un’Opera Pop costruita con un insieme di brani, collegati l’uno all’altro che raccontassero una storia.

Il chitarrista incominciò a lavorare a un racconto, ambientato nel 1999 (33 anni dopo), in un’epoca in cui i genitori avessero la facoltà di scegliere il sesso dei nascituri.
Una coppia scelse di avere quattro femmine ma per un errore alla fine ne nacquero tre e un maschio, che però venne cresciuto come una femmina.
Intitolò la mini opera “Quads”.

https://tonyface.blogspot.com/2011/04/rock-tales-who-quads-first-rock-opera.html

“Fu il mio primo tentativo di scrivere un’opera rock ma non fu mai completata".
La storia alla fine fu concentrata in due minuti e trenta e diventò un singolo degli Who”, “I’m a boy” (pubblicato il 26 agosto 1966).

Pete Townshend si concentra sempre di più su questa idea e compone qualche altra canzone da inserire in un contesto “operistico”.
“In questo periodo ho scritto altre due canzoni che penso fossero destinate a far parte di un altro ciclo di canzoni su pazzi, disadatti o persone con menti malsane.
Erano “King Rabbit” e “Lazy fat People”.
“Happy Jack” è arrivato poco dopo, parte della stessa idea.
Cominciava a germogliare un’idea più grande:
potevo scrivere una vera opera?


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