lunedì, settembre 02, 2013

Le cover bands



Il fenomeno delle cover bands e/o tribute bands è sempre più diffuso in Italia e parallelamente sempre più vilipeso, odiato e male considerato da chi produce musica propria e si sente defraudato dello spazio che invece viene concesso a chi riprende brani di altri.
La cover band abitualmente copre un'ampia gamma musicale spaziando dal rock d'annata a quello più recente con generosi inserimenti di brani noti e da classifica.

C'è chi poi si specializza in ambiti ben precisi (disco anni 70, revival anni 60, generici successi, rock più o meno "classico") e chi, pur essendo cover band, si distanzia da un punto di vista artistico omaggiando sonorità, brani e repertorio di altro (ed alto) livello, dal soul, al rhythm and blues, al blues.

Infine la miriade di tribute bands spesso ancora più apprezzate e seguite. Ovviamente chi si rivolge ai nomi più conosciuti (da Vasco al Liga, Pezzali o Queen, Jovanotti,Nomadi, U2 o Zucchero) trova una collocazione più facile in locali e feste estive.
Ma è divertente segnalare l'esistenza in Italia di cover band di Davide Van De Sfroos, Scorpions, Muse, Stadio, Matia Bazar, Dave Matthews Band, Pooh, Max Gazzè, Negrita, Gotthard, Supertramp, Alanis Morrisette, Guano Apes, Anouk, Journey, Porcupine Tree, Camel, Megadeth, Uriah Heep, Pat Benatar, Krokus, Marillion.
Fino al caso di Tim Owens, cantante di una tribute band dei Judas Priest, ingaggiato nel 1996 alla voce dai veri Judas Pries.

Rimane il dubbio se l'avversione nei confronti di chi riprende brani di altri sia giustificata da dati logistico/economici e se veramente la cover/tribute band toglie spazio a chi si crea musica originale.
Si ritorna alla solita logica di mercato:
il pubblico chiede le cover di Vasco e porta soldi (e consegeuentemente linfa vitale) al locale o promoter. Quanto ne porta il pur validissimo gruppo dalla proposta artistica originalissima ?
Logica aberrante ?
Probabile ma facendo i conti ( indispensabili) con il portafoglio, inevitabile.
Forse è una questione di cultura che in Italia manca (da tempo) e che porta ad accontentarsi di un surrogato invece di andare alla ricerca dell'originalità.

37 commenti:

  1. Sterminare senza pietà, loro e il loro pubblico
    senza se e senza ma.

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    1. hahaha lo pensai pronfondamente ma non ebbi le parole giuste per esprimere il concetto

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  2. La cosa più bella è la lista delle tribute band
    Ma chi cazzo la va a vedere la tribute band di Anouk o dei Camel ?

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  3. ..c'è anche la cover band degli HM Svizzeri Krokus?incredibile:),..edove si esibiscono ,...alla sagra del' pés gàt' (catfish) di Paperopoli?:),...cmq a ben vedere anche i primi Stones erano una cover band,...non dei Krokus o di Ligabue però e per fortuna:)

    w Ligabue il pittore

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  4. Infatti STones, Beatles, Who, Jam erano cover bands all'inizio...poi hanno cambiato un po'

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  5. Oddio....esiste quindi una tribute/cover (a proposito qualcuno sa dirmi la differenza perchè non c'ho capito un gran che?) di Max Pezzali? Ora mi sdraio e bevo un bicchiere di ghiaia!
    Ora posso capire la band tributo di un gruppo che non esiste più (ricordo che vidi una band di Roma che faceva uno show con pezzi dei Fab4 con tanto di cambio abiti a seconda dei periodi storici dei pezzi) ma andare a vedere la tribute band di un artista che è ancora su piazza è come fare sesso con una bambola gonfiabile. Non da gusto!

    Charlie

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  6. concordo col Galletti...NAPALM senza se e senza ma
    C

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  7. La cover band di Pezzali e 883 furoreggia dalle mie parti, c'è spesso in giro.
    Qui c'era anche la cover band degli AFTERHOURS !!

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  8. La questione è sicuramente culturale...di fatto la logica che ha portato a tutto ciò è la stessa dei vari X-factor e talent-show televisivi : si premia SOLTANTO l'esecuzione e la capacità tecnica di un suonatore o cantante,ma non ci si cura minimamente di quale personalità possa esprimere.
    Non so se questo durerà molto a lungo,ma poichè non ho alcuna voglia di sentirmi in competizione con nessuno (tantomeno con dei cloni) non ne farei un dramma...alla lunga l'originalità paga sempre,ne sono convinto : se non altro perchè le tribute-band non ci lasciano alcuna testimonianza reale del loro passaggio (le tribute-band faranno molti concerti,ma i loro dischi chi li compra?) e tra qualche annetto non se le ricorderà più nessuno,magari surclassate da altri loro colleghi più giovani ancora.
    Il mondo è bello perchè è avariato,come sempre :-)))))

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  9. Il discorso delle cover band è molto contorto a mio avviso... Potrebbe essere un inizio, un modo per far conoscere le proprie capacità artistiche in modo diretto e "semplice". Rimane il fattore dell'originalità e della produzione propria: se a lungo andare non produci nulla di "tuo" e sfrutti la cover band solo per motivi economici, sei alquanto triste. Servi solo a riempire i palchi alla sagra della porchetta. :D

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  10. Anche se non trascuriamo il discorso economico.
    per molti che di mestiere fanno proprio il musicista è l'unico modo per tirare avanti e pagare le bollette a fine mese.
    E allora meglio girare la penisola a suon di cover del Liga che finire in un cantiere a tirare su dei muri.
    Poi magari con quei soldi ti produci un disco di speed hardcore metal industrial originalissimo

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    1. Cazzo però la tribute band dei Byrds non c'è!
      ah ah ah!!!
      Tony becchi???

      Pybs

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  11. Su questo hai ragione, in fondo... Perchè in Italia purtroppo tira più un Ligabue che l'hardcore...

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  12. parlando di cose serie...
    DOMENICA SIETE AD ALESSANDRIA allora?
    C

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  13. Ore 17..alla mostra del disco in vinile

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  14. c'e' anche Sir galletti?

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  15. esatto,sul primo Stones c'era già anche tell me,...però haha che ci fosse addiruttura una tribute band dei Krokus non me lo immaginavo,...a quando una delle SORELLE BANDIERA? e dei Predator?

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  16. La farei io dei Predator solo per dire che c'è....

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  17. cmq è vero,una volta alla sagra del risotto con la salamella e il 'puntèll' l'ho vista una cover band del Rossi ,...a proposito, contento per Giuseppe Rossi,.. but dann... ieri Jonathan sembrava 'er Kawasaki' sulla fascia, incredibile

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  18. Comunque a TO abbiamo la tribute-band dei Creedence Clearwater Revival,dal nome TRAVELIN' BAND...perlomeno non è una cosa troppo sfruttata in giro !

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  19. la copertina dei Predator (vista online) è un 'cult' della cultura poppe,...al pari di un albo di JONNY LOGAN
    http://www.fumetto-online.it/ew/ew_albi/images/DARDO%20EDITORE/JONNYLOGAN002.jpg
    o de 'Il Lando'...
    musicalmente , vabeh:)

    ,...pensa te, riascoltavo ieri su una compilation di 'successì' del 1970 due tracks dei CCR,..grandissima r'n'r band,...ho un paio di lp,..poi uscì anche quel disco solista di JOHN FOGERTY ai 'nostri tempi' (ce l'ho),.. intitolato Centerfold,..grandi Creedence,..great r'n'r band

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  20. @ Ursus : la cover band dei CCR c'è pure al mio paese, si chiama Country Costa Ovest (nello specifico la costa ovest del lago Trasimeno) e ci suona la batteria il nostro antipaticissimo (eufemismo) ex sindaco!

    Charlie

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  21. Secondo me è proprio una questione di attitudine. Non c'è solo chi preferisce sentire le cover-band (è una questione di pigrizia) ma c'è anche chi preferisce suonare cover per un bisogno intrinseco di misurarsi con le proprie passioni.
    La questione economica è vera, se si considera che i gestori dei locali e gli organizzatori delle sagre preferiranno sempre una cover band piuttosto che gli Sgalbedri, promettente band giovane autrice di alcune perle di pop rock inedito, ma (ribadisco) l'attitudine è fondamentale.
    Sperando in qualche ingaggio in più, anni fa misi su una cover band (Joyello e la sua Cheesy Orchestra) ma l'attitudine mia e del resto della band rimaneva quella dell'autore. innanzitutto il repertorio era "troppo" ricercato (Nino Ferrer, Osvaldo Farres, Mancini, Bacharach, Dusty Springfield...) e la mano degli arrangiamenti era molto pesante, allontanandosi più possibile dalle versioni originali. Peccato mortale per il pubblico. Risultato: Ingaggi pochi, quanto con una band originale... sicché, cambiato nome, cancellate le cover e si suona ancora meno ma... è più divertente. :)

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  22. Grandissimo Joyello! Se lo avessi saputo avrei cercato qualche data in giro grandissimo l'easy listening.Io devo avere anche un tre cd di Richard Cheese che faceva a brandelli classici del rock talvolta (non sempre) con ottimi risultati, quasi sempre divertenti.
    Però una cover band può essere anche ben fatta e divertente sia per chi suona che per chi ascolta (facendo ovviamente pezzi di autori diversi), le tribute band (facci perfino fatica a scriverlo) dove questi imitano in tutto e per tutto il cantante/band famosi fan vomitare, non sono la stessa cosa Ad ogni modo hai ragione è solo una questione di attitudine e qui l'attitudine del pubblico è questa qui,la fonte di tutti i guai per i musicisti minoritari e/o indipendenti.
    Visto che siamo in argomento e che sei un VERO esperto che ne è della fenomenale Miss B. conduttrice un tre lustri orsono dello spettacolare Cocktail Shaker su Radio Capital, alla quale devo quasi per intero la mia formazione easy?

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  23. ma infatti,..poi la 'pedissequa' cover band può essere spesso fatta dall'antipatico 'cadregaro' 'che vuol rifarsi una 'verginità' r'n'r agli occhi del popolo 'bove',..diverso è il discorso di chi fa cover 'creative' come fecero i grandissimi Animals col trad' House of the rising Sun' (poi anche Frijid Pink),...o i Long Ryders con 'I want You Bad ' di NRBQ (nettamente migliore dell'originale,..almeno a mio parere),...dipende sempre dalla 'creatività' del gruppo,..la cover di My Back Pages dei Byrds era ed è fantastica penso ,..o C'mon Let's Go dei LOS LOBOS (Ritchie Valens) ecc.

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  24. Eh, ai tempi mi ricordo che il buon Tony mi aveva dato qualche contatto per fare qualche data con la Cheesy, mi hanno risposto in pochi e quei pochi mi hanno detto (sia pure con molta diplomazia) che gli facevamo schifo. :)
    Anzi, a dire il vero, uno di loro mi disse proprio che eravamo pietosi e, senza sapere -credo- che io ero il cantante, mi disse cha la cosa peggiore era l'insopportabile voce :) Ho tentato il suicidio!
    Ovviamente scherzo: apprezzo SEMPRE chi dice le cose sinceramente, piuttosto che arrancare scuse. Molto meglio un "fate cagare!" di un vano "vi faremo sapere". :-)

    Qualche mese fa l'unico album della Cheesy ha compiuto 10 anni. Qui l'ho celebrato e rimesso in distrbuzione gratuita con qualche BONUS: http://fardrock.wordpress.com/2013/06/13/joyello-e-la-sua-cheesy-orchestra-si-senor-10-anniversario/


    QUI filmato live di "Ma che freddo fa" di Nada:
    http://www.youtube.com/watch?v=NLtor89dbmc

    e QUI filmato live di "Al telefono" di Nino Ferrer:
    http://www.youtube.com/watch?v=Pumcdcc_-qg

    ===========

    Di Miss B. so che dopo una lunga assenza era tornata con il suo programma "The Coctail Shaker" stavolta su Radio Popolare, ogni sabato alle 18:30. Ma non so dirti se ci sia ancora.

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  25. Il discorso è che le band/solisti di cui questi gruppi eseguono cover a loro volta fanno brani propri, quindi penso che se tu sei talmente fan di qualcuno da metter in piedi una cover band, sforzati un attimo e vedi di proporre roba tua, al massimo spudoratamente influenzata dagli artisti di cui sopra.
    Con i se e con i ma (parecchi concerti nelle birrerie di provincia/pubblico abbastanza numeroso), fondamentalmente c'è una pigrizia mentale da ribrezzo dietro a tutte le cover band.

    Alberto

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  26. La migliore cover band? Graham Day & The Forefathers. Quando si è tribute band di sé stessi.

    FABIO T.

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  27. Su molte reunion,gruppi che di fatto diventano le cover-band di se stessi,ci sarebbe molto altro da dire...ma si potrebbe fare un capitolo a parte.
    Anzi,lo proporrei a Tony,se lui è d'accordo...

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  28. E' un capitolo lungo che va dai Rolling Stones agli Who....

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  29. Infatti...ma ho visto che alcuni hanno fatto dei collegamenti tra "tributi" e reunion : secondo me sono 2 cose diverse,anche se investono lo stesso discorso sulla ricerca dell'originalità.
    Io ho sempre pensato che l'originalità assoluta non sia MAI esistita,ma che pur in minima parte andrebbe comunque ricercata...ma forse la ricerca è doppiamente difficile,perchè quando si parla di cover-band o tribute-band si fa sempre riferimento al ROCK.
    Di fatto anche la musica classica ed il jazz sono da molto tempo ESECUZIONI di covers (in linea di massima,eccezioni a parte) ma questi termini in altre culture distanti dal rock non vengono mai usati...
    per cui mi viene il dubbio che non sia il ROCK stesso ad attraversare una crisi creativa che pare interminabile,perchè i modelli ed i movimenti che il rock ha saputo esprimere sono fermi a circa 30 anni fa ed anche quello che continua a piacerci nel presente è un ricordo del passato (più o meno evidente). Forse il problema non riguarda noi over-anta,che in fondo abbiamo già dato,ma investe i giovanissimi che non hanno più dei modelli COEVI a cui fare riferimento : se gli anni 50,60,70,80 avevano degli stili in cui identificarsi,dopo è arrivato talmente poco di innovativo per cui diventa quasi fisiologico copiare senza metterci il minimo sforzo di creatività,ed il grande pubblico si è facilmente adeguato a questi schemi...non so fino a quando possa durare,come già detto prima ! Staremo a vedere...

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