venerdì, novembre 04, 2022

Violetta da Dublino


L'amico MICHELE SAVINI, che vive da tempo a DUBLINO ci introduce a una serie di particolarità interessanti made in Irlanda, nella nuova rubrica The Auld Triangle: narrazioni dalla Repubblica d'Irlanda.

Le precedenti puntate sono qui:
https://tonyface.blogspot.com/search/label/The%20Auld%20Tringle%3A%20narrazioni%20dalla%20Repubblica%20d%27Irlanda

Nella scorsa puntata, parlavamo di Bono, dello strano rapporto che ha con i suoi connazionali e della mancanza di encomi e celebrazioni che glorifichino la storia della band.
Oggi, al contrario parliamo brevemente di una commemorazione avvenuta pochi giorni fa nella capitale Irlandese, viaggiando al “Southside” della città e precisamente al numero 12 Merrion Square, dove lo scorso 20 di Ottobre, il comune di Dublino ha eretto una targa dedicata alla figura di Violet Gibson.

(La targa commemorativa eretta al numero 12 di Merrion Square, casa natale di Violet Gibson)

Violet Gibson era una donna irlandese nota a molti per aver tentato di assassinare Benito Mussolini, quasi un secolo fa. Il 7 aprile 1926 infatti Il dittatore fascista , appena uscito dal palazzo del Campidoglio dopo aver inaugurato un congresso di chirurgia, finisce nell’ agguato della Gibson ( allora 50enne) che, uscita dalla folla con una pistola, gli spara a bruciapelo.
Il proiettile, sfortunatamente per Violet e noi tutti, lo colpisce solamente di striscio al naso.
Spara ancora “Violetta”, ma la pistola si inceppa ed è ormai troppo tardi.
La polizia, nell’atto di arrestarla, deve faticosamente sottrarla ad un tentativo di linciaggio da parte della folla presente. La conducono in Questura dove viene interrogata, senza mai rivelare le ragioni dell’ attentato.

(Foto di Mussolini con la vistosa benda al naso a seguito dell’ attentato da parte di Violet Gibson)

Venne processata e assolta in istruttoria dal Tribunale Speciale per totale infermità mentale e fu deportata in Inghilterra dove fu rinchiusa nell’ ospedale psichiatrico di St Andrew's a Northampton per il resto dei sui giorni nonostante le ripetute richieste di rilascio.
La Gibson infatti era già stata precedentemente internata per due anni in un istituto mentale e aveva addirittura tentato il suicidio un anno prima, nel 1925, cause per le quali le vere motivazioni del suo gesto sono state deliberatamente oscurate.
Mori nel 1956, all’ età di 80 anni.
La targa, affissa nella sua casa d’infanzia, è stata proposta dal consigliere indipendente Mannix Flynn, che l'ha descritta come una rivoluzionaria antifascista, commemorandola a dovere:
“ Oggi è il momento di portare Violet Gibson alla ribalta e darle un posto legittimo nella storia delle donne irlandesi e nella storia della nazione irlandese e del suo popolo".
Tra i tanti atti di coraggio individuale contro il fascismo in Europa nel 20° secolo infatti, sembrerebbe che quello di Violet Gibson sia stato appositamente andato perso nella storia.

La scrittrice e produttrice Siobhan Lynam, presente all’ inaugurazione della targa e autrice del documentario radiofonico del 2014 dal titolo “The Irishwoman Who Shot Mussolini” ha messo in evidenza la storia di Violet Gibson affermando che per quasi un secolo la Gibson è stata "una semplice nota a piè di pagina nella storia del fascismo italiano".

Ha descritto la signora Gibson come "una donna molto intelligente, artisticamente dotata, viaggiatrice e audace", che aveva un "forte impegno per la giustizia sociale ed era un'appassionata pacifista" aggiungendo inoltre, come Violet sia stata giudicata come "una pazza zitella irlandese" da un mondo che pensava che Mussolini fosse "perfettamente sano di mente" e come le principali testate giornalistiche e i leader mondiali dell’ epoca condannarono l'attacco, incluso William Thomas Cosgrave , il presidente dell'allora Stato Libero d'Irlanda , che definì l’attacco come un "odioso tentativo " e scrisse personalmente a Mussolini per rassicurarsi sulle sue condizioni di salute.

Per alcuni strani motivi, infatti, Violet Gibson era diventata una sorta di imbarazzo per il paese e conveniva sia alle autorità irlandesi che a quelle britanniche, considerarla "folle" piuttosto che “politica”. Sembrerebbe inoltre che la sua assoluzione da parte del Tribunale Speciale Italiano fosse avvenuta a condizione che fosse rinchiusa per il resto dei suoi giorni.

Le lettere che Violet scrisse, tra i tanti anche alla già allora Regina Elisabetta e Winston Churchill, appellandosi per il suo rilascio, non vennero mai inviate e furono ritrovate nell’ ospedale psichiatrico di Northampton dove era rinchiusa.

Nel 2021, la stessa Siobhan Lynam, in collaborazione con TG4 ( il canale televisivo nazionale che trasmette in lingua Gaelica) ha inoltre partecipato alla realizzazione del film documentario del regista Irlandese Barrie Dowdall, dal titolo “An tÉireannach Mná a Lámhach Mussolini | The Irish Woman who Shot Mussolini “.
Qui di seguito il trailer :
https://www.youtube.com/watch?v=MZMaZRkCWiU


(L’attrice Olwen Fouéré nei panni di Violet Gibson, in una scena del film)

La cantautrice irlandese Lisa O'Neill, nel suo disco “Heard a Long Gone Song” del 2018 dedica una delle tracce dell’ album alla figura di Violet, narrando appunto la storia di quel 7 aprile 1926.
https://www.youtube.com/watch?v=vrUkTzdTtKM

“I simple saw a bad egg and I thought, I'd take the bad egg out”
(Ho semplicemente visto un uovo marcio e ho pensato di toglierlo di mezzo)

Di tutti gli aspiranti assassini di Mussolini, Violet è quella che si è avvicinata di più a cambiare il corso della storia, nel giorno in cui, la nota “Luck Of The Irish” ( la presunta credenza per cui gli Irlandesi sono naturalmente fortunati) non fu dalla sua parte.


TESTO CANZONE LISA O’NEILL

There are many ways to go mad
I go out to Rome
With a rock in my fist and a gun in my bag
And I shoot Mussolini in the nose
I didn't shoot to skim the skin of his snout
Or his teeth or the lips on his mouth
I simple saw a bad egg and I thought
I'd take the bad egg out

I fired twice, I didn't fire right
And they dragged me through the town
And the fascist dictator carried on and on
And I went down
Down and down and then down more
They hurt me in and out
Half tapped, half mad, an ignorant tourist
An old irish hag, they called me all sorts
But I moved in silence, for the love of truth not violence
And I’m mad and I know
And people don't really change i suppose
They just got a little bad when they go

They locked me up in the Northampton house
Where I feed the Northampton birds
And I nurse the reasons why i think I’m a violet
I was never a rose
I've been twenty-nine years here
I'm not ready be here anymore
See me back on Merrion square
Where in spring the violets still grow

I moved in silence, for the love of truth not violence
And I’m mad and I know
And people don't really change i suppose
They just go a little bad when they go

There are many ways to go mad
I go out to Rome
With a rock in my fist and a gun in my bag
And i shoot Mussolini in the nose
I didn't shoot to skim the skin of his snout
Or his teeth or the lips on his mouth
I simple saw a bad egg and i thought
I'd take the bad egg out!


2 commenti:

  1. Ce ne vorrebbero due o trecentomila, di Violette.....

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  2. Quando ho letto Tg4 ho avuto un mancamento, la precisazione fra parentesi mi ha tranquillizzato 🙂
    Talvolta, purtroppo, andarci vicino non basta. Stand up for Violet

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