lunedì, aprile 28, 2014

Omaggio a Vujadin Boskov



Un sentito omaggio a VUJADIN BOSKOV di ALBERTO GALLETTI.

E’ morto Vujadin Boskov, aveva 82 anni ed era malato da tempo.
Non lo sapevo, mi addolora molto la sua scomparsa e anche il sapere che ha trascorso gli ultimi tempi gravemente malato.
Ricorderò per sempre ciò che ha dato al calcio italiano, in termini di doti umane, intelligenza fine, spesso acuta, mascherata dietro al suo personalissimo italiano e a quel suo sorriso beffardo e sincero.

La sua carriera nel calcio è stata splendida, calciatore di Serie A in Jugoslavia, 57 partite in Nazionale, una stagione in Serie A alla Sampdoria e due in Svizzera allo Young Boys dove chiude col calcio giocato e da cui riparte come allenatore.
Vincerà lo storico scudetto jugoslavo del 1966 al timone della sua Vojvodina prima di iniziare il suo girovagare per l’Europa, con il Den Haag vince la Coppa d’Olanda del 1976 poi il Feyenoord, quindi in Spagna con Real Saragozza e Sporting Gijon, ma soprattutto Real Madrid dove vince il Campionato del 1980, due Coppe del Rey e una finale di Coppa dei Campioni persa nel 1981.

Sbarca in Italia ingaggiato nel 1985 dal vulcanico Costantino Rozzi e guida l’Ascoli alla promozione in serie A.
Nell’estate viene ingaggiato dall’ambiziosa Sampdoria.
A Genova compie il suo capolavoro tecnico ed umano prendendo per mano una squadra giovane e dotatissima conducendola ad una striscia di successi senza precedenti culminata con lo storico successo del 1991, più due Coppa Italia, la Coppa delle Coppe del 1990 e la finale di Coppa dei Campioni (fortunatamente) persa a Londra nel 92.
Lascia una scia interminabile di frasi celebri per la quale fu fatto passare quasi per una macchietta da trasmissioni televisive prive di quasiasivoglia intelligenza, tantomeno contenuti calcistici.

Troppo grande per importarmi che fosse sampdoriano, addio nonno Vujadin, grande uomo e sportivo vero.

GRANDE GIOCATORE E’ QUELLO CHE VEDE AUTOSTRADE DOVE ALTRI SOLO SENTIERI.

14 commenti:

  1. Risposte
    1. Sono genoano marcio, l'ho sempre seguito con affetto, stima e anche ammirazione per le sue squadre,mi ha sempre fato divertire un mondo, ma non puoi chiedermi di esser contento se avessero vinto.
      Sono certo che avrebbe capito (e quasi certamente ribattuto)

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  2. un grande.. RIP

    C

    (e menzione per Pietro Vierchowod un difensore da top5..che ne dici Albe?)

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    1. Un bel martello altroché, ma io quella squadra la ricorderò sempre per le sue prerogative d'attacco, in giornata erano imprendibili.

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  3. Leggendari sono stati i suoi siparietti nel suo periodo perugino con i vecchietti stanziali del campo di allenamento del Grifo; Zio Vuja si fermava sempre a scambiare qualche pillola di saggezza. Senza dubbio un grande personaggio, un uomo di campo preparato, una icona di un calcio che non esiste più.....ciao Vuja e come diresti tu per sdrammatizzare DOPO PIOGGIA VIENE SOLE

    Charlie

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  4. Grande Boskov! Per me l'Ispettore Colombo degli allenatori di calcio... Addio. Bell'omaggio Sir, ancora più bello vista la tua fede genoana.

    W

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  5. R.I.P. grande Vuja....
    Albe il solito grande sportivo...pezzo di carattere, sintetico ma sentito, non avevo dubbi...
    The Raven

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  6. grande Boskov,tra l'altro leggevo ieri che proprio gli ultras del genoa gli hanno reso omaggio in ricordo delle schermaglie 'dialettiche' e spesso ironiche col mitico Prof. Scoglio,..W questi Personaggi, e , permettetemi, il Peppino Prisco:)

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  7. grande Briegel haha, un'autentica 'trolla' (spazzaneve) anche a Verona

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  8. Beh ieri sera lo hanno ricordato insieme a Tito Villanova, un minuto di silenzio e la sua immagine prima della semifinale Bayern - Real, per una volta un applauso all' UEFA.

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  9. Briegel simile per molti versi a Vierchowod..anche somaticamente!
    C

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  10. è vero, per una volta la UEFA c'ha beccato,...Boskov un grande e anche uno che non se la menava troppo,..a differenza di certi allenatori successivi

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