lunedì, agosto 10, 2020

Il jazz a Londra negli anni 50



AGOSTO DI REPLICHE: riprendo alcuni articoli particolarmente apprezzati in passato.

La musica jazz degii anni 50 in Inghilterra si caratterizza per la sua forte trasversalità sociale e getta i primi semi di quella che sarà una caratteristica peculiare della scena Mod ovvero l'assoluta assenza di discriminazioni.

Colin Mc Innes nel suo “Absolute Beginners”, cristallizza al meglio:
“Ma la cosa sensazionale nel mondo del jazz, per tutti i giovani che entrano a farne parte, è questa: che nessuno si cura della classe sociale a cui appartenete, del colore della vostra pelle, dei vostri quattrini; se ne frega che siate maschi o femmine o un po' dell'uno e un po' dell'altro, purchè comprendiate l'ambiente e sappiate comportarvi come si deve e v lasciate alle spalle tutte queste fesserie non appena varcate la soglia del club.
Il risultato di tutto ciò è che nell'ambiente del jazz si incontrano ogni genere di tipi su un piede di assoluta parità; di là vi possono sospingere in tutte le direzioni: sociale, culturale, sessuale, razziale, insomma in qualunque campo vogliate imparare qualcosa”.


Il jazzista George Melly:
“Per noi il jazz era black music, era la musica dei poveri.
La scena Modern Jazz attraeva molti neri, al Ronnie's Scott c'erano sempre neri ai concerti, la stessa cosa non avveniva nel giro del jazz tradizionale.
Il Modern jazz era contemporaneo più cool ed è per questo che attraeva più giovani.
Credo che il nostro sound che si rifaceva alla tradizione di New Orleans venisse percepito dai neri come musica da Zio Tom, vecchia e che ricordava tempi non tanto felici.”


Il sociologo marxista Colin Barker approfondisce:
“Il jazz implicò una forte connessione con l'anti razzismo anche se ai tempi il termine era praticamente sconosciuto.
Si è spesso parlato dei Teds che fossero tendenzialmente razzisti e cercassero la rissa con i neri ma non è esatto.
Ted era più che altro uno stile estetico non necessariamente collegato a idee di destra.
Più che altro il loro stile estetico provocatorio e anomalo provocava la disapprovazione dei genitori e degli adulti ed era questo che li rendeva dei grandi!”.


Un' attitudine coraggiosa e anomala in un periodo in cui le tensioni razziali non erano rare.
La White Difence League e l'Union Movement di Oswald Mosley crescevano numericamente e politicamente con lo slogan “Keep Britain White”. Nell'estate del 1958 scoppiarono vari incidenti a sfondo razziale a Notting Hill e a Nottingham con centinaia di arresti e feriti.

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