lunedì, maggio 31, 2021

Il meglio del mese. Maggio 2021


A quasi metà dell'anno in corso tante buone cose da segnalare:
Sleaford Mods, Paul Weller, Dewolff, Jon Batiste, The Coral, Sons Of Kemet, Mdou Moctar, Teenage Fanclub,Tom Jones, Adrian Younge, Flyte, Myles Sanko, Billy Nomates, Alan Vega, Django Django, Aaron Frazer, Bamboos, Arlo Parks, Shame.
In Italia: Radio Days, Nicola Conte/Gianluca Petrella, A/lpaca, Gang, SLWJM, Bachi da Pietra, Joe Perrino, Amerigo Verardi, Les Flaneurs, The Smoke Orchestra.


PAUL WELLER - Fat Pop (Volume 1)
Originariamente concepiti come una serie di 45 giri che la situazione attuale ha reso logisticamente poco praticabile, i dodici brani del sedicesimo album solista di PAUL WELLER sono stati rinchiusi in un album (che esce a meno di un anno dal precedent "On Sunset").
Registrati "a distanza" con la band abituale, consueto apporto di ospiti, tra cui non spiccano nomi celebri, caratterizzati da atmosfere abbastanza diverse.
Un album solido, che testimonia quanto il livello creativo e qualitativo dell'opera di Weller si sia consolidato nell'alveo dell'eccellenza, con un sound immediatamente riconoscibile, personale, originale, distintivo.

THE CORAL - Coral Island
Non ha mai avuto grandi onori la band di Scousers in questi 20 anni di attività, vacillando tra alti e bassi ma sempre con episodi dignitosi. Il decimo album sfiora il capolavoro.
Un concept condotto dalla voce del nonno 85enne dei fratelli Skelly (come accadde in "Odgen's.." degli Small Faces) che ci porta lungo 24 tracce di un doppio album ambizioso e riuscitissimo tra psichedelia, 60's, rock 'n' roll, skiffle, eccellenti canzoni.
Bellissimo.

SONS OF KEMET - Black to the future
Il nuovo groove che si respira a Londra.
Che mischia, nella migliore tradizione del guru della scena new jazz britannica, Shabaka Hutchings, anima della band, quello che accade intorno: jazz, funk, tribalismo, afro sound, hip hop, grime, Caraibi.
Il tutto proposto da percussioni, tuba, sax, clarinetto e voci.
Con un forte substrato politico e militante. Che riporta all'Archie Shepp di "Attica Blues" ma anche all'attitudine protest di Last Poets e Gil Scott Heron.
Non é un disco "avanti" ma una fotografia del presente.
PS: titolo stupendo.

MARIANNE FAITHFULL - She walks in beauty
Audace e sperimentale progetto della grande voce britannica, ancora più sofferente, caustica e scabra del solito, alle prese con un album di spoken word, in cui declama testi tratti dal repertorio Romantico inglese. Commento sonoro a cura di Warren Ellis con una mano anche da Nick Cave e Brian Eno, a base di suggestioni ambient e solenni.
Album "pesante" e di non facile digeribilità ma di un fascino unico.

THE BLACK KEYS - Delta kream
Grande omaggio alle radici più blues del loro sound, riprendendo brani di Junior Kimbrough, RL Burnside (utilizzando anche loro ex musicisti), Mississippi Fred McDowell, John Lee Hooker.
C'è tanta passione, attitudine e aderenza allo spirito originale.
Un ottimo album.

MOTORPSYCHO - Kingdom of Oblivion
Prosegue incessante la carriera bulldozer della band norvegese, che spiana tutto ciò che si trova davanti, con l'ormai classico sound che mette insieme prog, hard, doom, Black Sabbath, King Crimson, folk rock psichedelico, Yes e Hawkwind. Il tutto in un'ora abbbondante di musica e brani che vanno da 6 ai 10 minuti. Sempre grandi anche se prevedibili.

DINOSAUR JR. - Sweep It Into Space
J Mascis e Lou Barlow suonano esattamemte come i Dinosaur Jr. Solo un po' più pop e roots. E in effetti sono i Dinosaur Jr e quello che ti aspetteresti é quello che loro ti danno. E che non é niente male, considerando che é il dodicesimo album in 35 anni e che di energia e attitudine ce ne sono ancora in abbondanza.

BAMBOOS - Hard Up
La band australiana fa un perfetto centro al decimo album (registrato prima del Covid e pubblicato ora).
Soul funk super groovy, taglio vintage, sezione fiati da urlo, la grande voce di Kylie Auldis, canzoni di primissima qualità, un album imperdibile per gli amanti del genere.

TONY ALLEN - There is no end
Album postumo del grande maestro ritmico dell'afrobeat. Fino alla fine alla ricerca del nuovo e della sperimentazione. Questa volta a fianco delle nuove generazioni rap a cui concede il suo tipico e geniale supporto ritmico.
Interessante, fresco, avanti.

MDOU MOCTAR - Afrique Victime
IL fantastico musicista del Niger torna con un album crudo e ipnotico. Tipici suoni a cui ci ha abituato la scena Tuareg sahariana, tra rock, psichedelia, afro, scale arabe, virtuosismi chitarristici incredibili e una band pazzesca alle spalle. Lui lo descrive come un incrocio tra Van Halen, Black Flag e Black Uhuru.
C'è anche molto impegno sociale e politico e un'attitudine fresca e potentissima.
C'é un mondo là fuori, tutto da scoprire.

GIZELLE SMITH - Revealing
Figlia d'arte (Joe Smith era compositore per i Four Tops), cresciuta a Manchester, attiva con i Mighty Mocambos, sposta le sue coordinate sonore verso atmosfere sempre affini alle radici soul, funk e rhythm and blues ma con uno sguardo più ampio verso pop e rock. Non male, classe e coolness ma giudizio tiepido.

MATT BERRY - The blue elephant
L'attore inglese regale un ottimo album timbrato Acid jazz tra pop beat, soul, freakbeat, jingle jangle.
Molto gradevole.

ROBERT FINLEY - Sharecropper's son
Prodotto da Dan Auerabch dei Black Keys, che vi suona anche la chitarra, terzo album per l'artista della Louisiana, alle prese con un torrido e crudo mix di rhythm and blues, blues, southern soul. C'è di che divertirsi.

THE REVEREND PEYTON'S BIG DAMN BAND - Dance songs for hard times
Il trio dell'Indiana arriva al decimo album e a chissà quante migliaia di concerti. Blues, gospel, country, oscuro rockabilly, John Lee Hooker, R.L.Burnside, Junior Kimbrough e tanto altro mischiato a un approccio punk. Hot stuff!

GARY NUMAN - Intruder
Continua a macinare album dignitosi uno dei primi artefici della new wave elettronica di fine anni 70. Anche il nuovo lavoro si muove su binari algidi, solenni, decadenti. Non male.

RADIO DAYS - Rave on!
I Radio Days ad esempio si stanno felicemente avviando verso i 20 anni di attività con parecchi album e un'infinità di 45 giri, collaborazioni, partecipazioni alle spalle. Suonano un perfetto power pop, in esaltante equilibrio tra il punk rock arrembante dei Ramones, il pulsante beat del primo Elvis Costello e quella galassia di gruppi che hanno sempre mischiato il beat degli anni 60 con un sound più aggressivo ed elettrico, dai Knack ai Rubinoos, Paul Collins Beat, Weezer, Jam. Nel nuovo lavoro abbracciano al meglio tutto il loro mondo artistico, condensandolo in dieci brani da, rigorosamente, tre minuti al massimo. I brani sono curatissimi, dalle melodie beatlesiane ai suoni vintage ma che sanno essere modernissimi e irresistibili. In un mondo più giusto sarebberro in testa alle classifiche.

MARK AND THE CLOUDS - Waves
Terzo album per la band italo/inglese guidata dall'ex membro degli Avvoltoi Marco Magnani. Uno splendido viaggio nei migliori sapori 60's, tra garage, psichedelia, Beatles, freakbeat. Grandi canzoni, cura minuziosa per i giusti suoni, quindici brani di caratura eccelsa. Un gioiello!

BACHI DA PIETRA - Reset
Al settimo album, la rocciosa band, tra le più originali e rappresentative attualmente in circolazione in Italia, stempera il consueto aggressivo e abrasivo sound. In realtà solo in apparenza. L'approccio e l'attitudine rimangono ostici e i dieci brani concedono raramente scampo, collocandosi tra Jon Spencer Blues Explosion e Queens of the Stone Age e un costante sguardo accigliato verso una realtà cupa e spietata di cui "Reset" può essere un'ideale colonna sonora. Uno dei vertici delle proposte discografiche del nuovo anno.

IOSONOUNCANE - Ira
Album importante e coraggioso quello dell'artista sardo, travolto da un hype unanime che inneggia al capolavoro.
Le due ore di musica ci portano tra tribalismo, elettronica, jazz, sperimentazione, Swans, Motorpsycho, psichedelia, kraut, Robert Wyatt e tanto altro. Inclusa una buona dose di autoindulgenza.
Un lavoro innovativo e avanguardistico, che guarda lontano e fuori dagli angusti e decadenti confini, spartiacque nell'ambito dell'indie nostrano, ormai ripiegato da tempo su se stesso. Sarà vera gloria? Attendiamo.

GIACOMO SFERLAZZO - Marinmenzu
Non é un album facile, anzi...per fortuna! Di musica "leggerissima" ne abbiamo a sufficienza (e anche abbastanza!).
Giacomo Sferlazzo é un militante politico (fieramente comunista), agitatore culturale e artista di Lampedusa. "Marinmenzu" é un album in cui entrano folk, suoni mediterranei (soprattutto quando sentiamo le voci dei migranti prigioniei in Libia in "Give me the oil and take the slaves", anche questi sono purtroppo suoni del Mediterraneo), la tradizione dello spoken word militante e tanto altro.
E' un lavoro intenso, crudo e potente. Un urlo dalla prima linea. Da ascoltare con mille attenzioni.

LINK QUARTET - The Saint-Tropez Heist / Nizza Connection
Una discografia sterminata, spalmata su ormai 30 anni di attività, a cui si aggiunge un nuovo tassello, un prezioso 45 giri in vinile.
Un ritorno alle origini, quelle dell'Hammond sound più potente, con il turbo innestato, che caratterizza la side A, mentre si viaggia in un funk psichedelico dall'incedere quasi dub sul retro.
Non troverete di meglio in circolazione in questo ambito.

THE BACKDOOR SOCIETY feat. Paolo Apollo Negri - On the run / Ballad of a liar
Ruggisce il garage punk della band piacentina, conosciuta per un sound debitore al Dutch dei 60's. Nel nuovo 45 giri si guarda a sonorità più ruvide (tra Sonics, Gravedigger V, Crawdaddys) con il Farfisa di Paolo Apollo Negri a inacidire il tutto.
Un gioiello.

MOONBREW + PAOLO APOLLO NEGRI - LEM Tales Chapter Two
Secondo capitolo per il fortunato viaggio spaziale del duo lodigiano, che torna a viaggiare nello spazio tra lounge, jazz, funk, kraut rock, elettronica, con sei sinuosi e affascinanti brani (tre dei quali riuniti in una mini suite).
Un progetto di grande personalità e unicità, curatissimo e particolarmente intrigante.

GLI ANGELI - Voglio di più
Ristampato il secondo (e conclusivo) album degli Angeli (ex Negazione e Indigesti), uscito nel 1999, poco prima dello scioglimento. Potentissimo mix di hardcore e punk rock, chitarre scorticanti, voce abrasiva, ritmiche devastanti. Un prezioso reperto che ritrova la giusta luce.

ASCOLTATO ANCHE:
VASCO BRONDI (irritante), ALOSTMEN (dal Ghana, sound stradaiolo, ipnotico, profondamente afro. Interessante), JORJA SMITH (nu soul carino), MATT SWEENEY/BONNIE PRINCE BILLY (country psych rock storto e intrigante).

LETTO

FRANCESCO FILIPPI - Ma perché siamo ancora fascisti?
Filippi é l'autore di "Mussolini ha fatto anche cose buone" in cui smonta le leggende relative al ventennio fascista.
Nel nuovo, interessantissimo, capitolo sull'eredità lasciata dal fascismo in Italia, ci conduce attraverso un'analisi accuratissima sulle ragioni per cui il tragico periodo non sia mai stato definitivamente accantonato, condannato, sepolto.
La nostra società ha assunto, fin da subito, un atteggiamento autoassolutorio, consolatorio "nel quale rifugiarsi quando il resto delle certezze viene meno. Italiani, sempre e comunque, brava gente".
In contemporanea l'apparto istituzionale, educativo, amministrativo, militare non è stato epurato e sostituito ma riciclato, mantenendo, in buona parte gli stessi rappresentanti attivi in epoca fascista.
Già alla fine della guerra, la nuova dirigenza italiana si muove in tal senso, da De Gasperi che chiede il mantenimento delle colonie africane e si indigna di fronte al rifiuto degli Alleati, con "gli italiani, a partire dalle cariche istituzionali, che si stupiscono dell'incapacità alleata di cogliere la metamorfosi di un intero popolo, che ora si sente, nella sua maggioranza, ottimamente rappresentato dalla nuova democrazia e dai valoro della Resistenza."
Si inizia a rimuovere il periodo fascista, dimenticando guerre, stragi, torture, campi di concentramento, il genocidio in Libia, gli orrori nelle colonie, gli omicidi, le deportazioni degli ebrei italiani.
Anche perché:
"Chi arriva al potere dopo i fascisti continua a utilizzare per il governo gli uomini e le istituzioni che il fascismo ha creato nel ventennio precedente".
Il "Ventennio" assurge a "dittatura da operetta" (Montanelli), a parentesi sbagliata. "Il fascismo "malattia" diviene quindi una parte essenziale della retorica che accelera l'uscita del paese dal cono d'ombra del passato mussoliniano".
Come in Germania con il nazismo "si preferisce scegliere una giustificazione che passi per una perdita più o meno ampia di capacità di discernimento."
Gli italiani, ignoranti e permissivi, lasciano che qualcuno li governi, incapaci di gestirsi democraticamente.
Rimanendo però brava gente.
Si ribelleranno a Mussolini, proprio per questo.
Troppo "bravi" per sopportare ancora guerra e orrori.
Il cinema, la letteratura, la televisione, i media avvarranno il più delle volte questo elemento, rappresentando il fascismo come un periodo sbagliato ma non così tragico e dipingendo i protagonisti come vittime insenzienti.
"Gli uomini che fanno nascere la Tv in Italia sono funzionari nati e cresciuti sotto il regime e, nel momento di costruire nuove vie di approccio al servizio pubblico, inevitabilmente proiettano questa formazione nella loro concezione dell'intrattenimento."
"Per un cinquantennio il fascismo é stato descritto come un regime inetto, inefficente, violento nelle sue frange estreme ma nel complesso non all'altezza dell'altro grande regime di destra, il nazismo".
Un libro sostanzialmente agghiacciante, che dipinge un quadro sconfortante sul declino del nostro paese, paradossalmente iniziato proprio quando stava (teoricamente) risorgendo.
Un DNA inattaccabile, ingestibile e impossibile da cambiare.

DAVID CACCHIONE - Lacrime e sangue. Il mondo visto con gli occhi di un operaio
Nell'epoca in cui la "sinistra" sublima il suo essere atavicamente radical chic (neanche più radical, solo chic), tra diatribe lessicali e pregni dibattiti su quanto avviene nelle trasmissioni televisive, il libro di David Cacchione ci ricorda che esiste una realtà un po' meno smart, cool, trendy, fashion, imbellettata e liofilizzata.
Quella degli sfruttati e degli sfrattati, degli ultimi e chi é perfino dietro agli ultimi, dei poveri ma poveri per davvero, del capitalismo assassino e guerrafondaio, del disastro sociale e culturale a cui assistiamo e partecipiamo impotenti.
Riflessioni brevi, ma bastano poche righe, ogni volta per dire tanto. E anche tutto.
Perché "questo libro é frutto dei milioni di ore di conversazione, di dialoghi e silenzi, di giorni e notti passate con i miei compagni. Guardando il mondo da una libera prospettiva. Con tutto questo vivere ho cercato di farmi una coscienza, così da potere fare domande e cercare risposte."

FRANCESCO DONADIO - David Bowie. Tutti gli album
Francesco Donadio, uno dei massimi esperti italiani di DAVID BOWIE, ne ripercorre (con l'aiuto di una serie di collaboratori, tra i quali mi pregio di essere incluso) la carriera discografica, scrivendone tra le righe anche una veloce biografia.
"Chi ha iniziato a seguirlo ai tempi della trilogia berlinese ricorderà come ai quei tempi venisse guardato con sospetto dalla critica e dagli "intenditori", considerato poco più di un imitatore di stili altrui, uno che nascondeva, con la costante propensione a travestirsi e intrepretare personaggi, una sostanziale carenza di contenuti...c'é voluto un bel po' di tempo a cambiare questa percezione, c'é voluto un ricambio generazionale e, purtroppo, anche la scomparsa il 10 gennaio 2016 affinché anche chi in passato lo aveva disdegnato si guardasse indietro e battendosi il petto potesse dire "Ebbene si, effettivamente é stato un grandissimo."
Nel libro sono recensiti tutti gli album ma non mancano, in abbondanza, live, "periodi oscuri", dettagli, ristampe, rarità.
Schede brevi ma sempre esaustive, confezione elegantissima e ricca, foto spettacolari.

ALESSANDRO GANDINO - Lomagna Mia. Una storia verosimile
Che una storica orchestra di liscio romagnola si trasformi in un gruppo multietnico é una vicenda più che verosimile ai nostri giorni, soprattutto se gestita da una vecchia volpe dell'organizzazione concertistica, costretto dalle circostanze a occuparsi di un contesto fino a ieri inviso ma allo stesso modo parte inevitabile del proprio DNA.
Ne salterà fuori un'avventura travolgente, divertente, esilarante, più che realistica e con molti aspetti autobiografici.
Gandino la racconta con piglio "gucciniano", tra ironia e taglio giornalistico.
Libro godibilissimo.

MARTINA ESPOSITO - Rock Poster 1940-2010. Il manifesto diventa arte
Dagli inizi scarni del rock 'n'roll con manifesti minimali, simili a quelli utilizzati per gli incontri di pugilato, alle elaborazioni più accurate degli anni Sessanta, fino all'esplosione dell'arte psichedelica.
E poi il punk spariglia di nuovo le carte con la sua diretta essenzialità, in qualche modo ripresa poi dal rap.
Una lettura molto interessante di un aspetto sempre più trascurato e dimenticato dell'arte musicale.
A compendio tante preziose illustrazioni e “Quando la musica rimbalza sul muro”, un saggio breve di Matteo Guarnaccia.

GORDIANO LUPI - Il prete
Un fulminante thriller informatico dalle tonalità splatter, molto coinvolgente e intrigante. Scritto con grande ritmo e acume.

PAOLO MERENDA - Alessandria 2050
SCAGLIE DI RUMORE - Numero 26

Due brevi racconti distopici, con sfondo hardcore punk/grind, si anella collocazione che nei palesi riferimenti.
Molto attuali, crudi e potenti.

PAUL VERHOEVEN - L'uomo Gesù
Sempre gradita la rilettura di questa interessantissima ricerca del regista Paul Verhoeven (quello di "Robocop" e "Basic Instinct") sulla vita di GESU', spogliata dalle paccottiglie di miracoli e avvenimenti inverosimili.
Paul ha frequentato a lungo un'associazione di teologi che dibatte costantemente sulla tematica, ha letto e riletto documenti di ogni tipo e affronta ogni passo della vita del profeta con l'approccio dello studioso che analizza fatti e prove e li rende verosimili e compatibili con le dinamiche di un rivoluzionario ai tempi della rigida e feroce occupazione romana in Palestina.
Verhoven è puntiglioso e preciso e dove avverte che le sue conclusioni possono essere azzardate lo sottolinea con onestà.
Ne risulta un ritratto circostanziato che restituisce storicità al personaggio, depurandolo dal poco credibile corredo successivo e spiegando con la razionalità "miracoli e prodigi".

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".


Ancora disponibili copie (edizione limitata di 200, numerate) della biografia degli SMALL FACES, pubblicata da Cometa Rossa Edizioni.
Qui: hellnation64@gmail.com
e qui:
https://www.facebook.com/roberto.gagliardi.9828

IN CANTIERE
A metà settembre (il 16) il terzo volume edito da COMETA ROSSA EDIZIONI (http://tonyface.blogspot.com/2020/12/cometa-rossa-edizioni.html).
In autunno altre due uscite letterarie.
Intanto con i Not Moving LTD si preparano nuovi brani per chissà quando.

Esce il 4 giugno per GoDown Records la ristampa in vinile (trasparente) di "Live in the 80's" (+DVD) dei NOT MOVING con codice per scaricare il DVD originariamente allegato. Dettagli qua: https://www.godownrecords.com/product-page/not-moving-live-in-the-eighties-LPx?fbclid=IwAR1Y9uVhewbtzCk46P9sgBA_0vmiAfmnLlGK33fwLVx0oSp97v4IqwYSbZU


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