mercoledì, settembre 30, 2015

Settembre 2015. Il meglio



Ci si avvia nella parte finale del 2015 e i titoli per la Top 10 del'anno sono numerosissimi.
Tra gli stranieri Paul Weller, Gaz Coombes, Selecter, Kamasi Washington, Noel Gallagher, Moment, D’Angelo, Bettye Lavette, Charlatans, Saun and Starr, Sleater Kinney, Pops Staples, Mighty Mocambos, Tobias Jesso Jr., Ryley Walker, The Suffers, Jon Spencer Blues Explosion, Sonics, Blur, Sandra Wright, Soul Motivators. The Slingshots, Kendrick Lamar, Anderson East, Speedometer, Mbongwana Star, Spitfires, Billy Price & Otis Clay, Diane Shaw, Nicole Willis, Battles, Dungen, Los Lobos, Haggis Horns

In Italia Cesare Basile, Mimosa, Salvo Ruolo, I Rudi, Gang, Mads, Big Mojo, Elli de Mon, Sycamore Age, Dellera, Mother Island, Kicca, Simona Norato, Gang, Nico, Randy Roberts, Strike. Ready Steady Go, Five Faces, Peluqueria Hernandez

ASCOLTATO

NICOLE WILLIS & the SOUL INVESTIGATORS - Happines in evey style
Ottimo il ritorno di Nicole Willis: elegante, raffinato ma allo stesso tempo rude e minimale rythm and blues e soul con un’anima funk e una classe consolidata.
Una certezza.
Lei canta alla perfezione, gli 11 brani girano benissimo, la band segue con gusto e discrezione.
Nei Soul Top 2015.

BATTLES - La Di Da
Il terzo album del trio new yorkese è un’ennesima conferma dell’originalità e l’ecletticità di questo progetto assolutamente unico.
Impossibile catalogare il mix di King Crimson, Talking Heads in acido, kraut/Kraftwerk, No wave, il “No pussyfooting” di Eno/Fripp, i Tool, il prog più duro ed estremo.
Sono i Battles e basta. Una delle migliori realtà in circolazione e tra gli album più originali dell’anno.

DUNGEN - Allas Sak
La band svedese mette a segno un altro piccolo gioiello di psichedelia folk con moderatissime e gradevoli pennellate prog.
C’è meno fuzz e meno sperimentazione, le atmosfere sono più oniriche ma è ancora una volta un bellissimo album, assolutamente unico ed originale.

KEITH RICHARDS - Crosseyed heart
Cosa si può dire di Keith ? Niente, se non che ha fatto l’album che ci si può aspettare da lui. Blues, rock n roll, funk, reggae.
Il tutto con passione e passionalità.
E poi la sua voce è bella e i brani pure.

LOS LOBOS - Gates of gold
Fanno 40 anni che costoro curano il “soundtrack of the Barrio” mischiando Tex Mex, rock n roll, blues, country, southern soul, funk, rhythm and blues, swamp e tradizione chicana.
E danno ancora punti in abbondanza a buona parte di ciò che c’è in circolazione con classe, anima e sincerità.
Notevole.

FAMILY SILVER - Electric blend
Credo che da queste parti non ci sia bisogno più di tanto di presentare Matt Deighton (Mother Earth), Steve White (Style Council e Paul Weller), Damon Minchella (Weller, Ocean Colour Scene, Who etc etc).
Ebbene questo mirabile trio esce con il primo album di questa collaborazione. Sorprende la direzione sonora che attinge poco dall’illustre passato, propendendo per un rock “classico” di sapore 70’s con qualche virata funk soul e psichedelica.
Dimenticate i precedenti capitoli dei tre e prendete questa nuova incarnazione per quello che è ora.

FAY HALLAM - Corona
Sorprendente ritorno discografico di FAY HALLAM (è sufficiente ricordare il fulgido passato con Makin Time, Prime Movers, Phase e Fay Hallam Trinity per riassumere in poche parole lo spessore ?) che con "Corona" riesce nell'arduo compito di fare un passo avanti, proponendosi in nuova veste senza per questo rinnegare minimamente il passato.
Fay scava nei profondi 60's intrisi di bossa nova jazzata (alla Astrud Gilberto), nelle colonne sonore più cool di quegli anni, mantenendo una forte impronta soul e funk (bellissime in tal senso "Soul revolution" e "Let me into your soul"), riuscendo a rivitalizzare un classico come "Maybe I'm amazed" di Paul McCartney e un vecchio brano dei Prime Movers "1000 blue ribbons" (tratto da "Earth/Church" e rivisto in chiave avvolgente, versione lenta e minimale).
Godibilissimo il lounge introduttivo in italiano, "Se mi ami" e gli omaggi alla nostra terra come la piacevole bossa lounge "Arco" dedicato all'omonima cittadina trentina dove ha spesso suonato e, sulla stessa onda sonora, "Lido".
La voce è come sempre vicina alla Maestra Julie Driscoll, il tocco all'Hammond raffinato e di gran gusto.
Un passo in una diversa direzione ma altrettanto accattivante e gustoso.

P.I.L. - What the world needs now
John Lydon non molla la presa e continua ad inseguire i suoi orizzonti malati e trasversali, caustici e urticanti.
Certo, l’imprevedibilità e la sorpresa appartengono al passato remoto, qui è già tutto scritto e previsto (anche certe ipnotiche cavalcate dub) ma ce ne vorrebbero di dischi come questo.

I RUDI - Nient'altro che routine
Il trio milanese (basso, batteria e tastiere, nessuna chitarra!) srotola un fresco beat dal sapore 60's, con abbracci a soul e rhythm n blues, caratterizzato da un'energia unica, una tecnica esecutiva eccelsa e ecletticità a volontà. Un disco di grandissima potenza, canzoni mai semplici ma efficaci al primo ascolto, sempre bene articolate e composte alla perfezione.
Grande band !

MIMOSA - La terza guerra
Poderoso esordio dell'attrice, musicista e cantante Mimosa (nome d'arte di Mimosa Campironi già al lavoro con Gigi Proietti, nel musical dei Tre Allegri Ragazzi Morti "Cinque allegri ragazzi morti" di Eleonora Pippo, ora al Festival del Cinema di Venezia con ”Pecore in erba”  prima opera di Alberto Caviglia).
"La terza guerra" è una raccolta di una serie di storie di donne in cui Mimosa si identifica alla perfezione, ora con rabbia, ora con struggente sentimento, con malinconia,  con drammatica partecipazione.
           I brani sono di prevalente impostazione pianistica ( studiato al Conservatorio) e non disdegnano sguardi alla teatralità di Dresden Dolls o Petrina ma mantenendo una personalità assoluta. Le tematiche sono spesso ostiche (donne uccise, sfigurate, che perdono il padre) ma riconducono, come soluzione salvifica (ma non troppo, spesso è solo arma) all'Amore. Arrangiamenti curatissimi ma essenziali, grande pulizia sonora, eccelse capacità interpretative di Mimosa.
Un album destinato a viaggiare tra le migliori produzioni del 2015.

HAGGIS HORNS - What Comes To Mind
Viaggia alla grande la band di Leeds con il suo torrido funk/rhythm and blues.
Grande sezione fiati, ritmica da paura, ottime voci e canzoni tiratissime di primissima qualità. Arrangiamenti perfetti, moderni e ultra cool.
Grande groove !

COW - 3
Il terzo album della band inglese (che vede anche la partecipazione di Paul Weller e Steve Ellis dei Love Affair è un piacevolissimo tour Pop nel soft soul, con accenni Northern, un po’ di funk.
Il tutto ricorda certi produzioni della Respond Records (Tracie e dintorni), molta raffinatezza e cura negli arrangiamenti ma sostanzialmente un lavoro poco incisivo e forse troppo “mellow” e con poco mordente.

GIOBIA - Magnifier
Il quarto album della band milanese, attiva dal 1994, approfondisce e inasprisce ancora più il concetto di acid/space rock che li ha sempre contraddistinti. Il viaggio si fa più profondo, oscuro e dilatato giungendo dove Temples, primi Pink Floyd o Tame Impala non sono mai arrivati, al di là dei confini del Cosmo (valgano per tutto i 15 minuti di "Sun spectre").
Il sound è di base di palese derivazione 60's ma con un'anima heavy che li porta talvolta dalle parti dello stoner più psych o degli Stone Roses "rock" di "Second coming" ("The pond").
Notevole.

EMMANUELLE SIGAL - Songs from the underground
Nata in Israele da genitori francesi,  vissuti quattro anni a Bolzano, ora di casa a Bologna, Emmanuele Sigal regala un esordio con i fiocchi, grazie anche al prezioso apporto musicale e a livello di produzione dei Sacri Cuori che accompagnano la  sua sensuale e  suadente voce con un groove una volta blues, l'altra swing, con un gusto "tarantiniano" di sapore 50's a condire il tutto.
C'è spesso Tom Waits in agguato ma anche il Paolo Conte più ruvido, fino a Lana Del Rey, Anna Calvi, Calexico. Il risultato è intrigante, avvolgente, musicalmente cosmopolita, profondamente "francese" nell'anima (ascoltare "One for my heart four for his rum" o il rockabilly country di "Si le monde").
Un vero gioiello.

PELUQUERIA HERNANDEZ – Mamboo
La band veronese coglie il segno con il terzo capitolo della produzione discografica che non solo è il disco della maturità ma anche e soprattutto un prezioso gioiello di equilibrio, grazia sonora, accostamenti originali ma perfettamente coerenti nel momento in cui si accostano il Tex Mex, il sound “desertico” dei Calexico, l’exotica di Yma Sumac,  il dolce sapore Lounge Music, l’evocativo richiamo alle colonne sonore di classici western di Morricone o alle follie visive di Quentin Tarantino. Non a caso i Peluqueria Hernandez sono stati spesso vicini anche al mondo cinematografico (su tutti il mediometraggio Peluqueria Hernandez – Il Film nel quale i membri del gruppo appaiono in una vicenda surreale.
Il disco è quasi esclusivamente strumentale, carico di (auto) ironia (basti leggere titoli come Tinto Bruna non avrai il mio scalpo o Torpedone per l’Inferno) e si chiude alla perfezione con una cover dell’immortale Tequila dei Champs. Mamboo è fresco, solare, gradevole, perfetta colonna sonora per qualsivoglia attività.

MAUREENS - Bang the drum
La band olandese lascia le atmosfere più garage beat e abbraccia i Byrds, i Beatles di “Rubber soul”, i Love,i Beach Boys di “Pet Sounds” e dintorni, il primo West Coast sound. Ben fatto e curato, ottimo.

DAVE CLOUD and the GOSPEL of POWER - Today is the Day That They Take Me Away
Dave Cloud, scomparso recentemente era un folle interprete del garage rock più estremo, tra Cramps e Cpt Beefheart, Sonics, Tom Waits e una sorta di Buddy Holly psicotico. Suoni sgraziati, canzoni brevi e deraglianti, attitudine punk, auto ironia e disperazione, un perfetto GG Allin garage.

THE FIVE FACES - On the run
I genovesi Five Faces furono attivi nei primnissimi anni 80, con un sound grezzo e debitore al classico stile mod '79, tra Purple Hearts, Jam e Long Tall Shorty.
Dopo 30 anni di assenza nel 2014 l'ormai inattesa reunion, la ripresa dell'attività live e il suggello discografico con questo album dal vivo stampato dalla prestigiosa la bel inglese Detorur Records.
La dimensione del palco cattura al meglio l'impeto e l'impatto sonoro del quartetto, la registrazione è cruda e diretta ma più che accettabile.
Dodici i brani tra cui l'immancabile cover di "Watcha gonna do about it" degli Small Faces e la riuscita "So sad about us" degli Who.

READY STEADY GO! - Three covers and one original
Spettacolare singolo in puro e frusciante vinile del terzetto reggiano che raccoglie l'antica eredità dei Coys (due dei membri ne erano parte), tra le migliori mod bands italiane (e non solo) in assoluto.
Come eloquentemente annuncia il titolo sono tre covers (la sempre grande "I took my baby home" già nel repertorio dei Coys, una buona reinterpretazione, bene arrangiata, della "difficile" "Pictures of Lily" degli Who e un'altrettanto riuscita "I'll keep you satisfied" che Lennon e McCartney regalarono nel 1963 a Billy J. Kramer abd the Dakotas) e un fantastico originale, "I've got a ticket" tra Byrds, Beatles circa 1965 e Hollies.
Imperdibile.

RADIO ZERO - Sangue e fragole / Parlami di te
Dalla Toscana i Radio Zero dopo un 10 pollici nel 2002 tornano a fare sentire la loro potente voce con un 45 (corredata da una splendida copertina dell'illustratore Chuck Sperry) che fa rivivere parzialmente le radici primigenie della band (quei Polvere di Pinguino che si fecero parecchio notare nella scena garage guitar rock degli 80's).
Il due brani sono elettrici, aspri, tra garage e punk, in cui non mancano riferimenti agli Husker Du più melodici, ai nostri Kina, ai dimenticati Therapy?.

ASCOLTATO ANCHE
MOTORHEAD (suonano come sempre: violenti e grezzi. Solita zuppa ma meglio di tanto altro. Con ottima versione di “Sympathy for the devil”), SHAMEIKA COPELAND (ottimo soul blues, molto prevedibile e scontato, ma ascolto gradevolissimo), LIZZ WRIGHT (buon soft soul), JD73 (disco funk jazz ben fatto di sapore 80’s), KATIE LEONE (la corista di Incognito e Chaka Khan tra gli altri, con un buon album di soft soul e funk moderno), HOLLYWOOD VAMPIRES (Alice Cooper, J Depp e una serie di “nomi” Dave Grohl, Paul McCartney, Slash, Zak Starkey e altri reinterpretano classici del inclusi “My generation” e “Itchycoo Park”. Divertente), STEAFNO BOLLANI (solo Fender Rhodes tra jazz, Brasile e qualche gigioneria...du palle !!!), KURT VILE (ne parlano tutti benissimo ma a me annoia tremendamente e lo trovo insignificante..boh..), BORN RUFFIANS (varia wave contaminata. Poco interessante), EAGLES OF DEATH METAL (sempre divertente Josh Homme, anche quando rifà un brano dei Duran Duran. Molto carino), CHILDBIRTH (punk rock femminista. Pallosissimo), WAVVES (pop punk, basta la parola...), CHARLIE MUSSELWHITE (sempre buon blues e rhythm and blues per la sua irraggiungibile armonica)

VISTO

ENZO AVITABILE - Music life
Sulla sempre benemerita RAI 5 gira il doc film che JOHN DEMME (il regista del "Silenzio degli innocenti" e di parecchi video clip) realizzò nel 2013 su ENZO AVITABILE.
Abituato a vederlo solo al 1° maggio con i soliti bottai e in qualche apparizione sporadica non ne sospettavo l'INCREDIBILE CREATIVITA', umanità, GENIO ARTISTICO.
Da vedere !

LONDON BOULEVARD di William Monahan
Molto carino, leggero e cool.
Musica di Pizzorno dei Kasabian unita a brani di Kinks, Pretty Things, Stones. Un po’ di gangsterismo, violenza e stralci londinesi. Niente di che ma da vedere in santa pace.

NON TI MUOVERE di Sergio Castellitto
Livida, cupa e mortifera storia d’amore tra sentimento estremo e tragedia.
Davvero peso ma molto interessante e “spesso”.

LETTO

EMMANUEL CARRERE - Il regno
Non è facile leggere Carrere che nelle sue avventure biografiche (Limonov, L’avversario) entra sempre con irruenza nelle pieghe del racconto inserendo lunghi stralci di vita personale, talvolta in maniera eccessivamente invadente.
Qui si parla degli apostoli Paolo (ruvido, rude, istintivo, casinista) e di Luca (colto, osservatore, posato), della parola di Gesù, delle vicende (ovviamente) oscure e incerte di quei tempi, dell’attendibilità dei Vangeli (spesso vista con occhio dissacrante, da lui, che è stato per tre anni cattolico praticante e integralista e che ora si è allontanato dal “Verbo”), della nascita e diffusione del Cristianesimo. Le 430 pagine sono molto interessanti, appassionanti, lo stile di Carrere divertente e stimolante anche se 100 pagine in meno di elucubrazioni strettamente personali avrebbero giovato parecchio.

FEDERICO GUGLIELMI - Manuel Agnelli - Senza appartenere a niente mai
MANUEL AGNELLI è un personaggio ANTIPATICO.
Uno che è partito dalle cantine, dal basso, come tutti, come tanti, e ce l'ha fatta, ha avuto successo, fama e riscontri.
E questo in Italia è imperdonabile e di conseguenza Agnelli è antipatico.
E poi è ARROGANTE perchè dice quello che pensa, non gira intorno alle questioni, è pungente e tremendamente diretto, chiama le cose con il loro nome e se ne frega se qualcuno si potrà risentire.
E anche questo da noi è imperdonabile e di conseguenza Agnelli è arrogante.
Ce lo conferma questo eccellente ritratto che ne fa Federico Guglielmi per la VoloLibero Edizioni .
Il libro è veloce, snello ed essenziale, mai agiografico, con una doverosa ma breve storia dell'attività del gruppo e una serie di interviste distribuite in vari periodi, le recensioni scritte in occasione delle uscite discografiche della band ed il resoconto delle nottate trascorse in RAI durante le conduzioni del giornalista romano.
Ne esce, attraverso le vicende degli Afterhours , una storia del "indie-rock" italiano degli ultimi decenni (di cui autore e scrittore sono stati e sono tra i principali protagonisti) con le sue potenzialità e le sue miserie, con le occasioni colte e quelle mancate, le (inutili e autolesioniste) polemiche e l'energia che, nonostante tutto, continua a fluire in questo ambito da sempre così (quasi volutamente) ristretto e di nicchia.
Manuel è ficcante, colto, sempre aperto al confronto (e quando occorre allo scontro) e sincero.
Una delle poche vere rockstar nostrane.

STEFANO SPAZZI - Ancona Beat
Sono sempre stupendi questi omaggi a scene nascoste e dimenticate, pur se di estrema nicchia, della favolosa epopea BEAT italiana dei 60's.
Testimonianze di una vitalità incredibile, in un periodo in cui il mondo giovanile esplodeva grazie a Beatles ed affini.
STEFANO SPAZZI documenta quella di ANCONA, tra decine di nomi, per lo più sconosciuti e rimasti nell'oblìo, vissuti tra il 1964 e i primi 70's quando rimasero quasi tutti decimati da problemi lavorativi, famigliari ma soprattutto dalla naja che interruppe la carriera della maggioranza dei protagonisti.
Rimangono le vicende dei GOBBI che nel 1966 trasformavano i concerti in veri e propri happening teatrali, anche estremi o dei TABU', WANTED, PRONIPOTI, LE OMBRE (gli unici che arriveranno a suonare al mitico Piper con Pooh, Ragazzi del Sole, Lord Beau Brummel), i KINGS che diventeranno la backin band di Fausto Leali, Rosanna Fratello, Adriano Pappalardo, suonando in tutto il mondo.
Ma anche WANTED, SPIRITUALS, The SO e decine di altri.
Correda il tutto una prefazione a Gene Guglielmi, varie interviste e gustosissimi aneddoti oltre ad un' abbondante documentazione fotografica. Per gli appassionati un'appendice con cui completare la collezione di notizie storiche sul periodo.

COSE & SUONI
Lilith and the Sinnersaints in momentanea pausa.
Nel 2016 un nuovo progetto abbastanza clamoroso e particolare....

www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints

Mie recensioni su www.radiocoop.it

IN CANTIERE
Un nuovo libro, una collaborazione ad un altro, una sorpresa in ambito musicale (se va in porto) e un paio di presentazioni.
Il 16 ottobre a FIRENZE a Le Murate il libro su WELLER con ALEX LOGGIA degli Statuto alla chitarra e il 4 dicembre ad Arco (Trento).

3 commenti:

  1. L'album di Fay Hallam contiene una ghost track "Tintor"..very smooth

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  2. Da ciò che ho sentito devo dire che la voce di Richards è parecchio più "piena"..e migliore.
    Gli album di FAY sono sempre una garanzia di ottimo groove (ghost track comprese )))
    Ma oggi voto ITALIA:
    -I RUDI, ciao Silvio
    -PELEQUERIA HERNANDEZ,ciao Joyello
    -the FIVE FACES
    -READY STEADY GO!
    -RADIO ZERO (...Polvere di Pinguino..che flashback!!)

    C

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  3. GRANDI I RUDI AL RADUNO MOD!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina

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