martedì, novembre 29, 2022
Get Back. Dischi da (ri)scoprire
Speciale The TROGGS.
Band proto punk con alcune pietre miliari all'attivo ("Wild thing", "A girl like you", "I can't control myself", "Love is all around") e buoni album, pur se spesso trascurati e poco considerati.
From nowhere (1966)
Esordio duro, scarno e minimale, puro garage punk con la hit "Wild thing" a fare da traino ma con canzoni come "I just sing" o una violentissima e distorta "Louie Louie" ad abbattere ogni afflato pop beat. Reg Presley canta con tono monocorde, spesso rabbioso e aggressivo, la band suona grezza e abrasiva. Non mancano momenti più pacati e quasi in odore psichedelico ("Jingle Jangle") ma il tono cambia raramente. Potentissimo.
Trogglodynamite (1967)
Secondo lavoro meno definito che si divide tra brani ancora duri e selvaggi (da "I can only give you everything" dei Them a "I want you to come into my life" e "It's over", al Chuck Berry di "Little Queenie" e l'aspro Bo Diddely di "Mona") e momenti più pop e psichedelici (l'orchestrale "Cousin Jane", lo psycho pop di "Last summer" e "Oh no"). Comunque un ottimo lavoro contestualizzato all'epoca.
Cellophane (1967)
Un coraggioso e ambizioso doppio album che regge, seppure a fatica, il peso di 24 brani, procedendo a fasi alterne con brani di successo (la ballata "Love is all around"), un poderoso garage beat ("That's what you get girl"), lo ska d'apertura ("Little red donkey"), qualche ballata zuccherosa, un po' di orchestrazioni, sapori di Kinks e Small Faces, il proto hard di "Lover" e "Come now", vaudeville e tanto altro. Lavoro sottovalutato e dimenticato ma di valore e spessore, da riscoprire.
Athens Andover (1992)
A seguito di una cover di "Love is all around" che i REM suonavano dal vivo, si giunse a questa insolita collaborazione discografica tra tre membri della band americana (Michael Stipe non partecipò) e tre dei Troggs (che prima di allora non avevano mai sentito parlare dei REM...). L'album è attribuito ai Troggs (Reg Presley compone buona parte delle canzoni) e suona come una perfetta sintesi del tipico jingle jangle sound dei REM e dell'approccio rude dei Troggs. Un buon lavoro, a tratti un po' anonimo ma molto gradevole.
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